Il settimo sigillo
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Il settimo sigillo
Il settimo sigillo Il primo impatto con un camper l’ho avuto nel lontano 1986, precisamente a Castiglione della Pescaia dove mi ero recato, con la moglie e la figlia, per una breve vacanza. Allora avevamo la roulotte, acquistata 10 anni prima, che per trainarla (piena fino all’inverosimile) occorreva anche un’auto di grossa cilindrata. C’erano molti camper parcheggiati vicino alla spiaggia sul lago Trasimeno e, avvicinatomi per parlare con alcuni occupanti, mi sono reso conto che quella sarebbe stata la soluzione per i miei prossimo viaggi. Al ritorno a casa, d’accordo con il “comandante” ho cominciato ad ispezionare i vario rivenditori di Bologna: volevo un mezzo piccolo ma dove ci si potesse vivere in tre e……..eccolo, quello fa al caso mio: un Arno 2 della Roller su Transit passo corto con tre posti in cabina. Il contratto è stato piuttosto burrascoso dovuto al fatto che ero incappato in un rivenditore ignorante e disonesto ma……….lì c’era il mio primo sogno e quindi l’ho acquistato. Appena uscito dal piazzale, ho notato che qualcosa non andava ma ho pensato fosse dovuto al fatto che era la mia prima esperienza………. I problemi sono saltati fuori al mio primo viaggio impegnativo in Austria notando che: - avevamo fatto il pieno di acqua (150 litri, a quei tempi i camper erano molto più leggeri e quindi i serbatoti erano più grandi) ma il serbatoio era stato posizionato dietro al retrotreno. - nel retrotreno c’era anche il portabici con tre biciclette; - all’interno eravamo stracarichi e, nonostante in cabina fossimo in tre, il mezzo era praticamente inguidabile in quanto sembrava che l’avantreno si alzasse. - poi è iniziato anche il vento ed ho dovuto ridurre la velocità altrimenti il camper avrebbe avuto degli sbandamenti notevoli. - poi, in campeggio a Vienna, è successo che la spia che segnalava che la cassetta wc era piena, non funzionava e quindi ci siamo ritrovati pieni di mer…a. Rientrati a casa, abbiamo convenuto che quel mezzo era proprio uno schifo e l’anno successivo, in occasione del “porte aperte” di un noto concessionario di Bologna, dopo averlo tirato a lucido, l’ho venduto e subito acquistato un altro, seminuovo,con una disposizione interna migliore. Con questo, un C.I. 545 su Ford Transit passo corto siamo rimasti assieme per 4 anni. Poi, un bel giorno, decidiamo che se il camper avesse avuto il “passo lungo” sarebbe stata migliore la tenuta di strada e la guidabilità. Ho venduto il “caro” 545 per acquistare un Elnagh Columbia 106. Mai scelta peggiore: - le porte dei mobili di tipo concavo, non si riuscivano a chiudere nonostante vari interventi del concessionario. - dalle finestre passava acqua; - il tetto (che doveva essere portante) si era afflosciato al centro cosicchè, quando pioveva, restava il lago. Proprio per questo ultimo problema, sono andato a Zibido San Giacomo, in fabbrica, previo appuntamento. Dalla padella alla brace: in fabbrica, per alzare la lamiera del tetto per posizionare sotto all’avvallamento un pezzo di legno, hanno usato un punteruolo che….ha forato il tetto. E così, una settimana dopo, in occasione di un raduno in Veneto, dopo una notte di pioggia mi sono ritrovato inzuppato, dentro, da capo a piedi. Non potete mai immaginare la mia rabbia. Tornato a casa, il Concessionario ha fatto di tutto per rimediare ma ormai le pareti erano talmente piene di acqua che ho deciso di cambiarlo. Ed è arrivato il C.I. 140 su Ducato 2500 turbo. Una macchina eccezionale e con la medesima disposizione interna del precedente C.I.545. Con lui abbiamo girato l’Europa, spingendoci fino in Russia. Poi, una mattina, mia moglie, scendendo dalla mansarda, cade dalla scaletta. Cade anche una seconda volta e quindi, allo scadere dei due anni, decidiamo di cambiarlo con uno che abbia il letto basso e la scelta cade si un Laika 7 R. Una scelta oculata, un veicolo di prestigio, e bla bla bla, tante erano le lodi del concessionario, ma……….appena uscito dal piazzale, un sinistro scricchiolio dei pensili mi fa tornare indietro. “Cosa succede?” “Lo avete provato” – “Si, è tutto perfetto” – “ Venite con me allora, e sentirete”. E così uno dei titolari sale e andiamo a fare un giretto, piccolo, perché sembrava si dovesse rompere tutto. Mi conforta dicendo che si deve assestare ma le cose non cambiano e, un mese dopo, ritorno a Firenze ( lo avevo acquistato li perché il concessionario era la figlia di un nostro amico……..) E poiché il rumore era aumentato, prendiamo l’appuntamento con la Laika……..dopo tre mesi. Intanto, anche la meccanica aveva dei problemi. Mi sono recato sette volte alla Fiat di Faenza perché, dopo circa 50 km, succedeva che sembrava che le ruote anteriori diventassero ovali. Niente da fare, mi dovevo fermare, attendere mezz’ora e ripartire. Così sono andato avanti per altri tre mesi fino a quando l’ho portato alla Laika. Qui sono intervenuti quattro tecnici, che dopo averlo provato, l’hanno trattenuto in fabbrica per quattro giorni, per sostituirmi tutti i pensili che avevano anche gli sportelli che si sfogliavano. Per la meccanica però, dovevo rivolgermi alla Fiat. Decidiamo di andare in Spagna, anche perché il problema delle ruote ovali si stava affievolendo; arrivati a Ventimiglia, però, le ruote hanno ricominciato a fere le bizze. Fiat di Ventimiglia e…….problema risolto: hanno messo del grasso nei giunti dei semiassi. Quei semiassi facevano parte di una partita difettosa. Poi, usandolo, ed anche perché anche noi ci stavamo invecchiando, ci accorgiamo che il letto pronto dietro era scomodo per due. Se uno, la notte, si doveva alzare, svegliava anche il compagno; e così, nuova ricerca e, nel 2000, il mitico Hymer B 544. Ma perché sono capitato da quel concessionario?, Ancora me lo chiedo. Anche perchè, tutte le volte che c’era un problema, la causa era sempre la mia. Bah!!!!!!!!! Siamo stati insieme quasi 7 anni ma i primi cinque anni sono serviti per sistemarlo. Non ne aveva una fatta bene. Tanto per citarne qualcuna: - distacco del parafango sinistro (due volte) - entrata acqua dalla finestra posteriore - oscuranti plissettati forati - rottura dei tubi di scarico dei lavelli (tre volte) con conseguente acqua in tutto il pavimento - rottura del maxi oblò causa grandinata ma anche ammaccamento del tetto, in allumio - coibentazione nulla della parte di tetto sopra il basculante (che d’estate diventava un forno) - più tante altre piccolezze (chiamiamole così). L’unico ad essere perfetto era il motore del ducato, un 2800 Turbo a iniezione diretta. Poi capita che vado a Padova e la notte mi rubano le biciclette .. ed anche alcune parti del portabici (perché avevo messo la catena e per fare presto si sono portati via tutto). Sfiga, sfiga e ancora sfiga. Ah, se trovassi un buon usato con il garage, non tanto lungo !!! Nel Novembre del 2006, l’occasione. Un amico di famiglia, che aveva acquistato un Hymer B524 nel Novembre del 2004, lo cambia causa problemi di salute e lo acquisto io dopo aver venduto il B544. Questo è veramente fatto bene anche se alcune soluzioni “teutoniche” lasciano a desiderare come: - il posizionamento del porta TV dietro la dinette (nessuno può vedere la tv che resta alle spalle) - il vano toilette, con la doccia separata , dove chi sta a sedere nel wc è costretto a starsene rannicchiato per la presenza del lavello che porta via spazio - la dinette a “L” e la tavola ergonomia (sostituita subito con una più piccola perché la prima non permetteva la discesa dal basculante). Questo ha un garage giusto, il doppio pavimento, un bel frigorifero automatico, il forno (ma lo stiamo levando per applicarvi due cassetti più utili, una buona coibentazione, le sospensioni a barra di torsione che offrono in marcia una grande stabilità. Per questo, l’ho chiamato “IL SETTIMO SIGILLO”, cioè l’ultimo, anche perché gli anni passano anche per il sottoscritto e non credo proprio che lo cambierò più. Severino Verità