PMI: il cambiamento da minaccia a opportunità

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PMI: il cambiamento da minaccia a opportunità
COMUNICATO STAMPA
PMI: il cambiamento da minaccia a opportunità
- Indagine condotta da Mercuri Urval tra 800 manager in 8 nazioni europee
- Le PMI sono ben preparate
- Le “Soft Skill” fanno la differenza
31 marzo 2011 – Uno studio condotto da Reimund Research1 in 8 nazioni europee, per conto della
società internazionale di consulenza e ricerca del personale Mercuri Urval, ha prodotto risultati
interessanti e per certi versi sorprendenti in termini di Valori ed attitudini al Cambiamento all’interno
delle aziende. L’80% dei manager intervistati, con qualifiche di diverso livello all’interno delle
imprese, ritiene che il cambiamento sia un elemento necessario e positivo, che tuttavia deve ancora
trasformarsi, a livello di percezione, in un elemento che apporti reale valore aggiunto. Il 78% ritiene
che il cambiamento sia un fenomeno naturale e necessario, che offre opportunità di sviluppo.
Il cambiamento è in corso: il 55% delle aziende intervistate si aspetta cambiamenti nel 2011
Per la maggioranza dei manager, un ambiente lavorativo privo di cambiamenti è inconcepibile: di
fatto, solo il 22% delle aziende non ha sperimentato un processo di cambiamento nel corso degli
ultimi due anni. Il 60% delle aziende ha invece riscontrato un processo di cambiamento nel 2010,
mentre il 55% prevede cambiamenti nel 2011.
Il cambiamento non è più una minaccia
I processi di cambiamento sono considerati necessari. Circa il 75% di tutti i dipendenti che occupano
posizioni manageriali è personalmente coinvolto nei processi di cambiamento, con un alto livello di
commitment e un reale desiderio di partecipare all’implementazione dello stesso. Solo il 10-20% è
generalmente scettico riguardo ai cambiamenti, mentre meno del 5% considera i cambiamenti un
buon motivo per lasciare l’azienda.
Il cambiamento può far bene alla carriera
Vi è una profonda comprensione, tra i manager di qualsiasi livello, della necessità del cambiamento.
L’83,7 % concorda che “l’apertura verso il cambiamento rappresenta un requisito obbligatorio per le
aziende che desiderano sopravvivere in un ambiente competitivo”. Il 58% dei manager ritiene inoltre
che i processi di cambiamento rappresentino una buona opportunità di avanzamento della carriera
per i dipendenti.
Scarso raggiungimento degli obiettivi
Sebbene i manager delle medie imprese appoggino il cambiamento in generale, non sempre sono
soddisfatti dei risultati finali. Su una scala da 0 a 100, i manager hanno segnalato il raggiungimento
degli obiettivi solo al 60%.
Capacità fondamentali: comunicazione, motivazione e gestione dei conflitti
Le voci in cima all’elenco delle competenze personali necessarie per gestire il cambiamento sono:
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Studio metodologico:
Tra dicembre 2010 e gennaio 2011, la società di consulenza internazionale Mercuri Urval ha intervistato telefonicamente,
attraverso Reimund Research, 800 manager di vario livello, dipendenti di medie imprese in Austria, Belgio, Germania, Italia,
Francia, Paesi Bassi, Spagna e Svizzera.
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capacità di comunicare, capacità di motivare gli altri, gestione dei conflitti e capacità di collaborare,
ovvero competenze che richiedono un grado di sensibilità relazionali nell’ambito della gestione di un
team.
Altrettanto importanti sono le capacità che trasformano l’impegno personale in un cambiamento del
modo di operare: volontà di assumersi responsabilità o orientamento mirato agli obiettivi.
Top e middle management: opinioni diverse sul concetto di “esigenze”
E’ soprattutto il top management a ritenere che sia necessario migliorare la flessibilità e il gioco di
squadra all’interno delle loro organizzazioni, così come aumentare la motivazione generale al
cambiamento. Nel middle management è invece opinione comune che sia la capacità di gestire i
conflitti uno dei principali elementi per promuovere un cambiamento di successo.
Le medie imprese condividono valori comuni in tutte e 8 le nazioni
Secondo il management, 4 aziende su 5 hanno formalizzato un sistema di valori codificato, e il 78%
dei dirigenti condivide personalmente tali valori. I primi 5 valori citati da oltre il 90% degli intervistati
sono piuttosto tradizionali: affidabilità, responsabilità, integrità, sicurezza, identificazione. Concetti
più moderni quali la sostenibilità, l’innovazione e lo spirito imprenditoriale sono meno popolari.
In un periodo in cui gli europei sono alla ricerca di un’identità più comune, colpisce il carattere
universale di questi risultati tra le 8 nazioni. L’esistenza di un insieme di valori aziendali europeo è
dunque una realtà.
Il cambiamento fa parte dei valori
L’apertura al cambiamento è un valore aziendale per l’80% degli intervistati e l’80% della dirigenza
ritiene che si tratti di un fatto positivo. L’80% dei manager pensa che l’introduzione dell’apertura al
cambiamento, quale valore all’interno dell’azienda, sia un passo nella giusta direzione.
Uno dei risultati più interessanti e, per certi versi, più inaspettati, riguarda proprio il mercato
italiano, dove è presente il più alto orientamento al cambiamento: quasi tutti i manager intervistati
(94%) considerano l’attitudine al cambiamento come strettamente necessaria alla aziende per far
fronte alla competizione globale, in particolare dopo un periodo di profonda recessione. Ciò può
essere considerato un risultato sorprendente, considerata la percezione generale del mercato
italiano –composto per la maggior parte da piccole e medie imprese, spesso ancora legate alla
famiglia del fondatore- come piuttosto conservatore. Quest’ultimo aspetto potrebbe spiegare il
motivo per cui, sebbene tutti siano concordi sulla necessità di cambiamento ed innovazione, la metà
dei manager intervistati non si dichiari ottimista riguardo l’efficacia ed il successo dei processi di
cambiamento, visto ancora da molti come una minaccia, o comunque fattore di ulteriore incertezza.
E’ possibile individuare una spiegazione a riguardo se si osservano i principali processi di
cambiamento che molte aziende italiane hanno affrontato durante gli ultimi due anni: tagli di costi e
riduzione del personale, messi in atto per garantirsi la sopravvivenza nel breve termine, senza reali
investimenti e strategie per una crescita nel lungo termine. Inoltre, molti dei cambiamenti in corso
nelle aziende italiane sono stati implementati secondo una logica “top-down”, con uno scarso
coinvolgimento del middle management a livello decisionale. Ciò potrebbe essere il motivo per cui
un’elevata percentuale (70%) dei manager italiani considera la capacità di comunicare e di motivare i
collaboratori un reale valore aggiunto durante i processi di cambiamento.
Concludendo, si può affermare che l’orientamento al cambiamento, sebbene presente a tutti i livelli
a prescindere da dimensioni di azienda e settore, si fa particolarmente sentire all’interno di aziende
imprenditoriali che, cresciute molto negli ultimi dieci anni, si sono imbattute nella crisi e devono ora
affrontare ancor di più la competizione globale. Questo spiega perché sempre più aziende a
conduzione familiare siano alla ricerca di risorse con elevate doti manageriali e comunicative, e con
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alle spalle una o più esperienze internazionali. Una delle sfide più importanti per le società che
operano nell’Executive Search e nella Consulenza Direzionale sarà quella di individuare, in fase di
selezione di nuovi manager, il giusto mix tra queste doti e la capacità di inserirsi ed adattarsi alla
cultura ed alle tradizioni dell’azienda.
Per informazioni più approfondite sul sondaggio telefonico, visitare: http://www.mercuriurval.com
Mercuri Urval è una società di consulenza internazionale, con oltre 80 uffici in 25 Paesi. Mercuri Urval
assiste i clienti nell’implementazione delle loro strategie, risolvendo le problematiche di
management e identificando e ottimizzando le capacità dei dipendenti attraverso: Executive Search,
Valutazione, Business Coaching, Talent Management e Recruitment strategico. Fondata in Svezia nel
1967, Mercuri Urval è una società a capitale privato.
Per maggiori informazioni, contattare:
Nazione Italia
Nome Cognome Davide Muscarà
Ruolo HR Consultant
Tel. Ufficio +39 02 3705261
Cellulare +39 348 3976169
E-mail [email protected]
Nazione Italia
Nome Cognome Enrico Coco
Ruolo HR Consultant
Tel. Ufficio +39 02 3705261
Cellulare +39 348 8914973
E-mail [email protected]
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