Indagini storiche per la definizione della stabilità degli

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Indagini storiche per la definizione della stabilità degli
Indagini storiche per la definizione della
stabilità degli effetti di sito
nell'area colpita dal terremoto
del 9 settembre 1998 (BASILICATA)
[a cura di R. Camassi]
luglio 2001
Indagini storiche per la definizione della stabilità degli effetti di sito
-1-
relative agli eventi di maggiore rilevanza, comprensive della eventuale lista di
osservazioni macrosismiche disponibili.
Il terremoto di Castrovillari dell'8 gennaio 1693
L’area del Pollino fu interessata l’8 gennaio 1693, da un terremoto che,
secondo quanto emerge da uno studio preliminare curato da Guidoboni e
Mariotti (1997) produsse danni a Castrovillari, Morano e Mormanno, e che
precedette la prima delle due grandi scosse che colpirono la Sicilia orientale. Di
questo evento è disponibile un dettagliato resoconto di un cronista di Oriolo
(Toscano, 1985):
“...ma Iddio [..,] per tenerci avvertiti, e ricordevoli de' nostri peccati, atteso
nell'ottavo giorno di Gennaro del 1693 e propriamente alle ore quattro della notte
concossa la Terra da' terrestri spiriti, con veementi impulsi tremò in maniera tale,
che ci credevamo di restare assorbiti, e conquassati sotto le rovine de' tetti [..,] per
Pietà dell'Onnipotente Dio, tutte queste quassuzioni la nostra Padria non assaggiò
minimo danno, né di robba, né di vita, come assaggiarono nella nostra Calabria;
Castrovillari, Morano, Mormanno ed altri convicini colla rovina di case, Chiese e
Monasteri, e molte lesioni si videro comparire ne' migliori Palazzi, ed abitazioni di
que' Cittadini...”
Qualche ulteriore traccia dell’evento è riscontrabile nella storiografia locale
dell’area (si veda il caso di un possibile danneggiamento leggero a Scalea).
Per quanto il quadro degli effetti di questo evento debba ancora essere
approfondito, risulta comunque evidente la sua rilevanza per la definizione
della pericolosità sismica dell’area.
In conclusione, sono disponibili le seguenti osservazioni macrosismiche:
Ye
1693
1693
1693
1693
1693
1693
Mo
01
01
01
01
01
01
Da
08
08
08
08
08
08
loc. citata
CASTROVILLARI CS
MORANO CALABRO CS
MORMANNO CS
ORIOLO CS
SCALEA CS
Saracena CS
Lat
Lon
39.814
39.844
39.889
40.052
39.814
39.775
16.202
16.136
15.989
16.448
15.792
16.157
Int
75
75
55
55
55
50
Il terremoto di Viggianello del 26 gennaio 1708
L’evento del 1708. Il catalogo NT4.1 (Camassi e Stucchi, 1997) riporta anche
un evento avvenuto il 26 gennaio 1708 e localizzato nell’area del Pollino.
Questo è stato incluso nel catalogo NT4 fin dalla versione preliminare del 1993
sulla base di dati provenienti da fonti giornalistiche coeve italiane ed europee
(Camassi e Caracciolo, 1994), dati che portavano a ipotizzare che si trattasse di
un evento “nuovo” in quanto non presente nei cataloghi sismici italiani (vedi
ad es. Postpischl, 1985). La prosecuzione delle ricerche ha invece dimostrato
che in realtà l’evento non è nuovo alla tradizione sismologica. Baratta (1901) lo
segnala infatti sotto una data errata (marzo 1707) e con un quadro di effetti
generico (danni gravi fra Calabria e Basilicata), in base a un diario napoletano
coevo [Diario napoletano, 1885]. L'analisi incrociata del diario e di numerose
gazzette coeve [Bologna, Forlì, Amsterdam, Gazette, Avvisi di Napoli] ha portato
a ricostruire un quadro di effetti più dettagliato, con danni a Castelluccio,
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Viggianello, Rotonda e Tortora. La storiografia locale recente [Caterini, 1977;
Minervini, 1940] conserva traccia dell'evento anche per Mormanno e Laino
Castello.
Nel complesso, le informazioni al momento disponibili prefigurano uno
scenario abbastanza complesso, con un periodo sismico proseguito per alcuni
mesi (si segnalano scosse forti a fine gennaio e inizio marzo, oltre a qualche
scossa a metà aprile nell’area di Lagonegro) e che produsse danni abbastanza
seri, specie fra Castelluccio e Viggianello. In queste località le gazzette
segnalano anche alcune decine di vittime.
Le gazzette e la diaristica napoletana riprendono informazioni provenienti da
corrispondenze locali. Ciò può aver determinato una certa confusione
nell’attribuzione dei danni alle diverse località: un possibile effetto di questa
confusione potrebbe essere la segnalazione del crollo della cattedrale di
Cassano, che avrebbe causato la morte di alcune monache.
La complessità del quadro delineatosi ha portato ad avviare alcune ricerche
archivistiche, attualmente in corso, finalizzate al corretto dimensionamento
dell’evento (Camassi et al., 2001). E' stata così rinvenuta presso l'Archivio di
Stato di Napoli, nel fondo Regia Camera della Sommaria (magistratura
competente in materia fiscale), una relazione sugli effetti del terremoto a
Viggianello, basata su una perizia giurata complessiva [Elenco, 1708]. Ne
emerge un quadro di effetti molto gravi: la perizia menziona 52 case crollate, 27
gravemente danneggiate, dalle 10 alle 20 vittime e una trentina di feriti. Il
quadro cumulativo degli effetti prodotti da questo evento (Fig. ****) risulta
decisamente più serio di quanto ipotizzabile in precedenza, anche se era
probabilmente presente un forte degrado del patrimonio edilizio di quest’area,
degrado che sarà possibile riscontrare anche nei primi decenni dell’Ottocento
nelle aree interessate dagli eventi del 1831 e 1836.
L’area di maggior danneggiamento, seppure nell’incompletezza delle
informazioni, ricade in parte nell’area colpita dall’evento del 1998.
In conclusione, sono disponibili le seguenti osservazioni macrosismiche:
Ye
1708
1708
1708
1708
1708
1708
1708
1708
1708
Mo
01
01
01
01
01
01
01
01
01
Da
26
26
26
26
26
26
26
26
26
loc. citata
VIGGIANELLO PZ
CASTELLUCCIO SUPERIORE PZ
Cassano allo Ionio CS
TORTORA CS
ROTONDA PZ
LAINO CASTELLO CS
MARATEA PZ
MORMANNO CS
LAGONEGRO PZ
Lat
Lon
39.973
40.009
39.784
39.941
39.952
39.947
39.993
39.889
40.117
16.086
15.975
16.318
15.804
16.039
15.973
15.721
15.989
15.750
Int
85
75
75
75
70
65
50
50
50
Il terremoto di Puglia e Basilicata del 14 maggio 1733
Secondo una corrispondenza da Napoli del 26 maggio 1733, pubblicata dalla
gazzetta di Bologna, nella notte fra il 14 e il 15 maggio alle ore 6 fu avvertita
"per tutta quella Provincia [Puglia] una gagliarda scossa di Terremoto, che
cagionò qualche danno alle Fabbriche d’alcune Città, e dalla Basilicata dicono
d’essersi anco intesa per quella Provincia, una senza alcun danno". lo stesso
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della presente ricerca, compresi quelli per i quali ancora non sono emerse
evidenze di danno;
rivalutazione complessiva dell'intero patrimonio di conoscenze utilizzando
strumenti interpretativi più complessi (scala EMS98) al fine di definire con
migliore approssimazione le caratteristiche dei singoli eventi. Questo
lavoro è particolarmente critico per la finestra cronologica che va dal 1826
al 1857.
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