L`uomo d`acciaio di Zack Snyder del 2013

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L`uomo d`acciaio di Zack Snyder del 2013
Superman reboots
Con l’intenzione di replicare il successo del reboot di Batman, Nolan e Snyder decidono di
girare il remake del “Superman” del 1978 di Donner con Christopher Reeve (o meglio, visto chi
è l’antagonista, del suo primo sequel).
Possiamo immaginare quali siano le direttive di Nolan:
a) L’atmosfera deve essere cupa e tenebrosa: è un film drammatico, non una pagliacciata.
b) Non si deve sorridere mai, neppure per sbaglio.
c) Nei film di Donner il protagonista è troppo superiore ai suoi antagonisti e risulta
scontato ed antipatico. Se vogliamo che il pubblico tifi per lui dobbiamo caricarlo di
mazzate e calci in culo, anche da parte di donne alte un metro e cinquanta.
La vicenda si apre su Krypton. Siccome nei film di Donner questo era un mondo etereo, soffuso
di luce bianca e popolato da un candido Marlon Brando e altri dei dell’Olimpo, qui invece è
buio, umido, tempestoso e low-tech.
La popolazione si veste con armature medievali, si sposta a cavallo dei draghi volanti di
“Avatar” e combatte più volentieri a gomitate e dita negli occhi piuttosto che con i laser.
Si suppone che i Krytoniani abbiano avuto un lontano passato da esploratori spaziali, durante il
quale hanno visitato vari pianeti tra cui la Terra, e successivamente abbiano intrapreso una
politica di auto-isolamento similmente alla Cina del 1400.
Come conseguenza di questo isolamento, la società kryptoniana si è cristallizzata sia
culturalmente che tecnologicamente (come risulta evidente in successive scene sulla Terra).
Le nascite avvengono artificialmente e in maniera strettamente controllata tramite un
dispositivo che contiene tutto il DNA kryptoniano. Di ogni bambino si sa in partenza se sarà
uno scienziato o un guerriero, senza alcuna possibilità di scelta.
Del dispositivo contenente il DNA, che presumibilmente è la cosa più preziosa del pianeta, non
esiste alcuna copia di backup. Ci si potrebbe aspettare quindi che sia protetto in modo
impenetrabile, invece Russell Crowe si tuffa in una pozza, nuota un paio di metri sott’acqua, e
riemerge in una sala dove gli basta allungare una mano per rubarlo… mah…
Analogamente, non si capisce bene a cosa diavolo servano i guerrieri in una società senza
nemici esterni e completamente chiusa e statica. Probabilmente dovrebbero svolgere il compito
di forze dell’ordine (ad esempio impedire il furto del dispositivo contenente il DNA).
Forse però sono insoddisfatti di questo ruolo (che non ne siano capaci è evidente), infatti si
ribellano e tentano un colpo di stato.
Con un paio di gomitate e due calci in culo, Russell Crowe sfugge ai golpisti del generale Zod, e
torna a casa sua, dove tiene nascosto suo figlio Kal-El nato in modo illegale (ovvero mediante
parto naturale). Insieme alla moglie Lara, smanettano un po’ con il dispositivo rubato,
ottenendo una chiavetta USB con il simbolo della “S” stampata sopra. Caricano quindi bambino
e chiavetta all’interno della capsula spaziale e sparano il tutto nello spazio.
La navetta entra nella “zona fantasma” (un'altra dimensione ? L’iperspazio ?) e ne emerge
all’interno del nostro sistema solare.
Nel frattempo il generale Zod, dopo un altro scambio di mazzate, fa la pelle a Russell Crowe
(sempre rigorosamente con un’arma bianca), ma non fa in tempo a gioirne perché tutti i
golpisti vengono catturati e condannati ad essere imprigionati (sempre nella zona fantasma).
La prima parte del film si chiude con l’esplosione di Krypton. Non è importante perché esploda
(infatti non si capisce), ma si vede bene come l’esplosione provochi una alterazione nella zona
fantasma, con conseguente evasione del generale Zod e di tutti i golpisti.
L’azione si sposta quindi sulla Terra.
Kal-El è stato adottato dai coniugi Kent. Il padre adottivo (Kevin Costner) è ossessionato dalla
paura che il figlio possa essere scoperto e lo induce a nascondere ad ogni costo la sua
diversità.
“Da grandi poteri derivano grandi paranoie”. Il piccolo Clark cresce isolato e disadattato e
diventa un adolescente represso.
Il padre porta la sua paranoia all’estremo, decidendo di morire in maniera imbecille pur di non
rischiare che Clark possa essere scoperto.
Scena:
- Guarda papà, il cane è rimasto chiuso in macchina e un tornato sta per investirlo. Lo
vado a prendere io, che sono invulnerabile ?
- Assolutamente no, Clark. Tu corri al rifugio insieme a tua madre, in mezzo al tornado ci
vado io !
- Ma è assurdo: a me le atomiche mi pettinano, mentre tu ti reggi a malapena in piedi !
Se proprio devi sacrificare qualcuno in nome della tua paranoia, lascia morire quello
stupido cane !
- Non sia mai ! Già ho lasciato che i soldati sparassero a “due calzini”. Questa volta
muoio io e ti rifilo un senso di colpa che non ti basteranno venti anni di psicanalisi !
Kevin Costner viene frullato dal tornado e Clark decide di nascondersi per sempre. Di
conseguenza non esiste neppure Superboy e si evitano tutte le scene ridicole in cui un
pagliaccio con i mutandoni rossi affronta scippatori o altri poveracci.
Vi ricordate della scena del film di Donner in cui un tizio con le ventose si arrampica sul
palazzo a vetri ? Chi non ha tifato per lui rispetto a “er mutanda rossa” ?
Di colpo Clark ha 33 anni, ed è diventato un ragazzone palestrato con il mento sporgente a
forma di chiappe come Peter Griffin.
Assistiamo a piccoli interludi in cui salva (senza indossare la tutina azzurra) degli operai
imprigionati in una piattaforma petrolifera in fiamme, oppure in cui fa il cameriere in un bar
per camionisti e un coatto gli infligge delle umiliazioni mostruose a cui non può reagire per
colpa della paranoia del padre.
In uno di questi interludi, ascolta due militari parlare di un ritrovamento misterioso sotto i
ghiacci. L’informazione è segretata (infatti ne parlano tranquillamente all’interno di un locale
pubblico), ma Clark riesce a capire in qualche modo che la cosa potrebbe essere collegata alle
sue origini, e decide di recarsi sul posto per investigare.
Nello stesso posto (un accampamento militare in mezzo ai ghiacci) arriva pure la
giornalista/fotografa Lois Lane, una ragazzotta che cammina sorreggendo una enorme
fotocamera Nikon (primo sponsor di Snyder e Nolan ) con la marca in bella evidenza davanti
alla faccia.
Strano che sia presente una giornalista, dal momento che il governo desidera tenere segreto il
ritrovamento (un manufatto alieno che si trova sotto un ghiacciaio vecchio di migliaia di anni).
Tutti comunque intuiscono che la Nikon in qualche maniera andrà distrutta, così non
resteranno prove.
Quando tutti sono a dormire, Clark scava con la vista calorifica un tunnel nel ghiaccio, e
raggiunge il manufatto.
Si tratta di una astronave kryptoniana, risalente ai tempi in cui i kryptoniani esploravano il
cosmo. Nonostante siano passati migliaia di anni, la nave è ancora funzionante. In una sala si
trovano delle capsule criogeniche: una contiene un cadavere mummificato, ma un’altra è
aperta e vuota. Ci sono altri kryptoniani che si nascondono sulla Terra da migliaia di anni ?
Si scoprirà forse nel sequel.
Ad ogni modo, in un pannello Clark vede uno slot per infilare la sua chiavetta USB. Come si
diceva all’inizio, la tecnologia kryptoniana è talmente cristallizzata, che la chiavetta è
compatibile nonostante siano passati molti secoli.
Immaginate di dover invece infilare una delle nostre chiavette USB in un Commodore 64 ! E
sono passati soltanto 30 anni !
Meraviglia della tecnologia kryptoniana: lo slot in cui infilare la chiavetta USB è fatto in modo
che non ti puoi sbagliare. Mica come le nostre, che provi da un verso e non va bene, la giri,
provi di nuovo e non entra ancora, infine accetta a stento di entrare dal verso provato
inizialmente. Questa è tecnologia superiore !
Dalla chiavetta USB in pochi secondi parte un programma auto-installante che contiene la
coscienza e l’immagine olografica di Russell Crowe. E’ fichissimo e perfettamente compatibile
con il sistema operativo di diecimila anni prima.
Su Windows invece quando ho cercato di utilizzare la mia tavoletta grafica Bamboo, dopo 40
minuti di installazione è uscito il messaggio di errore: “il software è incompatibile con il driver
del dispositivo: rivolgersi al fornitore dell’hardware”.
Questa è tecnologia superiore!
Crowe attacca con lo spiegone al figlio sulla sua eredità kryptoniana. Per fortuna dopo pochi
secondi, Lois Lane entra nell’astronave e viene attaccata da una guardia robotica che distrugge
anzitutto la Nikon (ma guarda un po’) e poi ferisce la donna allo stomaco.
Clark le cauterizza la ferita con la vista calorifica, la abbandona quindi sul ghiacciaio e decolla
con l’astronave. Presumibilmente la chiavetta USB contiene anche un pilota automatico, e già
che c’è anche tutti i film di Nolan scaricati illegalmente da Internet. Questa è tecnologia
superiore !
La location del film si sposta a Metropolis, dove Lois Lane chiaramente in mancanza delle prove
fotografiche non viene creduta. Il suo capo (il direttore del Daily Planet) rifiuta di pubblicare il
suo inverosimile servizio zeppo di alieni che si nascondono sulla Terra.
Contrariata, Lois decide che il mondo comunque deve sapere: diamine ! Siamo negli anni
2000. Come si può censurare la verità da quando c’è Internet ? Pubblica quindi tutto su
Facebook, fallendo clamorosamente il suo scopo. E’ risaputo infatti che su Facebook ognuno
legge esclusivamente i propri post e mai quelli degli altri.
Un paio di primissimi piani di un Nokia Lumia (secondo sponsor di Nolan) e la trama diventa
quella di “Indipendence day”. Il Generale Zod con i suoi golpisti è scappato dalla Zona
Fantasma. Durante i 33 anni in cui Kevin Costner riempiva il figlio di paranoie ha girato tutti gli
avamposti kryptoniani dell’universo e recuperato mega-astronavi da battaglia.
Si intuisce che l’astronave di Zod sia piena di armi superpotenti, ma è chiaro che i kryptoniani
con supremo sdegno preferiscono comunque prendere il nemico a ginocchiate sui denti.
La mega astronave si posiziona sulla città e lancia il suo ultimatum:
“Ecco il DVD con il film di Emmerich: consegnateci subito Kal-El, oppure sapete già cosa
succederà”.
Nessuno sa chi diavolo sia questo “Kal-El”, tranne Lois Lane, che viene immediatamente
sputtanata dall’unico tizio sul pianeta che aveva cliccato “mi piace” sul post della giornalista.
Lois viene catturata dai men in black e Clark decide di consegnarsi in cambio del suo rilascio.
Si presenta quindi per la prima volta in tutina azzurra (ma senza mutandoni rossi) e mantello.
Viene organizzato un rendez-vous nel deserto (identico a quello di “Mars Attacks”) tra le forze
armate terrestri (o americane, tanto è uguale) e la mega-astronave di Zod.
Inspiegabilmente Zod chiede la consegna anche di Lois. L’unico motivo di questa bislacca
richiesta è permettere a Kal-El di passare alla donna la chiavetta USB mentre nessuno guarda.
Ovviamente a bordo della nave di Zod, mentre a Kal-El se lo stanno “lavorando” (come a
Winston Smith in “1984”), Lois infila la chiavetta USB nel solito slot.
Questa volta istantaneamente la chiavetta prende il controllo dell’intera nave.
In effetti è l’unica volta in cui non si può parlare di “tecnologia superiore”: i cavalli di Troia
terrestri non hanno nulla da invidiare a quelli kryptoniani. Il mio PC di casa è da mesi
completamente sotto il controllo di “Iminent”, e non riesco ad eliminarlo in alcun modo.
Con la nave sotto controllo, Russell Crowe/Iminent permette a Lois e al figlio di fuggire e
tornare sulla Terra, dove subiscono il primo attacco da parte dei golpisti, rigorosamente a suon
di mazzate.
Tutti menano a tutti: una golpista alta un metro e cinquanta gonfia Kal-El, che prende a sua
volta a calci in bocca Zod ed è rimenato da un altro golpista muto e nerboruto.
In mezzo a tutto questo casino, i militari (che non hanno mai visto Superman prima) non lo
distinguono dagli altri kryptoniani e lo sfracellano a suon di missili sulla ghiandola pineale.
Il primo scontro finisce in sostanziale parità: Zod e i suoi ritornano sulla nave per rifiatare,
mentre i militari capiscono finalmente che Superman è dalla loro parte e smettono di
bersagliarlo.
Sulla nave di Zod, colpo di scena: Russell Crowe non aveva inserito il DNA kryptoniano rubato
nella chiavetta USB (c’è un limite anche alla capacità delle chiavette kryptoniane), ma
direttamente nel corpo del figlio, e per estrarlo non c’è bisogno che quest’ultimo sia vivo.
Il piano di Zod è quindi questo: prima trasformare la Terra in Krypton aumentandone la gravità
(e uccidendo tutti i terrestri come effetto collaterale) e poi ripopolarla con un miliardo di
kryptoniani fatti nascere artificialmente grazie al DNA estratto dal sangue di Kal-El.
Viene quindi attivata una incredibile macchina “Terra-formante” (anche se dovrebbe chiamarsi
“Krypton-formante”), che si piazza sull’oceano Indiano. La nave di Zod invece rimane ancora
su Metropolis ed entrambe iniziano ad emettere verso il nucleo terrestre dei non meglio
identificati “raggi gravitazionali”. Qualcuno chiede come mai simili meraviglie non siano state
utilizzate per impedire l’esplosione di Krypton, ma viene subito zittito da Zod con una gomitata
sugli incisivi.
Le forze terrestri si dividono: Superman cercherà di bloccare la macchina Terra-formante,
mentre i militari e Lois attaccheranno la nave di Zod utilizzando come arma la navicella
utilizzata da Kal-El per arrivare sulla Terra, i cui motori hanno la capacità di aprire un varco
verso la zona fantasma.
A dispetto di ogni probabilità (ed anche di ogni logica) entrambi gli attacchi hanno successo: la
macchina sull’oceano Indiano viene distrutta, e quella di Zod (con tutti i golpisti) viene
risucchiata nella zona fantasma.
Il film sembrerebbe finito, con Kal-El in procinto di risolvere la sua trentennale repressione
facendosi Lois Lane, ma Snyder decide che vuole altri 5 minuti di mazzate, così utilizza il
telecomando, sintonizzandosi su un canale dove trasmettono “Dragonball Z”.
Zod (ma potrebbe trattarsi benissimo di Vegeta o Freezer) è sopravvissuto e sfida Kal-El (detto
anche Kaha-roth o Goku) a chi ha raggiunto il più alto livello di potenza.
Volano ancora mazzate ed onde energetiche, sono identiche finanche le urla necessarie per
trasformarsi in “super-sayan”. Le montagne crollano, i grattacieli si sbriciolano, i coglioni pure.
Alla fine Goku/Kal-El naturalmente vince spezzando il collo all’avversario. Fine dei kryptoniani…
o forse no… c’era la capsula criogenica aperta e vuota sull’astronave congelata.
Ne sapremo di più nel prossimo episodio. Parte la sigla finale… what’s my destiny
dragonbaaaaallll…
(by Paolo)