Il credito cooperativo ora accelera nuove aggregazioni entro l`anno

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Il credito cooperativo ora accelera nuove aggregazioni entro l`anno
BCC VENETE: LO SCENARIO
Il credito cooperativo ora accelera
nuove aggregazioni entro l'anno
di Nicola Brillo
VENEZIA
Prealpi-Atestina,
CentroNlarca-Cra Treviso e presto Bcc Roma-Padovana: entrano nel vivo
le fusioni tra Bcc in Veneto, destinate a cambiare il volto del
credito cooperativo in regione.
E questo sembra solo l'inizio di
quello che accadrà da qui a fine
anno. Sullo sfondo il progetto di
auto-riforma del settore del credito cooperativo, che è stato sollecitato dalle autorità europee.
Atteso appunto entro il 2015.
L'ultima fusione in ordine di
tempo è quella votata nell'ultimo week end dalle assemblee
dei soci di CentroMarca Banca e
di Cassa Rurale e Artigiana di
Treviso, che hanno detto sì al
progetto, che sarà attivo dal primo gennaio 2016. La fusione delle due banche era considerata
un'opzione strategica: CentroMarca e Treviso aggregate conteranno infatti su 192 dipendenti e
oltre 5.250 soci, 27 sportelli collocati in 17 comuni della provincia di Treviso e serviranno un
territorio di competenza di 41
Comuni, di cui 35 trevigiani, 4
veneziani e 2 padovani.
Tra Treviso e Padova è invece
l'unione tra Banca delle Prealpi
e Banca Atestina. La banca nata
dalla fusione avrà 42 sportelli in
37 Comuni, in 6 province differenti. Disporrebbe di un Tierl
Capitai ratio del 17,62% (ampiamente superiore alla media regionale), 1,78 miliardi di euro di
finanziamenti alla clientela, di
1,98 miliardi di euro di raccolta
diretta e di 773 milioni di euro di
raccolta indiretta, con una base
sociale di oltre 9.600 soci.
L'accordo invece tra la Bcc Roma e Padovana era invece subordinato al via libera sugli esuberi
da parte dei dipendenti, arrivato
nel week end scorso. I lavoratori
dell Bcc Padovana hanno votato
compatti (un solo astenuto) all'
ipotesi di accordo sui 90 esuberi.
I commissari hanno così di fatto
ottenuto il via libera per l'accor-
do che porta in dote a Roma 28
sportelli, 9mila soci e 60 mila
clienti.
Accordi sostenuti dalla Federazione Veneta della Bcc. «Il tutto rientra infatti in un'ottica innovativa di rafforzamento complessivo del sistema di Credito
Cooperativo del Veneto - ha
spiegato il presidente della Federazione veneta delle Bcc Ilario
Novella -, che mira a coniugare
un adeguato dimensionamento
delle Bcc, per rispondere correttamente al profondo mutamento normativo in atto nel sistema
mancano».
Ma il "weekend delle Bcc venete" ha registrato un nuovo
cambio al vertice. I soci del Credito Trevigiano, che conta 2,3
miliardi di masse gestite ed è stata commissariata dal 2014 da
Bankitalia, ha eletto il nuovo presidente e direttivo. Al vertice
dell'istituto bancario è stato eletto l'avvocato settantatreenne
Piero Pignata, già sindaco Dc di
Vedelago. Il suo principale avversario era l'immobiliarista
Agostino Zanella. Nel nuovo cda
ci saranno Giuseppe Romano,
Ilario Novella, Franco Danieli,
Fabio Panizzon, Italo Rosa e AnnalisaPellizzari.
Intanto si continua a discutere sul futuro delle Bcc, tra le richieste delle autorità europee e
la proposta di auto-riforma. Nella recente audizione al Senato
Alessandro Azzi, presidente di
Federcasse (l'Associazione che
unisce le Bcc), ha ribadito la scelta delle banche cooperative: «La
capogruppo possa aprirsi alla
partecipazione di capitali esterni sino ad un massimo del 49%
del suo capitale sociale», dicendo di preferire investitori scelti
tra soggetti omologhi o con finalità analoghe a quelle delle Bcc,
«essenzialmente capitali pazienti». Da tenere lontani dunque investitori e speculatori.
La riforma prevede che ogni
Bcc aderisca al gruppo sottoscri vendo un contratto di coesione.
«Ogni Bcc rimarrebbe titolare
del proprio patrimonio e il possesso del controllo societario del
gruppo sarebbe detenuto dalle
Bcc», ha spiegato ancora Azzi.
Le Bcc che non dovessero aderire dovranno trasformarsi in altro perché l'adesione al gruppo
bancario cooperativo è condizione per il rilascio dell'autoriz-
zazione all'esercizio dell'attività
bancaria in forma di banca di
credito cooperativo.
Da qui a fine anno il mondo
della Bcc venete sarà dunque destinato a cambiare. Stiamo parlando nella regione di 30 istituti
con 628 sportelli, oltre 137mila i
soci, 4.657 dipendenti, oltre
780mila clienti. Gli impieghi sono 19,8 miliardi di euro, con una
raccolta di 22,7 miliardi. Ad oggi
il futuro rimane ancora incerto:
da una parte le Bcc che credono
nel progetto Icrea-holding,
dall'altra quelle che preferirebbero un'aggregazione con il
Trentino.
L'assemblea del Credito Trevigiano, domenica scorsa
['u ti ma fusione
è avvenuta fra
CentroMarca e
Cra Treviso, altre in vista
E l'autoriforma incombe