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CNS ECOLOGIA POLITICA, NUMERO 2, ANNO 27, FEBBRAIO 2017
Il contadino invisibile. Il trattore senza trattorista*
di Antonio Onorati
Erano 5 secoli che provavano a pensare un’agricoltura senza contadini e braccianti. Senza l’uomo nei
campi. Deve essere l’effetto dell’invisibilità sociale e politica del contadino nel cosiddetto “mondo
occidentale” che li ha convinti che nei campi non ce ne fossero proprio più. Infatti ora dicono che sono
capaci di coltivare senza la presenza dell’uomo sulle macchine.
Loro – quelli che lo dicono da ultimi - sono quelli della Case IH e New Holland Agriculture, i marchi di
macchine per l’agricoltura del Gruppo CNH Industrial1, che hanno realizzato un prototipo di trattore
“intelligente” senza conducente e lo hanno presentato ieri, 20 febbraio, nelle piane della cerealicultura
francese perché si dicono preoccupati che nei paesi grandi produttori di cereali “non si trova
manodopera”. Sarà vero? L’operatore di questo trattore, o, magari di diversi di questi trattori, sarà “in
ufficio” per controllare che tutto vada bene, davanti ad uno schermo.
1 “CNH Industrial N.V. (NYSE: CNHI /MI: CNHI) è un leader globale nel settore dei Capital Goods con una
grande base industriale, un’ampia gamma di prodotti e una presenza geografica a livello mondiale. Tutti
i marchi del Gruppo sono attori internazionali di grande rilievo nei rispettivi settori: Case IH, New
Holland Agriculture e Steyr – trattori e macchine per l’agricoltura; Case e New Holland – macchine per
le costruzioni; Iveco – veicoli industriali; Iveco Bus e Helieuz Bus – autobus; Iveco Astra – veicoli cavacantiere; Iveco Magirus – mezzi antincendio; Iveco Defence Vehicles – mezzi per la difesa e la protezione
civile; e FPT Industrial per motori e trasmissioni. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito
www.cnhindustrial.com”
Ma si, sono quelli della FIAT. Anzi lo erano. CNH Industrial N.V. (“CNH Industrial” or the “Company”) is
incorporated in, and under the laws of, the Netherlands. The Company was formed as a result of the
business combination transaction (“Merger”) between Fiat Industrial S.p.A. (“Fiat Industrial”) and CNH
Global N.V. (“CNH Global”).” (29 sett. 2013). Il 29,6% di questa nuova compagnia appartiene ad EXOR
N.V che è una delle principali società d’investimento europee ed è controllata dalla Famiglia Agnelli. Gli
italiani. Sede legale nei Paesi Bassi, dove c’è tassazione più favorevole.
Il trattore che ora è diventato intelligente perché senza conduttore, era all’origine un Case Magnum,
cioè un attrezzo il cui prezzo varia tra 200 e 300 mila euro secondo i vari modelli. Un tipico trattore da
azienda contadina! La trasformazione annunciata gli consente di arare e seminare evitando problemi,
ma gli consente anche di incamerare moltissimi dati che poi saranno usati da banche, assicurazioni e
società finanziarie per avere delle migliori previsioni sui raccolti e fare puntate con meno rischi nella
scommessa dei contratti a termine (future) su cereali e su previsioni di vendita per altri prodotti, come
sementi e concimi. Lentamente prende forma un’agricoltura senza agricoltori con un’unica lunga
catena del valore facilmente controllabile dal capitale finanziario e da imprese via via sempre più
“monopoliste”.
CNS ECOLOGIA POLITICA, NUMERO 2, ANNO 27, FEBBRAIO 2017
Certo di idee miracolo l’industria, a monte ed a valle, della produzione agricola e di alimenti ne ha
sfornate senza limiti e senza modestia nel coros degli anni. Che dire dell’agricoltura di precisione con i
droni che danzano tra i filari delle vigne? E le sementi miracolo? E’ il boom dei mercati d’esportazione?
Queste idee “vincenti” sembrano avere una sorta di regola d’oro: fare sparire il lavoro nei campi per
entrare – finalmente – nel futuro e nella modernità. Dai villaggi bruciati della rivoluzione industriale
inglese alla desertificazione provocata dall’agricoltura industriale attraverso il pianeta, l’abbandono del
lavoro agricolo viene presentato come una conquista di civiltà e di modernità. E, quindi, trattori
intelligenti e droni nei campi e “contadino-soprammobile” guardiano della natura e del paesaggio,
macchietta pubblicitaria del “made in Italy”, “custode” delle sementi di varietà locali e “cuciniere” di
pasti tradizionali o “in cerca di moglie” nei reality. Ma soprattutto un contadino lontano dai campi. La
terra la diamo a chi la sa far fruttare, con aziende di grandissime dimensioni, con stalle robotizzate di
2.000 vacche. Diamola a chi schiaccia il lavoro nei campi sotto il peso di condizioni sempre più misere e
si illude che si possano produrre alimenti
sani, di qualità, sostenibili senza il lavoro, il cuore e l’intelligenza di donne ed uomini che vivono con la
terra e della terra. Ma si, evviva l’agricoltura punto 4!
*Crocevia,
febbraio 2017