Maggio 2004

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Maggio 2004
Fondato nel 1987
n°10 Maggio 2004
Distretto2050-Gruppo Ticino
Presidenza Ricotti
ROTARY CLUB OLTREPÒ
PAVESE PIACENTINO
Bollettino Mensile
Sede: Ristorante CORTE MONTINI
Via Emilia, 19 – 27046 SANTA GIULETTA (Pv)
Conviviali : 2° e 4° giovedì, non festivi, di ogni mese– Ore 20.00
Caminetti :1° e 3° giovedì, non festivi, di ogni mese – Ore 21.15
Di cosa parliamo?
Pag 1
Pag 2
Pag 2
Pag 3-4
Pag 4/7
Pag 7
Pag 8
Pag 9
Pag 9
Pag 9
Pag 10
Prima Pagina,
La lettera del Governatore
Calendario Distr. Giugno 2004
Relazioni Caminetti e Conviviali
del mese di Maggio 2004
Un mistero sul Monte Bianco
Le tagliatelle di S.Giuletta
La Costituzione Italiana
Proverbio del mese
La foto del mese
Programma di Giugno 2004
Assiduità Maggio 2004
PRIMA PAGINA
Durante uno dei caminetti mensili abbiamo cercato di affrontare uno dei problemi che da sempre
arrovellano i Rotariani e cioè quello della assiduità dei soci agli eventi più o meno istituzionali.
Dato l’argomento, era forse giusto che nell’occasione toccassimo il record di minima presenza
dell’anno: quasi una specie di contrappasso a significare forse la non esistenza del problema.
Invece no! Non abbiamo toccato il record negativo, peraltro 19 soci presenti non rappresentano
certo un successo. Che dire, dalla discussione è emerso che il nostro Club non risulterebbe in
condizioni peggiori della media delle associazioni di questo tipo ed in generale di tutte le
associazioni umane. Sarà l’assuefazione, che dopo un po’ rende poco attraenti cose che fino a poco
tempo prima sembravano tanto care. In fondo capita lo stesso con le mogli (ma anche con i mariti).
Però tutti gli anni si solleva il problema pensando di poterlo risolvere con un colpo di bacchetta
magica salvo poi constatare di ritrovarsi sempre allo stesso valore di percentuale di assiduità. Mi
dispiace che anche il nostro caro Rico si sia un poco attapirato, negli ultimi tempi, forse pensando
di essere in parte responsabile del fenomeno di disaffezione. Mi sento di rincuorarlo perchè non
penso si possa in alcun modo attribuirgli alcuna responsabilità per una cosa che accade sempre e
tra l’altro sempre più acuta in concomitanza con il periodo primaveril-estivo. Che il Rotariano
Oltrepadano sia una specie di animale letargico con ciclo inverso rispetto rispetto agli Yoghi e
Bubu di nostra conoscenza? Tutto è possibile. In effetti non è così, dobbiamo quindi affrontare la
cosa e prenderci così come siamo, senza pensare di poter stravolgere le nostre abitudini e risolvere
le problematiche rotariane nello stesso modo con il quale affrontiamo quelle pertinenti alle altre
nostre attività.
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E-mail: [email protected] Sito Web del Distretto 2050 : www.rotary2050.org
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La lettera del Governatore
Giugno 2004
Cari amici rotariani,
vogliono citazione, ma che anche in questa
occasione hanno dedicato il loro tempo ed
impegno senza esitare a Tendere la mano e
collaborare: sono impareggiabili, e li ringrazio
di cuore. Desidero rivolgere un particolare
ringraziamento al Rappresentante del Presidente
Internazionale, PDG Carlo Sarasso, e a sua
moglie Miretta, che ho sentito veramente vicino
con intensa, garbata, amichevole attenzione per
noi e per il nostro Distretto prima e durante il
Congresso, nel corso del quale i puntuali e
rigorosi interventi di Carlo hanno evidenziato e
sottolineato i temi più importanti di quest'anno
rotariano. Un sentito ringraziamento agli illustri
amici PDG Mario Giannola e PDG Sergio
Vinciguerra, che con pronta adesione al mio
invito hanno portato al Congresso il proprio
contributo di preparazione ed esperienza,
illuminando con loro autorevoli chiari interventi
e interpretazioni i non facili ma fondamentali
temi rotariani a loro affidati, e hanno proposto
significative
riflessioni
per
azioni
e
comportamenti recenti, e futuri.
scrivo queste note al ritorno dall'Institute e dalla
Convention, il 95° Congresso Internazionale del
Rotary svoltosi a Osaka dal 23 al 26 maggio
2004, dopo il XIX Congresso del nostro
Distretto. Confesso che mentre ne varcavo le
porte, prima di essere coinvolto e conquistato da
quel grande incontro internazionale rotariano,
avevo il cuore e la mente ancora impregnati
dell'intenso ricordo del nostro Congresso: il mio
stato d'animo era ancora quello di Sirmione, che
ho manifestato verso la sua conclusione, e mi ha
poi accompagnato fin là. Mi ha fatto piacere
ritrovarci al Congresso in molti. E' stata anche
un'occasione per incontri amichevoli, interventi
e discussioni riguardanti attività svolte,
distrettuali e di club: ma quel che più conta è
stato constatare il piacere di sentir parlare di
Rotary per conoscerlo davvero un po' di più, e
un po' meglio. Ho notato presenze significative,
e una partecipazione attenta e interessata: era il
mio desiderio, e forse sono stato compreso. O
almeno qualcuno lo ha apprezzato. Ci sono stati
autorevoli amici che hanno anche voluto
darmene conferma... ma non voglio illudermi:
mi limito a sperarlo. Perchè ripeto, a costo
d'essere noioso, che il Congresso si colloca tra i
momenti più importanti dell’anno rotariano: ed
è un'opportunità che non deve essere trascurata
da nessuno di noi. Devo un grato pensiero ai
rotariani del nostro Distretto che per riserbo non
Guardando al futuro più prossimo, concludo
questo mio anno augurando ad Adriano Lecci e
a tutti voi buon lavoro. E, a tutti, ancora un
grazie sincero e affettuoso.
Con il mio più caro saluto, vi abbraccio
Mario
CALENDARIO DISTRETTUALE
19 giugno
PASSAGGIO DELLE CONSEGNE TRA IL GOVERNATORE IN CARICA MARIO A. ORADINI
ED IL GOVERNATORE PER IL 2004-2005 ADRIANO LECCI
Tenuta “ IL TORRETTO” di ARENA PO (Pv) , ore 20.00
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Ricotti , Rossi, Ruffinazzi e Serantoni, per un totale
di 19 soci pari al 43% dell’effettivo.
7-9 Maggio 2004
Visita a Carnoux
Serata dedicata al problema dell’assiduità
rotariana. Confrontare Prima Pagina e non
lasciarsi prendere dall’emozione.
Per un resoconto della gita il quasi PastPresident Ricotti riceve ogni mercoledì dalle
16,30 alle 18,30 tutte le persone (soci, non soci,
ex soci, soci onorari, sorcini e leoncini ecc..)
desiderose di avere un ampio e dettagliato
resoconto dell’avvenimento.
Venerdì 21 Maggio 2004
Scambio Rotary con gruppo
Colorado-Wyoming
Presenti: Consonni, Magnaghi, Rampulla, Ricotti,
Rovati con: Jim, Jennifer, Winnie & Eileen.
Giovedì 13 Maggio 2004
Conviviale
Il Rotary Club S.Angelo Lodigiano ci ha fatto
un regalo. Ci ha cioè consegnato i quattro
membri del gruppo di studio provenienti da
Colorado e Wyoming e rispondenti ai nomi
sopracitati. I cognomi ve li risparmio. Quello
che conta è che ci siamo trovati in compagnia di
tre simpatiche ragazze accompagnate da un
team leader (Jim) ben rodato ancorchè allergico
e quindi leggermente piangente. Per darvi
un’idea della potenza del trio muliebre pensate
che il quarto uomo, cioè un maschietto
partecipante al gruppo di studio, aveva dovuto
abbandonare il viaggio per manifesta incapacità
di reggerne i ritmi massacranti. Le tre signore
no! Per quanto ci riguarda, dopo una frugale
(dicesi frugale un rito sacrificale durante il quale
alcuni salumi nostrani sono stati immolati alla
causa
della
cooperazione
rotariana
internazionale) merenda presso la Cantina di
Casteggio che, nelle vesti del nostro Ruffinazzi,
ha accolto il gruppo. Nel pomeriggio è stato
visitato il museo etnologico di Casteggio e ciò
ha rappresentato una vera sorpresa anche per il
sottoscritto che, colpevolmente, non ne
conosceva l’esistenza. Il fondatore e vero
motore del Museo, il Prof. Stella, ci ha
piacevolmente intrattenuto nel paio di ore che
abbiamo trascorso visitando le varie sale. Dopo
un meritato reintegro di liquidi, la temperatura
infatti tendeva ai trenta, il gruppo si è sfaldato.
Un’infaticabile signorina di origine abruzzese ha
accettato l’invito di un socio particolarmente
intraprendente che ha proposto una visita
all’Abbazia di S.Alberto di Budrio. Sono stati
rivisti prima di cena particolarmente estatici. Gli
altri hanno preferito riposare le stanche membra
e prepararsi per la cena presso Little Mountains
Presenti: Asiotti e Sig.ra, Beolchin e Sig.ra, Bertini e
Sig.ra,
Bonizzoni
e
Sig.ra,
Bruni
e
Sig.ra,Carpignano e Sig.ra, Casati, Consonni e
Sig.ra, Dardano, De Masi e Sig.ra,Ferrari e Sig.ra,
Fiordelise, Fossati e Sig.ra, Galazzo, Lisandria e
Sig.ra, Lorini e Sig.ra, Maccarini, Magnaghi, Maini,
Mariotti e Sig.ra, Massoni,Metti e Sig.ra, Rampulla,
Ricotti ,Rizzini e Sig.ra, Rossi e Sig.ra, Rovati e
Sig.ra, Ruffinazzi, per un totale di 29 soci pari al
66% dell’effettivo e 17 gentili consorti. Era presente
anche il papà del nostro Renato Rizzini.
Per non rovinare il magnifico effetto della
relazione di Cesare Lisandria riguardante “Le
opere d’arte ed il loro valore commerciale” Vi
rimando al documento PDF allegato contenente
l’intera presentazione del nostro caro amico e
socio. Buon divertimento.
Giovedì 20 Maggio 2004
Caminetto
Presenti: Asiotti, Beolchin, Bruni, Carppignano;
Casati, Consonni, De Masi, Magnaghi, Maini,
Mangiarotti, Massoni, Metti, Perduca, Rampulla,
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(da adesso in avanti così si chiamerà la nostra
sede). Durante la cena i nostri soci presenti
hanno potuto dare sfoggio della loro capacità
linguistica; non si sono verificati incidenti
diplomatici dovuti alla lingua e tutto è finito
bene. A parte gli scherzi, Jim e le sue
accompagnatrici si sono rivelati persone
simpatiche, ben adattabili alle situazioni e di
buona compagnia. Jim ci ha regalato un CD
contenente
delle
immagni
veramente
sensazionali del suo paese di origine e che
speriamo presto poter condividere con tutti voi
durante una serata.
Ecco il pollo che preferiamo, quello pronto per
essere mangiato! E così Filippo Dal Verme ci ha
introdotto al mondo del pollo italico, partendo
dalla scienza della selezione genetica che
consente, in modo del tutto naturale, di ottenere
animali da allevamento con le caratteristiche
alimentari più interessanti per il consumo. Così
non dobbiamo pensare a mostri con quattro
cosce o tutto petto bensì ad animali ben
adattabili alle condizioni, giocoforza limitative,
di allevamento, resistenti possibilmente alle
malattie più perniciose per la specie e con
rapido sviluppo della crescita e delle capacità
riproduttive. Altrettanto interesse riveste la parte
dedicata alla preparazione degli alimenti per le
nostre bestiole ed alle apparecchiature
necessarie alla conduzione di un allevamento
moderno. L’informatizzazione dei procedimenti
sia produttivi che di controllo ha poi permesso
di ottenere risultati notevoli nel percorso postvendita dei piccoli esemplari, identificati ad
esempo con codici a barre che ne rendono
facilissimo il riconoscimento ed il risalire alla
progenie. La medicina pure, assieme alla
farmacologia, gioca un ruolo importante nella
moderna avicoltura mediante tecniche di
indagine, tipo ecografia ad esempio, o di
prevenzione e/o cura assolutamente comparabili
con quelle usate per il genere umano. Che dire
di più? Alcuni soci si sono particolarmente
interessati al sistema di gestire una batteria di
polli con un maschio accoppiato a 8 femmine.
Figuriamoci, già la nostra vita media è carente
rispetto a quella delle socie Inner Wheel, senza
le complicazioni da Harem. Un grazie dunque
Venerdì 21 Maggio 2004
Santuario di S.Giuletta-ore 21.00
Commemorazione degli amici
recentemente scomparsi
Una folta rappresentanza di soci del nostro club,
accompagnati da altrettanto numerose consorti,
ha voluto sentitamente partecipare alla funzione
religiosa svoltasi a S.Giuletta, in ricordo dei
nostri cari amici (Genovese, Lanati e Sfondrini)
recentemente scomparsi.
Giovedì 27 Maggio 2004
Conviviale
Presenti: Asiotti e Sig.ra, Beolchini e Sig.ra, Bertini,
Bolognesi, Bruni, Carpignano, Casati, Consonni e
Sig.ra, Dardano, De Masi, Galazzo, Lorini,
Magnaghi, Maini, Mangiarotti, Mariotti e Sig.ra,
Massoni, Metti e Sig.ra, Perduca, Rampulla, Ricotti
e Sig.ra, Rossi e Sig.ra, Rovati e Sig.ra Ruffinazzi e
Sig.ra, Serantoni, per un totale di 25 soci pari al
57% dell’effettivo e 9 gentili consorti. Presenti due
ospiti oltre al relatore Filippo Dal Verme.
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all’amico Dal Verme che ci aperto uno spiraglio
sulla vita del pollo.
immaginare di tutto, potrei persino scrivere
un romanzo! », commenta con ironia Gérard
Géry, ex reporter di Paris Match, che ogni
volta ha garantito la copertura giornalistica
dell'incidente. Di romanzo, ce n'è stato uno,
quello di Henri Troyat, ispirato al crash del
Malabar Princess, intitolato "Neve in lutto"
(ed. Frassinelli).
THRILLER SUL MASSICCIO DEL
MONTE BIANCO
Dopo il graditissimo intervento del nostro socio
Massoni che ci parlò tempo fa del Monte Bianco
e delle sue vie ho trovato questo interessante
articolo riguardante due casi avvenuti anni
orsono. Infatti nel 1950 e nel 1966, a 16 anni
d'intervallo, due aerei della stessa compagnia,
Air India, precipitarono sul tetto d'Europa. Bastò
questa coincidenza eccezionale per dar vita alle
più incredibili dicerie. Quando la realtà supera
la fantascienza e il massiccio del Monte Bianco
diventa il teatro di un vero e proprio romanzo
poliziesco.
Talvolta la realtà è tanto dolorosa quanto la
fantascienza. Venerdì, ore 10.45, un aereo
proveniente da Bombay annuncia il suo
imminente atterraggio all'aeroporto di
Ginevra, poi... più nulla. Due giorni dopo,
nel pomeriggio, un aereo di ricognizione
svizzero scopre un'ala ed un motore nei
pressi della vetta del Monte Bianco. i
frammenti della fusoliera sono sparpagliati
sul versante italiano e su quello francese. Il
giorno seguente, quando le possibilità di
ritrovare dei sopravvissuti sono ormai
infime, la guida René Payot assume la testa
di una cordata di soccorso, in partenza dalla
teleferica dell'Aiguille du Midi, in
condizioni meteorologiche orribili... morirà
travolto da una valanga. Martedì, dalla
prefettura viene dato l'ordine di abbandonare
le ricerche. un messaggio ignorato da cinque
intrepide guide di St. Gervais, decise a
sfidare i loro omologhi di Chamonix. Dopo
un'ascensione
dantesca,
giungeranno
finalmente al relitto per constatare che tra le
48 persone a bordo non vi è alcun
sopravvissuto. AI loro rientro saranno
accolti come eroi: hanno "battuto" la
squadra di Chamonix sul suo stesso campo
da gioco e compiuto un vero e proprio
cxploit sportivo.
Guillame Desmurs
Quando l'aereo di Air India, il Malabar
Princess, scompare dagli schermi della torre
di controllo dell'aeroporto di Ginevra, il 3
novembre 1950, nessuno immagina ancora il
seguito: la cordata di soccorso nella
tempesta, la morte della guida René Payot,
e, 16 anni dopo, il 24 gennaio 1966, il crash
di un aereo della stessa compagnia, il
Kangchenjunga, proprio nello stesso luogo,
la cresta terminale del Monte Bianco, sulle
rocce della Tournette, a 4.677 metri
d'altitudine. In entrambi i casi, nessun
sopravvissuto, nessuna spiegazione evidente,
ma una quantità di leggende sui tesori che
avrebbero trasportato gli aerei. « Due
incidenti, è una rara coincidenza statistica,
per questo nasce la leggenda. Poi, si può
Tuttavia, la tenacia dei soccorritori darà
luogo ai primi pettegolezzi: le guide sono
motivate dai lingotti d’oro trasportati dal
Malabar Princess. “Le cinque guide di St.
Gcrvais rispondono con indignazione a queste
accuise di interesse personale, hanno potuto
recuperare solo della corrispondenza. Alcuni
sono forse ritornati indietro? In qualsiasi caso,
non esiste alcuna prova dei lingotti d'oro”
smentisce
George
Morel,
il
quale
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avrà alcuna risposta. Immediatamente i soccorsi
vengono depositati sul luogo della tragedia, un
piccolo gruppo di guide di cui fa parte Georges
Payot, figlio di René Payot, morto nel 1950.
Non trovano alcun sopravvissuto; bensì migliaia
di resti, di capi d'abbigliamento, di pezzi di
metallo ed alcune piccole scimmiette, destinate
ai laboratori, congelate nella neve.
attualmente lavora alla realizzazione di un
film documentario sui due incidenti.
Le cause dell'incidente del Malabar Princess non
saranno mai realmente stabilite: vuoto d'aria,
“sponda della Tournette" (un'aerologia locale
capricciosa), venti violenti, visibilità nulla,
altitudine di avvicinamento insufficiente o
guasto degli strumenti a bordo. Sarebbero
bastati quindici metri per salvare I'equipaggio cd
i passeggeri. « Probabilmente si tratta di un
errore di navigazione; dal rapporto d'inchiesta
dell’Aviazione Civile, emcrge che le indicazioni
fornite dalla Torre di Controllo di Ginevra erano
errate. Il Vento era molto più forte e la deriva
dell’aereo di 200 km circa. Il pilota credeva di
essere nei pressi di Grenoble, mentre sorvolava
la Valle d'Aosta. Non sapeva dove fosse e
l'aereo è precipitato sulle rocce. “E’ la
spiegazione più plausibile”, avanza George
Morel. Il rapporto d inchiesta non dirà altro.
INCHIESTA MUTA
Come per il Malahar Princess, 1'inchiesta
ufficiale non sarà in grado di spiegare le
circostanze esatte dell’incidente e, come 16 anni
prima, circolano delle voci: a bordo dell'aereo ci
sarebbero dei diamanti, si tratterebbe di un
attentato contro il professor Bahabha, ci sarebbe
stata una collisione con un aereo militare
italiano... è quest’ultima spiegazione che
spingerà il giornalista dell'ORTF, Philippe Réal,
e l'alpinista René Desmaison ad organizzare, in
gran segreto, l'operazione Chabert. Riportata
dettagliatamente nel libro di Francois Rey,
“Crash au Mont Blanc” , edizioni Glènat,
l'operazione sarà un successo (scenderanno con
molti pezzi) ed una prima sportiva (una faccia
del rovescio del Monte Bianco ritenuta
inconquistabile in inverno). L'ipotesi della
collisione sarà invece smentita dalle autorità,
così come quella dell'attentato.
Gérard Gery non ha mai creduto a queste
leggende. “I lingotti d'oro del Malabar
Princess, la collísione con l'aerco italiano, è
tutta una leggenda. Sono frottole inventate da
giornalisti poco scrupolosi, per vendere copie,
perché molti sono pagati alla riga. Non ho mai
bidonato gli articoli; talvolta la realtà è già
abbastanza difficile da raccontarc”. Le cause
dell'incidente dei due aerei potrebbero essere,
secondo Gérard Géry, molto più semplici: “ i
piloti di Air India percepiscono un premio sul
risparmio di carburante e penso che siano scesi
troppo in fretta. inoltre, all'epoca del Malabar
Princess, non si controllava il tasso di
alcoolemia dei piloti e quelli di Air India non
erano certo degli angeli... ». Per Gerard Gery,
così come per George Morel, “ è chiaramente
un errore di pilotaggio..”. Queste domande
sono rimaste ancor oggi senza risposta... ma il
Malabar Princess, il Kangchenjunga e tutti i loro
passeggeri risvegliano regolarmente il ricordo
COINCIDENZA FATALE
Quando 16 anni dopo, la mattina del 24 gennaio
1966, la redazione di Paris-Match chiama il suo
reporter, Gérard Gcry, è per annunciargli la
scomparsa di un Boeing Air India. “Non si sa
dov'è”, aggiunge il corrispondente. Géry si
ricorda del primo incidente del 1950, crede ad
uno scherzo e risponde con una boutade: “è
sulle rocce della Tournette, lasciatemi
dormire!” Evidentemente, quando il suo
caporedattore lo chiamerà più tardi per
annunciargli che il Kangchenjunga è in effetti
sulle rocce della Tournette, Géry si rende
finalmente conto di qucl che è successo: salta
sul primo aereo che sorvola il teatro
clell'incidente: “ i frammenti dell’acrco erano
sparpagliati su un raggio di 200 metri e si
vedeva chiaramente che era esploso sulla parcte
rocciosa”.
Il Boeing 707 Air India effettuava il volo
regolare Bombay-New York via Beirut, Ginevra
c Londra. A bordo, centodiciassette persone, tra
cui Homi Bahabha, padre del programma
nucleare indiano. Quando I'aereo è preso a
carico dalla torre di controllo di Ginevra, si
trova a 6.200 metri d'altitudine; ottiene
l’autorizzazione a scendere: « Air India 101, do
you read?”, chiede il controllore di Ginevra, non
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marchese Lorenzo Isimbardi era molto
preoccupato, dal suo castello da giorni
osservava due eserciti contrapposti, quello
franco piemontese e quello austriaco che si
stavano preparando alla battaglia che avrebbe
preso il nome del vicino paese di Montebello.
Inaspettatamente gli recarono visita quattro
ufficiali piemontesi che erano in perlustrazione
sul colle; uno di loro si era ricordato di
conoscere il marchese, e così lo volle salutare.
Poco dopo l'arrivo dei piemontesi, si
presentarono anche due ufficiali austriaci, anche
loro in perlustrazione, convinti di poter trovare
ospitalità da colui che era, tra l'altro,
Ciambellano Imperiale. Il padrone di casa, per
porre rimedio all'imbarazzante situazione,
decise di mettere tutti a tavola invitandoli a
colazione. Piemontesi e austriaci, nemici sul
campo di battaglia, trovarono il modo di vivere
una piacevole occasione conviviale, senza per
altro accennare agli opposti motivi che li
avevano fatti incontrare. I cuochi approntarono
con rapidità un pranzo utilizzando quei cibi che
avevano pronti in cucina, servendo proprio le
tagliatelle. I1 giorno dopo la cavalleria
piemontese ebbe la meglio sui nemici austriaci.
La storia è questa. II castello oggi è lo scenario
di nuovi incontri gastronomici che hanno, per
fortuna, richiami ben più pacifici. Come quello
de120luglio scorso, quando a cena sono state
servite, sotto il grande cedro secolare, le
tagliatele realizzate dal ristorante Conte di
Carmagnola, seguendo la ricetta originale.
della tragedia: resti umani, abiti, scarpe, pezzi
della carlinga, trasportati dal ghiacciaio dei
Bossons, riappaiono regolarmente nella grotta
scavata per i visitatori... come se la montagna
non volesse dimenticare.
CRONOLOGIA DEGLI INCIDENTI
3 novembre 1950: crash del Malabar Princess.
5 novembre: scoperta del relitto da parte di un
aereo di ricognizione svizzero.
6 novembre: muore la guida René Payot durante
le operazioni di soccorso. II Prefetto vieta
qualsiasi tentativo di soccorso a causa delle
condizioni meteorologiche.
8 novembre: cinque guide di St. Gervais
raggiungono per prime il relitto.
24 gennaio 1966: crash del Kangchenjunga.
22 febbraio: inizio dell'operazione Chabert, in
gran segreto.
SANTA GIULETTA PROTEGGE IL
GUSTO DELLE SUE TAGLIATELLE
di PAOLO CORBINI
Anche una ricetta vale una denominazione,
meglio se comunale. È quanto ha stabilito il
Comune di Santa Giuletta, in provincia di Pavia,
terra dei vini dell'Otrepò Pavese, che ha deciso
di tutelare, con tanto di delibera, la ricetta delle
Tagliatelle alla Santa Giuletta.
È la prima ricetta italiana ad essere sottoposta
alla tutela di una De.C.O., la denominazione
comunale di origine, ulteriore strumento di
valorizzazione e promozione delle tipicità locali,
soprattutto di quelle più piccole e indifese.
La ricetta è stata festeggiata il 20 luglio scorso,
con 1a benedizione di Luigi Veronelli,
personaggio tra i maggiori sostenitori delle
De.C.O. come strumento in mano ai sindaci per
la difesa dei prodotti tipici.
A differenza di molti piatti, le cui origini sono
incerte e determinate da molti fattori, dal
tramandarsi di tradizioni e di usanze, le
Tagliatelle di Santa Giuletta hanno una data e un
luogo di nascita: il 19 maggio 1859 nel palazzo
Vismara Isimbardi. Lo raccontano Carlo
Ottaviano Casarana e Lapo Sagramoso, nel loro
libro "Il Castello è servito. Storie di salotti e di
dispense" (editore Gelosia e C., Gruppo Mursia,
Milano 2001). Tutto accadde per caso, o quasi,
secondo gli autori. I1 19 maggio 1859 il
"Con il lancio di questa prima ricetta tutelata
dalla De.C.O. - sottolinea il sindaco di Santa
Giuletta, Carlo Bolognesi - intendiamo mettere
in primo piano il ruolo che il Comune deve
avere per sostenere il patrimonio culturale del
territorio; ed una ricetta come questa, nata
proprio in un ambito storico ben preciso, ne
rappresenta un esempio ideale. Come Città del
vino, inoltre, siamo convinti che questa sia la
strada giusta per valorizzare le peculiarità
enogastronomiche locali e per legarle sempre
più fortemente al loro territorio di origine".
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Presidenza Ricotti
accompagneranno
negli
ultimi
lustri
dell’esistenza. Ci metteremo un po’ di tempo
dato che gli articoli sono 139 più qualche
disposizione transitoria. Auguri!!
Art. 1.
L'Italia è una Repubblica democratica,
fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la
esercita nelle forme e nei limiti della
Costituzione.
Già il primo articolo è particolarmente
stimolante. Si parla di Repubblica, dal termine
latino Res Publica cioè bene o cosa comune,
proprietà di tutti. E’ veramente deprimente
constatare come la nostra cosa pubblica sia
scarsamente tenuta in considerazione sia dalla
forza politica dirigente in generale che dalla
stessa popolazione. Dobbiamo veramente fare
un “mea pulpa” integrale e considerare come
scarso sia, a 50 e rotti anni dalla fondazione
della Repubblica, il senso civico dell’italiano
medio. Spazzatura abbandonata, evasione
fiscale record nel mondo, malcostume, scioperi
selvaggi a tutti i livelli, maleducazione diffusa,
modelli di riferimento per i giovani di triste
qualità...e sicuramente mi dimentico parecchie
cose. Il popolo esercita cosa? La sovranità? Mi
domando su cosa in realtà eserciti io qualcosa
anche nel momento solenne del voto. Forse che
chi mi rappresenta, e che in questi giorni mi sta
inondando la casella postale ha nei suoi
intendimenti la minima vocazione al sacrificio
personale in nome del benessere di tutti? Mi
mangerei un gatto col pelo se fosse così. Difatti
molti dei faccioni che campeggiano sui
manifesti elettorali sono dei bei ricicli della
passata stagione politica che si dicevano
spazzati via dagli scandali e che invece, novelli
zombie, ritornano più golosi che mai. Mi ha
particolarmente entusiasmato un manifesto, non
dico di che parte per non istigarvi al voto,
recante la scritta: “Il potere dei fatti”. Ma a quali
fatti si riferisce, quelli che abusano di
stupefacenti forse? Con queste note di pacato
ottimismo vi saluto e vi rimando al prossimo
articolo.
Nel seguito ecco la ricetta che le nostre
premurose consorti sicuramente ci prepareranno.
Tagliatelle alla S.Giuletta
Ingredienti per 6 persone:
g50 di tagliatelle
g25 di lingua salmistrata a fette
g 150 di prosciutto crudo a fette
g150 di sedano
g100 di burro e pepe
Preparazione
Tagliare le fette di prosciutto crudo e di
lingua in listerelle sottili. Tagliare anche il
sedano circa nello stesso modo. Lessare le
tagliatelle in acqua salata. Sgocciolarle bene
e aggiungere il burro fuso nel quale saranno
state cotte le liste di crudo e lingua con il
sedano (circa 10 minuti). Completare con
un’abbondante grattata di pepe.
LA VOCE DEL TIMIDO
Da questo numero, saltuariamente e in funzione
del suo stato neuronico, torna il Timido e si
accinge a tentare di commentare, con qualche
estemporanea digressione, gli articoli della
nostra Costituzione. Quando ne avrà abbastanza
o quando gli farete capire di stare esagerando,
passerà al commento dei canti della Divina
Commedia (Paradiso ovviamente...). A parte gli
sproloqui del Timido, troverete molto utile
ritagliare gli articoli originali della Costituzione
e raccoglierli fino a ricostituirla integralmente
per farne utile dono alle badanti che ci/vi
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Bollettino Mensile del Rotary Club Oltrepò Pavese e Piacentino
E-mail: [email protected] Sito Web del Distretto 2050 : www.rotary2050.org
Fondato nel 1987
n°10 Maggio 2004
Distretto2050-Gruppo Ticino
Presidenza Ricotti
Proverbio del mese
Se-t-vÖ un rotarian sensae machè fa-t-ael fa dal legnamè
Se vuoi un rotariano senza difetti fattelo fare dal falegname
Siamo nell’ambito dei Club di Servizio e la morale è che non esistono individui, ancorchè di
nobili intenzioni come i rotariani (specie quelli rotanti di buona memoria) esenti da difetti,
congeniti o acquisiti nel corso degli umani event.
Programma del mese di Giugno 2004
Giovedì 10 Giugno 2004
Caminetto
Sabato 19 Giugno 2004
Passaggio delle Consegne
Governatori Distretto 2050
Presidenti RCO 2004-2005
Giovedì 24 Giugno 2004
Conviviale
Ore 21,15
Ore 19.30
Ore 20,15
Conclusione torneo di carte
Vittoria della coppia Carpignano-Mangiarotti
Al Torretto avverrà l’importante evento che
quest’anno vede il duplice passaggio di consegne
tra i Governatori Oradini-Lecci e i ns Presidenti
Ricotti-Maini
Marco Bertini ci intrattiene raccontando le sue
avventure americane.
La foto del mese
Guardate che faccia tosta i concorrenti della nostra compagnia di bandiera!
Direi compagnia da bandire. A questo punto non gli resta che piangere.
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Fondato nel 1987
n°10 Maggio 2004
Distretto2050-Gruppo Ticino
Presidenza Ricotti
ASSIDUITA’ MESE DI MAGGIO 2004
SOCIO
SOCIO
PRESENZE
PRESENZE
100%
3
LORINI Aldo
BALZANELLI Vincenzo
0%
0
MACCARINI Carlo
BASSI Guido
0%
0
MAGNAGHI Riccardo
100%
3
BEOLCHINI Enrico
100%
3
MAINI Mauro
100%
3
BERTINI Marco
100%
3
MANGIAROTTI Vittorio
67%
2
BOLOGNESI Carlo
33%
1
MARIOTTI Elio
67%
2
BONIZZONI Maurizio
33%
1
MASSONI Alberto
100%
3
BRANDOLINI Ettore
0%
0
MATTO Giorgio
0%
0
BRUNI Gianpietro
100%
3
METTI Gianluigi
100%
3
CANTARINI Lelio
0%
0
PAGANELLI Corrado
0%
0
CARPIGNANO Roberto
100%
3
PERDUCA Piero
67%
2
CASATI Franco
100%
3
PORTINARI Vittorio
0%
0
CONSONNI Ruggero
100%
3
RAMPULLA Ciro
100%
3
67%
2
RICOTTI Mario
100%
3
100%
3
RIZZINI Renato
33%
1
FERRARI Romano
0%
0
ROCCHELLI Antonio
0%
0
FIOCCHI Pierluigi
0%
0
ROSSI Mario
100%
3
FIORDELISE Stefano
33%
1
ROVATI Marco
67%
2
FOSSATI Giansilvio
33%
1
RUFFINAZZI Vittorio
100%
3
GALAZZO Girolamo
67%
2
SERANTONI Paolo
100%
3
GHISI Perfetto Angelo
0%
0
STICOTTI Gianpaolo
0%
0
LANATI Ettore
0%
0
33%
1
ASIOTTI Costante
DARDANO Paolo
DE MASI Paolo
LISANDRIA Cesare
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67%
2
33%
1