Virginia non è Raffaele» Comico è il gioco di specchi
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Virginia non è Raffaele» Comico è il gioco di specchi
46 Cultura e spettacoli L’ECO DI BERGAMO MERCOLEDÌ 9 MARZO 2016 «Virginia non è Raffaele» Comico è il gioco di specchi A teatro. Pubblico entusiasta ieri sera al Creberg per l’imitatrice romana Dalla Bruzzone alla Vanoni, ha demolito le donne. Ma il top resta Belen CARLO DIGNOLA «Sniff, sniff...». Tutto comincia con l’artista serboamericana Marina Abramovic che spiega il significato della «p-ffommance» della serata e con la criminologa Roberta Bruzzone che, guidata dal suo infallibile fiuto, annusa il pubblico del Creberg Teatro per capire che serata sarà. Fuori, al gelo, agli angoli delle strade, tra le aiuole torme di indiani e pachistani braccati dai vigili, cercano di vendere mimose per l’8 marzo. Dentro il teatro c’è solo lei, Virginia Raffaele, che nella Giornata della Donna di festeggiate festanti ne arrota quante ne può sulla mola ruvida del suo umorismo. La sentenza del processo la pronuncia subito la Bruzzone, completamente carrozzata di pelle nera: «Le donne sono tutte cattive. Tranne io e mamma. Perché già mia sorella...». E sniffa, sniffa quel pubblico fatto di «gente brutta, col mutuo da pagare. Con una Panda...», gente presumibilmente «del Pd». Pubblico potenzialmente criminale, capace di tutto, anche di sostenere che il vicino di casa era una persona perbene. La criminologa se la prende con il suo doppio, la Raffaele nello specchio, che diventa subito una copia quadrupla, sestupla... Se la prende con quella «ladra di facce», una «che non riesce neanche a essere se stessa. Che è arrivata al piccolo schermo e sappiamo come (e ammicca), la giullare di Belzebù!». E un po’ di clownerie in effetti c’è, non tutto è risata, a ben vedere. Lo spettacolo è un gio- RVFXsuQ3FwDtIgm9cubvyhti05OPa17T0YyBY2tENjI= Virginia Raffaele inguainata di pelle nera nei panni della criminologa Roberta Bruzzone FOTO MARIA ZANCHI co di specchi, e di filmati, in cui l’imitazione si sostituisce all’originale e via via che i minuti passano (e gli applausi esplodono) fa meglio di lei. «Virginia is not Virginia» declama allucinata la non-Marina Abramovic, «Raffaele is not Raffaele», «Virginia is not Raffaele» e via incantando, in un gioco di rifrazioni destinate a confondere ogni ragionevole via d’uscita, come succede in un lunapark. In teatro esplode un colpo di pistola, qualcuno ha sparato ma chi è stato? L’originale o il suo doppio? La Bruzzone www.bergamotv.it canale 17 Facchinetti jr. È nata Lavinia Francesco Facchinetti e Wilma Helena Faissol sono di nuovo genitori. È nata infatti Lavinia (ma i genitori la chiameranno Liv), la seconda bambina della coppia (il primogenito è Leone) che si aggiunge alle sorelline Mia e Charlotte, avute dai genitori da precedenti relazioni. «Oggi per la terza volta ho assistito alla cosa più bella e spiazzante che ci sia: il miracolo della vita! Benvenuta in questo mondo, benvenuta amore mio», ha scritto ieri sui social il neo papà. TNT DI TREVIGLIO Concerto pianistico con Patrizia Salvini Il Rotary Club di Treviglio e Pianura bergamasca organizza per questa sera, alle 20,45, al Teatro Nuovo Treviglio di piazza Garibaldi, un concerto con la pianista Patrizia Salvini. L’ingresso sarà a offerta libera e i fondi raccolti saranno destinati alla ricostruzione dell’ospedale Saint Paoul ad Andasibe, in Madagascar, andato distrutto nel novembre scorso per una tromba d’aria: si tratta di un progetto che sta portando avanti proprio il Rotary trevigliese TOUR ANNULLATO Ac/Dc, Johnson rischia l’udito Gli Ac/Dc, una delle band più rumorose della storia del rock, hanno rinviato le 10 rimanenti date americane del loro tour mondiale «Rock or Bust» a causa del rischio della perdita dell’udito del cantante Brian Johnson. I medici gli hanno consigliato di fermare immediatamente il tour perché «rischia la perdita totale dell’udito». La band aveva 12 date programmate anche in Europa tra il 7 maggio e il 12 giugno. Il tondo di Botticini esposto a Londra «Madonna in adorazione di Gesù Bambino» di Francesco Botticini Opere in trasferta Bergamo-Londra, un filo diretto che passa attraverso l’arte. Sono numerosi i capolavori che dalla nostra città sono approdati in prestito sulle rive del Tamigi. Ben due sono le opere esposte alla National Gallery nella mostra «Visions of Paradise: Botticini’s Palmieri Altarpiece», dedicata alla pala d’altare eseguita dall’artista fiorentino attorno al 1475-1477 per la chiesa di San Pier Maggiore a Firenze, su commissione di Matteo Palmieri, figura di spicco della Firenze umanistica: non solo la tavola «Tobiolo e l’Arcangelo» dell’Accademia Carrara ma anche il tondo raffigurante la «Madonna in adorazione di Gesù Bambino», considerato il dipinto più importante della collezione del Credito Bergamasco/Banco Popolare. Ma il gruppo di opere della Carrara in trasferta comprende anche il «Ritratto di Giuliano de’ Medici» e il «Cristo Redentore» al Victoria and Albert Museum per l’esposizione «Botticelli Reimagined», la «Madonna con Bambino» di Tiziano alla Royal Academy per la mostra «In the Age of Giorgione» curata da Simone Facchinetti e Arturo Galansino, e la copia da «Cristo e l’adultera» di Pieter Brueghel il Vecchio alla Courtauld Gallery dove sono riuniti gli unici dipinti sopravissuti realizzati da Bruegel con la tecnica a grisaille. Barbara Mazzoleni ©RIPRODUZIONE RISERVATA Le contraddizioni di Mondo Marcio canale 198 Questa sera ore 21.00 Domenica 13 marzo ore 18.30 Giovedì 10 marzo ore 22.00 Domenica 13 marzo ore 22.30 Gandino fiera di San Giuseppe H HYDROTHERM VVALSERIANA srl Gandellino (Bg) [email protected] Cell. 333.3681535 MORANDI dal 1986 Gandino (Bg) Il disco Esce venerdì l’album «La freschezza del Marcio». E domenica il rapper sarà a Stezzano Alla scoperta della nostra terra Gandino (Bg) www.savoltex.it ha mirato alla sua immagine o la Raffaele al suo scarso prototipo? Poi, un rapido cambio dietro le quinte e salta sul palco Francesca «peperoncina» Pascale, che sullo sfondo del Vesuvio sciorina l’eloquio di una Sofia Loren senz’acca. Un’altra donna che di carriera ne ha fatta, «dalla pubblicità del Calippo a De Filippo», e sappiamo come. Tanto - come dice il suo mentore - «anche i peccati prima o poi cadono in prescrizione», Ruby e Olgettine comprese, e dunque anche lei lo tradirà «prima che Apicella canti tre volte». Con la Vanoni Virginia s’invecchia, canta di naso, sparge nel microfono pillole di saggezza: «”Domani è un altro giorno” è un pensiero che quando te la fai sotto ti aiuta». Invita il maestro della musica a tener su un po’ il pubblico («qui è un mortorio, sembra di stare a un concerto di Finardi»), rimpiange il suo amore giovanile con Gino Paoli («le mani senza fine eran le mie: sembravo un muratore bergamasco»), ricorda l’amica Patty Pravo («negli anni ’60 ancora si capiva quello che diceva; adesso appena ride le si sgancia il reggiseno. Ha un occhio qui e un occhio là, come le mosche: l’han chiamata per fare “Avatar”»)... Ma l’apoteosi arriva quando si accendono le luci in sala e Virginia Raffaele non c’è più, c’è solo Belen che scende in mezzo alle file di poltrone del teatro fra le urla del pubblico, con il suo lato A e il suo lato B perfettamente interscambiabili: «Sono una ragassa timida, me vergogno. Stare davanti a tutta questa gente, vestita, non è facile!». E via spaziando tra pubblico e privato, senza confini: «El matrimonio è la tomba del gossip», «la monogamia è una malattia», «crescere un bambino è importante, come iscriversi a un social network». Belen si fa le domande e si da le risposte, sempre curvando: «Cosa pensi di fare nel tuo futuro? Penso... Che dopo de agosto me farò cadere una spallina... A settembre - attenti - forse (forse) mi farò paparazzare con un libro en mano!». TERZO FIGLIO Gandino (Bg) Dopo aver cercato altre vie «Nella bocca della tigre», confezionando il primo concept album italiano e rap a partire dai campioni vocali di Mina, Gianmarco Marcello, in arte Mondo Marcio, torna con un album dallo slogan forte e apparentemente contraddittorio: «La freschezza del Marcio». Album d’incontri e di altre strade musicali, perché Mondo è l’unico rapper che si conosca che elude l’ascolto reiterato dell’hip hop e si nutre di jazz e rhythm’nblues d’antan, ripassando spesso la lezione di Chet Baker e Marvin Gaye. L’album esce venerdì e già domenica alle 17,30 il rapper arriva al centro commerciale Le Due Torri di Stezzano, allo store Me- Mondo Marcio diaWorld, per incontrare i fan e firmare copie. Nel pezzo che dà il titolo al disco Mondo Marcio fa anche esercizio di megalomania: «È una vita che aspetto i rapper italiani al traguardo». «Attiene alla spacconeria del rapper – spiega lui –. Ma, al di là di questo, l’album sta a rappresentare la grande ricerca musicale che ho fatto negli ultimi anni. L’hip hop e il rap sono il genere con cui mi esprimo, anche se le influenze sono davvero altre: jazz, il rock degli Stones, il soul ed il blues degli anni ’60. Gli artisti della scena Motown mi hanno ispirato più di tutti gli altri. Tutte queste influenze si ritrovano nell’album e nel mio percorso artistico. Il disco sui campionamenti di Mina era costruito sulla memoria degli ascolti che facevo da bambino. Avevo quella voce in casa. L’hip hop non è il solo mondo in cui mi muovo musicalmente. Anzi, con questo album volevo uscire dal recinto della musica rap. Da qui la ricerca di artisti con cui dialogare, come Fidia Costantino, Mr P Simmonds e le altre collaborazioni, compreso quelle rap con Fibra, J-Ax, Clementino». Il pezzo più avanti sembra essere «Lost In The World»: lo step a venire, la prossima pensata di Mondo. «Il pezzo è nato a Los Angeles, durante una setti- mana molto bella e intensa. Musica di giorno e di notte, sette giorni molto bohemien. C’era arte dovunque mi girassi. In studio si facevano jam con P Simmonds che ha prodotto il ritornello. Il fonico era greco. Eravamo tre europei in America a cercare un suono nuovo. Il pezzo rappresenta gli estremi di una ricerca che si perde in sé stessa. Non conta tanto il risultato, quanto il viaggio». Chet Baker è il suo artista jazz preferito. «Il jazz e lui mi hanno sempre affascinato perché non hanno regole. Tutti gli altri generi ce l’anno. Il jazz è improvvisazione. Ci sono pezzi dove non trovi una battuta uguale alla precedente. È una musica unica e Baker è l’artista che mi ha trasmesso di più, compreso il concetto che la musica dev’esser di pancia e di cuore, istintiva, non può seguire delle regole prefissate». Ugo Bacci ©RIPRODUZIONE RISERVATA