Sette più uno - martino gonnelli
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Sette più uno - martino gonnelli
Letture. (l’accidia) L'accidia è il più intellettuale dei peccati. E' il rifiuto della vita, dei suoi pericoli e dei suoi dolori. (…) solo l'intelligenza può portare a una simile distorsione e mantenerla in essere. (C. Marlowe, Doctor Faustus, Scena VI) È PERICOLOSO APPOGGIARSI ALLE PORTE Carlo ha un problema. IN CASO DI LAMPEGGIANTE ACCESO È SEVERAMENTE VIETATO ENTRARE IN CABINA A.T. Carlo ha una preoccupante carenza di autodisciplina. ANSALDO AD TRANZ. FIREMA MOD. 153612008. È un lettore compulsivo, Carlo. Una vittima passiva della parola scritta, prostrata all’input grammatico-letterale, un feticista del segno nero su sfondo chiaro, della linea contorta e codificata. Non si tratta, però di amore per la letteratura, magari. In realtà Carlo sfugge all’immediato, alla necessità del presente, al dovere. È un artificio per allontanare i pensieri grigi, quelli della piccola quotidianità. Come da piccolo, quando aveva tredici anni. Anche allora indulgeva nella lettura di scritte inutili. Evasione morbosa e scomoda. FARE ATTENZIONE ALLA DISTANZA TRA TRENO E BANCHINA A seconda media Carlo sapeva che il Professor Stracciati l’avrebbe chiesta proprio a lui la soluzione di quella formula matematica, sapeva che avrebbe dovuto concentrarsi, staccare lo sguardo dalla cornice della finestra dove quella scritta lo inchiodava (una scritta incisa con una chiave o un temperino rimovendo lo smalto laccato del profilo di alluminio), doveva staccare lo sguardo e abbassarlo sul libro prima che fosse troppo tardi, ma continuava a leggere mentalmente quella stupida scritta: Mirko ti amo! Doveva distogliere gli occhi da là, tra l’altro neanche sapeva chi fosse Mirko, né tanto meno la grafomane innamorata (sempre ammesso che non fosse stato Mirko a scrivere la frase), doveva imprimere alla sua attenzione una direzione diversa, più opportuna, entrare nel cuore della formula, aprirla, farla a fette col coltellino della sua intelligenza e servirla sul piatto del professor Stracciati, risolta e fumante. L’avrebbe potuto fare senza grande difficoltà, era intelligente, preparato, dotato di intuito e di strumenti logici potenti. Ma non riusciva a reimpossessarsi dei propri occhi, come un cretino continuava a ripetersi: “Mirko ti amo”. Ineluttabile come ogni brutto presentimento si materializzava l’interrogazione del professor Stracciati: “Valenti, dammi tu la soluzione.” Martino Gonnelli! 1 Carlo allora si destava dalla catalessi maledicendosi, dandosi dell’idiota. Poi, frustando il motorino del cervelletto, ansimando mentalmente riusciva, con un ansia e un rimorso mostruosi, a produrre un risultato. Quasi sempre giusto, ma in ritardo. Al che il prof Stracciati: “Va bene, ma ti distrai troppo!” FARE ATTENZIONE ALLA TESTA. Ancora oggi, Carlo Valenti, 38 anni, stimato, capace, importante, manager di una famosa Multinazionale, conosciuto per il coraggio delle sue scelte, uomo invidiato e ricco di talento, ancora oggi legge scritte senza senso, compulsivamente. Ancora oggi indulge. Mentre dovrebbe concludere la Relazione di Analisi Strutturale. È VIETATO GETTARE QUALSIASI TIPO DI OGGETTO FUORI DAL FINESTRINO. Sa benissimo, Carlo, che tra quarantacinque minuti dovrà presentare la versione definitiva della relazione. Nonostante egli sappia esattamente quale sia il senso, il taglio e la struttura da far assumere al lavoro, Carlo è giustamente terrorizzato dalla coscienza che tre quarti d’ora sono uno spazio di tempo quasi assurdo, ridicolo, nel quale è sembra impossibile riorganizzare il materiale, dargli leggibilità, ordine, incisività. Dovrebbe come minimo cominciare a lavorarci subito, adesso, in treno. Poi, alla velocità della luce, potrebbe rivedere i passi principali in ufficio. E poi stampare. Ma iniziando subito. SORREGGERSI AGLI APPOSITI SOSTEGNI. VETRO TEMPERATO IRONGLASS 5 Che idiota! Come ha potuto ridursi a questo punto? Come può, con tutta la sua esperienza, con la sua conoscenza dei tempi lavorativi, con tutto il lavoro fatto su se stesso per migliorare la propria efficienza, come può commettere ancora quest’errore? Possibile che non si cresca mai? Cosa penserebbe di lui oggi il professor Stracciati (se lo figura assurdamente membro del consiglio di amministrazione, intento in una filippica sulla cancrena della distrazione patologica nei manager di oggi). Forse si tratta di un eccesso di confidenza, di una specie di delirante fiducia in se stesso, qualcosa che lo porta a sfruttare il limite dei tempi, a camminare sul filo del disastro, una puerile e rischiosa sfida alla propria capacità di recupero. Ma a che scopo? Autolesionismo? Masochismo psicologico? Perché non prendersi direttamente a martellate? IN CASO DI PERICOLO ROMPERE IL VETRO CON L’APPOSITO MARTELLETTO. Sì, ma deve smetterla! Ora deve risvegliarsi da questo torpore ottuso, accendere il notebook e iniziare a lavorare. In fondo l’ha fatto centinaia di volte. Dovrà solo maledirsi un po’, darsi dell’idiota, come da ragazzo… e correre. Inutile piangere sul latte versato (sul tempo sprecato), tanto gli accade sempre così: ora si tratta di fare un piccolo sforzo, di istigare l’attenzione ad una virata decisiva, rompere questa inerzia. Lo può fare, l’ha già fatto centinaia di volte, non è un dramma. Se ora la pianta! Martino Gonnelli! 2 PRESA DI CORRENTE AC 220 VOLT FOXTOWN LA CITTÀ DEL RISPARMIO EMINFLEX: È NATO IL MATERASSO DEL FUTURO Basta dormire! Se vuole, un minimo di disciplina riuscirà pure a raggranellarla. Un uomo del suo valore, un eccellente ottimizzatore di risorse, uno dei dirigenti più in gamba di questa nuova generazione di manager (come lo aveva definito alla cena aziendale di fine anno, l’amministratore delegato della Casa Madre, l’ingegner Herbszt). Ma certo, non è difficile, quello che occorre è un colpo di reni, un calcio alle sabbie mobili di questo inizio mattinata. Un calcio a questa piaga che lo affligge, facendogli sprecare tempo. Un calcio. LAZIO SPRECONA E SFORTUNATA, CADE A GENOVA. ANCORA GUAI PER LA PANCHINA NERAZZURRA. BOLOGNA AFFONDA NELLE SABBIE MOBILI DEL CENTRO CAMPO. Un pesante senso di nausea sale improvviso dallo stomaco a tappargli la gola e le orecchie. Nausea e calore umido alle tempie. Purtroppo non ha il tempo di analizzare se si tratta di malessere reale, biologico o artificio di pura suggestione. Non è più tempo di pensare, siamo quasi arrivati a due terzi del tragitto. (ecco i cartelloni pubblicitari della periferia di Milano). Amara constatazione. AMARO RAMAZZOTTI. L’AMARO DI MILANO. Ok, apriamo il notebook e cominciamo! Mentre estrae la macchina dalla valigetta Carlo prova, insieme ad un relativo senso di sollievo, anche un po’ di vergogna. Immagina i suoi colleghi d’ufficio, le persone che lo stimano, che lo ritengono abile ed emancipato… sapessero delle sue autosevizie mentali da adolescente, che figura! E anche Francesca… che lo considera un genio, una macchina perfetta. Francesca che lo ritiene bravissimo, sempre lucido e saggio; e che lo prende sempre dolcemente in giro, chiamandolo il calcolatore. IBM Thinkpad R40 Ma non lo sanno, non lo sa nessuno, per cui, basta perdere tempo, adesso è il momento di lavorare. Occorre non pensare a niente, almeno fin tanto che la macchina si avvia. Resistere al dannato vizio ancora qualche istante, il tempo per Windows 2000 Professional di caricare le impostazioni … SELEZIONARE IL SISTEMA OPERATIVO DA AVVIARE USARE I TASTI DI DIREZIONE PER EVIDENZIARE LA SCELTA DESIDERATA AVVIO DI WINDOWS IN CORSO… Ecco. Ci sono, è fatta. Le icone si dispongono con eleganza e precisione lungo i bordi dello schermo TFT da 14 pollici. Tra tutte, quella “e” rotonda e azzurrina gli promette una nuova delirante evasione verso un infinito di leggibilità ipertestuali. Grazie al sofisticato sistema di connettività di cui è dotato il suo computer, basterebbe un doppio clic su quella piccola icona per accedere alla pagina di apertura del Martino Gonnelli! 3 suo browser. Una nuova finestra sul mondo, infinite cose da leggere, un mare di caratteri e di informazioni brevi e inutili. E una definitiva condanna per la sua Relazione di Analisi Strutturale. È un improvviso trasalire di incoscienza, un’entropia selvaggia, rapace del dovere. Ansia ed eccitazione insieme, un’emozione così forte da costringerlo a distogliere un attimo lo sguardo dallo schermo luminoso del computer. Guarda la tastiera, il rosa delle sue mani curate, eleganti e immobili. Poi, oltre il mignolo destro, ecco un piccolo sciacallo di plastica argentata. DESIGNED FOR MICROSOFT WINDOWS 2000 PROFESSIONAL. Torna a guardare lo schermo e le sue icone, ecco la “doppia vi” per accedere al lavoro, il sano faticare sulle parole che significa salvezza. Ma c’è una “e” azzurrina che lo provoca, smussata e seducente. Certo, non è così pazzo da commettere un simile errore. Non è stupido fino al punto di compromettere se non la propria carriera, di certo la propria immagine di uomo puntuale e affidabile, un’immagine costata sacrificio e disciplina. NORTON ANTIVIRUS 2000 RISORSE DI RETE WINZIP DOCUMENTI Eppure… l’idea di provare l’efficienza di quel superbo sistema di connettività wireless che sfrutta la tecnologia bluetooth collegata alla potenzialità del suo nuovissimo cellulare… È pura follia, d’accordo, ma l’ipotesi di perdere ancora tempo (ora che di tempo non ne ha quasi più) gli sembra assurda, immorale, selvaggia …e allettante. Sorride. Un ghigno da pazzo, una vertigine. Si sorprende a mormorare tra sé e sé: solo due minuti, solo un’occhiata al sito delle news. Ci sono almeno venti argomenti appetitosi che lo aspettano, ma sono anche meno di venti i minuti che mancano all’arrivo in stazione. No, non lo farà, non commetterà questa stronzata, è solo fantasia, una ipotesi allucinante, un’idea assurda. Doppio clic… sulla “e”. Inaspettato si materializza un box grigio a incorniciare una nuova breve frase al centro dello schermo. Non è la finestra del browser, non è neanche un messaggio di errore per la mancata connessione alla rete. Carlo legge quella sequenza di parole più volte, senza riuscire a mettere a fuoco. Intanto sente vibrare il cellulare nella tasca interna della giacca. – Sì? – Ciao Carlo, dove sei? – Ciao Bobo. Quasi in stazione, arrivo tra un quarto d’ora. – Benissimo, indovina un po’… – Che cosa? – Il meeting di oggi pomeriggio è stato spostato alle quattro così il capo ha pensato bene di anticipare la riunione di stamattina tra venti minuti. Se sei già in stazione è perfetto, così arrivi e ci stendi con la tua Relazione. Sai ci sono anche quelli della Casa Madre. Si aspettano il meglio da te, meglio dell’anno scorso. – Benissimo. Ci vediamo tra poco. – Ma stai bene? Mi sembri strano. – Niente, solo un po’ di mal di testa. Ci vediamo tra poco. – Ciao. Martino Gonnelli! 4 Carlo chiude la palpebra leggera del cellulare. Lo rimette in tasca osservandone di sfuggita il guscio elegante, la scritta in rilievo. SIEMENS C330 Poi si insulta mentalmente, indirizzandosi una serie di accuse per poi rinfacciarsi alcune cose del passato, quindi realizza l’urgenza: ha solo dieci minuti. Deve correre, deve attingere a tutto il suo genio per risolvere la situazione, dipende solo da lui. È in quel preciso momento che gli torna in mente la scritta, quell’ultimo messaggio comparso sul video che non era riuscito a filtrare attraverso il suo stato confusionale. Un panico selvaggio scala le pareti del umide della fronte sudata. Torna a leggere la frase al centro dello schermo: BATTERIA ESAURITA, PASSARE ALLA RETE ELETTRICA E SALVARE IL LAVORO. Poi un lungo beep accompagna il nero. Nessuna scritta. Martino Gonnelli! 5