La Provincia del Sulcis Iglesiente n° 298
Transcript
La Provincia del Sulcis Iglesiente n° 298
IL NUMERO 298 1-12.qxp_IL NUMERO 181 2/11 16/11/16 10:57 Pagina 2 AUTOFFICINA CARBONIA di Diana Donatello + chilometri - salati Via Roma P.zza Matteotti INstallazIoNe ImPIaNtI GPl a PaRtIRe Da € 800 loc. sirai - Carbonia - tel. 0781 1986387 del Sulcis Iglesiente CARBONIA Cell. 329 4338541 - mail: [email protected] Quindicinale di Informazione Politica, Economica e Sociale Anno XXI - N° 298 15 Novembre 2016 !$$ # $!#""#!$" #$#"$"!$# # ###$! ! # "$ #$""#$!!$##$!$$ #!"$" Il prolungarsi della bella stagione e il ritardato arrivo delle prime piogge autunnali ha creato una situazione critica Ritorna l’emergenza siccità L Sono stati sbloccati, intanto, ulteriori 14 milioni di euro dei 40 complessivi investiti da Abbanoa per l’acquedotto del Sulcis. e temperature elevate registrate in quasi tutto il mese di ottobre e nei primi giorni di novembre e la totale assenza di piogge, se da un lato hanno reso felici quanti amano l’estate e i turisti, perlopiù stranieri, che hanno avuto modo di allungare la stagione dei bagni, dall’altro hanno creato non pochi problemi al mondo agricolo ed hanno ridotto sensibilmente i livelli delle scorte negli invasi sardi. Il 31 ottobre, all’ultimo rilevamento effettuato dalla direzione generale dell’Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna, nei serbatoi dell’Isola erano invasati 783,09 milioni di metri cubi, il 44,37% del volume di regolazione autorizzato che è pari a 1.764,83 milioni di metri cubi (un anno fa erano 1.043,08 Mm3, il 59,19%). La situazione più critica si registra nei due invasi del Posada Cedrino, ormai praticamente quasi vuoti (con 4,42 milioni di metri cubi si è scesi all’11,62% del volume invasato), ma subito dopo vengono l’invaso del Liscia, con 28,22 milioni di metri cubi (27,13%) e la zona idrografica del Sulcis Iglesiente (comprendente gli invasi di Monte Pranu, Bau Pressiu, Punta Gennarta e Medau Zirimilis) che, su un volume di regolazione autorizzato complessivo di 75,85 milioni di metri cubi, ne contiene 20,87 milioni di metri cubi, il 27,51% (15,93 Mm3 - 32,31% Monte Pranu, 1,86 Mm3- 22,55% Bau Pressiu, 2,85 Mm3 - 23,55% Punta Gennarta e 0,23 Mm3 3,71% Medau Zirimilis). Un anno fa il volume invasato era pari a 43,24 Mm3 (57,01%). continua a pagina 2 U L’artista ha conquistato tutti Tra Morandi e il Sulcis è scoppiato l’amore n ineguagliabile sorriso quello che lo scorso 30 ottobre, al Molo Centrale di Carloforte, ha scaldato il cuore delle migliaia di persone accorse da ogni dove per ricevere il suo regalo. Gianni Morandi, infatti, ha voluto donare un puzzle dei successi di una lunghissima carriera iniziata oltre mezzo secolo fa e non solo, in cambio della splendida ospitalità ricevuta in occasione delle riprese della fiction “Dott. Pietro” che sarà trasmessa dalle Reti Mediaset la prossima primavera. Torre Canai (Isola di Sant’Antioco) Foto di Giuliano Longu ALL’INTERNO Gianni Morandi a Carloforte, un concerto indimenticabile. Pietro Soddu: «Occorre dare un orizzonte alla Sardegna». I Musei e i Parchi Archeologici di Carbonia vi aspettano Pagina 3 Pagine 6-7-8 Sergio e Mariano: ha vinto l’amore, il resto non conta Il Carbonia ha perso l’imbattibilità ma resta capolista Pagina 10 Pagina 11 CONCESSIONARIA E SERVICE Via Nazionale - Zona PIP 09013 CARBONIA - Tel. 0781 64324 Via Roma, 51 09013 CARBONIA - Tel. 0781 64943 Via Bacco, 14 09030 ELMAS - CAGLIARI Tel. 070 242184 Via Parigi zona nord 09170 ORISTANO Tel. 0783 3766 www.laiautomobili.com Accompagnato dalle note della sua chitarra e dal pianoforte di Alessandro Gwins, ha dato vita ad un concerto di quasi due ore, che la gente avrebbe voluto proseguisse ancora. Incantato dai suoi memorabili pezzi, il pubblico ha cantato e ballato, applaudendo senza sosta il suo idolo, l’eterno ragazzo di Monghidoro. Dalle sue parole è facile comprendere quanto la nostra terra, ricca di incantevoli luoghi, gli sia entrata nel cuore. La descrive come meravigliosa e per lui indimenticabile. La sua presenza e quella della troupe ha portato nel Sulcis un qualcosa che forse ancora mancava per cercare di rilanciare un’isola che soffre il malessere della crisi e che potrebbe salvarsi facendo conoscere il proprio paradiso oltre mare. Questa è la speranza che noi riponiamo e cioè che questa pubblicità possa aiutare il nostro territorio a riprendersi da una ferita che sembra lacerarlo sempre più. Nadia Pische IL NUMERO 298 2-11.qxp_IL NUMERO 181 2/11 16/11/16 10:50 Pagina 1 2 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XXI • N° 298 • 15 Novembre 2016 Il prolungarsi della bella stagione e il ritardato arrivo delle prime piogge autunnali ha creato una situazione critica Nel Sulcis Iglesiente ritorna l’emergenza siccità Sono iniziati i lavori per la realizzazione delle nuove reti idriche nel centro storico di Iglesias, per i quali verranno investiti 761.000 euro. dalla prima pagina Non stanno molto meglio gli invasi della zona del Flumendosa-Campidano-Cixerri che conservano il 39,74% del volume autorizzato (264,95 Mm3) e quelli della zona Coghinas-Mannu-Temo con il 44,73% (162,47 Mm3). Chi sta meglio sono la zona Sud Orientale, con 31,28 Mm3 invasati (51,07%) ed il Tirso, con 270,88 Mm3 invasati (59,42%). Se la situazione negli invasi comincia a farsi preoccupante e consiglia un po’ tutti ad essere più parsimoniosi che mai nell’utilizzo della preziosa risorsa e ad evitare gli sprechi, arrivano buone notizie per la soluzione dei problemi dell’approvvigionamento idrico nei comuni del Sulcis Iglesiente. Sono strati sbloccati, infatti, ulteriori 14 milioni di euro per l’acquedotto Sulcis. L’amministratore unico di Abbanoa, Alessandro Ramazzotti, ha firmato la determina per l’affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva dell’opera fondamentale per risolvere le criticità, soprattutto nel Basso Sulcis. L’intervento riguarda la realizzazione della nuova dorsale Nord-Sud dell’acquedotto e si aggiunge ai lavori da 21 milioni di euro del primo lotto, già appaltato, per la realizzazione della dorsale centrale ed alla diramazione tra Santadi e Masainas, già realizzata, con un ulteriore investimento di tre milioni di euro. Complessivamente, Abbanoa sta investendo circa 40 milioni di euro per l’intero schema acquedottistico del Sulcis. La procedura di affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva consentirà di mandare in tempi brevi l’appalto per realizzare due tratti di acquedotto fondamentali per complessivi 14 milioni e 200mila euro. Il primo riguarda la diramazione dalla dorsale centrale a partire da Narcao e fino al partitore di Santadi: circa sette chilometri e mezzo di condotte. È qui che si innesta il tratto già realizzato fino a Masainas dal quale dipendono tutte le diramazioni per il Basso Sulcis. Il secondo tratto (quasi 8 km di condotte), riguarda Carbonia: dalla galleria di Perdaxius al partitore di Serbariu, da cui si diramano i rami nord (verso Portoscuso) ed ovest (verso San Giovanni Suergiu) dell’acquedotto. Alla galleria di Perdaxius arriverà la nuova dorsale centrale che partirà dal potabilizzatore di Bau Pressiu. L’impresa aggiudicatrice dell’appalto ha, prima di tutto, concluso la progettazione definitiva ed esecutiva. Sono stati acquisiti tutti i pareri dagli enti preposti e ora il progetto finale è all’attenzione dell’Ente di governo di aperto il cantiere in via Baudi di Vesme per eliminare le vecchie tubature ormai obsolete e non più in grado di assicurare un servizio adeguato. Per questo intervento il Gestore unico sta investendo 36mila euro: sarà sostituito un tratto di cento metri e verranno rifatte completamente anche le diramazioni che alimentano le utenze della strada. Come materiale sarà utilizzata la ghisa sferoidale che garantisce la migliore tenuta delle condotte. L’intervento rientra nel piano di efficientamento delle reti idriche della città di Iglesias che prevede la sostituzione di ben quattro chilometri e mezzo di vecchie reti per un investi- Sono 64 domande fin qui presentate nel bando del Piano Sulcis S Le risorse del bando per le nuove imprese sono state rideterminate in 11.480.000 euro essantaquattro proposte di investimento presentate, di cui 49 giudicate ammissibili. Per 36 si sono concluse le istruttorie di merito ed è in corso la verifica del merito di credito. Sei proposte, invece, hanno già tagliato il traguardo finale e l’esito positivo è stato comunicato ai soggetti proponenti. Sono le cifre del bando per l’incentivazione delle nuove imprese previsto dal Piano Sulcis, con investimenti che comportano spese ammissibili fino a 800mila euro. Il dato è riferito al 10 novembre di quest’anno. Alla luce della notevole richiesta di incentivi, e tenendo conto che lo sportello telematico è aperto al- meno fino al 31 dicembre, salvo proroghe, è stato deciso di incrementare la dotazione finanziaria del bando, rideterminata in 11 milioni e 480 mila euro. La determinazione è stata firmata dal Direttore generale del Centro generale di programmazione, che è anche il soggetto attuatore del programma di incentivazione delle imprese. Giovanni Pilia, nuovo commissario del Geoparco, è già al lavoro I Sono iniziati i lavori per il restauro della Laveria Lamarmora di Nebida La diga di Bau Pressiu. Ambito per il via libera definitivo che consentirà di avviare i lavori. Saranno raddoppiate le vasche di accumulo al potabilizzatore e ciò consentirà di avere maggiore disponibilità di risorsa idrica per tutto il Sulcis, con particolari benefici soprattutto per il Basso Sulcis, dove è necessario effettuare chiusure notturne dell’erogazione nel periodo estivo. Dall’impianto di Bau Pressiu partirà il nuovo tratto di acquedotto che sarà lungo quasi 20 km ed arriverà alla galleria di Perdaxius. Sono iniziati i lavori delle nuove reti idriche nel centro storico di Iglesias. Le squadre di Abbanoa hanno mento di 761mila euro. Il piano è finalizzato, oltre che a una drastica riduzione delle perdite, all’ammodernamento delle reti tenendo conto delle problematiche riscontrate negli ultimi anni. Riguardano principalmente la realizzazione di nuove condotte nei tratti dove sono stati registrati frequenti disservizi all’utenza e notevoli perdite di risorsa. In diverse strade i lavori sono già stati completati con l’attivazione delle nuove condotte. Oltre al centro storico, sono interessate anche le zone di Palmari Basso, Serra Perdosa vecchia, Miniere, Rosa del Marganai, Fragata e Montesanto. Giampaolo Cirronis l dottor Giovanni Pilia, 58 anni, laureato in Scienze Politiche con 110/110 e lode, è il nuovo commissario straordinario del Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna. Lo ha nominato il 28 ottobre, con apposito decreto, il ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Gian Luca Galletti. L’incarico avrà durata quadrimestrale e, comunque, non oltre la costituzione degli organi del Consorzio, in particolare del Presidente e del Consiglio direttivo. Subentra all’avvocato Francesco Mascia, che a metà marzo era stato nominato in sostituzione del professor Gian Luigi Pillola. A poco più di due settimane dal suo insediamento, Giovanni Pilia ha annunciato l’avvio dei lavori per il restauro dell’ex Laveria Lamarmora di Nebida, reso possibile da un’azione comune del Parco Geominerario, della Sovrintendenza, del comune di Iglesias, della provincia del Sud Sardegna, di Igea e del coor- La Laveria Lamarmora di Nebida. dinamento del Piano Sulcis. La somma disponibile di 650mila euro stanziata dal Parco Geominerario, sarà immediatamente utilizzata con un intervento, da effettuarsi in somma urgenza, per la messa in sicurezza degli edifici a mare. Questo intervento richiede circa 150mila euro. La somma restante sarà impegnata per un lotto funzionale sulla base di un progetto che considera l’insieme della laveria e le rampe di accesso dal mare e dal centro abitato. Sulla base del progetto saranno ricercati altri fondi necessari per l’intervento complessivo. Il Parco Geominerario si riserva di integrare il finanziamento già assegnato. Il soggetto attuatore dell’intervento è la Sovrintendenza. La provincia del Sud Sardegna è impegnata a realizzare il restauro dell’approdo, sulla base del protocollo per il Piano Sulcis sottoscritto dall’ex provincia di Carbonia Iglesias, comprendente il programma di restauro degli approdi minerari. IL NUMERO 298 3-10.qxp_IL NUMERO 181 3/10 15/11/16 14:03 Pagina 2 Anno XXI • N° 298 • 15 Novembre 2016 3 La Provincia del Sulcis Iglesiente Alla presentazione del libro “L’ultima Spagna” di Pietro Soddu si è parlato di passato, presente e futuro della Sardegna «Occorre dare un orizzonte alla Sardegna» L Durissime critiche alla Giunta regionale sono arrivate dai giornalisti Anthony Muroni (ex direttore de L’Unione Sarda) e Giacomo Mameli. ’Aula consiliare del comune di San Giovanni Suergiu ha ospitato l’11 novembre la presentazione del libro “L’ultima Spagna”, di Pietro Soddu, ex presidente della Regione Sardegna. L’incontro, moderato dal sindaco di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai, ha visto la partecipazione dell’autore, dei giornalisti Giacomo Mameli ed Anthony Muroni, e del deputato del Partito Democratico Francesco Sanna. “L’ultima Spagna” è il terzo libro di Pietro Soddu, dopo “Il Regno e l’azzardo” e “A mala gana”, sulle vicende dei sardi nella storia. «Racconta i due secoli e mezzo della Sardegna spagnola, tra il 1478 e il 1720. È proprio dopo la sconfitta di Leonardo Alagòn e la definitiva scomparsa delle ambizioni d’indipendenza che la Sardegna si può considerare a tutti gli effetti spagnola, cioè parte integrante della Spagna di allora, formata sul vecchio nucleo aragonese-catalano e dalla Castiglia, che diventerà poi egemone. Una Sardegna sempre oscillante tra autonomia ed integrazione, che parla spagnolo e sardo, che si proclama nazione ma esprime piena fedeltà al re...». Il dibattito si è sviluppato sulla condizione di sottomissione verso gli invasori o i potenti di turno in cui si è sempre trovata la Sardegna nell’arco dei secoli ed ha poi spaziato anche sull’attualità, sull’operato dell’attuale Giunta regionale, giudicato in termini assai negativi, indirettamente da Pietro Soddu e più direttamente da Giacomo Mameli, che ha definito la Giunta Pigliaru la peggiore dal 1948 ad oggi, ed Anthony Muroni. «Qual è l’orizzonte? È questo orizzonte che manca in Sardegna - ha detto in conclusione del suo intervento Pietro Soddu - e se i sardi potessero studiare meglio la propria storia, se i professionisti si impegnassero di più e meglio ad individuare i passaggi, le ricorrenze, gli errori, i difetti di questo uomo sardo che ha bisogno di qualcuno che lo guidi, che lo accompagni, che lo sostenga, che ha bisogno Pietro Soddu. Pietro Soddu, nato a Benetutti il 19 giugno 1929, laureato in Legge, è stato eletto 7 volte presidente della Regione, un record difficilmente superabile, ed è stato un esponente di primissimo piano del mondo politico sardo per diversi decenni. Ha ricoperto diversi incarichi sia di partito, nella Democrazia Cristiana, sia nelle istituzioni (deputato, consigliere regionale per cinque legislature dal 1961 - a soli 32 anni - al 1983, assessore regionale della Sanità, della Rinascita, dell’Industria e delle Finanze, presidente della provincia di Sassari). Oggi, a 87 anni, uomo di grande cultura, conserva un’invidiabile lucidità e, lasciata ormai da anni la politica attiva, si dedica alla scrittura. futuro lo costruiamo noi con le nostre mani, con la nostra intelligenza e col nostro coraggio. Questo è lo scopo della mia scrittura e dei miei libri.» Anthony Muroni ha sottolineato, tra l’altro, la grande distanza tra la Sardegna ed i suoi amministratori. «Sono convinto che ci sono stati presidenti della Regione Sardegna ha detto l’ex direttore de L’Unione Sarda -, che non sanno o che non hanno saputo nel passato recente dov’è Albagiara, dov’è Assolo, dov’è Tresnuraghes, dov’è Mogoro, perché sanno quanto fa 2+2, conoscono perfettamente la ragioneria, ma non hanno cuore, non hanno anima, non sono innamorati della Sardegna, non amano la Sardegna per quello che è, e lo dimostrano. Il problema è dare una missione ai territori, ed oggi chi ci va ad ascoltarli quei territori, chi ci va a studiarli?» Durissime anche le parole di Giacomo Mameli, giornalista e scrittore. «Mai siamo stati così mal amministrati - ha detto Giacomo Mameli . Oggi abbiamo di potenziamento delle nostre scuole e questa Giunta parla di dimensionamento scolastico. È terrificante, è la cosa più devastante che potesse dire questa Giunta.» «Siamo davvero senza guida - ha aggiunto Giacono Mameli -, oggi la Sardegna non ha una visione del futuro, perché la Giunta regionale questo problema non se l’è posto, oggi non se lo pone il sindacato. Ma esiste la Confindustria in Sardegna? Esiste l’Api Sarda? Esistono gli artigiani politicamente? Esiste qualche volontario ma non c’è un progetto reale di sviluppo. Ecco perché ogni mese da Carbonia vanno via da 25 a 30 giovani tra i 18 e i 30 anni, così come avviene anche nei paesi che si stanno spopolando. Noi davvero non sappiamo cosa fare domani mattina.» Giampaolo Cirronis [email protected] Cantina Santadi di qualche padrino, di un feudatario in un certo senso, ha bisogno di essere vassallo, se noi non studiamo questo futuro, non abbiamo futuro, perché il Via Su Pranu, 12 - Santadi - Tel. 0781 950127-953007 - Tel. e Fax 0781 950012 LATINIA Vino dolce da vendemmia tardiva di uve Nasco dei vigneti ad alberello - antica vigna “Latina” del Basso Sulcis della Sardegna. Vino mediterraneo, caldo, solare che, servito a 10°-12° C, esalta il dessert e partecipa a tutti i momenti di incontro e di festa. Ha ricevuto il “Premio speciale” “miglior vino dolce dell’anno” 2002 e i 3 bicchieri del “Gambero Rosso” Miglior vino da dessert al Vinexpò 2001 di Bordeaux. S Intesa tra Consorzio Industriale e Movimento Sardegna Zona Franca Verso la piena operatività della zona franca ì è tenuto il 4 novembre, nella sede del Consorzio Industriale provinciale del Sulcis Iglesiente, un incontro tra i vertici del Consorzio ed il Consiglio direttivo del Movimento Sardegna Zona Franca, primo passo fondamentale verso la piena operatività della zona franca nell’ex provincia di Carbonia Iglesias, definita nella delibera della Giunta regionale n. 21/5 dello scorso mese di aprile e redatta dagli stessi tecnici presenti alla riunione a Portovesme. Alla presenza del presidente del Consorzio, ing. Federico Strina, del vice direttore generale, ing. Filippo Baghino e del funzionario amministrativo Learco Fois, l’avvocato Francesco Scifo e la dottoressa Maria Rosaria Randaccio, rispettivamente segretario politico e presidentessa del Movimento, hanno illustrato dettagliatamente quelle che sono le strade da percorrere per far partire subito il processo di creazione ed individuazione delle aree destinate ai depositi S doganali ed i documenti da inviare agli uffici ministeriali di competenza. Nel corso dell’incontro, sono state poste le basi per l’avvio di una stretta collaborazione tra il Consorzio industriale ed il Movimento Sardegna trarre i maggiori vantaggi possibili per tutte le attività produttive che verranno interessate. La partenza della zona franca nel territorio del Sulcis Iglesiente - secondo il Movimento Sardegna Zona Maria Rosaria Randaccio, Federico Strina, Francesco Scifo e Filippo Baghino. Zona Franca, in modo da superare tutte le difficoltà burocratiche ed abbreviare l’iter amministrativo. A breve è previsto un nuovo incontro, alla presenza di tutti i sindaci del Sulcis Iglesiente, il cui coinvolgimento si renderà necessario per Franca - sarà il volano, non solo per creare un indotto economico senza precedenti nel territorio dell’ex provincia di Carbonia Iglesias, ma anche per attrarre investimenti in altre aree della Sardegna, nelle quali c’è una fortissima carenza di posti di lavoro. È stato compiuto un passo avanti nella procedura autorizzativa Ok della Regione per la discarica di Genna Luas u proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, la Giunta regionale ha espresso un giudizio positivo sulla compatibilità ambientale, condizionato a prescrizioni, per la realizzazione del nono argine che amplia la discarica L La discarica di Genna Luas. di Genna Luas della Portovesme Srl, ubicata nei territori dei comuni di Iglesias e Carbonia. Si tratta di un passaggio importante per la realizzazione dell’intervento che consentirà alla Portovesme srl di proseguire la produzione senza interruzioni. Cambia la guida della società in house del comune di Carbonia Giuseppe Baghino al vertice della Somica ’ing. Giuseppe Baghino è ufficialmente dal 3 novembre 2016 il nuovo amministratore unico di Somica, la società in house del comune di Carbonia che ha un organico di 33 dipendenti. Prima la firma del contratto davanti ad un notaio, poi la presentazione ufficiale nella sala polifunzionale di piazza Roma, presenti il sindaco Paola Massidda, alcuni assessori e consiglieri, nonché alcuni dipendenti ed una rappresentanza sindacale, con Massimo Cara della Cisl e Aldo Manca della Cgil. Al vertice della Somica, l’ing. Giuseppe Baghino succede all’ing. Giacomo Guadagnini. Con la figura dell’amministratore unico, scelto con l’affidamento di un incarico fiduciario, Somica cambia radicalmente assetto societario. Spariscono, infatti, sia il consiglio d’amministrazione sia il direttore. Nel suo intervento di presentazione, Giuseppe Baghino ha rassicurato i lavoratori che da alcune settimane manifestavano per chiedere garanzie sul loro futuro, di avere avuto mandato di guidare la Somica con l’impegno di mantenere i livelli occupativi e magari, qualora si creassero le condizioni giuste, persino di accrescerli. Ha rico- I nosciuto che la società, per quanto ha avuto modo di verificare in questi primi giorni di presa di contatto con il nuovo incarico, è stata fin qui sostanzialmente ben guidata e che il suo impegno sarà orientato a ottimizzarne la gestione, migliorandola dove amministratore unico, il nuovo piano industriale, per capire quale sarà il futuro della Somica e quindi dei 33 lavoratori, considerato che, dopo la manifestazione organizzata nella stessa sala polifunzionale due settimane prima, avevano ricevuto assi- Il nuovo amministratore Giuseppe Baghino e il sindaco Paola Massidda. ci sono ancora margini di miglioramento, consapevole che non sarà facile, con la collaborazione dei lavoratori, nell’interesse esclusivo della città di Carbonia. I sindacalisti Massimo Cara e Aldo Manca hanno spiegato che speravano di conoscere, oltreché il nuovo curazione che l’incontro chiesto ci sarebbe stato appunto dopo due settimane. Sia il sindaco sia il nuovo amministratore unico, hanno assicurato che a breve il confronto ci sarà e in quella occasione verranno fornite tutte le informazioni richieste. G.P.C. Nuovo prestigioso incarico per il sindaco di San Giovanni Suergiu Elvira Usai vicepresidente del Consorzio Industriale l sindaco di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai, è stata eletta vicepresidente del Consorzio Industriale Provinciale Carbonia Iglesias. Il Consiglio di amministrazione del Consorzio è ora al completo con il presidente Federico Strina, 70 anni, dirigente industriale in pensione, indicato dal comune di Portoscuso; il vicepresidente Elvira Usai, 40 anni, eletta sindaco di San Giovanni Suergiu il 5 giugno 2016; Elvira Usai. e 3 consiglieri: Hansel Christian Cabiddu, 40 anni, eletto sindaco di Gonnesa il 5 giugno 2016; l’ingegner Giacomo Guadagnini, 67 anni, ex assessore del comune di Carbonia e della provincia di Cagliari, rappresentante della provincia del Sud Sardegna, delegato dal suo amministratore straordinario, Giorgio Sanna, con delibera n° 12 del 25 luglio 2016; e, infine, Iosto Puddu, 80 anni, rappresentante degli imprenditori della provincia. IL NUMERO 298 4-9.qxp_IL NUMERO 181 3/10 15/11/16 11:07 Pagina 1 4 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XXI • N° 298 • 15 Novembre 2016 Il tracollo economico temuto per il territorio rischia di riproporre una situazione di abbandono simile a quella di 4 secoli fa Il ripopolamento del Sulcis iniziò nel XVIII secolo I primi nuclei dei futuri paesi si consolidarono intorno alle chiese campestri, numerose in tutto il territorio, da Iglesias al Basso Sulcis. (Continua 2) Correva l’anno 1759 quando, l’arcivescovo di Cagliari, nonché vescovo di IgleGiuseppe Mura. sias, monsignor Natta, giunse nella sede diocesana alla quale, il pontefice Clemente XIII, lo aveva destinato. Nonostante la nomina, effettuata come di consueto su richiesta règia, risalisse, al 3 di luglio, il presule raggiunse la sua sede solamente il 30 di Settembre, arrivandovi però in pessime condizioni di salute, tanto che, temendo per la sua vita, gli furono somministrati i Sacramenti. Recuperate un poco le forze, il presule si dedicò con grande impegno a raccogliere le notizie che gli rendessero possibile la cura d’anime delle genti a lui affidate e, data la vastità delle diocesi che amministrava, pensò bene di incaricare suoi emissari allo scopo di conoscere preliminarmente lo stato e la situazione delle diverse chiese locali, prima di effettuare le visite pastorali che riteneva indispensabili per comprendere le necessità morali e materiali del gregge a lui affidato. Non possiamo, infatti, dimenticare il ruolo, non solo spirituale, che l’istituzione ecclesiastica rivestiva in quegli anni. Incaricò, dunque, il vicario generale della diocesi ecclesiense, arcidiacono don Nicola Diego Salazar, nominato in quell’occasione visitatore delegato, di compiere, in tempi brevi una “Sacra visita” nelle chiese e nei territori della diocesi e quindi di stendere una relazione dettagliata da far pervenire al più presto nella sede dell’arcivescovado di Caller (Cagliari). I ricercatori moderni di storia locale gli sono debitori di un interessante elenco di luoghi sacri della diocesi di Iglesias nonché di una relazione della visita pastorale che ebbe inizio il 6 maggio 1761. I due codici manoscritti, tuttora inediti, pervenutici attraverso padre Filippo Pili, il quale li recuperò da un archivio in cui erano stati misteriosamente portati attraverso vie sconosciute, costituiscono un documento insostituibile per ricostruire la situazione della chiesa Sulcitana nella metà del XVIII secolo, ed insieme risultano utilissimi per comprendere la situazione in cui si trovavano quei territori. La conoscenza ed ubicazione degli edifici sacri e la loro frequentazione ci può infatti aiutare a valutare quanti e quali luoghi fossero frequentatati e da quante persone, dandoci in più qualche indizio utile a capire quali di questi insediamenti si consolidarono, trasformandosi da furriadroxius in boddeus e, infine, in ville, concludendo la metamorfosi nel 1853 quando vennero eretti i primi comuni del Basso Sulcis. Per la successiva trattazione utilizzeremo essenzialmente tre diverse documentazioni: - Un foglio, presente nell’Archivio diocesano di Cagliari nel registro III DIVERSORUM fol. 35. - Il Codice manoscritto del 1761, parzialmente inedito. - Il noto “Cabreo delle Baronie” fatto redigere dal vescovo di Iglesias, monsignor Porqueddu, a scopi fiscali nel 1794 dal cartografo astigiano Giuseppe Maina. Nel documento proveniente dal- l’Archivio dell’Arcidiocesi di Cagliari, risalente all’anno 1529, con il titolo “Los salts que son obligats pagar al bisbat δ Igl(esia)s p(ri) mitias 1529”, riporta un elenco di “salti” che erano tenuti a pagare al Vescovo tributi in primizie e portadie, peraltro già pubblicato ed analizzato dallo scrivente nelle pagine del giornale “La Provincia del Sulcis Iglesiente”, I nomi riportati non sono altro che i toponimi di salti ereditati da quelli di antichi villaggi, da tempo scomparsi in quel 1529, anno in cui venne redatto, in lingua catalana, il documento citato. Questi nomi risultano essere, in gran parte gli stessi ricavati da altri documenti ed in particolare dagli elenchi fatti dal Fara, il quale scrisse il suo trattato una cinquantina di anni dopo. Alcuni dei documenti citati, risultano però, non essere presenti nei diversi elenchi già noti e riportati da numerosi studiosi. Lo scritto, redatto in catalano cinquecentesco, anche a causa della calligrafia del compilatore, risulta di difficile lettura e, pertanto, la mia interpretazione (coincidente con quella datane da padre Filippo Pili) è suscettibile di successive correzioni: Piras Lanas - Planopedana - Laladjsj o Baladjsj (?) - Ida Longa - Ullastas - Bausteri - Subrumende asunj canj (?) Sono i nomi delle località che mi pare non esistano in altre pubblicazioni (quelli accompagnati da un punto interrogativo sono risultati di lettura incerta); questo farebbe pensare che il numero reale di villaggi sia stato anche maggiore di quello supposto a tutt’oggi. Accanto al primo elenco ne è presente un secondo, scritto da altra mano e di più agevole lettura ma che presenta una singolarità che è quella di riportare per due volte lo stesso vocabolo, il primo con una sola erre il secondo con due: Siraj e Sirraj. Ora, poiché non è probabile un errore dello scrivano che avrebbe riportato la stessa località per due volte consecutive, dopo appena quattro righe commettendo per di più un errore di ortografia, si deve giustamente desumere che si trattasse di due diversi luoghi. Il primo toponimo non presenta alcuna difficoltà di interpretazione essendo riferito alla località ancor oggi nota con lo stesso nome. Per quanto attiene al secondo, dobbiamo, allo scopo di risolvere il problema, volgere la nostra attenzione ai Quinque Libri dell’archivio diocesano e, più precisamente al Liber Mortuorum, il registro in cui venivano annotati i decessi e i relativi seppellimenti. Si deve precisare che in quegli anni lontani esisteva, per i territori del Sulcis, una sola parrocchia e, pertanto, tutte le annotazioni venivano fatte nei registri della chiesa di Santa Chiara, cattedrale e sede parrocchiale. Di conseguenza, quando i fedeli che abitavano nei Salti si sposavano o battezzavano un nuovo nato, dovevano rassegnarsi a un lungo e disagevole viaggio, portandosi anche appresso il bambino ancora in fasce. Se, in sovrappiù, teniamo presente che non vi erano strade percorribili da mezzi che potessero offrire una certa comodità, ne consegue che ogni spostamento costituiva un grosso sacrificio, costringendo i poveri cussorgiali a dover spesso rimandare il viaggio per le più diverse cause di forza maggiore, come ad esempio le avverse condizioni del tempo, quando i sentieri si trasformavano in ruscelli ed i torrenti in piena impedivano il guado. Si trattava, comunque, di disagi superabili ma, quando qualcuno passava, suo malgrado, a miglior vita, in modo inatteso, talvolta, come spesso accadeva, per una estocada o per una schioppettata, non si poteva attendere il tempo favorevole, né era pensabile un trasporto del cadavere fino ad Iglesias, attraverso boscaglie e percorsi accidentati. Era allora giocoforza seppellire la salma in prossimità o all’interno della chiesa più vicina tra quelle sparse nei salti. La chiesa di Sant’Elena. Per fare questo era però necessaria l’autorizzazione del Vicario Generale, che se non era già presente in loco, provvedeva ad inviare sul posto un cappellano o un domero per benedire la salma e sovraintendere alle esequie. In questi casi, oltre la registrazione nel libro dei morti, si allegava un foglio con l’autorizzazione del Vicario al seppellimento nella chiesa campestre. Questa pratica, utilizzata per tutto il XVIII secolo e l’inizio del XIX, ci ha lasciato una documentazione composta di annotazione ed autorizzazione per i decessi avvenuti in luoghi sperduti, privi di una cappellania stabile. Una di queste autorizzazioni al seppellimento, datata 11 febbraio 1744, riguarda un decesso avvenuto nel salto di Sirraj; il documento, firmato salto di Sirri. Poiché la chiesa campestre di Santa Lucia è presente ancora oggi presso il piccolo abitato di Sirri, è più che plausibile che il termine originale Sirraj(y), abbia perso nel tempo la (a) per assumere il nome attuale. Sarebbe così spiegata l’assenza del toponimo fino alla seconda metà del ‘700. *** L’elenco compilato dall’arcidiacono e seconda dignità del Capitolo, don Nicola Salazar, riporta prima di tutto le chiese della città di Iglesias, poi le chiese extra Muros e, infine, quelle rurali. Per il nostro studio non sono necessarie quelle interne al tessuto urbano, mentre sono utili alcune tra quelle citate extra moenia: - La chiesa di Bingiargia, che il codice manoscritto indica come Santa Maria di Monserrato, il cui nome è una corruzione di Binaria, ossia vinaria, o forse di Balnearia, con riferimento ad un luogo ricco di acque, intorno alla quale sorgeva un villaggio abitato almeno fino al 1420. Il ricordo della chiesa è rimasto nella la festa che si celebra l’otto di settembre nella vicina chiesa di Sant’Antonio. Viene poi citata la chiesa di San Bartolomeo, la cui posizione è affatto sconosciuta ma, che intorno alla metà del ‘700 era frequentata da mu- La chiesa di San Giuliano e, sullo sfondo, quella di Santa Maria di Loreto. dal Vicario Generale, arciprete Espisa Manchin, autorizza il domero1 de esta asseo cathedral affinché il corpo del defunto sia enterrado dentro de la Iglesia della Gloriosa Santa Lucia de dicho salto (di Sirraj). Una successiva registrazione di morte, riguardante certo Sisinnio Garau, deceduto nel salto di Sirray, nel 1792, riporta che il defunto fue enterrado en la iglesia de Santa Lucia de Sirray. Un successivo documento del 1799, questa volta relativo ad un battesimo, attesta, per la prima volta, il battesimo della bambina, Maria Teres Lucia Trulu, nata nel La Provincia del Sulcis Iglesiente Quindicinale di informazione politica, economica e sociale Iscrizione Registro Stampa Tribunale di Cagliari n° 32/95 del 7/11/95 N° di iscrizione al ROC (Registro degli Operatori di Comunicazione): 9294 Direttore Responsabile: Giampaolo Cirronis Via Cristoforo Colombo, 20 - Carbonia - Tel. e Fax 0781 670155 - Cell. 328 6132020 [email protected] - [email protected] www.laprovinciadelsulcisiglesiente.com Pubblicità: 328 1457305 - 349 7114191 - 328 6132020 Stampa: Cooperativa Tipografica Editoriale - Loc. Sa Stoia - Z.I. Iglesias - Tel. 0781 21086 chos fieles christianos, in occasione della festa, definita “tam sublime”. Tra le chiese situate nel territorio detto “de la montana”, solamente quella dedicata a San Benedetto Abate, la cui festa che si celebrava, organizzata da un obriere incaricato dal Capitolo la prima domenica di settembre, vide il consolidarsi di un omonimo villaggio, sorto nella seconda metà del XIX secolo, per il rinascere dell’attività mineraria2. È interessante ricordare, in particolare, alcuni dei restanti luoghi sacri, ancora utilizzati nel ‘700: - La SS. Vergine di Loreto, tito- lare di un canonicato, nota popolarmente come Santa Maria Doloretta, che insieme a quella di San Giuliano, poste entrambe nel sito noto oggi come Arco di Sant’Angelo, segnato sulle carte dell’IGM come Genna Bogai. Le costruzioni delle due chiese sono ancora intatte anche se è mutata la “destinazione d’uso”, essendo divenute abitazioni occasionali per i proprietari dei terreni su cui sorgono. San Giuliano ha addirittura la piccola abside trasformata in forno a legna. Le chiese, oggi ridotte a poche pietre della Vergine SS. Del Carmine e dello Spirito Santo, ancora officiata come chiesa dei minatori almeno fino al 1946 Lontano da queste, ma sempre nel salto di Gessa, non lontano dal piccolo insediamento di Grugua, era presente la chiesa di Sant’Elena, in sardo sant’Areni. Negli anni in cui venne redatto il nostro manoscritto, era ancora consacrata e il canonico Juan Cogoti, ci informa l’arcidiacono Salazar, ne era il prebendato, anzi lo stesso canonico, qualche anno prima aveva provveduto a restaurarla. Il santo titolare veniva festeggiato nella prima domenica di agosto. La festa era organizzata dal canonico Cogoti a sue spese, in quanto la chiesa non disponeva di alcun legato. Oggi l’antico edificio, situato su un verde declivio, privo del tetto e con le aperture tamponate è ridotto a porcilaia. San Pietro apostolo era un’antica chiesa rimasta praticamente intatta nella sua struttura, compresa la volta a botte originale e la nicchia, ancora esistente, in cui era collocata la statua del Santo titolare, sita sul versante del monte omonimo, trasformata, ahimè, in pagliaio e ricovero per somari3. Assai numerose furono le chiese citate dall’arcidiacono Salazar, che qui si riportano in lingua originale escludendo dall’elenco quelle completamente distrutte e ridotte a rudere: Chiese canonicali esistenti nel 1762 nei salti del Sulcis * La Iglesias de Santiago de Astia prebenda del Ill.re Archidean D.n Nicolas Diego Salazar. * La Iglesia dela Virgen de Nives salto de Barega prebenda del M.R. Priore y Canonigo Juan Maria Murrony. * La Iglesia de San Andrey salto de Conesy prebenda del M.R. Canonigo Antiogo Josef Sulas. * La Iglesia de la Virgen del salto de Palmas, prebenda del M.R. Canonigo Fran.co Antonio Loy, y por lo mismo la Iglesia de Santa Marta contenida enla prebenda salto de Villa Rios * La Iglesia de San Nicolas, salto de Narcao, prebenda del M.R. Canonigo Ignacio Brundo(?). * La Iglesia de San Pedro salto de Nuxis prebenda del M.R. D.n Canonigo Fran.co Fontana. *La Iglesia dela Virgen del Carmen salto dela Montana prebenda del M.R. Canonigo Juan Maria Cogody. *La Iglesias de San Nicolas salto de Sebatzus prebenda del M.R. Canonigo Ignacio Pileddu *La Iglesia de San Juan salto de Suergiu prebenda del M.R. Canonigo D.n Viciente Otger * L.a iglesia de la Virgen de Moncerrade, vulgo dicha de Bingiargia en la què està fundado el canonicato de silla del M.R. Canonigo Antiogo Machony. La iglesia de San Pedro Apostol, en que està fundado el canonicato de silla del M.R. Canonigo Ant.o Lochy La Iglesia de Santa Barbara vulgo Giena Luas en que està fundado el canonicato de silla del M.R. canonigo Ignacio Carta. Le chiese non canonicali * La iglesia de la Virgen SS.ma salto de Barbusi. * La iglesia de San Pedro salto de Giba. * La iglesia de San Juan salto de Masaynas. * La iglesia de la Virgen de Valverde salto de Pixinas. * La iglesia de la Virgen de Itria salto de villa Peruchu. * La iglesia da san Jorge salto de Murdeu * La iglesia de San Elias salto assì llamado. * La iglesia de Santiago salto de Perdagius. La iglesia de San Leonardo en dicho salto, cuya puerta falta, y se previno à devoto hiziesse quanto antes dicha puerta. La iglesia de San Anton Abad extra muros de esta ciutad de Iglesias. La iglesia extra muros de San Sebastian. La iglesia de Santa Apolonia extra muros. La iglesia de la Virgen del Buon Camino extra muros. * La iglesia de San Jorge salto assì lamado. La iglesia de San Bartholomè. * La iglesia de San Benito salto dela montaña. * La iglesia de S.ta Elena en dicho salto. * La iglesia de San Julian en dicho salto. La iglesia de San Miguel en dicho salto muy distantes las unas da las otras4. Tutte queste chiese, aggiunge il nostro Codice, erano in condizioni decenti per celebrarvi messa ed indispensabili per garantire l’assistenza spirituale ai cussorgiali. Un numero così alto di chiese campestri, sta certamente ad indicare un altrettanto alto numero di villaggi che scomparvero per sempre e che, come scrisse Sebastiano Vassalli nel romanzo “La Chimera” che gli valse lo Strega: Il tempo si chiuse su di loro, il nulla li riprese e questa… è in gran sintesi la storia del mondo. 1 Domeri o duomeri erano i sacerdoti secolari che erano incaricati dal Capitolo diocesano di svolgere tutte le funzioni in cattedrale, erano quindi un sorta di parroci “turnisti”. Erano anche incaricati, sempre dal Capitolo di recarsi nelle diverse cappellanie in occasione di feste patronali, per dir messa, amministrare i Sacramenti o, per dare, più in generale, assistenza spirituale a coloro che vivevano, per la maggior parte dell’anno nei salti. 2 La chiesa era, probabilmente, parte del villaggio scomparso di Guindili. Cfr. anche S. Serra, in SCUOLA CIVICA DI STORIA, pp. 31-56, Iglesias 2008. 3 Cfr. p. Filippo Pili, La chiesa di San Pietro di Serrachei, in Archeologia Sarda, pp. 105-108. 4Le chiese segnate con un asterisco prima del nome sono quelle che certamente furono al centro di villaggi, poi scomparsi. Fine Giuseppe Mura Promuovi la tua azienda su “La Provincia del Sulcis Iglesiente” e nel giornale online www.laprovinciadelsulcisiglesiente.com Con un piccolo investimento, a partire da 50 euro, potrai raggiungere migliaia di potenziali clienti Chiedi un preventivo telefonando al 328 6132020 o scrivendo a [email protected] IL NUMERO 298 5-8.qxp_IL NUMERO 181 3/10 15/11/16 09:29 Pagina 2 Anno XXI • N° 298 • 15 Novembre 2016 L 5 La Provincia del Sulcis Iglesiente La 2ª edizione della rassegna fieristica organizzata dall’associazione Primavera Sulcitana ha riscosso un successo straordinario InvitaS 2016: profumi, gusti e colori della Sardegna Il porto di Cagliari è stato preso d’assalto dai visitatori, attratti oltreché dalla cucina, dagli spettacoli e dai costumi di gruppi sardi. a Sardegna in vetrina sullo spaccato del Molo di Cagliari è quella che da sabato 29 ottobre a mercoledì 2 novembre, è apparsa a tutti i visitatori che, attratti da musiche, profumi e colori, si sono avvicinati a curiosare. L’intento degli organizzatori, Alessia Littarru ed Ivan Scarpa, rappresentanti dell’associazione Primavera Sulcitana, con “Invitas” è proprio quello di mettere in mostra i “tesori sardi”, ed ecco che allora la nostra musica si sprigiona nell’aria e dà vita ad improvvisi balletti… oppure rapisce, come nel caso delle melodie che volano via dalla fisarmonica di Juistine, una quattordicenne figlia di una polacca e di un tedesco, prima residente nel Sulcis, ora in Corsica, innamorata della musica sarda. Per il secondo anno consecutivo, decine di migliaia di persone hanno potuto gustare piatti tipici nostrani, cucinati con attenzione e cura nel rispetto delle tradizioni. Profumi e gusti di Sardegna con il pilau di Calasetta, la lonzetta con la crema di funghi, le verdure dell’orto in scabecciu, il fritto misto, mazzamurru, i culurgiones e la purpuzza… una varietà di leccornie per una vera e propria festa dei sapori. Uno spaccato di tradizione con i Boes e Merdules di Ottana, i Mamuthones e Issohadores di Mamoiada, che domenica 30 ottobre hanno accolto le migliaia di crocieristi arrivati a Cagliari. Un commovente ritorno al passato con il gruppo della compagnia teatrale “La Clessidra” di Anna Pina Buttiglieri e Omar Soddu, che ha rievocato le rivendicazioni per un lavoro più dignitoso, prendendo spunto dalle storie vissute nelle miniere di Carbonia. Uno spazio dedicato ai bambini e non solo con le Janas ed una rie- provenienti da più parti dell’isola. Artigiani con le loro opere, frutto di ore di lavoro, per la creazione di pezzi unici. Passeggiate, sorrisi, incontri e risate di bimbi… per non I numeri promuovono la seconda edizione della rassegna Settemila metri quadri, sette aree food, 150.000 visitatori da tutta l’Isola e turisti S Il 19 e 20 novembre è in programma la Fiera del Gusto di Iglesias. InvitaS 2016 ha portato un clima di festa al porto di Cagliari. Lo spettacolo del gruppo della compagnia teatrale “La Clessidra”. vocazione di riti lontani nel tempo… “Mortu mortu” e “Is animeddas”, un modo per ricordare cosa facevano i nostri nonni la notte del 31 ottobre. E poi stand, tantissimi stand, con prodotti agroalimentari genuini dimenticare le peculiarità della nostra amata terra, una terra che chiama, che chiede di essere ascoltata, che offre tanto e che non aspetta altro che essere conosciuta e visitata… Nadia Pische ettemila metri quadri letteralmente presi d’assalto, dalla mattina alla sera: è da record la seconda edizione di InvitaS. Tra il 29 ottobre e il 2 novembre oltre 150mila persone da tutta l’Isola e turisti - hanno scelto di trascorrere qualche ora visitando i 150 stand di prodotti tipici sardi o le 7 aree food, tutte unite dagli inconfondibili profumi isolani. C’è chi ha raggiunto la zona con una passeggiata, chi è arrivato dalle altre province in treno e chi su tutti i 9mila crocieristi sbarcati al molo Ichnusa - ha ricevuto un’accoglienza totalmente “sarda” come inaspettato biglietto di benvenuto e di arrivederci. Un successo che va ben oltre le aspettative: tutta, ma proprio tutta la Sardegna in mostra, più le giornate a ridosso del ponte di Ognissanti. E c’è stato anche spazio per una pioggia di complimenti, arrivati da vari esponenti, politici e civili, che hanno optato per più visite al “villaggio sardo”. Un plauso arriva dall’Autorità portuale. «Piena soddisfazione per i risultati raggiunti, il terminal crociere è stato pienamente operativo. Quanto successo va ad inquadrarsi in un concetto, maturo, di misurazione del turismo crocieristico». C’è stato anche il momento della consegna di un cesto, riempito di prodotti sardi, offerto da tutti gli stan- disti al commissario straordinario dell’Authority, Roberto Isidori. Emozionata e felice Alessia Littarru, presidente di Primavera Sulcitana: «Ringrazio tutti. Gli espositori che hanno creduto nel progetto ed i gruppi che hanno partecipato a quella che è una grande festa sarda. Sono loro i protagonisti principali di questo Alessia Littarru. risultato. È stato bello ricevere tantissimo affetto e coinvolgimento, anche grazie alla tanta Sardegna presente. Grazie anche alle autorità che sono venute a visitarci, dal presidente della Regione a vari assessori e consiglieri, sia regionali sia comunali, che non hanno lesinato complimenti per l’iniziativa». Dopo lo straordinario successo ottenuto dalla seconda edizione di InvitaS, l’associazione Primavera Sulcitana non si ferma e sabato 19 e domenica 20 novembre propone un altro evento al centro storico di Iglesias, la prima Fiera del Gusto, organizzata sulla scia dell’eccellente riscontro avuto dalla prima Fiera del Gusto di Cagliari, svoltasi dal 15 al 17 luglio scorsi. Le molteplici peculiarità dei gusti isolani si ritrovano, tutte insieme, in un clima di festa continua. Il fascino mozzafiato della parte medioevale di Iglesias è l’ulteriore contorno di un evento indubbiamente “gustoso”. Una sinergia tra le varie istituzioni cittadine - dal Comune al Consorzio turistico, dalla Pro Loco alla associazione dei commercianti. «È un evento destinato a portare migliaia tra cittadini e turisti nel centro storico, che diventa una grande area dedicata alle eccellenze sarde da valorizzare. La qualità vista come punto di partenza e di arrivo - spiega il vicesindaco di Iglesias, Simone Franceschi, nel benedire l’appuntamento autunnale -. La parte antica della città è il nostro fiore all’occhiello, sono tantissime le attività turistiche presenti. Grazie anche all’accoglienza diffusa, ci sono tutte le carte in regola per coccolare i visitatori. Nelle due giornate della Fiera del gusto, inoltre, sarà possibile visitare tutti i nostri monumenti». FARMACIA COSTA - CARBONIA P.zza Matteotti, 5 - 0781 61840 Orario di apertura: dal lunedì al venerdì 8.30 - 20.30, il sabato 8.30 - 13.00 e 16.00 - 20.00 CENTRO PROTESI ACUSTICHE • Test audiometrico e consulenza gratuiti • Vendita protesi acustiche dietro prescrizione medica • Fornitura gratuita tramite SSN per gli aventi diritto • Protesi personalizzate a partire da € 1.000,00 • Garanzia di 2 anni sui difetti di fabbrica Il servizio viene effettuato dalla dr.ssa Anna Rita Salaris, laureata in Tecniche Audioprotesiche, autorizzata alla scelta ed all’applicazione delle protesi. La dr.ssa Salaris effettua anche il test e la consulenza per il Tinnitus (Acufene). In Italia circa 877.000 persone soffrono di ipoacusia più o meno grave IL NUMERO 298 6-7.qxp_IL NUMERO 181 3/10 15/11/16 10:06 Pagina 1 6 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XXI • N° 298 • 15 Novembre 2016 Spazio redazionale a cura del Comune di Carbonia, comunicazione istituzionale nel rispetto del principio della trasparenza I Musei e i Parchi Archeologici di Carbonia vi aspettano All’interno della Grande Miniera di Serbariu, il fascino dell’archeologia industriale al Museo del Carbone Museo del Carbone Il Museo del Carbone, con il fascino dell’archeologia industriale, vi aspetta all’interno della Grande Miniera di Serbariu che, tra gli anni Trenta e Cinquanta del Novecento, ha rappresentato una delle più importanti risorse energetiche d’Italia. La Miniera di Serbariu iniziò ufficialmente la sua attività produttiva nel 1939 e cessò nel 1964. Il Museo del Carbone include i locali della lampisteria, della galleria sotterranea e della sala argani. Nella lampisteria potete trovare l’esposizione permanente sulla storia del carbone, della miniera e della città di Carbonia; l’ampio locale accoglie una preziosa collezione di lampade da miniera, attrezzi da lavoro, strumenti, oggetti di uso quotidiano, fotografie, documenti, filmati d’epoca e videointerviste ai minatori. La galleria sotterranea mostra l’evoluzione delle tecniche di coltivazione del carbone utilizzate a Serbariu dagli anni ‘30 sino alla fine dell’attività, in ambienti fedelmente riallestiti con attrezzi dell’epoca e grandi macchinari ancora oggi utilizzati nelle miniere carbonifere attive. in occasione della Settimana del Pianeta Terra. L’esposizione è ospitata nei locali Docce della Lampisteria del Museo del Carbone. Attraverso una selezione di splendidi scatti, la mostra documenta la specificità e la bellezza degli ambienti ipogei isolani, apprezzati dagli speleologi di tutto il mondo. La mostra è visitabile gratuitamente dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 17.00 (lunedì chiuso). del Quaternario) e Università di Cagliari, Dipartimento Scienze Chimiche e Geologiche - Geo-Musei UNICA. Mostra In miniera tra i presepi La mostra “In miniera tra i Presepi”, giunta alla sua VI edizione, è organizzata dal Museo del Carbone e prevede l’esposizione, durante il periodo natalizio, dei presepi realizzati dai partecipanti. L’inaugurazione si terrà giovedì 8 Organizzata da: Centro Italiano del- dicembre, alle ore 16.00. La mostra la Cultura del Carbone, Federazione sarà visitabile fino al 6 gennaio, dal Speleologica Sarda e Gruppo Ricerche martedì alla domenica, dalle 10.00 Speleologiche E.A. Martel Carbonia. alle 17.00. Ogni anno sono invitati a parteciPromossa da: Comune di Carbonia, Parco Geominerario Storico e pare: le scuole, le parrocchie, le asAmbientale della Sardegna, AIQUA sociazioni e i privati cittadini. I pre(Associazione Italiana per lo studio sepi possono essere realizzati con qualsiasi tecnica e materiale, secondo la fantasia degli autori. Nelle passate edizioni abbiamo ammirato natività tradizionali e presepi originali, costruiti con i materiali più diversi: dalla ceramica ai materiali di riciclo, dalla carta alle conchiglie, dal legno alla pasta alimentare, dal sughero alle perline. È possibile aderire anche come espositori fuori concorso, come per gli artigiani che ogni anno espongono le proprie creazioni di ceramica, cristalli o pasta di zucchero. La mostra continua a riscuotere notevole successo, richiamando visitatori da tutto il territorio. Ciascun visitatore riceve, all’ingresso, un modulo per votare il presepe preferito; alla chiusura della mostra - il giorno dell’Epifania - viene annunciato il presepe vincitore, che riceve La sala argani conserva intatti i grandi tamburi dell’argano con cui si manovrava la discesa e la risalita delle gabbie, nei pozzi, per il trasporto dei minatori e delle berline vuote o cariche di carbone. All’esterno è possibile ammirare, oltre ai grandi castelli dei pozzi, la locomotiva a vapore FMS 101 Breda, restaurata e riposizionata nel luogo in cui operava all’epoca. Le turbine La galleria sotterranea La sala argani La lampisteria Documenti dei minatori esposti nella lampisteria Il presepe del CICC esposto a Roma Nel Museo del Carbone potete trovare anche un bookshop, la caffetteria e una sala conferenze dotata di 130 poltroncine e impianto audio-video. Dove si trova Grande Miniera di Serbariu, 09013 Carbonia Contatti Uffici e Biglietteria: 0781 62727 0781 670591 Per informazioni: [email protected] Per prenotare la visita di gruppi o scolaresche: [email protected] Per ricevere brochure e materiale informativo: [email protected] Sito internet: www.museodelcarbone.it Pagina facebook: museo del carbone Orari di apertura Dal 21 giugno al 20 settembre: tutti i giorni, dalle ore 10.00 alle 19.00. La biglietteria chiude alle 18.00. Dal 21 settembre al 20 giugno: dal martedì alla domenica, dalle ore 10.00 alle 18.00. Chiusura: lunedì non festivi, Natale e Capodanno. La biglietteria chiude alle 17.00. Mostra La Sardegna Sotterranea Sarà visitabile sino al 20 novembre 2016, la mostra fotografica “La Sardegna Sotterranea”, organizzata un riconoscimento. Il presepe del Museo del Carbone, realizzato con materiale elettrico di riciclo, che tradizionalmente apre la mostra, per questa edizione non sarà presente, poiché è stato selezionato per essere esposto a Roma alla 41ª edizione della mostra internazionale “Cento Presepi”. Cavi, isolatori, lampadine, schede madri, ricomposte nella originalissima natività, faranno bella mostra nelle Sale del Bramante in Piazza del Popolo, tra i presepi provenienti da tutto il mondo. Un altro gradito riconoscimento alla ormai tradizionale mostra che si svolge - in piccolo - nella nostra Città. Le adesioni devono pervenire entro il 15 novembre 2016. È possibile contattare il Museo del Carbone per verificare l’eventuale proroga della scadenza. Telefono 0781/62727. IL NUMERO 298 6-7.qxp_IL NUMERO 181 3/10 15/11/16 10:07 Pagina 2 Anno XXI • N° 298 • 15 Novembre 2016 7 La Provincia del Sulcis Iglesiente Spazio redazionale a cura del Comune di Carbonia, comunicazione istituzionale nel rispetto del principio della trasparenza I Musei e i Parchi Archeologici di Carbonia vi aspettano Museo Archeologico Villa Sulcis Parco Urbano “Sa Grutta” con Necropoli Ipogeica di Cannas di Sotto Parco Archeologico di Monte Sirai Nuraghe Sirai Che cosa c’è di nuovo al MUSEO ARCHEOLOGICO VILLA SULCIS? E perché visitarlo? Il nuovo Museo è nato nel 2008, all’insegna di un profondo cambiamento: gli allestimenti hanno un’impostazione prima di tutto didattica e si fondano su due concetti chiave: 1) rendere comprensibili i fenomeni storici, attraverso i temi più importanti di ciascuna cultura; 2) rendere comprensibili gli oggetti, attraverso la ricostruzione del contesto di scavo oppure dell’ambiente originario. I contenuti continuano a riguardare sia il territorio comunale, con gli scavi più importanti e longevi (Monte Sirai, Nuraghe Sirai, Su Carroppu), sia il distretto sulcitano, con materiali da diverse provenienze, e tutto l’arco cronologico compreso fra il Neolitico Antico (VI millennio a.C.) e l’età tardo-romana (VI secolo d.C.). Il nuovo avvio ha comportato l’ampliamento delle attività del Museo e dei servizi offerti al pubblico. Il Museo è diventato il cuore di un vero Sistema Museale (Museo Archeologico “Villa Sulcis”, Parco Archeologico di Monte Sirai e Nuraghe Sirai, Parco Archeologico di Cannas di sotto, Museo P.A.S, C.I.A.M. - Carbonia Itinerari di Architettura Moderna) tanto da diventare titolare per conto del Comune e sempre dal 2008, di una concessione di ricerca e scavo, nell’insediamento del Nuraghe Sirai. Nella sola annualità 2015-2016 il Museo, grazie alla creatività e all’iniziativa delle operatrici dei Servizi Educativi, ha raggiunto il traguardo dei 100 laboratori didattici realizzati con le scolaresche. I laboratori sono il nuovo modo di presentare e comunicare i temi esposti al Museo (Il mistero delle Janas, Plasmando s’impara, Oltre il buio, Scrivere sull’argilla, I Romani al mercato, Caccia al reperto) e sono anche il collante fra il Museo e i siti archeologici del Sistema Museale: nella proposta “Stiamo in capanna”, ad esempio, si sperimenta al Museo la vita intorno ad un’abitazione del Neolitico, ma si completa il paesaggio del periodo con la visita alla “città dei morti” cioè alla NECROPOLI A DOMUS DE JANAS DI CANNAS DI SOTTO, nel PARCO URBANO che, grazie alla posizione interna all’attuale città (dietro via Alghero), offre uno spaccato di continuità della storia dal Neolitico ai giorni nostri, con l’antico Medau SA GRUTTA che sorge letteralmente sulle antiche tombe. L’offerta didattica si rinnova ogni anno con nuove proposte: nel 2016, per venire incontro anche ai programmi scolastici, attraverso gli “Eroi di bronzo”, è un bambino vissuto intorno al 900 a.C. (in carne e ossa) a raccontare la vera storia delle origini e la vita quotidiana della civiltà nella quale la Sardegna continua a identificarsi, quella dei Nuraghi. L’orizzonte dei partecipanti si allarga poi grazie anche a collaborazioni con altri soggetti ed Enti che lavorano con il pubblico, come nel caso del I Musei e i Parchi del Si.Mu.C. - Il Sistema Museale di Carbonia Nuraghe Sirai, foto G. Alvito, propr. Ifras, su conc. MIBACT Interno sala 1 Museo Villa Sulcis, foto S.A. Manca, su conc. MiBACT Tempio di Ashtart, foto G. Alvito -Teravista, propr. Ifras (Monte Sirai) Parco Cannas di Sotto, foto Fabio Pireddu Museo Archeologico Villa Sulcis Dove si trova: Via Campania snc - Parco Villa Sulcis, 09013 Carbonia Contatti Biglietteria e Guide: 0781 63512 - 320 3674067 Direzione: 0781 665037 Per informazioni: [email protected] [email protected] [email protected] Per prenotare la visita di gruppi o scolaresche: [email protected] Per ricevere brochure e materiale informativo: [email protected] Sito internet: www.comune.carbonia.ci.it www.mediterraneacoop.it Pagina facebook: museo archeologico villa sulcis Orario per il Pubblico: Orario invernale (1 ottobre-31 marzo) 10.00-15.00 tutti i giorni dal mercoledì alla domenica. Lunedì e martedì aperto su prenotazione. Orario estivo (1 aprile-30 settembre) dalle 10.00 alle 14.00 e dalle 15.00 alle 19.00 Tutti i giorni, escluso il lunedì (aperto anche il lunedì se festivo) Festival autunnale “Tuttestorie” (in collaborazione con S.B.I.S.) e altre manifestazioni di scala regionale o nazionale (Monumenti Aperti, Giornate Europee del Patrimonio). I servizi educativi sono poi rivolti a tutte le età scolari (anche alle scuole materne) ed extra-scolari: la didattica è diretta all’intera Comunità. Nel periodo estivo, in particolare, la visita al PARCO ARCHEOLOGICO DI MONTE SIRAI è più suggestiva, grazie anche al laboratorio Arishat racconta…, un percorso teatralizzato, nell’atmosfera magica che avvolge il Parco nel passaggio dal giorno alla notte, quando il sito è illuminato dai colori del tramonto. La visita a Monte Sirai è comunque imperdibile: l’altipiano su cui sorge, dal quale si gode un panorama sug- Parco Archeologico di Monte Sirai Necropoli Ipogeica di Cannas di Sotto Contatti Biglietteria e Guide: 320 5718454 Direzione: 0781 665037 Per informazioni: [email protected] [email protected] [email protected] Per prenotare la visita di gruppi o scolaresche: [email protected] Per ricevere brochure e materiale informativo: [email protected] Sito internet: www.comune.carbonia.ci.it www.mediterraneacoop.it Contatti Biglietteria e Guide: 0781 63512 - 320 3674067 Direzione: 0781 665037 Per informazioni: [email protected] [email protected] [email protected] Per prenotare la visita di gruppi o scolaresche: [email protected] Per ricevere brochure e materiale informativo: [email protected] Sito internet: www.comune.carbonia.ci.it www.mediterraneacoop.it Dove si trova: Strada Statale 126 - località Sirai, 09013 Carbonia Orario per il Pubblico: Orario invernale (1 ottobre-31 marzo) 10.00-15.00 tutti i giorni dal mercoledì alla domenica. Orario estivo (1 aprile-30 settembre) dalle 10.00 alle 19.00 Tutti i giorni, escluso il lunedì (aperto anche il lunedì se festivo) gestivo verso la laguna e le isole, fu scelto dai Fenici proprio per la sua posizione, strategica per il controllo della Via Sulcitana e dei giacimenti minerari locali. Oggi offre un’immagine completa della cultura feniciopunica in Sardegna, grazie ad un insediamento visitabile in tutte le sue parti e ai continui apporti di novità offerti dalle annuali campagne di scavo dell’Università di Sassari. Il NURAGHE SIRAI, indagato grazie alla collaborazione fra il Comune e l’Ati Ifras, ha portato a risultati pubblicati soprattutto su riviste scientifiche, ma ormai apprezzabili anche agli occhi dei visitatori. Dopo circa 15 anni, la fortezza (fondata nel VII secolo a.C.) è in luce per un ampio settore dell’abitato, mentre del nuraghe vero e proprio (XIV- Dove si trova: Zona Cannas di Sotto (ingresso da via Alghero), 09013 Carbonia Orario per il Pubblico: Orario invernale (1 ottobre-31 marzo) visite guidate su prenotazione Orario estivo (1 aprile-30 settembre) dalle 15.00 alle 20.00 Tutti i giorni, dal mercoledì alla domenica XIII secolo), inglobato al suo interno, si può apprezzare già una parte consistente degli elevati. L’interesse scientifico è eccezionale, in quanto primo insediamento che documenta una concreta integrazione delle popolazioni di origine orientale (i fenici) e delle comunità nuragiche in una comunità mista sardo-nuragica; ed è per questo un sito unico, nel quale si trova una fase culturale originale (VIII-VI sec. a.C), che coincide anche con l’ultima fase della Civiltà Nuragica. La fortezza, di forte vocazione produttiva (vetro, metalli, ceramica, pellami) è cinta da possenti fortificazioni (terrapieni) di tipo orientale e presenta forme inedite della cultura materiale: nuove architetture, nuovo repertorio della ceramica, nuove tecnologie produttive. L’unicità dell’insediamento è stata riconosciuta nel 2012 anche dall’Accademia Nazionale dei Lincei, che gli ha riservato una presentazione a cura del prof. Mario Torelli, all’indomani della scoperta della più antica officina del vetro mai realizzata in Sardegna. Attualmente il sito è aperto al pubblico durante manifestazioni come Monumenti Aperti o le Giornate Europee del Patrimonio, nelle quali il percorso di visita include il circuito delle fortificazioni, compresa la porta pedonale, l’area sacra con l’adiacente officina del vetro, l’atelier per la concia delle pelli, mentre il complesso nuragico, per ora visibile dall’esterno, si apprezza con le imponenti torri unite da una cortina muraria che impiega blocchi anche di grandi e grandissime dimensioni. IL NUMERO 298 5-8.qxp_IL NUMERO 181 3/10 15/11/16 09:29 Pagina 1 8 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XXI • N° 298 • 15 Novembre 2016 Spazio redazionale a cura del Comune di Carbonia, comunicazione istituzionale nel rispetto del principio della trasparenza I Musei e i Parchi Archeologici di Carbonia vi aspettano I reperti fossili (spesso unici in Italia) e le rocce del Museo PAS/Martel consentono di scoprire l’evoluzione della vita Museo PAS PalæoAmbienti Sulcitani E.A. Martel Il Museo PAS/Martel di Carbonia è ospitato nei locali dell’ex-officina della Grande Miniera di Serbariu. Il primo nucleo fu costituito nel 1972 dal Gruppo Ricerche Speleologiche “E.A. Martel” all’interno della precedente sede in via Campania. Nel 1997 fu rilevato dal Comune di Carbonia nell’ambito di un progetto finalizzato alla valorizzazione dei beni culturali e ambientali della Città e inaugurato il 2 giugno 2009. Il Museo presenta una ricca esposizione di reperti fossili (spesso unici in Italia) e rocce che consentono una escursione nel tempo attraverso le ere geologiche, alla scoperta dell’evoluzione della vita, della geografia e degli ambienti del passato sulla Terra, con particolare riguardo alle vicende del Sud-Ovest della Sardegna. La riproduzione dello scheletro di un Tyrannosaurus rex cattura l’attenzione di grandi e bambini nella sala espositiva principale. La mascotte del PAS/Martel è senza dubbio il mammut nano (scoperto a Gonnesa) che, con il gruppo di scheletri di Prolagus (ritrovati nei pressi di Carbonia) e i resti di piccola scimmia Macaca (provenienti da Fluminimaggiore), riporta i visitatori al tempo profondo del Quaternario, più vicino ai giorni nostri. Il Museo Paleoambienti Sulcitani/ E. A. Martel offre alle scuole la possibilità di partecipare a diversi laboratori didattici: gli studenti possono eseguire un’esperienza pratica di scavo paleontologico e preparazione di reperti; hanno a disposizione, inoltre, strumenti tecnologici moderni per migliorare l’apprendimento. Il Museo PAS - PalæoAmbienti Sulcitani E.A. Martel Dove si trova PAS - PalæoAmbienti Sulcitani E.A. Martel presso Grande Miniera di Serbariu - 09013 Carbonia Contatti Biglietteria e Guide: 0781.662199 Direzione: 0781.665037 - [email protected] Per informazioni: [email protected] [email protected], [email protected] [email protected] Per prenotare la visita di gruppi o scolaresche: [email protected] Per ricevere brochure e materiale informativo: [email protected] Sito internet: www.pasmartel.it - www.mediterraneacoop.it Pagina facebook: https://www.facebook.com/Museo-PAS-MartelCarbonia-2612099 93929623/ Orario per il Pubblico: Orario invernale (dal 1 ottobre al 30 marzo) dalle 10.00 alle 18.00 tutti i giorni, escluso il lunedì (aperto anche il lunedì se festivo) Orario estivo (dal 1 aprile al 30 settembre) dalle 10.00 alle 14.00 e dalle 15.00 alle 19.00 tutti i giorni, escluso il lunedì (aperto anche il lunedì se festivo) Prolagus Sardus al Museo PAS T-Rex al Museo PAS Museo PAS - Storie di fossili PROMOZIONI Biglietto unico e biglietto cumulativo per i musei cittadini Il Sistema Museale del Comune di Carbonia (Si.Mu.C.) comprende il Parco Archeologico di Monte Sirai, il Museo Archeologico Villa Sulcis, il Museo dei Palæoambienti sulcitani PAS - E.A. Martel e il Parco Urbano “Sa Grutta” con Necropoli Ipogeica di Cannas di Sotto. Con il biglietto cumulativo è possibile visitare: il Museo Villa Sulcis + il Museo Pas + il Parco Archeologico di Monte Sirai con prezzi scontati. Costo biglietto cumulativo: 10 euro intero, 9 euro ridotto. Ai Musei e Parchi archeologici del Sistema Museale si aggiunge un gioiello di archeologia industriale: il Museo del Carbone. Il Biglietto unico consente la visita al Museo Villa Sulcis + Museo Pas + Parco Archeologico di Monte Sirai + Museo del Carbone con un importante risparmio. Costo biglietto unico: 15 euro. Il biglietto unico per l’ingresso ai musei cittadini Il biglietto unico e il biglietto cumulativo hanno una durata massima di 60 giorni. Attraverso questo strumento, turisti e cittadini potranno visitare tutti i musei della nostra Città con un risparmio superiore al 46% sul costo del biglietto intero e di circa il 35% su quello del biglietto ridotto. IL NUMERO 298 4-9.qxp_IL NUMERO 181 3/10 15/11/16 11:07 Pagina 2 Anno XXI • N° 298 • 15 Novembre 2016 9 La Provincia del Sulcis Iglesiente Pietro Sanna, autore del libro “Livellari nei comuni del Sulcis”, rilancia un problema che coinvolge centinaia di proprietari terrieri «Si trovi una soluzione per i contratti di livello» P L’estinzione dell’obsoleto contratto di livello sarà di giovamento a tutto il Sulcis che ha bisogno di aiuto per il comparto agroalimentare. ietro Sanna, autore del libro “Livellari nei comuni del Sulcis”, rilancia il problema dei contratti di livello Pietro Sanna. che coinvolge centinaia di proprietari terrieri. Alcune settimane fa ha inviato all’Amministrazione comunale di Iglesias una lettera informativa sul contratto di livello ancora gestito dal comune minerario. «ll contratto di livello esiste in molte parti d’Italia, anche a Sassari - sottolinea Pietro Sanna -. In ciascun luogo però ha delle caratteristiche peculiari per questo bisogna studiarlo nello specifico. Io l’ho fatto e mi sento in dovere di comunicarlo nella speranza che vogliate affrontare quello che ormai è un problema. Per il Sulcis il contratto di livello, gestito dal comune di Iglesias con un regolamento comunale chiamato Albarano, è stato quello che non solo ha risolto il problema della disoccupazione del personale che lavorava nelle miniere rimasto disoccupato, ma ha risolto anche il problema dello spopolamento del territorio. Oggi però è giunto il tempo di estinguerlo perché finisca di arrecare danno al Comune e al Sulcis. Voglio sperare che, collaborando con gli altri otto comuni interessati, vogliate chiedere alla Regione la sua estinzione». Nella lettera, Pietro Sanna porta all’attenzione dell’Amministrazione comunale guidata da Emilio Gariazzo, «la paradossale situazione esistente nel territorio del Sulcis a causa del “contratto di livello” gestito dal comune di Iglesias dal 1537». «Leggendo la delibera del Comune n. 38 del 02.12.2002 - scrive Pietro Sanna - si capisce perché il Comune che gestisce il contratto di livello, bloc- L cato dal 1853 e, soprattutto, levata dal bilancio la voce relativa nel 1942, non sappia come uscirne se non con l’affrancazione. Nella delibera si esprime la convinzione che le terre siano di “proprietà” del Comune. Di seguito i documenti che attestano che ne era so-o gestore e che i terreni sono demaniali. - 3 ottobre 1518: il Re approva i capitoli statigli presentati a nome di detta Città (cioè la richiesta da parte di Iglesias dell’assegnazione di terre) con la clausola che sulle terre assegnate “retè per Sa Excellencia lo mero e mix imperi, jurictiò alta y baxa, civil e criminal”. - 28 giugno 1537 la sentenza del- la Reale Udienza assegna alla città le terre del Cixerri finora gestite dal Visconte Gessa perché da esse “accipiat fructus, et illos in suam utilitatem et habitatorum dicte Civitatis convertat; et nobilis Capitaneus qui nunc est, et pro tempus erit, exerceat jurisdictionem altam et bassam, cum mero et mixto imperio, pro Regia Curia”. - 5 gennaio 1815: il Procuratore Fiscale Regio Patrimonio, pensando che il Comune di Iglesias si fosse impossessato dei terreni livellari, li aveva requisiti mandando i suoi emissari a riscuotere il censo livellario. La sentenza della Reale Udienza del 5 gennaio 1815 “assolve” e “reintegra” la Città nel possesso di tali salti perché “la Città non pretendeva su quei salti il dominio diretto, che fu, e sarà presso il Sovrano, e neppure la giurisdizione, ed il mero, e misto impero, il di cui esercizio hanno avuto, ed hanno ancora i ministri Regi”.» «Come può il comune di Iglesias - chiede Pietro Sanna - pretendere l’importo dell’affrancazione di un terreno che non è suo? Ci si rende conto che se quei terreni fossero di sua proprietà per accessione sarebbero di sua proprietà tutte le costruzioni edificate in essi dal 1537? Interi paesi: Giba, Piscinas, Masainas, ecc. per esempio.» «Il vincolo espresso in Catasto sui 130mila ettari di territorio livellario del Sulcis fa sì che chi utilizza quelle terre sia solo possidente non proprietario. Questo comporta frequenti e inutili cause in tribunale tra qualche livellario e il comune di Iglesias; la impossibilità di utilizzarli per garanzie su finanziamenti bancari; il costo più elevato per le pratiche tecniche di vendita o successione; ecc. Perché portare avanti la gestione di questo antico istituto quando è palesemente antieconomico? Perché non chiedere alla Regione che intervenga. Lo Stato lo ha estinto per quanto riguardava le amministrazioni e le aziende autonome dello Stato con la L. 29 gennaio 1974 n. 16. Nello stesso anno anche la Regione Sicilia ha fatto altrettanto con una sua legge ispirata a quella dello Stato. «L’estinzione dell’ormai obsoleto contratto di livello - conclude Pietro Sanna - sarà di giovamento alla stessa città di Iglesias e, soprattutto, al Sulcis che, specie in questo momento, ha particolare bisogno che il comparto agroalimentare venga aiutato.» Pietro Sanna Il canto dei fiumi del mio cuore e mie professioni di ceramista industriale e di ricercatore d’argille, poi Cesare Bettini. arricchite dall’essere tra gli organizzatori di un agenzia viaggi cagliaritana, mi hanno fatto conoscere meglio il mondo fluviale. Per dirla schietta, il tutto potrebbe essere nato dalla tradizionale paura dei genitori modenesi di tenere lontani i figli dai pericoli dei fiumi Secchia e Panaro. Io adoravo mio padre ma da bambino l’ho spesso disobbedito riguardo il fiume Secchia, dove spesso sono andato di nascosto pedalando, ogni volta, una bici pesantissima, per una di trentina di chilometri e forse più. Avevo sette anni quando feci parte di un gruppo di amici che costruì una barca e la fece arrivare da Modena al Ponte Alto del fiume Secchia, senza che i genitori lo venissero a sapere. L’impresa finì male per un’improvvisa piena che travolse il frutto del nostro lavoro ma fu eccitante e scolpì il carattere della mia adolescenza. Non appresi a nuotare nei fiumi che bagnano le periferie modenesi ma in una fossa scavata nella roccia di un torrente sulle Dolomiti, pertanto appresi a non temere una corrente torrentizia non pericolosa ed estremamente divertente. Da uomo maturo, sui trent’anni, dovendo costruire una ceramica a Palazzolo dello Stella, ho trascorso le domeniche ad esplorare in auto tutti i fiumi di Udine e dintorni. In seguito, su una house boat di un amico, navigai sul fiume Sile scoprendo una natura piena di aironi e di pendolini, particolari uccelletti che costruiscono il nido sui cespugli da cui pendono sull’acqua. Il bello della natura fluviale lo gustai anche in una particolare derivazione del Tamigi, nei sobborghi di Londra dove feci, con gli amici dell’agenzia cagliaritana, un’escursione in battello. A parte l’escursione classica serale in uno dei tanti ristoranti naviganti sulla Senna, attrazione notturna di Parigi tra le più gettonate oltre al Lido, Moulin Rouge, et.c, ho compiuto un lungo percorso fluviale in un ristorante galleggiante sul Menam, fiume vicino a Bangkok. Del Niger ho frequentato a piedi, brevemente la riva destra, ma in assoluto il fiume su cui ho navigato di più è il San Lorenzo, in Canada. Dell’immensa via d’acqua, che in inverno gela completamente, ho visitato la zona dei Mille Laghi, con isolette talmente minuscole, occupate da una sola casa, che a mio avviso sono sconsigliabili a chi soffre di sonnambulismo, perché potrebbe cadere in acqua appena fuori dalla porta. Nel San Lorenzo ho vi- seri strani come i filosofi, capaci di comprendere dai voli dell’avifauna se cambia il tempo, oltre a ricordare le caratteristiche di tutti i tronchi che affiorano dalla sabbia che loro interpretano con la fantasia dell’artista. Rimanendo nel territorio nazionale, mi sovvengono le Cascate del Varone vicino a Riva del Garda, quella del Toce e le famose cascate delle Marmore, conosco bene torrenti e cascate della Val di Genova, vicino a Pinzolo e molti segreti del Fiume Mincio, partendo dal Lago di Mantova. In Sardegna ho scarpinato a lungo sulle rive dei torrenti della zona di Nuxis e tra gli enormi sassi candidi della parte inferiore di Su Gorropu di Dorgali. Amo le rive del I L’azienda sulcitana “Sa Craberia” ha vinto il 1° premio per il miglior yogurt d’Italia l Miglior Yogurt Naturale di Capra d’Italia è quello prodotto dall’azienda “Sa Craberia” di Carbonia (località Medau Brau). “Sa Craberia”, guidata da Antonangelo Brau, s’è aggiudicata il prestigioso riconoscimento, al VII Concorso Nazionale di Agry Yogurt svoltosi in occasione delle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona, dal 26 al 29 ottobre scorsi. «Con la preziosa collaborazione del mio “Staff a livello familiare” spiega Antonangelo Brau - siamo riusciti a trasformare e commercializzare in Sardegna (al momento nei punti vendita Conad a Cagliari, Carbonia, Sant’Antioco, Quartu, Villasimius) il nostro latte nei seguenti prodotti: Latte fresco crudo (self-service a Carbonia), Latte fresco pastorizzato da 1 litro e 1/2 litro, Yogurt cremoso in vasetto, Yogurt da bere e Panna cotta.» «Ho iniziato giovanissimo a conoscere il settore agro-pastorale e ringrazio mio padre per avermi tramandato il piacere di questo lavoro - aggiunge Antonangelo Brau -, così nel 2011 ho voluto realizzare una esperienza concreta guidato dalla passione per il mio lavoro ed amore per gli animali: allevare capre e produrre con il loro latte prodotti unici. L’azienda Sa Craberia è composta da circa 170 capre “in selezione” appartenenti alla razza Murciana. Le L capre vengono allevate nel rispetto del benessere animale: i capi possono entrare ed uscire dalla stalla in qualsiasi momento e godere di ampi spazi per il pascolo. Il latte è prodotto seguendo e rispettando standard di qualità. Tutti i prodotti sono rigorosamente realizzati con il nostro latte caprino crudo e vengono preparati zione in Sardegna per i prodotti locali, l’aggravio del sistema fiscale per le piccole imprese, la competitività con i “grandi” produttori isolani, non ci siamo fatti abbattere ed abbiamo continuato a perseguire il nostro prezioso progetto di riuscire a realizzare un prodotto “sardo e artigianale” di qualità, partecipando con Antonangelo Brau. L’azìenda “Sa Craberia”. con ingredienti accuratamente selezionati per garantire una qualità superiore dal caratteristico sapore unico e tradizionale.» «Nonostante i problemi e le tante criticità dell’economia dell’isola e, in particolare, della zona del Sulcis Iglesiente, gli ostacoli che tutt’ora affrontiamo nel settore agro-pastorale in Sardegna, la difficoltà ad accedere al mercato di commercializza- il nostro Yogurt naturale al VII Concorso Nazionale di Agry Yogurt in occasione delle Fiere Zootecniche Internazionali - Cremona 26-29 ottobre 2016. Con grande soddisfazione - conclude Antonangelo Brau - il 29 ottobre ci siamo classificati al 1° posto con il Miglior Yogurt Naturale di Capra d’Italia, superando una agguerrita selezione a livello nazionale con altri produttori.» La provincia del Sud Sardegna ha dichiarato guerra agli autori del cosiddetto “Sacchetto selvaggio” a provincia del Sud Sardegna ha “dichiarato guerra” agli autori del cosiddetto “Sacchetto selvaggio”. Da alcuni giorni ha avviato la pulizia delle strade di propria competenza che, a causa dell’inciviltà di pochi, sono diventate discariche abusive, con grave degrado dell’ambiente adiacente tante carreggiate lungo il territorio del Sulcis Iglesiente. Dando incarico ad una ditta specializzata nella raccolta di rifiuti speciali e ingombranti, la provincia del Sud Sardegna ha messo a disposizione 16mila euro per l’esecuzione dei lavori, che si completeranno a breve. Pneumatici, residui di elettrodomestici, batterie esauste, materiali inerti, rottami di sanitari e quant’altro, è ciò che fa da incivile cornice al paesaggio e che viene raccolto dai tecnici, che provvedono a stoccare il tutto in appositi contenitori, per C poi conferire i rifiuti in discarica. «Risultando non sufficiente l’opera di sensibilizzazione a tutela del veglianza, che presidieranno vari siti nevralgici del Sulcis Iglesiente, non soltanto per creare un deterrente Una delle tantissime discariche abusive create ai bordi delle strade. territorio - si legge in una nota -, la Provincia sta programmando l’installazione di impianti di video-sor- rispetto a futuri gesti di inciviltà, ma anche a scopo repressivo nei confronti dei fuorilegge.» Il 2/11 a Villarios è stato ricordato Marco Pittoni, ucciso otto anni fa in un conflitto a fuoco a Pagani Le cascate dell’Iguaçu. sto le orche, in lontananza, e poche balene, causa un nebbione fittissimo. La città con più fascino è Quebec City, caratterizzata dall’imponente castello. Ho navigato anche sul battello per vedere le Cascate del Niagara e sulla piroga che si avvicina alle Cascate dell’Iguaçu. sul confine tra Brasile ed Argentina, quindi ho navigato mezza giornata in battello sul Rio de la Plata, a destra di Buenos Aires. Ritornando in Italia, con un amico si andò, un pomeriggio d’estate, con una guida al di fuori del comune che era un tutt’uno con la sua barca. ad esplorare le secche da lui frequentate. I barcaroli del Po sono es- Fiume Temo, a Bosa, per averle girate e rigirate. Se devo essere sincero, i fiumi che ho amato, anzi che amo di più, sono quelli che si snodano nell’alto Appennino modenese, non navigabili, di cui conosco ogni sasso per averli percorsi a piedi, in salita ed in discesa, nel periodo estivo, tipo torrente Dragone, etc. In assoluto, il mio paradiso, il nirvana che placa ogni mia tribolazione, è il Doccione di Pradula, sui monti di Fanano, nell’Appennino modenese, è una cascata dolce, tenue, che mormora senza fragore distribuendosi sul declivio erboso. è un luogo di mirtilli, lamponi, fragole e... sogni. Caterno Cesare Bettini ome ogni anno, in occasione della commemorazione dei defunti, a Villarios è stato ricordato il tenente M.O.V.M. Marco Pittoni, morto tragicamente 8 anni fa in un conflitto a fuoco a Pagani, in Campania. Alla presenza del sindaco di Giba, Andrea Pisanu, dei rappresentanti delle sezioni delle associazioni carabinieri di Sant’Antioco e Calasetta intitolate al tenente Marco Pittoni, dei familiari della medaglia d’oro e di un picchetto in armi, è stata deposta una corona di fiori sulla tomba del giovane deceduto nell’adempimento del suo dovere, come meglio indicato nella motivazione della medaglia d’oro: «Con ferma determinazione, esemplare iniziativa e insigne coraggio, presente in abiti civili per indagini di polizia giudiziaria all’interno di un ufficio postale, non esitava ad affrontare due malviventi sorpresi in flagrante rapina e, senza fare uso dell’arma in dotazione per non compromettere l’incolumità delle numerose persone presenti, riusci- della quale veniva attinto da un colpo d’arma da fuoco. Benché gravemente ferito tentava di porsi all’inseguimento dei malfattori in fuga La cerimonia svoltasi a Villarios il 2 novembre 2016. Nel riquadro Marco Pittoni. va a immobilizzare uno di loro. Aggredito proditoriamente alle spalle da altro rapinatore, ingaggiava una violenta colluttazione, nel corso prima di accasciarsi esanime al suolo. Fulgido esempio di elette virtù militari e altissimo senso del dovere, spinti fino all’estremo sacrificio». IL NUMERO 298 3-10.qxp_IL NUMERO 181 3/10 15/11/16 14:03 Pagina 1 10 Anno XXI • N° 298 • 15 Novembre 2016 La Provincia del Sulcis Iglesiente Alcune settimane fa due giovani di Carbonia hanno fatto il grande passo tanto sognato ed ora vivono felici il loro matrimonio S Sergio e Mariano: ha vinto l’amore, il resto non conta La dimostrazione data dalle famiglie infonde speranza a chi sogna ciò che forse, per mancanza di coraggio, non riesce ad affrontare. campoli di vite vissute sono quelli che oggi cucirò per voi, esperienze forti, forse ancora nuove per molti di noi e proprio per questo importanti da raccontare. Gli angeli, si dice, non abbiano sesso, e forse anche l’amore non ne ha, soprattutto se a raccontare sono sguardi sinceri e parole toccanti come quelle che mi hanno emozionato qualche pomeriggio fa quando ho incontrato per la prima volta Sergio e Mariano... sposi freschi e felici. Certo il loro matrimonio si scosta da quella che è la tradizione, ma di fronte a due ragazzi che speravano solo di unirsi e formare una coppia anche davanti alla legge, tutto prende forma e parlando parlando assume ad un tratto l’aspetto della normalità. Un attaccamento alla famiglia, tipico dei bravi ragazzi, famiglie che se anche forse inizialmente si sono poste il problema di come fare ad accettare che il proprio figlio sposi un altro uomo, di sicuro non è riuscito ad intaccare l’amore che unisce genitori e figli in un legame indissolubile. Una dimostrazione quella data dalle famiglie di Sergio Pira e Mariano Zicca che infonde speranza a chi, di fatto, sogna ancora un qualcosa che forse, per mancanza di coraggio, non riesce ad affrontare. Sereni e con la gioia nel cuore Sergio e Mariano hanno fatto il gran- S Sergio e Mariano felicemente sposati. de passo ed ora vivono felici il loro matrimonio. Incontrarli ed assaporarne la serenità è un tutt’uno, parlano di lavoro, di progetti futuri e si commuovono quando ricordano i momenti più “forti” del loro matrimonio... L’incontro con mamma Giusep- Continuano le ricerche delle opere dei primi anni di Carbonia Il mistero del dipinto della Torre Civica arebbe forse risolto il mistero del Dipinto nella Sala (già del Direttorio poi delle Udienze della vecchia Pretura, oggi, possiamo dire, delle Cerimonie), che si trova al primo piano della Torre Civica, già Littòria. Dopo anni di ricerche, mi sono imbattuto recentemente in diverse informazioni provenienti da Riesi (provincia di Caltanissetta). Secondo la fonte “Agorà”, mensile edito a Riesi, e anche l’articolo “I percorsi della cultura”, pubblicato nel blog di Giuseppe Calascibetta, in data 13 settembre 2012, con il titolo “L’emigrazione Riesina a Carbonia”, infatti, si afferma che: «Alla fine del 1936, l’Azienda Carboni Italiani individuò il bacino carbonifero SiraiSerbariu, che gli permise di assumere una serie di emigrati provenienti da tutte le regioni d’Italia… furono assunti molti disoccupati-emigrati, prigionieri, comunisti e socialisti. Tra questi emigrati, possiamo ricordare un’infinità di famiglie e personaggi riesini, tra questi: Luigi Di Legami e Pietro Puzzanghera. Luigi Di Legami insieme alla sua famiglia emigrò da Riesi nel Sulcis nel dicembre del 1937, dove appena arrivato, fu nominato capo cantiere e responsabile del reclutamento del personale per la realizzazione della città di Carbonia. Grazie a lui, molti emigrati riesini furono assunti, alcuni all’interno delle miniere di carbone e altri per la costruzione di Carbonia; questo determinò la nascita di una nuova comunità riesina... Un altro personaggio riesino che possiamo rammentare è Pietro Puzzanghera, che viene ricordato, poiché venne incaricato dall’amministrazione fascista di realizzare nella sala della Torre Littoria, un dipinto che esprimesse l’Italia vittoriosa. Alla fine del lavoro, gli fu proibito di firmare il dipinto, poiché era comunista; e poi per evitare che lui creasse dei problemi durante la permanenza di tre giorni del Duce, venne portato in un carcere in un paese vicino a Carbonia. All’indomani della seconda guerra mondiale, l’affresco del pittore riesino, è stato cancellato...» Un’altra fonte da Riesi (Riesi Art Poesie di Calogero Puzzanghera) dà la medesima descrizione nel seguente modo: «Pietro Puzzanghera, oltre che muratore, era un valente e riconosciuto pittore che il Partito fascista locale incaricò, pur essendo comunista riconosciuto, di realizzare, nella sala della Torre Littoria, un’opera che esprimesse l’Italia vittoriosa. Pietro Puzzanghera, come pittore, accettò l’incarico, ma alla fine del lavoro gli proibirono di firmarlo perché di idee comuniste… L’opera realizzata da Pietro Puzzanghera (di circa 5 x 5 metri) era nella parete della Torre littoria, di fronte al balcone dove si affacciò il Duce per il discorso inaugurale. Con la caduta del fascismo l’opera di Pietro Puzzanghera è stata coperta (e forse cancellata) ed attualmente c’è una parete bianca.» zione, si attribuirono le opere ad un giovane Afro Basaldella, ma sul suo catalogo non vi è traccia di queste opere. In realtà, però, esiste un’opera simile al dipinto descritto, realizzata da Corrado Forlin, Ardentismo di un capo futurista a cavallo, 1939 (nel catalogo del 2011 curato da Flaviano Rossetto, nel sito web dedicato all’arte monselicense, con il titolo Corrado Forlin - Futurismo a Monselice). Al di là dei facili entusiasmi derivanti dalla possibilità di essere riusciti forse a risolvere il mistero su questo dipinto (del quale si parla ormai da tanti anni a Carbonia, anche con articoli sulla stampa ed interro- Il dipinto di Corrado Forlin Ardentismo di un capo futurista a cavallo. In verità, si discute da anni su questo dipinto, che ha pochi testimoni. Recentemente, Gianni Ortu (operaio che seguì i lavori per l’ufficio tecnico del nostro Comune) precisa e parla di due dipinti: uno grande (raffigurante Mussolini su un cavallo bianco), collocato nella Sala sulla parete più grande che all’esterno sta di fronte alla parlera, il balconcino sul quale Benito Mussolini fece il discorso inaugurale del 18 dicembre 1938 (riportato sulla lapide marmorea e rimasto fino al 1949) e del 15 maggio 1942 (inaugurazione di Cortoghiana); e l’altro piccolo (rappresentante una mappa dell’Impero fascista), sulla parete di fronte e a fianco, all’ingresso della stessa Sala. Con questa vaga e incerta descri- gazioni di consiglieri comunali), rimangono i forti dubbi e le perplessità sul fatto che sia stato dato un incarico così importante ad un pittore sconosciuto, e perfino comunista dichiarato, quando altre parti della stessa Torre Civica, già Casa del Fascio, erano state assegnate ad artisti, allora giovani, poi diventati accademici e di prestigio internazionale. Le ricerche continuano con il serio contributo di tutti, in special modo con la sensibilità dell’attuale civica amministrazione di Carbonia sarà possibile effettuare rilevamenti tecnici per verificare l’esistenza e le condizioni delle opere in modo da restaurarle e sottoporle allo studio di esperti storici dell’arte. Mauro Pistis [email protected] pina e mamma Susanna, i loro occhi pieni di emozione ed amore per il proprio figlio, conscie che niente come la loro presenza avrebbe potuto renderli più felici. E davanti a tanta gioia, diventa spontaneo chiedersi il perché opporsi con tanto fervore ad un simile atto d’amore. Sergio era già ventenne quando ha trovato il coraggio di uscire allo scoperto e manifestare la propria sessualità... Mariano già da bambino, pur senza rendersene conto, avvertiva quel che era un suo desiderio. Ora a distanza di tempo ed anche dopo qualche delusione, sembrano aver trovato la persona giusta con cui condividere la vita. Qualcuno ancora avanza critiche, ma non tanto forti da riuscire ad adombrare la loro felicità. Perché raccontare questa storia vi starete chiedendo? Perché serva da monito, perché infonda coraggio a chi vive con sofferenza la propria condizione. Ora resta solo un passo da compiere... adottare un bambino a cui Sergio e Mariano possano fare da papà, un bambino a cui sapranno dare tutto l’amore di cui avrà bisogno, la sicurezza ed il sentirsi a casa, la serenità che ogni bambino ha il diritto di vivere. Una storia a lieto fine, perché, come dice mamma Giuseppina... ha vinto l’amore, il resto non conta. Nadia Pische S I Importante traguardo per la band sulcitana I Golaseca al Premio Bertoli Golaseca sono tra gli otto finalisti nella sezione giovani alla quarta edizione del Premio Pierangelo Bertoli, che si terrà a Modena il 26 novembre, al Teatro Storchi. pretato da attori non professionisti di varie nazionalità. Il 12 novembre i Golaseca hanno tenuto un concerto al Bar Ristorante “Il Circolo”, in Piazza Santa Barbara, a Bacu Abis. I Golaseca in concerto al Bar Ristorante “Il Circolo” di Bacu Abis. I Golaseca sono in gara con il nuovo singolo “Sud dei Sud”, brano dedicato all’integrazione, un chiaro rifiuto in chiave rock del razzismo fomentato da una certa parte politica. Il video del brano è inter- Il gruppo è così composto: Roberto Cossu Cortejanas: voce Renè Fonnesu: Basso Don Maccioni: Batteria Miguel Angius: Chitarra Gian Piero Tuveri: Chitarra. Crescente successo per il premio intitolato al grande artista Ai Pupi di Surfaro il 9° Premio Parodi i è conclusa con grandi emozioni la nona edizione del Premio “Andrea Parodi”. La vittoria è andata ai Pupi di Surfaro, mentre il Premio della critica è andato a Domo emigrantes e Mau Mau a pari merito. Ai Domo emigrantes sono stati assegnati anche i premi per la miglior musica ed il miglior arrangiamento, ai Pupi di Surfaro quello per la miglior interpretazione. Ex aequo il miglior testo per Claudia Crabuzza e Mau Mau. La menzione della giuria critica internazionale è andata ai Parafonè, quella della Fondazione Parodi per la miglior interpretazione dei brani di Andrea Parodi, ai Mau Mau. Il Premio dei concorrenti, infine, ai Pupi di Surfaro, così come quello della giuria dei bambini in sala. Erano in gara nell’unico Premio italiano dedicato alla world music: Paolo Carrus & Manuela Mameli Quartet (brano “Sa stella”, lingua sarda), Claudia Crabuzza (brano “L’altra Frida”, lingua algherese), Domo Emigrantes (brano “Leucade”, lingua salentina), Lamorivostri (brano “Lamorivostri”, lingua calabrese), Mau Mau (brano “8.000 km”, lingua piemontese), Parafone’ (brano “Amistà”, lingua calabrese, arabo-egiziana), Pupi di Surfaro (brano “Li me paroli”, lingua siciliana, italiana, inglese), Il tempo e la voce (brano “Meravi-gliusa-menti", lingua siciliana medievale), Vesevo (brano “O’ Rre Rre”, lingua napoletana). Un cast di altissimo livello ha animato la nona edizione della manifestazione, dal 13 al 15 ottobre a Cagliari al Teatro Auditorium Comunale di Piazza Dettori, con la direzione artistica di Elena Ledda e, alla conduzione, Ottavio Nieddu. Ospite d’onore della serata finale è stata un nome leggendario della musica di oggi come Al Di Meola, molti concerti e con il disco “Midsummer Night in Sardinia” del 2005. In quell’occasione aveva dichiarato: «La voce di Andrea Parodi, unica, genera emozioni che toccano le più nascoste profondità dell’animo. Penso che Andrea sia una delle voci più importanti ed originali del nostro tempo!». Al Di Meola è salito sul palco di I Pupi di Surfaro hanno vinto il 9° Premio Andrea Parodi. che ha ricevuto il Premio Albo d’oro. Non ha voluto mancare alla manifestazione che ogni anno ricorda Andrea Parodi, dopo l’avventura con i Tazenda, era diventato un personaggio di rilievo nella scena world music internazionale. Di Andrea Parodi ricorre lunedì il 17 ottobre il 10° anniversario della scomparsa. Con lui, Di Meola aveva intrecciato un’intensa collaborazione, con Cagliari con il chitarrista Peo Alfonsi, che suonava all’epoca con Andrea Parodi ed ora è in tour con lui da diversi anni. I due hanno stregato il pubblico. Grandi emozioni anche per la jam session finale, che ha visto coinvolti i musicisti ospiti insieme a quelli in giuria, come Elena Ledda, Riccardo Tesi, Mauro Palmas, Silvano Lobina, Andrea Ruggeri. L’angolo della poesia a cura di Nadia Pische Se anche tu desideri veder pubblicato un tuo pensiero, una tua poesia... non esitare, rivolgiti subito a: [email protected] . Non aspettare oltre... a volte realizzare un sogno sembra impossibile ma... mai dire mai! ... Camminerò cercando un noi, mi lascerò scivolare, sarò un cristallo di ghiaccio nei tuoi occhi stanchi. Nel mio angolo buio avvolta da parole mai dette, appesa ad un filo d’argento... mimerò i miei sogni e se un sorriso apparirà lo conserverò per te! Nadia Pische IL NUMERO 298 2-11.qxp_IL NUMERO 181 2/11 16/11/16 10:50 Pagina 2 Anno XXI • N° 298 • 15 Novembre 2016 11 La Provincia del Sulcis Iglesiente CANALE 40 IN ONDA IL FUTURO Tel. 0781 672155 [email protected] La squadra di Andrea Marongiu ha perso la prima partita ma continua la sua marcia solitaria in testa alla classifica Il Carbonia è una realtà del campionato di Promozione I La Monteponi ha avuto una reazione dopo il cambio di allenatore ma poi ha perso in casa con il Selargius. Il Carloforte sta crescendo. l Carbonia c’è. Ha perso prima l’imbattibilità della porta di Daniele Bove, durata 369’ (2 a 1 alla Frassinetti Elmas il 30 ottobre 2016, con goal di A. Nepitella, su rigore, al 29’), poi ha subito la prima sconfitta (0 a 2 interno con il Guspini Terralba il 6 novembre), ma prima e dopo ha sempre vinto e continua a guidare in solitudine la classifica del girone A del campionato di Promozione regionale, con 18 punti, davanti a Samassi (17), Guspini Terralba (16) ed Arbus (14). Daniele Bove (Carbonia). Dopo 7 giornate di campionato e due turni di Coppa Italia brillantemente superati su Monteponi e Siliqua, non pare azzardato affermare che il Carbonia sia una splendida realtà e possa aspirare a lottare al vertice fino alla fine, contro ogni pronostico. È vero, infatti, che nella passata stagione Andrea Marongiu aveva condotto la squadra fino ad un passo dai play-off, mancati solo per i peggiori scontri diretti con il Bosa, poi promosso, e alla finale della Coppa Italia, persa ai rigori nella sfida infinita con lo stesso Bosa, B a Oristano, ma in estate la squadra ha perso quattro pedine importanti come Fabiano Todde, Daniele Bratzu, Nicola Boi e Giancarlo Porcu e la società ha sposato la linea giovane, con la valorizzazione del fiorente vivaio, inserendo il solo Claudio Cogotti, desideroso a 28 anni di rilanciarsi dall’anonimato della 2ª categoria. I risultati del lavoro impostato a tavolino dalla società e sul campo dal tecnico Andrea Marongiu, sono sotto gli occhi di tutti, la squadra gioca bene, diverte e vince, trascinata da un Marco Foti (Monteponi). Foto F. Murru. Giuseppe Corona ritornato alla forma migliore dopo una stagione iniziata in ritardo e condizionata dagli infortuni. La stagione è lunga ma i presupposti perché il Carbonia giovane sia protagonista fino alla fine, sembrano esserci veramente tutti. Al bilancio di un avvio di stagione più che positivo del Carbonia non si abbina, purtroppo, un bilancio altrettanto positivo per la Monteponi. I risultati negativi maturati nelle prime giornate, prima in Coppa Italia poi in campionato, hanno determinato il cambio di guida tecnica, con Franco Fiori al posto di Titti Podda, ma i risultati non sono stati pari alle attese, con una vittoria in rimonta nel derby con il Carloforte, un buon pari a Elmas ma poi una pesante sconfitta interna con il Selargius. Domenica 20 novembre c’è il derby di Carbonia, un risultato positivo potrebbe riportare fiducia nell’ambiente mentre una sconfitta renderebbe la classifica ancora più precaria. Chi nelle ultime due settimane ha dato segnali di ripresa è il Carloforte Alessandro Ciccu (Carloforte). di Tony Poma. Dopo l’amara sconfitta di Iglesias, maturata a metà ripresa in 1’ dopo il vantaggio acquisito nel primo tempo con il goal dell’ex Giacomo Sanna, ha conquistato la prima vittoria contro il Sant’Elena (2 a 1 con goal di Giacomo Sanna e Fabio Puggioni) ed è poi tornato imbattuto dal difficile campo del Seulo (1 a 1), risalendo dall’ultimo al quart’ultimo posto. Ora il calendario gli propone il Barisardo, diretta concorrente nella lotta per la salvezza. Giampaolo Cirronis Il tecnico calabrese lavora al fianco di Massimo Ficcadenti Bruno Conca, dal Cagliari al Giappone runo Conca, nato a Catanzaro e cresciuto calcisticamente nel settore giovanile della società calabrese, può essere legittimamente considerato sardo d’adozione. La sua carriera di calciatore, infatti, si è formata a Carbonia, dove giunse nell’estate del 1983 con i compagni di squadra Antonio Soda e Rosario Belcamino, concittadini e coetanei, e rimase per ben cinque campionati consecutivi. E a Carbonia ha conosciuto la donna della sua vita, Gabriella Patanè, con la quale da allora è felicemente sposato. Centrocampista dai piedi buoni, Bruno Conca è stato una colonna di quel Carbonia, disputando forse la sua miglior stagione nell’anno concluso con l’amarissima retrocessione, maturata nel drammatico spareggio del Liberati di Terni con il Pontedera. Con la maglia del Carbonia ha disputato complessivamente 105 partite e realizzato 9 reti, ben 4 delle quali proprio con quel Pontedera, 1 nell’ultima partita della stagione regolare, persa 2 a 1 al Comunale (il 5 giugno 1988) dopo l’iniziale vantaggio, ben 3 nel 4 a 3 dello spareggio perso, 7 giorni dopo. Bruno Conca lasciò Carbonia nell’estate 1988 insieme a Fernando Bianchini, destinazione Vercelli, stesso girone A della C2. Con la Pro Vercelli maturò ancora e a fine stagione la società piemontese lo cedette al Pavia, in C1, per la bella ci- fra di 200 milioni più un calciatore, Daniele Barbui. L’estate del 1990 fu quella della sua definitiva esplosione, con l’approdo alla Triestina, in serie B. Giocò praticamente sempre, 34 presenze, ma la stagione si concluse con un’amara retrocessione in C1. Nella terza serie nazionale disputò ancora tre campionati, con rendimento medio-alto e nell’estate 1994, Bruno Conca ai tempi del Carbonia. chiuse l’esperienza con la Triestina con 111 presenze e 3 reti, risalendo in serie B, nelle fila della Salernitana. Per la prima volta dopo tante stagioni, non iniziò una stagione da titolare e mise insieme “solo” 10 presenze. A 31 anni, con ancora tanta voglia di fare il calciatore, Bruno Conca approdò all’Atletico Catania, in C1, da titolare inamovibile (35 presenze), poi alla Fermana, sempre in C1 (28 presenze, 2 goal), con la quale festeggiò la salvezza, realizzando il calcio di rigore decisivo nella partita di ritorno dei play-out. Disputò un altro campionato di serie B con la maglia del Ravenna (13 presenze) e concluse la sua carriera da calciatore nelle due stagioni con la maglia del Fiorenzuola, in C2, la prima da titolare, la seconda condizionata da una serie di infortuni e conclusa nella duplice veste di allenatore-calciatore, subentrando all’esonerato Bruno Nobili (ex calciatore del Cagliari). A Fiorenzuola Bruno Conca ha capito che il suo futuro sarebbe stato ancora nel calcio, nella nuova veste di allenatore. Nell’estate 2001 è approdato a Manfredonia, campionato Interregionale pugliese, senza molta fortuna. L’esonero (è stato sostituito da Vito Sgobba) gli ha cambiato la carriera, perché dall’anno successivo fa coppia fissa con Massimo Ficcadenti, con una carriera di buon livello ed alcune punte in serie A: da Pistoia a Verona, da Reggio Calabria a Piacenza, da Cesena a Cagliari. Nell’estate 2014 la coppia Ficcadenti-Conca è volata “dall’altra parte del mondo”, in Giappone, sulla panchina dell’FC Tokyo. Due stagioni nella Capitale e, dalla scorsa estate, l’avventura giapponese prosegue a Fukuoka, a sud di Tokyo. B Dopo un anno da dimenticare, il volley sta regalando gioie VBA/Olimpia, Sant’Antioco ci crede rillante conferma per la VBA/Olimpia Sant’Antioco, nella quinta giornata di andata della regular season del girone B del campionato di B1 di volley maschile. La squadra di Graziano Longu, opposta alla Ticomm&Promaco Gorgonzola Milano, ha centrato la quarta vittoria, come le precedenti con il netto punteggio di 3 set a 0 (25 a 21, 25 a 22, 25 a 17), scalando la classifica che ora la vede al terzo posto, dietro i Diavoli Rosa Brugherio Milano che hanno fatto fin qui centrato cinque vittorie ed hanno due punti in più, ed alla Tipiesse Mokamore Bergamo, pure imbattuta ma con un solo punto in più, avendo vinto due partite al tie-break, e con un quoziente set più basso rispetto a quello dei lagunari (3,74 contro 4). Sulla stessa linea della VBA/Olimpia c’è la Pallavolo Saronno, unica squadra ad aver battuto in questo avvio di stagione la squadra lagunare, espugnando il PalaGiacomoCabras, per 3 set a 0, lo scorso 29 ottobre. Sabato prossimo, alle ore 18.00, la VBA/Olimpia giocherà il derby di Sarroch (8ª in classifica con 6 punti), con un avversario che si presenterà reduce da due sconfitte consecutive, subite prima a Cisano e poi a Olbia (0 a 3, 25-23, 25-23, 25-20). I risultati e, soprattutto, le prestazioni della squadra, hanno riportato l’entusiasmo intorno alla VBA/Olimpia che ha iniziato la stagione come forse nessuno avrebbe osato sperare. G.P.C. P La VBA/Olimpia di Graziano Longu vince e convince. Foto di Fabio Murru. Luca Genna, 27 anni il 19 novembre, è alla sesta stagione a Sant’Antioco. Il Geopalace di Olbia ha ospitato i campionati italiani cadetti In Sardegna i talenti del Taekwondo er la prima volta la Sardegna ha ospitato i Campionati Italiani di Taekwondo Cadetti 2016, organizzati dalla Federazione Italiana Taekwondo. Venti i titoli assegnati il 5 e 6 novembre sui 6 campi allestiti al Geopalace del Resort Sportivo del Geovillage. Gli atleti iscritti alla manifestazione erano 355, in rappresentanza di 118 società provenienti da tutta Italia, tra ragazzi e ragazze dei gradi di cinture rosse e nere, nati dal 2002 al 2004, seguiti da 200 coach e 250 accompagnatori, con un movimento giornaliero di circa 2.000 persone. A Olbia era presente anche tutto lo staff tecnico federale e politico, con il presidente federale Angelo Cito, il segretario generale Massimiliano Campo e tutti i tecnici federali provenienti da diverse regioni. La scelta della Sardegna per lo svolgimento dei campionati italiani cadetti, rappresenta un significativo riconoscimento per il lavoro svolto negli ultimi anni dal Comitato regionale F.I.T.A. della Sardegna, presieduto dalla prof.ssa Ornella Zucca che dal 2013 gestisce tutte le attività federali periferiche. In entrambe le giornate di gara, si è assistito, sia in campo maschile sia femminile, ad incontri di livello tecnico assai elevato. Alcuni di questi atleti, già nell’orbita della Nazionale, sono stati seguiti con particolare attenzione dai tecnici e dai dirigenti federali. Gli atleti sardi non hanno demeritato e, in un contesto tecnico molto elevato, sono riusciti a conquistare due medaglie di bronzo. Nella prima giornata, è stato Paolo Biagi, atleta dell’ASD Dinamico Taekwondo, a salire sul gradino più basso del podio nella categoria -49 kg, in un lotto di partecipanti particolarmente nu- Una fase spettacolare di un incontro. meroso (33) ed agguerrito; nella seconda giornata, è stata la volta di Agata Sanna, atleta della società Olympic Taekwondo di Alghero, terza classificata nella categoria +59 kg. Nelle classifiche per società, in campo femminile si è imposto il Centro TKD Ostia, davanti al New Marziale Mesagne, al Centro TKD Olimpico Nuzzo e al TKD Club Ancona; in campo maschile, i1 primo posto è andato al Taekwondo 16, che ha preceduto la Scuola Taekwondo Nolano, il Taekwondo Gold Team e il CS Canguro. Il presidente nazionale, Angelo Cito, si è complimentato con il comitato regionale per l’organizzazione, curata in tutti i particolari, preannun- ciando nuovi eventi nell’Isola. Soddisfazione per i risultati raggiunti è stata espressa anche da Ornella Zucca, presidente regionale Fita. «I nostri ragazzi - ha detto - hanno avuto la grande opportunità di confrontarsi con gli atleti delle migliori società italiane, spesso loro negata dalle difficoltà logistiche e dai costi dei trasporti.» IL NUMERO 298 1-12.qxp_IL NUMERO 181 2/11 16/11/16 10:57 Pagina 1 12 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XXI • N° 298 • 15 Novembre 2016 MACELLERIA Rosticceria - Polleria Bisteccheria Carni rosse e bianche - Prodotti pronto cuoci Piatti pronti (arrosti) su prenotazione Consegne a domicilio in tutto il Sulcis Aperto 7 giorni su 7 (la domenica solo al mattino) NUOVA SEDE - VIA SANZIO 79/81 - CARBONIA TEL. 0781 1884515 - 342 6293713