Numero 74 - Collegio Plinio Fraccaro

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Numero 74 - Collegio Plinio Fraccaro
Voci Corridoio
di
Numero 62—Anno IV
settimanale fraccarotto
28 febbraio 2008
POKER D’ASSI
ANNO IV
DELL’ERA FRACCARO
di Pampanatale
Siamo campioni. Ancora una volta, la quarta
consecutiva. Un’egemonia nel volley che dura
da quattro lunghi anni, in cui una squadra
operaia prima ed una sempre più sublime poi
hanno sciorinato spettacolo e collezionato
vittorie. Tante, forse troppe: agli intercollegiali di pallavolo ci si diverte quasi come nei
mondiali di formula uno ai tempi di Schumacher. Non sembri azzardato il paragone: colori a parte, la compagine pliniana, rulla i suoi
avversari. Questi ultimi remissivamente si
presentano al palacus pronti ad inscenare il
solito siparietto autocelebrativo dei fraccarotti. Come in un regime, la squadra che sembra debba vincere, chiede a turno vittime
sacrificali contro cui sfoggiare la propria classe sublime, intensa, sopraffina. Anno IV
dell’era Fraccaro.
Tornei noiosi, vittorie scontate: che delusione
questo torneo, direte da fuori. Sareste dovuti
essere in Brigata ieri sera se pensate così:
l’impressione che veniva dai tifosi non era
affatto quella che si intravede su sguardi annoiati. Un boato biancorosso, frutto di passione mista alla frivolezza, ha gonfiato il palazzetto per una finale degna di nota. Finalmente sulle gradinate non si scorgevano più
Fraccarotti travestiti da avversari , non più
teneri visi con occhi increduli di chi riesce a
studiare otto ore al dì ed è abituato a bere
acqua in bottiglie di vetro. Non si sentivano
nemmeno ululati sguaiati di chi si vede travolto dall’onda anomala pliniana. C’erano
tifosi e tifose, studenti che credevano nei loro
compagni aggrappandosi all’unica finale della
stagione, che per un collegio diverso dal nostro è manna dal cielo. Ci hanno creduto, è
stato meglio così anche per noi.
Infine la squadra, volti noti e giovani promesse, che hanno saputo mantener fede alla
promessa del quarto trofeo consecutivo.
Squadra di campioni e gregari, capaci di fare
gruppo, quasi ignorando le differenze tra atleti ed amatori. Ma più che amatori, appassionati: e dentro questo termine ci stanno tutti,
in campo, in panchina, sulle tribune. Vince il
Collegio con la maiuscola, quello che si sente
unito in ogni partita. Unito come una squadra che si raduna in cerchio e urla “Plinio”,
unito come quell’immagine della tifoseria che
si rifletteva sugli occhi increduli di Adolfino,
unito come il popolo biancorosso che festeggia. Ancora una volta.
Dopo la finale più sofferta
degli ultimi quattro anni, il
Fraccaro la spunta ancora!
Grande prova dei Bianco
Rossi che, sostenuti da
un tifo appassionato, battono il cardano 2 set a 1.
CAMPIONI
Finale Fraccaro
- Cardano 2 -1
Verbanico : 9
Carica i suoi, grida ed
esulta in mezzo al
campo, mette giù autentiche bombe che
scardinano l'organizzata difesa del Cardano,
salta a muro con la
cattiveria di un gladiatore. Era teso prima
della partita, perchè
lui è davvero uno che
ci tiene, sente la competizione e vuole dare
sempre il massimo in
mezzo all'arena. Da
vero trascinatore prende a schiaffi la palla
come solo lui sa fare. Dirompente.
Sgarja: 9
L'uomo che ha iniziato il Fraccaro volley a
questo ciclo d'oro è presente e gioca da grande. Quando l'attacco è in difficoltà ci pensa
lui, sa sempre cosa fare e lo fa con precisione
chirurgica. E' letteralmente l'intelligenza fatta
pallavolista, lui si che se la sgarja e giocando
al massimo tra un tocco di fino ed un potente
diagonale si diverte come al solito. Maestro
Zen.
Perellino: 8
Il piccolo Perelli è uno che le partite non vuo-
Cronaca della
vittoria
Sotto i riflettori di un Palacus infiammato da
grida e tamburi s'è svolta ieri sera la finale
del torneo intercollegiale di volley. In campo
per il Fraccaro la solida ossatura che ha permesso di vincere ininterrottamente dall'edizione di tre anni fa, Perelli D, Macchi e Tonucci,
affiancata agli innesti dell'anno successivo
Perelli S, Uberti, Magnani e Pradella. Dal lato
dei pretendenti una squadra che già aveva
dato buoni segnali nella scorsa edizione e
che, con gli innesti della stagione attuale si è
dimostrata la più valida da quelle incontrate
dai bianco-rossi: il Cardano. E' forse questo
che blocca per un set il sestetto fraccarotto.
Al buon gioco degli avversari la squadra non
riesce a rispondere a tono commettendo errori (su battuta e non) e distrazioni che la tengono sotto di pochi punti fino al 20 pari. Il 21
-20 per i bianco-rossi sembra segnare una
ripresa ma gli avversari non vogliono lasciare
il set condotto e riescono a chiudere 25-23.
Nell'intervallo il mister Draghi sembra riuscire
2
le perderle mai, dimostra di aver appreso la
tranquillità in campo da suo fratello e la stessa fiducia nei propri mezzi. Non perde mai la
calma e serve gli attaccanti bene per tutto il
match. In battuta segue anche le indicazioni
del Mister e fa
benissimo. Precisino.
Juanita: 8
Il capitano Lole
rimane in campo
fino alla fine. E
meno male. Sfodera la sua miglior
partita in attacco,
prendendo sempre
più confidenza col
pallone punto dopo punto. Rincuorato dal mister
dopo il primo set
non sbaglia nulla e
mette in atto tutto quello che gli viene detto
grazie anche alle sue doti da ragno. Super
eroe.
Franz: 7
Ci mette un po' ad entrare in partita il nostro
cyborg atleta ma quando le sue braccia eseguono perfettamente gli ordini del cervellone
che si ritrova gli attaccanti del Cardano no
riescono a passare più. Riesce a trovare punti
importanti in battuta ed esegue anche un
paio di difese che, aggiunte alle alzate in secondo tocco che un centrale deve eseguire in
caso di ricezione del palleggiatore, incorniciano la sua buona partita. The Wall
Toz: 7
Insomma, Tonucci lo conosciamo tutti. Vuole a tutti i costi conquistare questo quarto
intercollegiale e nonostante qualche incertezza iniziale si carica sempre più fino ad
esplodere nel finale. Ci crede e incita tutti i
compagni ad ogni punto. Oggi ha comprato
quintalate di birra per la tifoseria perchè
sapeva che ce ne sarebbe stato bisogno.
Previdente.
Gugu: 7,5
Anche per lui grande prestazione. Non era
facile contenere le manate di Zito e le innumerevoli palle che cadevano nel nostro
campo dopo la spizzata del muro. Anche lui
cresce durante la partita. Grandi difese nel
secondo set e ricezione quasi perfertta. Si
lamenta perchè la sua nuova maglietta è in
realtà uguale a quella vecchia, ma non si
può avere tutto. Piagnucolone.
Panchina: 8
La migliore panchina del torneo segue la
finale con attenzione tifando nei momenti
giusti della gara e incitando i compagni ad
ogni time out. Le nuove magliette calzano a
pennello su questi ragazzoni che sono anche belli oltre che bravi. Splendidume.
Mister Riky: 10
Il massimo per il nostro Mister. Grande visione della partita e grande capacità di motivare gli uomini in campo. Trova sempre le
parole e la soluzione. Ci porta a vincere
ancora il torneo intercollegiale, in più stasera aveva anche la cravatta del collegio.
Fraccarotto mancato.
Giovanni Ferrari
a riaccendere l'attenzione del Fraccaro che entra in campo e si fa
subito sentire. Ingnora
l'errata segnalazione del
giudice di linea, per un
fallo di formazione che
regala l'1-1 ai cardani, e
si portando subito avanti con un +5 al punteggio di 11-6. Questo è il
vantaggio attorno al
quale si oscilla fino alla
fine del set vinto dai
fraccarotti per 25-19. I
segnali di ripresa sono
le botte secche di Uberti, le solite intelligenti
palle piazzate di Perelli
D e le ricezioni e muri
su quello che nel set
precedente s'era dimostrato l'implacabile Zito.
Anche i colpi dal centro
di Pradella e Tonucci
scendono secchi a far punto. La prima frazione del tie-break inizia con una palla cardana
che non riesce a toccare il campo avversario
grazie alla fredda e agile
risposta in tuffo di Perelli S
ma che l'arbitro purtroppo
non coglie assegnando l'10 ai giallo-blu. Poco importa all'ormai caldo motore
fraccarotto che appoggia in
continuo palle sul terreno
avversario, col capitano
Magnani in primis, arrivando al cambio campo sull'83. La seconda frazione è
uguale ma a campi invertiti; altri soli 3 punti al Cardano e la vittoria del Fraccaro arriva con altri 7 punti
che portano sul 15-6 e il
definitivo 2-1. Ecco quindi
l'onore del quarto titolo
pallavolistico in quattro
per i portabandiera delle
torri e La seconda finale
vinta delle tre conquistate
in questo anno accademico. Domani è la volta dei
calciatori. Forza ragazzi!!!
Adriano Oda
Legittima offesa
Avrei deciso di esporvi le motivazione per cui
ho fatto delle scelte “di stile” per la tifoseria.
Il concetto è quello sopra esposto: la legittima
offesa. Lo stile che vorrei mantenere è quello
più adeguato, cioè l’incitamento per i nostri
colori, il canto continuo con il più ritmo possibile. Insomma siamo lì soprattutto per sostenere i ragazzi, e così cercherò di fare il più
possibile. Quindi lo stile vorrà essere quello…
PERO’. Perché nella vita c’è sempre un però.
Però mi son stancato di prendermi insulti da
tutte le parti, sentirmi dare dei “froci”,
“sfigati”, ecc. Nel senso: a me sta benissimo,
ognuno è libero di insultarmi come gli pare, fa
parte del gioco. Ma se poi non ho la stessa
libertà, le cose non mi stanno più così bene.
Ogni offesa è legittima poiché si sa che è fine
a se stessa, senza fondo di verità (quasi sempre). Quindi offendersi vuol dire dare un peso
eccessivo a certe cose, e darlo a quelli che si
ricevono e non a quelli che si fanno mi pare
Torneo di scacchi
Raccontiamo come è andata. Questa è stata la seconda volta che io e davidino
abbiamo lavorato all'organizzazione del torneo di
scacchi
del
Fraccaro
college. Quest'anno è andata decisamente meglio: per
chi si fosse scordato, l'anno scorso ci presentammo,
alterati dall'euforia e
dall'alcol, di ritorno dalla
partita di calcio. Quest'anno il tutto è andato alla perfezione e per questo devo ringraziare allavena, moreno morello
e citterio.
Per iniziare parliamo delle due nostre matricole che ho scelto come collaboratori.
Adolfino, che strazio, difficile fargli capire che
non ci vuole molto per mostrare un briciolo di
voglia di partecipare, le ho provate tutte,
niente da fare, sempre
occupato; si studia medicina, devo ammettere a sua
discolpa che ogni volta che
gli chiedevo un aiuto lo
prendevo sempre nei momenti di maggior impegno,
di ritorno dalla palestra,
nei pochi momenti di pausa che si prendeva.
Non è facile trovare 10
minuti per accompagnarmi
CAMPIONI
un comportamento decisamente scorretto. E
così, ispirandomi alla maglie del frociazzo, ho
coniato questa nuova direzione da seguire:
legittima offesa. La Brigata Plinio canterà per i
ragazzi e per i nostri colori, ma nel momento
in cui una tifoseria avversaria passasse alle
offese personali, noi risponderemo
in maniera
uguale
e
contraria.
Non
vado
alle partite
per impartire
lezioni
di
vita, ma se
c’è
gente
così ignorante e animale
da offendersi
per dei cori
fatti da sconosciuti allo
stadio, beh mi fan solo che
tanta tristezza. E anche un po’ ridere sinceramente. Quindi niente paura, niente paranoie e tentennamenti. Se siamo lì per essere
una Brigata, saremo una Brigata, e come
andrà, andrà. Alle armi dunque, e boia chi
all' EdIsu o per imparare ad usare un programmino che solo io non capiro mai come
funziona. Alla fine però mi ha dimostrato di
tenerci un pò e questo subito dopo averlo
esonerato, peccato pochi secondi e magari
l'avrei tenuto nello staf, ogni modo avrà l'opportunità di riscattarsi
l'anno prossimo.
Parliamo ora di moreno: ha sbagliato tutto
nella vita. Economista
p e r
h o b b y ,
chef,cameriere, lavapiatti per vocazione.
Bisognava esserci per
rendersi conto con
quanta cura e abnegazione prestasse attenzione sia alla preparazione che all'esposizione delle prelibatezze da
lui ideate.
Oltre ad essersi impegnato con le altre matricole nella pubblicità.
Passimo ora a parlare delle serate in cui si è
effettivamente svolto il torneo che come ho
detto è stato perfetto. L'unico inconveniente è
stato causato da me: mi sono dimenticato
degli scacchi. panico!
Dopo aver risolto il problema con cibo e bevande si è dato inizio al
vero e proprio torneo, il
tutto in clima cordiale e
pacato, fraccarotti, cairolotti e spallanzanotti
tutti a contendersi la
bassa classifica; studenti amatori, Semiprofessionisti ed esperti
in competizione nella parte alta.
Devo ammetere la mia preoccupazione al
presentarsi di alcuni soggetti sicuramente
piu preparati che avrebbero monopolizzato
la classifica. La sorpresa è stata grande
invece nel vedere studenti non professionisti capaci di farsi valere e classificarsi molto
bene. Il tutto si è trasformato in un incontro
-scontro, un torneo pieno di sorprese. Bello.
Riuscito anche il tentativo di creare un pò
di agonismo nei bassifondi della classifica,
stimolato dalle rivalita goliardiche dei collegiali.
Infine un brindisi ha coronato le due giornate di gioco, e dopo aver salutato i nostri
amati giocatori, il compito più difficile: un
cairolotto, forse accortosi della grave sfortuna di appartenere a quel collegio, e affascinato dalla realtà fraccarotta, con comunicazione non verbale chiarissima, ci ha spinti a
un ulteriore prolungamento della serata
fino al radio out, forse intento ad affogare il
suo dispiacere nell'alcol se non che a metà
strada, l'incontro con una massa informe di
cairolotti, l'ha di colpo catapultato da un
sogno alla cruda realtà. Al primo classificato
è andata una cenetta alla "Osteria della
Madonna del Peo" lui un non giovane fidanzato, lei una paziente ragazza, la serata
sarà sicuramente culminata in una notte
focosa in pieno spirito fraccarotto. Al secondo e al terzo due CD prontamente consigliati da un esperto del settore, mister montolivo, loro due studenti, uno dei quali tendente all'alcolismo pur essendo un ingenere,
l'altro un nostro affezionato.
Daniele Dantuono
3
CAMPIONI
Eccomi al
Fraccaro !!!
Ottobre 1995.
Sono circa le 14 di una classica giornata padana: umido, cielo grigio che sembra promettere
pioggia da un momenteo all’altro, poca gente
per le strade della città.
Percorro il tratto di strada che va dalla stazione alla Piazza Leonardo da Vinci pensando a
cosa mi troverò di fronte una volta varcato il
cancello del collegio Plinio Fraccaro; il cuore
mi batte un po’ più forte del solito, sia perchè
porto il mio borsone con il necessario per una
settimana sia perchè sono un po’ teso. E’ la
prima volta che rimango fuori di casa in un
periodo diverso dalla vacanza con gli amici.
Mi presento alla portineria e il buon Emilio
Tinivella, con fare tipicamente oxfordiano, mi
fa compilare gli incartamenti per i nuovi arrivati nella comunità e mi comunica il numero
della mia stanza: 90 al secondo piano.
Prima di consegnarmi la chiave mi sottopone
ad un breve interrogatorio stile FBI, manca
solo la lampada puntata in faccia, con poche
domande ma molto precise: città di provenienza (....”ah alura te set no un terun” è
l’esclamazione che ricorre più volte quando
scopre che sono di Cremona), fede calcistica e
facoltà che andrò a frequentare....con altalenanti risultati.
Non mi passa nemmeno per l’anticamera del
cervello di fargli la classica domanda: “scusi
come la raggiungo?” perchè già mi immagino
la risposta..... e quindi mi avvio verso la prima porta che vedo e mi metto alla ricerca
della mia nuova dimora.
4
Sto salendo le scale e penso a come potrò
rompere il ghiaccio per iniziare a parlare con
qualcuno; farò leva sul calcio. Si, lo sport nazionale, anche perchè mi è stato detto da
amici concittadini che è lo sport principe praticato in collegio e mi trovo abbastanza avvantaggiato perchè lo pratico da anni.
Lungo il corridoio che mi porta alle scale per
salire al secondo piano incrocio 2 collegiali
che mi guardano come se fossi la futura vittima sacrificale per qualche rito; scoprirò nel
seguito che si tratta di Michele De Angelis e
del suo fido scudiero Nico “il Griso” Farina (da
Lecco, da cui il soprannome).
Sono informato della cosidetta “Matricolatio”
ma sentirne parlare non è come provarla sulla
propria
pelle.....
Il tempo di
entrare in
camera che
già si presenta alla
porta il mio
vicino
di
stanza,
Andrea
Dominici di
Imperia,
che
mi
invita
in
camera sua
a bere una
tazza
di
caffè appena preparato. Beh se
sono tutti così gentili non sarà poi cosi male
la mia permanenza in collegio......in bocca al
lupo!!!!!!
“Sbaracco” il borsone e scendo in sala comune, dovrò pur conoscere
qualcuno, magari nelle
mie stesse condizioni;
eccomi accontentato, il
primo anziano che mi
blocca è Simone Foti,
grandissimo personaggio
e rappresentante di spicco della squadra di calcio
del collegio: esordisco
con le mie prime flessioni
fatte in cortile vicino alla
fontana.; mamma mia
quante ne farò nei mesi
successivi!!!
Mi
chiede:
nomecognome-scuola-facoltà
che voglio frequentareprovenienza e quando
sente che sono di Cremona strabuzza gli occhi. In
collegio ci sono altri di
Cremona e lui è molto
amico di un ex , Marcello
Gagliardi, vero talento del
poker....., e mi chiede se
lo conosco. Qualche do-
mandina trabocchetto a cui riesco ad evitare di rispondere per non incorrere in problemi e poi la fatidica domanda che aspettavo: “ ma tu M.Q.M. giochi a calcio e in
che ruolo?”.
L’assist che aspettavo mi si presenta subito
e lo sfrutto al meglio; il risultato è che vengo convocato alle 15.30 in portineria per la
mia prima partita al fiume con buona parte
della squadra del collegio e sarà il battesimo del fuoco.
Ci sono Walter “Buypeace” Acquistapace,
Michele “il Principe” Gasparetti, Fabrizio
Tancredi, Simone Foti, Tullio Facchinetti,
Guido Cantamesse, Stefano “Rizzo” Rizzolo
e altri, ma sono l’unica matricola.....un bene o un
m a le.....mah,
lo scoprirò di sicuro.
Gioco nel
mio ruolo,
evi-
dentemente faccio una bella impressione
anche perchè sono reclutato per la partita
del giorno successivo; rientro soddisfatto in
camera e penso che il primo momento di
vita biancorossa non è poi andato male.
L’idea di poter stare rilassato un po’ in camera dopo la doccia svanisce repentinamente quando il “Comitato d’accoglienza”
del Collegio Plinio Fraccaro al gran completo
viene a farmi visita.
Dopo aver quasi demolito la porta di compensato che mi isola dal corridoio ed averla
tolta successivamente dai cardini, si schierano in camera diversi anziani di alto rango:
Nicola Borsella (tra l’altro ex alunno di mio
padre....in bocca al lupo a cosa non mi farà.....), Andrea Bonali, Michele De Angelis e
Nico Farina, Michele Gasparetti, Ivan Belotti
e una manciata di “fagioli”.
Ciò che succede negli istanti successivi fa
parte di ciò che tutti, o quasi, noi fraccarotti
conosciamo molto bene e che subiamo e
facciamo subire nella convizione che serva
per fortificare i rapporti personali senza
ledere la dignità delle persone, e che forse
vi racconterò nelle prossime occasioni.
Idem Velle
Paolo Agosti
Quando ti piace
un ragazzo.
Lo vedi e pensi: “Questo sarà mio!”. Lo guardi: sguardo da donna in carriera, super impegnata….ma che forse…una speranza c’è…
Lui si avvicina (e come poteva non farlo, dopo
uno sguardo così…). Tu sorridi e sbatti le palpebre; fai la simpatica, la donna aperta e allo
stesso tempo misteriosa. Dallo sguardo è
chiaro che lui pensa: “ma questa…forse…ce
sta”. E allora lì vai via: “Scusa, devo andare”,
ma non prima di aver fissato il luogo del
prossimo incontro, che dovrà essere del tutto
casuale.
A questo punto si studia la preda. Prendi informazioni dagli amici/conoscenti. Per prima
cosa chiedi: “è libero?” e se la risposta è no,
“è di larghe vedute”? (chiaramente il tutto
con non-chalance!) Quindi passi alle informazioni generali: studia? Lavora? È eventualmente benestante? E allora passi all’attacco. Il
Arriva il Chicca
Cari amici,all’alba dell’ultima finale della
stagione,è ora di informarvi che sta per
tornare il mitico torneo “intra nos” o più
comunemente il “memorial chicca”.Poco
è cambiato dall’anno scorso:stesso campo,stesse regole,stesso periodo e stessa
squadra di m.q.m. gentilmente obbligata
a partecipare e ovviamente a perdere.
Come l’anno scorso ognuno è libero di
iscrivere la propria squadra,versando la
quota di 5 euro a persona a me(Messina)
o a Marcone.E’ ovvio che il capitano si
CAMPIONI
giorno seguente (dopo aver lasciato il tuo
centone dal parrucchiere e dall’estetista) CASUALMENTE ti ritrovi nel suo stesso corso di
lezioni (“Storia della Lingua Tedesca medioevale”…guarda cosa mi tocca fare!). Con stupore sincero lo saluti e gli dici “Oh, ma cosa ci
fai qui?”e dunque ti siedi accanto a lui. Quindi sorridi. Fai l’interessata (“Ma come stiamo
bene insieme!”). Alla fine della lezione scopri,
sempre in modo del
tutto casuale, che per
tornare a casa devi fare
il suo stesso percorso.
Si chiacchiera, ma soprattutto tu RIDI e con
lo sguardo gli fai capire
“sono
irresistibile!”.
Davanti casa sua lo
saluti con un cenno
della mano e ti accordi
per un aperitivo il venerdì (“ci siamo!”).
Arrivi. Lui e seduto lì e
ti aspetta (“mamma
mia, quanto è figo!”).
Sorseggiate il Martini
tanto atteso. Lui ne ordina
un altro (“stasera si festeggia…”). Finalmente
vi alzate e lui ti dice: “Vieni che saluto una
persona” (“Ecco, vuol fare il grande”). Si
avvicina al bancone. Il cameriere (un pochettino dolce) vi saluta e poi conclude rivolgendosi a lui: “Non fare tardi amore, ti aspetto a
casa!”.
preoccuperà di raccogliere le quote di tutta la
squadra prima di presentarsi al mio cospetto!
Ogni team potrà essere composto da un minimo di 9 ad un massimo di 11 giocatori. Ad
ognuno è
assegnato
un valore
da 1 a 10 e
il
valore
totale della
squadra
non dovrà
superare i
55
punti
portiere
escluso. I portieri sono considerati tutti allo
stesso livello,quindi chiunque può fare il
portiere.Si possono avere solo 1-2 giocatori
della fascia di valore 10-9,da 3 a 5 giocatori
della fascia 8-7-6 e 3 o 4 giocatori di fascia 54.Per non demoralizzare nessuno i valori
vanno da 4 in su,cosi si spera che sarete
invogliati ad iscrivervi. Ultima cosa per tutti
gli ex che vogliono iscriversi,siete pregati di
comunicarmelo il più presto possibile perché
devo darvi un valore.
Maggiori informazioni vi verranno date nei
prossimi numeri..
Messina
PALLANUOTO TRA LE TORRI di Italo Aurucci
“Tutti quelli che tifavano Pavia e che erano
presenti ieri sera a Crema sono stati testimoni
di qualcosa di fantastico”. Così commenta il
capitano di sempre Alessandro Conte. Ha proprio ragione. La folla sugli spalti in delirio,
l’arbitro teso perché era osservato da due
esponenti della Federazione Arbitri, gli allenatori che non riuscivano a parlare con i giocatori in acqua tant’era il casino dei tifosi. Venerdì sera alla piscina comunale di Crema il
Pavia ha perso dignitosamente contro i padroni di casa. Purtroppo a beffare i pavesi è stata
l’emozione nel primo tempo, poi sfumata.
Immancabile un mio goal. La trasferta cremasca è terminata 9-5. Per 1 goal di vantaggio,
considerando la differenza reti (8-3
dell’andata a Bareguardo) passa in serie C il
Pavia Pallanuoto. Ora tocca al NC Milano scontrarsi contro di noi. Sarà una partita (formale)
all’insegna della sportività, anche se farebbe
gola a tutti arrivare in testa al proprio campionato.
In piedi (da sinistra verso destra): Giuseppe attaccante), Grandis Claudio (portiere), AurucDallara
(centroboa),
Uomo
Gianluca ci Italo (attaccante), Zago Diego (attaccante).
(difensore), Valtorta Alessandro (difensore),
Cavallini Stefano (centroboa), Iovino Federico
(difensore),
Butte Riccardo
(attaccante),
Carmagnola
Carlo (portiere),
Alberto Pastorelli (Allenatore/
Presidente Pavia PN); accosciati (da destra
verso sinistra):
Cavallini Diego
(attaccante),
Capettini Stefano (difensore),
Duò
Luca
(attaccante),
Conte Alessandro (capitano,
5
CAMPIONI
QUESTA SERA ALLE ORE 20.30
AL CAMPO SPORTIVO
SANT’ALESSIO
Finale del torneo intercollegiale di
calcio 2008
FRACCARO
MI
vs
Residenza Golgi
E
ZAR
N
A
Z
NE
SSI O
Le zanzazare?????
Ora, forse ora se ne vede qualc'una in giro,
non proprio tante....
Sarà magari l'anno non troppo proficuo per la
loro riproduzione, o magari il mio buon odore
da uomo che non si lava da settimane che le
tiene lontane, ma ancora l'allarme zanzare
non sembra aver raggiunto i terribili livelli
quali mi è stato narrato da tanti.
Comunque oggi proviamo a trovare un rimedio alle bestiacce....
Le dannate, come risaputo da molti, volano,
molto spesso dritte, e soprattutto riescono a
capire il gusto del sangue con il solo tatto.
Dunque è ovvio che se quando avranno voglia
di pungerci noi abbiamo nel sangue qualcosa
che le disgusta, una qualsiasi cosa, esse ci si
poggeranno addosso sentiranno lo schifo e
non ci pungeranno di certo...
L'unico problema è trovare qualcosa che le
disgusti tutte: poniamo per esempio che una
sera ci ubriachiamo, di certo molte zanzare
sono ripugnate da questa sostanza divina, ma
magari alcune se ne deliziano il “palato” e
continuano a infastidirci perpetuamen-
Una navetta partirà da piazza Emanuele Filiberto intorno alle 19.30.
TUTTA LA BRIGATA PLINIO è
sollecitata a partecipare alla terza fite....dannate....
Comunque è difficile che a una zanzara piacia nale strameritata dell’anno. Siete il'alcol...mica si ubriacano loro...volano dirit- noltre tutti pregati di invitare tutti i
te...
vostri amici per sostenere massicciamente la squadra e poter cantare ancora una volta:
AMMIRATE QUESTO E’
UN COLLEGIO!
Qui A FIANCO il
nostro reporter
chesi camuffa
per sfuggire alle
zanzare...basterà una
tosata del Toz?
LA CUCINA PER TUTTI
LA SCHIACCIATA.
Come per tradizione vi presento una ricetta
cara al nostro collegio. Ne sono piovute migliaia sui malcapitati cardanini, ne abbiamo
dispensate a tutti noi benevoli fraccarotti.
Ingredienti:
800 g farina 00
Lievito di birra
Sale
Acqua calda
Olio extravergine d’oliva
Cipolle
450g carne di maiale tritata
400 g di pomodori in scatola sgocciolati
1 patata
1 broccolo
Olive nere
Formaggio tipo galbanino
Pepe
6
di Giuliano Macchi
Preparazione:
Si impasta la farina con il lievito, l'olio d'oliva,
il sale e si fa lievitare. Una parte dell'impasto
si stende con il mattarello per ottenere la
base della schiacciata. Quindi si pongono a
strati la cipolla tagliata finemente, la carne di
maiale, il pomodoro, la patata
tagliata molto fine, i broccoli
(precedentemente fatti leggermente lessare) le olive nere, il
formaggio galbanino tagliato a
dadini e infine una spruzzata di
sale e pepe e olio d'oliva. Stendere con il mattarello la pasta
rimanente che servirà a coprire il
ripieno e che andrà unita molto
bene con la pasta della base.
Infine fare sulla pasta della copertura un paio di buchi
(ognuno di circa 4 cm di diametro) che serviranno a fare uscire
il vapore di cottura. Cuocere in
forno. (Consigliato: in forno elettrico a 170
gradi per 50 minuti circa) Non appena sfornata, spennellare la pasta con dell'olio d'oliva, e
coprire la schiacciata con delle tovaglie per
farla ammorbidire.
L’ANTRO DEL VIDEOGIOCO a cura di Alex
Incidenti di percorso. Capitano.
Salve, videogiocatori del Fraccaro. Eccoci. Ho scassato le balle per due intere settimane riguardo GTA... e ci sono ricaduto! Sto parlando di una droga. Una
droga infausta e molto, molto, molto potente. Uno stramaledetto concentrato di purissimo hardcore gaming che alla minima occasione, anche dopo averci
giocato per un quantitativo di tempo rilevante, ti azzanna dietro la schiena e ti riporta nel suo mondo fatto di demoni, sprite e inusitata difficoltà.
Ma al cuore non si comanda... e tanto meno alle mani, soprattutto quando queste afferrano i controlli del gioco infischiandosene di orari, luoghi e contesti.
Shit!
Insomma, la recensione di GTAIV che avevo in mente di scrivere per questo nostro appuntamento viene irrimediabilmente rimandata di almeno una settimana. Date la colpa a lui, il mostro: Disgaea!
Non anticipo nulla qua di questo gioco, e rimando per la sua completa analisi (a proposito, alzi la mano chi lo conosca!) alla review sotto riportata. Già,
“Perchè non approffittare dell’occasione per non divulgare il dolce verbo del tactic-rpg (genere a cui il titolo in esame appartiene) anche tra le mura del
collegio?” mi sono così domandato tra un level-up e l’altro. Poche altre le soluzioni che a dire il vero mi restavano in canna...
Ma vabbè, si guardi perlomeno il lato positivo: non si parla per la terza settimana di fila del “caso Rockstar” (il termine “videogioco” ormai gli va stretto), e
si diversifica l’offerta proposta, tornando indietro nel tempo. Un tempo in cui la terza dimensione era il male, la generosità della cpu a rendere le cose facili
al giocatore satana in persona, e la trattazione di argomenti seriosi e adulti un cancro da sanare. Mmmhh, più che altri tempi forse erano altre dimensioni...
Ci penserò su. Voi intanto assaporatevi questa parentesi “For-Very-Very- Very-Hardcore-Gamers-Only”. Dood!
In game!
DISGAEA
Siete Laharl, figlio di un potente signore dei demoni, il re Krichevskoy. Mentre dormite un sonno di
una manciata d’anni, al vostro risveglio scoprite
che il genitore è nel frattempo deceduto, soffocato
da un pretzel di troppo nel gargarozzo. I sudditi del
suo regno si combattono così con la forza l’ambito
posto al trono rimasto vacante, ignari del proprio
legittimo successore. Starà allora a voi, accompagnati dalla vostra fedele serva Etna e dall’esercito
di pinguini esplosivi al suo comando (i prinny)
riportare il dovuto ordine nel regno in subbuglio,
riappropriandovi del titolo di Overlord.
Questo il folle prologo che apre le danze a uno
degli rpg tattici più belli (se non IL più bello) mai
esistiti. Un opening che inquadra subito molto
bene le atmosfere deliranti e dementi (solo saltuariamente accompagnate da tematiche più mature)
del prodotto, pregnanti ogni centimetro cubo del
suo plot. Elementi di ben espressa scanzonata
leggerezza, sapientemente usata per edulcolorare
una struttura di gioco fortemente e immensamente
vasta, profonda, complessa, difficile e spietata. Sì,
perchè del resto il prodotto appartiene sempre a
quella tutt’altro che folta schiera di giochi di ruolo
nipponici ad alto contenuto tattico, contraddistinti
da una pletora inverosimile di meù, azioni, opzioni,
rigide regole da seguire per non capitombolare
ignobilmente in un Game Over prematuro, e una
curva di difficoltà molto accentuata, in grado di
toccare punte di pura e semplice bastardaggine e
cattiveria anche fin troppo spesso e volentieri.
Insomma, NON un gioco per tutti.
Ma era da anni che non
usciva sul suolo europeo un degno contendente a quel mitologico
Final Fantasy Tactics,
l’esponente del genere
probabilmente più eccelso mai apparso (poi
anche approdato recentemente, come è successo allo stesso Disgaea, sulla psp Sony via
porting), capace di
rivaleggiare con i suoi
personaggi, il suo completissimo e funzionalissimo gameplay, la
sua bellezza magnetica
e irresistibile calamitante il giocatore per ore e
ore davanti alle proprie schermate. Nippon Ichi,
piccola software house giapponese, ci ha provato.
E il resto è solo storia.
Il perchè Disgaea sia stato presto considerato il
nuovo Final Fantasy Tactics è presto detto.
Attraverso un certosino lavoro di taratura e artigianale dedizione è riuscito a semplificare le meccaniche del Tactics accentuandone contemporaneamente la profondità, e misturando il prodotto così plasmato con un’abbondante dose di vivace cultura
otaku, manciate generose di comicità giapponese e
un design artistico frizzante e pulsante di vita. Un
cocktail mai tanto ben realizzato.
L’azione di gioco si dipana su scenari poligonali
divisi virtualmente in tante piccole caselle a scacchiera, su cui i nostri personaggi potranno muoversi rispettando turni, capacità di movimento e conformazioni geografiche assortite. Le regole basilari
rimangono quelle di un gdr di stampo classico, tra
magie, abilità peculiari, parametri (Hp, Sp, attacco,
difesa...), livellamenti, e denaro ed esperienza
raccimolabili. Ci si mettono certo a complicare
l’insieme quell’iniezione (per molti) letale di menù
stratificati, e opzioni eminentemente strategiche di
cui fruire. Perchè per arrivare all’epilogo del gioco
è necessario costruirsi da zero una propria squadra
di personaggi, o pescabili tra la rosa di apparizioni
che il gioco offre, oppure costruibili attraverso un
editor apposito, che offre al giocatore decine e
decine di classi e specializzazioni diverse: dal comune ladro al mago, dal semplice esploratore
all’arcangelo, dal risibile chierico al mostruoso
Majin (in giapponese, letteralmente “demone”).
Possibilità già vaste che ulteriormente si
ampliano con lo sblocaggio di classi speciali previo livellamento minimo di altre, o
l’arruolamento delle creature ostili catturate o abbattute nell’avventura, tra draghi,
divinità nordiche, chimere, titani e succubi. E si calcoli quanto ognuna delle unità
poi disponibili potrà sbloccare al suo interno vari livelli ed evoluzioni della stessa,
di potenza mano a mano crescente.
Nel gioco ci sono ovviamente armi, armature e ammenicoli variegati in grandissime
quantità. Ognuno di essi potenzialmente
livellabile entrando dentro lo stesso (!) e
superando gli stage (generati casualmente) che il suo universo propone, così come
assoggettandone i “funzionari” che ne
regolano gli attributi.
Potranno essere prese un gran numero di
decisioni relativamente alla stessa direzione del
mondo di gioco (voi del resto ne siete il padrone!), presenziando nientepocodimeno che al
senato infernale, tra proposte da indire, senatori
da corrompere e un ventaglio di opzioni che
anche solo citare tra queste righe risulterebbe
troppo esteso.
Graficamente non stiamo parlando di nulla
d’epocale. I personaggi sono in 2D (un ottimo
2D), con ogni arma diversa equipaggiata ben
visualizzata su schermo. Gli sfondi interamente
disegnati a mano con gran stile, così come le
figure dei personaggi durante i dialoghi (un applauso alla direzione artistica ci deve stare!), e
gli scenari su cui si deambula costruiti con poligoni. Gli effetti particellari di esplosioni e coreografiche “special moves” sono poi comunque
molto valevoli.
Come si è già accennato ripetutamente la difficoltà e proibitiva. E come non potrebbe esserlo
quando il livello massimo raggiungibile non è il
canonico 99, bensì un incredibile 9,999 (999,999
per i parametri!)! Sì, un’autentica impresa toccarlo con mano! Anche perchè impossessarsi
degli equipaggiamenti più imponenti si fa altra
grande sfida, inestricabilmente legata alla prima
(più alto è il proprio livello, maggiori sono naturalmente le possibilità di recupero di certuni
artefatti).
Il gioco è uscito nel 2003 per Play Station 2 e
pochi mesi fa anche per la console portatile
Sony (versione tralaltro praticamente introvabile!). E una menzione d’onore, e quindi conseguentemente una netta distinzione di valutazione tra le due differenti edizioni, intendo farla
proprio per quest’ultimo porting, che a mio dire
valorizza esponenzialmente ogni singolo aspetto
del prodotto. Su psp i colori sembrano brillare di
più, e il mondo del gioco pulsare meglio, così
come la stessa longevità pare raddoppiare i
propri valori. Poi ogni cosa è stata rifinita, aggiungendo all’esperienza anche nuove graditissime aggiunte (una modalità segreta addizionale,
nuovi stage, nuovi avversari...) e un’inedita funzionalità AdHoc.
Ottima, insomma, l’edizione “casalinga”, superba la controparte portatile (lo conferma il miserabile stato in cui lascia versare il sottoscritto in
treno).
VOTO VERSIONE PLAY2: 9
VOTO VERSIONE PSP: 10
7
CAMPIONI
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partecipazione al SummerParty
Sarà un fatto di ignoranza?
Eppure a noi la lonza ci pare ganza.
Ed è di notevole importanza il fattore aggiunto di questa prelibata pietanza.
Voi non potete capirlo, perchè anche la patonza gira intorno alla lonza.
Tutte quelle che vanno in mensa prima o poi prendono parte alla danza.
E' un fattore di fragranza che si mischia alla flatulenza. Con l'oscillare
della pansa
la pulzella rimane manza e il fraccarotto se la porta in stanza.
Ma attenzione! Che non sia una stronza. Agite sempre con lungimiranza, altrimenti riluttanza
ma soprattutto con costanza, la costanza della lonza!!! Forza lonza!!! E
forza Brianza!!!
Voci di Corridoio
Direttore responsabile
Simone Pellegrin
Vice Direttori
Elia Ferrari
Giovanni Ferrari
Art Director
Giovanni Mason
Redattore
Andrea Violetto
...e alla sera CINEMA! a cura di Cazza
Braveheart
Regista: Mel Gibson
Interpreti principali:
Mel Gibson, Sophie
Marceau
Genere: Avventura
Durata: 177 minuti
circa
Anno di produzione:
1995
Certo è che il coraggio non gli manca… Il
coraggio delle proprie
azioni, di sostenere il
proprio
pensiero,
anche in mezzo a
mille difficoltà… Disposto a sacrificare la propria persona, la propria immagine, in nome di
qualcosa più alto, a sfidare il giudizio e lo
scherno degli altri… “Sarà anche, ma insomma, Caminiti, che cazzo hai fatto hai capelli????” “Li hò tagliati!” “Cazzo, sembri quasi
8
una persona normale, un bravo ragazzo….”
“Davvero?! Allòra mi sa che me li faccio ricrescere!” In realtà, il film in questione è una
versione cinematografica romanzata della vita
di William Wallace, capo della rivolta scozzese
contro gli inglesi avvenuta nel XIII secolo.
Indovina chi viene a cena?
Regista:
Stanley
Kramer
Interpreti principali:
Sidney Poitier, Katherine
Hepburn,
Spencer Tracy
Genere: Drammatico
Durata: 108 minuti
circa
Anno di produzione:
1967
“Francamente non
me ne frega niente,
piuttosto dove andiamo a mangiare?” “Direi
che un bel MAC ci sta sempre!” “Ma lo vedi
che me le tiri proprio fuori le bestemmie?
Vacci tu al MAC, piuttosto io non mangio!”
“Dai Igor, piantala di fare l’asociale, vieni
con noi! Andiamo tutti assieme, siamo matricole!” “Sì, ma l’altra volta ho cagato tre
volte in un giorno, mangiatela tu quella
roba! Se non bestemmio guarda! Me ne
vado in mensa!” “Ostis, ho capito come
funziona lo spin dell’elettrone. Praticamente…” “Senti Krasty, sta’ un po’ zitto, ok? E
va a cagare!” Lungi dall’essere così banale,
questo film tratta di una tematica profonda,
ossia la discriminazione dei matrimoni misti
negli Stati Uniti. La figlia di un noto editore
(Spencer Tracy), di ritorno da un viaggio,
annuncia l’intenzione di sposarsi con un
medico di colore (Sidney Poitier) e lo invita
a cena a casa propria. Di lì a poco giungeranno anche i genitori di lui. Ne nasce una
profonda discussione, tuttavia le due madri
riusciranno a strappare il consenso ai mariti.
Ma chi è che contrasta l’emancipazione femminile?
L’emancipazione femminile è una questione estremamente vasta. Per questo motivi cercherò di esporre solo alcuni aspetti che ci riguardano più da vicino. Questo complesso processo, oltre che variare nel tempo, varia molto anche nello spazio. Infatti esistono enormi differenze tra i livelli di emancipazione raggiunti nei i diversi paesi del mondo. Molto dipende anche dalla grandezza della
comunità che si considera. E’ evidente come nelle grandi città vi sia una forte evoluzione in questo
senso, mentre nei piccoli centri si possono trovare situazioni anche molto gravi. Queste considerazioni generiche trovano ampia conferma nel nostro paese, dove oltre alle differenze tra nord e sud, sono molto più lampanti le differenze tra le città e i paesi di provincia. In Italia il livello di emancipazione femminile si è innalzato moltissimo nell’ultimo secolo, questo oltre che alle battaglie per la conquista dei diritti umani in generale, è dovuto a situazioni particolari, in cui le donne si sono trovate
nei periodi in cui gli uomini erano stati mandati a morire nelle guerre mondiali. Proprio in questi
periodi infatti è emersa la straordinarietà della natura femminile, che in quanto portatrice di vita, rende le donne biologicamente più resistenti e quindi più facilmente adattabili alle difficili condizioni di vita. A queste triste situazioni sono seguiti i movimenti del 68,
l’introduzione del divorzio e il referendum sull’aborto che hanno segnato le altre tappe più importanti del riscatto femminile. Nonostante
il raggiungimento di risultati così importanti, molto resta ancora da fare, sia per quanto riguarda il raggiungimento di traguardi futuri, sia il
resistere al tentativo di regressione, che mai come negli ultimi mesi, mettono a rischio i risultati ottenuti. Il nostro paese purtroppo non
vanta ottimi livelli di emancipazione, basta pensare che da noi solo il 2% dei ruoli dirigenziali è ricoperto da donne. Questo passa in secondo piano se si pensa alle violenze tra le mura domestiche, infatti circa il 90% degli stupri denunciati nel nostro paese avviene ad opera
dei partner. A questo bisogna aggiungere tutti i casi di violenza domestica non denunciati, che riguardano soprattutto violenze fisiche,
troppo spesso accettate in quanto non se ne afferra la gravità. Questi sono problemi culturali di difficile soluzione, soprattutto perché molte volte, la paura di ritorsioni o di rimanere da sole, porta le donne ad accettare situazioni di questo tipo. Sicuramente un’intensificazione
delle campagne di sensibilizzazione, un rafforzamento dei servizi sociali e perché no, un inasprimento delle pene per queste tipologie di
reato, potrebbero far diminuire il numero di tali soprusi. Grossi passi avanti in questa direzione sono stati fatti da quando è possibile divorziare e non si può non sottolineare il fatto che, in passato, qualcuno si sia opposto contro questa conquista. Mi riferisco in particolare
alla chiesa cattolica, la stessa che oggi si propone di portare avanti, il tentativo molto invasivo, di imporre una moratoria contro l’aborto.
Quello che mi chiedo è come queste persone possano arrogarsi il diritto di decidere anche per chi non è credente, e soprattutto che ne
sanno loro dello sforzo sovraumano che una donna dovrebbe accollarsi per allevare una creatura non potendo provvedere, come si deve,
nemmeno alla propria esistenza. Ma la cosa che da più fastidio è il fatto che queste teorie prendono
forza grazie al supporto di leccaculi di professione, al servizio del potente di turno, i cui affari dipendono molto dalle loro incomprensibili posizioni. Parlo di individui del calibro di Buttiglione, Mastella,
Casini ( la cui moralità lascia molto a desiderare) e dei loro vassalli. Tra i vassalli in prima linea per la
moratoria troviamo Giuliano Ferrara, il cui mestiere è rifilare propaganda mascherandola d’ informazione. Oggi quest’uomo si presenta come un sostenitore della vita, dimenticando la propaganda proguerra fatta negli anni scorsi finanche su temi come i diritti delle donne Afghane. In Italia purtroppo le
ingerenze della chiesa, troppo spesso, si sono contrapposte al processo di emancipazione femminile e
la cosa più grave è che grazie ai loro introiti lobbystici-politici spesso riescono nel loro intento. Basti
pensare al fatto che da noi non è ancora possibile effettuare la diagnosi pre-impianto, il che costringe
le donne a farsi impiantare nell’utero un embrione malato per poi poter abortire dopo qualche mese
di gravidanza. Contraddizioni di questo tipo ne esistono di altre, ma la cosa più ripugnante è che come al solito a pagare il prezzo più alto sono sempre i poveracci, quelli che non si possono permettere
di andare fuori dal loro feudo (l’Italia) per accedere a queste pratiche, in paesi che mettono al primo
posto i diritti della persona associati a un minimo di coerenza. Un’ultima considerazione che mi sento
di fare è che ci vuole davvero tanto coraggio, potrei dire cinismo per contrapporvi la fredda sterilità
di un’ideologia che proviene da tempi in cui l’emancipazione femminile non era ancora concepibile.
MATRICOLA: SEI MESI DOPO
C a r l o
16 Aprile 2008
D e
G r a z i a ,
c l .
CONJUPO DOCET
1 ^ B
Tema di Itagliano: Il Mio Nuovo Collegio
Nel Colegio mi trovo tanto tanto bene, perché è pieno di tanti nuovi
amici tanto simpatici che mi fanno ridere tanto. Però nel Colleggio ci è
un bambino biondo di Verbania che fa tanto il prepotente e che mi
obbliga a scrivergli i compiti anche quando non ho proprio volia. A me
mi stanno simpatichi tutti, però lui lo odio, volio darli un pugno sul
naso, però io sono piccolo e sono lo ultimo arrivato e ci ho paura che
poi lui si arrabbia. Allora mi sa' che vado a dirglielo a suo fratello, che
è il bambino più grosso di tutti nel Collegio, così forse il bambino
biondo la smette di farmigli fare i suoi compiti!
Sicuramente i più coraggiosi
sono coloro che hanno la visione più chiara di ciò che li aspetta, così della gioia come del
pericolo… e tuttavia la affrontano!
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