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SCHEDA TECNICA
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(Thymus vulgaris L.)
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timo volgare
A TISA
Storia: dal greco “thymon” = forza, coraggio, per le virtù
rinvigorenti dell’infuso; gli antichi Egizi lo adoperavano nel
processo di mummificazione, i Greci lo usavano nei templi al posto
dell’incenso per rinfrescare e purificare l’aria. Era conosciuto dal VI
millennio a.C., ma è con i Romani che la pianta venne disseminata
in tutto l’impero, tanto importante era il suo uso. Sant’Ildegarda e
Sant’alberto Magno (XII sec. d.C.) lo suggerivano contro la lebbra e
la paralisi; Leclerc (XX sec. d.C.) lo ritenne un ottimo antiastenico e
stimolante della circolazione capillare. Ne esistono circa 100 specie,
tutte accomunate dalla presenza nell’olio essenziale, di timolo, un
composto antisettico tra i più potenti presenti in natura; tra i molti,
il Timo cedrino odora di limone, esistono poi il T. arancio, T. anice e T.
argentato; in Marocco vegeta una varietà con profumazione pinacea,
denominata “z’itra”, ricca in borneolo. Condivide con il Thymus
serpyllum le proprietà terapeutiche, ma sono più forti; per una
modulazione dell’attività occorrerà utilizzare entrambe le specie.
Thymus vulgaris è una specie mista in timolo (principio antisettico
ed espettorante) e carvacrolo (principio antispasmodico) mentre la
varietà spagnola “T. zygis” (gracilis) Boiss è più ricca in carvacrolo
ed è ritenuto più pregiato; nella rettificazione infatti, l’o.e. di timo
vira da una colorazione rosa/rossa a bianca; da ciò si è sviluppata
la fine distinzione tra timo rosso e timo bianco, più facilmente adulterato con altri oli (origano, serpillo, rosmarino..). Numerosi
sono gli studi, anche sull’uomo, che attestano l’efficacia dei composti contenuti nell’olio essenziale come antibatterici, antitussivi,
fluidificanti sanguigni e antispasmodici. Secondo i ricercatori della Food and Chemical Toxicology il Timo potrebbe essere usato
come adiuvante nelle steatosi alcoliche; in base ad esperimenti su ratti si denota neuroprotezione ed epatoprotezione con diete
supplementate di tale spezia; si può impiegare anche in balneoterapia nelle affezioni reumatiche e muscolari. È originario del
bacino del Mediterraneo ed è considerato tra gli ingredienti peculiari della dieta mediterranea, apprezzata in tutto il mondo.
Droga: foglie.
Costituenti attivi: olio essenziale (5-25 ml/Kg): timolo, carvacrolo (fino all’85%), p-cimene (fino al 45%), linalolo, α-terpineolo,
canfora ecc. (dipendenti dal tipo di coltivazione o dal luogo di raccolta); glicosidi flavonici e flavoni: apigenina, luteolina, taxifolina,
naringenina ecc.., derivati dell’acido idrossicinnamico (principi amari delle Lamiaceae) (4% circa): acido rosmarinico (0,8-2,6%);
triterpeni: acido ursolico (1,9%), acido oleanolico (0,6%); derivati dell’acetofenone: 4-idrossiacetofenone e gli eterosidi esterificati
con dei derivati dell’acido benzoico.
Attività principali della droga: antisettica, espettorante, mucolitica, antitussiva e spasmolitica; normorreica, digestiva e
coleretica.
Uso della tisana: antitussiva, decongestionante, balsamica, antibatterica, antivirale, spasmolitica e carminativa. Coadiuvante
nelle bronchiti acute e croniche; normorreica e stimolante neuronale.
Dose consigliata: 2g ogni 150ml di acqua bollente, filtrare dopo 10 minuti, 2-3 tazze al giorno.
droghe associative: come antitussive/espettoranti: Primula veris, Sambucus nigra, Helichrysum italicum, Juniperus communis,
Eucalyptus globulus, Glicyrrhyza glabra, Hedera helix e Melaleuca alterniflora.
Precauzioni d’uso: nessuna alla posologia d’uso. È inserita come pianta alimentare nell’elenco GRAS (Generally Recognized As
Safe) dalla FDA americana. Porre attenzione all’uso esterno di estratti di timo o altre Lamiaceae per soggetti con fototipo I, II o III
idiosincrasici. La tossicità riguarda l’olio essenziale che se usato impropriamente, determina disturbi gastroenterici ed altri disagi
fino a depressione respiratoria e cardiaca, con epatotossicità. L’uso prolungato di colluttori al timo può provocare tireotossicosi.
In misura cautelativa, viene sconsigliato l’uso dell’olio essenziale senza controllo medico, anche se mancano studi clinici e
farmacologici a riguardo. Le persone sensibili ai pollini delle betulle e del sedano possono presentare un allergia crociata al timo.
Sistema di Gestione per la Qualità
Certificato ISO 9001:2000 N° IT 03/0780
Sistema di Gestione per la Sicurezza Alimentare
Certificato ISO 22000:2005 N° IT 08/0939
ACCADEMIA
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