Un figlio disabile e una figlia disoccupata: aiutatemi

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Un figlio disabile e una figlia disoccupata: aiutatemi
Tentato furto
in un’azienda
BRIONA (pfm) Si è registrato un tentativo di furto
l'altra notte in una ditta di piastrelle di Briona. I
titolari all'apertura hanno trovato all'interno
degli uffici e del capannone disordine e diverso
materiale messo soqquadro, da un primo inventario sembra però che non manchi nulla. I
proprietari hanno quindi sporto denuncia ai
carabinieri incaricati delle indagini, si cerca di
capire come siano andate le cose. Forse i
malviventi sono stati disturbati da qualcuno e
hanno così preferito tagliare la corda piuttosto
che venire scoperti.
Attualità 4
LUNEDÌ 21 MARZO 2016
NotiziaOggi
SALVATRICE SCARTARELLI: «PER MANGIARE DEVO RIVOLGERMI ALLA CARITAS. PRONTI A RACCONTARE LA NOSTRA STORIA IN TV, SE PUÒ SERVIRE»
«Un figlio disabile e una figlia disoccupata: aiutatemi»
Disperato appello che arriva da una donna di Quarona
QUARONA (iot) Con un figlio disabile
al cento per cento e una figlia senza
lavoro ormai da sette anni, Salvatrice Scartarelli di Quarona, non
sa più come fare per tirare avanti.
La donna si è fatta coraggio e ha
deciso di raccontare la propria storia
e di chiedere aiuto dopo aver visto
Alfonso Giardiello in televisione. Al
giovane, affetto da una rara malattia
alle ossa, è stata tolta dall’Inps la
pensione di invalidità dopo che si è
trovato un lavoro part-time. «Non
avrei problemi ad andare in televisione se servisse a qualcosa - dice
SOLIDARIETÀ
La donna è residente a Quarona e vive con
i due figli in affitto. Foto d’archivio
Borse della spesa
e ricerca di lavoro
per il sabbiese
«Mio figlio è invalido
al cento per cento e
mia figlia senza lavoro
da sette anni: da soli
non ce la facciamo»
la donna -. Anzi, ho anche già scritto
alla trasmissione “Quinta colonna” e
spero di venir contatta dalla redazione. E’ l’ultima ancòra a cui
cerco di appigliarmi».
Alcuni anni fa il figlio della quaronese è stato ricoverato in due
strutture sanitarie, a Borgo d’Ale e a
Vercelli «ma anzichè migliorare la
sue condizioni sono peggiorate. E’
invalido totale e riceviamo una pensione di circa 800 euro. Ma in questa
somma devono rientrare tutte le
medicine che prende e le visite mediche a cui si sottopone, perciò non
rimane un granchè. Io prendo appena 500 euro: una volta pagato
l’affitto rimango con le briciole. Non
mi vergogno di dire che mi rivolgo
alla Caritas per avere la borsa alimentare; altrimenti ci sono giorni
che non avrei niente da mettere a
tavola».
Fino a sette anni fa la figlia della
donna si guadagnava da vivere lavorando per un’impresa di pulizia.
Poi però è stata sottoposta a tre
interventi chirurgici, e ha perso il
lavoro. Da allora, anche a causa di
quel ginocchio che non è più tornato
come prima, non è più riuscita a
trovare un’occupazione. «Il mio desiderio più grande sarebbe che mia
figlia potesse tornare a lavorare, così
da portare a casa uno stipendio in
più - dice ancora Scartarelli -. Andrebbe bene qualsiasi lavoro, l’importante è che non debba stare in
piedi troppo a lungo, perchè le sue
condizioni di salute non lo consentono». Oltre a un lavoro per la
figlia, però, la donna chiede anche
aiuto alle istituzioni. «Ci siamo rivolti
al Comune e all’Unione montana,
che gestisce i servizi sociali, ma la
situazione non è cambiata - conclude la donna -. Avrei tutte le carte
in tavola per vedermi assegnata una
casa popolare, ma a Quarona non c’è
disponibilità. Abbiamo bisogno di un
aiuto economico per andare avanti,
per pagare le bollette e per comprare
da mangiare, da soli non ce la facciamo. A costo di sembrare noiosa mi
sto rivolgendo spesso e volentieri agli
assistenti sociali in cerca di supporto,
sarei io la prima a non farlo se non ne
avessi la necessità. Ci sentiamo umiliati e frustrati, abbiamo veramente
bisogno di qualcuno che ci aiuti».
Ottavia Iulini
SABBIA (iot) Prosegue la gara di
solidarietà che si è innescata dopo che un uomo di Sabbia ha
scritto a Notizia Oggi per lanciare il proprio grido d’aiuto: disoccupato e con debiti da onorare, il 38enne ha messo da parte
l’orgoglio e ha chiesto una mano
a chi poteva offrirgliela, in modo
particolare trovandogli un lavoro. Nei giorni successivi al suo
appello è stato aperto un conto
corrente per aiutare l’uomo e la
sua famiglia (vive con la moglie
e due bambini) e gli è stata donata una motosega dopo che la
sua si era rotta. Ma non solo: il
personale di un supermercato di
Borgosesia ha preparato un’abbondante borsa della spesa e
sono arrivati anche sostegni
economici. E’ stato interpellato
anche Luigi Cogotti di “Disoccupati Valsesia”, la pagina Facebook che mette in contatto chi
offre un lavoro con chi lo cerca: a
lui il compito di mettere in evidenza la storia dell’uomo e di
invitare chi può a offrirgli un
lavoro. L’uomo ha lavorato come
muratore, ma è pronto a iniziare
qualsiasi professione.
Come salvare una persona travolta da una valanga:
esercitazione a Rima per il Soccorso alpino Valsesia
RIMA (iot) Trenta volontari del
Soccorso alpino Valsesia Valsessera sono stati impegnati a Rimasco in un’esercitazione legata
alle valanghe. I volontari, tra cui
anche tre sanitari, si sono ritrovati
mulati.
I presenti sono stati suddivisi in
quattro gruppo che, a rotazione,
hanno lavorato su altrettanti potenziali interventi. I volontari hanno lavorato sul disseppellimento
di un travolto da valanga rivedendo le
corrette tecniche di
scavo e la valutazione sanitaria del travolto con relativo
trattamento sempre con la supervisione dei tecnici e dei sanitari presenti all’esercitazione.
Sono state toccate tutte le problematiche, dal travolto in arresto
cardiaco a quello politraumatizzato da stabilizzare, immobilizzare e trasportare in sicurezza a
Il potenziale intervento è stato
realizzato sfruttando una vera slavina
la scorsa settimana a Rimasco per
un breve refresh sul trattamento
sanitario del travolto da valanga,
per poi procedere la salita verso
Rima. Qui, sfruttando la valanga
caduta qualche settimana fa sulla
strada che porta al paese, erano
stati preparati alcuni scenari si-
valle; è stata inoltre rivista la parte
di ricerca con l’utilizzo dell’artva e
la tecnica di sondaggio che sono di
fondamentale importanza nella ricerca di uno o più travolti in
valanga.
Al termine della giornata, come
di consueto, tutti i volontari e i
tecnici del Soccorso alpino si sono
riuniti per discutere su quanto
emerso dall’esercitazione e sulle
problematiche che si presentano
durante la gestione di persone
travolte in valanga. «Saper affrontare un intervento in maniera sicura e corretta - spiegano dal
Soccorso alpino - è la base per
ottenere il miglior risultato possibile, soprattutto in una situazione critica come una valanga».
Un momento dell’esercitazione a Rima
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