NEV n. 9 del 3 marzo 2010

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NEV n. 9 del 3 marzo 2010
NEV - NOTIZIE EVANGELICHE
protestantesimo - ecumenismo - religioni
3 marzo 2010
settimanale - anno XXXI - numero 9
* Ecumenismo. Il 5 marzo la Giornata mondiale di preghiera delle donne
* Laicità. Alla scuola materna pubblica di Goito (MN) ammessi solo bambini cristiani
* Donne. Un 8 marzo non rituale. Lo chiede la FDEI alle donne evangeliche
* Primavera antirazzista. Adesione della Federazione delle chiese evangeliche in Italia
* Rifugiati. La comunità valdese di Milano esprime solidarietà ai rifugiati di piazza Oberdan
* Terremoto in Cile. Aperte le sottoscrizioni dalle diverse agenzie di soccorso delle chiese
* Ecumenismo. Smentito l'imminente rientro dei metodisti nella Chiesa d'Inghilterra
* Germania. Nikolaus Schneider a capo della EKD dopo le dimissioni della Kaessmann
* TELEGRAFO: Notizie in breve
* APPUNTAMENTI
* ANTEPRIMA: Chi vuole togliere voce alla libera informazione in TV
Ecumenismo. Il 5 marzo la Giornata mondiale di preghiera delle donne
La liturgia proposta quest'anno è delle donne del Camerun
Roma (NEV), 3 marzo 2010 - "Ogni creatura che respira lodi il Signore" (Salmo 150), è il
versetto biblico scelto da un gruppo ecumenico di donne del Camerun per la "Giornata mondiale
di preghiera delle donne" che quest'anno si svolge il 5 marzo in 170 paesi dei cinque continenti.
La liturgia proposta mette al centro la vita come il più grande dono di Dio all'umanità. Un dono
che suscita la lode anche nelle situazioni difficili dell’esistenza quotidiana e suscita la speranza
in un futuro migliore.
La liturgia è accompagnata da informazioni sul Camerun: “Il nostro paese – scrivono le donne
camerunesi - è definito 'Africa in miniatura'. Le spiagge, i fiumi, i deserti, le montagne, le foreste
pluviali e la savana, così come li troviamo nell’intero continente, li troviamo anche in Camerun”.
Una varietà che si riscontra nelle lingue parlate che sono 240, in corrispondenza di altrettanti
gruppi etnici. La condizione femminile è sostenuta da leggi antidiscriminatorie, ma le tradizioni
patriarcali ancora prevalgono. Una delle piaghe del paese è la tratta di esseri umani,
specialmente bambini, venduti per essere avviati ai lavori forzati, ai lavori domestici e alla
prostituzione.
In Italia un Comitato nazionale presieduto da Anne-Florence Tursi dell'Esercito della Salvezza e
composto da donne di diversa confessione (valdese, avventista, cattolico romana, metodista,
luterana) ha organizzato la traduzione e la diffusione del materiale liturgico. Con i proventi delle
offerte raccolte nei culti che si terranno in Italia sarà sostenuto il progetto "Acqua potabile" della
Chiesa evangelica del Camerun che consiste nello scavo di 6 pozzi in tre villaggi, abitati
principalmente da donne e bambini. Le offerte della Giornata mondiale di preghiera delle donne
si aggiungeranno al finanziamento dell'Otto per mille della chiesa valdese che sostiene
parzialmente il progetto. I testi per la celebrazione sono disponibili all'indirizzo web:
www.avventisti.it/download/varie/GMP2010.zip
La “Giornata di preghiera delle donne” si celebra ogni anno il primo venerdì di marzo in circa
170 paesi del mondo. Iniziata nel 1887 negli Stati Uniti, dove un gruppo di donne presbiteriane
– preoccupato per i bisogni delle immigrate e delle ex-schiave – lanciò un appello per una
giornata nazionale di preghiera, il movimento si espanse rapidamente in altri paesi, fino a
diventare mondiale (http://www.wwdp-natcomm.org:80).
Laicità. Alla scuola materna pubblica di Goito (MN) ammessi solo bambini cristiani
Indignazione del presidente FCEI, Massimo Aquilante: “Grave discriminazione”
Roma (NEV), 3 marzo 2010 - Il Consiglio Comunale di Goito, vicino Mantova, la scorsa
settimana ha approvato a maggioranza un regolamento che prevede l’accesso all’asilo pubblico
comunale ai soli bambini che provengono da famiglie che accettano “l’ispirazione cristiana della
vita”. La giustificazione sarebbe quella per cui “pur essendo l’asilo pubblico, da sempre viene
gestito secondo criteri che si ispirano al cristianesimo”, e cioè da suore. Il pastore Massimo
Aquilante, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), si è detto
indignato per questa misura che colpisce in primis proprio i più indifesi della nostra società, i
minori. “Con questo provvedimento di fatto si impedisce a questi bimbi di crescere senza
pregiudizi e si preclude loro un’occasione di conoscenza reciproca e di scambio che sono alla
base di una società aperta e accogliente”. Per il presidente della FCEI “ci troviamo di fronte a un
grave segnale di quel razzismo diffuso che sempre più frequentemente si sta manifestando nel
nostro paese”. Inoltre Aquilante ha definito “deplorevole l'ignoranza da parte degli amministratori
rispetto ai più fondamentali diritti della persona previsti dalla nostra Costituzione, nonché dalla
Convenzione europea sui diritti dell'uomo”. Il pastore Aquilante ha poi concluso: “Preoccupante
è infine la strumentalizzazione che si fa dell'evangelo di Gesù Cristo che invita proprio
all'inclusione e all'accoglienza”.
Donne. Un 8 marzo non rituale. Lo chiede la FDEI alle donne evangeliche
Roma (NEV), 3 marzo 2010 - In un comunicato stampa diffuso il 1° marzo la Federazione delle
donne evangeliche in Italia (FDEI) ha espresso preoccupazione per quelle donne che oggi, in
Italia e nel mondo, vedono minacciati e violati i propri diritti, e pertanto ha chiesto alle donne
evangeliche di ricordare la giornata internazionale della donna in modo non rituale.
La FDEI si dice preoccupata per le molte disposizioni di legge in palese contrasto con la
“Dichiarazione universale dei diritti umani” del 1948, che “a vari livelli, nazionali e locali,
minacciano i diritti delle donne immigrate insieme a tutti gli altri immigrati”. In particolare la FDEI
vede minacciati i diritti delle persone nei Centri di identificazione ed espulsione (CIE),
constatando il perdurare di pratiche talvolta violente e di aggressioni sessuali compiute contro
donne. Desta preoccupazione anche la limitazione del diritto di accoglienza per donne che
fuggono da contesti di guerra. Le donne della FDEI inoltre ricordano come ancora oggi, mentre
volge al termine il “Decennio per sconfiggere la violenza” (2001-2010) indetto dal Consiglio
ecumenico delle chiese (www.overcomingviolence.org), nuove violenze si riversano sulle
donne. “Per questo invitiamo tutte e tutti, in particolare i gruppi femminili, a riflettere su questi
temi e a compiere delle azioni di solidarietà, insieme ad altre realtà di donne, nella convinzione
che l'accoglienza è un valore cristiano di cui non possiamo fare a meno”, ha affermato la
presidente della FDEI, la pastora Greetje van der Veer, facendo riferimento a Matteo (25:35):
“...ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi deste da bere, fui straniero e mi
accoglieste”.
Primavera antirazzista. Adesione della Federazione delle chiese evangeliche in Italia
Roma (NEV), 3 marzo 2010 - La Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) aderisce
alla campagna denominata “Primavera antirazzista” iniziata lo scorso 1° marzo con lo sciopero
di 24 ore dei lavoratori migranti, e che proseguirà fino al 21 marzo, quando ricorre la Giornata
internazionale contro il razzismo promossa dall’ONU.
Scopo dell'iniziativa è quello di sensibilizzare il paese al dialogo interculturale, nonché ai valori e
ai principi contenuti nella Costituzione. A tutti coloro che sostengono la campagna, immigrati e
italiani, si propone di indossare un nastro giallo, come simbolo di riconoscimento ed assunzione
di responsabilità, della dignità e dell’uguaglianza delle persone.
“Con la primavera antirazzista, intendiamo proseguire l'impegno intrapreso un anno fa con la
Campagna nazionale contro il razzismo 'Non aver paura. Apriti agli altri. Apri ai diritti', e che ha
coinvolto moltissime chiese evangeliche -, ha dichiarato Franca Di Lecce, direttore del Servizio
rifugiati e migranti della FCEI -. Il 21 marzo metteremo in campo due iniziative per sensibilizzare
il mondo dello sport, spesso teatro di gravi episodi di violenza e di razzismo. Durante la
maratona di Roma e negli stadi di serie A, in accordo con la Federazione italiana giuoco calcio
(FIGC), verrà trasmesso lo spot della Campagna, per raggiungere migliaia di persone e
trasmettere il messaggio che la dignità umana è inviolabile ed è condizione indispensabile per
la pacifica convivenza nella nostra società”. Per i promotori della “Primavera antirazzista”, tra
cui figurano, oltre la FCEI, una ventina di associazioni, enti e sindacati, come le ACLI, Antigone,
ARCI, Blacks Out, Sos Razzismo, CGIL, UIL, è necessario “estendere lo spazio dei diritti e di
contrastare quello dello sfruttamento e delle mafie come ci ricordano i tragici fatti di Rosarno.
Difendere e promuovere i diritti dei migranti significa difendere e promuovere i diritti di tutti e di
tutte”. Sostegno all'iniziativa del 1° marzo è giunto anche dalla Federazione delle donne
evangeliche italiane (FDEI).
Tra le iniziative a cui ha aderito la FCEI segnaliamo quella del 7 marzo a Roma organizzata dal
“Coordinamento donne contro il razzismo” a Campo de' Fiori intitolata “Voci di donne migranti e
cittadine”, con un programma variopinto e festoso: non solo mostre e stand informativi, ma
anche spettacoli di cinema, teatro, e musica.
Rifugiati. La comunità valdese di Milano esprime solidarietà ai rifugiati di piazza Oberdan
Roma (NEV), 3 marzo 2010 - “Siamo rimasti scioccati dalla situazione in cui sono costretti a
vivere da quasi un anno circa 300 rifugiati a Milano nonostante il Comune abbia da tempo
ricevuto dei fondi europei destinati propriamente a garantire loro una sistemazione abitativa
decorosa”. Queste le parole del pastore Giuseppe Platone della chiesa valdese di Milano che il
28 febbraio – insieme ad alcuni membri di chiesa – ha incontrato i rappresentanti di un gruppo
di rifugiati politici noti come i “rifugiati di Piazza Oberdan”. Tutte persone, uomini e donne, in
fuga da gravi violazioni dei propri diritti fondamentali a cui lo stato italiano ha riconosciuto
regolare status di rifugiato o protezione umanitaria. Al termine dell'incontro Il Concistoro della
chiesa valdese di Milano ha diffuso un comunicato stampa denunciando la situazione: “Per
inspiegabili e interminabili iter burocratici, i rifugiati non hanno sino ad oggi avuto accesso a una
decorosa situazione abitativa, un corso di lingua e l'aiuto all'inserimento nel mondo del lavoro
previsti dalla Convenzione internazionale di Ginevra. Dopo il rifiuto da parte delle istituzioni
all'accoglienza, limitata a una breve permanenza in dormitori degradati e fatiscenti e lo
sgombero forzato delle case abbandonate da loro occupate come temporanei ripari, queste
persone dormono all'addiaccio in piazza Oberdan o in sistemazioni di fortuna, in attesa che sia
accolta la legittima richiesta delle adeguate soluzioni alloggiative. Tale richiesta, alla quale i
rappresentanti del Comune di Milano si erano impegnati a fornire riscontro tempestivo, a
distanza di mesi risulta tuttora senza risposta”. Il Concistoro chiede alle autorità competenti se i
fondi appositamente stanziati dall'Unione europea per i richiedenti asilo siano effettivamente
utilizzati allo scopo. “Vogliamo conoscere i tempi e le modalità di risoluzione della questione e
se siano stati rispettati i termini previsti dalle leggi internazionali in materia", ha concluso
Platone.
Terremoto in Cile. Aperte le sottoscrizioni dalle diverse agenzie di soccorso delle chiese
Dai leader religiosi appelli alla preghiera per il popolo cileno
Roma (NEV), 3 marzo 2010 - Nella notte del 27 febbraio il Cile è stato devastato da un sisma di
magnitudo 8,8 della scala Richter. Una scossa violentissima, il cui epicentro era ad un centinaio
di chilometri dalla città di Conception a sudovest dalla capitale Santiago e che ha causato la
morte di 800 persone e reso inagibili le case di 2 milioni di cileni. Questo per ora il bilancio
provvisorio.
Alla mancanza di viveri e di aiuti stanno cercando di sopperire anche le agenzie di soccorso
legate alle chiese di diverse denominazioni: l'Esercito della Salvezza in loco si è subito attivato
fornendo acqua, kit di prima necessità, coperte, candele. A livello mondiale sottoscrizioni sono
state aperte - tra le altre - dall'agenzia umanitaria legata alla Federazione luterana mondiale
(FLM) e al Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) “Action by Churches Together International”
(www.act-intl.org), dall'Alleanza battista mondiale (www.bwanet.org), nonché dal quartier
generale dell'Esercito della Salvezza (www.salvationarmy.org). E' possibile fare donazioni online.
A poche ore dal devastante terremoto molti leader religiosi mondiali hanno espresso vicinanza
al popolo cileno così duramente colpito e hanno lanciato appelli di preghiera ai propri fedeli
disseminati nei cinque continenti. In una lettera alla presidente cilena Michelle Bachelet, il
segretario generale del CEC, Olav Fykse Tveit, ha espresso solidarietà per tutte quelle persone
che hanno perso i propri cari. Contestualmente ha incoraggiato tutte le chiese membro del CEC
a pregare per i cileni. Lo stesso ha fatto all'indomani del terremoto il segretario generale della
FLM, Ishmael Noko. Raquel Contreras, presidente dell'Unione delle chiese evangeliche battiste
del Cile, nonché vicepresidente dell'Alleanza battista mondiale (ABM) ha chiesto anch'essa di
pregare per i suoi connazionali colpiti dal sisma, e a livello mondiale le ha fatto eco il segretario
generale della ABM, il pastore Neville Callam.
Ecumenismo. Smentito l'imminente rientro dei metodisti nella Chiesa d'Inghilterra
Roma (NEV), 3 marzo 2010 - “Il Signore non ci ha ancora messi da parte: il popolo e la chiesa
metodista sono ancora vivi e vegeti”. Con queste parole il pastore David Gamble, presidente
della Conferenza metodista britannica, ha rassicurato i metodisti inglesi sul fatto che la loro
chiesa non sta per sciogliersi e rientrare in seno alla chiesa anglicana. Speculazioni su questa
possibilità erano nate da un discorso tenuto dallo stesso Gamble al Sinodo generale della
chiesa d'Inghilterra lo scorso 11 febbraio. In quell'occasione il presidente dei metodisti britannici
aveva dichiarato che “i metodisti sono pronti a cambiare e anche a smettere di esistere come
chiesa” in vista di una missione cristiana più efficace. La frase ha fatto immediatamente il giro
del mondo e, soprattutto delle chiese metodiste britanniche, tanto da richiedere una lettera
pastorale chiarificatrice, pubblicata interamente dal settimanale “Methodist Recorder” del 25
febbraio scorso (www.methodistrecorder.co.uk). La lettera chiarisce che le affermazioni di
Gamble si riferivano al Patto tra anglicani e metodisti sottoscritto nel 2003 e nel quale vengono
definite ampie aree di cooperazione, con l'obbiettivo di raggiungere la massima espressione
possibile di unità tra le due chiese. In questo senso il pastore Gamble ha espresso agli anglicani
la disponibilità dei metodisti a “creare una nuova e più ampia espressione della chiesa
universale”, che può comportare anche la rinuncia all'esistenza come singola chiesa, “in vista di
una predicazione cristiana più efficace e in obbedienza alle esigenze del Regno di Dio”. “Questo
progetto di unità – ha però rimarcato Gamble – richiede che anche i nostri partner siano disposti
a fare lo stesso. Abbiamo così chiesto gentilmente ma risolutamente al Sinodo anglicano se
anche la loro chiesa fosse preparata ad assumere lo stesso impegno e a lasciarsi trasformare
per il bene dell'evangelo”.
Al momento, dunque, l'unione tra metodisti ed anglicani non ci sarà; continua invece il cammino
di una cooperazione sempre più stretta all'interno della quale rimangono da sciogliere alcuni
nodi cruciali, quali l'interscambiabilità dei ministeri, la forma di strutture decisionali comuni, il
ruolo delle donne nella chiesa e la questione dell'episcopato.
Germania. Nikolaus Schneider a capo della EKD dopo le dimissioni della Kaessmann
Roma (NEV), 3 marzo 2010 - A prendere le redini della Chiesa evangelica tedesca (EKD), dopo
le dimissioni della vescova luterana Margot Kaessmann, è il teologo Nikolaus Schneider, 62
anni, presidente della Chiesa evangelica renana, e fino a qualche giorno fa, vice della
Kaessmann.
Il Consiglio della EKD, riunitosi lo scorso fine settimana in seguito ai fatti che hanno portato alle
dimissioni della Kaessmann (che il 20 febbraio era stata fermata dalla polizia stradale in stato di
ebrezza mentre passava un semaforo rosso, vedi NEV 9/10), ha incaricato il pastore Schneider
di traghettare la EKD fino all'autunno prossimo, quando, in occasione del Sinodo che si terrà dal
5 al 10 novembre a Hannover, sarà eletto il nuovo presidente. Secondo alcuni osservatori ci
sono buone probabilità che in quella sede venga confermato al vertice della EKD lo stesso
Schneider. Il teologo è infatti molto stimato tra le fila dei protestanti tedeschi. Toccante fu il
modo in cui parlava del suo dolore, quando, 5 anni fa, perse la figlia per leucemia. Molto
impegnato sul fronte della giustizia sociale, Schneider è particolarmente sensibile alle tematiche
del lavoro, della povertà e della disoccupazione.
Il 24 febbraio Nikolaus Schneider e la presidente del Sinodo della EKD, Katrin Göring-Eckhard che ricopre anche l'incarico di vicepresidente del Parlamento federale tedesco - in un
comunicato congiunto, pur rispettando la decisione della Kaessmann, hanno espresso forte
rammarico per le sue dimissioni, sottolineando come alla EKD verranno a mancare “la sua
coerenza e chiarezza in merito alle sue posizioni teologiche, sociali e politiche”. Parole di
solidarietà sono giunte alla Kaessmann, tra le altre, anche dal segretario generale della
Federazione luterana mondiale (FLM), Ishmael Noko, e dal presidente della Conferenza
episcopale tedesca, l'arcivescovo Robert Zollitsch.
La EKD raccoglie 22 chiese regionali, cosiddette Landeskirchen – tra luterane, unite e riformate
– della Germania, in rappresentanza di 25 milioni di protestanti.
TELEGRAFO
(NEV) - Si è concluso lo scorso 27 febbraio a Bucarest (Romania) il seminario “La tratta di
esseri umani per lo sfruttamento lavorativo: le risposte della società civile a una sfida
crescente”, promosso dalla Commissione delle chiese per i migranti in Europa (CCME), da
AIDROM e dal Senato romeno. Il seminario è stato aperto lo scorso 24 febbraio dagli interventi
del patriarca ortodosso romeno Daniel, e dal segretario agli interni del governo romeno Dan
FatoliouI, i quali hanno illustrato la drammatica situazione di molti loro connazionali che,
emigrando, si ritrovano vittime della tratta. Sono seguiti gli interventi di partecipanti provenienti
dalla Repubblica Ceca, dalla Grecia, dall'Irlanda e dall'Italia. Il seminario ha evidenziato una
carenza di analisi di un problema che è endemico in tutta Europa in settori quali l'agricoltura, le
costruzioni, il lavoro domestico. Se la maggior parte degli stati del continente ha approvato leggi
di tutela per le persone sfruttate dalla tratta di esseri umani, sono ancora poche le vittime
identificate e assistite. “Il tema del lavoro forzato solleva un ampio numero di questioni – ha
dichiarato Torsten Moritz, segretario esecutivo del CCME -. C'è da chiedersi se l'organizzazione
del lavoro di certi settori non debba essere profondamente rivista, se si vuole seriamente
combattere il traffico di esseri umani”. Dall'Italia ha partecipato al seminario Franca Di Lecce,
direttore del Servizio rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia
(FCEI) e vice moderatore del CCME.
(NEV) - Si tiene sabato 6 marzo a Firenze il XX Convegno della diaconia sul tema “ Esperienze
di diaconia comunitaria nell'anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale”. Come
si legge nella presentazione dell'incontro: “Le rapide trasformazioni della società interpellano in
modo sempre nuovo la chiesa in relazione alla sua capacità di individuare forme di servizio, di
diaconia, che siano rispondenti ai bisogni del prossimo. Il convegno, al suo ventennale, riprende
il tema del protagonismo delle chiese locali nell'individuazione di problemi sociali e di possibili
risposte, proponendo uno sguardo europeo e nazionale”. Tra i relatori del convegno figurano
Maria Bonafede, moderatora della Tavola valdese; Franca Di Lecce, direttore del Servizio
rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI); Debora Spini,
presidente del concistoro della chiesa valdese di Firenze, oltre a esponenti degli enti di azione
sociale delle chiese evangeliche tedesche, spagnole e olandesi. Il convegno si concluderà con
l'intervento di Marco Armand Hugon, presidente della Diaconia valdese, l'ente organizzatore
dell'incontro. (www.diaconiavaldese.org).
(NEV/WCC) – Il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) ha lanciato un appello affinché le
chiese e le istituzioni ecumeniche continuino a premere sulla comunità internazionale per
ottenere un accordo “giusto, ambizioso e vincolante” sul cambiamento climatico. La Conferenza
di Copenaghen dello scorso dicembre non ha raggiunto “le aspettative del movimento
ecumenico e di larga parte della società civile mondiale”, si legge in un documento elaborato dal
Comitato esecutivo del CEC, riunitosi a Ginevra dal 23 al 26 febbraio scorso. Per questo è
importante “rafforzare l'impegno comune in vista della prossima Conferenza sul clima” che si
terrà a Città del Messico nel dicembre 2010. Secondo gli esponenti del CEC un accordo sul
clima dovrebbe necessariamente comprendere “il riconoscimento della responsabilità storica
dei paesi industrializzati per le emissioni di CO2, e un chiaro impegno per il raggiungimento di
un massimo di 350 parti per milione di CO2 nell'atmosfera, l'individuazione di modi per mitigare
l'impatto”. Tutto questo per combattere gli effetti devastanti del cambiamento climatico che
incidono soprattutto sulla vita “dei più poveri e vulnerabili in molte parti del mondo, come le isole
del Pacifico o i Grandi laghi o la regione del Corno d'Africa”.
(NEV) - Dal 20 al 28 febbraio si è svolta a Dakar (Senegal) una consultazione della Comunità di
chiese evangeliche in missione (CEVAA), sul tema “L'immigrazione vista dall'Africa”. I delegati
delle 37 chiese membro provenienti da una decina di paesi africani, dalla Francia e dall'Italia,
hanno firmato una dichiarazione finale in cui lanciano un appello agli stati africani, nonché
all'Unione africana, affinché avviino una campagna di informazione sulle politiche di
immigrazione dei paesi europei. “Chi vuole lasciare il proprio paese deve sapere a cosa va
incontro - ha spiegato il pastore togolese Samuel Kpoti della chiesa francofona presbiteriana di
Roma che ha partecipato alla consultazione -. Proponiamo all'Unione africana di mettere a
disposizione un 'codice di emigrazione' teso a dare un'idea realistica di cosa significhi
approdare sulle coste dell'Europa. Ai singoli stati chiediamo di guardare criticamente a quei
paesi europei che portano avanti politiche che screditano gli immigrati. Alle chiese africane,
infine, proponiamo di redigere un annuario che raccolga esperienze e testimonianze di
immigrati verso i paesi del Nord del mondo e che al contempo contenga un indirizzario delle
chiese evangeliche e delle federazioni di chiese alle quali è possibile rivolgersi”. La CEVAA
intanto ha messo in cantiere un documento teso ad approfondire il fenomeno dell'immigrazione
da un punto di vista biblico e storico (www.cevaa.org).
(NEV/ENI) – Si conclude oggi a Columbia, nello stato della Carolina del Sud (USA), il raduno di
tre denominazioni metodiste afro-americane riunitesi per affrontare insieme problemi quali la
disoccupazione e il crimine, che affliggono in modo sproporzionato la popolazione nera
maschile. “Quella che per la maggior parte delle persone è una recessione economica, per la
comunità afro-americana è una vera e propria depressione”, ha aggiunto il vescovo John R.
Bryant della Chiesa metodista episcopale africana che, insieme alla Chiesa episcopale
metodista africana Zion e alla Chiesa cristiana episcopale metodista, è tra i promotori
dell'evento. Le tre denominazioni, che in totale contano circa 5 milioni di membri, hanno deciso
di lavorare insieme per riuscire ad affrontare in modo più efficace le questioni sociali che
affliggono la comunità nera. “La nostra speranza – ha affermato il pastore Staccato Powel,
presidente del raduno - è che l'impatto della nostra testimonianza collettiva possa dare alle
questioni sociali della popolazione nera maschile lo stesso slancio che il movimento di Martin
Luther King diede alla lotta per i diritti civili”.
(NEV) - Negli ultimi anni sono sorte in Svizzera più di 300 nuove chiese di migranti provenienti
dall'America Latina, dall'Africa e dall'Asia. E' quanto scaturisce da un'inchiesta pubblicata in
questi giorni dalla Federazione delle chiese evangeliche in Svizzera (FCES). Lo studio, di 127
pagine, permette di approfondire un fenomeno complesso: per la prima volta viene fatta luce
sulle forme di organizzazione, il numero e i membri delle chiese migranti a livello nazionale. Lo
studio si interroga anche sulle implicazioni teologiche e sociali di tale fenomeno. Una nuova
pluralità, che è anche una sfida alla concezione stessa della comunità cristiana, dicono gli
autori, i quali si interrogano sulle opportunità offerte da una integrazione riuscita per l'insieme
della comunità protestante svizzera. Lo studio riflette anche su punti teologicamente sensibili
come le pratiche di culto e di missione, così come la comprensione della chiesa e del suo
ministero. Inoltre, nella linea di “Essere chiesa insieme”, vengono proposte delle prospettive
concrete di azione. “L'incontro tra le chiese nazionali e le nuove chiese dei migranti è
un'opportunità da cogliere per ambedue le parti” ha dichiarato il pastore Thomas Wipf,
presidente della FCES. E' possibile scaricare la pubblicazione in lingua tedesca o francese dal
sito www.feps.ch.
(NEV) – Si apre con un articolo sulla prossima V Conferenza mondiale sulla condizione della
donna a firma di Greetje van der Veer, presidente della Federazione donne evangeliche in Italia
(FDEI), il numero di febbraio del “Notiziario FDEI”, allegato al settimanale delle chiese battiste,
metodiste e valdesi “Riforma” n. 10/2010. In sommario, una meditazione biblica sul Salmo 150;
un profilo della filosofa e teologa Mary Daly, recentemente scomparsa; l'iniziativa “40 giorni per
porre termine alla violenza contro le donne” e un documento sullo stesso tema della chiesa
protestante dei Paesi Bassi; la Giornata mondiale di preghiera delle donne; Forum ecumenico
delle donne cristiane in Europa.
(NEV) - Con “Martin Bucer. Un domenicano riformatore” (ed. Claudiana, pagg. 120, euro 11)
Ermanno Genre offre il ritratto di una delle figure fondamentali della Riforma protestante del XVI
secolo. Arrivato a Strasburgo nella primavera del 1523, Bucer fece della città un vero e proprio
laboratorio teologico, a cui partecipavano anche i laici, e una terra d'asilo per molti rifugiati, tra
cui il giovane Calvino. Domenicano, scomunicato per aver sposato una monaca, ebbe sempre a
cuore l'unità dell'unica chiesa di Cristo anche quando Carlo V impose il ritorno del cattolicesimo
a Strasburgo: con immutata convinzione e passione cercò, inutilmente, il dialogo con Roma e si
batté per il superamento delle divisioni tra luterani e zwingliani, riguardanti la comprensione
dell'eucaristia. Costretto all'esilio in Inghilterra, contribuì alla riforma della chiesa anglicana.
Claudiana, via S. Pio V 15, 10125 Torino; www.claudiana.it
APPUNTAMENTI
TORINO — Giovedì 4, per il ciclo di formazione adulti sul tema “Il gesto e la Parola: che cosa
sono i sacramenti?”, Stefano D'Amore interviene su “Il battesimo nella Bibbia”. Alle 16 e alle
20.45 presso la Casa valdese, corso Vittorio Emanuele 23.
ISOLA DEL LIRI (Frosinone) – Giovedì 4, il Centro culturale “Martin Luther King” invita alla
conferenza di Herbert Anders “Il sistema della 'truffa innocente'. Quali speranze contro il danno
ambientale dell'economia liberista?”. Alle 17 in via Piscicelli 37.
ROMA – Venerdì 5, per il ciclo "Apocalisse, un messaggio di pace", organizzato dall'Unione
italiana delle chiese avventiste del 7° giorno (UICCA), Shawn Boonstra interviene su "Il marchio
della bestia. Come evitare di riceverlo?". Alle 20 presso l'auditorium della chiesa avventista,
piazza Vulture 1. Per informazioni: 800 098 650; www.apocalisseepace.it
ROMA – Venerdì 5, culto per la Giornata mondiale di preghiera delle donne. Alle 17 presso la
chiesa valdese di piazza Cavour.
TORINO - Venerdì 5, la Commissione diocesana per l'ecumenismo e il dialogo, la Commissione
evangelica per l'ecumenismo e le Chiese ortodosse del capoluogo piemontese organizzano la
tavola rotonda “L'ecumenismo tra missione e testimonianza. Nuove sfide a 100 anni dalla
Conferenza di Edimburgo”. Interventi di Michel Charbonnier, “Missione ed ecumenismo alla
Conferenza di Edimburgo: quali sollecitazioni per la testimonianza ecumenica oggi?” e Ennio
Bossu, “La missione e la sfida dell'inculturazione in orizzonte ecumenico”. Alle 17.30 presso la
Casa valdese, corso Vittorio Emanuele II 23.
COSIMO – Sabato 6, la Federazione donne evangeliche in Italia (FDEI) e la chiesa evangelica
“La Parola vivente” organizzano il convegno “Donne come noi: create all'immagine di Dio”, sul
tema della tratta e della prostituzione. Relatrice Debbie Kelsey. Dalle 9 in via Papa Paolo
Giovanni II 3.
FIRENZE – Sabato 6, XX Convegno della diaconia sul tema “Esperienze di diaconia
comunitaria”. A partire dalle 9 presso la Foresteria valdese, via de’ Serragli 49.
ROMA – Sabato 6, a conclusione del ciclo "Apocalisse, un messaggio di pace", organizzato
dall'Unione italiana delle chiese avventiste del 7° giorno (UICCA), due conferenze di Shawn
Boonstra. Alle 11 "La testimonianza di Gesù. Dio parla ancora ai popoli?"; alle 20 “L'ultima notte
sulla terra. Sai se sei già pronto?". Presso l'auditorium della chiesa avventista, piazza Vulture 1.
Per informazioni: 800 098 650; www.apocalisseepace.it
SANREMO – Sabato 6, la chiesa valdese invita alla proiezione del documentario “Bibbia e
libertà. Otto secoli di storia valdese”, realizzato dal servizio televisione della Federazione delle
chiese evangeliche in Italia (FCEI). Segue dibattito. Alle 16.30 in via Roma 14.
UDINE – Sabato 6, l'Associazione culturale evangelica “Guido Gandolfo” invita alla tavola
rotonda sul tema “L'Unità d'Italia: allora e oggi”. Intervengono Tiziano Sguazzero e Paolo Ricca.
Alle 17 presso la sala della Fondazione CRUP, via Manin 15.
ROMA – Sabato 6, la chiesa metodista invita alla serata “Insieme per Haiti”, cena solidale con
musica, poesia, canti. Alle 19.30 nel salone metodista, via Firenze 38. Prenotazioni:
334.6677050.
CUNEO – Domenica 7, in occasione della Festa della donna, il Circolo evangelico invita a un
culto con dibattito pubblico sul tema “Le donne nella chiesa: davvero il vangelo insegna una
chiesa dominata dagli uomini?”. Alle 10.30 in corso Nizza 2.
ROMA – Domenica 7, il Coordinamento donne contro il razzismo, nell'ambito della “Primavera
antirazzista”, organizza “Voci di donne migranti e cittadine” una giornata con mostre, libri, stand,
musica, spettacoli, testimonianze. Dalle 11 fino al tramonto in piazza Campo de' Fiori.
TORINO – Domenica 7, concerto di beneficenza dell'Unione musicale di Inverso Pinasca a
favore dei terremotati di Haiti. Alle 16.30 presso il tempio valdese, corso Vittorio Emanuele II 23.
ROMA – Domenica 7, il SAE organizza un concerto ecumenico di beneficenza a favore
dell'ospedale Bethesda di Agou-Kpalimé (Togo). Alle 18 presso il tempio metodista, via XX
Settembre angolo via Firenze.
TORINO – Lunedì 8, per il ciclo “Il Signore è veramente risorto”, organizzato dal Centro
teologico e dal Centro evangelico di cultura “Arturo Pascal”, lectio biblica di Giorgio Bouchard
“La Risurrezione di Gesù: San Paolo, un'esperienza folgorante”. Alle 18, al Centro teologico,
corso Stati Uniti 11/h.
CAMPAGNA (Salerno) - Lunedì 8, per la rassegna letteraria dell'Associazione culturale
“Francesco Turrettini”, presentazione del libro di Lidia Maggi “Le donne di Dio. Pagine bibliche
al femminile”. Alle 18.30 presso il tempio battista di via Mameli.
TORINO – Martedì 9, il Centro evangelico di cultura “Arturo Pascal”, il Centro evangelico di
cultura “Lodovico e Paolo Paschetto” e la Commissione bioetica della Tavola valdese invitano
all'incontro con Ignazio Marino sul tema “Il testamento biologico e i temi di fine vita”; introduce
Luca Savarino. Alle 16.30 presso la Casa valdese, corso Vittorio Emanuele II 23.
TORINO – Mercoledì 10, per il cineforum “Liberazione e libertà”, organizzato dall'Amicizia
ebraico-cristiana in collaborazione con il Centro di cultura “A. Pascal” e dalla Comunità ebraica,
proiezione del film “L'onda” (2008) di Dennis Gansel. Alle 16.45, Casa valdese, corso Vittorio
Emanuele II 23.
TELEVISIONE – Domenica 7, su RAIDUE all'una di notte circa, la rubrica “Protestantesimo”
manda in onda una puntata con i servizi “Le donne nella Bibbia: uno sguardo diverso su Dio”,
“Ti racconto la mia storia: incontro con Gabriella Caramore”, e la rubrica “L'evangelo secondo
Schubert”. Le trasmissioni sono disponibili anche sul sito della RAI, attraverso il link alla pagina
www.fedevangelica.it/servizi/ssrtv041.php
RADIO – Ogni domenica mattina alle 7.30 su RAI Radiouno, “Culto Evangelico” propone una
predicazione (7 marzo, pastore Carmine Napolitano), notizie dal mondo evangelico,
appuntamenti e commenti di attualità. Le trasmissioni possono essere riascoltate collegandosi
al sito di RAI Radiouno, attraverso il link alla pagina www.fedevangelica.it/servizi/ssrtv03 1.php
ANTEPRIMA
Chi vuole togliere voce alla libera informazione in TV
di Marco Davite
Roma (NEV), 3 marzo 2010 – Proponiamo in anteprima un articolo di Marco Davite che verrà
pubblicato sul prossimo numero del settimanale delle chiese battiste, metodiste e valdesi
“Riforma” (www.riforma.it). L’autore è caporedattore della rubrica televisiva “Protestantesimo”, in
onda su RAIDUE, a cura della Federazione delle chiese evangeliche in Italia.
La Settimana della libertà è un appuntamento importante per gli evangelici italiani. Come di
consueto, anche quest’anno la rubrica Protestantesimo aveva previsto di dedicare una puntata
ai temi della Settimana con due servizi, uno sui fatti di Rosarno e uno in difesa della
Costituzione, da tempo sotto attacco da parte delle forze politiche attualmente al governo.
Come già riportato anche su questo giornale, i due servizi non sono potuti andare in onda
perché la Commissione parlamentare di vigilanza dei servizi radiotelevisivi, insieme al Garante
delle Comunicazioni, ha emanato una normativa che impone a tutte le trasmissioni diverse dalle
tribune politiche e dai programmi di informazione giornalistica di non affrontare temi di evidente
rilevanza politica, per tutta la durata della competizione elettorale.
Una decisione grave, che di fatto imbavaglia l’informazione pubblica che normalmente dedica
uno spazio particolare proprio al dibattito politico. Una normativa ben più restrittiva delle
precedenti, che si limitavano ad escludere la presenza di candidati e di appartenenti ai vari
partiti dai programmi televisivi, a meno di garantire un equilibrio delle parti, sotto un attento
controllo dell'ufficio legale della RAI. Le ragioni, non siamo ingenui, ci appaiono evidenti: la
radio, ma ancor più la televisione, sono dei mezzi molto potenti, in grado di creare grandi
consensi e movimenti di opinione. La TV è in grado di “creare” la propria verità in maniera
autoreferenziale, perché ciò che viene ripetuto con sufficiente caparbietà diventa vero per un
numero straordinario di persone, che verosimilmente si recheranno poi alle urne per esprimere
il proprio voto. E’ dunque giusto, in linea di principio, regolamentarne l’uso con degli strumenti
tesi a offrire a tutti pari opportunità.
Il problema però è proprio qui: le norme che apparentemente dovrebbero garantire questa
imparzialità nascondono (neanche tanto) l’intento opposto, di togliere cioè voce a quei pochi
spazi di informazione televisiva che ancora non sono controllati, direttamente o indirettamente,
dal governo. Questa normativa è come una grande rete da pesca, pensata per pesci grossi
come ad esempio “Anno Zero”, nella quale è incappato anche qualche piccolo pesciolino come
noi.
Ovviamente ne è nata una piccola “querelle” tra la nostra redazione e la RAI, per assurdo,
anch’essa spiazzata da queste nuove norme. In questo percorso ci siamo sentiti sostenuti dal
presidente della Federazione delle chiese evangeliche, Massimo Aquilante, che con fermezza e
tempestività ha preso posizione rispetto ai contenuti di queste nuove norme.
Ecco, è questo il vero nocciolo del problema: non si tratta solo di guardare alla “censura” del
nostro programma, ma di cogliere in questa censura (applicata e non agita dalla RAI) il segno
della grave deriva autoritaria in atto nel nostro Paese, della preoccupante limitazione del diritto
di espressione contro il quale vogliamo gridare con tutto il fiato che abbiamo in gola, con tutti i
mezzi di comunicazione che abbiamo a nostra disposizione.
LE NOTIZIE NEV POSSONO ESSERE UTILIZZATE LIBERAMENTE, CITANDO LA FONTE
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