spaghetti story - Il Parere dell ingegnere
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spaghetti story - Il Parere dell ingegnere
Il Parere dell ingegnere SPAGHETTI STORY SCHEDA VALUTAZIONE FILM a cura di: Catello MASULLO TITOLO : SPAGHETT SCENEGGIATURA : Ciro De Caro, Rossella D'Andrea INTERPRETI PRINCIPALI : Valerio Di Benedetto Valerio Cristian Di Sante Scheggia Sara Tosti Serena Rossella D'Andrea Giovanna Deng Xueying Mei Mei Tsang Wei Min Pechino Giancarlo Fares Regista Claudia Vismara Assistente Regista Marisa Scoccia Nonna Piersandro Buzzanca Casting Director Lorena Giurati Paziente massaggi ORIGINE : ITALIA PRODUZIONE : PIER FRANCESCO AIELLO, ANDREA DE LIBERATO PER PFA FiLMS, ENJOY MOVIES DISTRIBUZIONE : DISTRIBUZIONE INDIPENDENTE DURATA:82’ SOGGETTO : DRAMEDY (COMMEDIA DIVERTENTE, PIENA DI IRRESISTIBILI... DRAMMI) Quattro ragazzi trentenni, Valerio e Scheggia, Giovanna e Serena, provano a trovare la loro strada. I ragazzi sognano di avere l’occasione della vita. Le ragazze, al solito, stanno più con i piedi per terra. L'incontro con una giovane prostituta cinese , in regime di semi-schiavitù, Mei Mei, aprirà loro gli occhi... “Spaghetti Story” è l’opera di esordio di Ciro De Caro. E racconta, con il massimo di onestà e fuori di ogni stereotipo, la generazione del regista. Che è la stessa della protagonista, e co-sceneggiatrice, la deliziosa Rossella D'Andrea, il cui felice sodalizio con Ciro De Caro, di lunga data, non è solo artistico, ma anche meta-artistico. Un film di grande freschezza. Una vera ventata di gioventù e di piacevole novità. Dove si coglie la spontaneità e la autenticità dei dialoghi e delle situazioni. Programmaticamente cercata dal regista. Che, pur costruendo, a 4 mani con la compagna, una solida sceneggiatura, ha provato a farla dimenticare ai suoi attori. Dando loro una grande fiducia e grande libertà di creativa improvvisazione. La recitazione, all’inizio un po’ legnosa per i due interpreti maschili (mentre è sempre convincente quella delle attrici), man mano si scioglie e diventa fluida e spumeggiante nella seconda parte del film. Belle le musiche, scritte dal fratello della D’Andrea. Un film che ha fatto il giro del mondo, raccogliendo riconoscimenti e consensi nei festival internazionali di Mosca, Reykjavik, Cracovia, Dhaka (per gentile concessione del regista avevo avuto il privilegio di vederlo più di un anno fa) e che trova finalmente, faticosamente, l’uscita in sala solo oggi. “Spaghetti Story” è un film che ha almeno due elementi di straordinarietà che dovrebbero incuriosire gli amanti del cinema ed indurli ad andarlo a vedere sin dal primo giorno di uscita in sala, giovedì 19 dicembre. Il primo è che è un film, più che low budget, un film “no budget”. Prodotto in assoluta indipendenza, è stato girato nel tempo record di 11 giorni, con un costo globale inferiore a quello di una utilitaria. Con la intera attrezzatura utilizzata che entrava nel cofano di un’auto : una sola macchina da presa da 50 mm e solo due lampade. Hanno fatto di necessità virtù. Stressando al massimo la creatività (all’italiana, ed ecco come si giustifica il titolo). Senza piangersi addosso per la cronica mancanza di finanziamenti e rimboccandosi le proverbiali maniche. Il secondo elemento di straordinarietà del film è la distribuzione e, soprattutto il giorno di uscita, il 19 dicembre, quello in cui escono tutti i film di natale. Un film di produzione indipendente non poteva non essere diffuso dalla “Distribuzione Indipendente” di Giovanni Costantino, un “eroe” moderno. Che si batte con entusiasmo indomito e con un coraggio invidiabile contro i moloch del duopolio distributivo italico. Qualche settimana fa, recensendo la raffinata opera seconda di Luigi Sardiello, “Il Pasticcere”, sottolineando come avessero deciso di farlo esordire in sala lo stesso giorno in cui lo faceva anche “Sole a Catinelle” con Checco Zalone (che, già nelle premesse, come poi puntualmente si è verificato, si avviava ad essere il film italiano che ha fatto il più grande incasso di tutti i tempi), dicevo che stavano ignorando clamorosamente la legge fondamentale di Hollywood, che dice : “non fare mai uscire il tuo film contemporaneamente a Via col Vento”. Non avrei mai immaginato si potesse andare ancora oltre. E cioè che l’audacia di Distribuzione Indipendente arrivasse a far uscire il “Davide” “Spaghetti Story” contro il “Golia” del novero di film da cui le corazzate del cinema commerciale si aspettano di avere i maggiori incassi della stagione : il “cine-panettone” di Neri Parenti/Christian De Sica/Aurelio De Laurentiis, “Colpi di Fortuna”, il nuovo film di Fausto Brizzi, il controcine-panettone “Indovina chi Viene a Natale?”, il miglior film del Festival di Venezia, lo strepitoso “Philomena” (con una monumentale , Oscar, Judy Dench, per la regia dell’Oscar Stephen Frears), il block-buster che sta sbancando il botteghino americano , “Frozen-il Regno di Ghiaccio”, ed il lanciatissimo “I Segreti di Walter Mitty”, di Ben Stiller. Senza dimenticare che siamo a soli 7 giorni di distanza dall’uscita di altrettanti pezzi da 90, come il nuovo Pieraccioni, “Un Fantastico Via Vai”, la seconda puntata della nuova, spettacolare, trilogia di Peter Jackson, “Lo Hobbit- La Desolazione di Smaug”, ed il super incasso francese di Philippe Le Guay, “Molière in bicicletta”, e considerando che Zalone è ancora in sala e continua a mietere incassi. Un vero suicidio per “Spaghetti Story”? Forse no. Distribuzione Indipendente contrappone la creatività al capitale. L’uscita del film è preceduta dal primo esperimento italiano di urban game (una grandiosa caccia al tesoro) alla ricerca di 4 “maneki neko” (i gatti della fortuna cinese, che sono un po’ la mascotte del film) , con indizi progressivi : chi li trova, e si farà fotografare assieme al gatto, avrà un biglietto omaggio per vedere il film. E ci sarà un’altra grossa novità, a favore dei motulesi, che potranno vedere comodamente da casa, in streaming, il film lo stesso giorno della uscita al cinema, per superare, meritoriamente, la difficoltà di accesso con carrozzina in gran parte delle sale italiane. E non è finita : oltre al tradizionale circuito alternativo di Distribuzione Indipendente (guardate il sito per vedere dove si può vedere il film in tutta Italia : a Roma a “Zero in condotta” ed a “Fusolab”), per la prima volta distribuisce anche nei circuiti tradizionali (a Roma si potrà vedere al benemerito “Nuovo Cinema Aquila” di Fabio Meloni al Pigneto, ed al “Tiziano” di via Guido Reni al Flaminio). Mi permetterei di caldeggiare ai miei pochi, ma buoni lettori di andare a vedere subito, alla uscita, questo film, per dargli la chance di vincere questa sfida impossibile e resistere allo strapotere economico del cinema pop-corn. Curiosità : il dialogo più divertente, quello sulla differenza uomo/donna nelle ordinazioni al ristorante (si veda la trascrizione a caldo , fatta da me durante la visione, qui sotto) è frutto di una riuscita improvvisazione tra Cristian Di Sante e Valerio Di Benedetto, e, quando Di Sante ha chiesto di fare un altro ciack, dicendo al regista che si http://ilpareredellingegnere.altervista.org Realizzata con Joomla! Generata: 15 March, 2017, 13:50 Il Parere dell ingegnere stava appena scaldando, De Caro gli ha detto : “no , è buona questa, stai tranquillo, sarà una delle scene migliori!”. Aveva ragione. Curiosità 2 : Cristian Di Sante interpretava un personaggio che si chiamava “Scheggia” anche nel corto “Spaghetti Odio”, sempre con la regia di Ciro De Caro, ma ha ereditato solo il nome, quello è tutto un altro film. FRASI DAL CINEMA : "ma che è un lavoro, quello? A ridaje co’ sta storia. Si è un lavoro! A Valerio, ti devi mettere nel libero professionismo. Modestamente io c’ho una attività che mi sta per decollare! Cristian, te fai il pusher! Io faccio il rivenditore al dettaglio, ti sbagli! Sono le piccole e medie imprese come la mia che mandano avanti questa società, a ricordetalo!”. (Cristian Di Sante e Valerio Di Benedetto). “oggi hai trovato la tua ricchezza in un amico!”. (scritta su un bigliettino dentro un biscotto della fortuna fatto da Rossella D'Andrea “E donne so fatte così, Valè. Semo diversi. Te posso fa diecimila esempi. Ar ristorante, dopo 10 secondi noi avemo deciso che magnà, primo secondo e contorno. Loro se leggono er menù 5 vorte. Poi, sai che fanno? Vedono er cameriere, s’arzano e vanno prima ar bagno. Allora dentro la testa tua dici : ma nun potevi ordinà prima d’andar ar bagno, che me sto a morì de fame? Poi tornano e te dicono : amore, io mi prendo un’insalatina, due pomodori, un carciofo. Tanto il piatto tuo è grande, mangio da te. Allora tu pensi : ma nun era meglio ch’annavo da o’ zozzone , me facevo un panino, spennevo de meno e facevo come cazzo me pare? Er problema è ch’a fine tornamo sempre ar ristorante fighetto co’ lei. E o sai perché? Perché? Perché nun potemo sta senza, Valè! Io nun c’ho capito un cazzo! Le donne so così, Valè, nun ce devi capì ‘n cazzo, fattene na ragione!”. (Cristian Di Sante e Valerio Di Benedetto). “nessun maneki neko è stato maltrattato in questo film!”. (scritta finale che prende in giro la solita frase rivolta agli animalisti e che si riferisce al “maneki neko” , un pupazzo cinese che rappresenta il gatto della fortuna). VALUTAZIONE SINTETICA (in decimi) 6.5 Leggenda: CAPOLAVORO **** quattro stelle : equivalente in decimi : 10 DA N : 8 DISCRETO ** due stelle : equivalente in decimi : 6 insufficiente : meno di 6 http://ilpareredellingegnere.altervista.org Realizzata con Joomla! Generata: 15 March, 2017, 13:50