IL SALÒ SOGNA PER DAVVERO E SUONA LA SVEGLIA AL CERVIA

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Il Brescia
16 Maggio 2006
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Serie D
Girone C. Vinta dopo 120' la prima gara dei play-off promozione. Domenica arriva il Rodengo Saiano
IL SALÒ SOGNA PER DAVVERO
E SUONA LA SVEGLIA AL CERVIA
La formazione di casa domina l'incontro, poi a 10' dalla conclusione un penalty di Aruta costringe ai supplementari
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SALÒ
CERVIA
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2
1
Salò: Cecchini, Visconti (dal 74’ Cittadini),
Savoia, Sella, Ferretti, Martinazzoli, Quarenghi (dal 74’ Nizzetto), Pedrocca, Luciani,
Franchi, Morassutti. A disp. Offer, Baini, Rossi, Secchi, Pezzettini. All. Bonvicini.
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Cervia: Bertaccini, Guerra, Soprani, Lampugnani (dal 50’ Meschino), De Miglio (dal 57’
Pierleoni), Montella, Garavini, Calanchi, Colombo, Aruta, Salzano (dal 66’ Rafael). All.
Graziani
romagnoli, ma si fanno raggiungere su rigore nei minuti finali di gara. Nei tempi supplementari ci pensa Nizzetto a rimettere a posto le cose e poi
Cecchini si supera e salva il salò
dalla lotteria dei rigori. Il Cervia inizia bene, crea buon gioco
in avvio di gara. Ma è tutta
un’impressione perché il Salò al
15’ prende possesso del centrocampo e il capitano Quarenghi,
lasciato spesso da solo sulla sinistra, ha campo libero per smistare diversi palloni. Per Bertaccini inizia la giornata nera.
GIOVANNI STAIANO
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Reti: 32 ’p.t. Luciani , 35’s.t. Aruta (r.),
3'p.t.s. Nizzetto (S).
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Arbitro: Massa di Imperia
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Note: Ammoniti: Franchi, Martinazzoli, Luciani, Nizzetto (S); Guerra, Montella, Calanchi (C). Angoli 9 a 9. Spettatori 1500 circa.
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■ Il Salò scrive la parola fine
al sogno del Cervia, superando
la compagine guidata da Ciccio
Graziani nel primo turno dei
playoff per la serie C2. I ragazzi
di Bonvicini giocano un buon
primo tempo, mettendo sotto i
DOPO qualche occasione peri-
colosa creata dallo stesso capitano di casa, arriva la rete del
vantaggio. Al 32’ Franchi ruba
la sfera dai piedi di De Miglio e
serve al centro dove l’accorrente Luciani appoggia in rete di
piatto. Gli ospiti provano a reagire, ma il primo tempo si chiude con il Salò in vantaggio. Nella ripresa il Cervia sembra credere nel pareggio, ma è ancora
la squadra di Bonvicini a rendersi pericolosa con Franchi
3L'esultanza dei giocatori del Salò dopo il gol di Luciani
che sbaglia da posizione ravvicinata. Dieci minuti prima dello scadere il pareggio. Aruta
raccoglie un pallone sulla sinistra, supera due avversari con
esperienza entra in area ma viene abbattuto da Martinazzoli:
per l’arbitro è rigore.
DAL DISCHETTO lo stesso bomber romagnolo non sbaglia: è 11. Si va ai supplementari con le
due formazioni stanche. Al 92’
Pedrocca potrebbe già regalare
il vantaggio ai padroni di casa,
ma si il suo colpo di testa esce a
lato. Passano solo cinque minuti e il Salò raddoppia. Il gol è la
fotocopia della rete del vantaggio. Luciani serve un passaggio
filtrante per Franchi che mette
al centro dove si fa trovare
pronto Nizzetto che segna il gol
della vittoria. Nei minuti finali
Cecchini mette in cassaforte il
risultato superandosi su Suprani; poi tocca a Sella salvare sulla
linea. Alla fine il risultato resta
2-1. Il sogno del Salò continua,
almeno fino a domenica: il giorno del derby col Rodengo. ■
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Il Brescia
16 Maggio 2006
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Spogliatoio. Sul rigore tutti d'accordo: «C'era, bravo arbitro»
MISTER BONVICINI:
«NOI PIÙ SQUADRA
RISPETTO A LORO»
Graziani: sconfitta immeritata, sotto porta abbiamo giocato meglio
G.S.
3La rabbia di Ciccio Graziani durante la partita contro il Salò
■ Euforia. Basta una parola
per descrivere il clima nello
spogliatoio del Salò. «Sono
molto contento – conferma mister Bonvicini – perché abbiamo condotto una gara tutta di
testa e di gambe. Nel primo
tempo abbiamo dominato; nella ripresa ci siamo fatti mettere
un po’ sotto, ma alla fine siamo
riusciti a portare a casa la vittoria». Bonvicini ha apprezzato
soprattutto la prova del gruppo
che ha dimostrato di essere un
buon collettivo. «Il Salò mi è
sembrata più squadra del Cervia ed è forse questa è la chiave
della nostra vittoria».
MENTRE i suoi ragazzi strappa-
vano il 2-1 sul campo, il tecnico
soffriva in panchina. «Ho sempre creduto nella vittoria – prosegue Bonvicini – anche se il pareggio del Cervia sembrava poter cambiare le sorti della partita». Nessuna polemica sulla
rigore, a molti sembrato dubbio, «il rigore c'era e ha fatto
bene l'arbitro a darlo» Il Salò
adesso se la dovrà vedere contro il Rodengo Saiano, la vera
bestia nera per mister Bonvicini. «Purtroppo la statistica –
conclude il tecnico locale – non
Il dato
Un gol da dedica
per Saverio Luciani
Lo schema
Un gol provato più volte
in allenamento, come
confermato da mister
Bonvicini. Poi la giusta
ricompensa in campo
e la dedica a mamma e
fidanzata. «Per un
attaccante segnare
è sempre una soddisfazione,
ma sono contento per la
squadra. Siamo consapevoli
del traguardo che stiamo
inseguendo e non abbiamo
intenzione di mollare».
■■
ci è favorevole, visto che su
quattro gare, abbiamo raccolto
un solo pareggio e tre sconfitte.
Non avrò particolari problemi
di formazione, speriamo di ribaltare i pronostici». Mentre il
Salò prosegue il cammino promozione, il sogno di mister Graziani s’interrompe bruscamente. «Mi dispiace – inizia l’ex
campione del Mondo – perché
non meritavamo di perdere e
sotto porta abbiamo giocato
meglio. Poi nei supplementari
non siamo riusciti a chiudere la
partita e siamo stati puniti».
COMPLICE FORSE anche l'im-
provviso nervosismo di alcuni
giocatori del Cervia «che ancora una volta hanno dato un
brutto esempio di come ci si
comporta in campo». A chi gli
domanda cosa farà nel futuro,
Graziani risponde: «non so cosa succederà l’anno prossimo;
per me sono stati due anni bellissimi a Cervia, è ancora presto
per decidere». Per gli ospiti, visibilmente affranti per la fine
prematura del sogno, parla anche De Miglio, autore dell’erroraccio che ha permesso al Salò
di portarsi in vantaggio. «Purtroppo sono stato un po’ ingenuo – commenta il difensore
del Cervia – dovevo spazzare e
non ci sono riuscito». Anche
per Suprani la sconfitta è figlia
dei numerosi errori della squadra. «Nel finale avevo la palla
del pareggio ma Cecchini si è
superato. Credo che il Salò abbia vinto più per demerito nostro, perché abbiamo sbagliato
davvero troppo». ■
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