Date Giugno 2013 Titolo La Betoniera 03 2013 2.96 MB
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Date Giugno 2013 Titolo La Betoniera 03 2013 2.96 MB
01.1.a 01.1 01.1.b 01.1.c 01.1.d in primo piano di Mara Cavallari stupidamente ottimisti. Occorre rimettere in campo voglia di rischiare e innovazione. Ce la si può fare e Cmc ne è un esempio.” Nomina del Comitato Elettorale Approvato il bilancio 2012 L’assemblea dei soci Cmc ha anche nominato, come previsto dal regolamento, il Comitato Elettorale che dovrà sovrintendere alla definizione della lista dei Candidati per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione previsto nel 2014, nonché al regolare espletamento delle operazioni di voto nel corso dell’Assemblea medesima. Membri effettivi del Comitato sono stati eletti: Mario Garelli (Presidente), Guido Bay, Mauro Cedrini, Diego Lorenzi, Raffaella Pollini, Claudio Saccomandi, Renzo Zaccaria. Membri supplenti sono stati eletti Milena Sassatelli e Massimo Zalambani. Premiazione Soci pensionati 01.1.a La Presidenza dell’Assemblea. Da destra: il vice Presidente Maurizio Fucchi, il Presidente di Unipol Pierluigi Stefanini, il Presidente di Cmc Massimo Matteucci e l’AD Dario Foschini. 01.1.b-d Alcuni momenti della premiazione dei soci pensionati. 01.1.e La platea. L’assemblea dei soci di Cmc ha approvato, nell’assemblea di sabato 1 giugno, il bilancio di esercizio 2012. Nel 2012, ha riferito il Presidente Massimo Matteucci nella sua relazione, il fatturato consolidato del gruppo Cmc è stato di 908,6 milioni di euro: 8,6 milioni in più rispetto al 2011. Pari a € 759,4 milioni i ricavi realizzati nel core business delle costruzioni (50 milioni c.a. in meno sul 2011); di questi, 393 milioni (il 52%) sono stati realizzati all’estero: Africa Australe, Cina e Sud Est Asiatico, Algeria, Stati Uniti. Est Europa (Bulgaria). Il margine operativo lordo (Ebitda) è stato di € 85,7 milioni (10 milioni c.a. in meno sul 2011); pari a € 10,1 milioni il risultato netto di esercizio (contro i 13 milioni del 2011). In Italia e all’estero, il gruppo Cmc ha complessivamente occupato 7.814 lavoratori (7.161 nel 2011) di cui 483 compongono l’organico fisso e 403 sono soci cooperatori. compiuta negli ultimi anni di acquisire una società statunitense, l’LMH, che, anche se di modeste dimensioni, ha permesso l’ingresso su un mercato molto interessante. Infine, ha concluso il prof. Norsa – Cmc si conferma una delle imprese italiane ed europee maggiormente specializzate nel settore del tunneling, un settore sempre più strategico anche in Europa”. L’assemblea è stata conclusa dall’intervento di Pierluigi Stefanini, Presidente di Unipol Gruppo Finanziario Spa. “Gli importanti risultati ottenuti da Cmc, soprattutto se rapportati al grave contesto economico recessivo – ha detto Stefanini – dimostrano una efficace capacità imprenditoriale e una valida sintesi dei fattori produttivi, finanziari e patrimoniali. La forte proiezione sui mercati esteri conferma un’intelligente strategia che ha saputo distribuire il rischio e cogliere importanti spazi di mercato. La sfida che abbiamo tutti davanti – ha concluso Stefanini – è enorme. Non si tratta di essere 01.1.e L’Amministratore Delegato Dario Foschini ha ricordato che il budget 2013 della Cooperativa indica ricavi per oltre 1 miliardo di euro, dunque in ripresa dopo la stasi del 2012. Un programma sostenuto dall’avvio, in Italia, di diverse nuove commesse tra cui quelle Anas in Sicilia ed i lavori portuali di Ancona e Piombino. Saranno inoltre ampliate le attività estere anche attraverso l’ingresso in nuovi mercati: dopo gli Usa, nel 2013 Cmc sarà presente anche in Cile e India. Nel dibattito sono intervenuti il Sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci che, fra le altre cose, ha voluto ringraziare Cmc per il sostegno determinante dato alle attività culturali, sportive e sociali del territorio ravennate e l’on. Alberto Pagani che ha richiamato gli impegni urgenti e straordinari che stanno alla base della nascita del governo Letta. È intervenuto anche il prof. Aldo Norsa, curatore dell’annuale classifica ufficiale dei general contractor pubblicata da Edilizia e Territorio che ha ribadito come Cmc, che mantiene il 5° posto nella classifica dei grandi costruttori italiani, continua a presentare, in un panorama generale di forte crisi del settore, importanti peculiarità. La forte presenza sul mercato estero, innanzitutto, a partire da paesi strategici quali la Cina, l’Estremo Oriente, il Sudafrica. E poi la scelta coraggiosa p.03 la Betoniera Come ogni anno sono stati premiati i i soci che sono andati in pensione nel periodo giugno 2012 - maggio 2013. Quest’anno sono stati 15 : Bruno Baccarini, Gianluigi Bracci, Claudio Cedroni, Riccardo Ciappini, Fiorenzo Fabbri, Flavio Danilo Ferraresi, Riccardo Gualtieri, Giorgio Lugaresi, Claudio Melandri, Albertino Petrolati, Bruto Rinaldi, Fabio Rocchi, Riccardo Sasselli, Claudio Tarlazzi, Antonio Zaccagnini. Ammissione nuovi soci L’assemblea ha, infine, ratificato l’ammissione dei nuovi soci fatta dal Consiglio di Amministrazione del 2 maggio. Si tratta di Marco Angeloni, Nicola Brighi, Mara Cavallari, Raimondo Farinelli, Stefano Magrini, Debora Maltoni, Pier Francesco Paglini, Enrico Petelio, Luigi Picone, Lorenzo Prati, Antonino Pulejo, Antonio Russo, Enrica Savioli, Andrea Zambon. 01.2 01.2.a 01.2.b in primo piano Una difficile sfida per uscire, più forti, da questo lungo tunnel 01.2.a L’Amministratore Delegato di Cmc Dario Foschini Pubblichiamo ampi stralci della relazione di bilancio 2012. ed il pieno utilizzo delle risorse umane non potrà che passare attraverso l’attività all’estero. Il mercato italiano Il mercato estero Continua la caduta del mercato delle costruzioni in Italia. Gli appalti pubblici si riducono a causa dei forti vincoli sulla spesa pubblica e non sono più visti come una leva per riavviare lo sviluppo. Ha preso piede una opposizione generalizzata alle grandi opere, causando la sostanziale scomparsa degli appalti con la formula del General Contractor. L’attività all’estero è da decenni una componente determinante della leadership e del posizionamento di Cmc sul mercato. Le limitate dimensioni aziendali, rispetto ai colossi internazionali, hanno imposto la focalizzazione su mercati geografici e specializzazioni tecnologiche in cui è possibile far valere i vantaggi competitivi acquisiti. La limitazione dei rischi – particolarmente elevati nell’attività all’estero – viene perseguita cercando di crescere nei territori ben conosciuti, dove riteniamo di poter gestire anche situazioni imprevedibili. nel cantiere di Marina di Pisa. 01.2.b Viadotto Serra Cazzola in Sicilia. 01.2.c Operaio in galleria in Cina. Anche nel settore privato non si vedono segni di ripresa a causa della mancanza di fiducia da parte degli investitori e della scarsa disponibilità delle banche nella concessione dei mutui. Dobbiamo quindi affrontare anni molto duri. Le commesse acquisite nel 2008-2010 danno una buona copertura dei volumi previsti nel triennio 2013-2015. Ad esse si sono aggiunte le più recenti acquisizioni a Milano e Roma. D’altra parte dobbiamo però tenere conto del rischio che i piani delle concessionarie a cui partecipiamo (Livorno-Civitavecchia e Tangenziale Esterna di Milano) possano subire rallentamenti a causa del calo del traffico e delle difficoltà nell’ottenere i finanziamenti bancari. Ciò avrebbe impatto negativo sui relativi contratti di costruzione, con riflesso sui nostri volumi produttivi, e sui risultati economici. Anche il mercato immobiliare non dà alcun segno di ripresa. Abbiamo quindi ridotto il campo delle nuove iniziative da sviluppare, con grande prudenza. Stiamo intensificando l’attività per la vendita di quanto già costruito. Acquisizioni di appalti “ad ogni costo” causerebbero un avvitamento nei conti economici e finanziari, che la cooperativa non si può permettere. Stiamo spostando la nostra attenzione su commesse di taglio medio, nei territori e nelle specializzazioni che offrono più opportunità e per le quali disponiamo di elevato know how. Cercheremo di entrare in mercati relativamente nuovi per noi, ma che sembrano offrire condizioni di ragionevole equilibrio economico: grandi committenze industriali, lavori di manutenzione. È comunque evidente che, almeno per alcuni anni, l’equilibrio economico e finanziario della cooperativa 01.2.c La scelta dei pochi nuovi Paesi in cui operare è legata alle opportunità che il mercato offre e – soprattutto – alla possibilità di acquisire aziende preesistenti, come abbiamo fatto negli Stati Uniti, o di costituire società con soggetti imprenditoriali locali. Quest’ultimo percorso viene perseguito attualmente in Libia e in Arabia Saudita. La crescita all’estero è attualmente un percorso obbligato, che però trova un vincolo nella disponibilità di risorse umane. I nostri successi ed insuccessi all’estero sono sempre stati causati dall’adeguatezza o meno delle risorse umane. Questo vincolo è diventato più stringente in un periodo in cui tutte le principali imprese di costruzioni italiane stanno cercando di sviluppare le attività all’estero. Noi cerchiamo di far fronte a questa carenza con varie azioni, che vanno dalla richiesta di disponibilità delle nostre risorse interne, alla continua immissione di giovani tecnici nei cantieri esteri, alla formazione delle migliori risorse locali o provenienti da Paesi Terzi. L’area più importante per Cmc è quella dell’Africa Australe. In Mozambico Cmc cercherà di cogliere le opportunità che scaturiranno dai rilevanti investimenti nel settore del gas. Nel 2012 Eni ha assegnato al raggruppamento Saipem – Cmc un primo contratto quadro che darà luogo ad attività produttive dai prossimi mesi. Parallelamente, Cmc ridurrà la propria presenza in piccoli appalti pubblici, che attualmente non danno risultati soddisfacenti. Il mercato Sud Africano continua a registrare tassi di crescita importanti ed il settore pubblico non presenta alcun rischio di insolvenza; oltre alla prosecuzione della costruzione dell’impianto idroelettrico di Ingula, Cmc ha acquisito a fine 2012/inizio 2013 importanti appalti nel settore stradale e del trattamento acque. Continuiamo a prevedere uno sviluppo delle nostre attività in Angola. Il paese ha grandi potenzialità, grazie alle imponenti risorse minerarie di cui dispone ed all’attuale elevato tasso di crescita. Riteniamo che l’iter per l’approvazione del finanziamento della commessa stradale acquisita in quel Paese stia giungendo al termine, consentendo quindi la ripresa dei lavori. Un’altra regione dove la cooperativa ha consolidato la sua presenza nel corso degli ultimi vent’anni è quella della Cina e del Sud-Est Asiatico. Cmc è l’unico costruttore Italiano che opera in Cina, con una presenza nella nicchia dello scavo meccanizzato. p.04 la Betoniera nuove gare previste nel corso dell’anno 2013. Gli uffici commerciali di Bangkok e di Mumbai dovranno consentire una espansione delle attività sia nel Sud Est Asiatico che in India. In questo Paese siamo interessati a scavo meccanizzato di tunnel a scopo idraulico o trasportistico. È attualmente in fase di acquisizione un primo appalto con l’Ente Idroelettrico Nazionale. Un altro Paese dove Cmc registra una presenza oramai storica è l’Algeria. Questo mercato continua ad essere di grande interesse e, dopo la riduzione di fatturato registrato nel 2012 quale effetto della conclusione di una commessa, si aprono prospettive di nuova crescita con l’acquisizione in corso di importanti lavori autostradali. Manteniamo stretti contatti con l’Ambasciata Italiana ad Algeri per valutare le condizioni di sicurezza nel Paese. L’acquisizione di un appalto stradale in Bulgaria nel 2011 ci ha consentito di valutare concretamente le possibilità di crescita nei mercati dei Paesi Balcani. Le sofferenze di quelle economie, come di tutte le altre economie Europee, non facilitano in questo momento l’espansione in quei Paesi. Stiamo comunque perseguendo diverse opportunità che potranno concretizzarsi nei prossimi anni. La nostra controllata LMH a Boston ha prodotto positivi risultati nel 2012; questa prima esperienza nel mercato Usa – che è in crescita – verrà rafforzata nei prossimi anni, aumentando i volumi di LMH o puntando ad una ulteriore acquisizione di partecipazione in una società di costruzioni. Segnaliamo infine l’acquisizione di un appalto in Cile, nel settore idroelettrico, in associazione con Hochtief, la principale impresa di costruzioni tedesca. Questa commessa ci consentirà di rifare una valutazione sul possibile interesse verso il mercato Sudamericano. La Romagna Siamo la più grande impresa della provincia di Ravenna ed in quanto tali non possiamo sottrarci alla responsabilità di partecipare al suo sviluppo economico. Anche perché ogni impresa è figlia del suo territorio: lo sviluppo economico e sociale complessivo, le risorse umane disponibili hanno un impatto diretto sulla capacità imprenditoriale delle aziende. In un mondo che cambia in fretta, è abbastanza evidente che Ravenna, per mantenere il livello di occupazione e di sviluppo sociale attuale, dovrà puntare, oltre alle eccellenze del turismo e dell’impiantistica per idrocarburi, a tutte le attività che passano attraverso il porto. Per questa ragione abbiamo manifestato il nostro interesse ad investire – nei limiti delle nostre risorse – nella catena logistica complessiva: • nel 2011 abbiamo sottoscritto un accordo con Sapir e Contship per la partecipazione alla società che realizzerà e gestirà il nuovo Terminal Containers. Una conferma della reputazione goduta in quel Paese è l’acquisizione di un appalto per scavo di una galleria nella provincia dello Shanxi, avvenuta a inizio 2013. L’impianto idroelettrico in Laos è stato inaugurato a gennaio del 2013. • il futuro del porto dipende anche da strutture logistiche e reti di trasporto efficaci per la lavorazione e l’inoltro delle merci nell’hinterland. A tale fine, abbiamo presentato una proposta di project financing per la realizzazione del sottopasso del Candiano, proposta che prevede non solo l’attraversamento su gomma, ma anche la possibilità di realizzare l’attraversamento ferroviario. Proseguono i lavori per la realizzazione di due lotti di metropolitana a Singapore, dove Cmc è stata prequalificata per partecipare ad importanti • da qualche anno stiamo portando avanti gli iter autorizzativi per sviluppare la piastra logistica sui nostri terreni a Porto Fuori. Questa operazione riveste notevole importanza per la comunità ravennate in quanto consentirà anche lo spostamento degli impianti Sic e del centro operativo da un’area intensamente abitata e l’utilizzo di materiale - assolutamente non inquinato - proveniente dall’approfondimento del Candiano. Abbiamo avuto l’opportunità di dimostrare alla comunità di Porto Fuori che le attività previste sui nostri terreni non sono inquinanti e non recheranno disturbo ai cittadini. Siamo fiduciosi in una positiva conclusione dell’iter autorizzativo. Nel 2012, nonostante il crollo dell’attività edilizia in Romagna, siamo comunque riusciti a mantenere la piena occupazione delle nostre maestranze, realizzando volumi di circa 25 milioni di Euro, importo che salirà a circa 35 milioni nel 2013 grazie all’avvio di alcune importanti commesse. ci spinge ad incrementare l’attività all’estero. Le acquisizioni in corso in questi mesi in Sudafrica, Algeria, India e Cina sono incoraggianti. L’attività all’estero presenta tuttavia profili di rischio elevati. Dovremo quindi gestire tale crescita con una particolare attenzione ai rischi politici ed ai rischi tecnologici. La cooperativa ha accumulato in questi anni un know how importante nel suo core business legato alle infrastrutture. Dovremo fare in modo che le nostre risorse umane siano disposte a seguire questi percorsi di crescita. Non ci nascondiamo le difficoltà sul mercato Italiano. La redditività delle commesse è scesa drammaticamente, i contenziosi irrisolti stanno crescendo. Dovrà essere profuso il massimo impegno per migliorare l’efficienza della catena produttiva, per gestire il capitale circolante, per risolvere i contenziosi. Conclusioni Il portafoglio lavori Italia – pari a circa 2 miliardi – garantisce una buona copertura dei volumi previsti nel Piano, almeno per il 2013 e 2014, a condizione che le commesse previste non vengano sospese o interrotte per mancanza di finanziamenti. Il perdurare della crisi, con un calo drammatico del mercato delle costruzioni in Italia, 01.3 Al di là degli annunci, nessuno sembra in grado di prevedere come e quando il nostro Paese uscirà da questa crisi. Vediamo che tante imprese nel nostro settore non riescono a sopravvivere. Noi riteniamo che le scelte che siamo facendo siano quelle giuste per uscire indenni – e possibilmente più forti – da questo lungo tunnel. 01.3.a La solidarietà di Cmc a Claudio Casadio Il Presidente di Cmc, Massimo Matteucci, ha manifestato, anche a nome del Consiglio di Amministrazione, la più ferma condanna per l’atto ignobile che nella notte tra il 23 e il 24 maggio ha colpito il Presidente della Provincia di Ravenna, Claudio Casadio e la sua famiglia. Ignoti hanno incendiato la porta dell’abitazione (probabilmente lanciando delle molotov) e l’auto di Claudio Casadio parcheggiata in cortile. A loro va la più sincera solidarietà di tutta Cmc. 01.3.b in primo piano di Federica Fusconi e Davide Casadio Il Mondo di Cmc, indagine sociale 01.3.a Federica Fusconi. 01.3.b Davide Casadio. Nel corso della primavera si è svolta l’indagine sociale “Il Mondo Cmc” nella quale sono stati coinvolti 755 lavoratori di Cmc, dipendenti e soci della cooperativa, operanti in Italia e all’estero. La rilevazione tramite strumenti prevalentemente on line ha consentito di completare l’indagine nell’arco di un solo mese. Ben il 76% del campione ha risposto al questionario, dimostrando così grande spirito di collaborazione e disponibilità al confronto su temi importanti dell’attività cooperativa. L’indagine è stata svolta in collaborazione con l’Ufficio Studi di Ancpl di Bologna (Associazione Nazionale delle Cooperative di Produzione e Lavoro), che, nell’ambito di un progetto di studio sui temi del lavoro delle cooperative, ha curato la somministrazione del questionario e garantito l’imparzialità e la terziarietà riguardo alla raccolta dei dati, alla loro interpretazione e alla restituzione dei risultati. L’attività di Ancpl terminerà in autunno con la redazione di un documento finale contenente l’analisi descrittiva dei risultati dell’indagine. Grande attenzione è stata data alla gestione della privacy e al trattamento dei dati in forma anonima: p.05 la Betoniera ad ogni partecipante Ancpl ha assegnato un codice identificativo per garantire l’univocità della compilazione dei questionari e segmentare i risultati. 4) Comunicazione: valutare gli strumenti di comunicazione interna ed esterna utilizzati da Cmc; Codici non forniti a Cmc che riceverà i risultati in forma aggregata e quindi in alcun modo riconducibili al singolo lavoratore. 5) Partecipazione: valutare la percezione dei lavoratori rispetto allo status di socio; verificare le azioni per migliorare la partecipazione all’interno della Cooperativa; L’indagine, articolata su ben 37 domande del questionario, si proponeva di indagare vari aspetti della vita cooperativa, di seguito sinteticamente indicati: 6) Profilo etico-sociale: valutare la percezione dei lavoratori rispetto ai comportamenti etico - sociali adottati da Cmc. 1) Clima aziendale: monitorare la soddisfazione delle persone coinvolte e il livello di soddisfazione a distanza di tempo - confronto con i risultati della precedente indagine svolta nel 2004; monitorare il livello di soddisfazione di chi opera all’estero; La complessità e la vastità dei dati raccolti richiederanno un attento esame dei risultati da parte del vertice aziendale, allo scopo di avviare una riflessione rispetto alle tematiche indagate che possa consentire un più ampio coinvolgimento sui processi di cambiamento dell’impresa. 2) Mobilità lavorativa verso l’estero: verificare la propensione a lavorare all’estero e ad un’alternanza Italia-estero; 3) Mobilità orizzontale: verificare una generale propensione alla mobilità sul territorio nazionale e forme di mobilità orizzontale (flessibilità ed interesse verso altre mansioni); Nei prossimi mesi saranno approfonditi e condivisi i risultati dell’indagine: una ricerca che non vuole solo “fotografare l’oggi” ma che costituisce un’occasione preziosa per intraprendere un percorso di confronto con i soci cooperatori sulle strategie della Cooperativa per il futuro e quindi stimolare un maturo e consapevole dibattito sociale. 02 ad essere il paese più maturo del continente africano e per questo rimane il paese di riferimento per le attività di Cmc nella regione australe. 02.a gruppo di Valda Miani L’Africa, un continente in cammino 02.a Paolo Porcelli. 02.b Laos, durante la visita del Presidente Matteucci al nostro cantiere: Paolo Porcelli è il quarto da sinistra. Incontriamo in questo numero Paolo Porcelli da qualche mese Direttore della Divisione Africa Australe di Cmc. Con lui facciamo il punto sui problemi e le prospettive di un mercato che, da molti anni, ha assunto un’importanza centrale per lo sviluppo di Cmc. Partendo dalla tua esperienza presente e passata, quali sono gli impegni che si prospettano più imminenti nel tuo nuovo incarico? Molto tempo è passato dal mio primo cantiere estero, Casecnan nelle Filippine, un cantiere in piena attività per la costruzione di due dighe, gallerie con sistema di scavo meccanizzato e tradizionale, strade, centrale in sotterraneo ecc. Venivo da esperienze italiane nel settore della progettazione e della direzione lavori ma il fatto di avere l’occasione di potermi trovare a diretto contatto con tutte queste opere importanti che prendevano forma, mi riempiva di immensa soddisfazione. Da allora molte sono state le esperienze con responsabilità sempre maggiori; Filippine, Malesia, Algeria, Cina, Mozambico, Swaziland, Sudafrica, Laos, India; tutte esperienze molto importanti e utili ad aumentare il mio bagaglio di conoscenze e consolidare il mio ruolo all’interno di Cmc. La costante di tutte queste esperienze è sicuramente l’esigenza di adattarsi a culture diverse pur mantenendo intatta la propria identità professionale e soprattutto mantenere ben saldi i valori aziendali. Il nuovo ruolo che l’azienda mi ha affidato oltre a gratificarmi dal punto di vista professionale e personale mi fa guardare con sincero ottimismo al futuro della divisione Africa Australe che continua a rimanere una parte preponderante della nostra attività all’estero. Ho trovato un ambiente di lavoro molto stimolante, con una giusta combinazione di risorse giovani e collaboratori d’esperienza. Come sta cambiando l’Africa australe dai primi anni della tua esperienza? Da quando nel 2006 iniziammo a muovere i primi passi in Sudafrica, muovendoci dal Mozambico e dallo Swaziland, di strada ne è stata fatta: siamo partiti da un piccolo subappalto per la realizzazione di opere infrastrutturali in un complesso residenziale a Pretoria, poi la costruzione dei ponti di Richards Bay e il primo piccolo lotto per la costruzione della galleria di accesso alla 02.b p.06 la Betoniera centrale di Ingula per poi arrivare alle grandi opere. Pensando a tutte le difficoltà iniziali di entrare in un paese complesso e chiuso come il Sudafrica, primo fra tutti l’ostracismo delle grosse imprese sudafricane (the big five), possiamo affermare che, ad oggi, la Cmc è senza dubbio riuscita ad affermarsi ed a essere riconosciuta come una realtà importante in tutta l’Africa sub sahariana. Oggi, meglio di qualsiasi brochure, parlano di noi le grandi opere realizzate quali lo svincolo di Gillooly, uno dei crocevia più importanti d’Africa e la centrale idroelettrica a pompaggio di Ingula nel Kwazulu Natal, fiori all’occhiello della divisione e parte integrante del mio contributo all’azienda che sono fiero di rappresentare qui in Africa Australe. Durante un recente incontro con il gruppo dirigente di Sanral (agenzia nazionale autostrade) abbiamo avuto la chiara conferma che Cmc si è guadagnata, a pieno titolo, il ruolo di importante attore nella realizzazione di grosse opere infrastrutturali nonchè il rispetto delle stesse imprese sudafricane. Quali sono i paesi nei quali si prospettano i maggiori investimenti e per quali settori di attività? Il Mozambico è uno dei paesi africani che hanno fatto registrare i migliori tassi di crescita economica nell’ultimo decennio e le prospettive per i prossimi anni confermano questo trend positivo. In particolare, le recenti scoperte di cospicui giacimenti di gas naturale di cui Eni e l’americana Anadarko sono alcuni dei concessionari, nelle acque profonde del Rowuma Basin, nel Nord del Mozambico, hanno aperto promettenti prospettive di sviluppo nell’area, vista l’evidente e imminente necessità di opere industriali e infrastrutturali a servizio delle attività di estrazione, trasporto ed esportazione che di qui a poco avranno inizio. Altro settore importante che dovrebbe contribuire allo sviluppo del paese è lo sfruttamento del carbone che continua ad attirare investimenti esteri importanti. Lo sfruttamento dei ricchi giacimenti di Moatize, nella provincia di Tete, contribuirà a mutare radicalmente le prospettive di sviluppo nel lungo periodo di questo paese; sono sempre più numerose le compagnie internazionali che annunciano di avere approntato piani di investimento destinati sia allo sviluppo del settore minerario che al potenziamento delle infrastrutture. Questa euforia di sviluppo si inquadra però in un quadro politico che presenta tuttora alcune incertezze che potrebbero rallentare se non addirittura inficiare lo sviluppo previsto; le imminenti elezioni presidenziali e parlamentari previste per il 2014 arrivano in una fase molto critica per un paese che necessita di attuare un ampio spettro di riforme strutturali per creare un clima di affidabilità che sia favorevole agli investimenti diretti esteri. Un altro paese di indubbio interesse per Cmc è lo Zambia, paese con il quale l’Italia in generale vanta buone relazioni bilaterali che risalgono all’epoca immediatamente successiva all’indipendenza del paese. Il settore di maggiore interesse rimane quello minerario, in particolare per l’estrazione del rame; superata la crisi del 2008, anno in cui il prezzo del rame era crollato ai minimi storici, l’economia zambiana ha iniziato a riprendersi grazie ai considerevoli investimenti da parte di grossi gruppi imprenditoriali indiani e cinesi. Sempre in Zambia, Cmc nutre un particolare interesse per il settore energetico, in particolare quello idroelettrico dove è prevista la realizzazione di importanti centrali idroelettriche. Da non dimenticare comunque il Sudafrica che continua ad essere il paese di riferimento dell’africa sub sahariana nonchè la potenza economica più importante dell’intero continente africano. Il paese guida il continente nella produzione industriale (40% della produzione totale dell’Africa) e nella produzione mineraria (45% della produzione mineraria totale) e genera la maggior parte dell’energia elettrica dell’Africa (oltre il 50%); esso continua Quali sono le problematiche che si stanno affrontando nella riorganizzazione in corso in Mozambico, paese nel quale Cmc vanta una presenza trentennale? Ritengo che il Mozambico a distanza di tanti anni, continui a rappresentare una significativa opportunità per la Cmc. I recenti programmi di investimento previsti per lo sfruttamento degli idrocarburi fanno guardare con ottimismo al futuro della nostra cooperativa nel paese. Dobbiamo però riconoscere che, dopo tanti anni di fruttuosa operatività, è arrivato il momento di rivisitare la struttura che rappresenta la nostra azienda nel paese. È oramai acclarato che ci troviamo di fronte ad uno scenario completamente diverso da quello che abbiamo ben sviluppato e con il quale ci siamo ottimamente confrontati negli scorsi anni. Il passaggio da un mercato di tipo politico-assistenziale da parte dei paesi occidentali ad una arena competitiva con importanti investimenti privati che diventano preponderanti, ci obbliga a rivedere il nostro piano industriale per implementare al meglio quello che è sempre stato uno dei punti di forza della nostra cooperativa; per usare le parole del nostro presidente “la disponibilità culturale al cambiamento”. Da qui la necessità di una importante riorganizzazione, evidentemente già in corso, alla quale si sta contribuendo tutti in perfetta sintonia con il supporto fondamentale della sede di Ravenna. Alcuni dei temi di maggiore rilevanza sono la valorizzazione delle giovani risorse già presenti; l’aggiornamento e la piena implementazione delle procedure aziendali; il miglioramento dell’efficienza operativa delle unità produttive; il miglioramento delle condizioni di lavoro; l’incremento dell’utilizzo delle risorse locali e valorizzazione di quelle già presenti in azienda; il consolidamento delle nostre attività industriali nel paese. È facilmente intuibile quanto sia delicato intervenire in modo così radicale e sostanziale su una struttura radicata e complessa quale è la branch del Mozambico, ma riteniamo sia questo un percorso obbligato per garantire prosperità alla nostra presenza in un momento particolarmente strategico per il paese. Cmc vuole far parte dello sviluppo economico e sociale del Mozambico, non vuole perdere questa grande occasione e per far ciò dovrà rinnovarsi in corsa, prendendosi magari una rapida pausa di riflessione che consenta il necessario adeguamento organizzativo per sviluppare un nuovo approccio al mercato locale, più consono allo scenario competitivo che va delinandosi sempre più chiaramente. Rispetto all’identità cooperativa di Cmc, qual è il modo migliore per affrontare queste aree? Da soli o con partner locali? Le politiche delle alleanze sono sempre molto complicate e di non facile inquadramento, ciò nonostante determinate alleanze strategiche, unite ad una organizzazione capace di gestirle al meglio, possono diventare dei punti di forza per il futuro. Penso a partner locali che possano allinearsi al nostro modus operandi divenendo così sempre più performanti a tutto vantaggio dell’alleanza e del suo sviluppo, tenendo sempre ben salda in mano la leadership quale guida per la crescita del tessuto produttivo locale. È proprio questa la filosofia che può fare breccia nei governi di questi paesi, come il Mozambico, ad esempio, che può approfittare della nostra consolidata esperienza produttiva e della nostra immutata mentalità cooperativa per far crescere le capacità imprenditoriali del paese trovando in Cmc un esempio da seguire! Infine, una curiosità.. quale clima si respira in Sud Africa rispetto alle condizioni fisiche di Mandela? Mandela per il Sud Africa è e sarà sempre immortale, il suo contributo all’evoluzione del paese rappresenta un valore invalicabile. Nel paese si respira un’aria particolare, vedere i monumenti a sua celebrazione può distrarre e far pensare che già non ci sia più ma, d’altra parte, rapportandosi con i sudafricani si capisce subito che la sua presenza nel cuore e nella mente del popolo è immutabile, è e sarà il padre del Sudafrica ora e negli anni a venire. Mandela continua ad essere per i sudafricani il simbolo della “Rainbow Nation” rappresentando l’artefice del trionfo del 1994 quando il paese ha raggiunto qualcosa che sembrava impossibile. Umanamente le sue vicissitudini, la sua salute e la sua veneranda età preoccupano e sono al centro delle attenzioni; indubbiamente la sua scomparsa colpirà il paese nella sua anima più profonda. Sicuramente all’indomani della scomparsa di Mandela il Sudafrica sarà un paese diverso ma con la netta consapevolezza che i risultati conseguiti rimarranno ben vivi nella cultura e nel progresso del paese. 03 03.a formazione di D. C. Gli sviluppi di Cmc University 03.a Davide Casdadio. Si è concluso il ciclo delle verifiche annuali dei tutoraggi, in correlazione alle aree interessate, tra Ravenna, Maputo e Johannesburg, è possibile stilare un interessante bilancio del 2012, quarto anno accademico di Cmc University ed anticipare i primi dati inerenti l’avvio del 2013. Le verifiche dei tutoraggi sono state quindi il momento dedicato non solo ad una analisi a consuntivo di quanto espresso durante l’anno ma anche e soprattutto alla proiezione in chiave di ruoli per i prossimi progetti. Sono stati inoltre proposti e valutati i nuovi inserimenti in Cmc University. Come da buona prassi, le riunioni di verifica dei tutoraggi, hanno coinvolto i vari tutor chiamati a presentare, ed a condividere con gli altri manager, il profilo di sviluppo delle risorse affidate. Come noto Cmc University non si caratterizza solo per corsi ed esami ma anche e soprattutto per un processo di valutazione professionale dedicato, finalizzato all’assimilazione delle best practice manageriali, attraverso la loro reiterata applicazione nella pratica professionale. Nel grafico (figura 1) è possibile osservare l’interessante profilo delle competenze manageriali risultante dalla aggregazione dei singoli profili delle risorse monitorate. Profilo che mostra un buon Indice di Efficacia Manageriale (I.E.M. 7,8) e che conferma come punti di forza l’orientamento al risultato e l’appartenenza nonché, come aree di miglioramento, comunicazione e riunioni, in linea con i prossimi interventi formativi sul “people and meeting management”. Interessante notare la notevole correlazione di questo profilo con i punti di forza ed aree di miglioramento evidenziati dalle valutazioni professionali complessive di Cmc (vedasi Betoniera 01/2013). Il 2013 vedrà quindi globalmente coinvolti, tra Italia ed Estero, 24 tutor chiamati a seguire la crescita di 33 risorse, 11 delle quali sono new-entry. Tra le novità previste per il 2013 evidenziamo: • il un nuovo indirizzo cmc univeristy dedicato ai Responsabili di Produzione; • il corso di Ingegneria Forense tenuto dall’Ing. Sergio Palazzo. Analisi della didattica Nell’anno accademico 2012 sono stati sostenuti 34 esami pari al 70% di quelli disponibili (con un incremento %, rispetto all’A.A. precedente, del 4,7) con una media voti che si assesta su un ottimo 8,18. I giudizi dei partecipanti sul materiale didattico sono molto positivi sfiorando, in una scala da 1 a 5, il quattro pieno (3,98). Giudizio in linea con l’alto gradimento ottenuto dai corsi già riportato sul precedente numero della Betoniera. Complessivamente quindi i dati inerenti gli esisti degli esami, i feedback sulle docenze e sul materiale didattico, confermano l’efficacia di una didattica strutturata sulla base di un calendario di aule, appelli e piani di studi focalizzati sul ruolo atteso. Sviluppo Professionale Infine se da una analisi di dettaglio dello “strumento” Cmc University volgiamo l’attenzione alle finalità che con esso la cooperativa si prefigge è interessante vedere come il 75% del personale, complessivamente coinvolto nei quattro anni accademici, abbia già conseguito una concreta crescita professionale in termini di ruolo, responsabilità e inquadramento. Risultato già potenzialmente gravido di prossimi sviluppi se si pensa che, nel solo A.A. 2012, risulta essere “in linea con le aspettative” lo sviluppo del 71,4% delle risorse monitorate (figura 2). Cmc/Atlas Copco, insieme da Ravenna allo Zambia La piena soddisfazione del cliente finale impone che tutti i partner che stanno dalla parte dell’offerta collaborino al conseguimento degli obiettivi. È un orientamento di assoluto buonsenso che sta alla base del concetto di sostenibilità. Va in questa direzione la recente esperienza di Atlas Copco Italia con Cmc. Recentemente Cmc ha ricevuto, l’incarico da parte di Konkda Copper Mines in Zambia di coltivare alcuni livelli della miniera di rame. In collaborazione con Cmc è stata pianificata un’attività di training, organizzata in sessioni dedicate ai metodi di coltivazione, ossia al ciclo di scavo completo e alcune funzioni accessorie. Il corso è stato realizzato in due p.07 la Betoniera giornate (1 e 8 marzo 2013) presso la sede Cmc di Ravenna, ha interessato la perforazione, il consolidamento, la ventilazione, la demolizione, e la frantumazione. La formazione ha riguardato anche la presentazione di prodotti (generatori, motocompressori e torri faro) e approfondimenti sull’atteggiamento operativo teso a rendere il lavoro produttivo, economicamente vantaggioso, e sostenibile. Questo training rientra nell’articolato progetto aziendale di aggiornamento tecnologico avviato nel 2011. Il corso ha regalato ad Atlas Copco feedback decisamente interessanti, derivati dalla grande interattività che ha caratterizzato gli incontri. 04.1 04.1.a lavori in corso di M. C. Una corsa contro il tempo 04.1.a Lavori nel cantiere dell’Expo. 04.1.b Negli uffici del cantiere Nonostante i ritardi dovuti ad un clima infame (nei primi quattro mesi dell’anno, su 150 giorni lavorativi ben 74 sono stati rovinati dal maltempo!) il cantiere dell’Expo prosegue a ritmo serrato. dell’Expo. 04.1.c Da sinistra Ivan Battolla, Franco Allegritti, Chiara Bandini e Massimo Matteucci. 04.1.d Chiara Bandini all’ingresso del cantiere. L’Expo, che si terrà a Milano dal 1° maggio al 31 ottobre del 2015, tiene la città e non solo con il fiato sospeso. “Expo 2015 rappresenta il cuore delle possibilità di ripresa per l’Italia” ha detto il premier Enrico Letta nel ribadire il sostegno del Governo alla prossima Esposizione Universale. Ma il tempo stringe, poco meno di 700 giorni mancano all’apertura dell’evento, e molte delle opere necessarie sono ancora da mettere in cantiere. Come è noto l’edizione italiana dell’Expo sarà dedicata alla sicurezza e alla qualità alimentare e può essere davvero un volano per rappresentare nel mondo le eccellenze nel settore dell’alimentazione dell’Italia. Il cibo italiano è amato perché sano e genuino, le cucine ed i prodotti regionali, la biodiversità e la salute di uomini e animali fanno parte della cultura italiana del saper vivere. Il comparto italiano del cibo conta 36 mila aziende artigianali e medie, mezzo milione di addetti, 100 miliardi di euro di fatturato annuo. Al momento sono 128 le nazione che hanno aderito alla manifestazione e che dunque saranno presenti con propri spazi espositivi. Ma torniamo ai cantieri che devono rendere possibile questo grande evento internazionale. Cmc, come è noto, ha acquisito a fine 2011 il primo appalto per la rimozione delle interferenze e la realizzazione della nuova viabilità e delle infrastrutture perimetrali all’area dove sorgeranno i padiglioni veri e propri. Un contratto del valore ad oggi limitato a 90 milioni di euro, da concludersi entro il 30 giugno del 2014 e, dunque, molto impegnativo per i strettissimi tempi di realizzazione. “I tempi sono stretti – ci dice Franco Allegritti, responsabile di produzione del cantiere – e la stagione non ci sta certo aiutando. Ma ce la stiamo mettendo tutta con turni di lavoro che vanno dalle 7 del mattino alle 19 e che vedono impegnate la gran parte delle maestranze anche al sabato.” Quante persone di Cmc lavorano attualmente nel cantiere? “Le maestranze di Cmc sono un’ottantina circa tra impiegati e operai. Ma il personale impegnato nel cantiere arriva a circa 270 unità se si considerano i subappaltatori e gli addetti ai trasporti. Oggi (n.d.r.21 maggio) possiamo dire di avere realizzato circa il 40% del lavoro. Per metà giugno è prevista la consegna di un primo stralcio dell’appalto, il cosiddetto asse F1 e in luglio un secondo, l’asse G1”. 04.1.b La commessa viene realizzata essenzialmente attraverso subappalti e Cmc svolge un ruolo di gestione e di controllo della sicurezza. Nel gennaio del 2011 è stato sottoscritto con gli enti locali e le organizzazioni sindacali un protocollo sulla regolarità e la sicurezza nei cantieri dell’Expo, che interessa naturalmente anche quello di Cmc, col quale è stato costituito un Osservatorio permanente e che impegna tutti i soggetti coinvolti su 5 punti essenziali. Il primo riguarda la sicurezza e la regolarità del lavoro nei cantieri a partire dalla tutela dei lavoratori delle imprese impegnate e dei subappaltatori. Il secondo aspetto riguarda il contrasto alle infiltrazioni mafiose e criminali all’interno dei cantieri. Il terzo impegna le aziende vincitrici degli appalti, e dunque anche Cmc, ad attingere, almeno per il 10% delle assunzioni, dal personale locale in cassa integrazione o in mobilità. Infine, gli ultimi punti previsti dal protocollo riguardano la gestione informatica di tutti i documenti dei cantieri e il controllo dell’accesso in cantiere di tutte le maestranze e i mezzi di trasporto. “L’applicazione di questo Protocollo – è ancora Allegritti che parla – è molto impegnativa e come tutti i processi burocratici, a volte rallenta il percorso. Ad esempio, tutti i subappaltatori debbono ricevere l’approvazione della Prefettura e il cantiere è presidiato ad ogni varco da personale addetto al controllo e l’accesso alle aree di lavoro avviene tramite badge elettronico individuale. E questo rallenta, come è ovvio, gli spostamenti. Lo stesso personale impegnato nel cantiere, anche i dipendenti di Cmc, deve essere approvato e seguire appositi corsi di formazione prima di essere impiegato in cantiere anche se magari alle spalle ha un’esperienza trentennale di lavoro. Ma va bene così. Io sono molto fiducioso e penso che, per quanto ci riguarda, i tempi del nostro lavoro saranno rispettati. Speriamo che possa essere così per tutte le opere dell’Expo”. 04.1.c 04.1.d Le assemblee sociali per il Bilancio L’assemblea generale dei soci di sabato 1° giugno è stata, come sempre, preceduta da un ricco calendario di assemblee di cantiere e di sede per discutere il bilancio del 2012. In tutto gli incontri sono stati 10 e hanno coinvolto in Italia, oltre ai lavoratori di sede, ai soci pensionati e ai cantieri ravennati, anche le maestranze dei cantieri di Rimini e Cesenatico, quelli dell’Anas di Forlì, i cantieri siciliani dell’Empedocle, quelli di Pisa e Piombino, il cantiere Dal Molin di Vicenza, la sede e i cantieri romani. Nella foto, un momento dell’assemblea svolta il 21 maggio nel cantiere dell’Expo dove erano presenti anche i soci impegnati nei cantieri della Tem e di Garbagnate. All’incontro hanno partecipato il presidente Massimo Matteucci e il consigliere Valerio Giuliani che hanno illustrato, dettagliatamente, il bilancio di Cmc. p.08 la Betoniera 04.2 lavori in corso di M. C. L’importanza della gestione ambientale nel cantiere Expo In un cantiere, sempre sotto i riflettori, come quello dell’Expo, i temi ambientali acquistano ovviamente una grande importanza. Chiara Bandini, giovanissima ingegnera, è la responsabile della gestione ambientale del cantiere. Con lei parliamo di cosa significa in termini di responsabilità e di operatività il suo incarico. Chiara, innanzitutto dimmi di te. Sei giovanissima e già ricopri un incarico importante... C’è da poco da dire. Ho 29 anni, sono laureata in ingegneria, sono in Cmc da 3 anni, socia dall’anno scorso e da un anno e mezzo, cioè dall’apertura del cantiere, mi occupo della gestione ambientale nel cantiere dell’Expo. Cosa fa un addetto alla gestione ambientale? La gestione ambientale riguarda l’applicazione delle conoscenze in tema legislativo delle norme ambientali calate sulle esigenze operative del cantiere. Occuparsi di gestione ambientale significa, quindi, tenere sotto controllo e monitorare gli adempimenti legislativi; seguire le attività di cantiere e l’operato dei subappaltatori per garantire una corretta gestione ambientale; garantire un approccio metodico alle emergenze ambientali. Si tratta della fornitura di 698 travi ad I di altezza 160 cm accostate per realizzare un impalcato ad intradosso piano, da completare con traversi di testata e soletta in opera a cura del committente. Le travi precompresse sono lunghe 27,60 m con le due ali, inferiore e superiore, larghe 139 cm, con ringrossi d’anima in testata e setti intermedi sempre prefabbricati per la compartimentazione ai fumi delle due canne che costituiscono la sede viaria della galleria. p.09 la Betoniera Nel cantiere dell’Expo quali sono le attività che necessitano di un maggior controllo? Nello specifico del cantiere Expo, le attività più impattanti dal punto di vista del peso normativo, della responsabilità dei soggetti coinvolti e dei risvolti economici, sono quelle di gestione delle terre da scavo e dello smaltimento dei rifiuti. E sono quindi queste le attività su cui tariamo la gestione del cantiere al fine di ottemperare al meglio e puntualmente a tutte le richieste normative e contrattuali. Perché è tanto importante avere in cantiere una figura specializzata, che si occupi puramente di materia ambientale? Le competenze e la presenza di figure specializzate in questo ambito e in cantieri importanti come questo, sono sempre più importanti per diverse ragioni. Qual è la “fatica” più grande di chi è responsabile della gestione ambientale di un cantiere? La difficoltà più grande è quella di fare capire a tutti coloro che operano in un cantiere l’importanza della gestione ambientale. La responsabilizzazione del personale dal punto di vista legale, infatti, implica anche un lavoro importantissimo di sensibilizzazione del personale coinvolto. Se scattano questa sensibilizzazione e conoscenza, si crea un circolo virtuoso che porta a superare lo scetticismo iniziale e a costruire un clima di collaborazione con tutta la struttura organizzativa operativa. La prima, è che la sensibilità ambientale nell’opinione pubblica e nei mass media è, giustamente, in continua crescita. Contemporaneamente cresce anche l’interesse su questi aspetti degli Enti pubblici e di controllo. Insomma, è un po’ come nella vita di tutti i giorni... la comprensione del problema e dell’obiettivo e l’assunzione di una responsabilità individuale creano un processo evolutivo di cambiamento positivo. Vanno poi considerate la responsabilità civili e penali del personale che opera, anche solo marginalmente, nel settore o le cui attività possono in qualche modo avere un riflesso su aspetti ambientali di rilievo e il fatto che la legislazione italiana e la normativa comunitaria sono sempre più articolate e impongono numerosi obblighi e adempimenti specifici, sia documentali che operativi. E i risultati di tanta fatica sono soddisfacenti? A me sembra proprio di sì... un cantiere come quello dell’Expo è sempre sotto i riflettori. Di conseguenza siamo iper-monitorati anche da parte degli Enti di controllo, principalmente Provincia e Arpa. Per il momento il nostro lavoro è apprezzato e, dunque, credo di poter dire che sì... i risultati sono positivi. Ged vara travi a Milano per la viabilità Expo 2015 Nell’ambito della realizzazione del sistema viario di accessibilità all’Esposizione Universale di Milano 2015, la società Consortile Pontexpò, aggiudicataria dei lavori, ha affidato a Ged srl la fornitura e posa delle travi prefabbricate per la galleria artificiale Cascina Merlata. Cosa significa concretamente applicare la normativa ambientale ad un cantiere? Significa, ogni giorno, valutare come le attività del cantiere impattano sull’ambiente in maniera diretta o indiretta; stabilire come gestire gli impatti bilanciando costi e benefici; valutare competenze e responsabilità, sia del personale Cmc che dei subappaltatori, sulla base delle tipologie di attività svolte e dei relativi impatti ambientali; comunicare responsabilità e istruzioni ai vari livelli per una maggiore efficienza e consapevolezza. L’avanzamento della posa segue la realizzazione per conci della palificata e della travatura in opera di coronamento, sulle quali vengono posate le travi. Ultimato il solettone, al di sotto si completa lo scavo e si procede al completamento della galleria con il getto del solettone di base su cui si realizza il piano viabile della galleria, con il getto delle pareti che separano le due canne e con il rivestimento delle pareti esterne. Al di sopra, una volta effettuato il reinterro, l’area è destinata ad essere integrata in un comparto che ospiterà una zona residenziale ed edifici commerciali. La produzione è iniziata a luglio 2012 e si concluderà a fine giugno 2013 mentre i montaggi iniziati ad ottobre 2012 sono ora nel pieno svolgimento. 04.3 04.3.a 04.3.b 04.4.a lavori in corso di Cristiana Bolognesi Tra differenze e complessità alla scoperta delle Tbm italiane Il professor Aldo Norsa, Professore ordinario di tecnologia dell’architettura all’Università Iuav di Venezia, nonché curatore da tempo per il settimanale del Gruppo Sole 24 Ore della redazione delle classifiche, nel suo breve ma interessante intervento all’Assemblea generale di bilancio dello scorso 1° giugno, non ha fatto mistero del fatto che il futuro delle imprese di costruzione è nel saper fare e che sopravvivranno, in un momento di crisi generalizzata e internazionale, quelle che sono in grado di svolgere lavori di tunneling con macchinari così complessi e diversi tra loro. Cmc, ha dichiarato Norsa, è in grado di farcela anche grazie a questa sua specializzazione. Oggi infatti Cmc sta impiegando o sta per impiegare 2 talpe nel cantiere dello Yindajihuang Project in Cina; 6 a Singapore nella costruzione dei lotti C926 e C927 della metropolitana (Mass Rapid Transit); 1 in Algeria nella realizzazione della Galleria di trasferimento e diga di Tabellout; 1 in Cile, dove dovranno essere scavati 46,5 km di tunnel; si sta poi aspettando la firma di due contratti, uno in Cina nello Shanxi e uno in India, che prevedono entrambi l’uso di Tbm (tunnel boring machine). Non era però mai successo che in Italia lavorassero nei cantieri appaltati alla Cooperativa di Ravenna 3 Tbm contemporaneamente. Accadrà nei prossimi mesi, quando arriveranno e partiranno gli scavi di 3 talpe nei cantieri dislocati lungo lo Stivale: da nord a sud, il primo è lo scavo del cunicolo esplorativo della Maddalena di Chiomonte, per il nuovo collegamento ferroviario Torino-Lione. Il progetto prevede la realizzazione di un tunnel del diametro di 6,30 m e della lunghezza di 5.765 metri. Attualmente sono previsti 242 metri da scavare con metodologia tradizionale dopodiché inizierà lo scavo meccanizzato con una fresa del tipo “open type”. Il secondo cantiere è nell’ambito dei lavori della Variante alla SS1 Aurelia SS1 nel tratto compreso tra lo Svincolo Letimbro e Albissola Superiore in provincia di Savona. Il progetto comprende la realizzazione di quattro nuove gallerie (tre delle quali verranno scavate con Tbm), tre viadotti e un ponte. L’ultima Tbm verrà impiegata nel secondo lotto della Agrigento-Caltanissetta. L’opera appaltata è costituita dal secondo tratto dell’ammodernamento della strada statale 640 per un totale di 28,2 km. Questa infrastruttura ricade nel territorio provinciale di Caltanissetta e, solo per l’ultimo tratto, in quello di Enna; esso si realizza sia in variante, rispetto al sedime esistente, che come adeguamento della sede stradale esistente. L’intervento prevede l’ammodernamento dell’attuale 640 “Agrigento – Caltanissetta” che al termine dei lavori sarà percorribile su quattro corsie, due per senso di marcia. Notevoli sono le opere d’arte che comprendono 6 svincoli, 13 viadotti, 5 gallerie artificiali, 4 gallerie naturali e 8 cavalcavia. Tra le gallerie più notevoli quella denominata “Caltanissetta” che verrà realizzata con lo scavo con Tbm. Si tratta di 3 frese diverse fra loro, sia per tipologia sia per costruttore. Cerchiamo di conoscerle meglio allegando nei box della pagina le caratteristiche tecniche generali. A Savona verrà impiegata una talpa prodotta dalla tedesca Herrenknecht, una macchina monoscudo attrezzata da roccia del diametro di 13,70 metri. La talpa, che verrà assemblata al portale est della galleria Basci, dovrà scavare 3 gallerie monocanna per un totale di circa 3700 metri: la Basci (480m), la S.Paolo (2051m) e la Cappuccini (1130m). Il nastro trasportatore per lo smarino passerà sul viadotto Grana, lungo 165m, poi dentro la galleria tradizionale Grana, della lunghezza di 180m, per poi sbucare nel piazzale di servizio. La lunghezza totale del nastro sarà di circa 4 km e dovrà seguire un percorso tortuoso, con curve molto strette. Il rivestimento delle gallerie sarà con conci prefabbricati, p.10 la Betoniera confezionati a Tortona dalla società Codelfa facente parte dello stesso gruppo del nostro socio Itinera. Ogni concio peserà circa 7.5 tonnellate e per formare un anello saranno necessari 8 conci per un totale di oltre 60 tonnellate. Ogni anello viene trasportato all’interno della galleria con speciali veicoli gommati multi ruote (Msv multi service vehicle). La media di scavo sarà di 12m al giorno e vedrà impegnate circa 60 persone in 2 turni. La fresa di Savona è già arrivata in cantiere (vedi articolo seguente). A Caltanissetta lavorerà una Tbm della francese Nfm che, al momento in cui stiamo scrivendo, è in fase di ultimazione presso lo stabilimento di Les Creusot. La macchina, una monoscudo a bilanciamento di pressione sul fronte (Epb) dal diametro di 15.08m, dovrà scavare una galleria di 3800m a doppia canna; la talpa dopo aver scavato la prima canna, sarà smontata, riportata indietro attraverso la canna scavata, rimontata e infine scaverà la seconda canna. I tempi del primo montaggio della macchina saranno di circa 4 mesi, poi invece per lo smontaggio e il rimontaggio ci vorranno 4 mesi in tutto. In entrambi i momenti verranno utilizzati dei carriponte da 340 tonnellate (4 tiri da 85 tonnellate forniti dalla ditta Cimolai), alti 25 metri e larghi 21. La Galleria Caltanissetta per dimensioni e per complessità realizzativa rappresenta, ad oggi, l’opera più importante della Sicilia. Infatti il diametro del cavo (il secondo in Europa dopo la Galleria Sparvo) e le caratteristiche geologico-meccaniche del terreno attraversato, la fanno ritenere dagli esperti un’opera di estremo interesse e molto complessa. Infatti, l’eterogeneità dell’ammasso del terreno, caratterizzato anche da zone fortemente tettonizzate nonchè la presenza di un grosso carico idraulico gravante sulla galleria, rendono l’avanzamento della talpa molto complesso con la necessità di sviluppare ed ottimizzare tecniche di impermeabilizzazione e condizionamento del terreno appositamente studiate per l’opera in oggetto. La scelta di impiegare una Tbm, scelta peraltro già prevista in progetto esecutivo (che però si attestava su un diametro di scavo più piccolo e pari a 13.40 m) garantisce notevoli vantaggi in minori tempi di esecuzione, maggiore sicurezza degli operatori e minori impatti sul contesto idrogeologico. Anche a Caltanissetta la galleria è rivestita con conci prefabbricati; serviranno 9 conci, ognuno del peso di 15 tonnellate, per formare un anello completo; i conci, realizzati a Catania, verranno trasportati in cantiere con dei camion, ognuno dei quali potrà caricare solo 2 conci, per cui per portare un anello completo ci vorranno 5 tir. raggiungere un diametro massimo di 6.50 m, attraverso l’esecuzione di un extrascavo pari a 20 cm sul diametro. Lo scavo del cunicolo è stato concepito in maniera tale da realizzare il miglior connubio tra produzione, indagini e monitoraggi, permettendo di affrontare le situazioni di rischio geologico ed idrogeologico che potranno presentarsi durante gli avanzamenti. La macchina è attrezzata per eseguire consolidamenti in avanzamento, installare centine e bulloni a ridosso del fronte, monitoraggi, per affrontare tutte le situazioni geologiche possibili. Questa macchina è stata ordinata per il progetto precedente che prevedeva l’imbocco del cunicolo esplorativo a Venaus che prevedeva un unico tratto di scavo lungo 10 Km in salita. Successivamente, al cambio del progetto e dell’altimetria del tracciato, è stata modificata rivedendo in particolar modo la gestione e l’aggottaggio delle acque di galleria. Le acque del cunicolo dal fronte di scavo saranno convogliate in prossimità di stazioni di pompaggio localizzate nei punti di minimo del tracciato per poi essere convogliate all’esterno presso un di trattamento e depurazione in grado di trattare fino a circa 300 litri al secondo. La Robbins è partita nel lontano aprile 2007 dal porto di Baltimora (Usa) ed è arrivata nel porto di Genova. Da qui è stata poi trasferita in un deposito (dov’è rimasta fino ad oggi). Il trasporto ed il montaggio dovrebbero iniziare a luglio/agosto. Durante le fasi di montaggio, onde evitare danneggiamenti causati da possibili attacchi incendiari esterni, la macchina sarà opportunamente protetta con una struttura mobile a cannocchiale metallica. Dopo aver scavato i primi 240 metri circa con metodologia tradizionale la Tbm sarà assemblata su di una soletta in calcestruzzo per poi essere spinta all’interno del cunicolo, fino ad arrivare al fronte. Dal lancio della Tbm occorreranno circa 30 mesi per scavare il cunicolo. In attesa di conoscere anche il nome – rigorosamente femminile – con cui verranno “battezzate” non resta che vedere all’opera queste complesse macchine in grado, proprio come le talpe, di scavare e rivestire gallerie! Dati tecnici Tbm Savona tipo La Tbm Nfm partirà alla fine del mese di giugno circa in chiatta da Chalon fino a Fos sur Mer, dove verrà imbarcata su una nave fino a Porto Empedocle. Qui , dovrà percorrere circa 60 km per raggiungere il cantiere. Infine La Tbm Robbins che scaverà i 7,5km del cunicolo esplorativo La Maddalena nel Comune di Chiomonte, è una gripper open-type, cioè una macchina da roccia dura, che non monta conci del diametro 6.30m. Il profilo altimetrico del cunicolo presenta un primo tratto in salita per circa 1560 m, con una pendenza pari allo 0.34%, per poi discendere con pendenza del 3.31%. Negli ultimi 3,2 km, l’andamento sia altimetrico che plano altimetrico del cunicolo segue quello delle due canne del tunnel di base: il tracciato presenta una terza tratta in salita con pendenza circa 1.10%, una quarta tratta in discesa con pendenza 3.94%, e una tratta finale in salita con pendenza 0.20%. Dal punto di vista planimetrico, il cunicolo presenta inizialmente un rettilineo di 300 metri, seguito da una curva di raggio pari a 1500 metri, un altro tratto rettilineo di circa 1595 metri ed un’altra curva di raggio pari a 1000 metri. Il diametro di scavo minimo della Tbm è pari a 6.30 m, ma la Tbm è dotata di soluzioni tecnologiche utili a raggiungere un diametro di scavo massimo pari a 6.40 m (extrascavo pari a 10 cm sul diametro) in particolari condizioni di comportamento dell’ammasso. Inoltre, in condizioni eccezionali, per brevi tratti, la Tbm potrà single shield hard rock rivestimento galleria (conci prefabbricati) diametro esterno 13.300 mm diametro interno 12.600 mm lunghezza dei conci 1.700 mm spessore dei conci 350 mm numero dei conci per anello 7+1 potenza dei cilindri numero corsa spinta massima velocità mass. di estensione dei cilindri testa fresante diametro di scavo con taglienti nuovi diametro taglienti numero taglienti centrali numero taglienti di faccia e periferici 15x2 2500 mm 84,446 kn 65 mm / min 13720 432 mm 5 no. circa 78 motorizzazione testa fresante potenza installata 3850 kw velocità di rotazione 0-4 rpm diametro cuscinetto principale 6,600 mm coppia nominale 20.953 knm coppia massima di sblocco 25.143 knm forza di spinta testa fresante 32,063 kn @ 350 bar 04.4.b 04.4.c 04.3.a-b La Tbm Nfm e la Tbm Robbins. 04.4 04.4.d 04.4.e lavori in corso di C. B. Il lungo viaggio della Tbm HK S-643 600 chilometri separano Schwanau, nei pressi di Friburgo, dove ha sede la Herrenknecht, da Albissola Marina, in provincia di Savona. una seconda da 700 tonnellate. Si pensi anche che le dimensioni di questo elemento erano di tutto rispetto, pari a mt 7,60 x 7,15 con una altezza di mt. 3,35. 600 chilometri in linea d’aria perché il percorso compiuto dai componenti più voluminosi della “talpa” per raggiungere il cantiere è stato molto più lungo. Ne parliamo con Maurizio Cazzanti, responsabile dei Servizi Logistici, che l’ha seguita nel suo viaggio in Europa. Il 24 aprile la m/v Panagia salpava alla volta di Savona, dove è giunta il 4 maggio. Da lunedì 6 maggio a mercoledì 8 è stato effettuato lo sbarco di tutte le componenti della macchina ed il contemporaneo trasferimento nell’area di stoccaggio di cantiere, mentre l’8 sera alle 22:30 ha avuto luogo il trasporto del main drive, con tutto quello che ha comportato sul piano organizzativo. “Dopo una serie di incontri tra i produttori della Herrenknecht, i nostri Servizi Tecnici ed i Tecnici di cantiere, che hanno seguito la progettazione e lo stato di avanzamento, in tema di trasporto si è considerato di limitare quanto più possibile lo smontaggio della macchina per favorirne un più rapido riassemblaggio nell’area di imbocco della galleria da realizzare. A fronte di questo si sono dovuti però affrontare problemi relativi a pesi e dimensioni importanti, tanto da dover considerare anche valori di pochissimi centimetri. 04.4.a-e Diversi momenti del viaggio della Tbm HK. Il 20 marzo è iniziato il trasporto delle componenti in sagoma con trasporti normali via strada dallo stabilimento Herrenknecht al cantiere. Mentre l’11 e il 12 aprile con il trasferimento degli elementi fuori sagoma (eccezionali e speciali) di cui è stato previsto il trasporto via mare, è iniziata la fase di trasporto più complessa. I pezzi sono stati portati al porto fluviale di Kehl, sulla sponda del Reno e poi imbarcati su 2 barges (battelli fluviali) Promessa ed Elmare, fino al porto di Rotterdam e trasbordati sulla m/v Panagia (autosollevante), appositamente noleggiata per il trasporto della Tbm dalla C.ia Combi Lift, società armatoriale specializzata su questo tipo di carichi. L’evento eccezionale è stato ripreso anche da una tv tedesca, seguendo tutta la fase di trasferimento del pezzo principale (il main drive da 250 tons) da Schwanau fino a Kehl ed il successivo imbarco su barge. Per l’imbarco dei singoli elementi fino ad 85 tons è stata impiegata una gru idraulica da 550 tonnellate, mentre per l’imbarco del main drive, si è reso necessario accoppiarne Diversamente da quanto effettuato in Germania dove Il main drive era stato posizionato su un carrello idraulico da 15 assi trainato da una motrice ed assistito da una seconda al timone in coda, a Savona per meglio dire Albissola, dove gli spazi erano infinitamente più ristretti, è stato impiegato un SPMT (self propeller modul trainer) idraulico, doppiato su 8 assi sterzanti con una portata di circa 480 tonnellate. La distribuzione del peso, anziché in senso longitudinale (come avvenuto in Germania), è stata effettuata in senso trasversale, dimezzando di fatto la lunghezza del solo carrello, ulteriormente privato dell’elemento trattore, proprio perché semovente; condizione questa indispensabile per transitare sul tratto di Aurelia nel centro abitato di Savona, ma soprattutto per il successivo percorso di quartiere stretto e tortuoso, assegnato dalle autorità municipali per l’attraversamento di Albissola in direzione del cantiere. Per il tratto di Aurelia dal porto di Savona fino ad Albissola (in realtà piuttosto semplice), l’Spmt è stato pilotato dall’operatore con l’utilizzo del pannello joystik, seduto al normale posto di guida sulla parte anteriore del carrello. Successivamente tutto il controllo e percorso è stato effettuato in via teleguidata dall’operatore a terra e a passo d’uomo. Gli 8 assi autosterzanti hanno permesso manovre altrimenti impossibili attraverso curve a 90° e muri con una luce di passaggio di appena 2 cm per lato. Il sistema idraulico del carrello ha invece consentito il sollevamento del piano di carico e del main drive oltre il tetto di alcune vetture incautamente parcheggiate ed il superamento di guard-rail lungo il percorso. Alla fine l’operazione si è conclusa alle 01:45 del mattino e delle 5 ore preventivate per coprire il percorso di 8 km, ne sono state impiegate solo poco più di 3 nonostante alcune manovre che hanno richiesto una precisione “chirurgica”. Tutto sommato, se si esclude il ramo di qualche albero strappatosi durante il passaggio di questo “colosso”, non si è avuto il minimo di qualsiasi natura. La cosa sicuramente più divertente era vedere quanta gente a quell’ora si era riversata in strada e sui balconi per guardare a bocca aperta e col fiato sospeso cosa stava passando a pochi centimetri dalle loro abitazioni e finestre. A parte il sottoscritto e il personale del cantiere che ha seguito passo passo il trasporto, la macchina operativa era composta dal team di coordinamento del forwarder incaricato Lpl Italia di Genova (3 persone) ed il team del vettore Cts di Forlì (15 persone). Una menzione particolare è per l’operatore del carrello Spmt, un vero mago del joystik di appena 26 anni, con la lucidità e la freddezza del migliore dei veterani! Si è trattato di un lungo viaggio, con mesi di preparazione e di lavoro in team, per una fresa di dimensioni ragguardevoli, conclusosi in modo soddisfacente nel rispetto dei tempi operativi assegnati ai Servizi Logistici, ma soprattutto senza il minimo incidente o contrattempo. Ora non resta che augurare in bocca al lupo e buon lavoro alla S-643”. I numeri della S-643: volume complessivo peso complessivo peso singolo nr. trasporti in sagoma nr. trasporti eccezionali mezzi navali impiegati Dati tecnici Tbm Caltanissetta Dati tecnici Tbm Maddalena tipo tipo epb (earth pressure balance) rivestimento galleria (conci prefabbricati) diametro interno 13,45 m diametro esterno 14,65 m spessore 600 mm lunghezza concio 2,000 m numero di conci 9 peso massimo dei conci 160 kn principali caratteristiche diametro di scavo con taglienti nuovi 15.08 m lunghezza tot. macchina (incluso back up) 100 m c.ca peso totale macchina (incluso back up) 3,500 t pressione al fronte di scavo 6 bar motorizzazione testa fresante coppia nominale coppia massima numero di motori elettrci potenza elettrica totale forza totale di spinta 47100 knm 73300 knm 22 7656 kw 87 802 kn potenza dei cilindri numero 51 in gruppi di 3 cilindri corsa 2700 mm forza di spinta 235665 kn velocità massima di estensione dei cilindri 65 mm/min p.11 la Betoniera 5.600 mc 2.050 tons 250 tons 35 53 3 gripper diametro di scavo con taglienti nuovi taglienti numero di taglienti spinta nominale spinta massima 6.3 m 43 12,756 kn 13,667 kn motorizzazione testa fresante potenza installata 2954 hp velocità di rotazione 0-10.8 rpm diametro cuscinetto principale 6,600 mm coppia nominale 1,536,257 ft.-lbs. cilindri di spinta corsa numero di cilindridi spinta 1.83 m 4 04.5.b 04.5 04.5.c 04.5.a 04.5.d lavori in corso Open day alle “Residenze i Giardini” di Cesenatico 04.5.a Cristina Tronconi. 04.5.b-e Alcuni momenti festosi dell’open day. È stato battezzato «I Giardini de La Madonnina» dopo aver visitato il quartiere, avere incontrato la gente che ci abita, scoperto storie e tradizioni e conosciuto una fetta importante di vita sociale a lavorativa. e bilocali con sottotetto arrivando ai quadrilocali con ampi terrazzi privati. Un quartiere nel quartiere, verrebbe da dire, visto che La Madonnina è rimasta una delle poche zone della periferia di Cesenatico carica di una sua identità di cui va sicuramente orgogliosa. Molti appartamenti sono già stati venduti, ma restano ancora diverse tipologie che Gruppo Immobiliare, la società che ha sviluppato l’iniziativa, ha presentato il 2 giugno in occasione di un Open Day che si è integrato con una tipica festa del quartiere dei “piccoli parchi”. Un trenino ha percorso tutti i parchi e per la prima volta si è fermato nel parco della Madonnina, dove ampi spazi verdi attrezzati con giochi e una piazza destinata agli eventi ha accolto questa bella manifestazione «Proprio nel fine settimana che comprende la festività del 2 giugno abbiamo deciso di organizzare un “gran finale” nel quale sono state aperte le porte degli appartamenti e illustrate tutte le caratteristiche costruttive e abitative”. Così, sulla via Montaletto a breve distanza dalla SS304 che collega Cesenatico a Cesena, è nato un complesso con 7 fabbricati collocati in un’area verde, come ci racconta Cristina Tronconi, della Direzione Sviluppo di Cmc, impresa che ha eseguito i lavori, che ha seguito l’evoluzione della nuova struttura: “Ognuno dei 7 fabbricati rappresenta un albero: olmo, acero, faggio, ippocastano, rovere, betulla, larice; così è nato I Giardini de La Madonnina, con l’intento di realizzare un’area dove gli edifici si integrano nel pieno rispetto di un’area verde, sia pubblica che privata, sorta insieme agli edifici stessi; per il resto ci sono tutti i presupposti per definirlo un complesso ad alto risparmio energetico, a partire dal riscaldamento a pavimento, proseguendo con i processi di coibentazione e i serramenti di ultima generazione che garantiscono il massimo dell’isolamento termico e acustico, il fotovoltaico e i pannelli solari”. Il complesso “I Giardini” è composto complessivamente da circa 50 appartamenti, a partire dai monolocali E per le famiglie più numerose o esigenti sono stati realizzati addirittura i quadrilocali con sottotetto abitabile. Le prime consegne degli ultimi lotti sono già state effettuate; le prossime avverranno entro il mese di giugno in modo che a breve il complesso comincerà ad animarsi sfruttando appieno i benefici di essere immersi nel verde, ma poco distanti dal cuore pulsante del Cesenatico. “È questo a mio avviso il segreto di questo complesso - dice Cristina Tronconi - nel verde della campagna, ma davvero a due passi dal centro e dal mare, raggiungibile attraverso una pista ciclabile che collega l’area al porto canale, dando un senso Fervono le attività marittime nel porto di Ancona Cmc è impegnata nella costruzione del molo di sopraflutto del porto di Ancona, opera strategica ai fini dello sviluppo dello scalo del capoluogo marchigiano. L’appalto prevede la costruzione di una diga in scogliera costituita da oltre 2 milioni di tonnellate di materiale lapideo (pietrame e scogli di varia pezzatura) e da più di 10 mila massi in calcestruzzo tipo “tetrapodi”. L’opera verrà realizzata interamente con mezzi marittimi e per centrare l’ambizioso traguardo di completare i lavori entro settembre dell’anno prossimo, sono attualmente impegnate ben 5 unità navali, fra motonavi destinate al trasporto del materiale lapideo da cave croate e motopontoni addetti alla posa in opera. p.12 la Betoniera 04.5.e di quiete e di pieno rispetto per l’ambiente. In bici si può raggiungere il cuore di Cesenatico in qualche decina di minuti. La scelta di quest’area non è casuale. Prima di iniziare a progettare, i nostri tecnici hanno valutato attentamente ogni cosa, a partire dall’impatto ambientale. E devo dire che adesso che tutto è terminato, nel comparto si respira davvero un’aria di grandi spazi e di tranquillità. Direi contro la frenesia tipica del tempi moderni con tutti i benefici di trovarsi in una delle località più rinomate della Riviera Romagnola”. 05.1 05.1.a incontriamoli di Valentina Crociani Giovani con la valigia Stefano Magrini, 30 anni, ingegnere gestionale, è a Singapore da settembre 2011 con la mansione di Cost Control Engineer (Responsabile del controllo di gestione) nell’ambito dei due progetti che prevedono la realizzazione dei lotti della metropolitana C926 Tampines West Station and Tunnels for DTL 3 e C927 Bedok Reservoir Station and Tunnels for DTL 3. Prima di questa esperienza, eri già stato all’estero o fuori sede per motivi di lavoro? Fin dai primi mesi in Cmc ho avuto la fortuna di viaggiare molto. La mia mansione precedente mi portava spesso a compiere viaggi missione di breve e medio periodo. A Singapore sto sostenendo la mia prima esperienza di cantiere, confrontandomi a 360 gradi con la realtà estero. Se dovessi descrivere questa tua esperienza lavorativa in cinque aggettivi? Intensa, formativa, impegnativa, affascinante, appagante. 05.1.a Stefano Magrini. Pregi e difetti? L’esperienza lavorativa estera offre veramente tanto ma, allo stesso tempo, richiede molte rinunce, soprattutto nella sfera privata. Far parte della fase produttiva permette di apprendere ad una velocità triplicata le procedure e le metodologie di lavoro, toccando con mano quello che si sta realizzando, e sentendosi una pedina importante. Le soddisfazioni che si raccolgono sono molte, soprattutto per un ragazzo giovane: vedere con i propri occhi l’avanzamento della grande opera che si sta contribuendo a realizzare è veramente motivo di grande orgoglio e dona un entusiasmo senza limiti. La vita di cantiere offre enormi possibilità di crescita sia a livello professionale che a livello umano: devi interagire con un team di persone che vengono da svariate parti del mondo, mettere su il carattere necessario ad affrontare nuove sfide senza timore, trovare soluzioni adeguate in tempi brevi, e imparare a convivere con lo stress. Non è facile rinunciare alla propria quotidianità e ai propri affetti, ma un’esperienza del genere ti insegna anche ad apprezzarli maggiormente e a trascorrere più tempo possibile con i propri cari, e un abbraccio o un semplice saluto assumono poi un valore diverso. Quali differenze hai riscontrato rispetto al mondo del lavoro in Italia? La realtà lavorativa a Singapore è decisamente molto differente da quella italiana. Dietro all’efficienza e alla funzionalità vi sono norme e regolamenti rigidi e ferrei. Alla base di ogni attività anche banale - c’è una specifica, unica e lunga procedura normativa da seguire, e questa rigidezza strutturale e mentale porta spesso alla non ottimizzazione dello svolgimento delle attività. La cultura del lavoro è molto sentita, la trasparenza è all’ordine del giorno e la corruzione sembra praticamente nulla. Le opportunità lavorative non mancano, e il tasso di occupazione è elevatissimo. Questo porta però ad avere un elevato turnover: cambiare lavoro per ottenere condizioni migliori è una pratica normale e diffusa e si può facilmente verificare anche più volte nel corso di un anno. Cosa ti manca di più dell’Italia e cosa di “casa”? Dell’Italia mi manca tutto, e non potrebbe essere altrimenti. Le abitudini di vita e quello che la nostra terra offre non sono neanche paragonabili a ciò che si può trovare in una città all’avanguardia e molto vicina alla perfezione come Singapore. La mancanza delle persone care - famiglia e amici - si fa sentire ogni giorno, ma per fortuna la tecnologia consente di mantenere contatti quotidiani in maniera semplice. Cosa porterai con te al tuo ritorno? Tantissimi ricordi, positivi e negativi. Singapore è una città cosmopolita dove si incontrano molteplici culture, con cui ho avuto la fortuna di entrare in contatto. Ho imparato ad apprezzare la cultura orientale e quella indiana, che torneranno con me solo sotto forma di cartolina mentale. Come impieghi il tuo tempo libero? La vita di cantiere è molto impegnativa, assorbe quasi la totalità della giornata, e il tempo libero è davvero poco. A volte riusciamo ad organizzare qualche partita di calcetto fra colleghi espatriati e locali, o ci troviamo per fare un po’ di jogging in aree verdi. La domenica, invece, riusciamo a goderci la città. Singapore offre qualunque cosa si desideri: una visita a musei o gallerie, una passeggiata in un quartiere caratteristico o una giornata in spiaggia, per ricaricare le batterie e affrontare la nuova settimana. Cosa stai imparando da questa esperienza? Dal punto di vista professionale sto crescendo molto: sto acquisendo tante competenze tecniche, sto imparando a lavorare in team e ad interfacciarmi nel modo migliore e maggiormente performante con tutte le altre persone che fanno parte dello staff. Per la mia mansione è molto importante estrapolare velocemente e correttamente le informazioni necessarie da tutte le figure chiave dello staff. Dal punto di vista personale, vivere cosi lontano da casa, rivedere tutte Avviati i lavori del potabilizzatore della Standiana Si è svolta il 17 maggio, alla presenza delle autorità politiche locali, del gruppo dirigente di Romagna Acque e delle società impiegate nella realizzazione, tra cui, per Cmc, l’amministratore delegato Dario Foschini, la cerimonia di inaugurazione del nuovo potabilizzatore (denominato NIP2) che Romagna Acque - Società delle Fonti spa realizzerà a sud di Ravenna, nell’area della Standiana. in funzione avverrà nel corso del 2016, mentre l’anno successivo l’impianto sarà a regime. Il nuovo potabilizzatore, alimentato dalle acque derivate dal Canale Emiliano Romagnolo, avrà una potenzialità di circa 1100 litri al secondo, una portata annua di 25 milioni di metri cubi e utilizzerà un processo di potabilizzazione fra i più moderni ed efficienti attualmente disponibili (ultrafiltrazione) che permetterà di ottenere una elevatissima qualità dell’acqua. Tutto questo con l’obiettivo di diversificare le varie fonti dell’approvvigionamento idrico, puntando a utilizzare sempre più acqua di superficie al posto di acqua di falda. Cmc realizzerà le opere civili e la viabilità. Il costo previsto è di circa 38,5 milioni di euro; l’entrata p.13 la Betoniera Il nuovo potabilizzatore (secondo solo a Ridracoli, in Romagna, come portata idrica) e i circa 40 km. di condotte di interconnessione ad esso collegate, renderanno disponibile una rilevante quantità di risorsa aggiuntiva. A regime, fin dal 2017, l’apporto di NIP2 dovrebbe permettere un minor prelievo di acqua di falda in Romagna per quasi 13 milioni di metri cubi all’anno; garantendo al contempo al territorio la gestione in termini di fornitura idropotabile complessiva anche in momenti di particolari problematiche meteorologiche o nel caso di manutenzione di altri impianti. le persone care solo due volte nell’arco di un anno mi sta facendo capire a apprezzare quanto siano importanti le piccole cose della vita, quelle semplici. La vita all’estero, e credo ancora di più quella di cantiere, fa capire l’importanza di ciò che prima si dava per scontato. Come pensi venga percepita Cmc dai locali? Cmc è entrata per la prima volta come contractor nel mercato singaporiano con queste due commesse. Tutti i locali stanno quindi imparando a conoscerla, e la maggior parte di essi ne sta apprezzando la serietà e il modo di lavorare. Il turnover elevato non aiuta a creare legami forti ma posso dire che con lo staff locale che ci sta seguendo si è instaurato un rapporto di stima e fiducia fin dall’inizio. Soprattutto queste figure chiave stanno apprezzando e facendo proprio il modo di lavorare di Cmc, appoggiando e sostenendo punti cardine da sempre nostri come passione, serietà, impegno, performance e rispetto. Cosa si può migliorare (se ritieni ci sia qualcosa da migliorare)? Da trentenne, mi voglio focalizzare sull’importanza della fase di inserimento di nuove risorse giovani nella struttura di Cmc perché credo che questa attività vada implementata e migliorata. Soprattutto in questo momento critico, ritengo non si possa prescindere dall’investire sui giovani, portatori di forze fresche, competenze nuove, modi di lavorare all’avanguardia e soprattutto entusiasmo che, amalgamati con l’esperienza, la passione e il modo di lavorare di figure esperte, creano un mix vincente. Credo che il percorso di inserimento e crescita di una figura giovane debba essere analizzato nei minimi dettagli, ed è fondamentale fin dai primi passi fissare degli obiettivi . Concludo sostenendo quanto a mio avviso sia importante per un ragazzo giovane affrontare un’esperienza come la mia. Quello dell’estero, o per lo meno di cantiere, penso sia un passo fondamentale nella formazione di ogni singola professionalità. 05.2 05.2.a incontriamoli di V. C. Donne allo specchio 05.2.a Da sinistra Melica Bovinelli e Giuliana Fiammenghi. Giuliana Fiammenghi, in Cmc dal 1974 e impiegata presso la Segreteria di Presidenza, a confronto con Melica Bovinelli, in Cmc dal 2009 e impiegata presso l’Ufficio Finanza Estero. Dove abiti e quanto tempo impieghi per recarti al lavoro? – Giuliana: Abito a Ravenna, vicino alla sede. Impiego 10 minuti in bicicletta e un quarto d’ora a piedi. – Melica: Vivo a Ravenna, non lontano dalla sede. Vengo al lavoro in auto o in bicicletta, ma impiego un pochino perché prima accompagno la mia bimba più grande alla scuola materna. Quanti anni hai e come è composto il tuo nucleo familiare? – Giuliana: Ho 55 anni, un marito e una figlia grande che vive fuori casa. – Melica: Ho 42 anni, un marito e due bimbe piccole: Marta e Anna, di 5 e 2 anni. Come sei riuscita a conciliare gli impegni extralavorativi con la tua professione? – Giuliana: Ho potuto contare sull’aiuto dei miei genitori e dei miei suoceri, che mi hanno aiutata a crescere mia figlia. Attualmente, le parti si sono invertite, e ora sono loro ad avere bisogno di me, anche per motivi di salute. Vorrei riuscire a dedicar loro più tempo, ma sopperisco in parte avvalendomi di una persona che li assiste. – Melica: Faccio moltissimi sacrifici per riuscire ad incastrare tutto, e senza l’aiuto fondamentale di mio marito e dei miei suoceri non ce la farei. Soprattutto in occasione delle seppur brevi missioni che nel corso dell’anno svolgo all’estero, sono loro che si prendono cura delle bambine e della casa. E io parto tranquilla. Tolte le ore che dedichi al lavoro e alla famiglia, quanto tempo riesci a dedicare a te stessa e come lo spendi? – Giuliana: Il tempo libero al di fuori del lavoro non è molto, purtroppo. Gran parte lo dedico alla mia famiglia e ai miei genitori; sono poi molto importanti anche le amicizie, che amo coltivare. Mi piace camminare all’aria aperta, andare in palestra - quando riesco e leggere: il tempo “solo mio” lo dedico a questo. – Melica: Tolto il tempo libero che viene assorbito dalla famiglia e dagli affetti, dedico quel poco che resta a due mie grandi passioni: la corsa e la musica. Riesco a correre due volte a settimana per circa mezz’ora e, quando ho tempo, mi rilasso ascoltando musica, sia sola che in compagnia di mio marito. Nonostante il lavoro sia ormai da ritenere un lusso, guardando anche al panorama internazionale, quali migliorie ritieni si debbano ancora apportare in Italia, a livello legislativo, per aiutare una donna con un lavoro di 40 ore settimanali e una famiglia da gestire? – Giuliana: Penso sia molto importante per le donne lavoratrici poter usufruire di un orario flessibile, non solo per occuparsi del proprio nucleo familiare in senso stretto, ma soprattutto per sopperire a quelle mancanze a cui ancora la società civile non riesce a far fronte. Tutte le donne nella mia fascia di età si trovano a dover lavorare ancora per qualche anno, e a dover gestire in parallelo i genitori anziani non più autosufficienti e - eventualmente - ad aiutare i figli che hanno deciso di mettere su famiglia. Credo che le aziende private, unitamente alle pubbliche istituzioni, debbano interagire maggiormente per far fronte a queste esigenze, che non riguardano solamente le donne ma l’intera società civile. – Melica: Credo che per una donna la giornata lavorativa ideale dovrebbe essere di sei ore, proprio per darle la possibilità di svolgere al meglio anche i ruoli di moglie, madre e figlia. L’orario flessibile aiuterebbe molto in questo senso. Credo inoltre sia importante una maggior tutela relativa ai permessi concessi per le malattie dei figli: attualmente sono previsti fino all’ottavo anno di età del bambino, ma non sono retribuiti. Ritieni che questa azienda possa o debba ancora fare qualcosa per aiutare le donne, in questo senso? – Giuliana: Sicuramente aiuterebbe un orario più flessibile, e la creazione di un asilo adiacente ai locali aziendali rappresenterebbe un grande aiuto per le giovani madri. – Melica: Cmc è una realtà aziendale fra le più grandi in Italia. Proprio per questo penso che, forte della sua storia, potrebbe sopperire alle mancanze legislative in favore delle lavoratrici, ad esempio, concedendo l’orario continuato nel periodo dell’allattamento. In questa delicata fase, sarebbe più d’aiuto per una giovane mamma - che spesso ha già altri figli piccoli - per ottimizzare tempo ed energie, sia al lavoro che a casa, piuttosto che interrompere la giornata come invece accade ora. Tirando le somme, da quando sei in Cmc, cosa ti ha dato di più e cosa più ti ha tolto questo lavoro? – Giuliana: Questo lavoro mi ha dato soprattutto l’indipendenza economica, che ritengo ogni donna debba avere. Umanamente è stata una grande ricchezza, poiché ho conosciuto tante persone valide. Con alcune si sono instaurati dei bei rapporti di amicizia. – Melica: In Cmc l’ambiente è sereno; capita spesso di alleggerire la giornata o i momenti di tensione con una sana risata. Da quando sono qui, sento di essere cresciuta molto professionalmente, anche perché ritengo di avere colleghi estremamente preparati. C’è sempre molto da imparare perché il lavoro in Cmc è complesso, dal momento che ci raffrontiamo quotidianamente con molti Paesi diversi fra loro. Nonostante i lati positivi, ciò che mi toglie e di cui sento la mancanza resta il tempo. Quali fra i momenti e le attività sociali hai apprezzato di più, nell’arco della tua esperienza lavorativa in Cmc? – Giuliana: Sicuramente le attività sociali di fine anno, a cui partecipano soci, dipendenti e pensionati, ma anche gli eventi e le ricorrenze aziendali, che sottolineano gli sviluppi, i successi e i momenti importanti della storia di Cmc. – Melica: Non lavoro in Cmc da molto tempo, quindi il mio metro di giudizio è molto stretto. Sicuramente la visita del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ma anche i concerti di Natale. Amando la musica, li apprezzo molto. Sono coinvolgenti anche gli spettacoli dedicati ai bambini in occasione dell’Epifania, e gli eventi della polisportiva. Relativamente alla tua esperienza personale, Cmc è... – Giuliana: Cmc è parte integrante della mia famiglia, poiché mio padre e i miei zii vi hanno lavorato, trasmettendomi i valori della cooperativa. – Melica: Non essendo originaria di Ravenna, conoscevo Cmc al pari di altre grandi aziende. Solo attraverso i ravennati, prima di essere assunta, ho capito che si trattava di una realtà molto importante, oltre che di una grande opportunità. Quando ho detto ai miei suoceri che avrei lavorato qui, ne sono rimasti piacevolmente colpiti e - ad oggi - non ho motivo di smentirli. Incontro con i giovani studenti di Finale Emilia Martedì 23 aprile, Leonardo Potenza e Alessandra Pinza, della Direzione del Personale, sono stati invitati a tenere un incontro con giovani studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore di Agraria e per Geometri “I. Calvi” di Finale Emilia in provincia di Modena. Lo scopo dell’incontro è stato quello di presentare ai ragazzi delle classi quarte (circa 40 alunni) la Cmc e la sua organizzazione, illustrare le opere realizzate nel mondo e per spiegare gli aspetti che devono coltivare e sviluppare per poter poi, una volta diplomati, proporsi sul mercato del lavoro, motivandoli quindi maggiormente allo studio ed incoraggiandoli ad affrontare un futuro non semplice per i giovani d’oggi. La scuola “I. Calvi” è al momento inagibile (a causa delle scosse in Emilia del 20 e 29 maggio scorso) e gli studenti, circa 600, sono stati trasferiti in una struttura prefabbricata, abbastanza confortevole, proprio accanto all’edificio originario, in attesa che venga ristrutturato. L’incontro, è avvenuto con la 4°E e la 4°F, alla presenza della Prof.ssa di matematica Ivana Covezzi e del Prof p.14 la Betoniera di topografia, Sig. Schumè. La Prof.ssa Covezzi ci ha raccontato quanto accaduto lo scorso anno a causa del terremoto che ha colpito quelle zone dell’Emilia, mostrandoci anche dall’esterno il plesso scolastico danneggiato ed a tutt’oggi inagibile; dal 17 settembre scorso la scuola è stata comunque in grado di assicurare l’inizio regolare delle lezioni nei locali prefabbricati, dotati di impianti di climatizzazione, di aule tutte equipaggiate da lavagne Lim (lavagna d’ardesia e gesso sono un ricordo del passato) e di quanto occorre per far sentire i ragazzi a proprio agio nonostante il sisma e i disagi che ha comportato. A fine incontro siamo poi stati accompagnati all’esterno del plesso scolastico, a visitare una bella e vasta area verde di svariati ettari, di pertinenza dell’Istituto Agrario con vivaio, officine e laboratori in cui diversi ragazzi in tuta da lavoro, stavano seguendo le lezioni pratiche dei loro corsi. Prima di accomiatarci si è discusso dell’eventualità, per il prossimo anno scolastico, di invitare alcune classi a visitare la Cmc e i suoi cantieri 06 welfare aziendale di F. F. Mutua Futura, assistenza sanitaria integrativa ed estensione ai familiari Cmc, in un’ottica di attenzione alla salute dei propri soci, è tra i soci fondatori di Mutua Futura, la mutua territoriale costituita a Ravenna, che ha come finalità la prevenzione e la tutela della salute dei suoi soci e dei loro familiari. Mutua Futura è convenzionata e collabora con UniSalute la più grande compagnia italiana di copertura sanitaria, fondata dal Gruppo Unipol nel 1995. Vediamo insieme in cosa consiste questa importante forma di welfare aziendale. Il sistema di welfare pubblico, nato negli anni ’60 e ’70 in pieno boom economico e allo scopo di coprire bisogni sanitari e sociali degli italiani e di garantire equità sociale nell’accesso ai servizi per tutti i cittadini, risulta oggi sempre più incapace di rispondere alle concrete esigenze dei cittadini/lavoratori, che nel corso del tempo sono diventate sempre più complesse a causa dell’invecchiamento della popolazione, del cambio di stili di vita ecc. Le crescenti difficoltà del sistema sanitario e i continui tagli degli ultimi anni, hanno comportato l’aumento dei ticket, liste di attesa sempre più lunghe e pronto soccorso ingolfati e così le mutue integrative, che sembravano passate di moda, stanno tornando alla ribalta. La sfida delle cooperative, che hanno per definizione scopo mutualistico e sono geneticamente sensibili e attente nel cercare di dare risposta ai bisogni dei lavoratori, è quella di fornire soluzioni pratiche alle esigenze dei soci: la mutualità si concretizza in un’associazione privata tra persone che porta sia vantaggi reciproci, sia benefici alla collettività, nella logica del dare-avere. Viviamo in un’epoca in cui il sistema sanitario fatica sempre di più ad erogare prestazioni, in particolare diagnostica e ambulatoriale, ed è quindi sempre più forte la richiesta di integrazione tra servizi sanitari pubblici e privati. Attraverso l’iscrizione ad una mutua questa integrazione è facilitata e incentivata in quanto gli associati possono accedere a servizi di sanità privata a prezzi ridotti o avere la possibilità di farsi rimborsare anche integralmente il costo dei ticket. Gli importi delle coperture assicurative variano e, ovviamente, più l’importo è alto più sono le prestazioni soggette a rimborso o addirittura gratuite nei centri convenzionati. Cmc, in un’ottica di attenzione alla salute dei propri soci, è tra i soci fondatori di Mutua Futura, la mutua territoriale costituita a Ravenna, che ha come finalità la prevenzione e la tutela della salute dei suoi soci e dei loro familiari. Mutua Futura è convenzionata e collabora con UniSalute la più grande compagnia italiana di copertura sanitaria, fondata dal Gruppo Unipol nel 1995. La Cooperativa sottoscrive la polizza sanitaria con Mutua Futura, pagando per intero la quota di adesione (pari a € 132,00) per tutti i soci cooperatori aderenti e offrendo una copertura sanitaria cumulativa (Piano Sanitario Verde), con indubbi vantaggi: • erogazione di prestazioni sanitarie integrative rispetto al Servizio Sanitario Nazionale; • pagamento diretto di visite specialistiche o accertamenti in strutture convenzionate e rimborso di tickets sanitari; • assistenza ai soci nell’orientarsi nel mondo della sanità e delle varie strutture pubbliche e private; • servizio di prenotazione presso le strutture convenzionate, aiutando i soci a non perdere tempo con le solite trafile burocratiche; • fornire ai soci informazioni e consigli sanitari per i casi di emergenza, attraverso un medico qualificato; • prestazioni gratuite di prevenzione della salute; • affiancare i soci per ottenere la migliore assistenza nel momento del bisogno. In un momento di crisi, come quello che stiamo vivendo, Cmc si propone di aiutare i soci ad estendere anche ai loro familiari l’iscrizione alla mutua. Le quote di adesione per l’estensione della polizza ai familiari non potranno che essere a carico dei soci, tuttavia la Cooperativa è disponibile ad anticipare il pagamento a Mutua Futura, consentendo al socio di restituire il costo attraverso piccole trattenute mensili in busta paga. Per ottenere l’attivazione della polizza occorrerà però ottenere l’adesione di un numero minimo di nuclei familiari (50-60 adesioni). Augurandoci che la proposta di estensione della polizza ai familiari possa rispondere alle necessità dei soci, invitiamo tutti coloro che sono interessati a segnalare la loro disponibilità alla Segreteria Sociale (e-mail: [email protected]; [email protected]; [email protected] – tel. 0544/428531) Invitiamo inoltre tutti i neo soci e i soci che ancora non l’abbiano fatto, ad aderire a Mutua Futura e ad usufruire dei servizi offerti e delle visite di prevenzione mirata, completamente gratuite, previste dal Piano Sanitario Verde. p.15 la Betoniera 07.a 07 07.e noi e voi Noi e voi 07.b 07.a All’isola degli Spinaroni. » Insieme per un giorno » A scuola di Costituzione Ha preso avvio mercoledì 29 maggio, presso la Standiana, la sesta edizione dell’iniziativa voluta dal Circolo Sportivo Ricreativo e Culturale Portuali di Ravenna e rivolta agli anziani non autosufficienti residenti in Casa Residenza Anziani e frequentanti i Centri Diurni di tutte le strutture della rete dei servizi intitolata “Insieme per un giorno... a primavera”. Si è tenuto il 10 maggio, nell’aula magna dell’istituto Itis di Ravenna, l’incontro degli studenti con il magistrato Marco Imperato. 07.b All’isola degli Spinaroni Matteucci e Fucchi insieme al partigiano Giulio Pantoli. 07.c Gli anziani alla Festa della Standiana. 07.d In piazza del Popolo a Ravenna gli atleti delle giornate dello sport come integrazione. 07.e Il salvadanaio in Cmc per il progetto “anche il tuo centesimo diventa importante”. 07.c Il progetto è nato per proporre un diversivo agli anziani che usufruiscono delle Case Residenza e dei Centri Diurni, creando momenti piacevoli per spezzare la routine quotidiana. Hanno aderito al progetto le strutture: Pallavicini Baronio, Garibaldi, S.Chiara, Santa Teresa di Ravenna, Baccarini e Maccabelli di Russi, Busignani di Cervia, Villa Verde di Milano Marittima, Zalambani di S.Alberto, Villa Serena di S. Romualdo e il C.D. Sergio Ghinassi di Piangipane. Gli ospiti di queste strutture trascorreranno quattro pomeriggi durante il mese di maggio e giugno nello spazio che il Comune di Ravenna ha concesso in gestione al C.S.R.C. Portuali presso il lago della Standiana e che è stato predisposto per accogliere anche persone disabili. Nella prima giornata Cmc, come nelle edizioni precedenti, ha offerto ai 170 partecipanti una buonissima torta. 07.d » Terza edizione di Opera Si è svolta dal 23 al 25 maggio a Ravenna la terza edizione del Festival del lavoro ‘Opera’ organizzato dalla Cgil di Ravenna con il contributo, fra gli altri, anche di Cmc Ravenna. Tema della manifestazione di quest’anno era “Lavoro in corso: tra utopia e realtà”. Nel corso del Festival è stato presentato uno studio condotto dall’Ufficio studi e ricerche della Cgil di Ravenna sull’andamento economico e occupazionale nel territorio della provincia di Ravenna dal 2007 ad oggi ed una videoinchiesta, realizzata con la regia di Gerardo Lamattina, attraverso la quale si propone un viaggio tra i lavoratori che racconteranno le loro esperienze professionali, le loro aspettative, ambizioni, delusioni e soddisfazioni. Al centro della conferenza il tema “La Costituzione: un sogno (progetto) ancora da realizzare”. L’iniziativa, promossa da Auser Ravenna, in collaborazione con il Comitato per la Legalità e la Democrazia e con il Circolo di Libertà e Giustizia, vedeva fra gli sponsor anche Cmc. Marco Imperato è un magistrato che da tempo partecipa ad incontri pubblici per contribuire alla diffusione della cultura della legalità fra i cittadini e per far conoscere la Costituzione ai più giovani. Nato a La Spezia nel 1975, dal 2008 lavora come Pubblico Ministero in Emilia Romagna dopo aver passato 4 anni anche alla Procura di Marsala. » Anche il tuo centesimo diventa importante L’associazione di volontariato Il Terzo Mondo da anni è impegnata in progetti di cooperazione umanitaria in Camerun. Dopo la positiva esperienza che ha portato, grazie anche alla collaborazione di Cmc, alla costruzione di una scuola nel villaggio di Baleveng che raccoglie oltre 120 bambini, si apre oggi un nuovo progetto, patrocinato dal Comune e dalla Provincia di Ravenna oltre che dal Consolato Onorario del Camerun, per la costruzione a Yaoundè di un centro culturale, “la casa della pace”, dedicato ai bambini e alle donne, con una particolare attenzione a tre temi: il diritto allo studio, l’educazione e la riabilatazione e il sostegno delle donne nell’impresa sociale. Il progetto consiste nell’esposizione di salvadanai in diverse aziende, bar e attività commerciali della nostra città. Anche Cmc ha deciso di ospitare un salvadanaio che potrete trovare presso la portineria della sede di Ravenna. “Anche il tuo centesimo diventa importante” vuole essere un modo concreto per promuovere la sensibilità e la generosità della nostra comunità. Un classico giro di valzer, Da Weber a Casadei passando per Strauss Mentre il giornale è in stampa è partito il Ravenna Festival 2013, la rassegna musicale che giunge alla XXIV edizione. Partendo dalla “Trilogia popolare” verdiana che ha concluso l’edizione 2012 del festival, si è pensato di declinare il concetto di “popolare” conferendogli una centralità tematica che innerva parte della programmazione, indagandone le varie sfaccettature. Questo consentirà di approfondire quella che è stata la diffusione al di fuori dei teatri d’opera delle musiche verdiane ma sarà anche una occasione per indagare l’identità musicale del nostro territorio con la musica da ballo romagnola ovvero il cosiddetto “liscio”. Naturalmente quando si parla di “liscio” si parla p.16 la Betoniera di Secondo Casadei, che al genere ha conferito la dimensione di leggenda. La serata che Cmc sostiene proporrà una curiosa proposta musicale: una orchestra sinfonica diretta dal primo violoncello dei Wiener Philharmoniker, Franz Bartolomey, che ci condurrà in un’affascinante itinerario che segue le tracce della presenza del valzer nel grande repertorio sinfonico, da Carl Maria von Weber a Johann Strauß jr. concludendo proprio con Secondo Casadei, lo “Strauss della Romagna”. Un’occasione unica per trovare il classico nel popolare e viceversa.. con i giovani orchestrali della “Cherubini”. Cmc premiata per il progetto della Darsena Il 4 giugno nell’ambito del Convegno “Tourism for Italy – progettare per la riqualificazione”, è stato premiato all’Eire, importante punto di incontro degli operatori del mercato immobiliare italiano, il progetto realizzato dagli studi milanesi Metrogramma B&F e Chapman Taylor Architetti commissionato da Cmc per la riqualificazione dell’area di proprietà adiacente alla darsena di città. Il progetto è stato premiato nella sezione The Winner Overall. Insieme agli architetti Andrea Boschetti e Alessandro Stroligo di Chapman Taylor che hanno ritirato il premio, era presente per Cmc l’ing Marco Poncetta. » L’isola dei partigiani L’Isola degli Spinaroni è un’isoletta della Piallassa di Ravenna, nota per essere stata sede del “Terzo Lori”, il VI Distaccamento della Brigata Partigiana Garibaldi, dal settembre al dicembre 1944. L’isolotto prende il nome dall’arbusto di “spinarone” che fino agli anni ’60 lo ricopriva pressoché interamente. L’ANPI di Ravenna ha ristrutturato il capanno storico dell’isola e lo ha fatto diventare un centro didattico per raccontare ai ragazzi la storia della Resistenza e il valore del Parco del Delta del Po. Grazie ad una barca acquistata col contributo di tante imprese ravennati, compresa la Cmc, è oggi possibile recarsi all’isola degli Spinaroni per conoscere da vicino un luogo simbolo della Liberazione di Ravenna e una bellissima oasi naturalistica. Mercoledì 8 maggio anche il Presidente e il Vice Presidente di Cmc, Massimo Matteucci e Maurizio Fucchi, sono saliti sulla barca e hanno partecipato alla lezione che, nell’occasione, vedeva come ospiti due classi di scuola elementare di Castiglione di Cervia. Accompagnati da Ivano Artioli, presidente provinciale dell’Anpi, Matteucci e Fucchi hanno potuto così apprezzare la bontà dell’iniziativa sostenuta anche dalla nostra cooperativa. L’evento, sostenuto fra gli altri anche da Cmc, ha portato a Ravenna oltre 30 squadre di atleti provenienti da tutta Italia e da molti paesi del mondo. Bella e coinvolgente, come sempre, la sfilata per le vie di Ravenna di sabato mattina che ha portato atleti e accompagnatori, con gli zainetti gialli di Cmc, fino in piazza del Popolo dove sono stati ricevuti e salutati dall’assessore allo sport del Comune di Ravenna. » Il Riviera di Romagna conclude al sesto posto Ricordando Giovanni Falcone e Paolo Borsellino Decimo successo esterno stagionale sabato 4 maggio per la Riviera di Romagna. Il club romagnolo ha sbancato anche il terreno del Chiasiellis nell’ultima giornata di serie A, chiudendo al sesto posto a quota 48 punti la sua seconda stagione nella massima serie, un ottimo risultato per la squadra ravennate/cervese! Per la cronaca si aggiudica il campionato il Torres (81 punti), seguito dal Tavagnacco (78 punti). 07.f La squadra femminile Il 23 maggio scorso, nel giorno della legalità e del ventunesimo anniversario della strage di Capaci, la società Empedocle ha ricordato il sacrificio di Giovanni Falcone e Francesca Morvillo e degli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. del Riviera di Romagna. L’Empedocle ha ribadito l’impegno a svolgere il proprio dovere per l’affermazione della legalità giorno dopo giorno, in sintonia anche con le recenti dichiarazioni del senatore Giuseppe Lumia. 07.f » Le giornate dello sport come integrazione “È necessario coadiuvare l’azione della magistratura e delle forze dell’ordine – ha detto Giuseppe Lumia – migliorando il controllo di legalità sulle imprese”. “Ricordiamo Falcone e Borsellino, Saetta e Livatino, questi ultimi due morti su questa strada che stiamo migliorando, svolgendo con onestà il proprio dovere” ha detto Pierfrancesco Paglini, project manager dell’Empedocle. Il manager da Caltanissetta, dove sono in corso i lavori di ammodernamento nel secondo lotto della statale 640, ha idealmente abbracciato le migliaia di studenti arrivati con le navi della legalità a Palermo per sentire “la bellezza del fresco profumo di libertà”. Grande successo, anche quest’anno, per “Le giornate dello sport come integrazione”, la manifestazione, giunta alla sua undicesima edizione, che si è tenuta a Ravenna da giovedì 9 a domenica 12 maggio, con l’organizzazione dell’ASD, Centro Sport Terapia Judo Ravenna. Dal 12 al 21 luglio torna il Festival di Santarcangelo Il Festival di Santarcangelo dei Teatri è una kermesse di richiamo internazionale con musica, danza, teatro, linguaggi sperimentali e folklore nell’antico borgo di Santarcangelo. Il bellissimo borgo dell’entroterra di Rimini ospita dal 1971 una delle kermesse teatrali più famose d’Italia, una finestra aperta sul teatro sperimentale. Nei primi anni ‘70 quest’evento era promosso dall’amministrazione comunale e pervaso da un forte impeto politico. Era il periodo in cui si scendeva in piazza per esternare idee e dissensi. La piazza si trasformava in luogo d’incontro, di discussione, nonché di espressione artistica. Le parole d’ordine erano teatro educativo, teatro propedeutico. A Santarcangelo si portò la città dentro il teatro, aiutandosi con spettacoli fuori dai canoni convenzionali. p.17 la Betoniera Il festival è cresciuto assimilando iniziative e proposte, proponendo laboratori e training. I giovani trovarono nel festival un punto d’incontro, iniziando a radunarsi ogni estate accampandosi qua e la per il territorio santarcangiolese per seguire e partecipare agli eventi. Dagli anni ‘90 a Santarcangelo dei Teatri si iniziano a vedere nuove tipologie di espressione artistica, convegni, mostre d’arte, concerti, poesia, seminari. Il festival, sostenuto anche da Cmc, tornerà dall’11 al 21 luglio animando, come ogni anno, strade, piazze, case private e spazi come il Lavatoio e lo Sferisterio, con spettacoli di ogni genere che riflettono sul concetto di teatro e di rappresentazione. Allo spettatore viene richiesto di integrarsi con gli artisti e viceversa in un connubio unico e inimitabile. 08.1.a-d Momenti della gita a Verona. 08.a-g La braciolata 2013. 08.1.a 08.1 08.1.b 08.1.c attività sociali di Alvaro Zavatta Verona oh… cara! Ed eccoci qua! Lo “zoccolo duro” dei pensionati Cmc (a dire il vero qualche faccia nuova e qualcun’altra giovane c’è) è pronto per la gita di primavera, quest’anno particolarmente fredda e piovosa. Le previsioni sono pessime: pioggia e vento per tutto il giorno ma, equipaggiati con berretti, ombrelli e k-way, gli impavidi gitanti, puntuali come orologi svizzeri, alle 6.00 del mattino del 20 aprile sono pronti per la partenza; meta Verona e lago di Garda con visita al Vittoriale degli Italiani. Come recita il poeta dialettale Berto Barbarani, anch’io “Voria cantar Verona…”, ma chi non la conosce? La città di Giulietta e Romeo, dell’Arena, degli Scaligeri, del pandoro, del sindaco Tosi. Beh, chi non c’è mai stato bisogna proprio che faccia un pensierino per andarla a visitare, perché ne vale veramente la pena. Di origini antichissime, sorta lungo il fiume Adige dove questo forma un doppio meandro, fin dall’antichità è punto nodale dei vari sistemi di trasporto che collegano l’Italia centrale e nord-occidentale. La sua importanza strategica è stata motivo di varie dominazioni, tuttavia la città si è sviluppata, progressivamente ed ininterrottamente durante duemila anni, integrando gli elementi artistici ed architettonici dei diversi periodi che si sono succeduti, per cui l’Unesco l’ha dichiarata patrimonio dell’umanità. I moderni veronesi fruiscono ancora degli antichi monumenti aumentandone la già forte attrattiva turistica organizzando manifestazioni internazionali quali il “Festival lirico” all’Arena o “L’Estate teatrale veronese” al Teatro romano. Dopo aver ammirato con un giro in autobus le mura della città perfettamente conservate dove si passeggia e si pratica jogging, tra folate di vento e qualche goccia di pioggia, comincia la passeggiata nel centro storico con la dettagliata spiegazione di due esperte guide. I monumenti sono tanti di origine romana, medioevale, scaligera, veneziana; raccontarli sarebbe un elenco anche un po’ noioso di epoche, stili, artisti per cui…. andate a vederli e riempitevi gli occhi di “cose” belle. Rimarrete affascinati dallo stile romanico veronese a “strisce” rosse e bianche, dalle arche scaligere mini 08.c cimitero, di stile gotico, per illustri componenti della famiglia della Scala che, essendo ghibellini, non volevano essere sepolti in chiesa; si trova qui anche Cangrande della Scala a cui Dante dedicò il Paradiso ad eterna riconoscenza per l’ospitalità offertagli. I veronesi, particolarmente litigiosi, rivaleggiavano erigendo case-torri che furono abbattute, sotto il dominio Veneziano, per far capire bene chi comandava; per fortuna qualcuna fu lasciata così si può salire sulla Torre dei Lamberti, la più alta della città, ed ammirare un completo panorama o stupire davanti alla torre del Gardello , su cui era posto il primo orologio meccanico consultabile da tutti i cittadini. Ci siamo: via Cappello casa di Giulietta. Dall’androne, alle cui pareti sono affissi dei pannelli in cartongesso rimovibili su cui migliaia di turisti lasciano firme, dediche e messaggi d’amore, si accede al cortiletto interno quasi anonimo, su cui si affaccia la casa-torre che conserva, nella chiave di volta dell’arco, lo stemma del cappello; sulle altre pareti, “muri dell’amore”, variopinte gomme americane (o pezzi di plastilina?) con su scritte ancora dediche e messaggi e poi… il famoso “balconcino” sotto il quale è stata posizionata una statua di bronzo di Giulietta; la leggenda vuole che chi, scaramanticamente, le tocca il seno destro sarà fortunato in campo affettivo (quel seno è lucidissimo!). “Mi par d’udir ancor / quelle amorose parole / che lievi come un soffio / Romeo a …” Giulietta, Giulietta cosa combini? Tra dediche, messaggi, “ toccamenti” e… magiche atmosfere, che mai direbbe ora il tuo Romeo? Se si sapesse che storicamente non siete mai esistiti e che la vostra tragica storia d’amore è solo frutto del genio narrativo di sir William Shakespeare, cambierebbe qualcosa? Penso proprio di no, Shakespeare vi ha reso immortali. Il giro termina all’Arena (e dove sennò?), terzo anfiteatro romano, in Italia, per dimensione, è giustamente il simbolo di questa città; da qualunque parte la si guardi è grandiosa, maestosa, imponente. 08.d p.18 la Betoniera Al centro stanno allestendo le scenografie del Rigoletto; il personale specializzato prova e riprova gli allestimenti delle scenografie delle varie opere per ottimizzare i tempi ed essere così pronti per l’evento estivo. Se si vuole assistere ad uno spettacolo bisogna non solo prenotare con largo anticipo, ma pagare un “salato” biglietto. Una volta 30.000 persone assistevano gratis agli spettacoli, bastava presentare un osso su cui era indicato il numero dell’ingresso e quello del posto da occupare: altri tempi! 08.b Ci si attarda davanti all’Arena per le foto e per ammirare una mostra di superbe auto d’epoca; così ci facciamo “sorprendere” dai previsti grossi goccioloni e forti folate di vento che rompono più di un ombrello. Ed ora ci aspetta un impegno non meno importante: a Peschiera del Garda, al ristorante “Al Fiore”, siamo attesi per il pranzo: ambiente raffinato, pietanze squisite, personale cordiale. Terminato il pranzo, per fortuna ha smesso di piovere, qualche raggio di sole prova a forzare la cortina di nubi minacciose; a volte ci riesce, tira un forte vento e la superficie del lago è come tappezzata dal dorso di bianche pecorelle. Un giovane pilota-capitano ci invita a salire a bordo di un piccolo battello per la traversata; per rincuorarci e farci superare qualche lieve timore ci dice che, oltre a portarci sull’altra sponda, lui dovrà anche tornare: quindi tranquilli. Allegramente ci imbarchiamo ed ha inizio la navigazione sotto costa: Dogana, Bardolino, Garda, Capo san Vicilio; un timido sole rende ancora più suggestivi questi borghi pittoreschi e fa splendere le cime innevate dei monti. Si levano degli ohh!...ohh! di ammirazione. Poi la musica cambia: la prua diretta verso Gardone Riviera, dalla parte opposta del lago, velocità sostenuta per “prendere” meglio le onde, il cielo è più scuro e le “pecorelle” sono più numerose. Dal vetro non si vede quasi più niente, è pioggia o sono spruzzi? Il battello dondola e salta, secchiate d’acqua s’abbattono sulla tolda. Nessuna paura per vecchi lupi del mare Adriatico! 08.e 08.2.a Un’mmagine di Orvieto. 08.3.a Un’immagine di Cuneo. 08.a 08.1.d 08.2 08.2.a attività sociali Ma succede che qualche viso sbianca per il mal di “lago”e si ride per superare un briciolo d’inquietudine. L’imbarcazione rallenta: siamo di fronte ad Isola del Garda, una lingua di terra per meditazione, oasi di pace di rara bellezza, paradiso per piante ed uccelli in particolare aironi cinerini. Ancora un po’ di “danza” ed ecco Gardone col suo Grand Hotel, la casa che ospitò Claretta Petacci trasformata in hotel da 800,00 euro a notte (scusate se è poco!), a seguire Torre san Marco dove D’Annunzio ormeggiava il suo Mas. Questi luoghi, verso la metà dell’ottocento, furono scoperti dai tedeschi ed eletti a residenza invernale, per il loro clima mite, da nobili e ricchi borghesi; così i borghi di pescatori si trasformarono in amene località turistiche con case, alberghi e giardini in cui attecchirono senza difficoltà piante, alberi ed arbusti tipici della macchia mediterranea. Adagiato sulla collina, infine, ci attende il Vittoriale degli Italiani, il parco più bello d’Italia edizione 2012, ultima dimora di Gabriele D’Annunzio, lo scrittore poliedrico, il vate, l’eroe, l’imaginifico, l’amante (di donne ne ha avute parecchie) che trasformò la già bella villa di Cargnacco in una cittadella monumentale, un complesso di edifici, viali, giardini, corsi d’acqua…. fino al mausoleo dove è sepolto circondato dalle tombe dei suoi amici. La scelta architettonica classicheggiante e ricca di elementi ricorrenti: nicchie, colonne, pilastri, sovrabbondante di oggetti preziosi e strani (la casa) e oggetti “particolari”(chi può vantare nel proprio giardino una nave da guerra, un aereo, un sommergibile,sassi del Pasubio?) ridondanti di simbologia a memoria della sua “vita inimitabile” (la modestia non era una sua virtù!) e delle imprese degli Italiani durante la I° guerra mondiale. Gita ad Orvieto Tour delle Langhe Gita ad Orvieto per soci e dipendenti Cmc e Csc sabato 28 settembre 2013 Il Circolo dei Cooperatori Ravennati organizza dal 4 al 6 ottobre una gita nelle Langhe. Il programma Il programma – 6,00 Ritrovo dei partecipanti presso la sede Cmc e partenza; – 9,00 Arrivo ad Orvieto con visita guidata alla città, al meraviglioso Duomo del trecento, al Pozzo di San Patrizio ed al quartiere medievale; – 12,30 Pranzo in un ristorante del centro con menù tipico; – 14,30 Visita guidata alla Città sotterranea; – 18,00 partenza per Ravenna e arrivo previsto per le 21 circa. – Primo giorno: partenza in pullman G.T. in mattinata . Visita a Grinzane Cavour. Alle 13 merenda contadina alla Cascina delle Langhe. Nel pomeriggio visita di Cherarsco napoleonica. Proseguimento fino a Cuneo con sistemazione in hotel 4 stelle e cena in ristorante con menù tipico. – Secondo giorno: prima colazione in hotel, visita di Cuneo con guida. Pranzo libero. Nel pomeriggio visita di Mondovì e all’imponente Santuario di Vicoforte. Rientro in hotel a Cuneo e cena in ristorante con menù tipico. – Terzo giorno: prima colazione in hotel. Visita di Alba. Pranzo libero. Pomeriggio libero per partecipare alla fiera “Mercato del tartufo”. Nel tardo pomeriggio rientro a Ravenna. – Il costo della gita 77 euro – Soci sconto di € 37 – Familiari sconto di € 22 – Ridotto ragazzi con meno di 12 anni sconto di € 37 – Le quote comprendono: trasporto in pullman G.T. riservato da Ravenna (dotato di servizi) · Iva, pedaggi e parcheggi · Pranzo in un ristorante del centro storico · Ingressi e visite guidate · Assicurazione medico/sanitaria e bagaglio. – La quota non comprende: tutto quanto non espressamente menzionato alla voce “le quote comprendono”. – Scadenze per le prenotazioni: entro il 26 agosto 2013 occorre confermare la propria partecipazione telefonando ai soci Guido Leoni (cel. 335 7205943) Raffaello Rossi (cel. 349 7745885) Mauro Montanari (tel. 0544 428551) e saldando l’intero importo presso l’ufficio soci da Raffaella Pollini (tel. 0544 428286). – Quota di partecipazione 295 euro (minimo 35 partecipanti) – Supplemento camera singola 60 euro (salvo disponibilità) – Le quote comprendono: viaggio in pullman G.T., sistemazione hotel 4 stelle con camera doppia con servizi, trattamento di mezza pensione, bevande ai pasti e caffè, merenda contadina, servizio guida per 2 giornate, biglietto funicolare, assicurazione medica, assicurazione a copertura penali d’annullamento. – Scadenze per le prenotazioni: per i Soci del Circolo dal 2 al 5 luglio dalle ore 9 alle 12, per i non soci dall’8 al 12 luglio sino ad esaurimento posti disponibili. Acconto di 80 euro al momento della prenotazione. Saldo dal 3 al 6 settembre. Per i dipendenti e pensionati Cmc rivolgersi a Raffaello Rossi (cel. 349 7745885). E da ultimo come non ringraziare Ermanno! grande organizzatore, impeccabile come sempre; grazie anche alla new-entry Raffaello: siete un team perfetto, cosa possiamo pretendere di più? E... arrivederci alla prossima! p.19 la Betoniera 08.3.a attività sociali La pioggia si fa più insistente ma il parco merita e vogliamo vedere più che si può e così “…as avessom d’anghè… mo as divartessom”. 08.f 08.3 08.g