APPLICAZIONE DELLA P.N.L. ALLA DIDATTICA DELL`ITALIANO
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APPLICAZIONE DELLA P.N.L. ALLA DIDATTICA DELL`ITALIANO
APPLICAZIONE DELLA P.N.L. ALLA DIDATTICA DELL’ITALIANO UNITA’ DI APPRENDIMENTO LABORATORIO DI LETTURA OBIETTIVI: Con questa attività laboratoriale l’alunno apprenderà strategie e tecniche per poter diventare un buon lettore, per imparare a leggere in modo espressivo rispettando le pause e adeguando il ritmo e il tono della voce al contenuto del testo. Pertanto sarà dato ampio spazio alla lettura espressiva e saranno esaminati tre elementi fondamentali: le pause (indicate dei segni di punteggiatura) che si dovranno osservare durante la lettura ad alta voce; l’intonazione corretta che si dovrà attribuire alle battute di dialogo contrassegnate dal punto esclamativo, dal punto interrogativo dai puntini di sospensione; il tono di voce con cui sono pronunciate le battute (adirato, gioioso, ironico, stupito…); il ritmo di lettura di volta in volta adeguato (lentissimo, lento, veloce incalzante, concitato…) alle sequenze narrative. Inoltre, nell’ambito della lettura espressiva, si sperimenterà la conseguenza tra codice verbale paraverbale e non verbale nella comunicazione. - Leggere ad alta voce con la giusta velocità Leggere ad alta voce in modo espressivo: il ruolo della punteggiatura Leggere ad alta voce in modo espressivo: il tono della voce Leggere ad alta voce in modo espressivo: i ritmi di lettura Riflettere sulla necessità della congruenza tra codici diversi (verbale, paraverbale, non verbale) per evitare interferenze comunicative ed assicurare una comunicazione più efficace. Attività: - Lettura di brevi frasi - Letture di testi narrativi - Letture di testi descrittivi Metodologia - Lettura silenziosa Lettura ad alta voce Lettura espressiva Proposte operative DECOLLO: Tirare fuori una grande gomma da cancellare, creare curiosità sull’oggetto e poi usarlo come spunto per dire che durante il laboratorio si va per prove ed errori, anzi che le parole “errore”, “sbaglio”, “sbagliare” sono bandite. Ogni volta che qualcuno le usa (insegnante compreso) gli altri lo dovranno cancellare con un verso deciso tutti insieme (per esempio il classico “beeeeep” della censura). Raccontare un aneddoto sulla lettura. Per esempio quando io ero piccolo/a cominciavo a leggere una parola lunga e poi per la fretta e la voglia di leggere velocemente mi inventavo la fine della parola, che magari non aveva niente a che vedere con il testo per cui dove c’era scritto “assediare” io leggevo “ass….assino”, con dei risultati tremendi (l’aneddoto deve essere vero. Va bene anche se non ci riguarda in prima persona). Fare domande sulla lettura: quando si sono trovati a leggere ad alta voce qualcosa agli altri in contesti divertenti (leggere a un amico uno scambio di messaggi con qualcuno, leggere a qualcuno un post di un amico su Facebook…?), cominciare a trovare insieme i vantaggi di saper leggere bene ad alta voce. Lettura: “Il maiale di Sandrone” Proposta di lavoro: Leggere silenziosamente il testo tenendo conto dei simboli indicanti la diversa durata delle pause. + = Pausa breve ++ = Pausa abbastanza lunga +++ = Pausa lunga ++++ = Pausa prolungate Il maiale di Sandrone Sandrone aveva un bel maiale grasso che gli andava sempre dietro nei campi e nei boschi. +++ Quando Sandrone potava le viti, + il maiale gli girava intorno, + mangiava l’erba e ogni tanto gli andava a leccare le scarpe in segno di affetto. ++++ Quando venne il giorno della Befana, + Sandrone non se la sentì di ammazzare il suo maiale come aveva fatto gli altri anni con gli altri maiali. +++ gli dispiaceva troppo: ++ si era affezionato e non voleva rinunciare alla sua compagnia. ++++ Sandrone ci pensò sopra per molti giorni e poi decise che avrebbe fatto a meno dei salami e delle salsicce; ++ si sarebbe accontentato di un prosciutto. +++ e infatti tagliò una gamba di dietro del maiale e ci mise sopra il sale. +++ poi gli fece fare una gamba di legno dal falegname. ++++ Il maiale continuò a seguire il suo padrone nei campi zoppicando con la sua gamba di legno. +++ Un giorno che sandrone gli porse una rapa, il maiale insieme alla rapa staccò con un morso un dito della mano di Sandrone e se lo mangiò. +++ Poi andò di corsa nella legnaia, + prese con i denti un baccello corto e sottile e lo portò a Sandrone perché lo mettesse al posto del dito che gli aveva mangiato. Proposta di lavoro: Leggere ad alta voce le seguenti frasi variando il tono come viene indicato: Dammi il quaderno Tono indifferente Tono gentile Tono minaccioso Sono stanco Tono lamentevole Tono infastidito Tono rabbioso Hai fatto proprio un bel compito Tono distaccato Tono incredulo Tono entusiastico Tono ironico Domani arriverà Giorgio Tono festoso Tono seccato Tono indifferente Tono cupo Tono dolce Tono adirato Tono triste, lamentevole Cosa puoi dedurre? Variando il tono della voce, è possibile cambiare il senso della frase stessa anche se le parole sono le stesse. Proposta di lavoro: indovinare il tono usato dal compagno nel pronunciare le frasi (si fornisce ad un alunno un foglio con una frase e un’emozione con cui interpretarla di modo che i compagni la possano indovinare.) Oggi è proprio una bella giornata (tono ironico) Quanto vorrei comprarmi le scarpe nuove (desiderio) Stasera mia mamma prepara il minestrone (disgusto) Che film sei andato a vedere? (interesse) Cos’ha postato Luigi ieri? (noia/scocciatura) … Proposta di lavoro: simulare di dover dare una notizia del telegiornale (notizia di tenore serio se non drammatico: dati economici terribili, fallimento di un’azienda importante, disastro aereo…) con un paraverbale allegro. Quello che avviene di solito è che anche il verbale comincerà a diventare allegro e i ragazzi inizieranno a usare parole che un giornalista non direbbe mai annunciando simili catastrofi. Riflessione: ravvisare la necessità della congruenza fra i vari codici per evitare interferenze comunicative ed assicurare una comunicazione efficace. Lettura: “Il diario di Alice” Proposta di lavoro: Leggere ad alta voce variando più volte il tono della voce a seconda degli stati d’animo della protagonista. IL DIARIO DI ALICE Ieri mi sembrava di essere la persona più felice della terra, dell’intera galassia, di tutto il creato. Ora tutto mi è crollato in testa e vorrei poter sparire nell’universo, cessare di esistere. Non riesco davvero a capire come Roger abbia potuto far questo a me che l’ho amato da quando ho memoria e che ho atteso tutta la vita che lui mi notasse. Ieri, quando mi ha chiesto di uscire con lui, credevo che sarei morta, letteralmente o completamente, di felicità. Lo pensavo davvero. E invece non si è presentato all’appuntamento. E ora il mondo intero è freddo, grigio indifferente. Una notizia meravigliosa: stiamo per trasferirci. Papà è stato nominato preside della facoltà di Scienze Politiche dell’Università di…. È magnifico. Forse tutto tornerà a essere com’era quando ero bambina. Forse lui insegnerà ancora in Europa ogni estate e noi andremo con lui come facevamo allora. Ah, quelli sì che erano bei tempi! Comincerò a mettermi a dieta da subito, a partire da oggi. Per quando saremo nella casa nuova, anch’io sarà una persona nuova. Di sicuro. Neppure un singolo morso di cioccolato o una patatina fritta oltrepasserà le mie labbra finchè non avrò perso cinque chili di lardo informe. Che m’importa di Roger il Ridicolo? In confidenza, diario, me ne importa ancora. Credo che l’amerò sempre, ma forse poco prima che noi si vada via, quando sarò magra, con una pelle assolutamente perfetta, morbida e pulita come una rosa e quando avrò degli abiti da indossatrice, lui mi chiederà un altro appuntamento. Gli devo dire di no, fargli un bidone oppure sarò debole e uscirò con lui? Proposta di lavoro: leggere ad alta voce variando più volte il tono della voce a piacimento senza tenere minimamente conto degli stati d’animo della protagonista. Addirittura creare dissonanza tra codice verbale e codice paraverbale (frasi in cui traspare l’allegria saranno pronunciate con un tono triste e viceversa). Riflessione: cogliere la necessità di leggere con la giusta intonazione per comprendere meglio il significato del testo e per comunicare meglio le emoziono e gli stati d’animo contenuti in esso. Lettura: “Teresina” Proposta di lavoro: leggere prima silenziosamente poi ad alta voce questa lettura scegliendo il ritmo più adatto tra questi elencati: - Ritmo lentissimo Ritmo veloce Ritmo lento Ritmo incalzante, concitato “Teresina” Teresina calzava stivali di capretto alti fino a metà polpaccio e guanti di seta. Delle sei sorelle era la meno bella, ma aveva un viso dolce, capelli biondi, lunghi e riccioluti, spalle robuste. La bocca faceva intravedere denti piccoli e forti, ben serrati insieme. La sua grande passione erano le mele che andava a cogliere da sola e mangiava a tutte le ore. Delle mele amava anche i fiori che nella primavera si metteva fra i capelli. Teresina era timida e arrossiva molto spesso quando qualcuno le rivolgeva la parola. Sorrideva sempre e tutti provavano per lei una grande tenerezza. Proposta di lavoro: cimentarsi con tutti i ritmi elencati e selezionare quello che si adatta meglio al contenuto del testo. Riflessione: la sequenza descrittiva sopra riportata richiede un ritmo lento in modo da mettere in risalto tutti gli elementi, i particolari descritti. Lettura: “La tempesta” Proposta di lavoro: leggere la lettura alternando i vari ritmi di volta in volta adeguandoli alle sequenze narrative (lentissimo, lento, veloce, rapido, incalzante, concitato) La tempesta Verso mezzanotte Joe si svegliò e chiamò i ragazzi. Nell’aria incombeva come un’oppressione che sembrava preannunciare qualcosa. I ragazzi si raggrupparono, cercando la benefica compagnia del fuoco, benché il caldo afoso dell’aria senza brezza fosse soffocante. Rimasero lì senza muoversi, attenti, aspettando. Il solenne silenzio non cessava. Oltre la luce del fuoco tutto era inghiottito dal nero e dall’oscurità. A un certo punto apparve per un attimo un bagliore tremolante, che vagamente illuminò il fogliame e sparì. Dopo poco ce ne fu un altro, più forte. Poi un altro ancora. Ed ecco un lampo trasformare sinistramente la notte in giorno e mostrare ogni filo d’erba, preciso e distinto. E mostrò anche tre volti bianchissimi e spauriti. Il profondo schianto di un tuono giunse rotolando giù da cielo e si perse in cupi rumoreggiamenti in distanza. Arrivò una ventata d’aria fredda, facendo frusciare tutte le foglie. Un altro potente lampo illuminò la foresta, seguito da uno schianto improvviso che parve spezzare le cime degli alberi proprio sopra i tre ragazzi. Terrorizzati si strinsero assieme. “Svelti ragazzi! Alla tenda!”, esclamò Tom. Balzarono via, inciampando su radici e viticci nel buio, prendendo ognuno una direzione diversa. Un furioso colpo di vento ruggì tra gli alberi. A un lampo accecante ne seguì un altro, e a uno schianto l’altro schianto di un tuono assordante. I ragazzi gridarono per chiamarsi, ma il vento che ruggiva e i boati di tuono che scoppiavano annegavano del tutto le loro voci. Tuttavia, uno alla volta lottando contro gli elementi riuscirono tutti a mettersi al riparo sotto la tenda, infreddoliti, spaventati e zuppi d’acqua. La tempesta divenne sempre più violenta, e a un tratto la tenda si sciolse dai legacci e fuggì via volando nel vento. I ragazzi si presero per mano e scapparono al riparo della grande quercia che sorgeva sulla sponda del fiume. La battaglia era al suo culmine. Sotto gli incessanti scoppi di lampi che infiammavano il cielo, tutto appariva netto, in un chiarore senz’ombra: gli alberi che si piegavano, il fiume agitato, bianco di schiuma, gli spruzzi delle onde, le oscure sagome delle colline sulla riva opposta. Di tanto in tanto un albero gigantesco cadeva nella lotta e fracassava i giovani alberi sottostanti; i continui schianti dei tuoni giungevano come esplosioni capaci di spezzare i timpani: scoppi forti e acuti, incredibilmente impressionanti. La tempesta culminò con un’ondata di furia senza pari, che sembrò poter fare a pezzi l’isola, bruciarla tutta, sommergerla fino alle cime degli alberi, spazzarla via e assordare ogni creatura, tutto ciò nello stesso istante. Fu una notte durissima da affrontare all’aperto, per quei ragazzi senza casa. Riflessione: rispettare i ritmi narrativi, cioè essere in grado di capire in quali passi del testo si deve rallentare o accelerare la lettura, permette la comprensione di quanto l’autore intende comunicarci. ATTERRAGGIO: citazioni come spunti “Ovunque io sia, se ho un libro con me, ho un posto dove andare ed essere felice” (J. K. Rowling, autrice di Harry Potter). “I libri sono una impareggiabile magia portatile” (Stephen King). I diritti imprescrittibili del lettore di Daniel Pennac Il diritto di non leggere 2 Il diritto di saltare le pagine 3 Il diritto di non finire il libro 4 Il diritto di rileggere 5 Il diritto di leggere qualsiasi cosa 6 Il diritto al bovarismo (malattia testualmente contagiosa) 7 Il diritto di leggere ovunque 8 Il diritto di spizzicare 9 Il diritto di leggere ad alta voce 10 Il diritto di tacere Conclusione Questa attività laboratoriale serve a passare agli alunni il concetto che la lettura è un’abilità che si acquisisce attraverso l’apprendimento di determinate tecniche e strategie. Solo mediante l’acquisizione e l’applicazione di tali tecniche essi saranno in grado, non solo di decifrare il testo scritto in modo rapido e sicuro, ma anche di comprenderne il significato e di saperlo comunicare attraverso i vari codici su cui si fonda la comunicazione. NOTE DI PNL: Questa unità didattica va a stimolare il canale auditivo (l’ascolto della lettura) e cinestesico (il cimentarsi nella lettura stessa o nell’interpretazione di frasi). La sensibilità visiva può sempre essere stimolata facendo degli schemi alla lavagna o proiettando slide, creando mappe mentali insieme agli alunni. Le varie interpretazioni delle frasi così come l’esercitazione del giornalista del TG confermano uno dei principi fondamentali della comunicazione: “non si può non comunicare”. Qualcosa arriverà in ogni caso al nostro ascoltatore, ma se non ci mettiamo impegno il messaggio ricevuto potrebbe essere diverso da quello che l’emittente voleva comunicare. Rivisitazione del laboratorio svolto dalla Prof.ssa Maria Rosaria Taddeo Alunni coinvolti in questa attività: Classe II A scuola secondaria di 1° grado, Istituto comprensivo di Minori.