storia dei Gas

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storia dei Gas
Il ruolo del movimento EcoSol nel "ri-costruire comunità territoriali capaci di futuro"
Davide Biolghini, Area Ricerca e Formazione Tavolo RES Italia
“Dentro il capitale delle relazioni” è una ricerca nazionale sui Gruppi di Acquisto Solidale (GAS)
svolta sotto la supervisione scientifica dell’Osservatorio CORES dell’Università di Bergamo1, in
collaborazione con il Tavolo Nazionale RES – Rete di Economia Solidale italiana.
Ipotesi della ricerca:
1. i GAS sono nuovi spazi per la (ri)-costruzione di legami sociali per l’azione collettiva;
2. all’interno dei GAS si (ri)-creano relazioni sociali e circuiti virtuosi di fiducia interpersonale,
diffondendo tra i partecipanti cooperazione, solidarietà e impegno civico;
3. i GAS rappresentano punti di incontro tra soggetti diversi, spesso portatori di domande diverse;
4. il consumo critico funziona come “lente pedagogica” per il ripensamento delle connessioni
sociali;
5. l’orizzontalità delle relazioni favorisce la costruzione di fiducia e la diffusione di un senso di
responsabilità verso la collettività, risorse fondamentali per l’azione collettiva.
Caratteristiche del movimento dei GAS
Innanzitutto riteniamo sia necessario tener conto delle caratteristiche peculiari di questo movimento
sociale: rispetto ad altri movimenti, per loro natura carsici, il ‘movimento dei GAS è ‘di lunga
durata’, cioè non si ritrae in rivoli dopo fasi di grande mobilitazione create da singoli eventi, come
avvenuto ad es. per il ‘movimento per l’acqua pubblica’ dopo la vittoria del referendum, ma cresce
quasi linearmente da circa 18 anni e con un peso economico sempre più rilevante (‘persistenza’).
E’ importante sottolineare che, dal censimento avviato in Lombardia dalla ricerca “Dentro il
Capitale delle relazioni”, emerge che essi sarebbero almeno 2-3 volte quelli auto-iscritti al sito
nazionale retegas.org; quindi non 950 circa (dati di fine 2012), ma almeno 2000: ciò significa che,
tenendo conto che i primi risultati della ricerca in Lombardia confermano che ogni GAS organizza
mediamente 30-50 famiglie di 3-4 persone e intrattiene relazioni con almeno 10 produttori, piccole
imprese per lo più caratterizzate da ‘conduzione familiare’, in Italia dovrebbero essere circa mezzo
milione le persone coinvolte direttamente in questa componente del “movimento per il cibo”; se poi
si considera che dall’indagine in Lombardia è emerso che ogni GAS ‘muove’ in media 35.000€
l’anno, ci si rende conto che l’impatto economico di questa forma di altra economia è già
importante, anche se, per ora, essa riguarda principalmente il settore ‘food’ e quindi l’agricoltura.
Struttura dei GAS
Gli aderenti ai GAS lombardi sono soprattutto impiegati o insegnanti, con famiglie di reddito
medio, medio-basso. Solo una percentuale bassa dei GAS lombardi è costituito in associazione;
interessante il fatto che comunque la percentuale cambi nei singoli territori, differenza determinata
dalle caratteristiche di ogni contesto e rete, ma anche dall’influenza dei promotori dei primi GAS o
comunque dalle figure che più li influenzano.
Il ruolo auto-educante dei GAS
La seconda caratteristica specifica dei GAS è la ‘orizzontalità’, o, meglio, la trasversalità dei
riferimenti ‘ideali’ e dei comportamenti pratici degli aderenti, rispetto a quelli delle associazioni
tradizionali ‘verticali’/di settore (ambientaliste, sociali, ecc.); essa permette ai gasisti significativi
adattamenti del proprio immaginario nel corso delle proprie pratiche, in rapporto con l’esperienza
diretta e i cambiamenti del contesto (‘resilienza’).
La terza peculiarità dei GAS è la funzione di ri-produzione di capitale sociale, spirito di
cooperazione, solidarietà e impegno civico (‘corresponsabilità sociale’).
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In www.forumct.it/it/2013/03/25032013-metropoli-agricole la presentazione dei primi risultati fatta da CoRes in
occasione del Convegno “Metropoli agricole” organizzato da Fondazione Cariplo il 25/3 a Milano.
Le ricercatrici dell’Osservatorio CoRes nel presentare i primi risultati della ricerca sui GAS,
confermano “[…] come i Gruppi di Acquisto Solidali si caratterizzino per essere degli spazi “autoeducanti” all’interno dei quali il ripensamento rispetto al consumo individuale è spesso il primo
passo verso per l’affermazione di un nuovo tipo di cittadinanza attiva e ‘sostenibile’.”.
In una ricerca parallela sulle maggiori trasformazioni avvenute nell’associazionismo in Lombardia
realizzata dall’Osservatorio su politica e società Polis Lombardia, la percentuale di aderenti ai GAS
(10% del campione) appare superiore di quella registrata in altre aree di associazionismo come ad
es. quella ambientalista ‘tradizionale’ (6,2%), giovanile/studentesca (6,3%), della difesa dei diritti
umani (7,2%) e soprattutto si rivela in crescita rispetto invece alla tendenziale diminuzione di
adesioni riscontrata nelle altre aree2.
I GAS in Lombardia quindi si possono considerare come eredi di caratteristiche, valori e funzioni
provenienti dalle grandi associazioni ‘verticali’ in crisi e come nuova forma di volontariato socioambientale, in quanto propongono un impegno trasversale che collega l’asse della sostenibilità
ambientale con quelli della sostenibilità sociale ed economica.
Quali nuove imprese supportano i GAS: la Piccola Distribuzione Organizzata (PDO)?
La maggior parte dei GAS lombardi non utilizza soggetti esterni per la distribuzione: questo è
particolarmente evidente nei 3 territori (MI, MB, BG), in cui i DES non hanno ancora avviato
progetti di PDO gestiti da soggetti ad essi collegati; anche i GAS sono interni al paradosso per cui la
Lombardia è la regione con la maggiore domanda di prodotti biologici e con la minore produzione.
Da una analisi svolta sempre in Lombardia, sono stati desunti i seguenti 4 modelli di PDO:
A. cooperativa costituita da soli GAS: Aequos-DESVa (tratta da 5 a 7 tonnellate di prodotti
‘freschi’ la settimana, biologici, ma solo in parte locali3);
B. Cooperativa sociale costituita da GAS e produttori: Corto Circuito-DESCo;
C. Associazione che usa il modello GAS: Filiera corta solidale (Cremona) e BuonMercato (DESR
Parco Sud);
D. Cooperativa sociale ‘tradizionale’: ‘Strade del fresco’(Cuggiono – MI).
Un 5° modello di PDO è quello in cui il DES locale promuove taluni produttori presso i GAS, ma
ogni produttore gestisce le forniture e mantiene il proprio ‘mercato’.
Le caratteristiche evidenziate appaiono fondamentali per il passaggio dei GAS da protagonisti del
“consumo critico” a componente determinante dei processi costituenti di nuove filiere
agroalimentari sostenibili e di nuovi sistemi di economia locale. La ‘presa in carico’ dei processi
innovativi in corso nel proprio territorio in direzione della sostenibilità, a partire da relazioni dirette
con gli agricoltori ‘reali’ e con le imprese sociali in esso insediati, avviene generalmente quando i
GAS di una stessa area geografica si ‘mettono in rete’ e partecipano attivamente alla costruzione dei
DES – Distretti di Economia Solidale: quando aderiscono cioè a ‘progetti federatori’ che si
propongono di dare concretezza alla costruzione di sistemi di economia locale sostenibile, tramite
reti di relazioni dirette tra Attori del consumo responsabile, aziende agricole ‘multifunzionali e
imprese sociali della produzione e della fornitura di servizi eco-sociocompatibili.
Il passaggio dal ‘consumo critico’ ad un ‘consumo politico’ da parte dei GAS ha a che fare quindi
non solo con un loro ruolo consapevole di “palestre di democrazia” e di produzione di ‘capitale
sociale’, ma anche di funzione ‘trasformAttiva’ dei modi di fare agricoltura ed economia del
proprio territorio, cui collegare la ricostruzione dei legami sociali distrutti dal modello economico
dominante; in sintesi quando diventano componente attiva di nuove ‘comunità capaci di futuro’.
La ricerca sarà pubblicata a cura del CSV – Centro Servizi Volontariato della Lombardia a luglio 2013.
Diversi sono i dati che emergono da una prima mappa di 10 GAS pugliesi realizzata in rapporto con CSV locali: sono
di recente costituzione (2 o 3 anni al max), hanno in media 30 aderenti, in alcuni casi per lo più dirigenti e professionisti
e in genere acquistano solo prodotti biologici e locali.
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