Articolo di Paolo Acunzo Il progetto ITER per il sistema Italia
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Articolo di Paolo Acunzo Il progetto ITER per il sistema Italia
Il successo delle industrie italiane nel progetto ITER di Paolo Acunzo ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor) è uno dei progetti più grandi e complessi al mondo e prevede di riprodurre sulla terra la reazione nucleare che esiste in natura nel sole e nelle stelle. Si tratta di costruire per la prima volta nella storia dell’uomo un reattore sperimentale per la fusione in grado di permettere successivamente la realizzazione di reattori dimostrativi (DEMO) capaci di generare energia elettrica da fusione.1 Sin dal 1985 si sono svolti studi per la sua progettazione, ma solo nel novembre 2006 venne siglato l’accordo tra sette partner internazionali (Cina, Giappone, India, Repubblica della Corea, Russia, USA e Unione Europea) che diede vita al ITER Organization con sede a Cadarache, nel sud della Francia. Qui è prevista dopo il 2020 la costruzione di un reattore di 23 mila tonnellate e alto 30 metri, che dovrebbe permettere il raggiungimento nel 2050 dell’obiettivo della produzione industriale di elettricità tramite fusione. Ciò realizzerebbe una sorta di rivoluzione energetica globale, grazie alla sostanziale eliminazione dei rischi di sicurezza e ambientali che la fusione produce per sua natura rispetto all’attuale tecnologia da fissione nucleare. Il costo complessivo di questo megaprogetto si aggirerà sui € 20 miliardi, suddivisi tra l’organizzazione mondiale ITER e le agenzie dei sette partner internazionali. Il contributo dei partner è principalmente “in kind”, tramite la messa a bando di commesse a beneficio delle industrie per la produzione dei componenti tecnologici necessari alla costruzione della macchina. Tra queste la più attiva è sicuramente “Fusion for Energy” (F4E), l’agenzia costituita dall’Unione europea nel 2007 con sede a Barcellona, specializzata nella gestione del contributo europeo al progetto ITER e al programma settoriale di collaborazione con il Giappone (“Broader Approach”). 2 Analizzando i risultati complessivi dell’assegnazione dei bandi promossi da F4E, aperti con le stesse modalità e condizioni a tutte le imprese europee secondo la normativa comunitaria, si può apprezzare a pieno il successo del sistema industriale italiano, comprovato dall’aggiudicazione della produzione dei principali componenti di alta tecnologica necessari per la costruzione di ITER.3 Fino ad oggi, infatti, sono stati messi a bando da F4E circa € 3,2 miliardi, ovvero oltre la metà del budget complessivo a disposizione delle industrie europee per la costruzione di ITER. Nel periodo dal 2008 al 2014 le industrie italiane hanno riscosso, tenendo in conto anche i grant per la ricerca collegata, complessivamente ben € 978 milioni e si collocano al vertice per valore di progetti vinti, subito dopo quelle francesi, ma ben prima di tutte le altre considerate tradizionalmente avanzate. 1 A. Pizzuto, “Energia da Fusione: Stato, prospettive e ricadute industriali”. ENEA, 2009. 2 G. Sabato, “La Fabbrica di stelle”. L’Espresso (pag 100-105), 17 aprile 2014. Dati periodo dal 1/1/2008 al 1/7/2014 provenienti da “Geographical Distribution of Contracts”. F4E Governing Board Meeting, Barcellona, 3 Dicembre 2013 e “Awarded contract 2014”, ILO Network meeting, Marsiglia 24 Marzo 2015. Elaborazione grafica: Italian ILO – Industrial Liaison Office F4E/ITER. UTFUS – DITE, ENEA. 3 Tutti i Contratti e Grant 2008-2014 (€ 3.255 Milioni) 5% 3% 15% 38% Francia 1.250 Germania 291 Italia 978 Spagna 479 30% UK 147 9% Altri 110 Il dato diviene ancora più interessante se si depura dall’attribuzione degli appalti per la costruzione dei numerosi edifici che inizialmente sono stati necessari per allestire il sito e che per ragioni logistiche sono stati principalmente assegnati a ditte edili francesi. Infatti se si escludono questi appalti edili e si tengono in considerazione solo i contratti per l’effettiva produzione dei componenti tecnologici di ITER (i quali sono sempre più la tipologia prevalente di bandi anche nel prossimo futuro) si evince che le industrie italiane si collocano nettamente al primo posto con un valore complessivo di quasi € 960 Milioni, aggiudicandosi ben oltre la metà del valore complessivo messo a disposizione da F4E tramite gare aperte alle stesse condizioni a tutte le industrie europee. Tutti i Contrati tecnologici (senza edifici) 2008-2014 (€ 1.716 Milioni) 5% 4% 14% 14% 7% Francia 238 Germania 122 Italia 959 Spagna 232 56% UK 88 Altri 77 Inoltre tale eccellenza italiana nel campo della ricerca per la fusione viene confermata anche se si prendono in considerazione esclusivamente i dati relativi ai grant, ovvero le sovvenzioni europee per lo studio delle applicazioni tecnologiche necessarie per la costruzione del reattore ITER. Solo Grant 2008-2014 (€ 93 Milioni) 11% 35% 18% Francia 10 Germania 17 Italia 19 Spagna 7 20% 8% 8% UK 7 Altri 33 La competitività del sistema industriale italiano nel settore viene confermata anche da una analisi quantitativa dei dati concernente i contratti internazionali messi a bando e assegnati tra il 2008 e il 2014. Infatti in termini relativi le nostre industrie nazionali che operano nel settore risultano quelle con percentuale di successo più elevate tra i grandi paesi europei che sottopongono la maggior parte delle proposte di appalto alla indipendente valutazione di F4E e ITER Organization. L’Italia con un tasso di successo del 45% delle proposte presentate si colloca ben oltre alla media europea (37%) o di altri paesi considerati all’avanguardia nel settore quali ad esempio la Germania (43%), il Regno Unito (39%) e la stessa Francia (36%) che ospita la costruzione del reattore. Inoltre anche il valore medio assegnato ai contraenti italiani si attesta sui € 20 milioni a contratto, ossia il doppio della media europea, a dimostrazione dell’importanza delle commesse italiane ottenute nel nostro paese. 4 Tale crescita della competitività nazionale nel settore si evince anche da una analisi dinamica dei trend dei valori complessivi di tutti i tipi di contratti allocati da F4E negli ultimi anni e tenendo in conto le proiezioni del possibile valore assoluto che i principali partners europei potranno raggiungere durante l’anno in corso. Inoltre il successo delle industrie italiane risulta ancora più evidente se allo stesso modo si isolano i trend dei valori assoluti per paese dei soli appalti tecnologici per la produzione della componentistica di ITER (esclusi edifici e grant), in cui l’Italia è leader indiscussa, essendo ormai questi la tipologia prevalente dei bandi internazionali messi a gara da F4E/ITER. P. Acunzo, “ITER: la fusione nucleare parla italiano” in “SemestrEuropeo”, pag. 24-27, numero unico in occasione del Semestre italiano di Presidenza del Consiglio dell’Unione Europea, Editore Gangemi, Roma 1 luglio 2014. 4 Tendenze del valore totale contratti 2013-2015 per paese 1.400 Francia 1.200 Milioni di €uro 1.000 Italia 800 600 Spagna 400 Germania UK 200 Altri 0 2013 2014 2015 Tendenze valore dei solo contratti tecnologici 2013-2015 1.000 800 Francia Milioni di €uro Germania Italia 600 Spagna UK 400 Altri 200 0 2013 2014 2015 Anche se prendiamo in considerazione l’ultimo dato definitivo disponibile, quello di € 195 Milioni di valore complessivo dei contratti firmati da enti italiani solo nell’anno 2014, è evidente come le industrie nazionali continuino a riscuotere grande successo nell’aggiudicazione delle gare messe a bando da F4E/ITER, grazie alla loro elevata competenza tecnologica a costi competitivi che possono offrire a livello internazionale.5 Tutti i Contratti e Grant solo anno 2014 (€ 452 Milioni) 9% 3% 6% 11% Francia 26 Germania 50 28% Italia 195 43% Spagna 126 UK 43 Altri 12 Infine di particolare interesse sul piano interno risultano le tendenze della distribuzione territoriale dei principali contratti assegnati a ditte italiane dal 2008 al 2014, dove si evidenzia che a fronte di Regioni che possono vantare la partecipazione di alcune industrie di punta a livello mondiale e in cui conseguentemente si concentrano i 2/3 dei contratti (Piemonte, Liguria e Marche), ve ne sono delle altre che sono o sottorappresentate o sostanzialmente estranee alle attività del progetto ITER. F4E, “Awarded contract 2014”, dati del 2014 presentati al ILO Network durante “IBF/15 – ITER Business Forum”, Marsiglia, 24 Marzo 2015. 5 Tendenze della distribuzione dei contratti 2008-2014 nelle regioni italiane Campania Umbria Emilia Lazio Toscana Lombardia Veneto Marche Liguria Piemonte 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% In definitiva il sistema industriale italiano può vantare una chiara leadership europea nella realizzazione del progetto ITER, grazie all’alta competenza tecnologica nel settore della fusione e una capacità d’innovare a basso costo che la rende particolarmente competitiva su scala globale. Adesso la sfida consiste nel permettere al sistema Italia di continuare a sviluppare al meglio nel nostro paese questo settore di eccellenza della ricerca applicata, anche attraverso il pieno utilizzo delle vecchie e nuove opportunità di finanziamento nei campi dell’alta tecnologia, al fine di poter assicurare la continuazione nell’immediato futuro di questi successi scientifici, produttivi ed economici per l’intero sistema industriale del nostro paese. Paolo Acunzo ENEA, Italian ILO Industrial Liaison Officer [email protected]