Sull`esistenza di una relazione diretta fra la costante di
Transcript
Sull`esistenza di una relazione diretta fra la costante di
NOTE TECNICHE Sull’esistenza di una relazione diretta fra la costante di struttura fine e le due costanti di Feigenbaum EMILIO SANTORO ENEA, UTS Tecnologie Fisiche Avanzate piezza che si registra nella biforcazione precedente (segmenti wn nella figura 1). La prima costante di Feigenbaum,δ, si ricava invece dalla successione di rapporti fra la distanza che separa due ramificazioni successive nella biforcazione (segmenti αn nella figura). Anche in questo caso, tale distanza è in rapporto costante con la distanza tra le ramificazioni precedenti. Si ha quindi, per questa costante: = 4.669201609102991... note tecniche E 88 siste una relazione semplice fra le costanti che appaiono nei fenomeni di raddoppiamento di periodo e nelle transizioni ordine-caos (costanti αδ e δ di Feigenbaum) e la costante di struttura fine α . Il presente lavoro ne evidenzia la struttura, sottolineando la possibilità, in base alla coincidenza numerica trovata, di determinare la costante di struttura fine con precisione arbitraria. La più recente determinazione della costante di struttura fine raccomandata dal NIST1 (CODATA Recommended Values of the Fundamental Physical Constants, 2002), assegna ad α il valore: α=7.297 352 568(24) • 10-3 (1) con una incertezza relativa pari a: oggetto di questa nota nascono da una coincidenza numerica. Si definiscano a questo proposito, sottolineando la quasi identità dei valori: 5.400151334 • 10-2 (3) 5.399583137 • 10-2, (4) avendo indicato con: αδ=2.502907875095893... (5) la seconda costante di Feigenbaum, relativa alla successione di rapporti fra l’ampiezza dei rami dell’albero nei processi di biforcazione della mappa logistica3-6: x(t+1) = rx(t)[1 – x(t)], = 3.3 • 10-9. (2) Le considerazioni che sono con r ε[0,4] . Tale ampiezza è in rapporto costante con l’am- ENERGIA, AMBIENTE E INNOVAZIONE 2/05 (6) Analoghe considerazioni valgono per il calcolo della seconda costante di Feigenbaum, che si ottiene, in base a quanto detto, da: = 2.502907875095893... Una opportuna combinazione dei termini α,δ e αδ, dà luogo alla relazione: 100.000000025... (7) Si può notare che se α assumesse il valore αt “teorico”: αt = 7.297 352 569 553 915 ... • 10-3 (8) La (7) darebbe come risultato esattamente 100. Rispetto al valore della costante di struttura fine fornita da CODATA, si trova che la deviazione relativa di αt è: 2.13 • 10-10, (9) NOTE TECNICHE cioè un ordine di grandezza inferiore alla (2). Modificando opportunamente la (7) col nuovo valore di αt così ottenuto, si ottiene facilmente la relazione: 1 (10) La (10) potrebbe essere interpretata come una semplice coincidenza numerica, ma un’analisi più approfondita mostra la presenza in essa un certo ordinamento. Se infatti si pone: = 1.582047493655951..., (11) la (10) diventa: (12) La (12) può essere riscritta nei termini di una serie: = 2.502907875095893... di decimali conosciuti e tabulati per le due costanti di Feigenbaum. La (14), in base a quanto accennato più sopra, imporrebbe alla costante αt una variazione di ordine ancora inferiore,α1t , rispetto alla variazione operata sulla costante di struttura fine per ottenere il valore utilizzato in questo lavoro. Sarà infatti lecito supporre che: < 10-10. C’è un significato profondo nascosto nella (13) o si tratta solo di una straordinaria coincidenza di numeri in combinazione arbitraria tra di loro? Di fatto, la (13), o magari la (14), mette per la prima volta in relazione diretta le due costanti di Feigenbaum, mostrando una loro interdipendenza che si esplica proprio tramite α; in più, essa potrebbe fornire il valore della costante di struttura fine con la precisione voluta, una volta introdotto in essa un adeguato numero di cifre significative per δ e αδ. Se le speculazioni che si fanno intorno alla dipendenza dal tempo della costante α dovessero in futuro rivelarsi qualcosa in più di semplici ipotesi, come potrebbe questo riflettersi nella relazione (13) e quindi nella struttura delle transizioni ordine-caos? In realtà, esistono altre notevoli coincidenze, di cui questa che è stata presentata è forse la più straordinaria, che suggeriscono l’esistenza di un quadro molto più ampio di correlazioni fra grandezze di natura diverse, numericamente coerente, basato proprio sulla variazione delle costanti fondamentali. Ad esempio, la (4) appare ricorrente in alcune espressioni che coinvolgono rapporti con altre costanti di accoppiamento ed in alcune relazioni con grandezze cosmologiche. Ma questo potrebbe essere oggetto di un prossimo lavoro. Note 1 //physics.nist.gov/cuu/ Constants/index.html 2 Fonte: www.mathsoft.com – Mathsoft Resources. (13) Figura 1 Diagramma di biforcazione della mappa logistica2 in perfetta identità con la (5). La (13) esprime una relazione funzionale fra le due costanti di Feigenbaum e la costante di struttura fine, al grado di precisione con cui è stato effettuato il calcolo. Data la convergenza della (13) (per n=3 non si hanno variazioni già sulla quindicesima cifra decimale), si potrebbe ipotizzare la validità della sua generalizzazione: (14) in considerazione del numero ENERGIA, AMBIENTE E INNOVAZIONE 2/05 89