il perdono

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il perdono
L’Ora di Religione – Intorno alla storia – Primaria – dicembre 2014 IL PERDONO
A piedi nudi, vecchissima, stanchissima, quasi morente, la Pellegrina andava. Aveva dentro un
rimorso che non le permetteva di morire. Da tempo immemorabile, ogni anno, si risvegliava
dall'apparente morte. Sapeva che la sua vita avrebbe avuto fine solo dopo aver ricevuto il «gran
perdono». Prima avrebbe dovuto vedere Qualcuno e sentire qualcosa. Non sapeva Chi o che cosa,
ma era certa che ciò dovesse accadere.
La misera donna cominciava a perdere ogni energia quando, alla periferia di una cittadina, scorse
alcune abitazioni illuminate. Bussò a tutte le porte: nessuno le rispose. Sempre più stanca e
scoraggiata, riprese il suo cammino.
Infine vide, dei fuochi accesi che indicavano la presenza di gente. Erano dei pastori. «Non abbiate
timore di una innocua vagabonda come me. Volevo chiedervi se avete sentito un canto di angeli».
I due omaccioni non capirono quelle strane parole e, spaventati, scacciarono la misteriosa intrusa.
La Pellegrina sentiva che era la sua ultima occasione. O stanotte oppure era la fine. Animata da
incredibile speranza, si rimise in cammino.
Finalmente, vide un debole raggio di luce proveniente da una lucerna di una grotta. La Pellegrina
riuscì a raggiungerla ma stramazzò davanti all'entrata. Disperava di potersi rialzare, quando avvertì
il tocco di una mano rude eppure tenera sulla sua testa. Davanti le stava un uomo ancor giovane.
«Sorella, stai soffrendo molto e sei proprio stremata, vero? Ma chi sei?». Nessuna risposta. L'uomo
entrò nella grotta e presto ne venne fuori con una brocca piena. «Bevi, ti farà bene. Ma tu chi sei?
Come mai sei giunta qui?». Nessuna risposta. La Pellegrina pareva intenta solo a dissetarsi. Era
come se non bevesse da secoli. L'uomo dal volto serio e buono le propose: «È meglio che tu beva
"dell'altra acqua". Vieni, entra!». La sollevò per le braccia; lei era leggera leggera... L'Uomo
sbalordì per quei lunghissimi capelli bianchi e richiese: «Ma chi sei? Non vuoi dire chi sei?».
Intanto riuscì a farla entrare nella grotta. Alla debole luce scorse due occhi colmi di dolore, amore,
terrore, vergogna, implorazione... Che cosa era venuta a fare, che cosa voleva da loro? Non aveva
alcun dono da portare, come i pastori. «Tu soffri molto! Ti senti morire, vero?».
«Vorrei, ma non posso morire, se prima non saprò che essi hanno cantato, o canteranno!».
«Chi vuoi sentir cantare?».
«Gli angeli. Prima di arrivare fin qui ci avevo tanto sperato perché... voglio raccontarti!». La voce
della Pellegrina era un soffio. «Ero cosi stanca che sono piombata in un sonno profondo e ho fatto
un dolce sogno. Era qualcosa di celestiale. Angeli... cantavano. Svegliandomi mi resi conto che
potevo essere finalmente liberata dal mio tormento. Potevo dunque essere libera. Purtroppo era solo
un sogno!».
«Ma tu non hai sognato, sorella! Hanno davvero cantato, gli angeli, stanotte, sotto questo lembo di
cielo».
«Dici il vero?», gridò la Pellegrina. «Hanno portato il Messaggio?».
L'uomo buono non recepiva il senso di quelle parole e non capì la ragione di quel grido, tuttavia
assicurò: «Certo! Li hanno sentiti cantare anche i pastori, laggiù!».
«Essi non mi hanno risposto e mi hanno scacciata!».
«Forse hanno avuto paura. Tu sembri una creatura soprannaturale, misteriosa».
Editrice Elledici L’Ora di Religione – Intorno alla storia – Primaria – dicembre 2014 «Anche tu hai l’aria di una persona misteriosa. Come ti chiami? Chi sei?».
«Io? Mi chiamo Giuseppe, sono un modesto legnaiolo, che fa la volontà di Dio. Ma so di essere il
più fortunato, perché prescelto a custode di una donna unica al mondo: la Predestinata. Ascolta, sto
per confidarti una cosa grande, che io stesso, solo ora, ho davvero capito, perché in questa grotta,
stanotte, è entrato tutto il cielo. Lo hanno detto gli Angeli!».
«Lì dentro... c'è una donna?».
«Se mi dai modo di soccorrerti e farti entrare, potrai anche conoscerla. E vedrai... vedrai il Paradiso!
Non ti ho detto che ormai il cielo è sceso sulla terra?».
La Vecchissima ora tremava tutta, non si capiva se di gioia, di dolore o di timore. Bevve, bevve a
lungo. Voleva alzarsi, ma non vi riusciva; così accoccolata com’era, si lasciò sospingere dal
legnaiolo. E fu davanti alla Donna! La Donna si chinò e stese la mano per sfiorare quel mucchio di
cenci, di miseria. La Pellegrina non poté resistere oltre e alzò lo sguardo: e fu uno sguardo
lunghissimo e intenso. La sventurata teneva fissi sul «volto santo» i suoi occhi, che
improvvisamente divennero vivi, brillanti, quasi come quelli della Predestinata. Le rughe del viso si
riempirono di lacrime. Lo sguardo della giovane Madre fu altrettanto lungo ed eloquente; poi si
spostò allo strato di paglia lì accanto, su cui giaceva il Neonato, e fu come se, senza parole, dicesse
alla vegliarda: «Si, è proprio Lui! Il Redentore. Colui che, secondo le profezie, dovrà salvare
l'umanità. Ora puoi sperare anche tu!». Ma la Pellegrina era di nuovo agitatissima, il cuore le
batteva forte. Probabilmente, come i pastori, lei voleva donare qualcosa ma non osava? E allora fu
lui a osare: «Vuoi offrire un piccolo dono alla Madre o al Figlio? Metti tutto nelle mani della
Madre: vedrai che, qualunque cosa sia, Ella accetterà e il Figlio gradirà. E tu avrai pace!».
La Donna tese la mano e, tremando, la Pellegrina vi depose la sua. E la «brutta cosa» che le si era
sciolta nell'animo guizzò come una fiamma e poi prese forma e restò sulla mano di Maria come un
frutto vivo: era una mela. «Quella mela!».
«Allora sei proprio tu!», mormorò la Predestinata.
«Si, sono Eva. Ora, posso morire in pace! Si, perché è arrivato Colui che cancellerà ogni male del
mondo». La Peccatrice non poteva morire senza aver sentito il canto degli angeli che annunciava
agli uomini redenzione e salvezza. E il grande prodigio si era compiuto. Eva e Maria! Le due donne
che avevano parlato con gli angeli, e avevano risposto.
Eva aveva avuto la disgrazia di ascoltare l'angelo del male, aveva seguito il suo consiglio e ne era
venuto rovina all’umanità intera.
Maria aveva avuto la grazia di ascoltare l'Angelo santo, e il «sì» che Lei aveva pronunciato ora
riconciliava tutti gli uomini con il Creatore, che nel suo amore misericordioso, in nome del Figlio...
perdonava!
Editrice Elledici