Organo mensile dell`Associazione Italiana Calciatori

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Organo mensile dell`Associazione Italiana Calciatori
n.5
Giugno
Luglio 2008
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza - Anno 36 - N. 5 Giugno-Luglio 2008 - Mensile
Organo mensile dell’Associazione Italiana Calciatori
Photo: Jenny Matthews/ActionAid
Ingiustizia
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editoriale
di Sergio Campana
Una Nazionale da amare
Ora occorre ripartire
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Dunque l’Italia non è stata protagonista
agli Europei, come speravamo da campioni del mondo; e questo è un fatto
negativo.
Ma ci sono elementi positivi, non di
carattere tecnico, messi in evidenza da
questi Europei che meritano di essere
sottolineati. Prima di tutto, il comportamento dei calciatori azzurri, che hanno
dimostrato una spirito di squadra non
comune e un attaccamento alla
Nazionale che, in tempi di calcio professionistico esasperato, è cosa rara. E
poi la loro lealtà e la loro stima nei confronti di Donadoni, che la stampa ha
spesso criticato anche aspramente che
la stessa Federazione mai ha dimostrato di amare appassionatamente.
Troppo spesso i calciatori, specialmente
i campioni, vengono frettolosamente
catalogati come mercenari. E invece
bisogna conoscerli, e mi riferisco in particolare a questo gruppo meraviglioso.
Hanno dignità, volontà di onorare una
maglia, grande determinazione per dimostrare sul campo il proprio valore di
calciatori e di uomini, per onorare il calcio italiano.
Un’altra bella ventata di aria fresca è
giunta dal campo dove si giocava Olanda-Romania. Come ben sappiamo, una
vittoria della Romania ci avrebbe
mandato a casa, anche se avessimo battuto la Francia. Ebbene, la squadra olandese ci ha dato una lezione di cultura
sportiva che noi ci sogniamo e che
faremmo bene a ricordare a lungo. Per
giorni e giorni noi italiani, che evidentemente siamo esperti in materia, abbiamo dato quasi per scontato il “pacco”
che ci sarebbe stato confezionato dalla
squadra dei tulipani, felice di mettere
fuori gioco contemporaneamente due
avversarie temibili come Italia e Francia.
E invece la nazionale di Van Basten, anche senza parecchi titolari, ha tenuto
fede ai propri principi di lealtà sportiva
fondati senza dubbio su consolidate
tradizioni e su una cultura a noi - dobbiamo riconoscerlo - sconosciuta. C’era
stato qualcuno che aveva indiretta-
mente suggerito a Donadoni di dare prima della partita una telefonatina a Van
Basten, suo vecchio compagno di
squadra. Ma fortunatamente Donadoni,
dimostrando ancora una volta grande
dignità, aveva risposto a dovere.
Un’altra cosa positiva di questi Europei
è stato il pubblico negli stadi, sempre
colmi di gente, con le tifoserie vestite
dei colori delle proprie squadre: un vero
spettacolo per i nostri occhi e per i nostri cuori. E poi è stato bellissimo
vedere a fine partita i giocatori delle due
squadre recarsi ai bordi del campo (senza recinzioni!) e abbracciare le mogli e i
figlioletti. Finalmente il calcio, almeno
per un momento, è tornato ad essere
sport, festa, divertimento.
Infine, un’ultima considerazione: ci sono
arbitri di alto livello, altri di qualità non
eccelsa che hanno fatto errori anche
clamorosi. Ebbene, né in campo né fuori
ci sono state le contestazioni e le
polemiche a cui noi siamo abituati.
Prendiamo nota di tutto questo, per favore.
Tornando alla nostra Nazionale, è indubbio che le aspettative erano molte e
che l’eliminazione ai quarti è stata una
delusione.Va bene, siamo usciti per due
calci di rigore sbagliati, ma occorre riconoscere che le nostre prestazioni non
sono state da campioni del mondo.
Si sono già cercate le cause di questo
Europeo dell’Italia con più ombre che
luci, indicando ora scelte sbagliate del
Commissario Tecnico, ora il cattivo stato di forma di qualche giocatore, ora
l’incapacità di imporre il nostro gioco
agli avversari. Ci sarà un po’ di verità in
tutto questo, ma non si può dimenticare
che ci è venuto a mancare un uomo fondamentale, da un punto di vista tecnico
e psicologico, come Cannavaro e che
nella partita decisiva contro la Spagna
non c’erano, perché squalificati, due giocatori “irrinunciabili” come Pirlo e Gattuso.
Ora, come succede di solito nel calcio
italiano, e come era accaduto in passato
a tutti i Commissari Tecnici che non avevano ottenuto buoni risultati alla guida
della Nazionale, il primo a pagare è
Donadoni. Che sia giusto o no è inutile
discutere. La Federazione vuole subito
voltare pagina, ringraziando com’è consuetudine il Commissario Tecnico per
l’opera svolta e nominando il successore, il cui nome era noto da tempo:
Marcello Lippi.
Credo che sia doveroso riconoscere a
Donadoni di aver svolto un buon lavoro,
riuscendo a ricompattare una squadra
che aveva vinto il mondiale e che quindi, lo sappiamo per esperienza, non ha il
massimo delle motivazioni. Non dimentichiamo che l’Italia, dopo un inizio faticoso, aveva vinto il girone di
qualificazione agli Europei e che Donadoni si era conquistato la considerazione della critica e, soprattutto, la stima
dei giocatori.
Ecco, è da sottolineare la grande prova
di compattezza della squadra, l’impegno,
lo spirito di gruppo, l’attaccamento alla
maglia azzurra dimostrati dai calciatori,
il loro ineccepibile comportamento in
campo e fuori.
Ora occorre ripartire, riconquistare le
posizioni e l’impresa, come ben sa Lippi,
non sarà facile. Si parla già di un nuovo
ciclo per la Nazionale, ma noi siamo
convinti che molti degli attuali componenti della squadra azzurra possano
tranquillamente continuare a farne
parte.
Ci saranno naturalmente le solite difficoltà per la Nazionale: poco spazio per
partite amichevoli e allenamenti,
prevalenza degli interessi dei club, massiccia presenza di calciatori stranieri e
quindi scelte limitate per il Commissario Tecnico (chiedere informazioni a
Capello).
Ma dobbiamo continuare ad appassionarci per la nostra Nazionale, ora che
sembra aver riconquistato le simpatie
della gente, e sperare che il Mondiale
2010 sia ancora colorato di azzurro.
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Emiliano Moretti, difensore del
Valencia, testimonial UNICEF per la
raccolta fondi a favore dei bambini
colpiti dalla carestia in Niger.
Sommario
Sommario
speciale
di Nicola Bosio
editoriale di Sergio Campana
Una Nazionale da amare. Ora occorre ripartire
3
segreteria di Umberto Calcagno
Convenzione Aic/Assicurazioni Generali
18
calcio e legge di Stefano Sartori
Diritto a partecipare alla preparazione precampionato ed agli allenamenti
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pianeta C di Pino Lazzaro
Con la vittoria della Spagna di Aragones, si è concluso il
Campionato Europeo di Austria e Svizzera. Ripercorriamo il cammino dell’Italia (eliminata proprio dalle “furie
rosse”) per la quale è già tempo di voltare pagina: con
Marcello Lippi di nuovo alla guida, gli azzurri sono già proiettati verso il Mondiale del 2010
La carica dei magnifici… sei
24
attività aic di Nicola Bosio
27
6
n.5
Giugno
Luglio 2008
ilCalciatore
Organo mensile dell’Associazione Italiana Calciatori
calcio a 5
Fernando Grana: ”Uniti si vince”
28
calcio femminile di Stefano Sartori
Mancata esecuzione delle decisioni CAE
direttore
direttore responsabile
condirettore
redazione
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redazione e amministrazione
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e-mail:
stampa e impaginazione
REG.TRIB.VI
Giugno
Luglio 2008
29
l’incontro di Pino Lazzaro
Paolo Tramezzani e la Pro Patria
30
internet di Mario Dall’Angelo
Tutto pei i dilettanti
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internet di Stefano Fontana
Zenga e Van Basten: “derby” in panchina
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tempo libero
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Speciale
Questo periodico
è iscritto all’USPI
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Periodica Italiana
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n.5
Sergio Campana
Gianni Grazioli
Nicola Bosio
Pino Lazzaro
Gianfranco Serioli
Stefano Sartori
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Arcugnano (VI)
N.289 del 15-11-1972
Pubblichiamo questo mese, come inserto da staccare e conservare, il testo della Polizza Infortuni e Malattie per la stagione sportiva 2008/09 nato dalla convenzione tra Aic e
Assicurazioni Generali. Maggiori dettagli alle pagine 18 e 19
della rivista.
Finito di stampare il 09-07-2008
5
Campionati Europei 2008
il cammino degli azzurri
Scacco ai
Partiti, da campioni del mondo, con i favori
del pronostico, gli
azzurri non sono
andati oltre i quarti
di finale.
Ripercorriamo, partita
per partita, l’Europeo
dell’Italia, nato sotto una
cattiva stella (infortunio di
Cannavaro prima e di
Barzagli poi) e finito ai calci di
rigore contro la Spagna (nell’occasione assenti per squalifica Pirlo e Gattuso).
▼
Qui a fianco
Luca Toni,
uno dei protagonisti
mancati: per il
capocannoniere
della Bundesliga
nemmeno un gol.
”R
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agonisti
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ere
sliga
n gol.
”Re“ in quattro mosse
1
Inizio difficile
contro l’Olanda
2
Il riscatto
contro la Romania
3
La vittoria
contro la Francia
4
L’eliminazione
contro la Spagna
Berna, 9 giugno 2008: Italia - Olanda 0-3
Per l’Italia
una notte da dimenticare
Hanno detto
“Si deve essere ottimisti: nel calcio si possono perdere le partite, ma bisogna reagire
altrimenti non si è capito niente. È stata una
serata no, ne prendiamo atto e andiamo
avanti, se non fosse così invece che tornare
a Baden riprenderemo l’aereo per andare in
vacanza. Perdere è da mettere in conto, ma
bisogna reagire”. Roberto Donadoni
“E’ stata una delle partite più brutte che
l’Italia ha giocato negli ultimi dodici anni,
sicuramente la più brutta da quando io sono
in Nazionale. Penso di interpretare anche il
pensiero dei miei compagni e per questo, a
nome di tutta la squadra, mi scuso con i tifosi italiani per questo brutto risultato che loro
non si aspettavano e che nemmeno noi ci
aspettavamo”. Gianluigi Buffon
“E’ stata una brutta partita, penso soprattutto
un brutto primo tempo in cui forse siamo stati
troppo rinunciatari. Poi loro hanno fatto gol
alla prima occasione e si è messa subito
molto male. Dobbiamo cercare di dimenticare subito questa partita e concentrarci sulle
prossime due, perché possiamo ancora passare facendo degli ottimi risultati. Quindi
dobbiamo pensare positivo”. Luca Toni
“E’ iniziata male, non volevamo giocare
così. Purtroppo è capitata questa serata-no,
adesso ci sono altre due partite e dovremo
sicuramente giocare meglio e cercare di vincere. Abbiamo preso il primo gol su calcio di
punizione, poi gli altri due su loro ripartenze
su cui non siamo stati attenti”. Andrea Pirlo
“Quando si perde si perde in undici, non è
soltanto colpa di un reparto. Credo che
dovremo rivedere alcune cose con il mister,
abbiamo preso due gol in contropiede e questo non deve accadere. Purtroppo non abbiamo iniziato bene ma ci sono ancora due partite. Forse siamo scesi in campo un po’ molli
rispetto all’Olanda”. Gianluca Zambrotta
Uno “scrollone”… arancione
Chissà, troppa sicurezza, un ottimismo diffuso in genere sconosciuto per quelle che sono le nostre abitudini; forse inconsciamente a pensare che il risultato
venisse un po’ da solo, senza starci proprio lì subito con le gambe e col cuore.
Forse. Una bella botta con l’inevitabile susseguente polverone e con tanta
parte della critica a sparare a zero. Subito così il “solito” scrollone all’ambiente; dicono che ne abbiamo bisogno, dicono e forse è un po’ così, chissà mai
perchè.
Quel giorno e quella sera a Berna loro erano più di noi e non si parla qui solo
del campo (com’è stato, anche se ci ha detto pure parecchio male) ma proprio delle presenze. Arancione insomma il colore dominante sia allo stadio
che nelle piazze e per le strade e non c’entra il fatto che si tratta di una tonalità più vistosa, no. Raccontano che Berna sia la città più tranquilla della
Svizzera e chissà con che occhi (e orecchie) hanno guardato alla marea degli
invasori. Il centro cittadino (patrimonio culturale mondiale dell’Unesco) per
forza di cose la sera della partita era diventato proprio una grande pattumiera. E’ bastata comunque una notte: all’indomani te lo sei ritrovato pulito e
ordinato, proprio “svizzero” insomma. Bravi.
Qui a fianco, Gigi Buffon anticipa van Nistelrooy, autore della prima rete olandese in
evidente fuorigioco. Sopra, contrasto Sneijeder-Gattuso e, a fianco, quello tra e van
Persie e Ambrosini.
▼
“Indubbiamente, è stata una serata negativa
sotto tutti gli aspetti. L’abbiamo già analizzata, ci sono molte colpe da parte di tutti e nessuno deve sentirsi escluso da questo. Ora ci
si presenta una situazione molto difficile, ma
abbiamo ancora due partite. Al di là di queste situazioni dobbiamo pensare con ottimismo, anche se in questo momento sembra
assurdo”. Alessandro Del Piero
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