Aquila in bilico sulla caviglia di Trent
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Aquila in bilico sulla caviglia di Trent
Sport l'Adige BASKET mercoledì 27 gennaio 2016 41 Torneo preolimpico, Italia contro Croazia e Tunisia ma c’è il pericolo Grecia TORINO - Facile o difficile che possa sembrare, la verità è che se l’Italbasket di Danilo Gallinari (nella foto) vuole tornare a giocare alle Olimpiadi dopo 12 anni (ultima partecipazione, Atene 2004 con la medaglia d’argento), dovrà vincere tutte le partite del torneo preolimpico. Ieri si sono svolti i sorteggi delle qualificazione, che si Coach Buscaglia: «Servirà una difesa aggressiva, il contropiede e l’aiuto del nostro pubblico» disputeranno in Italia, Serbia e Filippine. A Torino, la sede proposta dalla Federbasket, ci saranno due gironcini da tre. Nel Gruppo A sono state estratte Grecia, Messico ed Iran, nel Gruppo B Italia, Croazia e Tunisia. Evitata dunque la Francia, ma bisognerà comunque affrontare le temibili Croazia e (probabilmente) Grecia. Le prime due di ogni gironcino giocheranno le semifinali e poi la finale che porterà a Rio 2016. Stessa formula per gli altri due tornei. A Belgrado nel primo girone si affronteranno Serbia, Angola e Portorico, nel secondo Giappone, Repubblica Ceca e Lettonia. A Manila i due gruppi sono formati da Turchia, Senegal, Canada e da Francia, Nuova Zelanda e Filippine. Aquila in bilico sulla caviglia di Trent Eurocup, contro Pinar Lockett resta in forse ROSTER OGGI al PalaTrento ore 20.30 (Sportitalia) A DOLOMITI ENERGIA TN TRENTO - Stavolta è quasi più difficile provare ad azzeccare due ipotetici quintetti base che non, forse, tentare il canestro da centrocampo come fanno ad ogni giornata di campionato due spettatori estratti a sorte nell’ambito del concorso Beko. La vigilia di Aquila contro Pinar, una settimana dopo a campi invertiti, presenta grandi punti interrogativi su entrambi i fronti. Partiamo da quelli di casa. I dubbi per coach Maurizio Buscaglia e il suo staff tecnico si chiamano essenzialmente Trent Lockett e Jamarr Sanders. L’ala del Minnesota domenica contro Cremona non ha giocato per la distorsione alla caviglia subita la sera prima durante l’allenamento di rifinitura. L’arto si è sgonfiato e la mobilità del giocatore è in netto miglioramento ma se potrà giocare lo si capirà soltanto stasera pochi minuti prima della palla a due. Molto probabile che Trent faccia il riscaldamento con i compagni e poi si sieda in panchina per giocare qualche minuto, eventualmente, a partita in corso. In via di guarigione anche il taglio sull’avambraccio di Sanders ma, come si è visto anche domenica, alla guardia dell’Alabama certi movimenti (tiro, passaggio... giusto due dettagli nel gioco della pallacanestro!) non gli vengono ancora del tutto naturali. Probabile, quindi, che per Jamarr Buscaglia ritagli un ruolo da «sesto uomo» con ingresso in campo a gioco avviato come uomo di TENNIS «rottura». Si concretizzasse questo scenario, al loro posto in quintetto partirebbero Diego Flaccadori e Dominique Sutton. Una scelta che Buscaglia aveva azzardato anche la settimana scorsa proprio contro il Pinar quando, in assenza di Sanders, aveva tenuto Lockett come sesto uomo per avere maggiore impatto dalla panchina. Una scommessa azzeccata, visto che Flaccadori aveva risposto con un’ottima prestazione - 16 punti e vittoria nel confronto diretto con il baby fenomeno turco Sipahi - e Sutton pure. Anche perché - e qui ci inoltriamo negli aspetti tecnicotattici accennati ieri in conferenza stampa dallo stesso coach Buscaglia - l’Aquila dovrà tentare di ripetere la stessa partita dell’andata. Il che significa difesa aggressiva sulle linee di passaggio per recuperare palloni e lanciarsi in contropiede. «Sono una squadra molto fisica, dura, molto brava a giocare in trasferta.Noi dovremo impedire loro di giocare a metà campo - spiega l’allenatore trentino -. Dovremo essere aggressivi e continuare a battere su questo chiodo perché altrimenti diventa difficile battere una squadra con tutti questi giocatori di talento». Ai quali, proprio l’altro giorno, la società campine di Turchi ha aggiunto un play del calibro di Lazeric Jones, il cui curriculum universitario (viene da Ucla) è già sinonimo di ottima qualità. «È una point guard capace di attaccare il ferro, con qualità offensive notevoli che possono permettergli di giocare anche da guar- G 7 Davide Pascolo (Ita) 10 Toto Forray (Ita-Arg) 30 Julian Wright (Usa) 23 Dominique Sutton C 10 Can Altintig (Turchia) G 12 Diego Flaccadori (Ita) DANIELE BATTISTEL 23 Josh Carter (Usa) C A P C 21 Kerem Gonlum (Turchia) 2 Bracey Wright (Usa) P A A 25 Kenan Sipahi (Turchia) PINAR KARSIYAKA Ufuk Sarica Maurizio Buscaglia Dada Pascolo e Dom Sutton contro l’americano di Smirne Gabriel C dia, per formare con Wright una coppia di esterni dietro davvero di alto livello» la descrizione che ne fa Buscaglia. Il piano partita dunque è chiaro: ginocchia e bacino bassi, braccia allargate e reattivi a scattare in contropiede. Vincere stasera sarebbe importante, non solo per il morale, ma anche in ottica classifica. Mantenere inviolato il proprio campo per tutto il girone e fare un colpaccio esterno (che l’Aquila ha messo a segno la settimana scorsa proprio contro il Pinar) sarebbe infatti garanzia quasi assoluta di qualificazione. «Faremo di tutto per vincere. Mantenendo il fattore campo, infatti, potremmo aspirare al passaggio del turno. L’aiuto del PalaTrento in questo sarà fondamentale». Se Trento ha gli uomini contati, il coach turco Sarica ha imvece problemi di abbondanza, soprattutto ora che è arrivato anche Jones. Per cercare di vincere dovrà di sicuro aver di più dal già citato Sipahi, ma anche da Josh Carter e Kenny Gabriel, che mercoledì scorso sono finiti imbrigliati nella rete aquilotta. Australian Open, tra le donne avanti Radwanska e Serena Williams che ha battuto Sharapova Djokovic tra Federer e il record dei «major» MELBOURNE (Australia) Hanno rispettato pronostico e ranking i quarti di finale della nona giornata degli Australian Open. Hanno prevalso - tutti e quattro nel minimo dei set, a conferma di una superiorità inequivocabile -, e si sfideranno nel penultimo atto del primo torneo Slam della stagione, Novak Djokovic e Roger Federer, Serena Williams e Agnieszka Radwanska. Federer, numero 3 del mondo e quattro volte campione a Melbourne (l’ultima nel 2010), ha battuto per 7-6 (4) 6-2 6-4 Tomas Berdych (6), raggiungendo così la 12/a semifinale in Australia, la 39/a in uno Slam. Ora lo svizzero punta al record assoluto dei titoli «major» (ne ha 17, l’ultimo Wimbledon 2012). «Significherebbe molto per me, è in parte la ragione per cui ancora gioco, mi sento competitivo al top, posso battere chiunque nel circuito», ha detto il 34enne di Basilea. Peccato per lui che domani Roger Federer ha battuto per 7-6, 6-2, 6-4 Tomas Berdych: ora in semifinale incontrerà il serbo Nole Djokovic gli toccherà Djokovic, numero 1 e campione in carica. È vero che il bilancio delle sfide tra i due fuoriclasse è in parità, 22-22, ma il serbo ha prevalso in genere nelle ultime, tra cui, nel 2015, le finali di Wimbledon e Us Open. Ieri Nole ha liquidato per 6-3 6-2 6-4 il giapponese Kei Nishikori (7), senza ripetere gli errori del match precedente contro il francese Simon, che gli erano costati i primi due set del torneo. «Roger sta giocando un tennis impressionante. Sarà una grande sfida per entrambi, mi aspetto una grande battaglia», prevede il 28enne belgradese. Nei quarti femminili, neanche stavolta Masha è riuscita a infrangere il tabù Serena. In una replica, con lo stesso epilogo, della finale dell’anno scorso, la numero 1, che a Melbourne ha conquistato sei dei suoi 21 trofei Slam, si è imposta, per 6-4 6-1, sulla Sharapova (5), che non la batte dal 2004. Più giovane, più ricca (nel 2015, tra montepremi e sponsor, circa 25 milioni di dollari), più bella, più glamour, ma meno forte, la 28enne russa ha perso 19 delle 21 sfide con la 34enne americana, tra cui le ultime 18. «Ha giocato in modo esplosivo, dà motivazione affrontarla perché è a un livello differente», ha ammesso la siberiana, cinque titoli «major» di cui uno a Melbourne (2008). Le ha reso omaggio la Williams: «È una giocatrice incredibilmente intensa e concentrata, è stata numero 1 e ha vinto diversi Slam, e c’è una ragione. Bisogna affrontarla con potenza di fuoco e intensità». Ora Serena è attesa dalla Radwanska (4), che ha regolato per 6-1 6-3 la spagnola Carla Suarez Navarro (11). A digiuno di Slam, la 26enne polacca ha eguagliato, con la quinta semifinale in un «major», il miglior risultato raggiunto a Melbourne, nel 2014. Il pronostico sembrerebbe bloccato, ma Aga è in gran forma, ha vinto tre mesi fa le Wta Finals di Singapore, il Masters tra le otto migliori della stagione. Per di più, l’ultima semifinale, agli Us Open, è stata fatale alla minore delle sorelle Williams: chiedere a Roberta Vinci. Panchina Aquila Tn 3 Peppe Poeta (play-Ita) 4 JJamarr Sanders (guardia-Usa) 8 Filippo Baldi Rosssi (ala/centro-Ita) 11 Johan Löfberg (guardia-Sve) 24 Trent Lockett (guardia/ala-Usa) 25 Luca Lechthaler (centro-Ita) Panchina Izmir 4 Colton Iverson (Ala/centro-Usa) 9 Egemen Guven (centro-Tur) 11 Justin Carter (ala-Usa) 12 Inan Koc (ala-Tur) 22 Kenny Gabriel (ala-Usa) 24 Soner Senturk (guardia-Tur) 00 Lazeric Jones (play/guardia-Usa) Arbitri: 1°Carlos Cortes (Spagna) 2° Clemens Fritz (Ger) 3° Uros Obrknezevic (Ser) CICLISMO La famiglia attacca Pantani non andava fermato a Campiglio BOLOGNA - Marco Pantani a Madonna di Campiglio, al Giro d’Italia, nel giugno del 1999, non doveva essere fermato. Lo ribadisce l’avvocato Antonio De Rensis, legale della famiglia del ciclista di Cesenatico, in una intervista alla Tgr EmiliaRomagna. «Credo - sottolinea il legale - che siano emersi dei fatti che in ogni caso disegnano gli avvenimenti di quel giorno a Campiglio in maniera diversa. Ricordo che Marco nel pomeriggio tornando a casa si fermò all’ospedale civile di Imola. L’ematocrito era tornato a 48.2 ma soprattutto le piastrine che a Campiglio (dove il pirata venne sottoposto ad un controllo Uci, ndr) erano 100.000, all’ospedale di Imola erano 170.000. I due esami sono totalmente incompatibili, dobbiamo solo capire se è più attendibile quello fatto in una stanzetta di un hotel a Campiglio o in un ospedale civile della Repubblica italiana». La Procura di Forlì sta ancora indagando su quello che è accaduto a Madonna di Campiglio, indagine della quale anche la Direzione distrettuale antimafia di Bologna si occupa per la presunta interferenza della Camorra e di un giro illegale di scommesse nell’esclusione di Marco Pantani nel Giro d’Italia. «Credo anche con grandissimo impegno - sottolinea De Rensis - lo dico da spettatore esterno. La sensazione, colloquiando con i pm, è stata sempre quella di essere ascoltati».