Psicologia 13 kb - Il Fantastico Mondo di Go Nagai

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Psicologia 13 kb - Il Fantastico Mondo di Go Nagai
Stella di Fleed per Il Fantastico Mondo di Go Nagai (http://www.nagaifans.it)
PSICOLOGIA
Il fascino di ATLAS UFO ROBOT è nella scelta degli autori di non raccontare il passato dei personaggi,
lasciando così ampio spazio all’immaginazione e alla capacità deduttiva degli spettatori che partendo
dallo svolgersi dell’azione compiono un percorso a ritroso guidati da un sistema portante di flash-back.
E mentre il carattere dei personaggi si delinea col procedere della storia dando vita a rapporti piuttosto
complessi e ricchi di sfaccettature, sono presenti ma restano volutamente in ombra le ragioni
dell’inconscio che stanno alla base dei comportamenti; per questo motivo è quasi impossibile ottenere
interpretazioni uniformi da parte dei commentatori.
Partiamo dal protagonista Actarus alias Duke Fleed, che vorrebbe dimenticare il passato, ma che “di
fatto” vive nel passato: l’atteggiamento distaccato che in apparenza lo pone sopra le parti è in realtà una
costante fuga dal presente verso il ricordo del suo pianeta di origine, ove rivive l’alternarsi dei momenti
felici e di quelli terribili della distruzione; Actarus non ne parla e concentra le sue energie sul lavoro, ma
nei momenti di riposo non può (o non vuole) distogliere la mente dal lento vorticare dei ricordi,
proiezione degli incubi che assillano le sue notti.
Solo anche quando è con gli altri, il protagonista di Atlas Ufo Robot diviene emblema della felicità
negata a chi vorrebbe inserirsi in un nuovo ambiente senza mai riuscirvi completamente e in questo
contesto (cioè nel bisogno di ciascun individuo di sentirsi parte integrante del microcosmo che lo
circonda) va interpretata l’iniziale reticenza di Actarus a svelare il segreto della sua identità.
Un altro elemento di contrasto nel carattere del protagonista è il netto rifiuto della violenza, che solo a
tratti appare come moto spontaneo dell’animo, mentre più spesso assume la forma di salda
autodisciplina che Actarus, profondamente segnato dal suo tragico vissuto, razionalmente si impone per
dominare gli opposti impulsi del suo carattere: Duke Fleed non ama la guerra, ma non è nato per subire e
l’impeto con cui affronta i combattimenti ne è la prova.
Perfettamente conscio di essere condannato da un male incurabile Actarus è un personaggio tormentato e
sensibile, che vive con forte senso di colpa l’idea che la sua presenza sulla Terra possa essere causa di
morte e devastazione; viene allora naturale domandarsi come questo ragazzo riesca a non farsi vincere
dalla sua difficile situazione fisica e psicologica, uscendone addirittura vincente.
Fin dalle prime battute appare chiaro che Actarus ha una grande fiducia nelle proprie possibilità e che sa
attingervi senza sentire il bisogno di ostentare: nonostante sia figlio di un grande re non sembra aver
sviluppato alcun complesso d’inferiorità nei confronti della figura paterna (teoria comprovata anche
dalla totale assenza di conflittualità nel rapporto con il padre adottivo che si esplica in un ideale,
invidiabile equilibrio di rispetto e confidenza).
Possiamo quindi supporre che Actarus, a differenza di gran parte dei protagonisti degli anime, abbia
vissuto un’infanzia priva di traumi in un contesto educativo ideale, grazie al quale ha potuto maturare la
forza interiore necessaria per convivere quotidianamente con il dolore senza perdere la volontà di vivere
e la capacità di amare.
Guidata dal suo intuito Venusia percepisce subito che Actarus è fuori del comune e, purtroppo per lei, se
ne innamora perdutamente passando da un’attrazione adolescente a una passione adulta che la rende
disposta a qualsiasi sacrificio; nei fatti Venusia lotta strenuamente per essere ricambiata, ma il suo
slancio si esaurisce troppo presto e col tempo questo amore ideale che non si evolve in rapporto finirà
per schiacciarla, annientandone la personalità.
Per Venusia e per gli spettatori Actarus è un enigma irrisolto: gentile e bellissimo, incurante del proprio
fascino, non si sbilancia e non si concede privandoci di qualsiasi informazione sui suoi sentimenti; e se è
in parte vero che la guerra non gli consente distrazioni, un’analisi più approfondita rivelerebbe che
Actarus non è emotivamente pronto a costruirsi una nuova vita sulla Terra; la strada che porta al suo
cuore è ancora saldamente legata al passato e questo è probabilmente il motivo per cui Naida e Rubina
riescono dove Venusia fallisce.
Stella di Fleed per Il Fantastico Mondo di Go Nagai (http://www.nagaifans.it)
In costante evoluzione è invece il rapporto fra Actarus e Alcor, che costituisce il fulcro intorno al quale
gravitano gli aspetti psicologici dell’intera narrazione.
Aperto, impulsivo, immaturo, costantemente in competizione con gli altri, Alcor sembra sottolineare con
il suo atteggiamento la “diversità” di Actarus, che per contrasto appare ancor più responsabile, freddo,
silenzioso e riflessivo; diversi come il giorno e la notte Alcor e Actarus non sono però due opposti
destinati a respingersi in eterno: dietro ai loro scontri si cela una matrice caratteriale comune di
ostinazione e forte individualismo - ma anche di lealtà e coraggio - destinata ad aprire la strada della
comprensione reciproca prima e dell’amicizia poi.
Tuttavia ATLAS UFO ROBOT prende le distanze dal “buonismo” retorico: se lo spettatore riesce a
distogliere l’attenzione da Actarus per volgere lo sguardo nella direzione di Alcor avrà davanti agli occhi
un radicale capovolgimento di prospettiva che sottolinea quanto sia difficile la vita per il migliore amico
dell’eroe.
Alcor vive quotidianamente lo stress del confronto con Actarus in un pericoloso mix di sentimenti
contrastanti (compassione => gratitudine => ammirazione => senso di inferiorità => rivalità => gelosia)
potenzialmente in grado di corromperlo trascinandolo nella spirale dell’invidia, ma il pericolo è solo
apparente: grazie alla sua natura pratica Alcor si sofferma raramente a pensare, scarica nell’azione gran
parte delle energie negative e, aiutando l’amico, aumenta la propria autostima mantenendosi puro.
E se non è facile essere amico di Duke Fleed, è decisamente frustrante essergli nemico: ne sa qualcosa
Hydargos, che impegna inutilmente le notti a studiare il modo di infliggergli una sconfitta ed invece è
costretto ad annegare nell’alcool le proprie ambizioni, fra gli insulti dei superiori che lo considerano un
incapace.
Hydargos è un personaggio egocentrico, totalmente privo di coscienza e di conflitti interiori: pur non
avendo ai nostri occhi alcuna possibilità di redenzione siamo portati a comprendere la sua umanissima
debolezza, cioè l’odio del perdente nei confronti di un avversario eccezionalmente dotato di capacità e
mezzi che – ammettiamolo – nelle situazioni critiche ha dalla sua anche una buona dose di fortuna.
Solo e ossessionato dalla brama di rivalsa, Hydargos finisce per ingaggiare contro Duke Fleed una
spietata, scorrettissima guerra personale che cresce via via d’importanza fino ad assurgere ad unico
scopo della sua esistenza fino a trascinarlo verso l’inevitabile scontro finale dove sceglierà di morire
combattendo contro un Duke Fleed niente affatto pacifista e giustamente al massimo della propria
potenza combattiva.
Stella di Fleed

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