le nostre cenerentole
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CENERENTOLE DEL MONDO….INVENTATE DA NOI La Cenerentola Del Polo Nord C’era una volta, al Polo Nord,una ragazza che si chiamava Nataly, con tre sorellastre e una matrigna. Un giorno ci fu, nella piazza, la festa del pesce, dove si mangia,si balla e si chiacchiera. Tutti erano invitati, ma la matrigna non diede il permesso a Nataly, invece fece andare avanti le sue tre figlie. Intanto lei avrebbe dato del lavoro da fare alla figliastra, cioè dividere le sardine dalle alici. Dopo tanti tentativi, Nataly si rese conto che era impossibile, ma dopo un po’ sentì diversi battiti di coda. Andò fuori a vedere che cosa succedeva e trovò una foca che le disse di andare a cercare un igloo dove poteva trovare tutto il necessario per andare alla festa; riguardo al lavoro del pesce, doveva costruire due vasi di ghiaccio, uno mischiato con un pezzo di coda di sardina a l’altro con gli occhi di una alice, così tutti i pesci si sarebbero divisi e messi dentro il vaso appropriato. Nataly fece così e tutto si sistemò. Dopo tante bufere e piogge trovò l’igloo dall’altra parte di una montagna alta e lì scoprì che c’erano : un vestito ricoperto con il pelo di un orso bianco, degli scarponcini e una cuffietta decorata con tre fiori di ghiaccio. Si vestì , ma, prima di partire, trovò un bellissimo pinguino che la portò fino alla festa scivolando e aiutandosi con le sue pinne. Quando Nataly arrivò ai festeggiamenti del pesce, dove nessuno la riconobbe, un ragazzo, campione nella pesca, la invitò a ballare e dopo a mangiare un buonissimo salmone; la ragazza si divertì tanto, ma decise di tornare a casa prima delle sue sorellastre. Nella fretta perse la cuffietta con i tre fiori di ghiaccio, però non si fermò e proseguì fino a casa, dove si svestì. Il ragazzo aveva conservato la sua cuffietta e decise che sarebbe stata sua sposa la proprietaria, così iniziò a cercare di casa in casa. Un giorno vide l’igloo dove era stata Nataly; il pinguino gli disse dove abitava la ragazza e lo portò scivolando a casa di Nataly. Quando la trovò, lui le provò la cuffietta, così scoprì che era proprio lei la proprietaria e fu molto conteento. Prima di sposarlo, Nataly andò a ringraziare la foca e la rifornì di tre secchi pieni di pesce poi ritornò da lui e così tutti vissero per sempre felici e contenti. Sofia PINGUICENERE C'era una volta un uomo rimasto vedovo con una figlia, perché sua moglie era stata uccisa, per errore, da un cacciatore nel bosco. L'uomo era anch'egli un cacciatore e si risposò con un'altra donna che aveva una figlia bruttissima. La figlia del cacciatore era molto più bella: si chiamava Pinguicenere, era bionda e aveva gli occhi bruni; Pinguicenere era costretta dalla sua matrigna e dalla sua sorellastra a fare i lavori e ogni giorno doveva spalare la neve fuori di casa. Un giorno la ragazza di stufò di essere trattata in quel modo e scappò; andò a vivere in un bosco dietro il paese. Lì c'era tanto freddo e la povere Pinguicenere si sentiva sola e triste. Inoltre nel bosco, non era facile sopravvivere, ma, giorno dopo giorno, la ragazza imparò ad accendere fuochi, a difendersi dagli animali, a catturarli e a procurarsi il cibo. Passarono molti mesi e la vita di Pinguicenere non era cambiata; fino a quando non scoprì, grazie ai volantini in giro per il paese, che il re, nel suo castello, aveva organizzato una festa per sole donne. Pinguicenere voleva assolutamente partecipare, così il giorno seguente scese verso il paese e andò da una sarta a farsi cucire un nuovo vestito e comprò anche delle scarpette di pelle e vari gioielli con dei soldi che aveva rubato, quando era scappata di casa. La sera andò alla festa: era bellissima e il principe si innamorò di lei. Ballarono insieme fino a tardi, ma Pinguicenere, a un certo punto, tra la folla vide la sua matrigna e la sua sorellastra e così dovette scappare, per paura che, se l'avessero vista, sarebbe dovuta tornare a casa a fare i lavori. Così, mentre correva, perse una scarpetta di pelle, ma non riuscì a cercarla perché c'era troppo buio. Il giorno seguente il principe, mentre faceva una passeggiata, tra i cespugli intravide una scarpetta. Incuriosito e perplesso, proseguì per la sua strada verso il bosco e, sotto un albero, scorse la fanciulla. Il principe la riconobbe, la portò al castello e decise di sposarla. Insieme vissero felici e contenti ed ebbero dieci figli. Emma CENENEVE Nella parte orientale del Polo Nord, precisamente sulle pendici fredde ed innevate del monte Pinson, viveva un pescatore vedovo, che aveva una bellissima figlia di nome Ceneneve. Loro vivevano in un piccolo igloo, formato da blocchi di ghiaccio. Un dì il pescatore si sposò con una donna molto ricca, che aveva due figlie brutte ed antipatiche. Da quel momento Ceneneve non poté più giocare con la neve ed i suoi amici, perché la matrigna e le sorellastre la obbligavano a fare i lavori più duri, come prendere la legna e attizzare il fuoco, pescare e cucinare il pesce e pulire .. ma Ceneneve non si ribellava mai. Un giorno il principe del villaggio organizzò un'esibizione libera di pattinaggio per tutte le fanciulle del posto. Ceneneve, al contrario delle due sorellastre non aveva né i pattini né il vestito adatto per la festa, quindi la sera dell'evento rimase a casa a pulire poi, dispiaciuta di non poter andare all'esibizione, si mise fuori su un pezzo di ghiaccio a piangere. Dopo un po' le si avvicinò una grande, maestosa ed elegante volpe bianca che le disse : " Se tu mi darai un po' di cibo io ti aiuterò." Allora Ceneneve andò a prendere degli avanzi di pesce della cena e li diede alla volpe. Questa, come promesso, le procurò due bellissimi pattini argentati ed un vestito perfetto per l'occasione. Ceneneve ringraziò la volpe e andò alla festa, dove nessuno la riconobbe. Subito il principe la notò per la sua bravura e soprattutto per la sua bellezza e pattinò con lei tutta la sera. Quando Cenevene si accorse che doveva tornare a casa per non farsi scoprire dalla matrigna, lasciò per sbaglio i suoi pattini sulla pista di ghiaccio. Per fortuna il principe li trovò e si ricordò subito che appartenevano alla splendida ragazza con la quale aveva pattinato la sera prima e di cui si era innamorato. Decise quindi di passare di igloo in igloo per trovare la fanciulla a cui appartenevano i pattini. Passò molti igloo, ma in nessuno di questi c'era la ragazza giusta. Quando arrivò a casa di Ceneneve, le sorellastre provarono per prime i pattini, ma senza alcun risultato. Arrivò il turno di Ceneneve: la provò i pattini, che calzarono alla perfezione. Il principe aveva trovato quindi la sua amata ed il giorno dopo i due si sposarono sotto i fiocchi di neve e… VISSERO PER SEMPRE FELICI E CONTENTI!!! Giada LILY – LA CENERENTOLA DELLE NEVI C’era una volta, tra le fredde distese di mare e ghiaccio del Polo Nord, un piccolo villaggio in cui viveva una giovane ragazza eschimese di nome Lily. La madre di Lily era sparita durante una forte bufera di neve quando la ragazza era ancora molto piccola. Lily viveva con il padre, che si era risposato con una donna che aveva due figlie; le tre donne, appena poterono, fecero fare a Lily i lavori più duri: doveva, ogni giorno, aiutare il padre durante la caccia, stando al freddo fino alla sera tardi, e fare altri lavori pesanti. La ragazza si lasciava trattare così male senza aprire bocca già da anni. Un giorno, arrivò al villaggio un messaggero del re ad annunciare che il principe del ghiaccio, in cerca di moglie, avrebbe organizzato un grande ballo aperto a tutte le fanciulle. Lily ci voleva andare, ma la matrigna le aveva già assegnato numerosissimi incarichi da svolgere al più presto. Dopo qualche ora le sorellastre erano pronte per andare al ballo mentre Lily le guardava con angoscia, pulendo delle pelli tra il ghiaccio all’aperto. La ragazza aveva notato, molto spaventata, che già da un po’ un grosso animale nuotava sotto la spessa barriera di ghiaccio su cui si trovava lei. Ad un tratto, da una spaccatura nel ghiaccio fuoriuscì un maestoso animale, bianco come la neve, che la osservava con dei dolci occhi neri in cui Lily vedeva riflessa una bellissima donna. Quella donna era sua madre. La grande foca bianca si avvicinò ancora di più alla ragazza e, con un fortissimo verso, fece scendere dal cielo, leggero come la neve, un morbidissimo e candido manto di ermellino; dal ghiaccio apparvero magnifiche scarpette fatte proprio di ghiaccio. La cenerentola non ebbe nemmeno il tempo di ringraziare, che la foca era sparita tra le acque. Lily arrivò appena in tempo al castello di ghiaccio e, quando entrò, venne ammirata da tutti: era bellissima. Il principe se ne innamorò a prima vista; ballò tutta la serata con lei ma, quando la ragazza si accorse che la matrigna e le sorellastre stavano tornando a casa, iniziò a correre verso il villaggio e per la fretta perse una scarpetta di ghiaccio. Il principe aveva cercato di fermarla, ma non ci era riuscito: gli rimase soltanto la scarpetta. Il giorno dopo, il ragazzo annunciò che sarebbe passato in ogni igloo per trovare la fanciulla a cui fosse andata bene la scarpetta. Quando arrivò alla casa di Lily, lei non c’era, stava lavorando sul ghiaccio e intanto piangeva. Ad un tratto, però, una delle sorellastre riuscì a mettere la scarpetta strizzandosi il più possibile il piede, così il principe la portò con sé al castello. Dal castello, dopo tre giorni, il principe vide che, dalle acque, stava uscendo un gruppo di foche, tra cui una bianca; esse lo avvertirono che quella fanciulla non era quella giusta e gli indicarono dove si trovava Lily. Il principe la trovò: la scarpetta le calzava a pennello. Così si sposarono e vissero felici e contenti. Agnese LA CENERENTOLA ESCHIMESE C’era una volta una ragazza di nome Mila, che viveva con suo padre che, rimasto vedovo, si era risposato con una donna che aveva due figlie bruttissime. Mila era invidiata dalle sorellastre per la sua bellezza e la matrigna le dava da fare tutti i lavori di casa, ma lei sorrideva sempre e faceva tutto quello che le veniva chiesto. Un giorno venne annunciato che il cacciatore più bello e più forte del villaggio sarebbe ritornato dalla sua lunga spedizione proprio il giorno della festa sotto le stelle e che era in cerca di moglie. Subito cominciarono i preparativi in tutto il villaggio. Anche nell’igloo di Mila ci fu molta agitazione e la ragazza dovette cucire i vestiti per le sorellastre e per la matrigna, fare loro il bagno con olii e profumi di ogni genere e acconciarle. Dopo aver lavorato così a lungo, non solo non ebbe il minimo ringraziamento, ma non poté nemmeno andare alla festa. Quando le sorellastre e la matrigna furono uscite, Mila scoppiò a piangere e le sue lacrime si ghiacciarono formando dei bellissimi cristalli. Da essi uscì la fatina Cristallina, che le chiese perché stava piangendo e Mila rispose che era triste perché non poteva andare alla festa. Allora la fatina la preparò con tutto quello che serviva: Mila era bellissima e irriconoscibile. La fanciulla uscì e davanti a lei vide una slitta trainata da sei magnifici Husky. Mila salì e andò velocemente alla festa. Nessuno la riconobbe, il cacciatore si innamorò subito di lei e i due ballarono insieme fino a quando le sorellastre e la matrigna se ne andarono arrabbiate e invidiose. Allora Mila corse verso la slitta per arrivare a casa per prima e nella fretta perse un guanto di pelle di foca. Arrivata al suo igloo, chiese alla fatina Cristallina di farla tornare come era prima; la fatina ubbidì e Mila tornò al suo aspetto di sempre. Il giovane cacciatore, che voleva rivedere la ragazza con cui aveva ballato la sera prima, diede un’altra festa; anche questa volta le sorellastre e la matrigna ci andarono senza Mil,a che però fu di nuovo aiutata dalla fatina. Alla festa ballò nuovamente tutto il tempo con il cacciatore e, come la sera precedente, dovette rincasare di frett,a perdendo questa volta la cintura. Così successe anche il giorno dopo, quando Mila nella corsa perse uno scarponcino. Il cacciatore, ormai convinto di aver trovato la fanciulla giusta da sposare, cercò in tutti gli igloo del villaggio la ragazza a cui appartenessero quegli ornamenti. Arrivato all’abitazione di Mila, li fece provare a tutte tre le ragazze e si accorse, tra lo stupore di tutti, che stavano bene solo a Mila. Da quel giorno i due vissero per sempre insieme felici e contenti. Matilde ALFA, CENERENTOLA DELLO SPAZIO Sette anni luce più in là, nella costellazione di Orione, nella terza casa, una ragazza orfana molto bella, ma infelice, di nome Alfa, viveva con una matrigna e una sorellastra. Un giorno come tanti, mentre Alfa svolgeva i lavori di casa, qualcuno bussò alla porta; quando la matrigna andò ad aprire, vide un vecchio marziano con abiti violetto e blu scuro, una folta barba, uno sguardo penetrante, in mano un bastone di bronzo e nell’altra un ologramma con la funzione di invito da consegnare a ogni famiglia. - Fra ½ betaperiodo ci sarà una festa di tre serate, per festeggiare il ritorno del principe dalla guerra contro Mercurio; siete tutti invitati!- disse il Marziano. -Accettiamo l’invito- rispose la matrigna. Alfa voleva andare al ballo, ma la matrigna le diede il doppio dei lavori soliti, così lei impiegò due giorni per svolgerli; solo l’ultima serata poté andarci, però la matrigna non sapeva che Alfa avesse finito, quindi la ragazza doveva tornare a casa prima di lei. Si vestì con abiti violetto e giallo limone, si mise un diadema sulla fronte e andò alla festa. Era la più bella di tutte; ballò con molti giovani, anche con il principe, che si innamorò di lei. Quando, però, Alfa vide la matrigna andarsene, dovette scappare dal palazzo e correre a casa ma, durante la fuga, perse il diadema. Il principe lo trovò e riconobbe che era di Alfa, allora andò a cercarla per tutte le case, ma solo nell’ultima la trovò. I due giovani si sposarono e Alfa divenne regina. E VISSERO PER SEMPRE FELICI E CONTENTI Riccardo La Cenerentola della giungla C era una volta,una bella e giovane ragazza di nome Cenerentola, che viveva nella giungla con suo papà e sua mamma. Un giorno, però, il papà morì per un motivo ignoto. Passarono gli anni e la mamma si risposò con un uomo molto abile nella caccia e nella raccolta di banane. Il patrigno, però, faceva fare alla figliastra tutti i lavori di casa e non la faceva mai riposare, neanche quando stava male, inoltre non le lasciava né cibo né un letto per dormire. Passarono i mesi e nulla cambiò. Arrivò il 3 marzo, il giorno dell’ compleanno di Cenerentola. La ragazza chiese al patrigno se poteva dare una festa, questi, ovviamente, rispose con un secco: “NO!!!” Lei, rattristata, andò a piangere vicino ad un albero; dopo un po’, da esso scese la scimmia più saggia della giungla: Saggimmia. I due parlarono a lungo e Cenerentola le chiese aiuto; Saggimmia le diede una banana d’oro che, se morsa, avrebbe esaudito ogni desiderio della ragazza. Cenerentola espresse il desiderio di avere la sua festa di compleanno e di essere vestita con una pregiatissima pelle di leopardo. Tornò così a casa e trovò una festa in suo onore. Quando il patrigno venne a saperlo, iniziò a rincorrere la figliastra, che corse su un albero in mezzo alla giungla per sfuggirgli. Trascorse un po’ di tempo lì sopra; poi decise di scendere, ma il vestito si impigliò. La mattina seguente, il principe Tarzan lo trovò, così chiamò subito i suoi schiavi e ordinò loro di trovare la ragazza a cui andava bene. Dopo aver cercato in tutte la case, trovarono che il vestito calzava a pennello a Cenerentola. Il principe, allora, disse ai genitori di Cenerentola di dargliela in sposa: in cambio avrebbe dato loro tutto ciò che avessero desiderato. Cenerentola si sposò col principe e ben presto arrivò un figlioletto. E vissero tutti felici e contenti. Andrea LA BELLISSIMA LENE' Cenerentola dell' Amazzonia C'era una volta un uomo rimasto vedovo, che aveva risposato una donna con tre figlie, di cui due erano gemelle, di nome Miriam e Melissa, mentre la terza, la più piccolina, si chiamava Suomi. Il marito della donna vedova aveva avuto una figlia con la prima moglie; la fanciulla si chiamava Lenè, ed era bellissima come il sole. Un giorno l'uomo morì, perché era stato azzannato da una tigre mentre raccoglieva frutti nella foresta; la donna, sentendosi padrona di casa, lasciò tutti i lavori alla povera Lenè che, non essendo sua figlia, non poteva ribellarsi. La piccola Suomi, vedendo Lenè faticare tanto, si rese conto che sua madre non era così buona come pensava, allora decise di aiutare di nascosto la sorellastra, quando poteva, perché sapeva che, altrimenti, ben presto la donna l'avrebbe cacciata di casa, visto che Lenè non riusciva mai a soddisfare le sue richieste, che erano davvero esagerate. Un giorno, come ogni anno, un ragazzo veniva proclamato cacciatore e tutte le ragazze del villaggio dovevano partecipare alla festa perché in quella celebrazione il ragazzo doveva prendere anche moglie. Le sorelle maggiori andarono subito a prepararsi con abiti di foglie lucide e con fiori di tutti i tipi; anche Lenè ci voleva andare, però la matrigna la lasciò a casa a finire i lavori. Suomi, a differenza di Miriam e Melissa, non poteva andare alla festa perché era troppo piccola, ma la matrigna non volle lasciarla a casa per paura che lei facesse qualche danno. Lenè iniziò a pulire il pavimento e, quando ebbe finito, andò nella foresta per raccogliere alcune provviste. Quando stava tornando indietro verso casa, sentì una voce, si girò, e vide una bellissima orchidea dei colori dell'arcobaleno che iniziò a parlare: “Ciao, io so chi sei tu, so anche dove vorresti andare e io ti posso aiutare, solamente se mi prendi su! “. La fanciulla si stupì di quel fiore che le parlava, ma si fidò dell'orchidea e la portò nella sua capanna. Quando furono all'interno della casetta di Lenè l'orchidea, senza dire più parola, le donò delle vesti di fiori di loto e un bellissimo bracciale con tantissimi petali di colori diversi; Lenè, rendendosi conto di essere pronta per andare alla festa, si incamminò verso il centro della foresta equatoriale. Quando arrivò Lenè, la festa era giunta al momento culminante, quando il ragazzo della festa dove il ragazzo, proclamato cacciatore doveva scegliere la moglie; quando il ragazzo la vide da lontano, decise che lei sarebbe stata la sua legittima sposa e quella sera fecero una tipica danza del villaggio insieme. Quando si accorse che la matrigna e le tre sorellastre la stavano osservando attentamente per capire chi era, la ragazza scappò più veloce che poteva, e in quel momento perse il suo bellissimo bracciale, che il ragazzo trovò mentre la cercava. Il cacciatore decise di passare in tutte le capanne per provare a tutte le fanciulle il bracciale fino a che arrivò a casa di Lenè; qui si fecero avanti le due gemelle, che però avevano il polso troppo grande, Suomi non volle provarlo, perché temeva che potesse andarle bene, e non voleva fare un torto alla sorellastra, cui voleva bene. Quando toccò a Lenè, le due gemelle, Miriam e Melissa, dissero che la ragazza non era degna, ma il cacciatore glielo provò ed era perfetto, così la sposò. Lenè decise di portare con sè Suomi e l'orchidea che, subito trasformò le due gemelle e la matrigna in baobab: sarebbero vissute in mezzo alle scimmie perché erano state cattive con Lenè. Così i due giovani vissero felici e contenti ed ebbero un figlio di nome Teo. Talitha CENERENTOLE DELL'OCEANO Un uomopesce era rimasto vedovo, perché la moglie era stata uccisa da uno squalo; da lei aveva avuto tre figlie sirene; la più bella era Cemarentola. Il padre, per non rimanere solo, si risposò con sirena, che però era perfida. Nel regno di Corallia, un giorno il re proclamò una festa al castello di coralli; erano invitate tutte le ragazze, che dovevano ballare con il principe. La sirena che avesse ballato meglio, si sarebbe sposata con il figlio del re. La matrigna, che si era affezionata di più alle altre due figlie, cominciò a prepararle per bene: mise sui loro capelli del profumo di alghe e cucì i loro vestiti con i coralli rossi. La sera la donna, prima di andare ad accompagnare le due figliastre, diede del lavoro a Cemarentola. La giovane sirena si mise a piangere, perché la matrigna non l'aveva portata al ballo; Ugo il delfino la sentì, corse da lei e si fece spiegare tutto quello che era successo. Subito dopo, senza che Cemarentola se ne accorgesse, andò a chiamare i suoi quattro fratelli, poi con loro raccolse delle alghe e una grossa stella. Quando tornò da Cemarentola, il delfino, con un tocco della sua coda, trasformò i suoi fratelli in cavalli di mare, le alghe in redini per agganciarli e, al posto della carrozza, mise una grossa stella; poi, con un tocco della coda su Cemarentola, le fece indossare un vestito di coralli verdi ed eleganti conchiglie. Dopo, il delfino disse alla sirena di salire sulla "carrozza" e di andare al castello. Arrivata là, il principe rimase scioccato dalla bellezza di Cemarentola. Quando toccò a lei,cominciò a ballare benissimo; ma immediatamente la matrigna, che era rimasta ad osservare le figliastre, chiamò il principe e gli disse di riprovare con le altre due figliastre. Il figlio del re riprovò, ma non funzionò. Intanto Cemarentola, disperata perché la matrigna non le aveva permesso di continuare a ballare con il principe, corse via, ma quando stava per salire sulla "carrozza", le cadde una conchiglia dal vestito; lei non se ne accorse e tornò a casa. Il delfino Ugo rimise tutto come era prima e la matrigna diede altro lavoro da fare a Cemarentola. Il giorno dopo il principe trovò la conchiglia fuori dal castello, e si ricordò che la indossava quella sirena bellissima e bravissima a ballare, che aveva incontrato la sera prima. Allora andò a cercare in tutte le case il vestito che aveva perso la conchiglia, ma non lo trovò. Quando arrivò alla casa di Cemarentola, la matrigna nascose la ragazza sotto la sabbia e fece provare la conchiglia sui vestiti delle altre due figliastre, ma non si adattava. Allora il principe ordinò ai suoi cavallucci marini di cercare in tutta la casa. Un cavalluccio trovò Cemarentola e provò sul suo vestito la conchiglia: andava bene!! Il principe chiese a Cemarentola di sposarlo, lei accettò e si proclamarono le nozze per il giorno seguente. Dopo pochi mesi dal matrimonio, il principe e Cemarentola ebbero una sirenetta che era bella come sua madre. Sara T. C'era una volta un uomo pesce che era sposato con una bellissima sirena Un giorno, però, la donna morì lasciandogli tre figlie: Marina,Azzurra e Stella, che era la più giovane e anche la più bella. Un giorno il padre delle ragazze si risposò con un'altra sirena che aveva una figlia molto brutta, che si chiamava Lisa. La matrigna, dopo che ebbe visto Stella, cominciò ad odiarla per la sua straordinaria bellezza, mentre Lisa incominciò a caricarla di lavoro in continuazione. Le altre due sirene cercavano sempre di aiutarla, ma la matrigna chiudeva Stella nella stanza in cui stava lavorando. Un giorno il padre annunciò alle figlie che il re avrebbe organizzato un ballo per trovare una moglie a suo figlio. Marina e Azzurra corsero subito a prepararsi, mentre la matrigna vestiva sua figlia. Quando furono pronte, si diressero verso Stella per dirle tutto, ma la matrigna si mise davanti a loro e le spinse nella carrozza trainata da cavallucci marini; le due non poterono fare niente e così partirono. Stella rimase a casa,corse nella sua stanza e cominciò a piangere,quando vide una strana creatura entrare dalla finestra. Dopo un po'capì che era sua madre, allora provò a toccarla per vedere se era realmente lei, ma la sua mano l'attraversò; poi la madre cominciò a parlare, dicendole che l'avrebbe aiutata, e le diede tutto l'occorrente per vestirsi. Stella si preparò indossando un vestito di alghe intrecciate, una collana di conchiglie e un diadema di madreperla. Quando uscì, trovo una grande conchiglia trainata da mille candidi delfini; allora salì ed andò al ballo. Quando arrivò, Marina le corse incontro e l'abbracciò, poi Azzurra le chiese come fosse arrivata fin lì e allora lei raccontò tutto, dalla madre alla carrozza. Poi Marina indicò la matrigna e le disse di non farsi vedere; Stella annuì e si guardò intorno; dopo qualche passo, si ritrovò davanti al principe, che le chiese di ballare; la ragazza rispose di sì e cominciarono. Dopo un po' la matrigna si avvicinò alle due sorelle dicendo che era ora di tornare a casa, ma le due risposero che volevano stare ancora un po', allora lei uscì tenendo per un braccio Lisa. Poi Azzurra disse a Stella che era ora di tornare a casa, altrimenti la matrigna avrebbe scoperto tutto; la giovane sirena lasciò il principe, che cercò di trattenerla ancora un po', ma senza riuscirci. Le tre salirono sulla carrozza, però il principe riuscì a sfilare a Stella, prima che se ne andasse, la collana che indossava e andò dal padre chiedendogli di trovare la sirena a cui apparteneva quell'oggetto. Nel frattempo Stella riconsegnò i vestiti alla madre e si sedette aspettando l'arrivo della matrigna, che arrivò poco dopo perché, all’uscita, non aveva trovato la sua carrozza. Il re, il giorno dopo, cominciò già le ricerche, però a nessuna la collana andava bene. Quando arrivò alla casa di Stella, la matrigna nascose Marina e le sorelle e presentò la figlia al re, ma la collana era troppo piccola; il re chiese se c'erano altre figlie in casa e la sirena rispose di no, però in quel momento un delfino parlò dicendo che c'erano ancora tre figlie. Le tre sorelle uscirono e Marina spinse avanti Stella, che indossò la collana: il re vide che era lei la sirena che stava cercando. Così Stella si sposò con il principe e visse per sempre felice e contenta. Giorgia La Cenerentola di Tabù C’era una volta, su un pianeta chiamato Tabù, una guerra fra due popolazioni, perché ognuna delle due voleva il pianeta, poiché era fertile e rigoglioso. Però su quel pianeta c’era anche un’altra piccola popolazione, formata dal re Cunegondo e la regina Nocciola, i quali volevano far finire la guerra in corso, ma non sapevano come e cosa fare. Re e regina ebbero una figlia che chiamarono TALIA; quando la bimba aveva tre anni, Cunegondo e Nocciola vennero uccisi. Così TALIA, rimasta orfana, venne trovata per strada dalla famiglia reale dei Chubamba (una delle due famiglie reali in guerra per il pianeta). La famiglia Chubamba era composta da re e regina, i quali avevano anch’essi una figlia, bruttissima, chiamata CIAM, invece TALIA era stupenda. Nessuno sapeva che TALIA era la discendente di un’altra famiglia reale, allora la impiegarono come aiutante delle pulizie e dei pasti del castello. TALIA, all’età di diciott’anni, scoprì di essere un’eccellente stilista, così iniziò a disegnare abiti per tutto il popolo. Un giorno alla regina della famiglia reale dei Sigismondi (l’atra famiglia reale) venne una brillante idea: far sposare i figli delle due famiglie per fare un’alleanza, per poi governare insieme senza più guerreggiare. Allora fecero una tregua; appena la Regina Pignanera (madre di CIAM) venne a sapere che sua figlia si sarebbe potuta sposare con il Principe ANAKID, un bellissimo ragazzo, gentile e laborioso, mandò un AK-BABA (una specie di uccello) dall’altra Regina per dirle che era d’accordo con lei, inoltre chiese se si potevano incontrare; così il grosso uccello ritornò da Pignanera con un altro messaggio, in cui diceva che il 40-41-42 di quel mese la madre del Principe avrebbe organizzato tre incontri. Quando CIAM, sua madre e suo padre dovettero andare dalla famiglia dei Sigismondi, TALIA chiese se poteva andarci anche lei, il Re rispose di no, perché soltanto la famiglia reale poteva partecipare, comunque TALIA, grazie al patrigno, poté accompagnare la sorella al castello del Principe. Conobbe la famiglia e se ne tornò a casa. TALIA, durante il tempo che i padroni di casa erano via, si mise a disegnare tre vestiti, uno per il Principe, uno per sua madre e uno per suo padre. Quando disegnava i vestiti, TALIA aggiungeva il suo marchio, cioè lo stemma del ciondolo che portava sempre al collo; quando i progetti arrivarono a destinazione, la Regina notò lo stemma e cercò di ricordarsi dove l’aveva visto, così cominciò a cercare negli archivi. Il matrimonio fra il Principe ANAKID e la Principessa CIAM era imminente, per la domenica successiva. Sia il Principe che sua madre preferivano TALIA, ma dato che lei non era una Principessa, ANAKID non poteva sposarla. Dopo tre giorni di ricerche la Regina trovò a chi apparteneva lo stemma, così andò al castello dei CHUBAMBA e chiese a TALIA dove aveva visto quel simbolo, allora la ragazza le fece vedere il ciondolo e la Regina rimase stupita quando aprì il ciondolo e trovò la foto di TALIA ed i suoi genitori con la scritta “da mamma e papà”. Allora il matrimonio fra CIAM e ANAKID venne annullato. Infine il Principe ANAKID sposò TALIA ed i due vissero per sempre felici e contenti, governando il Pianeta Verde nel modo più giusto. Marco