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Italian Lighting - OXL - Rv00 100412 - Ita _impaginato per…
I formati fotometrici su base XML: una rivoluzione
nell’interscambio dei dati
Gli
anni
ottanta
hanno
rappresentato
una
pietra
miliare
nell’illuminotecnica mondiale in quanto, parallelamente all’evoluzione
Esempio di campo XML
<campo>VALORE</campo>
della tecnologia informatica e alla rapida evoluzione dei computer, ha
portato
alla
nascita
dei
primi
programmi
di
progettazione
illuminotecnica, gli antesignani dei sistemi che oggi conosciamo.
Cos’è un file XML
Fu allora che si manifestò l’esigenza fondamentale di trasferire le
XML (sigla di eXtensible
Markup Language) è un
metalinguaggio di markup,
ovvero
un
linguaggio
marcatore che definisce un
meccanismo sintattico che
consente di estendere o
controllare il significato di altri
linguaggi marcatori.
informazioni tecniche degli apparecchi di illuminazione, le fotometrie, da
un produttore a un progettista o da un progettista a un altro progettista
affinché egli potesse eseguire la propria progettazione.
Tale esigenza fu risolta in Europa da parte dell’associazione tedesca
dei produttori di apparecchi di illuminazione che incaricò l’Ing.Axel
Stockmar, guru dell’illuminotecnica moderna, di sviluppare un sistema
di file di testo che avesse tale caratteristica, ciò che portò al famoso file
Eulumdat (abbreviazione LDT) ancora oggi ampiamente utilizzato dopo
quasi trenta anni dalla sua introduzione.
Eulumdat – LDT file example
I formati fotometrici su base XML: una rivoluzione nell’interscambio dei dati
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Stesso percorso fu fatto parallelamente negli USA dall’associazione
IESNA, la Illuminating Engineering Society of North America, che
introdusse nel 1986 il file IES-86, successivamente aggiornato con
diverse edizioni come l’IES-91, l’IES-95 e, da ultimo, l’IES-2002, tutti file
di testo, come gli Eulumdat.
IES 2002 file example
Questi file, se semplici e pratici da un lato, hanno una notevole
limitazione:
ogni campo ha una propria posizione e un ordine ben
definiti per cui posizionare un testo o un valore non alla riga opportuna
comporta l’inutilizzabilità del file stesso. Non sono quindi strutture dati
efficienti e dinamiche e, soprattutto, sono estremamente limitate dal
punto di vista della flessibilità ed espandibilità.
La seconda notevole limitazione riguarda l’insieme dei dati che gli
attuali file Eulumdat o IES possono gestire:
includono, infatti, solo
alcuni dati del produttore, del laboratorio dove è stata effettuata la
prova, dell’apparecchio (codice, descrizione), delle lampade e della
fotometria.
I formati fotometrici su base XML: una rivoluzione nell’interscambio dei dati
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Un prodotto illuminotecnico è caratterizzato, però, da una mole dati
La Storia dei file XML
superiore come immagini, documenti vari, dati di scheda tecnica, file 3D
(da Wikipedia)
ecc. che completano l’informazione fotometrica e che attualmente
Il World Wide Web Consortium
(W3C), in seguito alla guerra dei
browser (ovvero la situazione
verificatasi negli anni novanta
nella quale Microsoft e Netscape
introducevano, con ogni nuova
versione del proprio browser,
un'estensione
proprietaria
all'HTML ufficiale), fu costretto a
seguire le individuali estensioni
al linguaggio HTML.
vengono gestiti separatamente e in modalità diverse: il progettista oggi
preleva il file fotometrico dal sito dell’azienda per la progettazione
illuminotecnica,
preleva poi il file 3D per effettuare un rendering
realistico, poi le immagini, poi i testi e i dati della scheda tecnica per la
propria relazione e così via. Il lavoro del progettista, come si può ben
intendere, non è perciò agevole ed efficiente.
Si presenta quindi oggi una nuova sfida che spinge all’evoluzione dei
vecchi file Eulumdat e IES nella direzione di strutture dati più moderne,
flessibili, efficienti ed espandibili a piacere in funzione delle necessità.
La moderna tecnologia informatica ci viene oggi in aiuto con le strutture
dati denominate XML (eXtensible Markup Language) inventate ai tempi
dei primi passi di Internet in cui due aziende si affrontavano per il
predominio della rete e i cui prodotti erano Netscape ed MS-Explorer.
La problematica di allora era l’impossibilità di mantenere lo standard fra
una versione e l’altra, cosa che comportava la definizione di uno nuovo
all’uscita di ogni singola versione.
Due sono le principali caratteristiche dei file XML:
l’estendibilità praticamente infinita:
se vi è la necessità di
introdurre un nuovo campo è sufficiente dare un nome a tale
campo, diverso da quelli precedenti, racchiuderlo fra 2 marcatori
(tag) di apertura e chiusura (vedi l’esempio) e inserirlo all’interno
del file. Si garantisce così la struttura per le applicazioni che
sfruttano le versioni precedenti mentre quelle nuove potranno
disporre dei nuovi campi
la libertà di allocazione dei campi in qualsiasi posizione all’interno
del file XML.
I formati fotometrici su base XML: una rivoluzione nell’interscambio dei dati
Il W3C dovette scegliere quali
caratteristiche standardizzare e
quali
lasciare
fuori
dalle
specifiche ufficiali dell'HTML. Fu
in questo contesto che iniziò a
delinearsi la necessità di un
linguaggio di markup che desse
maggiore libertà nella definizione
dei tag, pur rimanendo in uno
standard.
Il "progetto XML", che ebbe
inizio alla fine degli anni novanta
nell'ambito della SGML Activity
del W3C, suscitò un così forte
interesse che la W3C creò un
gruppo di lavoro, chiamato XML
Working Group, composto da
esperti mondiali delle tecnologie
SGML, ed una commissione,
XML Editorial Review Board,
deputata alla redazione delle
specifiche del progetto.
Nel febbraio del 1998 le
specifiche
divennero
una
raccomandazione ufficiale con il
nome di Extensible Mark-up
Language, versione 1.0. Ben
presto ci si accorse che XML
non era solo limitato al contesto
web, ma era qualcosa di più: uno
strumento che permetteva di
essere utilizzato nei più diversi
contesti, dalla definizione della
struttura di documenti, allo
scambio delle informazioni tra
sistemi
diversi,
dalla
rappresentazione di immagini
alla definizione di formati di dati.
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Lo IESNA ha in preparazione il nuovo formato dati su base XML e la
prima parte, quella dei file accessori (scheda tecnica del prodotto) è già
stata codificata tramite lo standard LM-74, mentre la parte fotometrica,
che completerà il nuovo formato IES, è annunciata per il corrente anno.
In Europa, al contrario, non è previsto lo sviluppo di alcun formato e non
risultano aperte, al momento, commissioni tecniche dedicate anche se
alcuni paesi hanno già iniziato tale percorso e spingono in tale
direzione.
OxyTech ha messo a punto un proprio formato XML introducendolo fra
quelli gestiti attualmente dal proprio sistema di progettazione LITESTAR
4D, denominando tale nuovo formato OXL.
OXL file example
Tale file ha tutte le caratteristiche prima descritte, vale a dire è basato
sulla tecnologia XML e racchiude in sé tutte le informazioni che
riguardano il singolo prodotto, dai dati di scheda tecnica a quelli
fotometrici, dalle immagini ai file accessori, come i file PDF delle
istruzioni di montaggio, ai file 3D del prodotto.
I formati fotometrici su base XML: una rivoluzione nell’interscambio dei dati
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OXL: a single file for different applications
I vantaggi della gestione unitaria dei dati di un prodotto sono
innumerevoli perché a questo punto non ci si limita più solo alla
gestione dei programmi di calcolo illuminotecnici e di renderizzazione
ma si può pensare di soddisfare un ampio spettro di applicazioni sia in
ambito tecnico che commerciale, offrendo il massimo livello possibile di
semplicità, efficienza e flessibilità. Una vera rivoluzione.
Cornaredo, 10 Aprile 2012
Danilo Giannetti - Stefano Borsani
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