Infranto il mito del colesterolo "buono" e "cattivo"
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Infranto il mito del colesterolo "buono" e "cattivo"
Pianeta scienza MARTEDÌ 19 NOVEMBRE 2013 IL PICCOLO Ecco come viene scelto il cibo che mangiamo ogni giorno Oggi alle 18.30, a Palazzo Gopcevich (via Rossini 4, Trieste), Francesco Foroni, neuroscienziato della Sissa svelerà al pubblico i segreti della percezione nella scelta del cibo di tutti i giorni. L’incontro pubblico, nell’ambito del ciclo degli aperitivi scientifici “No science? No party!”, organizzato dal Comune di Trieste, mira a far conoscere in maniera divulgativa e informale alcune tematiche di ricerca, accompagnando il tutto con musica, arte e degustazioni. Essere onnivori oggi può es- sere un vantaggio, ma può anche complicarci la vita: la produzione e la distribuzione di massa ci permettono di poter scegliere ogni giorno fra un’infinità di alimenti diversi senza i limiti dei nostri antenati, che avevano solo il cibo disponibile direttamente in natura. Questa grande scelta mette alla prova il nostro sistema cognitivo: come percepiamo il cibo, come fa il nostro cervello a scegliere l’opzione migliore fra gli alimenti da mangiare? Sono interrogativi che Foroni si trova a dover affrontare quotidianamente, e ai quali cerca di dare una risposta attraverso il suo lavoro di ricerca. Durante l’aperitivo scientifico si parlerà infatti di come le neuroscienze hanno provato a rispondere a queste domande, facendo alcuni esempi di come il cervello spesso ci aiuti a scegliere per il meglio, ma altre volta ci induca a commettere errori. “No science? No party!” è un ciclo di incontri informali a cadenza settimanale con alcuni dei ricercatori dei vari istituti scientifici del territorio. Come gli altri appuntamenti, l’incontro sarà accompagnato dagli intermezzi musicali di Fabio Accurso, dai video di Paolo Pachini e dalle degustazioni di vini e formaggi locali. L’ingresso è gratuito. L’intervento sarà moderato da Davide Ludovisi e Federica Sgorbissa. Foroni si occupa di individuare i collegamenti tra il linguaggio e i processi cognitivi e affettivi. La sua ricerca riguarda, in particolare, la categorizzazione di questi processi e i fattori che influenzano la nostra percezione, sia in termini espliciti che AL MICROSCOPIO impliciti. È coinvolto anche nel progetto FoodCast per il quale studia come creare una scala cognitiva del valore del cibo, e verificare la sua evoluzione in caso di crisi sanitaria e finanziaria. Accurso suona il liuto e strumenti affini nell'ambito della musica antica e non solo. Ha collaborato con numerose formazioni di musica medievale, rinascimentale e barocca. Pachini è attivo come compositore dal 1990 e come videoartista dal 1998. Dal 2001 é docente di composizione audiovisiva integrata presso la scuola di musica e nuove tecnologie del Conservatorio Tartini di Trieste. Respiro smog, sono a rischio cancro Nel rapporto dell’Agenzia per l’ambiente Trieste non è fra le città “maglia nera”, Udine sta peggio di Simona Regina Circa il 90% degli abitanti delle città europee è esposto a livelli di inquinanti atmosferici ritenuti nocivi per la salute. Questa la conclusione dell'ultimo rapporto sulla qualità dell'aria in Europa pubblicato dall'Agenzia europea per l'ambiente, che evidenzia una situazione particolarmente critica per l’Italia. Maglia nera dell’Europa, infatti, per gli sforamenti del limite di ozono è Padova, seguita da altre città del nord, tra cui Udine. Ma anche per quanto riguarda le polveri sottili (Pm10) e ultrafini (Pm2,5) l’Italia è tra i paesi che nel 2011 ha superato più spesso i limiti fissati dall’Ue. L'ozono troposferico e il particolato sono le sostanze inquinanti che destano maggiori preoccupazioni perché causano problemi respiratori, malattie cardiovascolari, riducono l’aspettativa di vita. E, se ciò non bastasse, l'inquinamento atmosferico è stato Ogni giorno pedoni e ciclisti respirano i gas emessi dal traffico classificato tra le sostanze 'sicuramente cancerogene' per gli esseri umani dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro. «I principali re- sponsabili della cattiva qualità dell’aria che respiriamo sono il traffico veicolare, il riscaldamento domestico e le emissioni industriali» precisa Ful- vio Daris, direttore tecnico-scientifico dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell' Ambiente. A Trieste, secondo l’esperto dell’Arpa, non si riscontrano particolari criticità. «La nostra rete di monitoraggio ha registrato infatti in città nel 2012 concentrazioni medie annue di Pm10 comprese tra 31 e 23 microgrammi per metrocubo (il valore limite annuale per la protezione della salute è 40 µg/m3), anche se non vanno sottovalutate le emissioni inquinanti derivanti dal traffico portuale e dall’industria siderurgica, che possono condizionare la qualità dell’aria delle aree limitrofe». Sul fronte dell’ozono, invece, il IX Rapporto Ispra sulla qualità dell’ambiente urbano rileva che, nel 2011, Trieste e Udine hanno superato rispettivamente per 22 e 77 giorni il valore di 120 µg/m3, concentrazione al di sotto della quale si ritengono improbabili effetti nocivi sulla salute umana. Il capoluogo di regione non ha mai superato la soglia di 180 µg/m3 (Udine invece 6 volte): livello oltre il quale si ritiene ci siano rischi per la salute per alcuni gruppi particolarmente sensibili della popolazione. Mai però le due città hanno raggiunto la soglia di allarme di 240 µg/m3 di media oraria. Che fare per tutelare la nostra salute? «Nell’ambito della collaborazione con i dipartimenti di prevenzione del Servizio sanitario regionale, l’Arpa fornisce i dati ambientali ma anche le previsioni delle concentrazioni di ozono e Pm10 con tre giorni di anticipo, al fine di consentire, a chi è preposto alla salute dei cittadini, l’adozione di tempestive misure di prevenzione. Sarebbe comunque auspicabile una collaborazione fattiva da parte della popolazione: quindi, un uso ragionevole delle autovetture private e una gestione oculata del riscaldamento domestico, a vantaggio della salute, dell’ambiente ma anche del portafoglio». ©RIPRODUZIONE RISERVATA Welcome day, la Sissa lancia il “car pooling” La nuova iniziativa di condivisione delle automobili sarà presentata domani agli studenti Anche quest’anno la Sissa organizza il “Welcome Day”, la giornata in cui tradizionalmente si accolgono i nuovi studenti e si presenta la Scuola al pubblico. L’evento - domani a partire dalle 9.30 - sarà l’occasione per fare un bilancio dell’anno appena passato, assegnare alcuni riconoscimenti a chi lavora e studia alla Scuola e presentare alcune novità, tra cui il “Sissa car-pooling”. I protagonisti della celebrazione non saranno però solo i nuovi arrivati: il “Welcome Day” infatti è anche un modo per valorizzare il contributo di tutti coloro che partecipano alla vita della scuola e per raccontarne l’attività quotidiana a tutti i cittadini. Verrà data la parola a studenti e “postdoc”, che avranno modo di raccontare le proprie esperienze ai nuovi arrivati. Saranno presentate le attività didattiche fatte con le scuole nel corso dell’anno scorso e quelle di divulgazione, come per esempio la partecipazione della Sissa alla Barcolana 2013. Saranno assegnati i premi per la migliore tesi di dottorato 2013 per la Fisica, Matematica e Neuroscienze e quello per la migliore tesi di master in comunicazione della scienza “Franco Prattico”. L’assessore Antonella Grim presenterà inoltre il contributo del Comune di Trieste al master “Franco Prattico”: una borsa di studio di 3mila euro che verrà conferita per le prossime tre annualità. Verranno poi assegnate le Personnel Medal Award ai membri del personale amministrativo che si sono distinti per meriti di servizio, e due medaglie al personale scientifico: una a Enrico Cherubini e una a Marco Fabbrichesi. Un premio “ideale” per tutte le persone che frequentano la scuola è invece la nuova iniziativa di car-pooling, fortemente voluta dal direttore Guido Martinelli. «Sono molti gli istituti anche internazionali che stanno promuovendo il car-pooling fra il personale», spiega il direttore. «Non è una novità che viaggiare in macchina da soli, oltre ad essere poco economico, ha un impatto negativo sull’ambiente. Per questo abbiamo deciso di prendere una forte iniziativa per incoraggiare le persone a condividere la macchina per venire al- Galileo. Koch. Jenner. Pasteur. Marconi. Fleming... Precursori dell’odierna schiera di ricercatori che con impegno strenuo e generoso (e spesso oscuro) profondono ogni giorno scienza, intelletto e fatica imprimendo svolte decisive al vivere civile. Incoraggiare la ricerca significa optare in concreto per il progresso del benessere sociale. La Fondazione lo crede da sempre. la Sissa: un piccolo ma significativo gesto per diminuire le emissioni di CO2 e altri inquinanti nell’atmosfera, oltre che per ridurre il consumo complessivo di carburante, senza contare l’aspetto di socialità». La scuola ha perciò individuato alcuni “stop” (che corrispondono anche alle principali fermate d’autobus) intorno al perimetro allargato della Sissa sulle direttive più frequentate, dove chi ha bisogno di un passaggio potrà sostare rendendosi evidente grazie a una spilletta dai colori accesi che porta il logo “Sissa car pooling”. Anche chi è in macchina renderà evidente la sua adesione all’iniziativa esponendo sul parabrezza un adesivo con la stessa grafica e colori della spilla: in questo modo conducente e 27 passeggero potranno riconoscersi con facilità e sicurezza. Durante la mattinata del “Welcome Day” il direttore presenterà nei dettagli l’iniziativa e saranno messe a disposizione spillette e adesivi. La mattinata si concluderà con la lectio magistralis (in inglese) di Michele Morgante dell’Università di Udine dal titolo “What’s in our Dna? Unmasking our true selves through genomics”. Morgante è uno scienziato molto attivo nella ricerca sulla genetica delle piante, per la quale ha ottenuto importanti riconoscimenti nazionali e internazionali, ed è anche direttore scientifico e fra i fondatori dell’Istituto di Genomica Applicata di Udine. Il suo intervento inizierà alle 11.35. QUESTA PAGINA È REALIZZATA IN COLLABORAZIONE CON Infranto il mito del colesterolo “buono” e “cattivo” di MAURO GIACCA C on più di 18mila partecipanti da 105 Paesi e oltre 5mila presentazioni si celebra in questi giorni a Dallas, in Texas, il grande rito del congresso annuale dell’American Heart Association (Aha), l’influente società scientifica dei cardiologi americani. Controverso tema di discussione è un documento rilasciato dall’Aha, insieme all’American College of Cardiology, che contiene le nuove linee guida per i medici sulle misure da intraprendere per ridurre il rischio cardiovascolare. Diverse le novità, concettuali e pratiche, che stanno suscitando polemiche. La più importante è quella di aver infranto un mito, quello del colesterolo “cattivo” (il colesterolo-Ldl) come parametro fondamentale di rischio. Milioni di adulti oggi rincorrono la sua riduzione, ma nuovi studi hanno indicato che avere questo valore basso, e il colesterolo-Hdl (quello “buono”) alto, non necessariamente riduce il rischio cardiovascolare: va considerata una serie di parametri più vasti, che comprendono età, peso, pressione, fumo, diabete... L’Aha fornisce un foglio di calcolo (http://bit. ly/1cleUoU) con cui si può calcolare il proprio rischio. La conseguenza più importante di questo cambiamento di impostazione sarà sull’uso delle statine, una classe di farmaci che ora viene già prescritta in maniera aggressiva al 25% dei maschi con più di 45 anni rincorrendo il mito del colesterolo basso. Visto che questi farmaci sembrano esercitare un effetto benefico sulla prevenzione degli eventi cardiovascolari maggiori indipendente dalla riduzione del colesterolo, ecco che il loro utilizzo sarà ora aumentato, perché saranno prescritte soltanto sulla base del profilo di rischio. Ma mentre gli studi clinici indicano che le statine sono efficaci nelle persone che già soffrono di una malattia cardiaca, l’evidenza che prevengano l’insorgenza di un evento cardiovascolare in una persona sana è ancora controverso. L’accusa che viene rivolta all’Aha, quindi, è quella di voler sostenere il grande business dell’industria farmaceutica: dal momento che la maggior parte delle statine sono diventate farmaci generici, senza protezione brevettuale, il mercato da oltre 20 miliardi di dollari che alimentano potrebbe suddividersi tra molte aziende farmaceutiche; allargare la base degli individui cui vengono prescritte continuerebbe a garantirne una fetta rilevante ai produttori tradizionali. Alcuni stimano che, secondo le nuove linee guida, potrebbe raddoppiare il numero di individui che assumono questi farmaci. ©RIPRODUZIONE RISERVATA