vedi il pdf - Avvocato Michele Ispodamia

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vedi il pdf - Avvocato Michele Ispodamia
{SRE-1-2401-5} Wed Jan 23 20:59:23 2002 [CYAN] [MAGENTA] [YELLOW] [BLACK]
IMPERIA SANREMO
2.000 mq. di esposizione
DIANO MARINA Via Diano S. Pietro 99
APERTO LA DOMENICA POMERIGGIO
2.000 mq. di esposizione
DIANO MARINA Via Diano S. Pietro 99
APERTO LA DOMENICA POMERIGGIO
REDAZIONE: Imperia, via Don Abbo il Santo 16, tel. 0183/76.971, fax 0183/272.962 - Sanremo, c.so Mombello 16, tel. 0184/590.911
PUBBLICITÀ: Imperia, tel. 0183/273.900 - Sanremo, tel. 0184/504.651
IMPERIA, VIA LIBERA IN REGIONE
AL PIANO REGOLATORE DEL PORTO
SI E' TOLTO LA VITA “VITTO'”
LEGGENDARIO CAPO PARTIGIANO
Mille posti-barca per diportisti a San
Lazzaro, e ancora cantieri, ristoranti e
residence. È questo il futuro turistico di
Imperia in base al progetto del nuovo
scalo. Grande soddisfazione in città
Dopo aver combattuto in Spagna contro
Franco e poi sui monti dell’imperiese
contro i nazi-fascisti, a 85 anni Giuseppe
Guglielmo ha deciso ieri mattina di farla
finita con un colpo di pistola
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24 gennaio 2002, Giovedì ● 21
CALCIO: IL TORINO SI IMPONE
NEL TRIANGOLARE DEL “CICCIONE”
I granata di Camolese hanno confermato
la loro supremazia tecnica aggiudicandosi
il torneo disputato ieri al quale hanno
partecipato anche i padroni di casa
dell’Imperia e i rumeni del Timisoara
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Clamoroso retroscena dietro il suicidio del giovane vigile urbano in servizio a Ventimiglia. Il suocero lancia pesanti accuse
«E’ colpa vostra, l’avete ammazzato»
Fiorini aveva subito pressioni per togliere due multe: pagate da lui...
Ventimiglia. «E’ colpa vostra
se è finita così. Me l’avete ammazzato...». Le parole di Roberto
Bernabò, suocero di Marco Fiorini, il vigile urbano morto suicida
con un colpo di pistola alla tempia, sono risuonate pesanti
come macigni l’altra mattina,
non appena una delegazione di
vigili si è presentata a manifestare le condoglianze alla famiglia del giovane trovato cadavere nella sua casa di Camporosso.
E hanno aperto nuovi e pesanti
interrogativi sui motivi che hanno spinto un ragazzo di appena
trent’anni, papà di una bambina
di due, a togliersi la vita.
A Ventimiglia si è iniziato a
parlare con insistenza di un malessere che serpeggia nel Comando dei vigili. E ieri è emersa
una vicenda che a detta di tutti
aveva profondamente amareggiato e deluso l’agente municipale. Marco Fiorini, ragazzo
scrupoloso e attento, lo scorso
settembre aveva emesso una serie di contravvenzioni (due per
divieto di sosta, una per la mancata esibizione del tagliando
dell’assicurazione) nei confronti
del consigliere comunale di Forza Italia, Salvatore Russo, che
aveva posteggiato l’auto in via
Garibaldi a Ventimiglia alta. Ne
sarebbe seguita un’accesa discussione. E forse una serie di
pressioni nei confronti del vigile
urbano, perché fosse meno pun-
Le contravvenzioni
erano di un
consigliere comunale.
«Tra i vigili c’è
qualcosa che non va»,
dice un agente. Oggi
alle 15 i funerali
Marco Fiorini (al centro)
tiglioso e chiudesse un occhio di
fronte a quelle infrazioni. Di certo si sa che dopo quell’episodio
Marco Fiorini fu chiamato nell’ufficio del suo comandante,
Eraldo Cassini. Vi rimase per
quasi due ore. Poi uscì, tirò fuori
i soldi e pagò di tasca sua le con-
travvenzioni. Ad un amico
avrebbe poi confidato: «Piuttosto che dargli la soddisfazione di
togliere la multa, l’ho pagata
io...».
Un episodio sconcertante. Che
ieri è stato confermato da numerose persone. Dice un vigile,
con le lacrime agli occhi: «Che
a Ventimiglia ci sia qualcosa che
non va è sotto gli occhi di tutti.
Due agenti, Caramello e la Vitti,
hanno lasciato la divisa in pochi
mesi. L’ex vicecomandante Calabria ha deciso di andare in pensione. Un altro vigile in attesa di
rientrare dopo una lunga malattia non ha potuto farlo perché
la sua pratica non è stata presa
in esame. La storia delle multe
aveva turbato molto Marco. Ma
ovviamente nessuno si aspettava questo tragico epilogo...».
«Noi agenti - aggiunge un altro vigile - abbiamo avuto un
colpo durissimo. Ma invito tutti
a non fare del comando il capro
espiatorio. Capita che qualche
amministratore faccia pressioni
per una contravvenzione. Basta
sapergli rispondere a tono. Il nostro è un mestiere stressante e
forse non tutti hanno il carattere
per sopportarlo».
I funerali di Mardco Fiorini si
svolgeranno questo pomeriggio
alle 15, nella chiesa di Sant’Agostino.
Patrizia Mazzarello
la MAMMA
il SINDACO
«Troppo idealista e giusto
non era il suo ambiente»
«Non mi risulta nulla
ma aprirò un’indagine»
Ventimiglia. «Il mio consuocero ha detto quelle cose
perché la morte di Marco lo
ha sconvolto. So che ha anche
annunciato delle denunce. Per
quel che mi riguarda posso
dire che oramai il mio Marco
non c’è più. Il suo malessere
è partito dal lavoro, ma nessuna inchiesta me lo potrà ridare...».
Carla Marauda, la mamma
di Marco Fiorini, parla con
una voce bassa ma ferma. Ed
un tono dolcissimo, che ricorda molto quello del figlio
morto suicida lunedì mattina.
«Per quanto mi riguarda - ribadisce - non voglio parlare di
singoli episodi che lo hanno
coinvolto nel suo mestiere.
Ma è vero probabilmente che
il malessere di Marco è partito da lì, dal suo lavoro, dal comando dei vigili urbani. Un
qualcosa che lo tormentava.
Mio figlio era troppo sensibile
e forse quell’ambiente non
era il suo. Troppo idealista e
giusto. Aveva un fortissimo ed
Ventimiglia. «Al momento
non mi risulta nessun episodio di questo tipo. Voglio vederci chiaro anch’io. E per
questo avvierò un’indagine
interna».
Il sindaco di Ventimiglia,
Giorgio Valfré, ha commentato così la notizia delle presunte pressioni subite dall’agente Marco Fiorini dopo le
contravvenzioni emesse nei
confronti del consigliere Salvatore Russo. Poi di fronte ad
una precisa domanda, ha aggiunto: «Per quanto mi riguarda non ho mai fatto pressioni su nessuno per togliere
una contravvenzione. E se
questo è avvenuto a mia insaputa, se ci sono stati abusi,
prenderò provvedimenti».
Una verifica, quella annunciata dal primo cittadino, che
si aggiunge all’inchiesta istituzionale. Avviata dai carabinieri di Ventimiglia, attraverso l’acquisizione di numerose
testimonianze, già nell’im-
incrollabile
senso della
giustizia».
La descrizione che la
mamma fa del
figlio appena
morto, coincide con quella
di decine di
amici e colleIl comando ghi. Che lo descrivono punvigili
tiglioso, inflessibile come sa
esserlo solo chi crede in quello che fa e nella divisa che indossa. Un giovane che Ventimiglia amava molto. Anche se
forse non ha saputo dimostrarglielo.
In città si è detto anche che
la famiglia ha chiesto una cerimonia privata, senza la presenza di amministratori comunali e vigili urbani. Ma la
mamma non conferma. «Intanto - ripete con grande dignità - mio figlio non me lo
darà più nessuno».
mediatezza
del suicidio
del giovane
agente ventimigliese, da
otto anni in
servizio presso il Comando
di Ventimiglia.
Interpellato
più volte, ha
Giorgio Valfrè invece preferito non rilasciare dichiarazioni il Comandante dei vigili, Eraldo Cassini. Dal Comando la risposta è
sempre la stessa: «Per quanto
riguarda il suicidio di Marco
Fiorini il sindaco ha dato ordine di non rilasciare dichiarazioni e di rivolgersi a lui per
qualsiasi informazione».
Tutti invitano comunque a
non creare capri espiatori. Se
un giovane di trent’anni si toglie la vita non è mai per un
episodio, pur grave. Ma per
un malessere che spesso cova
da mesi se non da anni.
Drammatica testimonianza alla prima udienza del processo in tribunale a Sanremo sulla tragica alluvione del ‘98. Presente in aula il sindaco
«Così morì Maria Luisa»
Ma il collegio di difesa chiede una super-perizia
Il sindaco Giovenale Bottini ieri mattina tra gli avvocati al processo in tribunale a Sanremo
Sanremo. «Le abbiamo urlato di non uscire dalla macchina,
ma è stato inutile. Via Goethe
era un fiume di acqua e fango,
quando quella donna ha aperto
la portiera dell’auto è stata subito travolta e trascinata via
dalla corrente, non l’abbiamo
più vista...».
Così ieri mattina due testimoni che abitano in via Goethe, il giovane Alessio Celona e
il pensionato Egidio Dellera,
hanno rievocato la tragica fine
di Maria Luisa Lupi, nella prima
udienza del processo sull’alluvione del 30 settembre 1998, e
in particolare sull’esondazione
del rio Rubino, che vede imputate per concorso in omicidio
e inondazione colposi otto persone. Sono il sindaco Giovenale
Bottini e l’ex assessore all’urbanistica Franco Erasmi (per presunte omissioni nei controlli
La Confcommercio fa chiarezza sulle recenti disposizioni
Fumo vietato, l’elenco dei luoghi Publirama S.p.A.
concessionaria
dove la sigaretta è “off-limits”
esclusiva
Imperia. Nei bar si può fumare o no? E nelle
discoteche, in pizzeria?
Confusione e disinformazione sembrano regnare sovrane sul divieto di fumo nei locali della
Riviera, sia tra i clienti che tra i proprietari. Lo
scompiglio emerge dai rilievi eseguiti dalla Confcommercio di Imperia, dove da giorni, dopo l’emendamento approvato dal Senato che aggrava
le sanzioni per i trasgressori e per coloro che
non esercitano il controllo, piovono le richieste
di chiarimenti.
E per sgombrare il campo dai dubbi, l’associazione dei commercianti ha pensato bene di precisare quali sono i luoghi di divieto, troppo genericamente definiti “esercizi pubblici”. Ha divulgato un elenco completo dei locali dove
accendere la sigaretta è vietato dalla legge e
dove quindi controlli e multe possono scattare.
All’iniziativa della Confcommercio, se n’è aggiunta un’altra a cura dell’assessore regionale
alla sanità, Piero Micossi. Si tratta di una lettera
di invito spedita ai presidenti delle amministra-
zioni provinciali, all’ordine dei medici, ai sindaci,
ai direttori delle Asl affinchè rispettino e facciano rispettare i divieti, incentivino la prevenzione, informino la popolazione dei gravissimi danni provocati dal fumo.
Ma torniamo all’elenco - sottolineando che nei
bar e ristoranti il divieto non c’è - dei luoghi di
divieto. Eccolo: corsie, corridoi, sale di ogni genere d’ospedale; aule, corridoi, bagni di tutte le
scuole (anche università); mezzi pubblici e di
proprietà dello Stato, metropolitane, sale d’attesa di stazioni (anche marittime e aeroportuali),
sale chiuse di cinema e teatro, sale chiuse da
ballo (escluse quelle con impianto conforme per
il riciclo dell’aria), uffici postali, banche (nei locali dei servizi per la pubblica amministrazione),
uffici Iva e di tutti gli Enti, prefetture, questure
e commissariati, distretti militari, compagnie telefoniche, del gas e dell’energia elettrica, sale
corse, musei, biblioteche, sale di lettura, locali
di pubblica riunione.
Natalino Famà
per la pubblicità
locale
concessionaria
esclusiva
per la pubblicità
nazionale
sul territorio
e nell’adozione delle misure di prevenzione del
rischio idrogeologico); gli
imprenditori
Carmelo Leto
(titolare della
residenza sanitaria per Lupi
anziani “Villa
Speranza”),
Alberto Gallo, Mario Mauro Boeri e Valentino Conio, e gli ingegneri Filippo Guidastri e Giovanni Cravero, coinvolti a vario
titolo negli interventi edilizi
nella valletta del rio Rubino, sopra l’ex clinica.
In aula, davanti al giudice
monocratico Massimiliano Rainieri, erano presenti tutti gli
imputati tranne Cravero. Il sin-
daco Bottini, seduto accanto ai
suoi avvocati Michele Ispodamia e Federico Figari di Genova, ha seguito per un paio d’ore
l’udienza, poi è rientrato in Comune dove lo attendeva una
serie di impegni istituzionali.
L’audizione dei primi testimoni (il processo è stato poi
aggiornato al 30 gennaio) chiamati dal pubblico ministero
Giovasnni Maddaleni ha permesso di ricostruire il momento più drammatico di quel 30
settembre 1998, quello appunto della morte di Maria Luisa
Lupi, che verso le 13.30 stava
percorrendo l’ultimo tratto di
via Goethe alla guida della sua
Panda bianca, per rientrare a
casa. La famiglia della donna (la
madre e il fratello Piero) si è
costituita parte civile, tramite
l’avvocato Giancarlo Giordano.
Oltre a Celona e Dellera sono
stati sentiti l’ispettore dei vigili
urbani Paolo Salvatorelli, che
partecipò al salvataggio di alcuni bambini e al recupero del
corpo ormai senza vita di Maria
Luisa Lupi, incastrato sotto una
vettura in via Duca, nei pressi
della curva all’altezza del Comune; e il maresciallo Antonio
Piras, vicecomandante del Nucleo operativo dei carabinieri
che ha svolto le indagini, il quale ha parlato dei sopralluoghi
eseguiti nel tardo pomeriggio
del 30 settembre ‘98 e il giorno
successivo.
Il giudice ieri ha anche respinto (per il momento) la richiesta dei difensori di allargare l’indagine al cantiere delle
Ferrovie nella valletta del rio
Rubino e di disporre una superperizia sulla dinamica dell’esondazione.
Claudio Donzella