documento sul tirocinio

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DOCUMENTO SUL TIROCINIO
(Orientamenti unitari e strumenti di lavoro)
Zona Lecce Ionica
Anno 2005/2008
Premessa
Partendo dall’esperienza acquisita negli anni precedenti, dall’analisi dell’attuale situazione e dal
bisogno espresso dai capi della Zona di far chiarezza sulla figura del Tirocinante, sui contenuti
di questo periodo e sui ruoli (che siano ben chiari), si è ritenuto opportuno redigere un
documento che contenesse degli orientamenti unitari e degli strumenti di lavoro per le
Comunità Capi, anche ad integrazione di quanto già contenuto, in merito, nel “Progetto
Sviluppo” del quale si può considerare parte integrante.
Prima di tutto ci sembra importante ricordare cosa intende l’Associazione per Tirocinio, ben
definito negli art. 3,4,5 di Formazione Capi:
Art. 3
Il tirocinio è il momento iniziale del cammino di formazione del Capo. Tale periodo, della durata
di 12 mesi, ha inizio nel momento in cui l’adulto inserito in una Comunità Capi comincia il suo
servizio in Unità.
Il tirocinante vive attivamente il suo servizio in Associazione come membro della Comunità
Capi, partecipa al Campo di Formazione Metodologica e a specifici incontri organizzati dalla
Zona e/o dalla Regione. Completato il tirocinio e trascorsi almeno 12 mesi dal Campo di
Formazione Metodologica, può essere frequentato il Campo di Formazione Associativa.
Art. 4
Lo scopo del periodo del tirocinio è:
- permettere la verifica, nella Comunità Capi, delle proprie scelte e del processo di maturazione
del “Progetto del Capo”, nella quotidianità dell’impegno e nel realismo della propria
organizzazione personale;
- permettere la verifica della propria competenza metodologica con l’aiuto del Capo Unità
attraverso la pratica quotidiana;
- permettere l’acquisizione del senso della partecipazione associativa.
Art. 5
Intervengono in sostegno dei tirocinanti:
- la Comunità Capi, che formula e realizza un itinerario di accoglienza, di accompagnamento e
di verifica, i cui elementi chiave sono: chiarezza delle responsabilità; del mandato di un Capo e
della proposta di percorso;
- lo Staff di Unità che coinvolge il tirocinante verso una piena responsabilità nella realizzazione
educativa e gli permette di sperimentarsi nell’uso del metodo e nel rapporto con i ragazzi;
- la Zona che offre esperienze di scoperta dell’appartenenza associativa e di partecipazione alle
scelte e introduce la modalità del confronto più ampio come occasione di formazione.
Pertanto, è evidente che, il primo anno è per il Tirocinante un momento importante, delicato,
bisognoso di una particolare attenzione.
E’ il momento iniziale, cioè uno dei tre momenti dell’iter di Formazione Capi.
Le criticità di questo periodo ed il suo non corretto funzionamento spesso sono la causa
dell’abbandono di molti capi.
Quanti capi nella nostra zona hanno tale consapevolezza?
L’analisi attuale registra, infatti, diversi punti critici:
tirocinanti che spesso vengono caricati di forti responsabilità educative, non
permettendo loro di formarsi gradualmente e serenamente al ruolo;
spesso non c’è un accompagnamento alle scelte con profondità, con solidità,
specialmente nel caso di adulti (non proprio giovanissimi) di provenienza non
associativa:
capi unità, responsabili del tirocinio, non sempre competenti nel fare da guida al
tirocinante;
la scelta di servizio non sempre è vissuta come disponibilità incondizionata ma legata a
situazioni personali, preferenze di comodo, ecc.;
carenza nelle Co.Ca. di progettualità; il progetto del tirocinante spesso non esiste;
esiste una diversità sostanziale tra i gruppi della Zona, nello stile, nelle tradizioni, ecc.;
E’ pertanto consigliabile che tutti i gruppi tendano ad “uniformarsi” avendo come base il
metodo ed è opportuno chiarire sin da ora che il Tirocinio dovrà svolgersi principalmente
in Co.Ca, in Staff ed in Unità mentre è compito della Zona offrire occasioni di confronto e
formazione specifiche per i Tirocinanti.
CHI E' IL TIROCINANTE ?
Figura, ruolo, identità
Figura: è l’adulto che vive il primo anno di servizio educativo in una CoCa, sia che provenga
dal Clan/Fuoco come da altri ambienti.
Ruolo: il Tirocinante è inserito in una CoCa, in cui "impara scoprendo" a servire nella
corresponsabilità. Il suo campo d'azione è l'Unità, dove è protagonista del cammino con i
ragazzi
Identità: il Tirocinante è un adulto (o giovane-adulto) che ha espresso delle scelte ben precise
nel momento in cui ha chiesto di entrare in CoCa. E' consapevole delle motivazioni per cui ha
scelto il servizio educativo in Associazione, dei propri punti di forza e dei limiti, dei valori e dei
talenti.
E' consapevole di quello che l'associazione - ed in particolare il suo Gruppo - gli chiede come
Capo-educatore e di quello che gli offre, cioè metodo, stile, formazione, anche se non ne ha
ancora una conoscenza precisa. E' consapevole di dover individuare un percorso che lo porti a
capire come vive e cosa pensa l'Associazione e a diventare competente nell'arte del Capo.
E' consapevole di essere scelto ed eletto da Dio nel suo amore e di dover essere
tramite di questo amore per i suoi ragazzi.
INGRESSO IN CO.CA.
Particolare attenzione deve essere dedicata all’accoglienza dei nuovi capi in Co. Ca.. E’ il capo
gruppo, in questa fase molto delicata, che dovrà attentamente aiutare chi entra in Co.Ca. ad
avere coscienza della propria adesione, coerenza, convinzione e solidità delle scelte del Patto
Associativo.
I RUOLI – Gli interlocutori – Chi fa … cosa?
Durante il periodo del Tirocinio il neo capo sviluppa le sue attitudini di educatore, si gioca in
prima persona, apprende sul campo rapportandosi con i ragazzi, conquista la loro fiducia,
acquista sicurezza.
Gli sono di aiuto, come già accennato il proprio staff, la Comunità Capi, la Zona.
Lo Staff è il luogo dove:
apprende il metodo – trapasso nozioni
impara a progettare
impara a conoscere i valori e gli obiettivi educativi che stanno dietro ad ogni proposta
(intenzionalità educativa)
impara ad educare – l’arte del Capo
La Comunità Capi
indirizza il tirocinante a svolgere il servizio nello staff. Compito dello staff è offrire
formazione, maturità, competenza e serenità;
punta alla formazione del tirocinante e non al mantenimento dell’unità;
realizza insieme al tirocinante un PROGETTO DI TIROCINIO, che lo accompagni nel suo
cammino di formazione. Dovrà specificare, scelti e condivisi con la Co.Ca., i momenti
formativi ed indicarne i tempi e le modalità;
indirizza il tirocinante a considerare prioritari, nella propria progettazione personale, gli
eventi di formazione rispetto alle attività nelle unità o di gruppo;
amplia la sua visione di capo, quale educatore corresponsabile nell’educazione dei
ragazzi del gruppo, attraverso i valori e gli obiettivi del P.E.G.
La Zona
è il luogo di incontro in un gruppo orizzontale dove ci si confronta;
è il luogo dove il tirocinante completa la sua visione associativa;
e dovrà, perché suo compito istituzionale:
uniformare le modalità di svolgimento del tirocinio nei vari gruppi (Consiglio di Zona);
progettare e verificare il cammino dei tirocinanti (Consiglio di Zona);
sensibilizzare i capi gruppo ed i diversi interlocutori (Consiglio di Zona);
presentare l’associazione ai tirocinanti;
creare uno staff -con vivaio- che dovrà occuparsi dei momenti di formazione in zona;
offrire dei momenti di confronto (almeno tre) fra Tirocinanti, curarne i contenuti e le
modalità, come specificato di seguito.
1. IL CONTATTO – 1° Incontro
™ Ca. Ex.- Week- End: è il primo momento di incontro con la Fo.Ca di Zona che,
con uno staff di capi, presentano un quadro generale sull’associazione e
spingono il tirocinante a valutare bene la proposta associativa;
™ Far conoscere bene ai tirocinanti l’associazione (chiarezza dei ruoli e dei
compiti)
™ la formazione del Capo:chi sono, cosa voglio, dove voglio andare; quindi
focalizzare l’attenzione sulle scelte del capo.
2. IL CONTRATTO – 2° Incontro
™ La CoCa :come luogo di formazione permanente, di crescita nella competenza
e primo luogo di testimonianza dei valori.
™ Il punto della strada:come verificare sul cammino in Co.Ca, in staff, in unità
più il richiamo sul Patto Associativo.
™ L’arte del Capo: il trapasso/acquisizione delle nozioni e la gestione delle
relazioni.
3. L’IMPEGNO – 3° Incontro
™ Il progetto del capo:la necessità di un progetto formativo per una solidità
personale, spirituale ed educativa.
™ La formazione permanente: un capo, per poter svolgere al meglio il proprio
servizio, deve essere una persona in continua formazione.
I CONTENUTI DELL’ANNO DI TIROCINIO
E' un anno a cui va data la priorità alla formazione come Capo e questo significa: Campo di
Formazione Metodologica, incontri di Zona, attenzione in Co.Ca affinché sia trasmesso
chiaramente, non solo come fare scoutismo, ma soprattutto perché, sottolineando quindi le
motivazioni educative.
1. Il contatto
Nel “contatto”, è necessario che ogni tirocinante parta da:
CHI SONO (scelte, motivazioni, valori, esperienze)
CHI SONO CHIAMATO AD ESSERE
(figura del Capo- testimone)
2. Il contratto (imparare l’arte del Capo)
E' un anno da vivere e da far vivere come apprendista. E' un anno in cui si va a conoscere. C'è
un mondo nuovo da scoprire - il mondo dell'arte dell'educazione- a partire dalla CoCa. Il modo
migliore per farlo è "imparare facendo" e la bottega è lo staff, l'Unità, la CoCa.
C'è un metodo da scoprire e da studiare; c'è un'Associazione. C'è una mentalità progettuale da
fare propria. C'è un iter istituzionale di formazione da espletare:il Campo di Formazione
Metodologica.
E quindi :
CHI SONO I RAGAZZI che mi vengono affidati
esperienze, tradizioni di Unità)
CHI SONO GLI ALTRI CAPI (rapporti con la Co.Ca)
CHI E' LA ZONA
(ambiente, storia, esigenze,
3. L’impegno
E' passato un anno, mi sono messo alla prova, conosco meglio me stesso, i ragazzi, il metodo
e le strutture: posso fare un progetto: il mio PROGETTO DI CAPO.
QUALI OBIETTIVI scelgo per:
- il mio cammino di fede
- gli atteggiamenti che la realtà sociale mi richiede
- la competenza educativa e metodologica
- la conoscenza dell'Associazione ed il mio ruolo in essa
COME REALIZZARLI E IN QUALI TEMPI
- persone
- occasioni
- eventi
Diventare Capo DEVE diventare l'obiettivo per eccellenza per cui:
- autorevolezza
- essenzialità
- capacità di dialogo
diventano elementi qualificanti della figura del Capo, punti di partenza del Progetto del Capo.
Catechesi e vita di fede
per quanto riguarda gli eventi ed i momenti di Formazione Capi, tra cui il tirocinio, sarebbe
opportuno avere una figura come riferimento per l’intero percorso o, in alternativa, la
testimonianza dei Capi nella loro espressa qualità di capi-testimoni.
Conclusioni – LA VERIFICA Riteniamo che, tali contenuti, possano rappresentare un primo passo, della nostra Zona,
nell’affrontare questo momento così delicato della formazione dei nostri capi.
Sarà compito di ognuno, nei vari livelli associativi, fare la propria parte nell’attenersi quanto
più alle raccomandazioni evidenziate.
Verificheremo questo cammino ogni anno: con i neo-capi durante l’incontro di Settembre e con
i Capi gruppo in Consiglio di Zona.