La frutticoltura della Turchia situazione e prospettive
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La frutticoltura della Turchia situazione e prospettive
VIAGGIO DI STUDIO Resoconto di un viaggio di studio (luglio 2008) TERRA TRENTINA 9/2008 La frutticoltura della Turchia situazione e prospettive 26 Nel mese di luglio di quest’anno alcuni tecnici dell’Istituto agrario hanno partecipato ad un viaggio nelle zone frutticole della Turchia, organizzato dalla Cooperativa frutticola di Zevio (VR) e dall’Istituto Sperimentale di Frutticoltura di Verona, il cui obiettivo era quello di avere un primo contatto con la realtà frutticola di questo paese particolarmente importante per la produzione di ciliegio ed altre drupacee e di melo. La parte della Turchia visitata è quella nell’area nord-ovest, a Sud di Istanbul compresa tra la costa asiatica e quella europea del Mar di Marmara. Praticamente dopo l’arrivo ad Istanbul si è attraversato lo stretto del Bosforo a nord per percorrere la parte asiatica della Turchia e ritornare poi dallo stretto dei Dardanelli nella parte della Turchia europea, passando quindi per le città di Istanbul, Yalova, Bursa, Canakkali, e di nuovo ad Istanbul (foto 1). Al viaggio hanno partecipato 42 persone tra frutticoltori e tecnici provenienti da diverse strutture pubbliche (Fondazione Foianini, F.E.M. S. Michele all’Adige, Veneto Agricoltura, ISF Provincia di Verona, Provincia di Vicenza, Stazione Sperimentale di Laimburg) e private (Consorzio Agrario, Agri 2000 Italia, Punto Verde, L. Gobbi, AGREA, Bayer) e di alcune Cooperative (Co.Fru.Ta. Baruchella Rovigo e Coz Zevio Verona, Consorzio La TrentinaCo.F.A.V.). Grandi estensioni di terreno, buona disponibilità idrica e clima favorevole sono i punti di forza della frutticoltura turca. Gioca a favore anche il basso costo della manodopera, facilmente reperibile. Punto debole è il livello non elevato della tecnologia e delle conoscenze tecniche che potrà essere però migliorato entro tempi brevi a cura di Davide Profaizer, Sergio Franchini, Tommaso Pantezzi, Nicola Dallabetta Fondazione E. Mach (Istituto Agrario S. Michele) Foto 1: Il canale del Bosforo a Instambul collega il Mar Mediterraneo con il Mar Nero La Turchia in breve La Turchia si estende dal 36° parallelo fino al 42° parallelo Nord, confina con Siria, Iraq, Iran, Armenia, Georgia in Asia, mentre in Europa confina con Grecia e Bul- garia. Ha una superficie di circa 780.000 km2 (2,5 volte l’Italia), la città più importante e popolata è Istanbul con 14 milioni di abitanti e una estensione di 80 km per 180 km. La popolazione dell’inte- mensione variabile, vi sono aziende piccole di tipo familiare e altre di grandi dimensioni (qualche centinaio di ettari). La maggior parte sono private, e solo alcune sono riunite in cooperative. Le visite effettuate La prima visita effettuata è stata alla stazione sperimentale Ataturk di Yalova, con l’incontro del direttore della stazione Dr. M. Emin ERGUN. La stazione sperimentale ha una superficie complessiva di 130 ha e si occupa di diverse specie vegetali, sia fruttifere (melo, ciliegio, pero, pesco, susino, kiwi) che orticole oltre che piante officinali ed ornamentali (nella zona sono presenti numerosi vivai di piante ornamentali). Il finanziamento delle attività è supportato sia da fonti governative che da progetti della FAO. Nella stazione sperimentale, che non fa parte dell’università, vengono svolte ricerche e progetti su frutta, ortaggi, piante aromatiche destinate all’industria farmaceutica, rivolte allo studio di malattie, alla ricerca di nuove cultivar, ai trattamenti postraccolta. In totale sono stati realizzati 580 programmi di studio per le diverse tematiche e attualmente sono in corso 60 diversi progetti. Il personale comprende un direttore, 2 vice, 44 ricercatori ed è presente un comitato di ricercatori che propone le linee di ricerca. La divulgazione viene realizzata attraverso delle prove dimostrative, delle giornate d’incontro per gli agricoltori e tramite la pubblicazione di bollettini. Sono state licenziate 8 nuove cv di uva da tavola, 7 di fragola, 3 di cipolle, e poi altri ortaggi come aglio, carciofo, piselli; esiste anche un programma varietale per la creazione di nuove cultivar di rose. Sono presenti numerose colle- zioni varietali, con oltre 1600 cultivar, di cui 280 di melo, 193 di pero, 137 di pesco, 190 di ciliegio, 110 di noce, 35 di giuggiolo, 41 di castagne, e altre di specie minori. La collezione varietale di ciliegio comprende sia varietà che semenzali, le cultivar sono innestate su portinnesto Gisela 5 (per avere una precoce entrata in produzione) e su franco, e tra le varietà presenti ci sono Stars Gold (ciliegio giallo), Techlovan, Burlat, Lambert, e a livello sperimentale Regina e Kordia, Sweet Heart e 0-900 (Ziraat). È presente anche una collezione di portinnesti per valutare la loro adattabilità fra cui Weiroot, MaxMa 14, F12/1, e Tabel Edabriz con cui non hanno avuto buoni risultati, probabilmente perché debole, (molti agricoltori preferiscono il selvatico Prunus). Esistono anche collezioni varietali di melo (sia di cultivar che di portinnesti), pero, ciliegio acido di cui vengono valutate le cultivar più interessanti. Per il melo l’avversità principale è la ticchiolatura, ma con 7-8 trattamenti annuali si riesce a controllare abbastanza bene, in quanto le precipitazioni sono concentrate in inverno e primavera. I portinnesti utilizzati oltre a M9 sono M26 e MM106. Le aziende private La prima azienda privata visitata, di proprietà turca, è l’azienda KARABEY, con una superficie coltivata a ciliegio di circa 28 ha nella zona di Yalova, qui visitata, e un’altra superficie di 90 ha nella zona di Manitza a 45 km da Smirne sul Mar Nero. Gli impianti presenti sono stati realizzati 4 anni fa su portinnesto nanizzante GiSelA5, con le varietà Merton late (matura intorno al 15-20 di giugno), Stark Gold (matura intorno al 13-15 di giugno), e TERRA TRENTINA 9/2008 ro paese è di circa 70 milioni di abitanti. La moneta corrente è la lira turca, il cui cambio è di circa 1 euro per 1,92 lire turche. La religione principale è quella musulmana, ma lo stato è istituzionalmente laico, tanto che è vietato pregare in pubblico, ed è consentito farlo solo nelle moschee. Il paese ha iniziato il suo ammodernamento dopo il 1923 grazie al processo avviato dal presidente Ataturk che diede una svolta fondamentale al paese. Il costo della vita secondo le notizie fornite dall’accompagnatore è abbastanza alto, infatti mentre lo stipendio iniziale di un operaio si aggira intorno a 500-600 euro al mese, ci sono alcuni beni che risultano costosi come in altri paesi europei (la benzina costa attualmente circa 1,76 euro/litro). Nel settore ortofrutticolo la Turchia è tra i pochissimi Paesi al mondo ad essere completamente autosufficiente. Nel paese si producono 14 milioni di ton di frutta fresca e 23 milioni di ton di verdure. La produzione nazionale di mele è di circa 2.100 milioni di ton (7° produttore al mondo), le ciliegie prodotte sono circa 250.000 ton (2° paese al mondo dopo USA), 320.000 ton di pere, 370.000 di pesche, 3 milioni di ton di uva di cui il 70% è da tavola. Il settore biologico rappresenta l’1% di tutta la produzione frutticola. Le esportazioni raggiungono mediamente il 2% per le mele, il 15% per le ciliegie, e i paesi importatori sono fanno parte della CEE, dell’Europa dell’est, la Russia, paesi del medio oriente. Le cultivar di melo maggiormente diffuse sono Starking (70 %), Golden (10-15%), Granny Smith (10%) e altre varietà fra cui Gala, Fuji, Pink Lady. Fra le più importanti avversità presenti su melo si ricordano la ticchiolatura e l’oidio, e la carpocapsa. Le aziende agricole sono di di- 27 VIAGGIO DI STUDIO zionando gli apporti. L’irrigazione è indispensabile e viene realizzata tramite microjet sottochioma (1 per pianta da 40 litri/ora). L’approvvigionamento idrico avviene tramite il fiume che scorre nelle vicinanze e è disponibile per tutta la stagione. Le principali avversità sono date dalla mosca del ciliegio, qualche problema di afidi, e un nuovo insetto che sta diventando problematico, il capnodio. Le precipitazioni in prossimità della raccolta sono rare e quindi non ci sono grossi problemi di spaccature; in ogni caso effettuano interventi con calcio per ispessire la buccia. Anche le gelate primaverili non sono un grosso problema in questa zona. La destinazione del prodotto, in particolare quest’anno, è quasi esclusivamente destinata al mercato interno, e poco viene esportato. I prezzi realizzati sono di circa 2 euro/kg con i calibri più interessanti di 28-30 mm; il minimo per l’esportazione è di 26 mm di diametro. Per la raccolta utilizzano manodopera locale, soprattutto femminile, la cui retribuzione per una giornata di lavoro (dalle 8 alle 17) TERRA TRENTINA 9/2008 0-900 (Ziraat); quest’ultima è una varietà che vorrebbero incentivare, e che matura intorno al 5-10 di giugno. Al momento della visita quindi la produzione era già completamente raccolta e anche già terminata la conservazione. Le produzioni realizzate quest’anno sono state di circa 5-6 kg per pianta, e per l’anno prossimo si prevedono intorno agli 8-10 kg. I sesti di impianto adottati sono di 2,5 m x 5m, tuttavia il tecnico che ci accompagna suggerirebbe di stringere leggermente i sesti a 4 m x 1,25 m (foto 2). Il costo per l’acquisto delle piante è di circa 6-6,5 euro a pianta. La gestione della pianta prevede la speronatura dei rami vigorosi nella parte medio alta della pianta, per favorire lo sviluppo di nuova vegetazione che dovrebbe avere vigoria inferiore ed andare poi a frutto realizzando la produzione in questa zona della pianta. La potatura viene fatta in inverno. Come portinnesto per avere una vigoria migliore il tecnico che segue l’azienda preferirebbe il MaxMa 14 rispetto al GiSelA5 forse troppo debole. La concimazione in produzione è di circa 100 unità di N/anno fra- 28 Foto 2: Impianti di ciliegio su portinnesto Gisela 5 è di 13 euro/giorno. Il costo di un operaio specializzato è di 600 euro al mese, mentre un operaio utilizzato per eseguire i normali lavori in campagna viene retribuito con circa 18 euro al giorno. Il tecnico che ci accompagna ci ha riferito che l’azienda è in forte crescita, tanto che gli investimenti negli ultimi anni sono raddoppiati, e ricorda che in questa zona il costo del terreno è di circa 25.000 euro per ettaro. La seconda azienda visitata durante il viaggio è stata l’azienda ALARA, una società che comprende sia un’azienda agricola che un vivaio di piante, da frutto ed ornamentali, ed è certificata Global Gap. L’azienda produce e commercializza diverse specie frutticole, ma soprattutto esporta ciliegie (in Europa) e fichi (in tutto il mondo). Nel vivaio si producono circa 1,5 milioni di piante fra cui melo, ciliegio, pesco, nettarine, fichi. Indicativamente producono circa 400-450 mila piante di ciliegio e 200 mila di melo sia su M9 che su MM106. Per quanto riguarda il ciliegio stanno puntando molto sui portinnesti nanizzanti (Gisela 5 e 6), di cui hanno la licenza per la moltiplicazione; la cerasicoltura tradizionale della zona, invece è impostata ancora su portinnesti vigorosi tipo Mazzard, perché quelli nanizzanti sono troppo innovativi per la maggior parte dei frutticoltori. Tra produzione e conferimento da altre aziende il gruppo Alara commercializza circa 8000 ton di ciliegie, di cui hanno esportato il 5% (meno rispetto agli altri anni per un calo della produzione annuale); la maggior parte della merce trattata da loro viene esportata in Inghilterra. Il gruppo ALARA effettua anche l’assistenza tecnica alle aziende che poi conferiscono la produzione; dispone di 25 tecnici e danno indicazioni sia sulla gestione degli impianti che sulle scelte varietali; in totale le aziende che conferiscono la produzione al gruppo sono circa 2000, di dimensioni variabili, da agricoltori con poche file di piante ad aziende di 100 ha. I sesti di impianto consigliati per il ciliegio sono di 5 x 2,5 m per Gisela 5 e 5 x 3 per Gisela 6, adottando il primo nei terreni più fertili ed il secondo in quelli meno fertili; i sesti di impianto consigliati per il melo su M9 arrivano anche a 1 x 3,0 m. L’approvvigionamento idrico per i frutteti della zona avviene tramite pozzi, e il tipo di distribuzione dipende dalle aziende: è ancora diffusa l’irrigazione per scorrimento, ma i tecnici Alara consigliano nelle aziende seguite da loro, l’uso dei microjet sottochioma. Su ciliegio non vengono impiegate coperture antipioggia, ma per limitare la spaccatura dei frutti effettuano comunque dei trattamenti con Vaporgard (antitraspirante) 10 giorni prima della presunta pioggia, in seguito interventi con cloruro di calcio ed acido gibberellico. Tra le avversità che necessitano una certa attenzione ci sono gli afidi, la mosca del ciliegio (controllata con prodotti a base di diazinone o con Calypso) e anche in questa zona comincia ad essere importante il capnodio. Anche in questa zona la manodopera per la raccolta viene pagata Foto 4: Le estensioni di girasole caratterizzano il paesaggio agricolo circa 25 £ turche al giorno (circa 12-13 euro/giorno), ed il costo dei terreni per l’agricoltura dipende dalla regione, e varia da 5000 euro/ha, fino ai 18.000 euro/ha nella zona di Bursa; nelle zone di nuova espansione nell’interno del paese il valore è di 2800 euro/ha. Nella sede principale del gruppo si trova un vivaio di 1,5 ha e lo show room dell’azienda per produttori e visitatori. C’è anche lo stabilimento di lavorazione delle ciliegie, ora chiuso perché la commercializzazione è già terminata. L’area intorno a Bursa è una zona frutticola con impianti di pesco (la maggior parte) pero e melo (foto 121tom); visitando un impianto di melo di Fuji su M9, si è osservata una gestione del frutteto molto approssimativa, sia per l’allevamento che per la gestione della difesa, con forte presenza di ticchiolatura (quasi 100% dei frutti colpiti). Nel pereto adiacente e anche su alcune piante di melo erano visibili diversi rami colpiti da colpo di fuoco; la malattia è presente nella regione, e l’utilizzo di antibiotici è comunque proibito anche in Turchia. Prima di arrivare in albergo a Bursa si è potuto visitare un tipico mercato ortofrutticolo rionale, in cui era presente una vasta gamma dei prodotti orticoli coltivati (patate, cipolle, peperoni, fagio- li, fagiolini, frutta secca, ecc.) e la frutta di stagione quali pesche gialle di ottima qualità, ciliegie di vario calibro, tra le quali una varietà chiamata “Napoleon” molto grossa di calibro 28/30 (foto 3). Nel trasferimento da Bursa a Kanakkali, si è attraversata una vasta zona agricola (foto 4), coltivata soprattutto a seminativi, grano, patate, girasole, ma anche con presenza di ortaggi irrigati a goccia; molto diffuso nella zona è anche l’olivo con impianti di vasta estensione. Nei pressi di Kanakkali si è visitata un’altra azienda del gruppo ALARA, di 100 ha dove si produce principalmente ciliegio e melo, ed anche nettarine, albicocche, datteri, kaki per il consumo locale (foto 5). Gli impianti sono relativamente nuovi e la superficie attuale in produzione è di solo 30 ha. La società ALARA dispone principalmente di 3 zone di produzione del ciliegio, la più precoce nei pressi di Smirne (sul Mar Nero), questa di Kanakkali e la più tardiva nei pressi di Adana. In questo modo riesce a coprire un periodo che va dal 25 maggio al 10 luglio con gli impianti più in quota in quest’ultima zona, fino a 1.500 m slm. In questa zona la piovosità media annua è di circa 550 mm, concentrati soprattutto in inverno. Nel TERRA TRENTINA 9/2008 Foto 3: La frutta presente al mercato è presentata con molta cura 29 VIAGGIO DI STUDIO TERRA TRENTINA 9/2008 Foto 5: nell’azienda Alara si coltivano diverse specie fruttifere 30 1997 è stata costruita dallo Stato una grande diga per creare un bacino idrico a scopo irriguo e in seguito si è sviluppata maggiormente la frutticoltura. Il ciliegio nell’azienda è allevato con forma a vaso e sesti di circa 6 x 4 m, di altezza contenuta, tanto che per la raccolta sono sufficienti scale con pochi scalini. si stanno sperimentando forme diverse, con infittimento dei sesti, strutture di sostegno in legno e potature a tutta cima, realizzate anche togliendo gli anticipati al primo anno, simili ad assi colonnari. Gli impianti hanno età variabile; i più vecchi sono del ’99 e i più recenti dell’anno scorso (foto impianti). I tagli di potatura vengono protetti con vernice bianca contenente un fungicida per prevenire le malattie fungine e batteriche. L’impianto di irrigazione presente è a microjet sottochioma, e viene azionato 1 volta in settimana per 6-8 ore. Il suolo è argilloso e si effettua la lavorazione del terreno. I portinnesti impiegati sono Gisela 5, e 6 e Mazzard. La raccolta è terminata 20 giorni fa (15 giugno) anche di 0/900, varietà medio tardiva l’unica che viene esportata in quanto presenta delle caratteristiche di pezzatura, colore e consistenza idonee per il mercato estero. Regina viene valutata più tardiva solo di 5 giorni Foto 6: nell’azienda Alara sono presenti inpianti di melo di diverse cultivar rispetto alla Ziraat e valutata positivamente riguardo alla produttività e qualità del frutto; è coltivata soprattutto in quota mentre Kordia è coltivata solo come impollinante di Regina. Le altre varietà coltivate sono Stars Gold, a frutto giallo, (impollinante Merton Noire?) e Bigarrou Burlat. La produzione quest’anno è stata di 110 q/ ha, che potrà salire a 160 quando tutti gli impianti saranno in piena produzione. Tra le varietà di melo presenti in azienda ci sono Granny Smith, Golden Delicious, e Fuji, che ha un carico medio scarso e presumibilmente alterna anche qui. Per la regolazione della carica si impiega Carbaryl ed in seguito viene effettuato un passaggio manuale; a scopo cosmetico vengono effettuati trattamenti con Regulex. Tutti gli impianti presenti sono su M9, con struttura di sostegno in legno e apparivano di notevole vigoria anche con questo portinnesto, forse per il terreno vergine e per una tecnica colturale non perfetta. Sul melo l’impianto di irrigazione è a goccia con 2 ali gocciolanti integrali sospese per fila (foto 6). In altre aziende sono ancora utilizzati portinnesti medio vigorosi come M7, per Golden e Gala, e MM106 e MM111 per Starking Delicious. Le produzioni che si raggiungono sono di circa 60 t/ ha. L’obiettivo qualitativo per le mele è di 160 gr per le Gala e di 200 g per Jonagold. In quest’area Golden viene raccolta intorno alla metà di settembre. Gli impianti di melo presenti in questa azienda hanno soprattutto scopo dimostrativo e sono presenti anche alcune file di Pink Lady su M7 e M9. Infatti adiacenti al melo ci sono anche alcuni filari di albicocco, per avere dei confronti varietali. Conclusioni La visita pur breve di alcune aziende frutticole della Turchia ha messo in luce che la frutticoltura sembra avere forti potenzialità produttive, con presenza di grandi estensioni di terreno, una buona disponibilità idrica grazie alle precipitazione autunnali ed invernali, la presenza di grossi invasi disponibili anche per l’agricoltura, il clima favorevole con poche piogge durante la primavera e l’estate. Un ulteriore vantaggio per la produzione agricola è sicuramente il basso costo della manodopera facilmente reperibile. Per il momento la tecnologia e le conoscenze tecniche sembrano essere il punto debole, ma saranno di facile miglioramento in tempi brevi come si è potuto riscontrare con la visita presso il gruppo Alara.