note tecniche per lo sviluppo in italia di una infrastruttura ngn
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NOTE TECNICHE PER LO SVILUPPO IN ITALIA DI UNA INFRASTRUTTURA NGN IN LINEA CON LE NORME DI PRINCIPIO CONTENUTE NELLA LEGGE 133/2008 INDICE Executive summary Introduzione Scopo del documento Glossario Lo sviluppo delle infrastrutture NGN Le infrastrutture di accesso Scenari internazionali La situazione italiana Infrastrutture esterne Utilizzo dell’infrastruttura esistente Infrastruttura di nuova costruzione Infrastrutture di edificio Cablaggio orizzontale Cablaggio verticale Cablaggio interno Normativa Quadro normativo attuale Proposte normative Conclusioni Profilo, mission ed attività dell'ANFoV ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 2 NOTE TECNICHE PER LO SVILUPPO IN ITALIA DI UNA INFRASTRUTTURA NGN IN LINEA CON LE NORME DI PRINCIPIO CONTENUTE NELLA LEGGE 133/08 EXECUTIVE SUMMARY Il documento allegato, fornendo una sintesi dell’esperienza dei maggiori operatori e costruttori di telecomunicazioni italiani, vuole rappresentare un supporto all’applicazione delle norme di principio contenute nella Legge 133/2008 al fine di facilitare la costruzione di un’infrastruttura NGN nazionale. Tale esperienza, nascendo da chi ha vissuto a lungo un’esperienza diretta “sul campo” (in particolare nell’attività di posa e passaggi di cavi in fibra ottica) ha permesso di sintetizzare qui, per gli argomenti trattati, alcuni aspetti tecnici che possono essere considerati di fondamentale importanza per indirizzare adeguatamente eventuali disposizioni operative integrative della legge. Lo scopo a cui tali indicazioni vorrebbero pervenire è duplice: il primo è quello di creare le premesse perché tutti i numerosissimi soggetti che saranno coinvolti nel progetto NGN a livello sia nazionale che locale possano costruire le parti di infrastruttura di loro competenza con le metodologie più avanzate ed economiche; il secondo è che tali soggetti, tra loro indipendenti, costruiscano quanto di loro competenza in modo omogeneo, così da ottenere, seppur attraverso il necessario contributo di molti, un’infrastruttura con un’unica fisionomia tecnologica, adeguata allo scopo strategico che questo progetto si pone. Per il raggiungimento di questo obiettivo risulta importante poter impostare, nella normativa di riferimento, delle linee guida adeguate a dirimere da principio alcune problematiche tecniche e operative che altrimenti andrebbero a gravare, se non indirizzate una volta per tutte in modo univoco, su ogni singola attività locale. Nel documento si è cercato di indicare, per chi avrà l’onere di integrare l’attuale normativa, le principali tecnologie che oggi possono costituire un adeguato ventaglio di strumenti per la realizzazione dell’infrastruttura NGN in fibra ottica all’interno delle aree urbane e all’interno degli edifici. Sono descritte quindi tutte le tecnologie più moderne ed efficienti per costruire nuove infrastrutture nei centri abitati o utilizzare quelle esistenti nel modo meno dispendioso possibile; sono anche descritte quali sono le modalità con cui infrastrutturare adeguatamente gli edifici e le unità abitative al fine di facilitare la posa delle fibre ottiche fino ai punti di utilizzo all’interno degli appartamenti. Tali tecnologie, se adottate in modo omogeneo e secondo i criteri suggeriti, faciliteranno la costruzione di un’infrastruttura unica, coerente e a prova di futuro; permetteranno una migliore cooperazione tra i molti soggetti che saranno necessariamente chiamati a lavorare insieme in questo progetto nazionale e minimizzeranno i costi complessivi per il sistema paese. ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 3 Come già sottolineato, corredo imprescindibile degli aspetti tecnologici è l’adeguamento normativo necessario sia a rendere fluido l’utilizzo delle necessarie tecnologie sia a semplificare, pur nel rispetto dei ruoli e delle istanze a tutela della sicurezza, da una parte la relazione tra le pubbliche amministrazioni locali e gli operatori e dall’altra la relazione tra questi ultimi e le amministrazioni degli edifici. L’azione normativa suggerita tocca vari aspetti: dal permettere la riduzione della profondità di scavo allo svincolare dalla discrezionalità i permessi di posa e di attraversamento o anche al rivedere l’applicazione delle imposte locali di occupazione del suolo pubblico; viene anche suggerito come standardizzare le modalità di riutilizzo delle infrastrutture esistenti e come adeguare la normativa per la realizzazione di quelle nuove o anche come semplificare lo scenario per l’uso di palificazioni, tratte aeree e passaggi nei basamenti degli edifici. In conclusione, in questo contributo si è cercato di focalizzare alcune fondamentali tematiche normative e tecniche di base che si ritiene debbano essere comunque uniformemente indirizzate all'applicazione sul campo, sia per la diffusione a livello Paese dell'NGN (qualsiasi siano le modalità strategiche che si deciderà di seguire) che per la soluzione del problema del Digital Divide. E’ un supporto che contiene, a riguardo degli argomenti trattati, tutto il valore dell’esperienza tecnica e operativa dei principali soggetti già impegnati da tempo nella costruzione delle telecomunicazioni italiane. ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 4 INTRODUZIONE ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 5 SCOPO DEL DOCUMENTO Lo sviluppo di una moderna infrastruttura in fibra ottica e’ sempre più considerato, a livello internazionale ma anche nazionale, una “essential facility” a forte impatto sociale, a beneficio della crescita economica complessiva e dei servizi disponibili sul territorio. Il presente documento, originato dai lavori di uno specifico osservatorio NGNNGAN, vuole rappresentare un supporto per l’attuazione della legge 133/2008 e per le ulteriori misure che saranno introdotte nell’ordinamento a seguito della approvazione del DDL 1441 Bis B (attualmente all’esame della Camera), fornendo una sintesi dell’esperienza dei maggiori operatori e costruttori di telecomunicazioni italiani che avendo vissuto esperienza “sul campo” (in particolare nell’attività di posa e passaggi di cavi in fibra ottica) hanno potuto qui sintetizzare, per gli argomenti trattati, alcuni aspetti tecnici che possono essere considerati di fondamentale importanza per indirizzare adeguatamente l’applicazione della legge. Lo scopo a cui si vorrebbe pervenire è riconducibile a due obiettivi principali: il primo è quello di creare le premesse perché tutti i numerosissimi soggetti che saranno coinvolti nel progetto NGN a livello sia nazionale che locale possano costruire le parti di infrastruttura di loro competenza con le metodologie più avanzate ed economiche; il secondo è che tali soggetti tra loro indipendenti costruiscano quanto di loro competenza in modo omogeneo, così da ottenere, seppur attraverso il necessario contributo di molti, un’infrastruttura con un’unica fisionomia tecnologica, adeguata allo scopo strategico che questo progetto si pone. In particolare, il contributo si concentrerà, dopo una panoramica introduttiva sulla diffusione dell’NGN, sugli aspetti tecnici riguardanti sia le infrastrutture per il passaggio dei cavi in fibra ottica nei centri abitati, sia quelle per il passaggio dei cavi in fibra ottica all’interno degli edifici, integrando tali indicazioni anche con l’individuazione delle normative più appropriate per supportare l’attività operativa. Questo contributo focalizza quindi alcune fondamentali tematiche normative e tecniche di base che si ritiene debbano essere comunque uniformemente indirizzate all’applicazione sul campo, qualsiasi siano le modalità strategiche per la diffusione a livello Paese dell’NGN o le pianificazioni adottate per la soluzione del problema del Digital Divide. ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 6 GLOSSARIO ADSL Asimmetrical Digital Subscriber Line. Linea di accesso in rame con capacità asimmetrica fino a 20 Mb/s in download e 1Mb/s in upload su distanze di 2-3 Km. Oltre tali distanze le prestazioni decrescono. FTTx Fiber To The x=E Exchange (fibra ottica fino alla centrale); x=C Cabinet (f.o. fino al cabinet di strada); x=B Building (f.o. fino all’edificio); x=H Home (f.o. fino a casa) HSPA High-Speed Packet Access. E’ il protocollo dati mobile con una velocità massima teorica di scaricamento dati in download di 14,4 Mb/s e in upload di 7,2 Mb/s. ICT Information Communication Technology. E’ la denominazione dell’intero settore convergente tra le telecomunicazioni e l’informatica ISP Internet Service Provider. Fornitore di connessione ad Internet Larga Banda Si intende una connessione con banda superiore ai 640 kb/s LTE Long Term Evolution. E’ il protocollo dati mobile con una velocità massima teorica in download di 100Mb/s e in upload di 50Mb/s. NGN Next Generation Network. E’ un tipo di rete che risponde ai seguenti requisiti dell’ITU-T: rete a pacchetto, aperta, con servizi indipendenti dalle tecnologie, con gestione della QoS e pronta alla convergenza tra i servizi fissi e mobili NGN1 Accezione usata da Telecom Italia per indicare una rete NGN con fibra ottica fino alla centrale NGN2 Accezione usata da Telecom Italia per indicare una rete NGN con fibra ottica progressivamente più estesa verso la casa dell’utente NGAN Next Generation Access Network. E’ la componente di accesso (tra la centrale e la casa de Cliente) di una rete NGN TOSAP/COSAP Tassa/canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche. Sono soggetti a questi tributi sia gli impianti di telecomunicazioni (occupazione permanente) sia i cantieri per scavo e posa degli impianti medesimi (occupazione temporanea) VDSL Very-high-speed DSL. Linea di accesso in rame con capacità asimmetrica fino a 52Mb/s in download e 12Mb/s in upload su distanze fino a 300 metri UMTS Universal Mobile Telecommunication System. E’ la tecnologia di telefonia mobile di terza generazione (3G), che permette una banda massima di trasmissione dei dati elevata (fino a 3Mb/s) ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 7 LO SVILUPPO DELLE INFRASTRUTTURE NGN ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 8 DRIVERS PROGETTI NGN NEL MONDO OBIETTIVO: sviluppare una nuova rete “all IP”che abiliti i nuovi servizi Ultra BroadBand DRIVER STRATEGIE Fornire una nuova Classe di Servizi al Sistema Paese - sia per clientela consumer che business Sviluppo di reti d’accesso FTTx Fornire Backhauling per le reti mobili a larga banda: HSPA, LTE, etc. Strategia di lungo termine: Total Replacement Strategia iniziale: Reti Overlay Risolvere il problema dell’obsolescenza delle reti tradizionali in rame e delle tecnologie telefoniche tradizionali Ridurre ulteriormente l’impatto ambientale delle reti (energia, spazi, etc.) Supportare la convergenza TLC-Media-ICT Un obiettivo raggiungibile solo con forme di Partnership Pubblico/Privato ed una normativa tecnica che, soprattutto a livello locale, agevoli lo sviluppo dell’infrastruttura ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 9 EVOLUZIONE DELLE TECNOLOGIE E DELLA BANDA ~50÷100 Mbps ~10÷20 Mbps ~2÷6Mbps FO + VDSL2 ADSL2+ LTE ADSL flat ~14-28 Mbps ~256÷640 kbps HSPA + ADSL free ~7 Mbps Dial Up ~ 3 Mbps ~64 kbps ~300 kbps ~100 kbps ~10 kbps HSPA 2 HSPA 1 UMTS EDGE Time GSM 2007 ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 2008 10 LE ARCHITETTURE DI RETE IN ACCESSO Centrale Edificio Casa 300 - 3000 m ONU xDSL 100 - 700 m Prestazioni Capex relativi (2007) No servizi 3play a tutti i clienti! 3-20 M <1 M Tecnologia non ancora matura 25-50 M 2-10 M ONU xDSL 50-100 M 25-40 M 20-150 m OLT FTTH OLT FTTB FTTCurb OLT FTTCab TR xDSL FTTE Cabinet 0.1-1 G 1 ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati Electronica Infrastrutture CPE 20 11 L’INTRODUZIONE DELLE TECNOLOGIE DI ACCESSO NGN Progressivo sviluppo della Fibra Ottica nelle reti di accesso ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 12 4,7 5 0 ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati Mexico Turkey Slovak Republic Poland Greece 6,8 11,2 8,9 14,8 15,7 Hungary Portugal 15,8 Czech Republic Italy Ireland Spain 18,2 19,1 19,8 20,4 9,6 10 New Zealand 15 20,6 20 Austria Japan Australia 23,0 23,5 27,6 27,9 26,2 26,4 26,4 25,0 25 United States Germany France Belgium United Kingdom Canada 28,3 30 Luxembourg Finland Korea Sweden Iceland Switzerland 30,7 31,2 32,3 32,3 32,7 33,4 35 Norway Netherlands Denmark 35,5 36,7 DIFFUSIONE LARGA BANDA NEI PAESI OECD OECD Broadband subscribers per 100 inhabitants, by technology, June 2008 40 Other Fibre/LAN Cable DSL OECD Average 21,3% Source: OECD 13 DIFFUSIONE LARGA BANDA NEI PAESI UE27 AT MT 24,6% 23,9% 22,9% EU27 EE BE FR UK LU FI Source: XIV Implementation report (march 2009) – Note: Data for Netherlands as of October 2008; Romania and Spain provisional figures ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 37,3% 31,3% 30,7% 28,8% DE 28,4% 27,7% SI 21,4% IE 21,0% ES 27,5% IT 27,5% CY 20,2% LT 20,2% LV 19,0% CZ 18,2% 17,5% PT 17,4% HU 17,1% EL 16,5% PL 16,3% RO 13,4% BG 13,2% 11,2% SK 11,7% 10,9% 36,2% EU Broadband penetration rate – BB line per 100 population (January 2009) SE NL DK 14 UE27 Broadband in Households (%), 2008 31% 33% 35% 36% 38% 39% 40% 40% 43% LT 42% 43% IE 45% 49% 54% EE 50% L’Italia sconta, sulla Larga Banda, un Gap con i principali Paesi EU che, nel caso di una ridotta diffusione delle reti in fibra (NGN2) potrebbe ulteriormente ampliarsi 50% 54% 55% MT AT 55% DE 57% 60% 60% 61% 70% 62% 66% 71% 74% 80% 74% PENETRAZIONE DELLA LARGA BANDA NELLE FAMIGLIE 21% 22% 30% 13% 20% 10% Source: EUROSTAT (ultimo aggiornamento dei dati: febbraio 2009) ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati RO BG GR IT CY SK CZ PL PT LV HU ES EU27 SI FR BE LU UK FI SE NL DK 0% 15 SINTESI NGN2 NEL MONDO AD OGGI FAR EAST Approccio Governativo molto proattivo Leader nel deployment FTTH NORDAMERICA Regolamentazione “leggera” Competizione dei Telco contro Cable Operators EUROPA Normative regolatorie NGN2 “in progress” Francia Legislazione e regolamentazione TLC (ARCEP) più avanzata ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 16 SINTESI NGN2 NEL MONDO AD OGGI Telenor: deploy FTTCab/VDSL2 trial FTTH KPN: deploy FTTCab/VDSL2 deploy FTTH BT: trial FTTCab, FTTH TDC: deploy FTTCab/VDSL2 Trial FTTH SK: deploy FTTH deploy FTTCab/VDSL2 Trial WDM PON Belgacom: deploy FTTCab/VDSL2 Deutsche Telekom: deploy FTTCab/VDSL2 trial FTTH FT: deploy FTTH/GPON Portugal Telecom: trial FTTCab/VDSL2 AT&T: deploy FTTN/VDSL2 deploy FTTP/GPON Telekom Austria: Telefonica: trial FTTCab/VDSL2 trial FTTH Swisscom: deploy FTTCab/VDSL2 trial FTTH deploy FTTCurb trial FTTH NTT: deploy FTTB-H/GEPON Telecom Italia: deploy FTTB/VDSL2 trial FTTH FASTWEB Deploy FTTH Verizon: deploy FTTP Telstra: trial FTTP Deployment FTTCab/FTTB Deployment FTTH Trial FTTCab/FTTB Trial FTTH ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 17 LA SITUAZIONE ITALIANA (1) Telecom Italia Telecom Italia ha avviato, da fine 2007, una sperimentazione tecnica di NGN2 nella città di Milano. In tale sperimentazione si è utilizzata l’architettura FTTB, che ha riguardato ad oggi alcune migliaia di edifici ed il backhauling in fibra di numerosi nodi della Rete Mobile HSPA Sono in fase di sperimentazione, presso i laboratori TILab, tecnologie di vari fornitori in grado di supportare varie architetture FTTx. In particolare si stanno studiando metodologie per ridurre i Capex/Opex di installazione dell’architettura FTTH, ritenuta prospetticamente la più promettente e per massimizzarne la fattibilità anche nel caso (frequente) di saturazione delle infrastrutture FastWeb Nel 1999 inizia a portare FTTH sulle principali città italiane costruendo una rete già secondo il paradigma NGN con connessioni a 10 Mb/s Ad oggi raggiunge in FTTH 2.000.000 di case con una delle maggiori reti FTTH d’Europa A fine 2008 ha lanciato il servizio FTTH @ 100 Mbps per la clientela SME. Nel 2009 tale servizio sarà disponibile anche ai clienti Professional. ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 18 LA SITUAZIONE ITALIANA (2) COLT COLT Telecom ha già installato nel corso del 2008 apparati di NGN nella maggior parte dei paesi europei tra cui Regno Unito e Germania. In Italia si prevede l’installazione della piattaforma di trasporto NGN al termine del Q1 2009. La NGN COLT prevede a livello di trasporto la migrazione di tutte le piattaforme esistenti su protocollo Ethernet con architetture di tipo FTTH ed FTTE . I vantaggi principali di tale soluzione sono da ricercarsi nella riduzione dei costi degli apparati terminali, nella possibilità di abilitare classi di servizio (QoS) e di abbreviare i tempi di attivazione. ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 19 FRANCIA: UN ESEMPIO INTERESSANTE Condivisione delle infrastrutture in edificio Lo sviluppo di FTTH può comportare, in funzione dell’urbanizzazione, costi molto elevati Gli obiettivi di marketing spingono gli Operatori a competere nelle stesse aree: Investimenti replicati (mentre tutte le altre aree restano escluse) Sviluppo di cablaggi eccessivamente ridondati Saturazione degli spazi nei tubi disponibili – non si ha nessuna garanzia di accesso per più Operatori Opposizione dei condomini a interventi multipli da parte di più Operatori un esempio interessante è costituito dalla Francia, dove, per evitare l'insorgere di problemi, l'ARCEP (l'Autorità francese) ha suggerito una soluzione che prevede: Sviluppo di accordi tra i vari Operatori per l’accesso reciproco alle infrastrutture Condivisione dell’infrastruttura per il cablaggio verticale dell’intero edificio (almeno fino ai box ai piani) da parte del primo Operatore che installa FTTH (almeno una fibra per unità abitativa) Disponibilità di un punto di terminazione delle fibre di utente e accesso per altri Operatori Sviluppo di un contratto quadro tra operatore e proprietari dell’immobile per definire clausole eque e garantiste verso questi ultimi ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 20 INFRASTRUTTURE ESTERNE ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 21 INFRASTRUTTURE ESTERNE Le infrastrutture esterne rappresentano la voce preponderante nei costi totali di connessione dell’utente; in particolare, con le tecnologie tradizionali, possono rappresentare oltre il 60% dei costi totali. Questi costi risentono di una storicità legata al “pregio” intrinseco delle reti in Fibra Ottica (in particolare di lunga distanza e di giunzione) quindi a criteri di realizzazione pensati per garantire una affidabilità elevatissima. Il processo di miniaturizzazione in atto nella tecnologia costruttiva dei cavi ottici, fa sì che sia le tubazioni ospitanti sia le dimensioni degli scavi possano essere estremamente ridotte rispetto a qualche anno fa, garantendo comunque un’ottima sicurezza delle reti. L’attuale sviluppo di tecniche di posa innovative a basso impatto ambientale alternative allo “scavo tradizionale” e la maggiore apertura alla condivisione delle infrastrutture con altri Operatori dei servizi a rete, offrono oggi una soluzione “sostenibile” allo sviluppo di reti di nuova generazione. Esse inoltre rendono anche economicamente e praticamente fattibile la connessione in Fibra Ottica verso i piccoli comuni, altrimenti sempre più digitalmente divisi rispetto alle città. ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 22 INFRASTRUTTURE ESTERNE Cavi ottici Tra le nuove tecnologie abilitanti che ci vengono in ausilio, una parte preponderante è legata ai minicavi ottici. Il loro ridottissimo diametro e peso ne permette la posa in tubazioni molto piccole con tecniche innovative come il soffiaggio con aria. Gli stessi prodotti possono anche essere utilizzati nella posa aerea o fascettati a fune sulle pareti degli edifici. 96 f.o. 96 f.o. Diametro 15 mm Diametro 8 mm Peso 200 Kg/Km Peso 50 Kg/Km Raggio di curvatura 210 mm Raggio di curvatura 160 mm Posa con argano o a mano Posa con aria ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 23 INFRASTRUTTURE ESTERNE Tubazioni Analogamente ai minicavi ottici anche le dimensioni delle tubazioni ospitanti a questo punto si possono ridurre, permettendo di quintuplicare a parità di spazio occupato il numero dei cavi ottici utilizzabili. Ovviamente non sono più giustificati scavi di grandi dimensioni ma sono sufficienti sezioni di pochi cm o al massimo qualche decina di cm. Diametro 40 o 50 mm ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati Diametro 10/14 mm (interno/esterno) 24 INFRASTRUTTURE ESTERNE Tecniche di posa Le tecniche di posa, alternative allo “scavo tradizionale”, che permettono uno sviluppo “sostenibile”, in termini di costi e di impatto socio/ambientale, delle reti di nuova generazione si possono riassumere in: Posa in infrastrutture esistenti, sia di telecomunicazioni sia di natura diversa (elettricità, acqua, gas, fognature, illuminazione, teleriscaldamento), di: Minitubi singoli Strutture di minitubi Canalette o cavi Verranno inoltre presentate quelle caratteristiche minime che le infrastrutture esistenti debbono avere per poter essere considerate fruibili. Posa di nuove infrastrutture, caratterizzate dal fatto di essere a basso impatto ambientale e rapida realizzazione: Microtrincea o posa a raso Minitrincea Perforazioni orizzontali guidate Posa aerea Posa su facciata In tale ambito verrà anche data enfasi alle introspezioni del sottosuolo (Georadar), che sono attività imprescindibili da alcune delle tecnologie realizzative sopra citate. ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 25 INFRASTRUTTURE ESTERNE Impatto socio/ambientale (1) Dal punto di vista dell’impatto socio ambientale, l’impiego di tecniche alternative offre i seguenti vantaggi: Riduzione del tempo/spazio di occupazione del suolo pubblico da diversi giorni a poche ore; Minor disturbo alla viabilità; Minime limitazioni ed interferenze ad attività commerciali, residenziali o di svago; Maggior sicurezza per il cittadino grazie all’eliminazione dei pericoli legati a scavi aperti; Tutela della manodopera in termini di sicurezza (condizioni meno gravose); Minor effrazione del manto stradale, quindi limitato deterioramento dello stesso nel tempo, oltre che un notevole risultato estetico; Riduzione delle attività relative agli scavi (minore sfruttamento delle cave e conferimento in discarica); Riduzione del traffico relativo a mezzi pesanti. ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 26 INFRASTRUTTURE ESTERNE Impatto socio/ambientale (2) Vari studi analizzano e quantificano i costi di impatto socio ambientale associati alle tecniche di scavo, a titolo di esempio sono riportati i seguenti. Uno studio IATT e Telecom Italia paragona le tecniche di posa e l’incidenza dei costi correlati nelle loro varie componenti, le cui sintesi sono mostrate a fianco. (Notiziario Tecnico Telecom Italia, Giugno 2002) Uno studio Canadese ha quantificato il carbon Footprint di tecniche tradizionali e tecniche non invasive, concludendo che “the use of trenchless construction Methods can result in 80 to 98% green house CO2 savings when compared with open cut” (“Examinining the Carbon Footprint of projects: the Canadian Way”, Trenchless Work, March 2009) ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 27 UTILIZZO DELL’INFRASTRUTTURA ESISTENTE Minitubi singoli I minitubi rappresentano la soluzione più semplice e rapida per realizzare una infrastruttura per telecomunicazioni all’interno di tubazioni esistenti. In particolare: Il numero di minitubi da predisporre per il contenimento/protezione dei minicavi ottici è subordinata alle diverse situazioni impiantistiche ospitanti che si possono incontrare. I minitubi singoli sono costituiti da polietilene ad alta densità (HDPE) con diametri variabili da 8mm a 20mm. Internamente possono essere rivestiti con materiale idoneo per minimizzare l’attrito in fase di posa dei minicavi. La posa dei minitubi può essere effettuata con soffiaggio ad aria o manualmente. Ogni minitubo può contenere un solo minicavo ottico. La posa del minicavo all’interno dei minitubi deve essere eseguita mediante la tecnica di soffiaggio. Con tale tecnologia si possono posare contemporaneamente più minitubi tubazione libera di piccolo diametro (50mm). all’interno di una Le pezzature tipiche dei minitubi possono arrivare ad una lunghezza di 2 Km. Posa con aria di due tubetti in tubazione da 50mm ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 28 UTILIZZO DELL’INFRASTRUTTURA ESISTENTE Strutture di minitubi Le strutture di minitubi consistono in un insieme di minitubi di polietilene ad alta densità opportunamente raggruppati mediante guaine di protezione che li rendono solidali tra loro. Tali soluzioni sono state sviluppate in quanto presentano dei vantaggi in termini operativi rispetto ai minitubi singoli. Le strutture di minitubi possono infatti essere utilizzate in differenti contesti di rete, ad esempio: Realizzare sottotubazioni all’interno di una tubazione libera di piccolo diametro (50mm). Realizzare sottotubazioni all’interno di una tubazione di grande diametro (125mm) ma già occupata, caso tipico sulla rete di distribuzione primaria dove sono presenti i cavi in rame. Creare una infrastruttura nuova mediante l’utilizzo di uno o più strutture di minitubi all’interno di una minitrincea. Inserimento in monotubo da 50 mm Inserimento in tubazione da 125mm occupata da cavo in rame da 2400 coppie ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 29 UTILIZZO DELL’INFRASTRUTTURA ESISTENTE Canalette o cavi La posa all’interno delle condotte fognarie è realizzabile con differenti metodologie. Nei condotti percorribili dall’uomo può essere realizzata: Fissando direttamente alla sommità il cavo ottico o la canaletta; Mediante posa diretta sul fondo del condotto di cavi ottici armati con particolari caratteristiche. Nei condotti non percorribili occorre ricorrere all’utilizzo di robot che provvedono alla posa ed al fissaggio del cavo ottico. Occorre ricordare che la particolarità dell’ambiente di posa richiede l’utilizzo di manodopera specializzata oltre ad attrezzature e materiali particolari, comportando un incremento di tempi, costi e complessità di manutenzione rispetto alle tecniche realizzative tradizionali. Tale tipo di posa viene quindi utilizzata in casi di particolari criticità per sviluppare percorsi tipicamente punto-punto. Bobina cavo f.o. A Argano Pulegge Fune argano Cavo f.o. Pulegge B Flusso fognario Giunto a snodo Schema di posa del cavo ottico armato Posa con robot ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 30 INFRASTRUTTURA DI NUOVA COSTRUZIONE Microtrincea (1) La microtrincea è una particolare tecnica di posa a raso, cioè di installazione del cavo ottico o del tubetto a ridottissima profondità (alcuni cm). Le principali caratteristiche di questa tecnologia di scavo sono: Viene realizzata prevalentemente in ambiente urbano e di norma sul marciapiede, utile soprattutto in aree con limitato traffico veicolare (ad esempio in aree private, Campus Universitari, Strutture Ospedaliere, ecc.). Lo scavo è realizzato con una tagliasfalto con lama da 1-2 cm e necessita di un sistema ad acqua per l’abbattimento delle polveri generate dal taglio. Nel solco così ottenuto viene posato il cavo ottico (che deve presentare particolare resistenza allo schiacciamento) o in alternativa un tubetto nel quale verrà poi infilato il cavo ottico. Per chiudere lo scavo possono essere inseriti dei riempitivi e quindi il tutto viene colmato con del bitume a caldo. All’indubbio vantaggio di presentare un cantiere molto compatto si contrappone la scarsa protezione all’infrastruttura, che relega tale tecnica ad utilizzi temporanei o in zone particolari. ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 31 INFRASTRUTTURA DI NUOVA COSTRUZIONE Microtrincea (2) Una variante alla microtrincea è la tecnica Teraspan, cioè uno scavo di dimensioni ridotte (largo 1,6 cm e profondo 20/30 cm), il cui impiego è ottimale in ambiente urbano, prevalentemente su marciapiede o in aree private con limitato traffico veicolare (ad esempio Campus Universitari, Strutture Ospedaliere, ecc.). Questa tecnica prevede l’impiego di una canalina innovativa di ridotte dimensioni composta da 2 semigusci che vengono assemblati a pressione in cantiere. Il cavo in fibra ottica può essere inserito direttamente durante l’assemblaggio della canalina o, in fase successiva, avendo cura di inserire preventivamente un cordino di tiro. ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 32 INFRASTRUTTURA DI NUOVA COSTRUZIONE Minitrincea (1) La minitrincea è una tecnica di scavo “leggera” studiata per ridurre le dimensioni dei cantieri ed i tempi di realizzazione. Le sue principali caratteristiche sono: Applicabile sia in area urbana sia extraurbana; Uno scavo di ridotte dimensioni (largo 5/15 cm e profondo 30/40 cm); Riempimento con materiali a base cementizia per assicurare adeguata protezione alle infrastrutture; Apertura e chiusura del cantiere nella stessa giornata. Schematicamente, le fasi della realizzazione di una minitrincea possono essere riassunte come segue: Verifica preliminare, da effettuarsi con metodi non invasivi (georadar, cartografia riportante gli altri sottoservizi), dell’eventuale presenza di sottoservizi preesistenti nella zona di scavo che potrebbero interferire o essere danneggiati, con lo scavo; Realizzazione dello scavo mediante un’opportuna fresa; Rimozione del materiale di risulta; Posa della canalizzazione o del cavo che può essere effettuata in modo tradizionale o tramite opportuni macchinari di ingombro limitato; Chiusura della trincea utilizzando malta cementizia che può essere areata o a presa rapida; Ripristino del manto bituminoso della carreggiata. ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 33 INFRASTRUTTURA DI NUOVA COSTRUZIONE Minitrincea (2) Un innovativo approccio alla minitrincea è la tecnica “1DD-ONEDAYDIG” che si propone i seguenti obiettivi: Facilitare i permessi Basso impatto sulla collettività Facilitare il ripristino superficiale Velocità di esecuzione grazie a mezzi innovativi che lavorano in sinergia Limitato ingombro di cantiere in quanto compatto e mobile Rimozione istantanea del materiale di aspirazione e stivaggio su apposito mezzo risulta tramite Pulizia del cantiere grazie ad assenza di polvere e detriti Rapidità di apertura/ chiusura cantiere (alcune ore) Taglio ridottissimo (largo 5cm e profondo 30 cm) Utilizzo di materiali innovativi ad alta resistenza e presa rapida Ripristino immediato del manto stradale senza rifacimento del tappeto di usura, grazie all’omogeneità delle proprietà meccaniche ed estetiche del materiale ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 34 INFRASTRUTTURA DI NUOVA COSTRUZIONE Perforazione (1) La perforazione orizzontale guidata è una tecnica che consente l’installazione di servizi interrati con un limitato o nullo ricorso agli scavi a cielo aperto. È ideale per terreni a media compattazione (argillosi, sabbiosi e misti) e si rende indispensabile in caso di: Attraversamento di ostacoli naturali/artificiali (es. fiumi, massicciate ferroviarie, autostrade, ecc.); Particolari condizioni di traffico che non permettono la chiusura della viabilità; Presenza di pavimentazioni di pregio, in particolare nei centri storici. ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 35 INFRASTRUTTURA DI NUOVA COSTRUZIONE Perforazione (2) Le principali fasi di lavorazione sono: Realizzazione di un foro pilota mediante introduzione nel pozzo di ingresso di una colonna di aste (diametro 7-8 cm), con un utensile di perforazione posto in testa, guidate alla quota e nella direzione voluta; Raggiunto il pozzo di arrivo, sulla testa di perforazione viene montato un opportuno alesatore che permette di allargare il diametro del foro fino a raggiungere le dimensioni utili alla posa dei tubi previsti; Nelle città, l’uso di macchinari particolarmente compatti permette lo sfruttamento dei pozzetti esistenti e la finalizzazione del percorso direttamente all’edificio, riducendo ulteriormente scavi a cielo aperto e l’intralcio alla viabilità. L’utilizzo di materiali di dimensioni ridotte (minitubi all’interno di tubi da 40/50 mm) permette di evitare la fase di alesatura, quindi di ridurre i costi di realizzazione. ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 36 INFRASTRUTTURA DI NUOVA COSTRUZIONE Georadar La tecnica permette di rivelare, in maniera non invasiva, la presenza e la posizione di oggetti presenti nel sottosuolo, ad una profondità anche superiore ai 3m, sfruttando la riflessione delle onde elettromagnetiche a frequenze comprese tra (100 -600) MHz. Integrata da una preventiva ricerca, presso Enti e Aziende, di ulteriori informazioni circa l’esistenza di sottoservizi nella tratta dell’intervento, è indispensabile quando si utilizzino la minitrincea o la perforazione orizzontale guidata perché permette di progettare la traiettoria ottimale dello scavo o della perforazione, evitando possibili danneggiamenti. Il sistema è costituito da un’unità di controllo e di acquisizione dei dati e di una o più antenne. Permette di acquisire, elaborare, interpretare i dati e restituire elaborati grafici (cartacei o elettronici) bi/tri-dimensionali in pianta o in sezione. ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 37 IMPIANTI AEREI Posa su pali (1) Le tecniche di posa aeree hanno permesso lo sviluppo della rete di telecomunicazioni, in particolare verso la clientela residente nei centri storici ed in ambito rurale. Per massimizzare l’affidabilità del servizio e per motivi di estetica, in Europa da alcuni decenni si e’ favorita la (più costosa) posa interrata. Per favorire il massimo sviluppo della Fibra Ottica, si ritiene importante valorizzare anche le tecniche aeree che spesso risultano essere le uniche soluzioni in grado di permettere la fattibilità tecnico/economica per la fornitura del servizio in determinate aree di clientela. ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 38 IMPIANTI AEREI Posa su pali (2) Nell’esempio sottostante si vede un caso tipico dove gli sviluppi nel tempo di due reti urbane hanno creato percorsi che ai loro estremi giungono quasi a toccarsi. Percorsi utilizzabili per F.O. (palificate, tubazioni, posa in facciata) Centrale B (digitalmente divisa) Centrale A (servita da fibra) Abitazioni/clienti Il permesso a nuove installazioni bordo strada risolverebbe situazioni altrimenti infattibili ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 39 IMPIANTI AEREI Posa in facciata ed in cantina La posa in facciata e’ largamente utilizzata nei centri cittadini di edificazione meno recente. E’ importante che venga permessa l’installazione dei cavi in fibra ottica sulle facciate, sui percorsi già esistenti, ma anche su nuovi percorsi che si dovessero rendere necessari sia per raggiungere il Cliente, sia per congiungere tratte esistenti. Al fine di limitare l’impatto visivo e la proliferazione di infrastrutture si dovrebbero anche sfruttare eventuali percorsi aerei di altri sottoservizi (illuminazione pubblica; risalite dei tubi; discese grondaie …), affasciando ad essi il cavo in fibra. Il tutto, naturalmente, nel rispetto delle Norme di sicurezza (cosa comunque garantibile dai nuovi cavi completamente dielettrici) e con dimensioni e materiali opportuni. La posa aerea è comunemente utilizzata nelle cantine e nelle zone comuni dei condomini (es. Box …). Per favorire la massima diffusione della F.O. e nel frattempo limitare gli interventi sul piano stradale, si dovrebbero sfruttare al meglio le possibili contiguità nei percorsi in cantine, box ecc. Questo permettendo la congiunzione tra di loro dei tratti di rete dei vari edifici, tipicamente collocati al piano interrato. Questa congiunzione potrà avvenire attraverso la perforazione dell’intercapedine tra edifici adiacenti o con uno scavo con tecnica no-dig tra edifici separati da pochi metri, tipicamente usati per la rampa di discesa verso i box ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 40 INFRASTRUTTURE ESTERNE Riepilogo Tecnologie Tecnologia Utilizzo Vantaggi Limiti Posa di minitubi in sedi telecom occupate Aree urbane Nessuno scavo Ridotto numero di tubi/cavi inseribili Basso Posa di minitubi in sedi di altri servizi occupate Aree urbane Nessuno scavo Ridotto numero di tubi/cavi inseribili Criticità procedure autorizzative Rischio in caso di manutenzione Basso Posa in condotte fognarie Aree urbane ed extraurbane Nessuno scavo Personale dedicato, Materiali particolari, Posa stagionale, Ambiente ostile Criticità procedure autorizzative Rischio in caso di manutenzione Posa aerea su palificazioni Aree periferiche e rurali Nessuno scavo Bassa potenzialità di tubi/cavi Scarsa protezione impianto Costo Alto Basso Posa aerea su edifici Aree urbane Nessuno scavo Impatto visivo - abbinata a cavi già esistenti - nuove installazioni (Criticità procedure autorizzative) Microtrincea Aree urbane Scavo limitato Rapidità di esecuzione Bassa potenzialità di tubi/cavi Criticità procedure autorizzative Scarsa protezione impianto Basso Minitrincea Aree urbane ed extraurbane Scavo limitato Rapidità di esecuzione Criticità procedure autorizzative Medio Perforazione guidata Aree urbane a bassa densità Criticità procedure autorizzative Nessuno scavo Dipendente dalla natura del terreno ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati Basso Medio 41 Alto 41 INFRASTRUTTURE DI EDIFICIO ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 42 INFRASTRUTTURE DI EDIFICIO - Introduzione Per Infrastrutture in Edificio si intendono quelle comprese tra il confine della proprietà privata e le singole Unità Immobiliari. Le tipologie di infrastrutture in edificio, necessarie per il collegamento delle Unità Immobiliari, generalmente vengono distinte tra: •Cablaggio Orizzontale generalmente inteso come la parte di infrastruttura di collegamento tra il confine di proprietà e il punto di distribuzione interno (PDI), tipicamente individuato alla base dell’edificio, in un locale/spazio tecnico (contatori energia, tlc, ecc). •Cablaggio Verticale generalmente inteso come la parte di infrastruttura di collegamento tra il punto di distribuzione interno (PDI) e la Borchia posizionata nelle diverse Unità Immobiliari (U.I.), disposte ai vari piani. Esso comprende quindi, sia lo sviluppo verticale tra i piani, sia quello ai singoli piani per collegare le varie Unità Immobiliari. Cablaggio Interno Borchia Cablaggio Verticale Borchia Borchia Tubazione ingresso edificio Borchia •Cablaggio Interno generalmente inteso come la parte di infrastruttura Cabinet per all’interno della singola U.I., che collega la eventuale alimentazione Borchia con i singoli punti di distribuzione dislocati all’interno dell’U.I. PDI Cavo DROP Infrastruttura Esterna Confine di Proprietà Cablaggio Orizzontale ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 43 CABLAGGIO ORIZZONTALE - Descrizione All’interno del condominio il cavo principale in fibra ottica sarà posato fino al locale/corridoio/cantina/spazio tecnico condominiale, in cui sono di norma presenti gli apparati centralizzati per la distribuzione dei servizi di pubblica utilità (elettricità, telefono, ecc.). Per tale tratta interna al condominio il cavo principale dovrà essere alloggiato in idonea infrastruttura, utilizzando le condotte già esistenti o realizzando raccordi con tubazioni esterne. Nei casi di indisponibilità di spazi idonei nelle infrastrutture esistenti, dovrà essere permesso di procedere con la realizzazione di nuova infrastruttura dedicata. Nel locale/spazio tecnico condominiale viene installato l’armadio di distribuzione (PDI). Talvolta, a secondo dell’architettura tecnologica utilizzata dall’Operatore, l’armadio di distribuzione potrebbe necessitare di alimentazione elettrica autonoma, necessaria ad alimentare eventuali apparati di rete. Per il corretto collegamento dell’edificio è necessario che siamo garantiti alcuni aspetti fondamentali: • Disponibilità dello spazio sufficiente (locale/spazio tecnico) per l’installazione e l’alloggiamento dell’armadio (PDI); 650 1000 • Accessibilità all’infrastruttura esistente o disponibilità alla nuova realizzazione di infrastruttura dedicata • Possibilità di eventuale alimentazione autonoma indipendente del PDI e connessione del PDI alla terra di sicurezza dell'edificio ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati Esempio indicativo di armadio di distribuzione e relativi ingombri massimi 44 CABLAGGIO ORIZZONTALE – Norme e leggi I materiali utilizzati per la realizzazione dei cablaggi orizzontali e le modalità di installazione devono essere rispondenti ai requisiti previsti dalle norme e dalle leggi vigenti di seguito elencate e riepilogate nella Tabella A: • CEI EN 50086-1 - Classificazione CEI 23-39 - CT 23 - Fascicolo 3480 R -Sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche e sistemi di telecomunicazione - Parte 1: Prescrizioni generali • CEI EN 50310 - Classificazione CEI 306-4 - CT 306 - Fascicolo 5972 -Applicazione della connessione equipotenziale e della messa a terra, in edifici contenenti apparecchiature per la tecnologia dell'informazione • CEI 64-8 - Classificazione CEI 64-8 - CT 64 - Fascicolo 4131 – e variante V1 (2008-09)Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua • Dlgs 81/08 – Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. • Legge 46/90 - Norme per la sicurezza degli impianti • D.P.R 447/1 – Regolamento di attuazione della legge 46/90 • Legge 791/77 – Attuazione della direttiva del consiglio delle Comunità europee (n. 73/23/CEE) relativa alle garanzie di sicurezza che devono possedere il materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro taluni limiti di tensione. ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 45 CABLAGGIO VERTICALE - Descrizione Il collegamento tra l’armadio di distribuzione (PdI) e la Borchia all’interno delle singole U.I. , viene realizzato mediante un cavetto ottico o in rame con guaina LSZH (Low-Smoke e Zero-Alogeni), quindi conforme alle norme inerenti alla ridotta emissione di gas tossici e corrosivi (riferimenti normativi IEC 60754-1 e IEC 61034-1/2). Stesse caratteristiche deve avere la guaina del cavo multifibra qualora si adottasse questa tecnologia per la risalita verticale. In considerazione delle ridotte dimensioni dei nuovi cavi da posare, generalmente si utilizzano le infrastrutture esistenti, anche quelle parzialmente occupate dai doppini in rame. Negli edifici in cui le infrastrutture esistenti risultano essere completamente sature e tali da non permettere il passaggio di altri nuovi cavi, si rende necessario predisporre nuove infrastrutture per lo sviluppo verticale del collegamento in edificio. Per tali nuove infrastrutture vengono studiate soluzioni sempre meno invasive applicabili sia all’interno (per es. nei vani scala), sia all’esterno su facciata. Gli edifici di nuova costruzione o nei casi di ristrutturazione di edifici esistenti, è necessario predisporre le infrastrutture dedicate attenendosi alle Norme di seguito meglio descritte. ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 46 CABLAGGIO VERTICALE – Soluzioni tipiche Tipico spazio tecnico condominiale sufficiente ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 47 CABLAGGIO VERTICALE - Norme e leggi La posa del cavetto o del cavo multifibra è prevista nel rispetto delle normative vigenti, relative ai cablaggi telefonici e multimediali in edifici residenziali e/o ad uso commerciale, di seguito elencante e riepilogate nella Tabella B: • CEI EN 50173 e 50173/A1 - Classificazione CEI 303-14 - CT 306 - Fascicolo 3699 - Tecnologia dell'informazione - Sistemi di cablaggio generico • CEI 306-2 - Classificazione CEI 306-2 - CT 306 - Fascicolo 5627 - Guida per il cablaggio per telecomunicazioni e distribuzione multimediale negli edifici residenziali In modo particolare per i cablaggi verticali realizzati in fibra ottica , secondo quanto prescritto da CEI 64-8 (Variante 1) se il cavetto o il cavo multifibra utilizzato hanno caratteristiche dielettriche, dielettriche la posa potrà essere eseguita nelle infrastrutture verticali con impianti esistenti (telefonici/doppini, citofonici, antenna TV, elettrici o di messa a terra), rispettando quanto indicato dalle norme vigenti per le prescrizioni sugli aspetti di qualità e sicurezza: • CEI EN 50174-1 - Classificazione CEI 306-3 - CT 306 - Fascicolo 5958 - Tecnologia dell'informazione - Installazione del cablaggio - Parte 1: Specifiche ed assicurazione della qualità • CEI EN 50174-2 - Classificazione CEI 306-5 - CT 306 - Fascicolo 6033 - Tecnologia dell'informazione - Installazione del cablaggio - Parte 2: Pianificazione e criteri di installazione all'interno degli edifici • CEI 64-8/4 - Classificazione CEI 64-8/4 - CT 64 - Fascicolo 4134 - Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua - Parte 4: Prescrizioni per la sicurezza ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 48 CABLAGGIO VERTICALE NORME CEI PER LE NUOVE COSTRUZIONI Nell’ambito progettuale o di nuove realizzazioni e/o ristrutturazioni di edifici dovranno essere previste infrastrutture verticali rispondenti a quanto raccomandato nella guida CEI 306-2 (Guida per il cablaggio per telecomunicazioni e distribuzione multimediale negli edifici residenziali). Tale guida indica come realizzare in modo flessibile ed idoneo i cavedi, indicando il corretto dimensionamento delle tubazioni, scatole di derivazioni e dei raccordi verso le Unità Immobiliari. A tale proposito riportiamo i riferimenti ai capitoli e paragrafi della norma stessa: • 5.1 - Cablaggio delle unità abitative • Capitolo 5.1.1 - Struttura • Capitolo 5.1.2 - Predisposizione delle infrastrutture per il cablaggio Tali prescrizioni sono da considerasi aggiornate ed in linea con le norme della serie EN 50173 pubblicate a maggio 2008. ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 49 Riepilogo Norme per CABLAGGI di EDIFICIO Tabella A Locali condominiali interessati dai lavori di realizzazioni di impianti NGN • • • • • Cantine (in genere parti comuni) Anticamera centrale termica Autoclave Contatori Pattumiera CABLAGGIO ORIZZONTALE Rispondenza normativa dei materiali utilizzati Rispondenza a leggi vigenti IEC 60754-1 e IEC 61034-1/2 (Cavi) CEI EN 50086-1 (Tubazioni) CEI EN 50310 e CEI 64-8 (Collegamenti elettrici e messa a terra) D.L.G.S. 81/08 Legge 46/90 D.P.R 447/1 Legge 791/77 Tabella B Infrastrutture di impianti esistenti utilizzabili per il collegamento di utenze telematiche • • • • • Impianti Impianti Impianti Impianti Impianti elettrici telefonici citofonici di messa a terra antenna tv CABLAGGIO VERTICALE Rispondenza normativa per la realizzazione Rispondenza normativa per qualità e sicurezza CEI EN 50173-50173/A1 CEI 306-2 CEI EN 50174-1 CEI EN 50174-2 CEI 64-8/4 ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 50 CABLAGGIO INTERNO L’infrastruttura delle unità immobiliari deve permettere l’evoluzione del cablaggio in tempi successivi, senza costringere a prevedere fin dalla progettazione quali saranno i servizi e quindi il livello di complessità del cablaggio da realizzare. Tel. 3/Fax Posa graffettat a P C BsD La guida CEI 306-2 dà indicazioni per predisporre infrastrutture che permettono la realizzazione di tale rete. Ts Tel. 1 Tel. 4 T1 BsF La topologia che meglio consente di ottenere queste caratteristiche è quella a stella. Questo tipo di cablaggio consiste in una serie di collegamenti che, partendo da un punto centrale detto centrostella generalmente individuato nella borchia, raggiungono ognuno una presa in cui fruire il servizio desiderato. V T T V Ts Bp Ts 220 Giunti telefonici per continuità BsD 220 Tel. 2 TV Altre linee eletr. Q.E. Cavo Ottico Bifibra/Rame Bp Borchia Principale TV BsD Borchia Secondaria DATI con Presa RJ45 V Cavo UTP5 Bretella UTP5 RJ45/RJ45 o Cordoni a “Y” ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati T VideoStation e TVCam Cavo tel. a 1 cp (per FAX) BsF Borchia Secondaria FONIA con Presa RJ11 Apparecchi telefonici e fax 51 NORMATIVA ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 52 QUADRO NORMATIVO ATTUALE (1) Lo sviluppo delle infrastrutture, siano esse esterne o all’interno di edifici, incontra su tutto il territorio nazionale difficoltà realizzative più o meno grandi legate sia ad un quadro normativo variegato sia alle autonomie locali e/o geografiche. Gli elementi interferenti o bloccanti l’applicabilità delle diverse tecnologie realizzative (compreso lo scavo tradizionale) si possono individuare nelle prescrizioni degli Enti locali (oneri di ristoro, sorveglianza, collaudo, ripristini stradali su superfici significativamente maggiori rispetto all’area effettivamente manomessa ) e nelle prescrizioni del Decreto Legislativo 285 del 1992 - Codice della Strada e del suo Regolamento di attuazione - Decreto del Presidente della Repubblica 495 del 1992 (in merito alla profondità di scavo). Il quadro normativo delle telecomunicazioni che si è andato delineando negli ultimi anni è, tuttavia, orientato a promuovere lo sviluppo delle infrastrutture e a ridurre il Divario Digitale. In particolare esso è indirizzato a: velocizzare il rilascio dei permessi; limitare gli oneri connessi alla servitù; sfruttare le infrastrutture esistenti; limitare l’intralcio alla viabilità Ci prefiggiamo quindi due obiettivi: Nella sezione “Quadro normativo attuale” si descrive il quadro normativo attuale, evidenziando gli aspetti che ostacolano o che impediscono il ricorso e l’utilizzo delle diverse tecnologie realizzative. Nella sezione “Proposte normative e Conclusioni” si elencano le modifiche e gli adeguamenti della normativa vigente indispensabili per facilitare gli aspetti realizzativi ed operativi relativi alla posa della fibra ottica e allo sviluppo delle nuove reti di accesso sia in termini di tempo sia in termini di utilizzo delle tecnologie (realizzative) di posa più efficienti. ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 53 QUADRO NORMATIVO ATTUALE (2) Codice della Strada Forniscono ai gestori delle strade le modalità di rilascio delle autorizzazioni agli Operatori dei Servizi a Rete, le prescrizioni tecniche di accesso ed i criteri di determinazione degli oneri di servitù (oneri che per i gestori di reti di comunicazioni elettroniche non sono applicabili ai sensi del D.lgs 259/03 come ulteriormente chiarito dalla circolare del Ministero delle Finanze n° 1 del 20 gennaio 2009). DL 285-92 – Nuovo Codice della strada (G.U. del 18/5/1992) DPR 495-92 – Regolamento di esecuzione del Codice della Strada (G.U. del 28/12/92) DPR 610-96 – Modifica del DPR 495-92 – Regolamento di attuazione del nuovo Codice della Strada (G.U. del 4/12/1996) - All’articolo 66 comma 3 esso recita: “La profondità, rispetto al piano stradale, dell’estradosso dei manufatti protettivi degli attraversamenti in sotterraneo deve essere previamente approvata dall’ente proprietario della strada in relazione alla condizione morfologica dei terreni e delle condizioni di traffico. La profondità minima misurata dal piano viabile di rotolamento non può essere inferiore a 1 m.” questo è il punto di riferimento per qualsiasi attività di scavo. Viene ripreso sia dalle normative ANAS sia dalle normative/disciplinari locali. Qui l’aspetto fondamentale è la profondità di scavo che viene fissata a non meno di 1 metro, in quanto legata a vecchie tecniche installative che necessitavano di infrastrutture di dimensioni molto maggiori rispetti alle attuali esigenze. DPR 610-96 – Modifica del DPR 495-92 – Regolamento di attuazione del nuovo Codice della Strada (G.U. del 4/12/1996) - Tale direttiva valida in ambito urbano recita all’art.5 commi 8 e 9: “… i sostegni verticali sono ubicati, fatte salve le diverse prescrizioni delle norme tecniche vigenti per ciascun tipo di impianto, ad una distanza dal margine della strada uguale all'altezza del sostegno, misurata dal piano di campagna, più un franco di sicurezza” questo è il punto di riferimento per le nuove installazioni in palificata. Qui l’aspetto fondamentale è la distanza dalla carreggiata che di fatto ne impedisce la realizzazione a causa dell’opposizione / disturbo causato ai proprietari dei fondi privati. ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 54 QUADRO NORMATIVO ATTUALE (3) Direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 3/3/99 (rivolta alle PP.AA) La direttiva per la razionale sistemazione nel sottosuolo degli impianti tecnologici (G.U. del 11/3/1999) , prevede lo sviluppo di Gallerie Polifunzionali e promuove l’impiego di tecniche di posa a basso impatto ambientale (anche andando in deroga alla profondità di posa prevista dal Codice della Strada). Tale direttiva valida in ambito urbano recita all’art.5 comma 3: “Per gli attraversamenti e le occupazioni trasversali e longitudinali della sede stradale, realizzati in sotterraneo con impianti inerenti i servizi di cui al primo comma dell'art. 28 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (3), la profondità minima di interramento, di cui al terzo comma dell'art. 66 del sopracitato regolamento di esecuzione n. 495, non si applica al di fuori della carreggiata; al di sotto della stessa tale profondità minima può essere ridotta, previo accordo con l'Ente proprietario della strada, ove lo stato dei luoghi o particolari circostanze lo consigliano; sono, comunque, fatte salve le prescrizioni delle norme tecniche UNI e CEI vigenti per ciascun tipo di impianto.” Decreto Legislativo 259 del 1/08/2003 - Codice delle comunicazioni elettroniche Volto a velocizzare il rilascio dei permessi, facendo coincidere la concessione all’uso del suolo pubblico con l’autorizzazione ai lavori di posa, definendo iter procedurali semplificati (“silenzio-assenso”) e rafforzando il concetto di limitazione degli oneri di servitù. Norme UNI CEI 70029 – settembre 1998 Strutture polifunzionali per la coesistenza di servizi a rete diversi – Progettazione, costruzione, gestione e utilizzo – Criteri generali e di sicurezza. Norme UNI CEI 70030 – settembre 1998 Impianti tecnologici sotterranei – Criteri generali di posa. Tali Norme andrebbero aggiornate per tenere conto delle variazioni Normative (necessità di deroghe sulla profondità di installazione di TLC). ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 55 QUADRO NORMATIVO ATTUALE (4) Decreto Legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito in legge, con modificazioni, dalla Legge n. 133 del 6/8/2008. In particolare l’art. 2 “Banda Larga” della suddetta legge è volto a velocizzare la realizzazione degli impianti in fibra ottica, definendo un iter procedurale di rilascio dei permessi semplificato (DIA), favorendo l’utilizzo di infrastrutture esistenti (senza oneri), ampliando il concetto di limitazione legale della servitù anche in assenza di una specifica richiesta da parte di un condomino. Nei commi di maggior interesse per le infrastrutture esterne esso recita: Comma 1. Gli interventi di installazione di reti e impianti di comunicazione elettronica in fibra ottica sono realizzabili mediante denuncia di inizio attività'. Comma 2. L'operatore della comunicazione ha facoltà di utilizzare per la posa della fibra nei cavidotti, senza oneri, le infrastrutture civili già esistenti di proprietà a qualsiasi titolo pubblica o comunque in titolarità di concessionari pubblici. Qualora dall'esecuzione dell'opera possa derivare un pregiudizio alle infrastrutture civili esistenti le parti, senza che ciò possa cagionare ritardo alcuno all'esecuzione dei lavori, concordano un equo indennizzo che, in caso di dissenso, e' determinato dal giudice. Disegno di Legge n. 1082 – Senato della Repubblica Il documento, in lettura attualmente al Senato, all’art. 1. “Banda Larga” comma 5, recita: All’articolo 2 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, è aggiunto, in fine, il seguente comma : “ 15-bis. Per gli interventi di installazione di reti e impianti di comunicazione elettronica in fibra ottica, la profondità minima dei lavori di scavo, anche in deroga a quanto stabilito dalla normativa vigente, può essere ridotta previo accordo con l’ente proprietario della strada.” Questo DL intende estendere l’applicabilità della minitrincea anche ai comuni piccoli e in ambito extraurbano. Permane sempre l’obbligo di ottenere il nulla osta da ogni ente proprietario. ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 56 QUADRO NORMATIVO ATTUALE (5) Normative tecniche a carattere locale Esse sono estremamente variegate e possono variare da Comune a Comune, molto spesso legate alle decisioni dell’ufficio tecnico locale. Uno dei punti più delicati è ad esempio l’ampiezza del ripristino del manto stradale che può variare da pochi cm a tutta la carreggiata, comportando un onere aggiuntivo importante. Inoltre in alcune realtà si deve scavare prevalentemente su marciapiede, in altre bisogna dare priorità allo scavo su strada. I materiali e le metodologie di riempimento dello scavo sono differenti da Comune a Comune. Decreto Legislativo 507 del 15/11/1993 e Decreto Legislativo 446 del 15/12/1997 Definiscono gli importi della Tassa (e del Canone) per l’Occupazione del Suolo ed Aree Pubbliche per gli Enti locali e le Province. Tasse in ambito locale Richiesta permessi (istruttoria, sopralluogo e imposte di bollo), Occupazione temporanea suolo pubblico, Oneri di discarica, Collaudo dei ripristini. Sono differenti da Comune a Comune e pesano circa il 7% sui costi di scavo e posa (media nazionale con minitrincea), ma con picchi del 35% nelle grandi città. Legge 166 del 1/8/2002 Volta a superare gli ostacoli allo sviluppo delle infrastrutture, individuando negli operatori di TLC le “autorità esproprianti”, limitando alla TOSAP/COSAP gli oneri da poter richiedere per la costituzione della servitù e prevedendo la predisposizione da parte degli Enti di cavedi per telecomunicazioni, da mettere a disposizione degli Operatori a prezzo “equo e non discriminatorio”. ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 57 QUADRO NORMATIVO ATTUALE (6) Interazione con gli enti proprietari/gestori delle reti viarie (ferroviaria, stradale, autostradale) Scavo con Minitrincea La normativa esistente lascia già agli enti proprietari della strada la facoltà di autorizzare lo scavo ma non li vincola. Gli stessi enti hanno facoltà di decidere sulle caratteristiche del ripristino della pavimentazione imponendo spesso opere di ripristino ben al di là dell’effettiva area oggetto dello scavo allargandosi spesso al ripristino della semicarreggiata. Questo é particolarmente gravoso se confrontato all’esigua larghezza dello scavo per minitrincea (10-15cm) ed alla disponibilità di materiali e tecniche di riempimento che renderebbero del tutto superflue opere di ripristino convenzionali. Scavo “No-Dig” per attraversamento di ferrovie (anche AV) e strade (autostrade, strade statali) Le procedure vigenti rendono estremamente lunghe e costose le procedure per l’ottenimento dei permessi. Queste procedure mirano a garantire la massima sicurezza dei servizi, ma non applicano proporzionalità alcuna rispetto all’entità dello scavo, applicando le medesime regole sia per scavi ampi (diametri anche superiori al metro quali ad es. attraversamento di acquedotti, fognature …), sia per interventi minimi quali quelli necessari al passaggio dei cavi in fibra ottica (<10cm). La posizione di detto scavo é decisa dal gestore della via, causando spesso forti variazioni nel percorso Sono soggette alla stessa trafila anche semplici (ed innocue) azioni di aggiunta/sostituzione di un cavo in un condotto già esistente. L’attraversamento di cavalcavia autostradali, ferroviari e di ponti e’ anche gravato di oneri economici e temporali tali da renderne praticamente impossibile la fattibilità. ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 58 PROPOSTE NORMATIVE E CONCLUSIONI ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 59 PROPOSTE NORMATIVE (1) (Infrastrutture esterne) Per quanto riguarda le infrastrutture esterne risultano auspicabili i seguenti provvedimenti a carattere normativo. INTERVENTO Scavo con Minitrincea Permettere nella totalità dei casi, in presenza di tecnologie di scavo a basso impatto ambientale (come la minitrincea), la riduzione della profondità di scavo da 1 metro a 30 cm. Evitare il ripristino superficiale della pavimentazione, in presenza di tecnologie di scavo a basso impatto ambientale, come la minitrincea, che utilizzano materiali di riempimento della trincea con caratteristiche simili o superiori a quelle del materiale rimosso. La normativa esistente lascia già agli enti proprietari della strada la facoltà di autorizzare lo scavo ma non li vincola. Il proprietario della strada dovrebbe essere tenuto a concedere l’autorizzazione almeno per le tecniche a basso impatto ambientale (minitrincea) approvate da enti quali ANAS o concordate con associazioni comuni/province (ANCI …). Scavo con tecniche No Dig Il proprietario della strada dovrebbe essere tenuto l’autorizzazione per scavo e posa con tecniche no-dig. ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati a concedere Modifica del DPR 610-96 (art. 66, com 3) e aggiornamento delle norme UNICEI 70030 Modifica delle normative tecniche comunali per il ripristino del manto stradale (auspicata una maggiore uniformità) Introduzione di una norma che vincoli l’ente proprietario della strada a concedere l’autorizzazione per le tecniche a basso impatto ambientale 60 PROPOSTE NORMATIVE (2) (Infrastrutture esterne) Scavo “No-Dig” per attraversamento di ferrovie (anche AV) e strade (autostrade, strade statali) Rendere automatica e più spedita l’applicazione della normativa già esistente sul passaggio di cavi ottici al di sotto di ferrovie e (auto)strade attraverso una semplice comunicazione di inizio attività e favorendone il percorso ottimale. Lo scavo dovrà essere ad uso esclusivo di cavi in fibra ottica, effettuato con tecnica No-Dig guidata, di diametro limitato e tale da non causare alcun impatto verso il servizio in superficie (massimo diametro 100mm), dovrà attraversare l’area in pianta della massicciata/carreggiata ad una profondità di sicurezza (es. non inferiore ai 2 metri). Il punto di inizio/fine dello scavo e la posa potranno anche essere collocati all’interno della fascia di rispetto. Gli attraversamenti non dovranno essere gravati da costi accessori (es. cauzioni, canoni …). Attraversamento su cavalcavia autostradali e ferroviari e sottopassi: ottenere più spedite autorizzazioni per l’installazione di cavi ottici (o dei tubi atti a contenerli), fissati a lato di cavalcaferrovie o nei sottopassi attraverso una semplice comunicazione di inizio attività senza aggravi di costi accessori. Attraversamenti reticoli idrici: nel caso di attraversamenti su manufatti esistenti (ponti) ottenere più spedite autorizzazioni dall’ente proprietario della strada per l’installazione di cavi ottici (o dei tubi atti a contenerli), interrati nel sedime stradale o fissati a lato attraverso una semplice comunicazione di inizio attività senza aggravi di costi accessori. Le stesse procedure semplificate saranno anche applicate agli eventuali interventi di espansione/incremento di eventuali percorsi già in essere ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati INTERVENTO Rendere compatibili le normative vigenti con le nuove tecniche infrastrutturali (No-Dig) e trarre vantaggio dalle caratteristiche dei cavi ottici Modifica delle regole (eliminazione oneri ed introduzione della DIA) per il rilascio da parte degli enti preposti delle autorizzazioni per attraversamento di strade, ferrovie e ponti (tramite scavo o cavi fissati a lato dei cavalcavia, ponti e nei sottopassi) 61 PROPOSTE NORMATIVE (3) (Infrastrutture esterne) Utilizzo infrastrutture di terzi INTERVENTO Ottimizzare l’utilizzo delle infrastrutture attraverso un approccio standardizzato e comune a tutte le parti in causa: Prevedere l’installazione di una sottotubazione di tipo e dimensioni standard al fine di permettere successive installazioni da parte di ulteriori Operatori TLC. Gestire lo spazio disponibile nelle infrastrutture in base alle dimensioni delle stesse ed al loro stato di occupazione (libere o parzialmente occupate). Permettere la creazione di infrastrutture ausiliarie (ad esempio pozzetti o camerette) per i cavi a Fibra Ottica. Questi pozzetti potranno essere condivisi da più Operatori TLC, nel rispetto degli spazi disponibili e previo accordo tra le parti. Permettere l’adeguamento delle infrastrutture esistenti ai fini dell’utilizzo per le telecomunicazioni. Es. posa di pozzetti per dare continuità all’infrastruttura tlc, rompitratta ecc. Estensione di quanto previsto dalla legge 133/08 prevedendo che le infrastrutture pubbliche di nuova costruzione siano realizzate per permetterne l’utilizzo anche da parte degli operatori tlc Richiesta permessi Agevolare ed unificare la richiesta permessi per tutto il territorio nazionale, rafforzando il concetto di “silenzio-assenso” previsto dall’art. 88, comma 7, del “codice delle comunicazioni elettroniche”. Riportare le predette attività integralmente nell’ambito proprio delle infrastrutture relative a servizi di pubblica utilità previsto dalla Legge 133 del 6/8/2008 (“BANDA LARGA”), articolo 2, comma 14 che rende possibile l’utilizzo dello strumento DIA (Dichiarazione di Inizio Attività). ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati Rendere effettivo il rispetto di quanto previsto dal CCE (art.88, comma 7) e legge 133/08 62 PROPOSTE NORMATIVE (4) (Infrastrutture esterne) INTERVENTO Tasse in ambito locale (CCE, art.93) Introdurre nelle norme e regolamenti dei Comuni/enti locali quanto prescritto dal Codice delle Comunicazioni Elettroniche (CCE), articolo 93, comma 1 per equiparare gli oneri a quanto previsto per tutti i servizi di pubblica utilità e limitato alle sole TOSAP/COSAP. L’importo delle eventuali tasse/canone temporaneo (TOSAP/COSAP) deve essere calcolato sull’effettiva entità dell’occupazione di suolo pubblico (superficie x tempo), estremamente limitata nel caso di tecniche no-dig o di minitrincea. Per la TOSAP/COSAP Temporanea occorrerà disporre di tariffe omogenee, uniformi e di quelle riduzioni introdotte dal D.lgs. 507/93. Rendere effettivo (tramite una maggiore informazione e controllo) il rispetto di quanto previsto dal CCE (259/03 art. 93), dal decreto legislativo 507 del 15/11/1193, dal decreto legislativo 446 del 15/12/1997 nonché dalla legge 166/02 Normative tecniche a carattere locale Evitare la proliferazione delle normative locali, tramite la realizzazione di un unico riferimento normativo per l’esecuzione delle infrastrutture Banda Larga. ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati Modifica delle normative tecniche locali al fine di renderle uniformi a livello nazionale, ad es. attraverso la stesura di un “Regolamento Scavi” di riferimento per comuni e aree metropolitane 63 PROPOSTE NORMATIVE (5) (Infrastrutture esterne) INTERVENTO Nuova palificata Per favorire lo sviluppo della rete in Fibra Ottica nelle periferie cittadine, zone industriali decentrate e collegamento di comuni digitalmente divisi, permettere l’installazione di palificate anche nelle immediate adiacenze della carreggiata. Si potrà cioè derogare alla distanza minima tra la base dei pali e la sede stradale laddove esista la necessità di completare tracciati aerei per la maggior parte già esistenti. Inoltre: Questa deroga vale per gli interventi di installazione di reti e impianti di comunicazione elettronica e ad utilizzo esclusivo in fibra ottica. Modifica del DPR 610-96 (art. 5, com. 8 e 9) Per garantire sicurezza ai manufatti ed alla comunità, la palificata di nuova costruzione dovrà essere provvista di soluzioni che ne garantiscano la stabilità. ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 64 PROPOSTE NORMATIVE (6) (Infrastrutture esterne) INTERVENTO Installazione sulla facciata degli edifici Per favorire la connessione di Clienti o il congiungimento di tratte di rete esistenti, permettere la posa di nuovi cavi in Fibra Ottica sulle facciate degli edifici, con modalità di ottenimento dei permessi semplificate ed uniformi a livello Nazionale. Al fine di limitare l’impatto visivo e la proliferazione di infrastrutture, si dovrebbero rendere sistematicamente disponibili eventuali percorsi aerei esistenti di altri sottoservizi, sia di infrastrutture pubbliche o in concessione sia private (illuminazione pubblica, risalite dei tubi, discese grondaie …), affasciando ad esse il cavo in fibra ottica o un minitubo che lo possa ospitare. Installazione nei corridoi delle cantine e nelle parti comuni degli stabili L’installazione di cavi in fibra ottica e dei relativi annessi (box, giunti …) dovrà essere sempre permessa sia per sviluppare la parte terminale dei collegamenti verso i Clienti, sia come transito degli sviluppi della rete per la connessione di ulteriori edifici. Rendere effettivo il rispetto e semplificare l’applicazione di quanto previsto dall’artt. 90, 91 e 92 del Dlgs 259/03 Per minimizzare gli inconvenienti ai proprietari dei fondi, su eventuali futuri spostamenti delle infrastrutture sopra elencate, resi necessari da innovazione del fondo o facciata, gli Operatori dovrebbero farsi carico dei relativi oneri ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 65 PROPOSTE NORMATIVE (7) (infrastrutture di edificio) Per quanto riguarda le infrastrutture edificio, (ingresso della fibra ottica, box attivi o passivi, cablaggio verticale e nelle unità immobiliari )risulta auspicabile che siano seguite le seguenti indicazioni : INTERVENTO Installazione di armadi di rete nei corridoi delle cantine e nelle parti comuni degli stabili Per il corretto collegamento dell’edificio è necessario che siano garantiti alcuni aspetti fondamentali: • • • Rendere effettivo il rispetto di quanto previsto dall’artt. 90, 91 e 92 del Dlgs 259/03. Disponibilità dello spazio sufficiente (locale/spazio tecnico) per l’installazione e l’alloggiamento dell’armadio (PDI); Accessibilità all’infrastruttura esistente o disponibilità alla nuova realizzazione di infrastruttura dedicata; Possibilità di eventuale alimentazione autonoma indipendente del PDI e connessione del PDI alla terra di sicurezza dell'edificio. ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 66 PROPOSTE NORMATIVE (8) (infrastrutture di edificio) Nuove costruzioni/ristrutturazioni: Per favorire lo sviluppo di connessioni FTTH nei nuovi nuclei abitativi devono essere previste infrastrutture verticali rispondenti a quanto raccomandato nella guida CEI 306-2 (Guida per il cablaggio per telecomunicazioni e distribuzione multimediale negli edifici residenziali) o in una specifica norma (da sviluppare sempre presso CEI). Il rilascio delle autorizzazioni ai lavori di riqualifica, ristrutturazione o nuova costruzione di edifici, deve essere condizionato alla rispondenza dei progetti esecutivi alle raccomandazioni indicate dalla guida CEI 306-2 o in una specifica norma (da sviluppare sempre presso CEI). Qualora l’edificio disponga o sia adatto ad ospitare infrastrutture adeguate per impianti TLC posti o da porre alla sommità dell’edificio stesso, si ritiene opportuno permettere di estendere l’infrastruttura verticale dell’edificio fino alla sommità in modo da permettere la collegabilitá di tali impianti, evitando quindi il ricorso ad ulteriori successive infrastrutture indipendenti L’infrastruttura delle unità immobiliari deve permettere l’evoluzione del cablaggio in tempi successivi, senza costringere a prevedere fin dalla progettazione quali saranno i servizi e quindi il livello di complessità del cablaggio da realizzare. A tale scopo è utile seguire le indicazioni contenute nella guida CEI 306-2 NOTA: Francia - Legge sulla modernizzazione dell’economia 4/8/08- Nei nuovi edifici sarà obbligatorio il pre-cablaggio di F.O.; dal 2010 per gli edifici con più di 25 alloggi e dal 2011 per gli altri. http://www.arcep.fr/fileadmin/reprise/textes/lois/lettre63-lme-oct08.pdf ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati INTERVENTO Delega verso CEI per lo sviluppo di una Norma sull’infrastutturazione dei nuovi edifici per le ristrutturazioni Introduzione di una legge (come in Francia) che obblighi i costruttori a dotare i nuovi edifici di infrastrutture di precablaggio di fibra ottica Azione di sensibilizzazione verso gli enti competenti 67 CONCLUSIONI Di fronte al progetto strategico per l’intero Paese di realizzare a livello nazionale una infrastruttura di accesso in fibra ottica, risulta importante poter impostare, anche nella normativa di riferimento, delle linee guida idonee a dirimere sin dall’origine alcune problematiche tecniche e operative che altrimenti andrebbero a gravare, se non indirizzate una volta per tutte in modo univoco, su ogni singola attività locale. Nel documento si è cercato di indicare, a chi avrà l’onere di redigere le parti attuative della normativa, le principali tecnologie che oggi possono costituire un adeguato ventaglio di strumenti per la realizzazione dell’infrastruttura NGN in fibra ottica all’interno delle aree urbane e all’interno degli edifici. Tali tecnologie, se adottate in modo omogeneo, e secondo alcuni criteri suggeriti, faciliteranno la costruzione di una infrastruttura omogenea e a prova di futuro, permetteranno una migliore cooperazione tra i molti soggetti che saranno necessariamente chiamati a lavorare insieme in questo progetto nazionale e minimizzeranno i costi complessivi per il sistema paese. Corredo imprescindibile degli aspetti tecnologici è l’adeguamento normativo necessario a facilitare l’impiego delle necessarie tecnologie e a semplificare, pur nel rispetto dei ruoli e delle istanze a tutela della sicurezza, sia la relazione tra le pubbliche amministrazioni locali e gli operatori che tra questi ultimi e le amministrazioni degli edifici, al fine di permettere, tramite una chiarezza delle regole dettate centralmente, la fluidificazione delle attività. Tutto quanto sopra riportato può e vuole rappresentare una forma di supporto a chi sarà chiamato a dettare le linee guida per l’infrastrutturazione nazionale in fibra ottica; è un supporto che contiene, a riguardo degli argomenti trattati, tutto il valore dell’esperienza tecnica e operativa dei principali soggetti coinvolti da anni nella realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazioni nazionali. ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 68 PROFILO, MISSION ED ATTIVITÀ DELL’ANFoV L’ANFoV si definisce come associazione per la convergenza nei servizi di comunicazione. La convergenza si determina a tutto campo tra reti, piattaforme, supporti tecnologici, trasmissivi e di fruizione finale, canali di interattività, contenuti. La convergenza si sviluppa in un processo dinamico dovuto: • all’espansione di Internet • alla capacità della concorrenza nel settore delle telecomunicazioni • alla diffusione capillare cui tende la banda larga e le tecnologie emergenti per eliminare il digital divide • all’espansione del mercato dell’ICT in tutte le sue forme • alla crescita continua degli attori che vi sono coinvolti (operatori, costruttori, integratori, fornitori di contenuti, Isp, società di consulenza e di servizi). ANFoV vanta dal 1982 un ruolo specifico nel settore della telematica. Il suo brand si declina per l’ente che rappresentava i vecchi “Fornitori di informazione” su Videotel ed Audiotel. Oggi e nel tempo ha ulteriormente rafforzato la sua funzione di rappresentanza, di orientamento e di promozione dello sviluppo armonico del settore. La forza di ANFoV si fonda su un connotato. E’ l’unica associazione che vanta la rappresentatività dei principali protagonisti e di tutte le tipologie di operatori possibili in cui la “comunicazione” è core business: • La comunicazione ispira gli attori a formulare piani di business e strategie innovative per la produzione di servizi reali all’utenza. • Tale processo individua negli attori la catena del valore della convergenza. La presenza simultanea ed il confronto dinamico di tale catena del valore in un unico contesto associativo proietta definitivamente nella sede più propria, il mercato, l’offerta dei relativi servizi. ANFoV è interlocutore privilegiato di tutte le realtà coinvolte per promuovere e diffondere la cultura telematica in Italia. Incentiva lo sviluppo di iniziative dirette anche all’ottimizzazione del quadro normativo, attivando il confronto tra i vari attori. Tipici strumenti di informazione, analisi e confronto sono a tal fine gli “Osservatori”, dinamicamente aperti e gestiti dagli stessi associati (con il contributo delle principali società di consulenza associate), a seconda dell’importanza ed attualità dei temi e delle problematiche di settore via via emergenti. ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 69 BASE ASSOCIATIVA DELL’ANFoV ACANTHO ALCATEL-LUCENT ALLIED TELESIS LABS BT ENIA CASPUR COLT TELECOM CONSORZIO GRUPPO ENERGENT DBA GROUP EURFACILITY EUTELIA FASTWEB FONDAZIONE UGO BORDONI IDC ITALIA IDEALABS IMPEQ TECHNOLOGIES INTEROUTE ITALTEL ITMEDIA CONSULTING MC-LINK NAMEX NETCONSULTING NETTARE NORTEL NETWORKS POSTECOM PRJ (SWISS) S.A. PROFIT GROUP RAI WAY REGIONE PIEMONTE RESI INFORMATICA RETELIT ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 70 BASE ASSOCIATIVA DELL’ANFoV RETENTIA SEAT PAGINE GIALLE SELEX COMMUNICATIONS SIRTI SMARTCOM SPAL TELECOMMUNICATIONS TELECOM ITALIA TELIASONERA INTERNATIONAL CARRIER ITALY TERRECABLATE RETI E SERVIZI TISCALI UNIDATA VALTELLINA WIND TELECOMUNICAZIONI WITECH ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 71 ANFoV associazione per la convergenza nei servizi di comunicazione Via Lamarmora, 35 10128 Torino TO tel.+39 011 50 40 98 fax +39 011 580 69 64 URL: www.anfov.it e-mail: [email protected] ANFoV © 2009 – Tutti i diritti riservati 72