Date Giugno 2013 Titolo La Betoniera 03 2013 2.96 MB

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Date Giugno 2013 Titolo La Betoniera 03 2013 2.96 MB
01.1.a
01.1
01.1.b
01.1.c
01.1.d
in primo piano
di Mara Cavallari
stupidamente ottimisti. Occorre rimettere in campo
voglia di rischiare e innovazione. Ce la si può fare
e Cmc ne è un esempio.”
Nomina del Comitato Elettorale
Approvato il bilancio 2012
L’assemblea dei soci Cmc ha anche nominato, come
previsto dal regolamento, il Comitato Elettorale
che dovrà sovrintendere alla definizione della lista
dei Candidati per il rinnovo del Consiglio di
Amministrazione previsto nel 2014, nonché al regolare
espletamento delle operazioni di voto nel corso
dell’Assemblea medesima.
Membri effettivi del Comitato sono stati eletti:
Mario Garelli (Presidente), Guido Bay, Mauro Cedrini,
Diego Lorenzi, Raffaella Pollini, Claudio Saccomandi,
Renzo Zaccaria. Membri supplenti sono stati eletti
Milena Sassatelli e Massimo Zalambani.
Premiazione Soci pensionati
01.1.a La Presidenza
dell’Assemblea. Da destra:
il vice Presidente Maurizio Fucchi,
il Presidente di Unipol Pierluigi
Stefanini, il Presidente
di Cmc Massimo Matteucci
e l’AD Dario Foschini.
01.1.b-d Alcuni momenti della
premiazione dei soci pensionati.
01.1.e La platea.
L’assemblea dei soci di Cmc ha approvato,
nell’assemblea di sabato 1 giugno, il bilancio
di esercizio 2012.
Nel 2012, ha riferito il Presidente Massimo
Matteucci nella sua relazione, il fatturato
consolidato del gruppo Cmc è stato di 908,6
milioni di euro: 8,6 milioni in più rispetto
al 2011. Pari a € 759,4 milioni i ricavi realizzati
nel core business delle costruzioni (50 milioni
c.a. in meno sul 2011); di questi, 393 milioni
(il 52%) sono stati realizzati all’estero:
Africa Australe, Cina e Sud Est Asiatico,
Algeria, Stati Uniti. Est Europa (Bulgaria).
Il margine operativo lordo (Ebitda) è stato di € 85,7
milioni (10 milioni c.a. in meno sul 2011); pari
a € 10,1 milioni il risultato netto di esercizio (contro
i 13 milioni del 2011). In Italia e all’estero, il gruppo
Cmc ha complessivamente occupato 7.814 lavoratori
(7.161 nel 2011) di cui 483 compongono l’organico
fisso e 403 sono soci cooperatori.
compiuta negli ultimi anni di acquisire una società
statunitense, l’LMH, che, anche se di modeste
dimensioni, ha permesso l’ingresso su un mercato
molto interessante. Infine, ha concluso il prof. Norsa –
Cmc si conferma una delle imprese italiane ed europee
maggiormente specializzate nel settore del tunneling,
un settore sempre più strategico anche in Europa”.
L’assemblea è stata conclusa dall’intervento di Pierluigi
Stefanini, Presidente di Unipol Gruppo Finanziario Spa.
“Gli importanti risultati ottenuti da Cmc, soprattutto
se rapportati al grave contesto economico recessivo –
ha detto Stefanini – dimostrano una efficace capacità
imprenditoriale e una valida sintesi dei fattori produttivi,
finanziari e patrimoniali. La forte proiezione sui mercati
esteri conferma un’intelligente strategia che ha saputo
distribuire il rischio e cogliere importanti spazi
di mercato. La sfida che abbiamo tutti davanti – ha
concluso Stefanini – è enorme. Non si tratta di essere
01.1.e
L’Amministratore Delegato Dario Foschini ha ricordato
che il budget 2013 della Cooperativa indica ricavi
per oltre 1 miliardo di euro, dunque in ripresa dopo
la stasi del 2012. Un programma sostenuto dall’avvio,
in Italia, di diverse nuove commesse tra cui quelle
Anas in Sicilia ed i lavori portuali di Ancona e Piombino.
Saranno inoltre ampliate le attività estere anche
attraverso l’ingresso in nuovi mercati: dopo gli Usa,
nel 2013 Cmc sarà presente anche in Cile e India.
Nel dibattito sono intervenuti il Sindaco di Ravenna
Fabrizio Matteucci che, fra le altre cose, ha voluto
ringraziare Cmc per il sostegno determinante dato
alle attività culturali, sportive e sociali del territorio
ravennate e l’on. Alberto Pagani che ha richiamato
gli impegni urgenti e straordinari che stanno alla base
della nascita del governo Letta.
È intervenuto anche il prof. Aldo Norsa, curatore
dell’annuale classifica ufficiale dei general contractor
pubblicata da Edilizia e Territorio che ha ribadito
come Cmc, che mantiene il 5° posto nella classifica dei
grandi costruttori italiani, continua a presentare, in un
panorama generale di forte crisi del settore, importanti
peculiarità. La forte presenza sul mercato estero,
innanzitutto, a partire da paesi strategici quali la Cina,
l’Estremo Oriente, il Sudafrica. E poi la scelta coraggiosa
p.03 la Betoniera
Come ogni anno sono stati premiati i i soci che sono
andati in pensione nel periodo giugno 2012 - maggio
2013. Quest’anno sono stati 15 : Bruno Baccarini,
Gianluigi Bracci, Claudio Cedroni, Riccardo Ciappini,
Fiorenzo Fabbri, Flavio Danilo Ferraresi, Riccardo
Gualtieri, Giorgio Lugaresi, Claudio Melandri,
Albertino Petrolati, Bruto Rinaldi, Fabio Rocchi,
Riccardo Sasselli, Claudio Tarlazzi, Antonio Zaccagnini.
Ammissione nuovi soci
L’assemblea ha, infine, ratificato l’ammissione dei nuovi
soci fatta dal Consiglio di Amministrazione del
2 maggio. Si tratta di Marco Angeloni, Nicola Brighi,
Mara Cavallari, Raimondo Farinelli, Stefano Magrini,
Debora Maltoni, Pier Francesco Paglini, Enrico Petelio,
Luigi Picone, Lorenzo Prati, Antonino Pulejo,
Antonio Russo, Enrica Savioli, Andrea Zambon.
01.2
01.2.a
01.2.b
in primo piano
Una difficile sfida per uscire,
più forti, da questo lungo tunnel
01.2.a L’Amministratore
Delegato di Cmc Dario Foschini
Pubblichiamo ampi stralci della relazione
di bilancio 2012.
ed il pieno utilizzo delle risorse umane non potrà
che passare attraverso l’attività all’estero.
Il mercato italiano
Il mercato estero
Continua la caduta del mercato delle costruzioni in Italia.
Gli appalti pubblici si riducono a causa dei forti vincoli
sulla spesa pubblica e non sono più visti come una leva
per riavviare lo sviluppo.
Ha preso piede una opposizione generalizzata alle
grandi opere, causando la sostanziale scomparsa degli
appalti con la formula del General Contractor.
L’attività all’estero è da decenni una componente
determinante della leadership e del posizionamento
di Cmc sul mercato.
Le limitate dimensioni aziendali, rispetto ai colossi
internazionali, hanno imposto la focalizzazione
su mercati geografici e specializzazioni tecnologiche in
cui è possibile far valere i vantaggi competitivi acquisiti.
La limitazione dei rischi – particolarmente elevati
nell’attività all’estero – viene perseguita cercando
di crescere nei territori ben conosciuti, dove riteniamo
di poter gestire anche situazioni imprevedibili.
nel cantiere di Marina di Pisa.
01.2.b Viadotto Serra Cazzola
in Sicilia.
01.2.c Operaio in galleria in Cina.
Anche nel settore privato non si vedono segni di ripresa
a causa della mancanza di fiducia da parte degli
investitori e della scarsa disponibilità delle banche
nella concessione dei mutui.
Dobbiamo quindi affrontare anni molto duri.
Le commesse acquisite nel 2008-2010 danno una buona
copertura dei volumi previsti nel triennio 2013-2015.
Ad esse si sono aggiunte le più recenti acquisizioni
a Milano e Roma.
D’altra parte dobbiamo però tenere conto del rischio
che i piani delle concessionarie a cui partecipiamo
(Livorno-Civitavecchia e Tangenziale Esterna di Milano)
possano subire rallentamenti a causa del calo del traffico
e delle difficoltà nell’ottenere i finanziamenti bancari.
Ciò avrebbe impatto negativo sui relativi contratti
di costruzione, con riflesso sui nostri volumi produttivi,
e sui risultati economici.
Anche il mercato immobiliare non dà alcun segno
di ripresa. Abbiamo quindi ridotto il campo delle
nuove iniziative da sviluppare, con grande prudenza.
Stiamo intensificando l’attività per la vendita
di quanto già costruito.
Acquisizioni di appalti “ad ogni costo” causerebbero
un avvitamento nei conti economici e finanziari,
che la cooperativa non si può permettere.
Stiamo spostando la nostra attenzione su commesse
di taglio medio, nei territori e nelle specializzazioni
che offrono più opportunità e per le quali disponiamo
di elevato know how.
Cercheremo di entrare in mercati relativamente
nuovi per noi, ma che sembrano offrire condizioni
di ragionevole equilibrio economico: grandi
committenze industriali, lavori di manutenzione.
È comunque evidente che, almeno per alcuni anni,
l’equilibrio economico e finanziario della cooperativa
01.2.c
La scelta dei pochi nuovi Paesi in cui operare è legata
alle opportunità che il mercato offre e – soprattutto –
alla possibilità di acquisire aziende preesistenti, come
abbiamo fatto negli Stati Uniti, o di costituire società
con soggetti imprenditoriali locali.
Quest’ultimo percorso viene perseguito attualmente
in Libia e in Arabia Saudita.
La crescita all’estero è attualmente un percorso
obbligato, che però trova un vincolo nella disponibilità
di risorse umane.
I nostri successi ed insuccessi all’estero sono sempre stati
causati dall’adeguatezza o meno delle risorse umane.
Questo vincolo è diventato più stringente in un periodo
in cui tutte le principali imprese di costruzioni italiane
stanno cercando di sviluppare le attività all’estero.
Noi cerchiamo di far fronte a questa carenza con varie
azioni, che vanno dalla richiesta di disponibilità
delle nostre risorse interne, alla continua immissione
di giovani tecnici nei cantieri esteri, alla formazione
delle migliori risorse locali o provenienti da Paesi Terzi.
L’area più importante per Cmc è quella dell’Africa
Australe. In Mozambico Cmc cercherà di cogliere
le opportunità che scaturiranno dai rilevanti investimenti
nel settore del gas.
Nel 2012 Eni ha assegnato al raggruppamento Saipem
– Cmc un primo contratto quadro che darà luogo
ad attività produttive dai prossimi mesi.
Parallelamente, Cmc ridurrà la propria presenza
in piccoli appalti pubblici, che attualmente non danno
risultati soddisfacenti.
Il mercato Sud Africano continua a registrare tassi
di crescita importanti ed il settore pubblico non presenta
alcun rischio di insolvenza; oltre alla prosecuzione della
costruzione dell’impianto idroelettrico di Ingula, Cmc
ha acquisito a fine 2012/inizio 2013 importanti appalti
nel settore stradale e del trattamento acque.
Continuiamo a prevedere uno sviluppo delle nostre
attività in Angola. Il paese ha grandi potenzialità,
grazie alle imponenti risorse minerarie di cui dispone ed
all’attuale elevato tasso di crescita. Riteniamo che l’iter
per l’approvazione del finanziamento della commessa
stradale acquisita in quel Paese stia giungendo
al termine, consentendo quindi la ripresa dei lavori.
Un’altra regione dove la cooperativa ha consolidato
la sua presenza nel corso degli ultimi vent’anni è quella
della Cina e del Sud-Est Asiatico. Cmc è l’unico
costruttore Italiano che opera in Cina, con una presenza
nella nicchia dello scavo meccanizzato.
p.04 la Betoniera
nuove gare previste nel corso dell’anno 2013.
Gli uffici commerciali di Bangkok e di Mumbai dovranno
consentire una espansione delle attività sia nel Sud Est
Asiatico che in India. In questo Paese siamo interessati
a scavo meccanizzato di tunnel a scopo idraulico
o trasportistico. È attualmente in fase di acquisizione
un primo appalto con l’Ente Idroelettrico Nazionale.
Un altro Paese dove Cmc registra una presenza
oramai storica è l’Algeria. Questo mercato continua
ad essere di grande interesse e, dopo la riduzione
di fatturato registrato nel 2012 quale effetto della
conclusione di una commessa, si aprono prospettive
di nuova crescita con l’acquisizione in corso
di importanti lavori autostradali.
Manteniamo stretti contatti con l’Ambasciata Italiana ad
Algeri per valutare le condizioni di sicurezza nel Paese.
L’acquisizione di un appalto stradale in Bulgaria
nel 2011 ci ha consentito di valutare concretamente
le possibilità di crescita nei mercati dei Paesi Balcani.
Le sofferenze di quelle economie, come di tutte le altre
economie Europee, non facilitano in questo momento
l’espansione in quei Paesi. Stiamo comunque
perseguendo diverse opportunità che potranno
concretizzarsi nei prossimi anni.
La nostra controllata LMH a Boston ha prodotto positivi
risultati nel 2012; questa prima esperienza nel mercato
Usa – che è in crescita – verrà rafforzata nei prossimi
anni, aumentando i volumi di LMH o puntando
ad una ulteriore acquisizione di partecipazione
in una società di costruzioni.
Segnaliamo infine l’acquisizione di un appalto in Cile,
nel settore idroelettrico, in associazione con Hochtief,
la principale impresa di costruzioni tedesca. Questa
commessa ci consentirà di rifare una valutazione
sul possibile interesse verso il mercato Sudamericano.
La Romagna
Siamo la più grande impresa della provincia di Ravenna
ed in quanto tali non possiamo sottrarci alla
responsabilità di partecipare al suo sviluppo economico.
Anche perché ogni impresa è figlia del suo territorio:
lo sviluppo economico e sociale complessivo,
le risorse umane disponibili hanno un impatto diretto
sulla capacità imprenditoriale delle aziende.
In un mondo che cambia in fretta, è abbastanza
evidente che Ravenna, per mantenere il livello
di occupazione e di sviluppo sociale attuale,
dovrà puntare, oltre alle eccellenze del turismo
e dell’impiantistica per idrocarburi, a tutte le attività
che passano attraverso il porto.
Per questa ragione abbiamo manifestato il nostro
interesse ad investire – nei limiti delle nostre risorse –
nella catena logistica complessiva:
• nel 2011 abbiamo sottoscritto un accordo con Sapir
e Contship per la partecipazione alla società
che realizzerà e gestirà il nuovo Terminal Containers.
Una conferma della reputazione goduta in quel Paese
è l’acquisizione di un appalto per scavo di una galleria
nella provincia dello Shanxi, avvenuta a inizio 2013.
L’impianto idroelettrico in Laos è stato inaugurato
a gennaio del 2013.
• il futuro del porto dipende anche da strutture
logistiche e reti di trasporto efficaci per la lavorazione
e l’inoltro delle merci nell’hinterland. A tale fine,
abbiamo presentato una proposta di project financing
per la realizzazione del sottopasso del Candiano,
proposta che prevede non solo l’attraversamento
su gomma, ma anche la possibilità di realizzare
l’attraversamento ferroviario.
Proseguono i lavori per la realizzazione di due
lotti di metropolitana a Singapore, dove Cmc
è stata prequalificata per partecipare ad importanti
• da qualche anno stiamo portando avanti gli iter
autorizzativi per sviluppare la piastra logistica sui nostri
terreni a Porto Fuori. Questa operazione riveste notevole
importanza per la comunità ravennate in quanto
consentirà anche lo spostamento degli impianti Sic
e del centro operativo da un’area intensamente abitata
e l’utilizzo di materiale - assolutamente non inquinato
- proveniente dall’approfondimento del Candiano.
Abbiamo avuto l’opportunità di dimostrare alla
comunità di Porto Fuori che le attività previste sui nostri
terreni non sono inquinanti e non recheranno disturbo
ai cittadini. Siamo fiduciosi in una positiva conclusione
dell’iter autorizzativo.
Nel 2012, nonostante il crollo dell’attività edilizia
in Romagna, siamo comunque riusciti a mantenere
la piena occupazione delle nostre maestranze,
realizzando volumi di circa 25 milioni di Euro, importo
che salirà a circa 35 milioni nel 2013 grazie all’avvio
di alcune importanti commesse.
ci spinge ad incrementare l’attività all’estero.
Le acquisizioni in corso in questi mesi in Sudafrica,
Algeria, India e Cina sono incoraggianti.
L’attività all’estero presenta tuttavia profili di rischio elevati.
Dovremo quindi gestire tale crescita con una particolare
attenzione ai rischi politici ed ai rischi tecnologici.
La cooperativa ha accumulato in questi anni un know
how importante nel suo core business legato alle
infrastrutture.
Dovremo fare in modo che le nostre risorse umane siano
disposte a seguire questi percorsi di crescita.
Non ci nascondiamo le difficoltà sul mercato Italiano.
La redditività delle commesse è scesa drammaticamente,
i contenziosi irrisolti stanno crescendo.
Dovrà essere profuso il massimo impegno per migliorare
l’efficienza della catena produttiva, per gestire il capitale
circolante, per risolvere i contenziosi.
Conclusioni
Il portafoglio lavori Italia – pari a circa 2 miliardi –
garantisce una buona copertura dei volumi
previsti nel Piano, almeno per il 2013 e 2014,
a condizione che le commesse previste non
vengano sospese o interrotte per mancanza
di finanziamenti. Il perdurare della crisi, con un calo
drammatico del mercato delle costruzioni in Italia,
01.3
Al di là degli annunci, nessuno sembra in grado
di prevedere come e quando il nostro Paese uscirà
da questa crisi.
Vediamo che tante imprese nel nostro settore non
riescono a sopravvivere.
Noi riteniamo che le scelte che siamo facendo siano
quelle giuste per uscire indenni – e possibilmente
più forti – da questo lungo tunnel.
01.3.a
La solidarietà di Cmc
a Claudio Casadio
Il Presidente di Cmc, Massimo Matteucci, ha
manifestato, anche a nome del Consiglio di
Amministrazione, la più ferma condanna per l’atto
ignobile che nella notte tra il 23 e il 24 maggio ha
colpito il Presidente della Provincia di Ravenna,
Claudio Casadio e la sua famiglia.
Ignoti hanno incendiato la porta dell’abitazione
(probabilmente lanciando delle molotov) e l’auto
di Claudio Casadio parcheggiata in cortile.
A loro va la più sincera solidarietà di tutta Cmc.
01.3.b
in primo piano
di Federica Fusconi
e Davide Casadio
Il Mondo di Cmc, indagine sociale
01.3.a Federica Fusconi.
01.3.b Davide Casadio.
Nel corso della primavera si è svolta l’indagine
sociale “Il Mondo Cmc” nella quale sono stati
coinvolti 755 lavoratori di Cmc, dipendenti e soci
della cooperativa, operanti in Italia e all’estero.
La rilevazione tramite strumenti prevalentemente
on line ha consentito di completare l’indagine nell’arco
di un solo mese. Ben il 76% del campione ha risposto
al questionario, dimostrando così grande spirito
di collaborazione e disponibilità al confronto su temi
importanti dell’attività cooperativa.
L’indagine è stata svolta in collaborazione con l’Ufficio
Studi di Ancpl di Bologna (Associazione Nazionale
delle Cooperative di Produzione e Lavoro), che,
nell’ambito di un progetto di studio sui temi del lavoro
delle cooperative, ha curato la somministrazione
del questionario e garantito l’imparzialità e la terziarietà
riguardo alla raccolta dei dati, alla loro interpretazione
e alla restituzione dei risultati.
L’attività di Ancpl terminerà in autunno con la redazione
di un documento finale contenente l’analisi descrittiva
dei risultati dell’indagine.
Grande attenzione è stata data alla gestione della
privacy e al trattamento dei dati in forma anonima:
p.05 la Betoniera
ad ogni partecipante Ancpl ha assegnato un codice
identificativo per garantire l’univocità della
compilazione dei questionari e segmentare i risultati.
4) Comunicazione: valutare gli strumenti di
comunicazione interna ed esterna utilizzati da Cmc;
Codici non forniti a Cmc che riceverà i risultati
in forma aggregata e quindi in alcun modo
riconducibili al singolo lavoratore.
5) Partecipazione: valutare la percezione dei
lavoratori rispetto allo status di socio; verificare
le azioni per migliorare la partecipazione all’interno
della Cooperativa;
L’indagine, articolata su ben 37 domande del
questionario, si proponeva di indagare vari aspetti
della vita cooperativa, di seguito sinteticamente indicati:
6) Profilo etico-sociale: valutare la percezione
dei lavoratori rispetto ai comportamenti etico - sociali
adottati da Cmc.
1) Clima aziendale: monitorare la soddisfazione
delle persone coinvolte e il livello di soddisfazione
a distanza di tempo - confronto con i risultati
della precedente indagine svolta nel 2004; monitorare
il livello di soddisfazione di chi opera all’estero;
La complessità e la vastità dei dati raccolti richiederanno
un attento esame dei risultati da parte del vertice
aziendale, allo scopo di avviare una riflessione
rispetto alle tematiche indagate che possa consentire
un più ampio coinvolgimento sui processi
di cambiamento dell’impresa.
2) Mobilità lavorativa verso l’estero: verificare
la propensione a lavorare all’estero e ad un’alternanza
Italia-estero;
3) Mobilità orizzontale: verificare una generale
propensione alla mobilità sul territorio nazionale
e forme di mobilità orizzontale (flessibilità ed interesse
verso altre mansioni);
Nei prossimi mesi saranno approfonditi e condivisi
i risultati dell’indagine: una ricerca che non vuole solo
“fotografare l’oggi” ma che costituisce un’occasione
preziosa per intraprendere un percorso di confronto
con i soci cooperatori sulle strategie della Cooperativa
per il futuro e quindi stimolare un maturo e consapevole
dibattito sociale.
02
ad essere il paese più maturo del continente africano
e per questo rimane il paese di riferimento per
le attività di Cmc nella regione australe.
02.a
gruppo
di Valda Miani
L’Africa, un continente
in cammino
02.a Paolo Porcelli.
02.b Laos, durante la visita del
Presidente Matteucci al nostro
cantiere: Paolo Porcelli è il quarto
da sinistra.
Incontriamo in questo numero Paolo Porcelli
da qualche mese Direttore della Divisione Africa
Australe di Cmc. Con lui facciamo il punto
sui problemi e le prospettive di un mercato che,
da molti anni, ha assunto un’importanza centrale
per lo sviluppo di Cmc.
Partendo dalla tua esperienza presente e passata,
quali sono gli impegni che si prospettano più
imminenti nel tuo nuovo incarico? Molto tempo è
passato dal mio primo cantiere estero, Casecnan nelle
Filippine, un cantiere in piena attività per la costruzione
di due dighe, gallerie con sistema di scavo meccanizzato
e tradizionale, strade, centrale in sotterraneo ecc.
Venivo da esperienze italiane nel settore della
progettazione e della direzione lavori ma il fatto di avere
l’occasione di potermi trovare a diretto contatto con
tutte queste opere importanti che prendevano forma,
mi riempiva di immensa soddisfazione.
Da allora molte sono state le esperienze con
responsabilità sempre maggiori; Filippine, Malesia,
Algeria, Cina, Mozambico, Swaziland, Sudafrica,
Laos, India; tutte esperienze molto importanti
e utili ad aumentare il mio bagaglio di conoscenze
e consolidare il mio ruolo all’interno di Cmc.
La costante di tutte queste esperienze è sicuramente
l’esigenza di adattarsi a culture diverse pur mantenendo
intatta la propria identità professionale e soprattutto
mantenere ben saldi i valori aziendali.
Il nuovo ruolo che l’azienda mi ha affidato oltre a
gratificarmi dal punto di vista professionale e personale
mi fa guardare con sincero ottimismo al futuro
della divisione Africa Australe che continua a rimanere
una parte preponderante della nostra attività all’estero.
Ho trovato un ambiente di lavoro molto stimolante,
con una giusta combinazione di risorse giovani
e collaboratori d’esperienza.
Come sta cambiando l’Africa australe dai primi
anni della tua esperienza? Da quando nel 2006
iniziammo a muovere i primi passi in Sudafrica,
muovendoci dal Mozambico e dallo Swaziland, di strada
ne è stata fatta: siamo partiti da un piccolo subappalto
per la realizzazione di opere infrastrutturali
in un complesso residenziale a Pretoria, poi
la costruzione dei ponti di Richards Bay e il primo piccolo
lotto per la costruzione della galleria di accesso alla
02.b
p.06 la Betoniera
centrale di Ingula per poi arrivare alle grandi opere.
Pensando a tutte le difficoltà iniziali di entrare in
un paese complesso e chiuso come il Sudafrica, primo
fra tutti l’ostracismo delle grosse imprese sudafricane
(the big five), possiamo affermare che, ad oggi,
la Cmc è senza dubbio riuscita ad affermarsi ed a essere
riconosciuta come una realtà importante in tutta
l’Africa sub sahariana.
Oggi, meglio di qualsiasi brochure, parlano di noi
le grandi opere realizzate quali lo svincolo di Gillooly,
uno dei crocevia più importanti d’Africa e la centrale
idroelettrica a pompaggio di Ingula nel Kwazulu
Natal, fiori all’occhiello della divisione e parte
integrante del mio contributo all’azienda che sono
fiero di rappresentare qui in Africa Australe.
Durante un recente incontro con il gruppo dirigente
di Sanral (agenzia nazionale autostrade) abbiamo avuto
la chiara conferma che Cmc si è guadagnata, a pieno
titolo, il ruolo di importante attore nella realizzazione
di grosse opere infrastrutturali nonchè il rispetto
delle stesse imprese sudafricane.
Quali sono i paesi nei quali si prospettano i maggiori
investimenti e per quali settori di attività?
Il Mozambico è uno dei paesi africani che hanno fatto
registrare i migliori tassi di crescita economica
nell’ultimo decennio e le prospettive per i prossimi anni
confermano questo trend positivo.
In particolare, le recenti scoperte di cospicui giacimenti
di gas naturale di cui Eni e l’americana Anadarko sono
alcuni dei concessionari, nelle acque profonde
del Rowuma Basin, nel Nord del Mozambico, hanno
aperto promettenti prospettive di sviluppo nell’area,
vista l’evidente e imminente necessità di opere
industriali e infrastrutturali a servizio delle attività
di estrazione, trasporto ed esportazione che di qui
a poco avranno inizio.
Altro settore importante che dovrebbe contribuire
allo sviluppo del paese è lo sfruttamento del carbone
che continua ad attirare investimenti esteri importanti.
Lo sfruttamento dei ricchi giacimenti di Moatize, nella
provincia di Tete, contribuirà a mutare radicalmente
le prospettive di sviluppo nel lungo periodo di questo
paese; sono sempre più numerose le compagnie
internazionali che annunciano di avere approntato piani
di investimento destinati sia allo sviluppo del settore
minerario che al potenziamento delle infrastrutture.
Questa euforia di sviluppo si inquadra però in un quadro
politico che presenta tuttora alcune incertezze
che potrebbero rallentare se non addirittura inficiare
lo sviluppo previsto; le imminenti elezioni presidenziali
e parlamentari previste per il 2014 arrivano
in una fase molto critica per un paese che necessita
di attuare un ampio spettro di riforme strutturali
per creare un clima di affidabilità che sia favorevole
agli investimenti diretti esteri.
Un altro paese di indubbio interesse per Cmc è lo
Zambia, paese con il quale l’Italia in generale vanta
buone relazioni bilaterali che risalgono all’epoca
immediatamente successiva all’indipendenza del paese.
Il settore di maggiore interesse rimane quello minerario,
in particolare per l’estrazione del rame; superata
la crisi del 2008, anno in cui il prezzo del rame
era crollato ai minimi storici, l’economia zambiana ha
iniziato a riprendersi grazie ai considerevoli investimenti
da parte di grossi gruppi imprenditoriali indiani e cinesi.
Sempre in Zambia, Cmc nutre un particolare interesse
per il settore energetico, in particolare quello
idroelettrico dove è prevista la realizzazione
di importanti centrali idroelettriche.
Da non dimenticare comunque il Sudafrica che continua
ad essere il paese di riferimento dell’africa sub
sahariana nonchè la potenza economica più importante
dell’intero continente africano.
Il paese guida il continente nella produzione industriale
(40% della produzione totale dell’Africa) e nella
produzione mineraria (45% della produzione mineraria
totale) e genera la maggior parte dell’energia
elettrica dell’Africa (oltre il 50%); esso continua
Quali sono le problematiche che si stanno
affrontando nella riorganizzazione in corso
in Mozambico, paese nel quale Cmc vanta
una presenza trentennale? Ritengo che il Mozambico
a distanza di tanti anni, continui a rappresentare
una significativa opportunità per la Cmc.
I recenti programmi di investimento previsti per
lo sfruttamento degli idrocarburi fanno guardare con
ottimismo al futuro della nostra cooperativa nel paese.
Dobbiamo però riconoscere che, dopo tanti anni di
fruttuosa operatività, è arrivato il momento di rivisitare
la struttura che rappresenta la nostra azienda nel paese.
È oramai acclarato che ci troviamo di fronte ad uno
scenario completamente diverso da quello che abbiamo
ben sviluppato e con il quale ci siamo ottimamente
confrontati negli scorsi anni.
Il passaggio da un mercato di tipo politico-assistenziale
da parte dei paesi occidentali ad una arena competitiva
con importanti investimenti privati che diventano
preponderanti, ci obbliga a rivedere il nostro piano
industriale per implementare al meglio quello che
è sempre stato uno dei punti di forza della nostra
cooperativa; per usare le parole del nostro presidente
“la disponibilità culturale al cambiamento”.
Da qui la necessità di una importante riorganizzazione,
evidentemente già in corso, alla quale si sta
contribuendo tutti in perfetta sintonia con il supporto
fondamentale della sede di Ravenna.
Alcuni dei temi di maggiore rilevanza sono la
valorizzazione delle giovani risorse già presenti;
l’aggiornamento e la piena implementazione delle
procedure aziendali; il miglioramento dell’efficienza
operativa delle unità produttive; il miglioramento
delle condizioni di lavoro; l’incremento dell’utilizzo
delle risorse locali e valorizzazione di quelle già presenti
in azienda; il consolidamento delle nostre attività
industriali nel paese.
È facilmente intuibile quanto sia delicato intervenire
in modo così radicale e sostanziale su una struttura
radicata e complessa quale è la branch del Mozambico,
ma riteniamo sia questo un percorso obbligato per
garantire prosperità alla nostra presenza in un momento
particolarmente strategico per il paese.
Cmc vuole far parte dello sviluppo economico e sociale
del Mozambico, non vuole perdere questa grande
occasione e per far ciò dovrà rinnovarsi in corsa,
prendendosi magari una rapida pausa di riflessione
che consenta il necessario adeguamento organizzativo
per sviluppare un nuovo approccio al mercato locale,
più consono allo scenario competitivo che va
delinandosi sempre più chiaramente.
Rispetto all’identità cooperativa di Cmc, qual
è il modo migliore per affrontare queste aree?
Da soli o con partner locali? Le politiche delle alleanze
sono sempre molto complicate e di non facile
inquadramento, ciò nonostante determinate alleanze
strategiche, unite ad una organizzazione capace di
gestirle al meglio, possono diventare dei punti di forza
per il futuro.
Penso a partner locali che possano allinearsi al nostro
modus operandi divenendo così sempre più performanti
a tutto vantaggio dell’alleanza e del suo sviluppo,
tenendo sempre ben salda in mano la leadership quale
guida per la crescita del tessuto produttivo locale.
È proprio questa la filosofia che può fare breccia nei
governi di questi paesi, come il Mozambico, ad esempio,
che può approfittare della nostra consolidata esperienza
produttiva e della nostra immutata mentalità
cooperativa per far crescere le capacità imprenditoriali
del paese trovando in Cmc un esempio da seguire!
Infine, una curiosità.. quale clima si respira in Sud
Africa rispetto alle condizioni fisiche di Mandela?
Mandela per il Sud Africa è e sarà sempre immortale,
il suo contributo all’evoluzione del paese rappresenta
un valore invalicabile. Nel paese si respira un’aria
particolare, vedere i monumenti a sua celebrazione
può distrarre e far pensare che già non ci sia più ma,
d’altra parte, rapportandosi con i sudafricani si capisce
subito che la sua presenza nel cuore e nella mente
del popolo è immutabile, è e sarà il padre del Sudafrica
ora e negli anni a venire.
Mandela continua ad essere per i sudafricani il simbolo
della “Rainbow Nation” rappresentando l’artefice del
trionfo del 1994 quando il paese ha raggiunto qualcosa
che sembrava impossibile.
Umanamente le sue vicissitudini, la sua salute e
la sua veneranda età preoccupano e sono al centro delle
attenzioni; indubbiamente la sua scomparsa colpirà
il paese nella sua anima più profonda.
Sicuramente all’indomani della scomparsa di Mandela
il Sudafrica sarà un paese diverso ma con la netta
consapevolezza che i risultati conseguiti rimarranno ben
vivi nella cultura e nel progresso del paese.
03
03.a
formazione
di D. C.
Gli sviluppi di Cmc University
03.a Davide Casdadio.
Si è concluso il ciclo delle verifiche annuali dei tutoraggi, in correlazione
alle aree interessate, tra Ravenna, Maputo e Johannesburg, è possibile stilare
un interessante bilancio del 2012, quarto anno accademico di Cmc University
ed anticipare i primi dati inerenti l’avvio del 2013.
Le verifiche dei tutoraggi sono state quindi il momento dedicato non solo ad
una analisi a consuntivo di quanto espresso durante l’anno ma anche e soprattutto
alla proiezione in chiave di ruoli per i prossimi progetti. Sono stati inoltre proposti
e valutati i nuovi inserimenti in Cmc University.
Come da buona prassi, le riunioni di verifica dei tutoraggi, hanno coinvolto i vari tutor
chiamati a presentare, ed a condividere con gli altri manager, il profilo di sviluppo
delle risorse affidate. Come noto Cmc University non si caratterizza solo per corsi
ed esami ma anche e soprattutto per un processo di valutazione professionale
dedicato, finalizzato all’assimilazione delle best practice manageriali, attraverso
la loro reiterata applicazione nella pratica professionale.
Nel grafico (figura 1) è possibile osservare l’interessante profilo delle competenze
manageriali risultante dalla aggregazione dei singoli profili delle risorse monitorate.
Profilo che mostra un buon Indice di Efficacia Manageriale (I.E.M. 7,8) e che conferma
come punti di forza l’orientamento al risultato e l’appartenenza nonché, come aree
di miglioramento, comunicazione e riunioni, in linea con i prossimi interventi formativi
sul “people and meeting management”.
Interessante notare la notevole correlazione di questo profilo con i punti di forza
ed aree di miglioramento evidenziati dalle valutazioni professionali complessive
di Cmc (vedasi Betoniera 01/2013).
Il 2013 vedrà quindi globalmente coinvolti, tra Italia ed Estero, 24 tutor chiamati
a seguire la crescita di 33 risorse, 11 delle quali sono new-entry.
Tra le novità previste per il 2013 evidenziamo:
• il un nuovo indirizzo cmc univeristy dedicato ai Responsabili di Produzione;
• il corso di Ingegneria Forense tenuto dall’Ing. Sergio Palazzo.
Analisi della didattica
Nell’anno accademico 2012 sono stati sostenuti 34 esami pari al 70% di quelli
disponibili (con un incremento %, rispetto all’A.A. precedente, del 4,7) con
una media voti che si assesta su un ottimo 8,18.
I giudizi dei partecipanti sul materiale didattico sono molto positivi sfiorando,
in una scala da 1 a 5, il quattro pieno (3,98). Giudizio in linea con l’alto gradimento
ottenuto dai corsi già riportato sul precedente numero della Betoniera.
Complessivamente quindi i dati inerenti gli esisti degli esami, i feedback sulle docenze
e sul materiale didattico, confermano l’efficacia di una didattica strutturata
sulla base di un calendario di aule, appelli e piani di studi focalizzati sul ruolo atteso.
Sviluppo Professionale
Infine se da una analisi di dettaglio dello “strumento” Cmc University volgiamo
l’attenzione alle finalità che con esso la cooperativa si prefigge è interessante vedere
come il 75% del personale, complessivamente coinvolto nei quattro anni accademici,
abbia già conseguito una concreta crescita professionale in termini di ruolo,
responsabilità e inquadramento. Risultato già potenzialmente gravido di prossimi
sviluppi se si pensa che, nel solo A.A. 2012, risulta essere “in linea con le aspettative”
lo sviluppo del 71,4% delle risorse monitorate (figura 2).
Cmc/Atlas Copco, insieme da Ravenna allo Zambia
La piena soddisfazione del cliente finale impone
che tutti i partner che stanno dalla parte dell’offerta
collaborino al conseguimento degli obiettivi.
È un orientamento di assoluto buonsenso che sta
alla base del concetto di sostenibilità.
Va in questa direzione la recente esperienza di Atlas
Copco Italia con Cmc.
Recentemente Cmc ha ricevuto, l’incarico da parte
di Konkda Copper Mines in Zambia di coltivare alcuni
livelli della miniera di rame.
In collaborazione con Cmc è stata pianificata un’attività
di training, organizzata in sessioni dedicate ai metodi
di coltivazione, ossia al ciclo di scavo completo e alcune
funzioni accessorie. Il corso è stato realizzato in due
p.07 la Betoniera
giornate (1 e 8 marzo 2013) presso la sede Cmc
di Ravenna, ha interessato la perforazione,
il consolidamento, la ventilazione, la demolizione,
e la frantumazione.
La formazione ha riguardato anche la presentazione
di prodotti (generatori, motocompressori e torri faro)
e approfondimenti sull’atteggiamento operativo
teso a rendere il lavoro produttivo, economicamente
vantaggioso, e sostenibile. Questo training rientra
nell’articolato progetto aziendale di aggiornamento
tecnologico avviato nel 2011.
Il corso ha regalato ad Atlas Copco feedback
decisamente interessanti, derivati dalla grande
interattività che ha caratterizzato gli incontri.
04.1
04.1.a
lavori in corso
di M. C.
Una corsa contro il tempo
04.1.a Lavori nel cantiere
dell’Expo.
04.1.b Negli uffici del cantiere
Nonostante i ritardi dovuti ad un clima infame
(nei primi quattro mesi dell’anno, su 150 giorni
lavorativi ben 74 sono stati rovinati dal maltempo!)
il cantiere dell’Expo prosegue a ritmo serrato.
dell’Expo.
04.1.c Da sinistra Ivan Battolla,
Franco Allegritti, Chiara Bandini
e Massimo Matteucci.
04.1.d Chiara Bandini
all’ingresso del cantiere.
L’Expo, che si terrà a Milano dal 1° maggio al 31 ottobre
del 2015, tiene la città e non solo con il fiato sospeso.
“Expo 2015 rappresenta il cuore delle possibilità
di ripresa per l’Italia” ha detto il premier Enrico Letta
nel ribadire il sostegno del Governo alla prossima
Esposizione Universale.
Ma il tempo stringe, poco meno di 700 giorni mancano
all’apertura dell’evento, e molte delle opere necessarie
sono ancora da mettere in cantiere.
Come è noto l’edizione italiana dell’Expo sarà dedicata
alla sicurezza e alla qualità alimentare e può essere
davvero un volano per rappresentare nel mondo le
eccellenze nel settore dell’alimentazione dell’Italia. Il cibo
italiano è amato perché sano e genuino, le cucine ed
i prodotti regionali, la biodiversità e la salute di uomini e
animali fanno parte della cultura italiana del saper vivere.
Il comparto italiano del cibo conta 36 mila aziende
artigianali e medie, mezzo milione di addetti, 100
miliardi di euro di fatturato annuo. Al momento sono
128 le nazione che hanno aderito alla manifestazione e
che dunque saranno presenti con propri spazi espositivi.
Ma torniamo ai cantieri che devono rendere possibile
questo grande evento internazionale.
Cmc, come è noto, ha acquisito a fine 2011
il primo appalto per la rimozione delle interferenze
e la realizzazione della nuova viabilità e delle
infrastrutture perimetrali all’area dove sorgeranno
i padiglioni veri e propri. Un contratto del valore ad oggi
limitato a 90 milioni di euro, da concludersi entro
il 30 giugno del 2014 e, dunque, molto impegnativo
per i strettissimi tempi di realizzazione.
“I tempi sono stretti – ci dice Franco Allegritti,
responsabile di produzione del cantiere – e la stagione
non ci sta certo aiutando. Ma ce la stiamo mettendo
tutta con turni di lavoro che vanno dalle 7 del mattino
alle 19 e che vedono impegnate la gran parte
delle maestranze anche al sabato.”
Quante persone di Cmc lavorano attualmente
nel cantiere? “Le maestranze di Cmc sono un’ottantina
circa tra impiegati e operai. Ma il personale impegnato
nel cantiere arriva a circa 270 unità se si considerano
i subappaltatori e gli addetti ai trasporti. Oggi (n.d.r.21
maggio) possiamo dire di avere realizzato circa il 40%
del lavoro. Per metà giugno è prevista la consegna
di un primo stralcio dell’appalto, il cosiddetto asse F1
e in luglio un secondo, l’asse G1”.
04.1.b
La commessa viene realizzata essenzialmente attraverso
subappalti e Cmc svolge un ruolo di gestione
e di controllo della sicurezza.
Nel gennaio del 2011 è stato sottoscritto con gli enti
locali e le organizzazioni sindacali un protocollo sulla
regolarità e la sicurezza nei cantieri dell’Expo, che
interessa naturalmente anche quello di Cmc, col quale
è stato costituito un Osservatorio permanente e che
impegna tutti i soggetti coinvolti su 5 punti essenziali.
Il primo riguarda la sicurezza e la regolarità del lavoro
nei cantieri a partire dalla tutela dei lavoratori
delle imprese impegnate e dei subappaltatori.
Il secondo aspetto riguarda il contrasto alle infiltrazioni
mafiose e criminali all’interno dei cantieri.
Il terzo impegna le aziende vincitrici degli appalti,
e dunque anche Cmc, ad attingere, almeno per
il 10% delle assunzioni, dal personale locale in cassa
integrazione o in mobilità.
Infine, gli ultimi punti previsti dal protocollo riguardano
la gestione informatica di tutti i documenti dei cantieri
e il controllo dell’accesso in cantiere di tutte
le maestranze e i mezzi di trasporto.
“L’applicazione di questo Protocollo – è ancora Allegritti
che parla – è molto impegnativa e come tutti i processi
burocratici, a volte rallenta il percorso. Ad esempio,
tutti i subappaltatori debbono ricevere l’approvazione
della Prefettura e il cantiere è presidiato ad ogni varco
da personale addetto al controllo e l’accesso alle aree
di lavoro avviene tramite badge elettronico individuale.
E questo rallenta, come è ovvio, gli spostamenti.
Lo stesso personale impegnato nel cantiere, anche
i dipendenti di Cmc, deve essere approvato e seguire
appositi corsi di formazione prima di essere impiegato
in cantiere anche se magari alle spalle ha un’esperienza
trentennale di lavoro. Ma va bene così. Io sono
molto fiducioso e penso che, per quanto ci riguarda,
i tempi del nostro lavoro saranno rispettati. Speriamo
che possa essere così per tutte le opere dell’Expo”.
04.1.c
04.1.d
Le assemblee sociali per il Bilancio
L’assemblea generale dei soci di sabato 1° giugno è stata, come sempre,
preceduta da un ricco calendario di assemblee di cantiere e di sede per discutere
il bilancio del 2012.
In tutto gli incontri sono stati 10 e hanno coinvolto in Italia, oltre ai lavoratori
di sede, ai soci pensionati e ai cantieri ravennati, anche le maestranze
dei cantieri di Rimini e Cesenatico, quelli dell’Anas di Forlì, i cantieri siciliani
dell’Empedocle, quelli di Pisa e Piombino, il cantiere Dal Molin di Vicenza,
la sede e i cantieri romani.
Nella foto, un momento dell’assemblea svolta il 21 maggio nel cantiere dell’Expo
dove erano presenti anche i soci impegnati nei cantieri della Tem e di Garbagnate.
All’incontro hanno partecipato il presidente Massimo Matteucci e il consigliere
Valerio Giuliani che hanno illustrato, dettagliatamente, il bilancio di Cmc.
p.08 la Betoniera
04.2
lavori in corso
di M. C.
L’importanza della gestione
ambientale nel cantiere Expo
In un cantiere, sempre sotto i riflettori, come
quello dell’Expo, i temi ambientali acquistano
ovviamente una grande importanza.
Chiara Bandini, giovanissima ingegnera,
è la responsabile della gestione ambientale
del cantiere.
Con lei parliamo di cosa significa in termini
di responsabilità e di operatività il suo incarico.
Chiara, innanzitutto dimmi di te. Sei giovanissima
e già ricopri un incarico importante... C’è da poco
da dire. Ho 29 anni, sono laureata in ingegneria, sono
in Cmc da 3 anni, socia dall’anno scorso e da un anno
e mezzo, cioè dall’apertura del cantiere, mi occupo
della gestione ambientale nel cantiere dell’Expo.
Cosa fa un addetto alla gestione ambientale?
La gestione ambientale riguarda l’applicazione
delle conoscenze in tema legislativo delle norme
ambientali calate sulle esigenze operative del cantiere.
Occuparsi di gestione ambientale significa, quindi,
tenere sotto controllo e monitorare gli adempimenti
legislativi; seguire le attività di cantiere e l’operato
dei subappaltatori per garantire una corretta
gestione ambientale; garantire un approccio
metodico alle emergenze ambientali.
Si tratta della fornitura di 698 travi ad I di altezza 160
cm accostate per realizzare un impalcato ad intradosso
piano, da completare con traversi di testata e soletta
in opera a cura del committente.
Le travi precompresse sono lunghe 27,60 m con le due
ali, inferiore e superiore, larghe 139 cm, con ringrossi
d’anima in testata e setti intermedi sempre prefabbricati
per la compartimentazione ai fumi delle due canne
che costituiscono la sede viaria della galleria.
p.09 la Betoniera
Nel cantiere dell’Expo quali sono le attività
che necessitano di un maggior controllo?
Nello specifico del cantiere Expo, le attività più
impattanti dal punto di vista del peso normativo,
della responsabilità dei soggetti coinvolti e dei risvolti
economici, sono quelle di gestione delle terre da scavo
e dello smaltimento dei rifiuti. E sono quindi queste
le attività su cui tariamo la gestione del cantiere
al fine di ottemperare al meglio e puntualmente
a tutte le richieste normative e contrattuali.
Perché è tanto importante avere in cantiere
una figura specializzata, che si occupi puramente
di materia ambientale? Le competenze e la presenza
di figure specializzate in questo ambito e in cantieri
importanti come questo, sono sempre più importanti
per diverse ragioni.
Qual è la “fatica” più grande di chi è responsabile
della gestione ambientale di un cantiere?
La difficoltà più grande è quella di fare capire a tutti
coloro che operano in un cantiere l’importanza
della gestione ambientale. La responsabilizzazione
del personale dal punto di vista legale, infatti, implica
anche un lavoro importantissimo di sensibilizzazione
del personale coinvolto. Se scattano questa
sensibilizzazione e conoscenza, si crea un circolo
virtuoso che porta a superare lo scetticismo iniziale
e a costruire un clima di collaborazione con tutta
la struttura organizzativa operativa.
La prima, è che la sensibilità ambientale nell’opinione
pubblica e nei mass media è, giustamente, in continua
crescita. Contemporaneamente cresce anche l’interesse
su questi aspetti degli Enti pubblici e di controllo.
Insomma, è un po’ come nella vita di tutti i giorni...
la comprensione del problema e dell’obiettivo
e l’assunzione di una responsabilità individuale creano
un processo evolutivo di cambiamento positivo.
Vanno poi considerate la responsabilità civili e penali
del personale che opera, anche solo marginalmente, nel
settore o le cui attività possono in qualche modo avere
un riflesso su aspetti ambientali di rilievo e il fatto che
la legislazione italiana e la normativa comunitaria sono
sempre più articolate e impongono numerosi obblighi
e adempimenti specifici, sia documentali che operativi.
E i risultati di tanta fatica sono soddisfacenti?
A me sembra proprio di sì... un cantiere come quello
dell’Expo è sempre sotto i riflettori.
Di conseguenza siamo iper-monitorati anche da parte
degli Enti di controllo, principalmente Provincia e Arpa.
Per il momento il nostro lavoro è apprezzato e, dunque,
credo di poter dire che sì... i risultati sono positivi.
Ged vara travi a Milano per la viabilità Expo 2015
Nell’ambito della realizzazione del sistema viario
di accessibilità all’Esposizione Universale di Milano 2015,
la società Consortile Pontexpò, aggiudicataria dei lavori,
ha affidato a Ged srl la fornitura e posa delle travi
prefabbricate per la galleria artificiale Cascina Merlata.
Cosa significa concretamente applicare
la normativa ambientale ad un cantiere?
Significa, ogni giorno, valutare come le attività
del cantiere impattano sull’ambiente in maniera diretta
o indiretta; stabilire come gestire gli impatti bilanciando
costi e benefici; valutare competenze e responsabilità,
sia del personale Cmc che dei subappaltatori,
sulla base delle tipologie di attività svolte e dei relativi
impatti ambientali; comunicare responsabilità
e istruzioni ai vari livelli per una maggiore efficienza
e consapevolezza.
L’avanzamento della posa segue la realizzazione
per conci della palificata e della travatura in opera
di coronamento, sulle quali vengono posate le travi.
Ultimato il solettone, al di sotto si completa lo scavo
e si procede al completamento della galleria con il getto
del solettone di base su cui si realizza il piano viabile
della galleria, con il getto delle pareti che separano
le due canne e con il rivestimento delle pareti esterne.
Al di sopra, una volta effettuato il reinterro, l’area
è destinata ad essere integrata in un comparto che
ospiterà una zona residenziale ed edifici commerciali.
La produzione è iniziata a luglio 2012 e si concluderà
a fine giugno 2013 mentre i montaggi iniziati
ad ottobre 2012 sono ora nel pieno svolgimento.
04.3
04.3.a
04.3.b
04.4.a
lavori in corso
di Cristiana Bolognesi
Tra differenze e complessità alla scoperta
delle Tbm italiane
Il professor Aldo Norsa, Professore ordinario
di tecnologia dell’architettura all’Università
Iuav di Venezia, nonché curatore da tempo per il
settimanale del Gruppo Sole 24 Ore della redazione
delle classifiche, nel suo breve ma interessante
intervento all’Assemblea generale di bilancio
dello scorso 1° giugno, non ha fatto mistero
del fatto che il futuro delle imprese di costruzione
è nel saper fare e che sopravvivranno, in un
momento di crisi generalizzata e internazionale,
quelle che sono in grado di svolgere lavori di
tunneling con macchinari così complessi e diversi
tra loro. Cmc, ha dichiarato Norsa, è in grado di
farcela anche grazie a questa sua specializzazione.
Oggi infatti Cmc sta impiegando o sta per impiegare
2 talpe nel cantiere dello Yindajihuang Project in Cina;
6 a Singapore nella costruzione dei lotti C926 e C927
della metropolitana (Mass Rapid Transit); 1 in Algeria
nella realizzazione della Galleria di trasferimento e diga
di Tabellout; 1 in Cile, dove dovranno essere scavati
46,5 km di tunnel; si sta poi aspettando la firma di due
contratti, uno in Cina nello Shanxi e uno in India, che
prevedono entrambi l’uso di Tbm (tunnel boring machine).
Non era però mai successo che in Italia lavorassero
nei cantieri appaltati alla Cooperativa di Ravenna 3
Tbm contemporaneamente. Accadrà nei prossimi mesi,
quando arriveranno e partiranno gli scavi di 3 talpe nei
cantieri dislocati lungo lo Stivale: da nord a sud, il primo
è lo scavo del cunicolo esplorativo della Maddalena
di Chiomonte, per il nuovo collegamento ferroviario
Torino-Lione. Il progetto prevede la realizzazione
di un tunnel del diametro di 6,30 m e della lunghezza
di 5.765 metri. Attualmente sono previsti 242 metri da
scavare con metodologia tradizionale dopodiché inizierà
lo scavo meccanizzato con una fresa del tipo “open type”.
Il secondo cantiere è nell’ambito dei lavori della Variante
alla SS1 Aurelia SS1 nel tratto compreso tra lo Svincolo
Letimbro e Albissola Superiore in provincia di Savona.
Il progetto comprende la realizzazione di quattro nuove
gallerie (tre delle quali verranno scavate con Tbm),
tre viadotti e un ponte.
L’ultima Tbm verrà impiegata nel secondo lotto della
Agrigento-Caltanissetta. L’opera appaltata è costituita
dal secondo tratto dell’ammodernamento
della strada statale 640 per un totale di 28,2 km.
Questa infrastruttura ricade nel territorio provinciale
di Caltanissetta e, solo per l’ultimo tratto, in quello
di Enna; esso si realizza sia in variante, rispetto al sedime
esistente, che come adeguamento della sede stradale
esistente. L’intervento prevede l’ammodernamento
dell’attuale 640 “Agrigento – Caltanissetta” che
al termine dei lavori sarà percorribile su quattro corsie,
due per senso di marcia. Notevoli sono le opere d’arte
che comprendono 6 svincoli, 13 viadotti, 5 gallerie
artificiali, 4 gallerie naturali e 8 cavalcavia. Tra le gallerie
più notevoli quella denominata “Caltanissetta”
che verrà realizzata con lo scavo con Tbm.
Si tratta di 3 frese diverse fra loro, sia per tipologia sia per
costruttore. Cerchiamo di conoscerle meglio allegando
nei box della pagina le caratteristiche tecniche generali.
A Savona verrà impiegata una talpa prodotta
dalla tedesca Herrenknecht, una macchina monoscudo
attrezzata da roccia del diametro di 13,70 metri. La
talpa, che verrà assemblata al portale est della galleria
Basci, dovrà scavare 3 gallerie monocanna per un totale
di circa 3700 metri: la Basci (480m), la S.Paolo (2051m)
e la Cappuccini (1130m). Il nastro trasportatore per
lo smarino passerà sul viadotto Grana, lungo 165m,
poi dentro la galleria tradizionale Grana, della lunghezza
di 180m, per poi sbucare nel piazzale di servizio.
La lunghezza totale del nastro sarà di circa 4 km e dovrà
seguire un percorso tortuoso, con curve molto strette.
Il rivestimento delle gallerie sarà con conci prefabbricati,
p.10 la Betoniera
confezionati a Tortona dalla società Codelfa facente
parte dello stesso gruppo del nostro socio Itinera. Ogni
concio peserà circa 7.5 tonnellate e per formare un anello
saranno necessari 8 conci per un totale di oltre 60
tonnellate. Ogni anello viene trasportato all’interno della
galleria con speciali veicoli gommati multi ruote (Msv multi
service vehicle). La media di scavo sarà di 12m al giorno
e vedrà impegnate circa 60 persone in 2 turni. La fresa di
Savona è già arrivata in cantiere (vedi articolo seguente).
A Caltanissetta lavorerà una Tbm della francese Nfm
che, al momento in cui stiamo scrivendo, è in fase
di ultimazione presso lo stabilimento di Les Creusot. La
macchina, una monoscudo a bilanciamento di pressione
sul fronte (Epb) dal diametro di 15.08m, dovrà scavare
una galleria di 3800m a doppia canna; la talpa dopo
aver scavato la prima canna, sarà smontata, riportata
indietro attraverso la canna scavata, rimontata e infine
scaverà la seconda canna. I tempi del primo montaggio
della macchina saranno di circa 4 mesi, poi invece per lo
smontaggio e il rimontaggio ci vorranno 4 mesi in tutto.
In entrambi i momenti verranno utilizzati dei carriponte
da 340 tonnellate (4 tiri da 85 tonnellate forniti
dalla ditta Cimolai), alti 25 metri e larghi 21. La Galleria
Caltanissetta per dimensioni e per complessità
realizzativa rappresenta, ad oggi, l’opera più importante
della Sicilia. Infatti il diametro del cavo (il secondo
in Europa dopo la Galleria Sparvo) e le caratteristiche
geologico-meccaniche del terreno attraversato, la fanno
ritenere dagli esperti un’opera di estremo interesse
e molto complessa. Infatti, l’eterogeneità dell’ammasso
del terreno, caratterizzato anche da zone fortemente
tettonizzate nonchè la presenza di un grosso carico
idraulico gravante sulla galleria, rendono l’avanzamento
della talpa molto complesso con la necessità di sviluppare
ed ottimizzare tecniche di impermeabilizzazione
e condizionamento del terreno appositamente studiate
per l’opera in oggetto. La scelta di impiegare una Tbm,
scelta peraltro già prevista in progetto esecutivo
(che però si attestava su un diametro di scavo più
piccolo e pari a 13.40 m) garantisce notevoli vantaggi
in minori tempi di esecuzione, maggiore sicurezza degli
operatori e minori impatti sul contesto idrogeologico.
Anche a Caltanissetta la galleria è rivestita con conci
prefabbricati; serviranno 9 conci, ognuno del peso di
15 tonnellate, per formare un anello completo; i conci,
realizzati a Catania, verranno trasportati in cantiere con
dei camion, ognuno dei quali potrà caricare solo 2 conci,
per cui per portare un anello completo ci vorranno 5 tir.
raggiungere un diametro massimo di 6.50 m, attraverso
l’esecuzione di un extrascavo pari a 20 cm sul diametro.
Lo scavo del cunicolo è stato concepito in maniera tale
da realizzare il miglior connubio tra produzione, indagini
e monitoraggi, permettendo di affrontare le situazioni
di rischio geologico ed idrogeologico che potranno
presentarsi durante gli avanzamenti.
La macchina è attrezzata per eseguire consolidamenti
in avanzamento, installare centine e bulloni a ridosso
del fronte, monitoraggi, per affrontare tutte le situazioni
geologiche possibili. Questa macchina è stata ordinata
per il progetto precedente che prevedeva l’imbocco del
cunicolo esplorativo a Venaus che prevedeva un unico
tratto di scavo lungo 10 Km in salita. Successivamente,
al cambio del progetto e dell’altimetria del tracciato, è
stata modificata rivedendo in particolar modo la gestione
e l’aggottaggio delle acque di galleria. Le acque
del cunicolo dal fronte di scavo saranno convogliate in
prossimità di stazioni di pompaggio localizzate nei punti
di minimo del tracciato per poi essere convogliate
all’esterno presso un di trattamento e depurazione
in grado di trattare fino a circa 300 litri al secondo.
La Robbins è partita nel lontano aprile 2007 dal porto
di Baltimora (Usa) ed è arrivata nel porto di Genova.
Da qui è stata poi trasferita in un deposito
(dov’è rimasta fino ad oggi). Il trasporto ed il montaggio
dovrebbero iniziare a luglio/agosto. Durante le fasi
di montaggio, onde evitare danneggiamenti causati
da possibili attacchi incendiari esterni, la macchina sarà
opportunamente protetta con una struttura mobile
a cannocchiale metallica. Dopo aver scavato i primi 240
metri circa con metodologia tradizionale la Tbm sarà
assemblata su di una soletta in calcestruzzo per poi
essere spinta all’interno del cunicolo, fino ad arrivare
al fronte. Dal lancio della Tbm occorreranno circa 30
mesi per scavare il cunicolo.
In attesa di conoscere anche il nome – rigorosamente
femminile – con cui verranno “battezzate” non resta che
vedere all’opera queste complesse macchine in grado,
proprio come le talpe, di scavare e rivestire gallerie!
Dati tecnici
Tbm Savona
tipo
La Tbm Nfm partirà alla fine del mese di giugno circa
in chiatta da Chalon fino a Fos sur Mer, dove verrà
imbarcata su una nave fino a Porto Empedocle. Qui ,
dovrà percorrere circa 60 km per raggiungere il cantiere.
Infine La Tbm Robbins che scaverà i 7,5km del cunicolo
esplorativo La Maddalena nel Comune di Chiomonte,
è una gripper open-type, cioè una macchina da roccia
dura, che non monta conci del diametro 6.30m. Il
profilo altimetrico del cunicolo presenta un primo tratto
in salita per circa 1560 m, con una pendenza pari allo
0.34%, per poi discendere con pendenza del 3.31%.
Negli ultimi 3,2 km, l’andamento sia altimetrico
che plano altimetrico del cunicolo segue quello
delle due canne del tunnel di base: il tracciato presenta
una terza tratta in salita con pendenza circa 1.10%,
una quarta tratta in discesa con pendenza 3.94%, e una
tratta finale in salita con pendenza 0.20%. Dal punto
di vista planimetrico, il cunicolo presenta inizialmente
un rettilineo di 300 metri, seguito da una curva di raggio
pari a 1500 metri, un altro tratto rettilineo di circa 1595
metri ed un’altra curva di raggio pari a 1000 metri.
Il diametro di scavo minimo della Tbm è pari a 6.30 m,
ma la Tbm è dotata di soluzioni tecnologiche utili
a raggiungere un diametro di scavo massimo pari a 6.40
m (extrascavo pari a 10 cm sul diametro) in particolari
condizioni di comportamento dell’ammasso. Inoltre,
in condizioni eccezionali, per brevi tratti, la Tbm potrà
single shield hard rock
rivestimento galleria (conci prefabbricati)
diametro esterno
13.300 mm
diametro interno
12.600 mm
lunghezza dei conci
1.700 mm
spessore dei conci
350 mm
numero dei conci per anello
7+1
potenza dei cilindri
numero
corsa
spinta massima
velocità mass. di estensione dei cilindri
testa fresante
diametro di scavo con taglienti nuovi
diametro taglienti
numero taglienti centrali
numero taglienti di faccia e periferici
15x2
2500 mm
84,446 kn
65 mm / min
13720
432 mm
5 no.
circa 78
motorizzazione testa fresante
potenza installata
3850 kw
velocità di rotazione
0-4 rpm
diametro cuscinetto principale
6,600 mm
coppia nominale
20.953 knm
coppia massima di sblocco
25.143 knm
forza di spinta testa fresante
32,063 kn @ 350 bar
04.4.b
04.4.c
04.3.a-b La Tbm Nfm
e la Tbm Robbins.
04.4
04.4.d
04.4.e
lavori in corso
di C. B.
Il lungo viaggio della Tbm HK S-643
600 chilometri separano Schwanau, nei pressi
di Friburgo, dove ha sede la Herrenknecht,
da Albissola Marina, in provincia di Savona.
una seconda da 700 tonnellate. Si pensi anche che
le dimensioni di questo elemento erano di tutto rispetto,
pari a mt 7,60 x 7,15 con una altezza di mt. 3,35.
600 chilometri in linea d’aria perché il percorso
compiuto dai componenti più voluminosi
della “talpa” per raggiungere il cantiere è stato
molto più lungo. Ne parliamo con Maurizio
Cazzanti, responsabile dei Servizi Logistici,
che l’ha seguita nel suo viaggio in Europa.
Il 24 aprile la m/v Panagia salpava alla volta di Savona,
dove è giunta il 4 maggio. Da lunedì 6 maggio a mercoledì
8 è stato effettuato lo sbarco di tutte le componenti
della macchina ed il contemporaneo trasferimento
nell’area di stoccaggio di cantiere, mentre l’8 sera alle
22:30 ha avuto luogo il trasporto del main drive, con
tutto quello che ha comportato sul piano organizzativo.
“Dopo una serie di incontri tra i produttori della
Herrenknecht, i nostri Servizi Tecnici ed i Tecnici di
cantiere, che hanno seguito la progettazione e lo stato
di avanzamento, in tema di trasporto si è considerato
di limitare quanto più possibile lo smontaggio della
macchina per favorirne un più rapido riassemblaggio
nell’area di imbocco della galleria da realizzare.
A fronte di questo si sono dovuti però affrontare
problemi relativi a pesi e dimensioni importanti, tanto da
dover considerare anche valori di pochissimi centimetri.
04.4.a-e Diversi momenti
del viaggio della Tbm HK.
Il 20 marzo è iniziato il trasporto delle componenti
in sagoma con trasporti normali via strada dallo
stabilimento Herrenknecht al cantiere. Mentre l’11
e il 12 aprile con il trasferimento degli elementi fuori
sagoma (eccezionali e speciali) di cui è stato previsto
il trasporto via mare, è iniziata la fase di trasporto
più complessa. I pezzi sono stati portati al porto fluviale
di Kehl, sulla sponda del Reno e poi imbarcati
su 2 barges (battelli fluviali) Promessa ed Elmare, fino
al porto di Rotterdam e trasbordati sulla m/v Panagia
(autosollevante), appositamente noleggiata per
il trasporto della Tbm dalla C.ia Combi Lift, società
armatoriale specializzata su questo tipo di carichi.
L’evento eccezionale è stato ripreso anche da una tv
tedesca, seguendo tutta la fase di trasferimento
del pezzo principale (il main drive da 250 tons) da
Schwanau fino a Kehl ed il successivo imbarco su barge.
Per l’imbarco dei singoli elementi fino ad 85 tons è stata
impiegata una gru idraulica da 550 tonnellate, mentre per
l’imbarco del main drive, si è reso necessario accoppiarne
Diversamente da quanto effettuato in Germania dove
Il main drive era stato posizionato su un carrello
idraulico da 15 assi trainato da una motrice ed assistito
da una seconda al timone in coda, a Savona per meglio
dire Albissola, dove gli spazi erano infinitamente
più ristretti, è stato impiegato un SPMT (self propeller
modul trainer) idraulico, doppiato su 8 assi sterzanti
con una portata di circa 480 tonnellate. La distribuzione
del peso, anziché in senso longitudinale (come avvenuto
in Germania), è stata effettuata in senso trasversale,
dimezzando di fatto la lunghezza del solo carrello,
ulteriormente privato dell’elemento trattore, proprio
perché semovente; condizione questa indispensabile per
transitare sul tratto di Aurelia nel centro abitato di Savona,
ma soprattutto per il successivo percorso di quartiere
stretto e tortuoso, assegnato dalle autorità municipali per
l’attraversamento di Albissola in direzione del cantiere.
Per il tratto di Aurelia dal porto di Savona fino ad
Albissola (in realtà piuttosto semplice), l’Spmt è stato
pilotato dall’operatore con l’utilizzo del pannello joystik,
seduto al normale posto di guida sulla parte anteriore
del carrello. Successivamente tutto il controllo
e percorso è stato effettuato in via teleguidata
dall’operatore a terra e a passo d’uomo. Gli 8 assi
autosterzanti hanno permesso manovre altrimenti
impossibili attraverso curve a 90° e muri con una luce
di passaggio di appena 2 cm per lato. Il sistema idraulico
del carrello ha invece consentito il sollevamento
del piano di carico e del main drive oltre il tetto di alcune
vetture incautamente parcheggiate ed il superamento
di guard-rail lungo il percorso.
Alla fine l’operazione si è conclusa alle 01:45
del mattino e delle 5 ore preventivate per coprire
il percorso di 8 km, ne sono state impiegate solo poco
più di 3 nonostante alcune manovre che hanno
richiesto una precisione “chirurgica”.
Tutto sommato, se si esclude il ramo di qualche albero
strappatosi durante il passaggio di questo “colosso”,
non si è avuto il minimo di qualsiasi natura. La cosa
sicuramente più divertente era vedere quanta gente
a quell’ora si era riversata in strada e sui balconi per
guardare a bocca aperta e col fiato sospeso cosa stava
passando a pochi centimetri dalle loro abitazioni e finestre.
A parte il sottoscritto e il personale del cantiere che ha
seguito passo passo il trasporto, la macchina operativa
era composta dal team di coordinamento del forwarder
incaricato Lpl Italia di Genova (3 persone) ed il team
del vettore Cts di Forlì (15 persone). Una menzione
particolare è per l’operatore del carrello Spmt,
un vero mago del joystik di appena 26 anni,
con la lucidità e la freddezza del migliore dei veterani!
Si è trattato di un lungo viaggio, con mesi
di preparazione e di lavoro in team, per una fresa
di dimensioni ragguardevoli, conclusosi in modo
soddisfacente nel rispetto dei tempi operativi assegnati
ai Servizi Logistici, ma soprattutto senza il minimo
incidente o contrattempo.
Ora non resta che augurare in bocca al lupo e buon
lavoro alla S-643”.
I numeri della S-643:
volume complessivo
peso complessivo
peso singolo
nr. trasporti in sagoma
nr. trasporti eccezionali
mezzi navali impiegati
Dati tecnici
Tbm Caltanissetta
Dati tecnici
Tbm Maddalena
tipo
tipo
epb (earth pressure balance)
rivestimento galleria (conci prefabbricati)
diametro interno
13,45 m
diametro esterno
14,65 m
spessore
600 mm
lunghezza concio
2,000 m
numero di conci
9
peso massimo dei conci
160 kn
principali caratteristiche
diametro di scavo con taglienti nuovi
15.08 m
lunghezza tot. macchina (incluso back up) 100 m c.ca
peso totale macchina (incluso back up)
3,500 t
pressione al fronte di scavo
6 bar
motorizzazione testa fresante
coppia nominale
coppia massima
numero di motori elettrci
potenza elettrica totale
forza totale di spinta
47100 knm
73300 knm
22
7656 kw
87 802 kn
potenza dei cilindri
numero
51 in gruppi di 3 cilindri
corsa
2700 mm
forza di spinta
235665 kn
velocità massima di estensione dei cilindri 65 mm/min
p.11 la Betoniera
5.600 mc
2.050 tons
250 tons
35
53
3
gripper
diametro di scavo con taglienti nuovi
taglienti
numero di taglienti
spinta nominale
spinta massima
6.3 m
43
12,756 kn
13,667 kn
motorizzazione testa fresante
potenza installata
2954 hp
velocità di rotazione
0-10.8 rpm
diametro cuscinetto principale
6,600 mm
coppia nominale
1,536,257 ft.-lbs.
cilindri di spinta
corsa
numero di cilindridi spinta
1.83 m
4
04.5.b
04.5
04.5.c
04.5.a
04.5.d
lavori in corso
Open day alle “Residenze
i Giardini” di Cesenatico
04.5.a Cristina Tronconi.
04.5.b-e Alcuni momenti festosi
dell’open day.
È stato battezzato «I Giardini de La Madonnina»
dopo aver visitato il quartiere, avere incontrato
la gente che ci abita, scoperto storie
e tradizioni e conosciuto una fetta importante
di vita sociale a lavorativa.
e bilocali con sottotetto arrivando ai quadrilocali
con ampi terrazzi privati.
Un quartiere nel quartiere, verrebbe da dire,
visto che La Madonnina è rimasta una delle poche
zone della periferia di Cesenatico carica di
una sua identità di cui va sicuramente orgogliosa.
Molti appartamenti sono già stati venduti, ma restano
ancora diverse tipologie che Gruppo Immobiliare,
la società che ha sviluppato l’iniziativa, ha presentato
il 2 giugno in occasione di un Open Day che
si è integrato con una tipica festa del quartiere dei
“piccoli parchi”. Un trenino ha percorso tutti i parchi
e per la prima volta si è fermato nel parco della
Madonnina, dove ampi spazi verdi attrezzati con giochi
e una piazza destinata agli eventi ha accolto questa
bella manifestazione «Proprio nel fine settimana
che comprende la festività del 2 giugno abbiamo
deciso di organizzare un “gran finale” nel quale sono
state aperte le porte degli appartamenti e illustrate
tutte le caratteristiche costruttive e abitative”.
Così, sulla via Montaletto a breve distanza dalla SS304
che collega Cesenatico a Cesena, è nato un complesso
con 7 fabbricati collocati in un’area verde, come
ci racconta Cristina Tronconi, della Direzione Sviluppo
di Cmc, impresa che ha eseguito i lavori, che ha seguito
l’evoluzione della nuova struttura: “Ognuno dei 7
fabbricati rappresenta un albero: olmo, acero, faggio,
ippocastano, rovere, betulla, larice; così è nato I Giardini
de La Madonnina, con l’intento di realizzare un’area
dove gli edifici si integrano nel pieno rispetto di un’area
verde, sia pubblica che privata, sorta insieme agli edifici
stessi; per il resto ci sono tutti i presupposti per definirlo
un complesso ad alto risparmio energetico, a partire dal
riscaldamento a pavimento, proseguendo con i processi
di coibentazione e i serramenti di ultima generazione
che garantiscono il massimo dell’isolamento termico
e acustico, il fotovoltaico e i pannelli solari”.
Il complesso “I Giardini” è composto complessivamente
da circa 50 appartamenti, a partire dai monolocali
E per le famiglie più numerose o esigenti sono stati
realizzati addirittura i quadrilocali con sottotetto abitabile.
Le prime consegne degli ultimi lotti sono già state
effettuate; le prossime avverranno entro il mese
di giugno in modo che a breve il complesso comincerà
ad animarsi sfruttando appieno i benefici di essere
immersi nel verde, ma poco distanti dal cuore pulsante
del Cesenatico. “È questo a mio avviso il segreto
di questo complesso - dice Cristina Tronconi - nel verde
della campagna, ma davvero a due passi dal centro
e dal mare, raggiungibile attraverso una pista ciclabile
che collega l’area al porto canale, dando un senso
Fervono le attività
marittime nel porto
di Ancona
Cmc è impegnata nella costruzione del molo
di sopraflutto del porto di Ancona, opera strategica
ai fini dello sviluppo dello scalo del capoluogo
marchigiano. L’appalto prevede la costruzione
di una diga in scogliera costituita da oltre 2 milioni
di tonnellate di materiale lapideo (pietrame
e scogli di varia pezzatura) e da più di 10 mila
massi in calcestruzzo tipo “tetrapodi”.
L’opera verrà realizzata interamente con mezzi
marittimi e per centrare l’ambizioso traguardo
di completare i lavori entro settembre dell’anno
prossimo, sono attualmente impegnate ben
5 unità navali, fra motonavi destinate al trasporto
del materiale lapideo da cave croate e motopontoni
addetti alla posa in opera.
p.12 la Betoniera
04.5.e
di quiete e di pieno rispetto per l’ambiente. In bici si può
raggiungere il cuore di Cesenatico in qualche decina
di minuti. La scelta di quest’area non è casuale. Prima
di iniziare a progettare, i nostri tecnici hanno valutato
attentamente ogni cosa, a partire dall’impatto ambientale.
E devo dire che adesso che tutto è terminato,
nel comparto si respira davvero un’aria di grandi spazi
e di tranquillità. Direi contro la frenesia tipica
del tempi moderni con tutti i benefici di trovarsi in una
delle località più rinomate della Riviera Romagnola”.
05.1
05.1.a
incontriamoli
di Valentina Crociani
Giovani con la valigia
Stefano Magrini, 30 anni, ingegnere gestionale,
è a Singapore da settembre 2011 con la mansione
di Cost Control Engineer (Responsabile del
controllo di gestione) nell’ambito dei due progetti
che prevedono la realizzazione dei lotti
della metropolitana C926 Tampines West Station
and Tunnels for DTL 3 e C927 Bedok Reservoir
Station and Tunnels for DTL 3.
Prima di questa esperienza, eri già stato all’estero
o fuori sede per motivi di lavoro? Fin dai primi mesi
in Cmc ho avuto la fortuna di viaggiare molto. La mia
mansione precedente mi portava spesso a compiere
viaggi missione di breve e medio periodo. A Singapore
sto sostenendo la mia prima esperienza di cantiere,
confrontandomi a 360 gradi con la realtà estero.
Se dovessi descrivere questa tua esperienza
lavorativa in cinque aggettivi? Intensa, formativa,
impegnativa, affascinante, appagante.
05.1.a Stefano Magrini.
Pregi e difetti? L’esperienza lavorativa estera offre
veramente tanto ma, allo stesso tempo, richiede molte
rinunce, soprattutto nella sfera privata. Far parte della
fase produttiva permette di apprendere ad una velocità
triplicata le procedure e le metodologie di lavoro,
toccando con mano quello che si sta realizzando,
e sentendosi una pedina importante. Le soddisfazioni
che si raccolgono sono molte, soprattutto
per un ragazzo giovane: vedere con i propri occhi
l’avanzamento della grande opera che si sta
contribuendo a realizzare è veramente motivo
di grande orgoglio e dona un entusiasmo senza limiti.
La vita di cantiere offre enormi possibilità di crescita sia
a livello professionale che a livello umano: devi interagire
con un team di persone che vengono da svariate
parti del mondo, mettere su il carattere necessario
ad affrontare nuove sfide senza timore, trovare soluzioni
adeguate in tempi brevi, e imparare a convivere con lo
stress. Non è facile rinunciare alla propria quotidianità e
ai propri affetti, ma un’esperienza del genere ti insegna
anche ad apprezzarli maggiormente e a trascorrere
più tempo possibile con i propri cari, e un abbraccio
o un semplice saluto assumono poi un valore diverso.
Quali differenze hai riscontrato rispetto al mondo
del lavoro in Italia? La realtà lavorativa a Singapore
è decisamente molto differente da quella italiana.
Dietro all’efficienza e alla funzionalità vi sono norme
e regolamenti rigidi e ferrei. Alla base di ogni attività anche banale - c’è una specifica, unica e lunga
procedura normativa da seguire, e questa rigidezza
strutturale e mentale porta spesso alla non
ottimizzazione dello svolgimento delle attività.
La cultura del lavoro è molto sentita, la trasparenza
è all’ordine del giorno e la corruzione sembra
praticamente nulla. Le opportunità lavorative non
mancano, e il tasso di occupazione è elevatissimo.
Questo porta però ad avere un elevato turnover:
cambiare lavoro per ottenere condizioni migliori
è una pratica normale e diffusa e si può facilmente
verificare anche più volte nel corso di un anno.
Cosa ti manca di più dell’Italia e cosa di “casa”?
Dell’Italia mi manca tutto, e non potrebbe essere
altrimenti. Le abitudini di vita e quello che la nostra
terra offre non sono neanche paragonabili a ciò che
si può trovare in una città all’avanguardia e molto vicina
alla perfezione come Singapore. La mancanza delle
persone care - famiglia e amici - si fa sentire ogni giorno,
ma per fortuna la tecnologia consente di mantenere
contatti quotidiani in maniera semplice.
Cosa porterai con te al tuo ritorno? Tantissimi ricordi,
positivi e negativi. Singapore è una città cosmopolita
dove si incontrano molteplici culture, con cui
ho avuto la fortuna di entrare in contatto.
Ho imparato ad apprezzare la cultura orientale
e quella indiana, che torneranno con me solo sotto
forma di cartolina mentale.
Come impieghi il tuo tempo libero? La vita di
cantiere è molto impegnativa, assorbe quasi la totalità
della giornata, e il tempo libero è davvero poco. A volte
riusciamo ad organizzare qualche partita di calcetto fra
colleghi espatriati e locali, o ci troviamo per fare un po’
di jogging in aree verdi. La domenica, invece, riusciamo
a goderci la città. Singapore offre qualunque cosa
si desideri: una visita a musei o gallerie, una passeggiata
in un quartiere caratteristico o una giornata in spiaggia,
per ricaricare le batterie e affrontare la nuova settimana.
Cosa stai imparando da questa esperienza?
Dal punto di vista professionale sto crescendo molto:
sto acquisendo tante competenze tecniche, sto
imparando a lavorare in team e ad interfacciarmi
nel modo migliore e maggiormente performante
con tutte le altre persone che fanno parte dello staff.
Per la mia mansione è molto importante estrapolare
velocemente e correttamente le informazioni necessarie
da tutte le figure chiave dello staff. Dal punto di vista
personale, vivere cosi lontano da casa, rivedere tutte
Avviati i lavori del potabilizzatore della Standiana
Si è svolta il 17 maggio, alla presenza delle autorità
politiche locali, del gruppo dirigente di Romagna
Acque e delle società impiegate nella realizzazione,
tra cui, per Cmc, l’amministratore delegato Dario
Foschini, la cerimonia di inaugurazione del nuovo
potabilizzatore (denominato NIP2) che Romagna
Acque - Società delle Fonti spa realizzerà a sud
di Ravenna, nell’area della Standiana.
in funzione avverrà nel corso del 2016, mentre l’anno
successivo l’impianto sarà a regime.
Il nuovo potabilizzatore, alimentato dalle acque derivate
dal Canale Emiliano Romagnolo, avrà una potenzialità
di circa 1100 litri al secondo, una portata annua
di 25 milioni di metri cubi e utilizzerà un processo
di potabilizzazione fra i più moderni ed efficienti
attualmente disponibili (ultrafiltrazione) che permetterà
di ottenere una elevatissima qualità dell’acqua.
Tutto questo con l’obiettivo di diversificare le varie fonti
dell’approvvigionamento idrico, puntando a utilizzare
sempre più acqua di superficie al posto di acqua di falda.
Cmc realizzerà le opere civili e la viabilità.
Il costo previsto è di circa 38,5 milioni di euro; l’entrata
p.13 la Betoniera
Il nuovo potabilizzatore (secondo solo a Ridracoli,
in Romagna, come portata idrica) e i circa 40 km.
di condotte di interconnessione ad esso collegate,
renderanno disponibile una rilevante quantità
di risorsa aggiuntiva.
A regime, fin dal 2017, l’apporto di NIP2 dovrebbe
permettere un minor prelievo di acqua di falda
in Romagna per quasi 13 milioni di metri cubi all’anno;
garantendo al contempo al territorio la gestione
in termini di fornitura idropotabile complessiva anche
in momenti di particolari problematiche meteorologiche
o nel caso di manutenzione di altri impianti.
le persone care solo due volte nell’arco di un anno
mi sta facendo capire a apprezzare quanto siano
importanti le piccole cose della vita, quelle semplici.
La vita all’estero, e credo ancora di più quella
di cantiere, fa capire l’importanza di ciò che prima
si dava per scontato.
Come pensi venga percepita Cmc dai locali? Cmc
è entrata per la prima volta come contractor nel mercato
singaporiano con queste due commesse. Tutti i locali
stanno quindi imparando a conoscerla, e la maggior
parte di essi ne sta apprezzando la serietà e il modo
di lavorare. Il turnover elevato non aiuta a creare legami
forti ma posso dire che con lo staff locale che ci sta
seguendo si è instaurato un rapporto di stima e fiducia
fin dall’inizio. Soprattutto queste figure chiave stanno
apprezzando e facendo proprio il modo di lavorare
di Cmc, appoggiando e sostenendo punti cardine
da sempre nostri come passione, serietà, impegno,
performance e rispetto.
Cosa si può migliorare (se ritieni ci sia qualcosa
da migliorare)? Da trentenne, mi voglio focalizzare
sull’importanza della fase di inserimento di nuove risorse
giovani nella struttura di Cmc perché credo che questa
attività vada implementata e migliorata. Soprattutto
in questo momento critico, ritengo non si possa
prescindere dall’investire sui giovani, portatori
di forze fresche, competenze nuove, modi di lavorare
all’avanguardia e soprattutto entusiasmo che,
amalgamati con l’esperienza, la passione e il modo
di lavorare di figure esperte, creano un mix vincente.
Credo che il percorso di inserimento e crescita
di una figura giovane debba essere analizzato
nei minimi dettagli, ed è fondamentale fin dai primi
passi fissare degli obiettivi .
Concludo sostenendo quanto a mio avviso
sia importante per un ragazzo giovane affrontare
un’esperienza come la mia. Quello dell’estero, o per
lo meno di cantiere, penso sia un passo fondamentale
nella formazione di ogni singola professionalità.
05.2
05.2.a
incontriamoli
di V. C.
Donne allo specchio
05.2.a Da sinistra Melica
Bovinelli e Giuliana Fiammenghi.
Giuliana Fiammenghi, in Cmc dal 1974 e impiegata
presso la Segreteria di Presidenza, a confronto
con Melica Bovinelli, in Cmc dal 2009 e impiegata
presso l’Ufficio Finanza Estero.
Dove abiti e quanto tempo impieghi per recarti
al lavoro?
– Giuliana: Abito a Ravenna, vicino alla sede. Impiego
10 minuti in bicicletta e un quarto d’ora a piedi.
– Melica: Vivo a Ravenna, non lontano dalla sede.
Vengo al lavoro in auto o in bicicletta, ma impiego
un pochino perché prima accompagno la mia bimba
più grande alla scuola materna.
Quanti anni hai e come è composto il tuo nucleo
familiare?
– Giuliana: Ho 55 anni, un marito e una figlia grande
che vive fuori casa.
– Melica: Ho 42 anni, un marito e due bimbe piccole:
Marta e Anna, di 5 e 2 anni.
Come sei riuscita a conciliare gli impegni
extralavorativi con la tua professione?
– Giuliana: Ho potuto contare sull’aiuto dei miei genitori
e dei miei suoceri, che mi hanno aiutata a crescere mia
figlia. Attualmente, le parti si sono invertite, e ora sono
loro ad avere bisogno di me, anche per motivi di salute.
Vorrei riuscire a dedicar loro più tempo, ma sopperisco
in parte avvalendomi di una persona che li assiste.
– Melica: Faccio moltissimi sacrifici per riuscire
ad incastrare tutto, e senza l’aiuto fondamentale di mio
marito e dei miei suoceri non ce la farei. Soprattutto
in occasione delle seppur brevi missioni che nel corso
dell’anno svolgo all’estero, sono loro che si prendono
cura delle bambine e della casa. E io parto tranquilla.
Tolte le ore che dedichi al lavoro e alla famiglia,
quanto tempo riesci a dedicare a te stessa
e come lo spendi?
– Giuliana: Il tempo libero al di fuori del lavoro non è
molto, purtroppo. Gran parte lo dedico alla mia famiglia
e ai miei genitori; sono poi molto importanti anche
le amicizie, che amo coltivare. Mi piace camminare
all’aria aperta, andare in palestra - quando riesco e leggere: il tempo “solo mio” lo dedico a questo.
– Melica: Tolto il tempo libero che viene assorbito
dalla famiglia e dagli affetti, dedico quel poco che resta
a due mie grandi passioni: la corsa e la musica.
Riesco a correre due volte a settimana per circa mezz’ora
e, quando ho tempo, mi rilasso ascoltando musica,
sia sola che in compagnia di mio marito.
Nonostante il lavoro sia ormai da ritenere un lusso,
guardando anche al panorama internazionale,
quali migliorie ritieni si debbano ancora
apportare in Italia, a livello legislativo, per aiutare
una donna con un lavoro di 40 ore settimanali
e una famiglia da gestire?
– Giuliana: Penso sia molto importante per le donne
lavoratrici poter usufruire di un orario flessibile, non solo
per occuparsi del proprio nucleo familiare in senso
stretto, ma soprattutto per sopperire a quelle mancanze
a cui ancora la società civile non riesce a far fronte.
Tutte le donne nella mia fascia di età si trovano a dover
lavorare ancora per qualche anno, e a dover gestire
in parallelo i genitori anziani non più autosufficienti e
- eventualmente - ad aiutare i figli che hanno deciso
di mettere su famiglia. Credo che le aziende private,
unitamente alle pubbliche istituzioni, debbano interagire
maggiormente per far fronte a queste esigenze, che non
riguardano solamente le donne ma l’intera società civile.
– Melica: Credo che per una donna la giornata
lavorativa ideale dovrebbe essere di sei ore, proprio
per darle la possibilità di svolgere al meglio anche i ruoli
di moglie, madre e figlia. L’orario flessibile aiuterebbe
molto in questo senso. Credo inoltre sia importante
una maggior tutela relativa ai permessi concessi per le
malattie dei figli: attualmente sono previsti fino all’ottavo
anno di età del bambino, ma non sono retribuiti.
Ritieni che questa azienda possa o debba
ancora fare qualcosa per aiutare le donne,
in questo senso?
– Giuliana: Sicuramente aiuterebbe un orario più
flessibile, e la creazione di un asilo adiacente ai locali
aziendali rappresenterebbe un grande aiuto per
le giovani madri.
– Melica: Cmc è una realtà aziendale fra le più grandi
in Italia. Proprio per questo penso che, forte
della sua storia, potrebbe sopperire alle mancanze
legislative in favore delle lavoratrici, ad esempio,
concedendo l’orario continuato nel periodo
dell’allattamento. In questa delicata fase, sarebbe
più d’aiuto per una giovane mamma - che spesso
ha già altri figli piccoli - per ottimizzare tempo
ed energie, sia al lavoro che a casa, piuttosto che
interrompere la giornata come invece accade ora.
Tirando le somme, da quando sei in Cmc, cosa ti
ha dato di più e cosa più ti ha tolto questo lavoro?
– Giuliana: Questo lavoro mi ha dato soprattutto
l’indipendenza economica, che ritengo ogni donna
debba avere. Umanamente è stata una grande
ricchezza, poiché ho conosciuto tante persone valide.
Con alcune si sono instaurati dei bei rapporti di amicizia.
– Melica: In Cmc l’ambiente è sereno; capita spesso
di alleggerire la giornata o i momenti di tensione con
una sana risata. Da quando sono qui, sento di essere
cresciuta molto professionalmente, anche perché
ritengo di avere colleghi estremamente preparati.
C’è sempre molto da imparare perché il lavoro
in Cmc è complesso, dal momento che ci raffrontiamo
quotidianamente con molti Paesi diversi fra loro.
Nonostante i lati positivi, ciò che mi toglie e di cui sento
la mancanza resta il tempo.
Quali fra i momenti e le attività sociali hai
apprezzato di più, nell’arco della tua esperienza
lavorativa in Cmc?
– Giuliana: Sicuramente le attività sociali di fine anno,
a cui partecipano soci, dipendenti e pensionati,
ma anche gli eventi e le ricorrenze aziendali,
che sottolineano gli sviluppi, i successi e i momenti
importanti della storia di Cmc.
– Melica: Non lavoro in Cmc da molto tempo, quindi
il mio metro di giudizio è molto stretto. Sicuramente
la visita del Presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano, ma anche i concerti di Natale. Amando
la musica, li apprezzo molto. Sono coinvolgenti
anche gli spettacoli dedicati ai bambini in occasione
dell’Epifania, e gli eventi della polisportiva.
Relativamente alla tua esperienza personale,
Cmc è...
– Giuliana: Cmc è parte integrante della mia famiglia,
poiché mio padre e i miei zii vi hanno lavorato,
trasmettendomi i valori della cooperativa.
– Melica: Non essendo originaria di Ravenna, conoscevo
Cmc al pari di altre grandi aziende. Solo attraverso
i ravennati, prima di essere assunta, ho capito che si
trattava di una realtà molto importante, oltre che di una
grande opportunità. Quando ho detto ai miei suoceri
che avrei lavorato qui, ne sono rimasti piacevolmente
colpiti e - ad oggi - non ho motivo di smentirli.
Incontro con i giovani studenti di Finale Emilia
Martedì 23 aprile, Leonardo Potenza e Alessandra Pinza,
della Direzione del Personale, sono stati invitati
a tenere un incontro con giovani studenti dell’Istituto
di Istruzione Superiore di Agraria e per Geometri
“I. Calvi” di Finale Emilia in provincia di Modena.
Lo scopo dell’incontro è stato quello di presentare
ai ragazzi delle classi quarte (circa 40 alunni) la Cmc
e la sua organizzazione, illustrare le opere realizzate
nel mondo e per spiegare gli aspetti che devono
coltivare e sviluppare per poter poi, una volta diplomati,
proporsi sul mercato del lavoro, motivandoli quindi
maggiormente allo studio ed incoraggiandoli ad
affrontare un futuro non semplice per i giovani d’oggi.
La scuola “I. Calvi” è al momento inagibile (a causa
delle scosse in Emilia del 20 e 29 maggio scorso) e gli
studenti, circa 600, sono stati trasferiti in una struttura
prefabbricata, abbastanza confortevole, proprio accanto
all’edificio originario, in attesa che venga ristrutturato.
L’incontro, è avvenuto con la 4°E e la 4°F, alla presenza
della Prof.ssa di matematica Ivana Covezzi e del Prof
p.14 la Betoniera
di topografia, Sig. Schumè. La Prof.ssa Covezzi ci ha
raccontato quanto accaduto lo scorso anno a causa
del terremoto che ha colpito quelle zone dell’Emilia,
mostrandoci anche dall’esterno il plesso scolastico
danneggiato ed a tutt’oggi inagibile; dal 17 settembre
scorso la scuola è stata comunque in grado
di assicurare l’inizio regolare delle lezioni nei locali
prefabbricati, dotati di impianti di climatizzazione,
di aule tutte equipaggiate da lavagne Lim (lavagna
d’ardesia e gesso sono un ricordo del passato) e di
quanto occorre per far sentire i ragazzi a proprio agio
nonostante il sisma e i disagi che ha comportato.
A fine incontro siamo poi stati accompagnati
all’esterno del plesso scolastico, a visitare una bella
e vasta area verde di svariati ettari, di pertinenza
dell’Istituto Agrario con vivaio, officine e laboratori
in cui diversi ragazzi in tuta da lavoro, stavano
seguendo le lezioni pratiche dei loro corsi.
Prima di accomiatarci si è discusso dell’eventualità,
per il prossimo anno scolastico, di invitare alcune
classi a visitare la Cmc e i suoi cantieri
06
welfare aziendale
di F. F.
Mutua Futura, assistenza sanitaria
integrativa ed estensione ai familiari
Cmc, in un’ottica di attenzione alla salute dei propri soci, è tra i soci fondatori
di Mutua Futura, la mutua territoriale costituita a Ravenna, che ha come
finalità la prevenzione e la tutela della salute dei suoi soci e dei loro familiari.
Mutua Futura è convenzionata e collabora con UniSalute la più grande
compagnia italiana di copertura sanitaria, fondata dal Gruppo Unipol
nel 1995. Vediamo insieme in cosa consiste questa importante forma
di welfare aziendale.
Il sistema di welfare pubblico, nato negli anni ’60 e ’70 in pieno boom economico
e allo scopo di coprire bisogni sanitari e sociali degli italiani e di garantire equità
sociale nell’accesso ai servizi per tutti i cittadini, risulta oggi sempre più incapace
di rispondere alle concrete esigenze dei cittadini/lavoratori, che nel corso del tempo
sono diventate sempre più complesse a causa dell’invecchiamento della popolazione,
del cambio di stili di vita ecc.
Le crescenti difficoltà del sistema sanitario e i continui tagli degli ultimi anni, hanno
comportato l’aumento dei ticket, liste di attesa sempre più lunghe e pronto soccorso
ingolfati e così le mutue integrative, che sembravano passate di moda, stanno
tornando alla ribalta.
La sfida delle cooperative, che hanno per definizione scopo mutualistico e sono
geneticamente sensibili e attente nel cercare di dare risposta ai bisogni dei lavoratori, è
quella di fornire soluzioni pratiche alle esigenze dei soci: la mutualità si concretizza in
un’associazione privata tra persone che porta sia vantaggi reciproci, sia benefici
alla collettività, nella logica del dare-avere.
Viviamo in un’epoca in cui il sistema sanitario fatica sempre di più ad erogare
prestazioni, in particolare diagnostica e ambulatoriale, ed è quindi sempre più forte
la richiesta di integrazione tra servizi sanitari pubblici e privati.
Attraverso l’iscrizione ad una mutua questa integrazione è facilitata e incentivata
in quanto gli associati possono accedere a servizi di sanità privata a prezzi ridotti
o avere la possibilità di farsi rimborsare anche integralmente il costo dei ticket.
Gli importi delle coperture assicurative variano e, ovviamente, più l’importo è alto più
sono le prestazioni soggette a rimborso o addirittura gratuite nei centri convenzionati.
Cmc, in un’ottica di attenzione alla salute dei propri soci, è tra i soci fondatori
di Mutua Futura, la mutua territoriale costituita a Ravenna, che ha come finalità
la prevenzione e la tutela della salute dei suoi soci e dei loro familiari.
Mutua Futura è convenzionata e collabora con UniSalute la più grande compagnia
italiana di copertura sanitaria, fondata dal Gruppo Unipol nel 1995.
La Cooperativa sottoscrive la polizza sanitaria con Mutua Futura, pagando
per intero la quota di adesione (pari a € 132,00) per tutti i soci cooperatori
aderenti e offrendo una copertura sanitaria cumulativa (Piano Sanitario Verde),
con indubbi vantaggi:
• erogazione di prestazioni sanitarie integrative rispetto al Servizio Sanitario Nazionale;
• pagamento diretto di visite specialistiche o accertamenti in strutture convenzionate e
rimborso di tickets sanitari;
• assistenza ai soci nell’orientarsi nel mondo della sanità e delle varie strutture
pubbliche e private;
• servizio di prenotazione presso le strutture convenzionate, aiutando i soci a non
perdere tempo con le solite trafile burocratiche;
• fornire ai soci informazioni e consigli sanitari per i casi di emergenza, attraverso
un medico qualificato;
• prestazioni gratuite di prevenzione della salute;
• affiancare i soci per ottenere la migliore assistenza nel momento del bisogno.
In un momento di crisi, come quello che stiamo vivendo, Cmc si propone di aiutare
i soci ad estendere anche ai loro familiari l’iscrizione alla mutua.
Le quote di adesione per l’estensione della polizza ai familiari non potranno che essere
a carico dei soci, tuttavia la Cooperativa è disponibile ad anticipare il pagamento
a Mutua Futura, consentendo al socio di restituire il costo attraverso piccole trattenute
mensili in busta paga.
Per ottenere l’attivazione della polizza occorrerà però ottenere l’adesione
di un numero minimo di nuclei familiari (50-60 adesioni).
Augurandoci che la proposta di estensione della polizza ai familiari possa rispondere
alle necessità dei soci, invitiamo tutti coloro che sono interessati a segnalare
la loro disponibilità alla Segreteria Sociale (e-mail: [email protected];
[email protected]; [email protected] – tel. 0544/428531)
Invitiamo inoltre tutti i neo soci e i soci che ancora non l’abbiano fatto, ad aderire
a Mutua Futura e ad usufruire dei servizi offerti e delle visite di prevenzione mirata,
completamente gratuite, previste dal Piano Sanitario Verde.
p.15 la Betoniera
07.a
07
07.e
noi e voi
Noi e voi
07.b
07.a All’isola degli Spinaroni.
» Insieme per un giorno
» A scuola di Costituzione
Ha preso avvio mercoledì 29 maggio, presso
la Standiana, la sesta edizione dell’iniziativa voluta
dal Circolo Sportivo Ricreativo e Culturale Portuali
di Ravenna e rivolta agli anziani non autosufficienti
residenti in Casa Residenza Anziani e frequentanti
i Centri Diurni di tutte le strutture della rete dei servizi
intitolata “Insieme per un giorno... a primavera”.
Si è tenuto il 10 maggio, nell’aula magna dell’istituto
Itis di Ravenna, l’incontro degli studenti con il magistrato
Marco Imperato.
07.b All’isola degli Spinaroni
Matteucci e Fucchi insieme
al partigiano Giulio Pantoli.
07.c Gli anziani alla Festa
della Standiana.
07.d In piazza del Popolo
a Ravenna gli atleti delle giornate
dello sport come integrazione.
07.e Il salvadanaio in Cmc
per il progetto “anche il tuo
centesimo diventa importante”.
07.c
Il progetto è nato per proporre un diversivo agli anziani
che usufruiscono delle Case Residenza e dei Centri
Diurni, creando momenti piacevoli per spezzare
la routine quotidiana.
Hanno aderito al progetto le strutture: Pallavicini
Baronio, Garibaldi, S.Chiara, Santa Teresa di Ravenna,
Baccarini e Maccabelli di Russi, Busignani di Cervia,
Villa Verde di Milano Marittima, Zalambani
di S.Alberto, Villa Serena di S. Romualdo e il C.D.
Sergio Ghinassi di Piangipane.
Gli ospiti di queste strutture trascorreranno quattro
pomeriggi durante il mese di maggio e giugno
nello spazio che il Comune di Ravenna ha concesso
in gestione al C.S.R.C. Portuali presso il lago della
Standiana e che è stato predisposto per accogliere
anche persone disabili.
Nella prima giornata Cmc, come nelle edizioni
precedenti, ha offerto ai 170 partecipanti
una buonissima torta.
07.d
» Terza edizione di Opera
Si è svolta dal 23 al 25 maggio a Ravenna la terza
edizione del Festival del lavoro ‘Opera’ organizzato
dalla Cgil di Ravenna con il contributo, fra gli altri,
anche di Cmc Ravenna.
Tema della manifestazione di quest’anno era
“Lavoro in corso: tra utopia e realtà”.
Nel corso del Festival è stato presentato uno studio
condotto dall’Ufficio studi e ricerche della Cgil
di Ravenna sull’andamento economico e occupazionale
nel territorio della provincia di Ravenna dal 2007
ad oggi ed una videoinchiesta, realizzata con la regia
di Gerardo Lamattina, attraverso la quale si propone
un viaggio tra i lavoratori che racconteranno
le loro esperienze professionali, le loro aspettative,
ambizioni, delusioni e soddisfazioni.
Al centro della conferenza il tema “La Costituzione:
un sogno (progetto) ancora da realizzare”.
L’iniziativa, promossa da Auser Ravenna,
in collaborazione con il Comitato per la Legalità
e la Democrazia e con il Circolo di Libertà e Giustizia,
vedeva fra gli sponsor anche Cmc.
Marco Imperato è un magistrato che da tempo
partecipa ad incontri pubblici per contribuire
alla diffusione della cultura della legalità fra i cittadini
e per far conoscere la Costituzione ai più giovani.
Nato a La Spezia nel 1975, dal 2008 lavora come
Pubblico Ministero in Emilia Romagna dopo
aver passato 4 anni anche alla Procura di Marsala.
» Anche il tuo centesimo
diventa importante
L’associazione di volontariato Il Terzo Mondo
da anni è impegnata in progetti di cooperazione
umanitaria in Camerun.
Dopo la positiva esperienza che ha portato, grazie
anche alla collaborazione di Cmc, alla costruzione
di una scuola nel villaggio di Baleveng che raccoglie
oltre 120 bambini, si apre oggi un nuovo progetto,
patrocinato dal Comune e dalla Provincia di Ravenna
oltre che dal Consolato Onorario del Camerun,
per la costruzione a Yaoundè di un centro culturale,
“la casa della pace”, dedicato ai bambini e alle donne,
con una particolare attenzione a tre temi:
il diritto allo studio, l’educazione e la riabilatazione
e il sostegno delle donne nell’impresa sociale.
Il progetto consiste nell’esposizione di salvadanai
in diverse aziende, bar e attività commerciali
della nostra città.
Anche Cmc ha deciso di ospitare un salvadanaio
che potrete trovare presso la portineria della sede di
Ravenna. “Anche il tuo centesimo diventa importante”
vuole essere un modo concreto per promuovere
la sensibilità e la generosità della nostra comunità.
Un classico giro di valzer, Da Weber a Casadei
passando per Strauss
Mentre il giornale è in stampa è partito il Ravenna
Festival 2013, la rassegna musicale che giunge alla XXIV
edizione. Partendo dalla “Trilogia popolare” verdiana
che ha concluso l’edizione 2012 del festival, si è pensato
di declinare il concetto di “popolare” conferendogli
una centralità tematica che innerva parte della
programmazione, indagandone le varie sfaccettature.
Questo consentirà di approfondire quella che è stata
la diffusione al di fuori dei teatri d’opera delle musiche
verdiane ma sarà anche una occasione per indagare
l’identità musicale del nostro territorio con la musica
da ballo romagnola ovvero il cosiddetto “liscio”.
Naturalmente quando si parla di “liscio” si parla
p.16 la Betoniera
di Secondo Casadei, che al genere ha conferito
la dimensione di leggenda.
La serata che Cmc sostiene proporrà una curiosa
proposta musicale: una orchestra sinfonica diretta
dal primo violoncello dei Wiener Philharmoniker,
Franz Bartolomey, che ci condurrà in un’affascinante
itinerario che segue le tracce della presenza del valzer
nel grande repertorio sinfonico, da Carl Maria
von Weber a Johann Strauß jr. concludendo proprio
con Secondo Casadei, lo “Strauss della Romagna”.
Un’occasione unica per trovare il classico
nel popolare e viceversa.. con i giovani orchestrali
della “Cherubini”.
Cmc premiata per il
progetto della Darsena
Il 4 giugno nell’ambito del Convegno “Tourism for
Italy – progettare per la riqualificazione”, è stato
premiato all’Eire, importante punto di incontro
degli operatori del mercato immobiliare italiano,
il progetto realizzato dagli studi milanesi
Metrogramma B&F e Chapman Taylor Architetti
commissionato da Cmc per la riqualificazione
dell’area di proprietà adiacente alla darsena di città.
Il progetto è stato premiato nella sezione
The Winner Overall. Insieme agli architetti Andrea
Boschetti e Alessandro Stroligo di Chapman
Taylor che hanno ritirato il premio, era presente
per Cmc l’ing Marco Poncetta.
» L’isola dei partigiani
L’Isola degli Spinaroni è un’isoletta della Piallassa
di Ravenna, nota per essere stata sede del “Terzo Lori”,
il VI Distaccamento della Brigata Partigiana Garibaldi,
dal settembre al dicembre 1944.
L’isolotto prende il nome dall’arbusto di “spinarone”
che fino agli anni ’60 lo ricopriva pressoché
interamente. L’ANPI di Ravenna ha ristrutturato
il capanno storico dell’isola e lo ha fatto diventare
un centro didattico per raccontare ai ragazzi la storia
della Resistenza e il valore del Parco del Delta del Po.
Grazie ad una barca acquistata col contributo di tante
imprese ravennati, compresa la Cmc, è oggi possibile
recarsi all’isola degli Spinaroni per conoscere da vicino
un luogo simbolo della Liberazione di Ravenna
e una bellissima oasi naturalistica.
Mercoledì 8 maggio anche il Presidente e il Vice
Presidente di Cmc, Massimo Matteucci e Maurizio
Fucchi, sono saliti sulla barca e hanno partecipato
alla lezione che, nell’occasione, vedeva come ospiti
due classi di scuola elementare di Castiglione di Cervia.
Accompagnati da Ivano Artioli, presidente provinciale
dell’Anpi, Matteucci e Fucchi hanno potuto così
apprezzare la bontà dell’iniziativa sostenuta anche
dalla nostra cooperativa.
L’evento, sostenuto fra gli altri anche da Cmc,
ha portato a Ravenna oltre 30 squadre di atleti
provenienti da tutta Italia e da molti paesi del mondo.
Bella e coinvolgente, come sempre, la sfilata per le vie
di Ravenna di sabato mattina che ha portato atleti
e accompagnatori, con gli zainetti gialli di Cmc, fino
in piazza del Popolo dove sono stati ricevuti e salutati
dall’assessore allo sport del Comune di Ravenna.
» Il Riviera di Romagna
conclude al sesto posto
Ricordando
Giovanni Falcone e
Paolo Borsellino
Decimo successo esterno stagionale sabato 4 maggio
per la Riviera di Romagna.
Il club romagnolo ha sbancato anche il terreno del
Chiasiellis nell’ultima giornata di serie A, chiudendo
al sesto posto a quota 48 punti la sua seconda stagione
nella massima serie, un ottimo risultato per la squadra
ravennate/cervese!
Per la cronaca si aggiudica il campionato il Torres
(81 punti), seguito dal Tavagnacco (78 punti).
07.f La squadra femminile
Il 23 maggio scorso, nel giorno della legalità
e del ventunesimo anniversario della strage
di Capaci, la società Empedocle ha ricordato
il sacrificio di Giovanni Falcone e Francesca
Morvillo e degli agenti della scorta Vito Schifani,
Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
del Riviera di Romagna.
L’Empedocle ha ribadito l’impegno a svolgere
il proprio dovere per l’affermazione della legalità
giorno dopo giorno, in sintonia anche
con le recenti dichiarazioni del senatore
Giuseppe Lumia.
07.f
» Le giornate dello sport
come integrazione
“È necessario coadiuvare l’azione della
magistratura e delle forze dell’ordine – ha detto
Giuseppe Lumia – migliorando il controllo
di legalità sulle imprese”.
“Ricordiamo Falcone e Borsellino, Saetta
e Livatino, questi ultimi due morti su questa strada
che stiamo migliorando, svolgendo con onestà
il proprio dovere” ha detto Pierfrancesco Paglini,
project manager dell’Empedocle.
Il manager da Caltanissetta, dove sono in corso
i lavori di ammodernamento nel secondo lotto
della statale 640, ha idealmente abbracciato
le migliaia di studenti arrivati con le navi
della legalità a Palermo per sentire “la bellezza
del fresco profumo di libertà”.
Grande successo, anche quest’anno, per “Le giornate
dello sport come integrazione”, la manifestazione,
giunta alla sua undicesima edizione, che
si è tenuta a Ravenna da giovedì 9 a domenica
12 maggio, con l’organizzazione dell’ASD, Centro
Sport Terapia Judo Ravenna.
Dal 12 al 21 luglio torna il Festival di Santarcangelo
Il Festival di Santarcangelo dei Teatri è una kermesse
di richiamo internazionale con musica, danza, teatro,
linguaggi sperimentali e folklore nell’antico borgo
di Santarcangelo. Il bellissimo borgo dell’entroterra
di Rimini ospita dal 1971 una delle kermesse teatrali
più famose d’Italia, una finestra aperta sul teatro
sperimentale. Nei primi anni ‘70 quest’evento era
promosso dall’amministrazione comunale e pervaso
da un forte impeto politico. Era il periodo in cui
si scendeva in piazza per esternare idee e dissensi.
La piazza si trasformava in luogo d’incontro,
di discussione, nonché di espressione artistica. Le parole
d’ordine erano teatro educativo, teatro propedeutico.
A Santarcangelo si portò la città dentro il teatro,
aiutandosi con spettacoli fuori dai canoni convenzionali.
p.17 la Betoniera
Il festival è cresciuto assimilando iniziative e proposte,
proponendo laboratori e training. I giovani trovarono
nel festival un punto d’incontro, iniziando a radunarsi
ogni estate accampandosi qua e la per il territorio
santarcangiolese per seguire e partecipare agli eventi.
Dagli anni ‘90 a Santarcangelo dei Teatri si iniziano
a vedere nuove tipologie di espressione artistica,
convegni, mostre d’arte, concerti, poesia, seminari.
Il festival, sostenuto anche da Cmc, tornerà dall’11 al
21 luglio animando, come ogni anno, strade, piazze,
case private e spazi come il Lavatoio e lo Sferisterio,
con spettacoli di ogni genere che riflettono sul
concetto di teatro e di rappresentazione. Allo
spettatore viene richiesto di integrarsi con gli artisti
e viceversa in un connubio unico e inimitabile.
08.1.a-d Momenti della gita
a Verona.
08.a-g La braciolata 2013.
08.1.a
08.1
08.1.b
08.1.c
attività sociali
di Alvaro Zavatta
Verona oh… cara!
Ed eccoci qua! Lo “zoccolo duro” dei pensionati Cmc
(a dire il vero qualche faccia nuova e qualcun’altra
giovane c’è) è pronto per la gita di primavera,
quest’anno particolarmente fredda e piovosa.
Le previsioni sono pessime: pioggia e vento per tutto
il giorno ma, equipaggiati con berretti, ombrelli
e k-way, gli impavidi gitanti, puntuali come orologi
svizzeri, alle 6.00 del mattino del 20 aprile sono pronti
per la partenza; meta Verona e lago di Garda con visita
al Vittoriale degli Italiani.
Come recita il poeta dialettale Berto Barbarani, anch’io
“Voria cantar Verona…”, ma chi non la conosce?
La città di Giulietta e Romeo, dell’Arena, degli Scaligeri,
del pandoro, del sindaco Tosi.
Beh, chi non c’è mai stato bisogna proprio che faccia
un pensierino per andarla a visitare, perché ne vale
veramente la pena.
Di origini antichissime, sorta lungo il fiume Adige dove
questo forma un doppio meandro, fin dall’antichità è
punto nodale dei vari sistemi di trasporto che collegano
l’Italia centrale e nord-occidentale. La sua importanza
strategica è stata motivo di varie dominazioni,
tuttavia la città si è sviluppata, progressivamente
ed ininterrottamente durante duemila anni, integrando
gli elementi artistici ed architettonici dei diversi periodi
che si sono succeduti, per cui l’Unesco l’ha dichiarata
patrimonio dell’umanità. I moderni veronesi fruiscono
ancora degli antichi monumenti aumentandone la
già forte attrattiva turistica organizzando manifestazioni
internazionali quali il “Festival lirico” all’Arena
o “L’Estate teatrale veronese” al Teatro romano.
Dopo aver ammirato con un giro in autobus le mura
della città perfettamente conservate dove si passeggia
e si pratica jogging, tra folate di vento e qualche goccia
di pioggia, comincia la passeggiata nel centro storico
con la dettagliata spiegazione di due esperte guide.
I monumenti sono tanti di origine romana, medioevale,
scaligera, veneziana; raccontarli sarebbe un elenco
anche un po’ noioso di epoche, stili, artisti per cui….
andate a vederli e riempitevi gli occhi di “cose” belle.
Rimarrete affascinati dallo stile romanico veronese
a “strisce” rosse e bianche, dalle arche scaligere mini
08.c
cimitero, di stile gotico, per illustri componenti
della famiglia della Scala che, essendo ghibellini,
non volevano essere sepolti in chiesa; si trova qui anche
Cangrande della Scala a cui Dante dedicò il Paradiso
ad eterna riconoscenza per l’ospitalità offertagli.
I veronesi, particolarmente litigiosi, rivaleggiavano
erigendo case-torri che furono abbattute, sotto il
dominio Veneziano, per far capire bene chi comandava;
per fortuna qualcuna fu lasciata così si può salire
sulla Torre dei Lamberti, la più alta della città,
ed ammirare un completo panorama o stupire davanti
alla torre del Gardello , su cui era posto il primo
orologio meccanico consultabile da tutti i cittadini.
Ci siamo: via Cappello casa di Giulietta. Dall’androne,
alle cui pareti sono affissi dei pannelli in cartongesso
rimovibili su cui migliaia di turisti lasciano firme, dediche
e messaggi d’amore, si accede al cortiletto interno quasi
anonimo, su cui si affaccia la casa-torre che conserva,
nella chiave di volta dell’arco, lo stemma del cappello;
sulle altre pareti, “muri dell’amore”, variopinte gomme
americane (o pezzi di plastilina?) con su scritte ancora
dediche e messaggi e poi… il famoso “balconcino”
sotto il quale è stata posizionata una statua
di bronzo di Giulietta; la leggenda vuole che chi,
scaramanticamente, le tocca il seno destro sarà
fortunato in campo affettivo (quel seno è lucidissimo!).
“Mi par d’udir ancor / quelle amorose parole / che lievi
come un soffio / Romeo a …”
Giulietta, Giulietta cosa combini? Tra dediche,
messaggi, “ toccamenti” e… magiche atmosfere,
che mai direbbe ora il tuo Romeo?
Se si sapesse che storicamente non siete mai esistiti
e che la vostra tragica storia d’amore è solo frutto
del genio narrativo di sir William Shakespeare,
cambierebbe qualcosa? Penso proprio di no,
Shakespeare vi ha reso immortali.
Il giro termina all’Arena (e dove sennò?), terzo anfiteatro
romano, in Italia, per dimensione, è giustamente
il simbolo di questa città; da qualunque parte
la si guardi è grandiosa, maestosa, imponente.
08.d
p.18 la Betoniera
Al centro stanno allestendo le scenografie del Rigoletto;
il personale specializzato prova e riprova gli allestimenti
delle scenografie delle varie opere per ottimizzare
i tempi ed essere così pronti per l’evento estivo.
Se si vuole assistere ad uno spettacolo bisogna non solo
prenotare con largo anticipo, ma pagare un “salato”
biglietto. Una volta 30.000 persone assistevano gratis
agli spettacoli, bastava presentare un osso su cui
era indicato il numero dell’ingresso e quello del posto
da occupare: altri tempi!
08.b
Ci si attarda davanti all’Arena per le foto e per ammirare
una mostra di superbe auto d’epoca; così ci facciamo
“sorprendere” dai previsti grossi goccioloni e forti
folate di vento che rompono più di un ombrello.
Ed ora ci aspetta un impegno non meno importante:
a Peschiera del Garda, al ristorante “Al Fiore”,
siamo attesi per il pranzo: ambiente raffinato,
pietanze squisite, personale cordiale.
Terminato il pranzo, per fortuna ha smesso di piovere,
qualche raggio di sole prova a forzare la cortina
di nubi minacciose; a volte ci riesce, tira un forte
vento e la superficie del lago è come tappezzata
dal dorso di bianche pecorelle.
Un giovane pilota-capitano ci invita a salire a bordo
di un piccolo battello per la traversata; per rincuorarci
e farci superare qualche lieve timore ci dice che, oltre
a portarci sull’altra sponda, lui dovrà anche tornare:
quindi tranquilli. Allegramente ci imbarchiamo ed
ha inizio la navigazione sotto costa: Dogana, Bardolino,
Garda, Capo san Vicilio; un timido sole rende ancora
più suggestivi questi borghi pittoreschi e fa splendere
le cime innevate dei monti. Si levano degli ohh!...ohh!
di ammirazione.
Poi la musica cambia: la prua diretta verso Gardone
Riviera, dalla parte opposta del lago, velocità sostenuta
per “prendere” meglio le onde, il cielo è più scuro
e le “pecorelle” sono più numerose. Dal vetro non
si vede quasi più niente, è pioggia o sono spruzzi?
Il battello dondola e salta, secchiate d’acqua
s’abbattono sulla tolda.
Nessuna paura per vecchi lupi del mare Adriatico!
08.e
08.2.a Un’mmagine di Orvieto.
08.3.a Un’immagine di Cuneo.
08.a
08.1.d
08.2
08.2.a
attività sociali
Ma succede che qualche viso sbianca per il mal di
“lago”e si ride per superare un briciolo d’inquietudine.
L’imbarcazione rallenta: siamo di fronte ad Isola
del Garda, una lingua di terra per meditazione,
oasi di pace di rara bellezza, paradiso per piante
ed uccelli in particolare aironi cinerini.
Ancora un po’ di “danza” ed ecco Gardone col suo
Grand Hotel, la casa che ospitò Claretta Petacci
trasformata in hotel da 800,00 euro a notte (scusate
se è poco!), a seguire Torre san Marco dove D’Annunzio
ormeggiava il suo Mas.
Questi luoghi, verso la metà dell’ottocento, furono
scoperti dai tedeschi ed eletti a residenza invernale,
per il loro clima mite, da nobili e ricchi borghesi;
così i borghi di pescatori si trasformarono in amene
località turistiche con case, alberghi e giardini in cui
attecchirono senza difficoltà piante, alberi ed arbusti
tipici della macchia mediterranea.
Adagiato sulla collina, infine, ci attende il Vittoriale degli
Italiani, il parco più bello d’Italia edizione 2012, ultima
dimora di Gabriele D’Annunzio, lo scrittore poliedrico,
il vate, l’eroe, l’imaginifico, l’amante (di donne
ne ha avute parecchie) che trasformò la già bella villa
di Cargnacco in una cittadella monumentale,
un complesso di edifici, viali, giardini, corsi d’acqua….
fino al mausoleo dove è sepolto circondato dalle tombe
dei suoi amici. La scelta architettonica classicheggiante
e ricca di elementi ricorrenti: nicchie, colonne, pilastri,
sovrabbondante di oggetti preziosi e strani (la casa)
e oggetti “particolari”(chi può vantare nel proprio
giardino una nave da guerra, un aereo,
un sommergibile,sassi del Pasubio?) ridondanti
di simbologia a memoria della sua “vita inimitabile”
(la modestia non era una sua virtù!) e delle imprese
degli Italiani durante la I° guerra mondiale.
Gita
ad Orvieto
Tour
delle Langhe
Gita ad Orvieto per soci e dipendenti Cmc e Csc
sabato 28 settembre 2013
Il Circolo dei Cooperatori Ravennati organizza
dal 4 al 6 ottobre una gita nelle Langhe.
Il programma
Il programma
– 6,00 Ritrovo dei partecipanti presso la sede Cmc
e partenza;
– 9,00 Arrivo ad Orvieto con visita guidata alla città,
al meraviglioso Duomo del trecento, al Pozzo
di San Patrizio ed al quartiere medievale;
– 12,30 Pranzo in un ristorante del centro con
menù tipico;
– 14,30 Visita guidata alla Città sotterranea;
– 18,00 partenza per Ravenna e arrivo previsto
per le 21 circa.
– Primo giorno: partenza in pullman G.T. in mattinata .
Visita a Grinzane Cavour. Alle 13 merenda contadina
alla Cascina delle Langhe. Nel pomeriggio visita di
Cherarsco napoleonica. Proseguimento fino a Cuneo
con sistemazione in hotel 4 stelle e cena in ristorante
con menù tipico.
– Secondo giorno: prima colazione in hotel, visita
di Cuneo con guida. Pranzo libero.
Nel pomeriggio visita di Mondovì e all’imponente
Santuario di Vicoforte. Rientro in hotel a Cuneo
e cena in ristorante con menù tipico.
– Terzo giorno: prima colazione in hotel. Visita di Alba.
Pranzo libero. Pomeriggio libero per partecipare alla
fiera “Mercato del tartufo”. Nel tardo pomeriggio
rientro a Ravenna.
– Il costo della gita 77 euro
– Soci sconto di € 37
– Familiari sconto di € 22
– Ridotto ragazzi con meno di 12 anni sconto di € 37
– Le quote comprendono:
trasporto in pullman G.T. riservato da Ravenna
(dotato di servizi) · Iva, pedaggi e parcheggi · Pranzo in
un ristorante del centro storico · Ingressi e visite guidate
· Assicurazione medico/sanitaria e bagaglio.
– La quota non comprende:
tutto quanto non espressamente menzionato alla voce
“le quote comprendono”.
– Scadenze per le prenotazioni:
entro il 26 agosto 2013 occorre confermare la propria
partecipazione telefonando ai soci Guido Leoni
(cel. 335 7205943) Raffaello Rossi (cel. 349 7745885)
Mauro Montanari (tel. 0544 428551) e saldando
l’intero importo presso l’ufficio soci da Raffaella Pollini
(tel. 0544 428286).
– Quota di partecipazione 295 euro
(minimo 35 partecipanti)
– Supplemento camera singola 60 euro
(salvo disponibilità)
– Le quote comprendono:
viaggio in pullman G.T., sistemazione hotel 4 stelle
con camera doppia con servizi, trattamento di mezza
pensione, bevande ai pasti e caffè, merenda contadina,
servizio guida per 2 giornate, biglietto funicolare,
assicurazione medica, assicurazione a copertura penali
d’annullamento.
– Scadenze per le prenotazioni:
per i Soci del Circolo dal 2 al 5 luglio dalle ore 9 alle 12,
per i non soci dall’8 al 12 luglio sino ad esaurimento
posti disponibili.
Acconto di 80 euro al momento della prenotazione.
Saldo dal 3 al 6 settembre.
Per i dipendenti e pensionati Cmc rivolgersi a
Raffaello Rossi (cel. 349 7745885).
E da ultimo come non ringraziare Ermanno! grande
organizzatore, impeccabile come sempre; grazie anche
alla new-entry Raffaello: siete un team perfetto, cosa
possiamo pretendere di più? E... arrivederci alla prossima!
p.19 la Betoniera
08.3.a
attività sociali
La pioggia si fa più insistente ma il parco merita
e vogliamo vedere più che si può e così
“…as avessom d’anghè… mo as divartessom”.
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