programmazione educativa 2012-2013 sez sole

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programmazione educativa 2012-2013 sez sole
NIDO “JOLANDA VITALI”
ANNO SCOLASTICO 2012-2013
PROGRAMMAZIONE
EDUCATIVA
SEZIONE SOLE
Educatrici:
LAURA STEFANINI e SARA BIANCHINI
Collaboratrice:
PATRIZIA
PREMESSA
La sezione Sole quest’anno accoglie undici
bambini: Gabriel, Pietro B., Gabriele, Alicia,
Giorgia, Manolo, Pietro M., Melissa, Francesco,
Leonardo e Niccolò.
Tutti compiranno un anno entro fine gennaio
2013.
L’ingresso al nido è per il bambino un
esperienza molto intensa e carica di valenze
emotive; spesso si tratta del primo contatto
con un ambiente diverso da quello domestico e
con persone non familiari.
Per questo motivo, in particolar modo nella
sezione dei lattanti, è di primaria importanza
che questo delicato passaggio avvenga in
maniera graduale e nel rispetto dei tempi e dei
bisogni del bambino.
Ciò è possibile innanzitutto attraverso un buon
inserimento e un’ attenzione costante e
continua, da parte delle educatrici, rivolta alla
costruzione di una relazione significativa e di
fiducia con il bambino, che costruirà la base
del suo benessere al nido.
Un rapporto di questo tipo viene a crearsi e si
rafforza prima di tutto attraverso i momenti
di cura e di routine.
Il primo anno di vita è ricco di conquiste
motorie: il bambino impara prima a gattonare e
poi a muovere i primi passi; l’esplorazione degli
spazi ed i giochi di scoperta ricoprono quindi
un ruolo fondamentale per la sua crescita e
vanno perciò quotidianamente promossi e
valorizzati.
GLI SPAZI, IL GIOCO ED I
MATERIALI
La sezione è lo spazio che accoglie ogni giorno i
bambini, diventando gradulmente per loro
come una “seconda casa”. E’ dunque uno spazio
di riferimento, dove ognuno di loro può
riconoscere qualcosa di sé e dove momenti
rituali segnano le tappe della giornata
educativa.
Gli spazi della sezione contribuiscono a creare
un particolare legame di familiarità tra i
bambini che li condividono in molti momenti:
dall’arrivo al mattino, al saluto al termine della
giornata, le occasioni di gioco, il pranzo e
l’addormentamento, tutte situazioni dense di
relazioni ed esperienze.
L’organizzazione dello spazio della sezione
lattanti richiede un attenzione particolare,
infatti, poiché nel primo anno di vita i ritmi di
sviluppo sono rapidi questo spazio non può
rimanere statico ma essere continuamente
adattato ai progressi dei bambini, pur
mantenendo fissi alcuni indispensabili punti di
riferimento.
Quindi
al
momento
dell’inserimento saranno presenti più spazi
morbidi ed “anti-urto”, man mano che i bambini
prendono padronanza del loro corpo e dello
spazio, i tappetoni morbidi lasceranno spazio a
strutture solide appositamente studiate per
favorire lo sviluppo motorio, così anche i giochi
verrano proposti in base alle esigenze di ogni
singolo
bambino
ed
all’età
specifica,
grattadenti di varie forme e consistenze, poi
via via giochi sempre poù interessanti non solo
per l’esplorazione orale, ma anche visiva, e di
immaginazione, quindi, costruzioni, incastri,
gioco del dentro/fuori e del davanti/dietro,
poi del sopra/sotto e del cu-cù, macchinine,
bambole, palle, carrellini primipassi, tricicli,
libri, ecc..
La nostra sezione è così organizzata:
* La zona della lettura: luogo raccolto e
tranquillo costiuito da un tappeto
morbido, cuscini, peluches morbidi ed una
scatola di legno con al suo interno libri
tattili, cartonati e morbidi.
* L’angolo
del
pannello
sensoriale:
costituito da un pannello di legno dove
sono attaccati oggetti dalle forme e dai
materiali più svariati che stimola il
bambino alla scoperta.
* L’angolo
della
struttura
motoria:
costituita da una struttura in legno, luogo
delle conquiste motorie.
* La zona morbida: luogo dei giochi
tranquilli e delle coccole. Intorno ad essa
troviamo una struttura bassa in legno
dove i bambini possono tirarsi su in piedi,
possono spostarsi tenendosi tenuti alla
struttura, muovendo i primi passi,
possono infilarsi dentro ad un piccolo
tunnel imbottito, e possono fare il gioco
del
cu-cù,
del
dentro/fuori
del
sopra/sotto e davanti/dietro.
* La zona del gioco libero: spazio del
gioco di soperta, recintato da strutture
in legno contenenti scatole con al suo
interno giochi divisi per categorie.
* L’angolo dello specchio: l’importanza fin
dai primi mesi di scoprire le immagini
riflesse
nello
specchio
favorisce
l’identificazione e l’acquisizione dello
schema corporeo. Inizialmente il bambino
non si riconosce allo specchio ma
riconosce le figure a lui familiari, così
anche nelle fotografie bidimensionali, il
bambino non si riconosce, gradualmente
*
*
*
*
queste competenze vengono acquisite con
lo sviluppo.
L’angolo dei giochi sonori: è un mobile
al cui interno vengono lasciati a
disposizione sonagli, xilofono, giochi
sonori costruiti dalle educatrici con
stoffe, legno, cartone, bottiglie riempite
di sassolini o legumi o acqua che
emettono diversi rumori scuotendoli.
La zona del pasto: composta da due
tavoli a semicerchio con seggioloni dove i
bimbi vengono dapprima imboccati e via
via accompagnati nelle autonomie.
Il bagno: luogo dell’igiene e delle cure
del bambino
Il dormitorio: luogo della nanna.
Il nido inoltre è ricco di spazi comuni
condivisi con le altre sezioni:
* Il giardino: luogo dei giochi all’aria
aperta, utilizzato in tutte le stagioni
dell’anno, ma principalmente in primavera
estate ed autunno. Sono presenti
strutture sopraelevate, con scivoli,
tricicli, passeggini, palle ecc…
* Il
laboratorio
delle
attività
“sporchevoli”: qui in piccolo gruppo i
bambini possono sperimentare varie
esperienze come la pittura, il disegno la
manipolazione, i travasi, gli incastri, la
costruzione di oggetti ecc.. questo
ambiente verrà utilizzato nella seconda
parte dell’anno quando i bambini avranno
acquisito determinate competenze.
* Il laboratorio di psicomotricità: in
questa fascia d’età la necessità di
moviemento è sempre presente, il
bambino ha bisogno di spazi dove può
sperimentare le prime arrampicate, i
sali/scendi, le scale, ecc.. per lo sviluppo
dell’equilibrio, la stabilità e lo schema
corporeo mentale sono fondamentali.
* Il salone: ci sono varie macrostrutture
dotate di scale e scivolo, ma qui vi è
soprattutto un ampio spazio che può
favorire giochi di movimento, ma anche la
lettura in piccolo gruppo sul tappetone,
oppure i tuffi, le scivolate, le corse, ed i
nascondigli, è un luogo molto articolato,
utilizzato moltissimo quando il giardino
non è disponibile.
LE ROUTINE
Le routine rappresentano un aspetto della vita
del nido che con regolarità e prevedibilità
scandiscono il tempo: per questo si definiscono
“azioni ritualizzate”, perché sono eventi stabili
e ricorrenti che nel fluire della vita quotidiana,
fatta da tantissime e significative sequenze,
restituiscono al bambino il senso della stabilità
e della continuità.
Si tratta di alcuni momenti organizzativi della
vita del nido (entrata e uscita) e di momenti
biologici
di
cura
alimentazione, riposo).
personale
(igiene,
Infine si possono considerare momenti di
routine alcuni tipi di gioco ai quali più
frequentamente si ricorre nelle proposte ai
bambini.
Questi momenti rappresentano delle costanti,
vengono memorizzati dal bambino che impara a
prevederli e quindi a parteciparvi in modo
attivo e competente, acquisendo così una
maggiore sicurezza di sé ed una progressiva
autonomia.
Per esempio dopo le merenda arriva la mamma,
oppure dopo pranzo ci si lavano le manine e la
bocca, prima di andare a nanna si infila il
pigiamino, ad un determinato suono musicale o
canzone si associa l’uscita in giardino ecc… la
ripetizione
costante
e
regolare
facilita
l’aquisizione di certezze e sicurezze di cui i
bambini necessitano per affrontare al meglio
la quotidianità. (“La mamma deve andare al
lavoro, ma poi torna sempre a prendermi”)
LA GIORNATA TIPO DELLA
SEZIONE SOLE
Dalle
7.30
alle
9.00:
momento
dell’accoglienza che insieme all’uscita dal nido,
è un momento denso di significato, costituito
da separazioni con la propria famiglia.
L’educatrice
cerca
di
riconoscere
ed
assecondare i tempi del distacco senza ridurli
frettolosamente ne prolungarli eccessivamente
nel rispetto del bambino e degli altri.
Dalle
8.15
alle
9.00:
momento
della
colazione, i bambini, con il supporto della
collaboratrice, vengono messi intorno al tavolo
e dato loro il pane, il biscotto, la frutta, il thè
deteinato/camomilla o l’acqua in base alle loro
preferenze e necessità.
Dalle 9.00 alle 9.30 momento di gioco libero,
vengono svolti i primi cambi in bagno.
Alle 9.30 vengono messi a letto i bambini che
richiedono ancora il riposino mattutino, gli altri
giocano in sezione con l’altra educatrice.
Dalle 10.00 alle 10.30 attività strutturate,
momenti di gioco guidato con le educatrici.
Dalle 10.30 alle 10.45 cantiamo qualche
canzoncina aspettando l’arrivo della pappa e
laviamo le manine.
Alle 10.45 i bambini sono seduti intorno al
tavolo in attesa dell’arrivo del carrello che
porta la collaboratrice.
Il momento del pasto è una routine ricca di
valenze educative, relazionali, cognitive e
sociali.
Attraverso questa routine passano numerosi
messaggi: il gioco delle regole, (il turno
dell’essere serviti), la capacità d’attesa, la
scoperta dei sapori, dei profumi, dei colori e
soprattutto della convivialità.
Ciascun bambino costruisce una propria ed
originale modalità d’approccio al pasto; gli è
riconosciuta l’opportunità di rifiuto, d’assaggio,
di “chiederne” ancora o di non volerne più.
Dopo il pasto andiamo in bagno a lavare le
manine e la faccia.
Dalle
11.30
alle
12.00 gioco libero in
sezione.
Dalle 12.00 alle 12.45 momento del cambio
più accurato.
Durante tale momento spieghiamo al bambino
cosa stiamo facendo e cosa accade (ad
esempio: “adesso slacciamo il body”, “ora
prendiamo il pannolino”…) affinchè non vivano
questi rituali in modo esclusivamente passivo.
Cerchiamo di cogliere i loro tentativi di
interazione con lo sguardo, i gesti, le parole;
tentiamo di rendere questo momento il meno
frettoloso
e
il
più
rilassato
possibile,
assecondando i loro momenti di “distrazione”,
ad esempio quando la loro attenzione viene
attirata dagli oggetti presenti sul fasciatoio.
Durante il momento del cambio, oltre a
cambiare il pannolino, mettiamo il pigiama ai
bimbi e dedichiamo attenzione alla cura del
corpo (ad esempio alla pulizia degli occhi, del
naso…).
Il momento del cambio è anche, per eccellenza,
quello
delle
coccole
e
dell’attenzione
e
interazione individualizzata con ogni bambino,
nella consapevolezza che è proprio attraverso
questi scambi che si pongono le basi e che si
rafforzano relazioni significative per il piccoo
e il suo sviluppo.
Terminato il momento del cambio diamo da
bere ai bambini l’acqua o la camomilla.
Dalle 12.45 alle 15.00 la nanna.
Il
sonno
rappresenta
un
momento
di
separazione dal qui e ora e rielaborazione e
assimilazione
dell’esperienza,
comporta
pertanto profonde implicazioni affettive.
Si tratta di un fenomeno naturale: “entrare nel
sonno” significa rinunciare allo stato di veglia,
al proprio essere presenti e uguali dentro la
quotidianità, segna il distacco dagli altri, dai
giochi, dagli interessi che il bambino va
scoprendo.
Noi
educatrici cerchiamo
di
facilitare il
passaggio dalla veglia al sonno ricorrendo
sempre ai quei piccoli rituali che proprio
perché ripetitivi sono rassicuranti, perché se
qualcosa si ripete sempre allo stesso modo
significa che il bambino può controllare ciò che
lo mette in ansia.
Per addormentarsi bene i bambini hanno
bisogno di essere rassicurati, a tal fine
abbiamo personalizzato i loro lettini con
oggetti conosciuti (ciucci, peluches, paracolpi,
biberon…).
Se qualche bambino si sveglia, cerchiamo di
riaddormentarlo.
Man mano che si svegliano li prendiamo in
braccio e li portiamo fuori dal dormitorio, li
coccoliamo un po’ e poi li cambiamo, li vestiamo
pronti per fare la merenda.
Alle 15.15 merenda con il supporto della
collaboratrice.
Dalle
16.00
giochiamo
insieme
a
loro
aspettando l’arrivo dei genitori, dei nonni….
Dalle 16.30 alle 17.30 i bambini iscritti al
post vengono portati nella sezione Stella
insieme ai bimbi più grandi ed alle loro
educatrici.
ATTIVITA’
Dopo la colazione e il momento d’igiene
personale, nel cuore della mattinata, sono
svolte
le
strutturate,
attività
con
i
strutturate
bambini
così
e
non
piccoli,
seguiremo un percorso che li accompagnerà
nello sviluppo cognitivo, motorio, sensoriale e
verbale, così da prepararli ad affrontare tra
qualche anno la scuola dell’infanzia ed il mondo
che li aspetta.
Saranno proposte quando i bambini sono ben
inseriti e si sentono completamente a loro agio
nella struttura e la relazione con le educatrici
sarà stabile, solo in questa condizione il
bambino potrà sentirsi libero di elaborare ciò
che gli è proposto.
Al nido i bambini non producono quasi mai un
“lavoretto” come accade alla scuola d’infanzia,
a
quest’età
manipolano
per
il
gusto
di
manipolare, disegnano per il gusto di disegnare,
si sporcano per il gusto di sporcarsi, vivono di
sensazioni, inizialmente senza avere in mente
obiettivi ben definiti.
Le principali attività proposte saranno:
* Pittura con la tempera
* Disegno con pastelli a cera, matite e
pennarelli
* Manipolazione con pasta di sale naturale
o colorata, farine, materiali naturali
* Travasi
con la pasta cruda
e vari
materiali.
* Gioco Libero
* Gioco del “far finta di..”
* Giochi all’aria aperta
* Giochi con l’acqua
* Attività motoria con percorsi e ostacoli.
IL CESTINO DEI TESORI e i
MATERIALI NATURALI
Il gioco del “cestino dei tesori” consiste nel
proporre
ai
bambini,
in
una
situazione
tranquilla, un cesto di legno o vimini pieno di
oggetti di uso comune: oggetti naturali, di
legno, di metallo, in pelle, in tessuto, in gomma,
carta
o
cartone,
assolutamente
nulla
di
plastica (materiale con cui sono costruiti quasi
tutti i giochi per bambini 0-3 anni).
Tutti gli oggetti vengono da noi selezionati,
con l’intento di far toccare, battere, scuotere,
leccare, guardare, afferrare, far cadere,
scegliere alcuni oggetti e scartare quelli che
non interessano.
Gli oggetti verranno sempre scrupolosamente
esaminati e sostituiti al primo segno di usura,
saranno proposti oggetti sempre diversi, e in
numero sufficiente da permettere ai bambini
di averne a disposizione in abbondanza, ma
senza creare caos e disordine.
Come sappiamo, quando i bambini iniziano a
stare
seduti,
tutti
i
contenitori
sono
un’attrazione irresistibile per frugare con
entusiasmo nell’esplorazione dei sensi corporei.
Lo scopo di questa “raccolta” è di offrire il
massimo interesse e continua varietà dei
materiali attraverso:
* il tatto: consistenza, forma, peso;
* l’olfatto: varietà di odori;
* il gusto: ambito più limitato, ma possibile;
* l’udito: squilli, tintinnii, scricchiolii;
*la vista: colore, forma, lunghezza,
lucentezza;
* la sensazione del corpo in movimento.
L’uso del Cestino dei Tesori, è un modo con il
quale possiamo garantire al bambino una
notevole
svariate.
ricchezza
di
esperienze,
le
più
L’atteggiamento dell’educatrice sarà solo di
attento interesse, non invadente, la nostra
presenza sarà premurosa ma non attiva.
Al fine di rendere il più ricca e varia questa
proposta,
vi
abbiamo
fornito
un
elenco
dettagliato dei materiali che ci potete aiutare
a raccogliere.
Quante volte avete proposto a vostro figlio lo
stesso "giochino", ci gioca qualche istante e poi
richiede di nuovo la vostra attenzione, ma
avete mai provato a dargli un ricco mazzo di
chiavi? Oppure una scatola di cartone forata
dove può infilare dentro e tirare fuori di
tutto? A volte basta poco per catturare
l’attenzione dei più piccoli.
Quest’anno
abbiamo
deciso
di
orientarci
proprio in questa direzione, durante l’anno
utilizzeremo materiali naturali per arricchire
le conoscenze ed esperienze di vostro figlio,
giocheremo con le foglie, rametti secchi,
balleremo con le stoffe, accarezzeremo l’erba
del prato, annuseremo i fiorellini, giocheremo
con
l’acqua,
costruiremo
giochi
sonori
e
sensoriali con questi materiali da proporre ai
bimbi, insomma ci divertiremo un sacco…
COINVOLGIMENTO DEI GENITORI
La partecipazione attiva dei genitori ad alcuni
momenti della vita dei loro figli al nido è
particolarmente
rilevante
in
un’ottica
di
continuità educativa fra servizio e famiglia.
I genitori, per questo motivo, saranno coinvolti
in occasione di alcuni progetti, attività, feste,
continuità di percorsi educativi iniziati al nido
e ripresi a casa, come ad esempio la lettura di
uno stesso libro, l’ascolto di canzoncine e
mimica
dei
gesti,
la
collaborazione
realizzazione del “Libro Storia”.
nella
E’ importante la collaborazione per affrontare
piccoli obiettivi individuali, come ad esempio
addormentarsi nel proprio lettino, il graduale
passaggio dall’alimentazione del lattante a una
più ricca di sapori diversi e consistenze nuove,
momenti di nuova conquista, ma anche come
affrontare le paure dei bambini, i capricci e
tutto ciò che fa crescere il vostro piccolo.
DOCUMENTAZIONE
Il nostro percorso di crescita, le attività
didattiche strutturate e non, i momenti di
routine verranno documentati attraverso foto,
osservazioni e filmati.
Periodicamente durante l’anno, le foto saranno
appese ai quadretti in legno presenti in
sezione, ogni bambino ha il suo quadretto
colorato
e
personalizzato,
le
altre
andranno a far parte del “Libro Storia”.
foto
Il libro storia è un tentativo di raccogliere
alcune tracce dell’esperienza individuale e di
gruppo vissuta dai bambini insieme a noi
educatrici.
Non è tutta l’esperienza del vostro bambino al
nido, ma è quella parte che noi adulti abbiamo
colto e sostenuto vivendo con i bambini.
Il
libro
storia
documentazione
vuole
essere
“della
una
memoria”
dell’esperienza vissuta dal bambino, il quale
essendo così piccolo, ha necessità di essere
tenuto per mano in quello che accade e nel suo
ricordare.
Le
pagine
colgono
alcuni
momenti
dell’esperienza dal vivo e hanno la funzione di
suscitare nel bambino la memoria del suo
vissuto.
Durante l’anno chiederemo a voi genitori di
collaborare nella realizzazione del libro storia,
raccontando alcuni episodi significativi, di
crescita, ed i traguardi del vostro bambino.
Inoltre le foto verranno raggruppate sotto
forma di Video in alcuni cd che vi proporremo
durante
il
corso
dell’anno,
contenenti
presentazioni delle esperienze al nido come ad
esempio
l’inserimento,
alcuni
routine, e le principali attività.
momenti
di