Il mondo dei mutui

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Il mondo dei mutui
Il mondo dei mutui
L’edulcorato mondo dei mutui è paradossalmente una luccicante e sfavillante medaglia con due facce
diametralmente opposte tra loro: da una parte il sogno, incarnato dal coronamento di un obiettivo importante per
chi vi accede, dall’altra l’incubo, rappresentato dalle difficoltà operative in cui s’imbattono i colleghi per
l’allestimento di una pratica o di un accollo.
Il nostro decalogo lavorativo, che ciascuno di noi dovrebbe conoscere nei minimi dettagli, attribuisce alla rete,
specificamente alla figura dell’ assistente famiglie e privati e del
consulente personal banking, la fase dell’”istruttoria delle pratiche di
mutuo”. Il collega di turno, seppur privo di qualsivoglia background
professionale dovuto alla mancanza di adeguata formazione, trovandosi
di fronte alla necessità di essere “problem solving”, si barcamena nel
dedalo di normative che regolano la materia (rischiando sulla propria
pelle!!!). Per fornire una risposta esaustiva alla clientela e prestare un
servizio di qualità, ci si immola, spesso, al famigerato indice di
gradimento.
Orbene, la domanda nasce spontanea: visto che ormai il cuore pulsante
della Banca sembrano essere i Distretti, perché non immaginare di creare
tra le forze vendita a disposizione, degli SPECIALISTI DI SETTORE
all’interno degli stessi, semplificando la vita a coloro che devono
principalmente attendere a compiti di sviluppo commerciale e
acquisizioni di nuova clientela? Il trovarsi, a volte, a gestire problematiche
tecniche di un certo spessore senza le dovute competenze rischia, peraltro, di mettere in cattiva luce la stessa
credibilità dell’Istituto.
Unisin questa. richiesta la traslerà, ovviamente, nella sede opportuna, nella speranza di risposte ispirate a quel
buon senso, che dovrebbe rappresentare la bussola, in questo momento più che mai, alla quale affidarci nella ns
quotidianità in Azienda.
Comitato di redazione del periodico Unis Informa
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La posta: i colleghi ci scrivono…
Indennità di rischio cassa oltre le 6 ore: FACCIAMO CHIAREZZA
Domanda - Mi è stata erogata fino a dicembre 2011 l’indennità rischio cassa per adibizione giornaliera allo
sportello superiore alle 6 ore, ovvero € 151,94 più € 21,27. Da gennaio 2012, pur non mutando nulla
nell’organizzazione del comparto operativo dell’agenzia, mi è stata sistematicamente soppressa la maggiorazione di
€ 21,27. Vorrei sapere se ciò è frutto di una variazione normativa, accordo sindacale o quant’altro.
Domanda - Pur operando in cassa quotidianamente oltre le 6 ore, mi viene riconosciuta un’indennità rischio, direi
altalenante: qualche volta solo € 151,94, altre € 151,94 + € 21,27, altre ancora € 151,94 + € 10.00, o addirittura €
151,94 + € 8.00. Sembrerebbe che le suindicate indennità siano legate ai flussi operativi dell’agenzia dove lavoro. E’
normale?
UNISIN RISPONDE - Il C.C.N.L. prevede che nei capoluoghi di provincia e centri aventi intenso movimento
bancario ai cassieri che hanno con continuità effettivo maneggio di valori inerente operazioni svolte direttamente
allo sportello contanti spettano € 126, 62. Qualora vi sia una adibizione giornaliera allo sportello di durata superiore
alle 5 ore, le relative misure mensili delle indennità di rischio devono essere proporzionalmente maggiorate fino al
massimo del 20% (€ 151,94); qualora la predetta adibizione sia superiore a 6 ore, le misure stesse devono essere
maggiorate di un ulteriore 14% (€ 21,27). La prassi applicativa di Unicredit, nel caso in cui vi siano più casse nella
stessa agenzia, fornisce indicazioni affinché l’orario di ciascuna cassa non superi le 6 ore, attraverso una CHIUSURA
ALTERNATA DELLE STESSE DI MEZZ’ORA, durante la quale l’operatore deve essere impiegato in mansioni che non
prevedano alcun maneggio valori. Laddove l’organizzazione aziendale non voglia o non riesca a tenere
costantemente monitorata tale situazione, l’indennità di rischio non può assolutamente essere commisurata ai
flussi operativi; pertanto va erogata nella sua forma piena (€ 151,94 + € 21,27). In deroga a ciò non esistono né
accordi sindacali, né adeguamenti normativi; vige soltanto il dettato contrattuale del contratto collettivo.
Lettera di un bancario
Vi riportiamo una lettera scritta da un collega, presumibilmente proprio di Unicredit,
pubblicata da "Il Fatto Quotidiano". E' la sua versione integrale, tanto è che l'indicazione
della soglia delle operazioni contanti è ancora di € 2500,00, in quanto risale al periodo
antecedente alla riforma Monti (abbassamento della soglia a € 1000,00) ma non ha
perso nulla della sua attualità.. anzi…!
“Scrivo dal baluardo della burocrazia, dalla retroguardia della semplificazione, dalla periferia dell’impero di carta.
Non sono un impiegato, né un dipendente di un ente inutile. Sono un bancario e vorrei mostrare alcune immagini
del mio lavoro quotidiano. Il mio lavoro è spiegare ai clienti perché hanno urgente necessità di un certo prodotto di
prestito, di assicurazione, di investimento, il cui scopo è rendere semplice il mondo del cliente. Per sottoscriverli
serve solo apporre la firma su 97 pagine per un prestito o 136 per un conto corrente. Semplice no? Ogni sera mi
viene chiesta la produzione del giorno. Quanti e quali prodotti ho venduto, dato che il mio contributo al conto
economico della banca è fondamentale per la carriera e i premi del mio responsabile in zona. Nella mia azienda
siamo molto attenti con l’antiriciclaggio: i clienti sono redarguiti se operano con contanti oltre la soglia di 2500 euro
e preferiamo che gli incassi in nero li nascondano nelle cassette di sicurezza in attesa di tempi migliori. Meno male
che io seguo anche i mutui: peccato che ora la banca non li voglia più fare per mancanza di liquidità. “Ma non dica
questo se glielo chiedono, dica che è tutta colpa dello Spread con i Bund tedeschi e si goda la faccia stolida del suo
interlocutore medio”, mi suggeriscono. Adesso interrompo la mia lettera perché un cliente deve firmare il
questionario Gianos: è importante perché se il cliente mi dichiara espressamente di essere un mafioso, un terrorista,
un tangentaro e mi porta le prove, allora io lo devo segnalare all’autorità. Ma se non ho le intercettazioni che lo
incastrano, allora è solo un buon cliente. Avete per caso un manuale lombrosiano per riconoscere i malfattori a
prima vista? Mi sarebbe molto utile.”
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Promemoria assenze per malattia
Ricorda di segnalare senza ritardo ogni assenza per malattia al tuo responsabile e di registrare (se puoi) l'assenza
sul portale, come fai per tutte le altre assenze. Puoi accedere anche da casa, tramite connessione Extranet:
https://ras.extranet.unicredit.eu. Se non hai modo di accedere al portale, chiedi al tuo responsabile di registrare la
tua assenza. Nel caso in cui la malattia si manifesti mentre ti trovi presso un domicilio diverso da quello abituale e
conosciuto dall’azienda, il nuovo recapito deve essere segnalato, per consentire l’eventuale accertamento dello
stato di malattia disposto dal datore di lavoro o direttamente dall’INPS.
Accertamento dello stato di malattia
L'accertamento consiste in una visita domiciliare. La normativa
prevede che il lavoratore il quale, all’atto della visita domiciliare
disposta dalla struttura pubblica, risulti assente dal proprio
domicilio, in determinate fasce orarie, senza giustificato motivo, o
non si presenti alla visita di controllo ambulatoriale disposta dalla
struttura stessa, incorra in trattenute retributive. Le fasce orarie
di reperibilità sono fissate, anche per i lavoratori part-time, dalle
ore 10 alle 12 e dalle ore 17 alle 19 di tutti i giorni, ivi compresi la
domenica e le festività infrasettimanali (anche in orari diversi se
determinati dalle singole A.S.L. e preventivamente comunicati). La
perdita totale o parziale della retribuzione prescinde
dall’eventuale rilevanza disciplinare del comportamento. Resta
naturalmente ferma l'eventualità che le visite vengano eseguite al
di fuori degli orari sopra indicati; in questo caso non è applicabile la normativa di cui sopra. L'Azienda può decidere
in modo insindacabile di richiedere il certificato medico per ogni assenza, anche di un solo giorno. La consegna del
certificato medico, di prassi, deve essere giustificata con certificato rilasciato dal medico ogni malattia superiore ai
2 giorni. Dal 13 settembre 2011 il datore di lavoro non richiede più al lavoratore l'invio del certificato di malattia,
ma prende visione delle attestazioni dei propri dipendenti, ove queste siano state rilasciate mediante l'apposita
procedura telematica dal medico curante o da altro servizio sanitario accreditato. Solo in presenza di regolare
certificazione telematica, sei dispensato dall'invio all'azienda di copia del certificato medico. La modalità di invio
telematico del certificato non consente di retrodatare l' inizio della malattia oltre il giorno precedente il rilascio:
pertanto -nel predetto caso di malattia superiore ai due giorni- sei tenuto a richiedere al medico la certificazione
entro e non oltre il secondo giorno di assenza facendoti rilasciare il numero di protocollo identificativo del
certificato telematico. Tale numero deve essere sempre comunicato allo Shared Service Center. In attesa delle
necessarie modifiche a Portale, dovrai riportarlo nel campo note del modulo -munito di bar code- sinora utilizzato
per accompagnare il certificato di malattia. Il modulo dovrà come di consueto essere sottoscritto da te e dal tuo
Responsabile. L'obbligo di rilascio del certificato medico cartaceo è confermato invece nei seguenti casi:
-per un malfunzionamento del sistema
-perché la struttura sanitaria (es.: Pronto soccorso) non è ancora abilitata al sistema
-perché il medico non è accreditato al SSN
-perché ti trovi all'estero
-per qualsiasi altro motivo
In tali casi: il medico è tenuto a rilasciarti un certificato medico cartaceo; inoltre sei tenuto -entro 2 giorni dalla data
di rilascio del certificato medico- a recapitarlo all'Azienda con queste modalità: 1) devi stampare il modulo di
accompagnamento presente sul portale; 2) firmarlo; 3) consegnarlo al tuo Responsabile insieme al giustificativo IN
ORIGINALE; 4) dopo le verifiche e la firma a cura di quest'ultimo, inviare entrambi i documenti allo Shared Service
Center, all'indirizzo presente sul modulo stesso. Ricorda di verificare la corrispondenza tra i dati presenti sul
giustificativo e quelli sul modulo (data inizio/fine assenza, causale, ecc.). I giustificativi non conformi o senza
modulo di accompagnamento non potranno essere trattati con i processi automatizzati dello Shared Service
Center. In questo caso, l'anomalia sarà segnalata nell'apposita sezione "assenza con giustificativo non pervenuto"
(ma non ti preoccupare perchè l'Azienda, considerando che sei malato, prevede anche che:........). →Pag. 4
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Qualora il certificato originale giunga direttamente al responsabile,
avrà cura di seguire direttamente lui la procedura (verificare il
giustificativo, stampare il modulo di accompagnamento , firmare e
inviare tutto all'indirizzo presente sul modulo, anche senza la firma
dell'interessato). Nei casi di mancata trasmissione telematica,
dovrai provvedere a trasmettere tu stesso il certificato all’INPS,
solo se sei:
-dipendente di una qualsiasi Azienda del Gruppo assunto con
contratto di Apprendistato professionalizzante. -dipendente di una
delle seguenti società del Gruppo per le quali l'Inps riconosce
l'indennità di malattia: UNICREDIT AUDIT S.c.p.A. - UNICREDIT REAL
ESTATE S.c.p.A - UNI IT S.R.L. - UNICREDIT FACTORING S.p.A. CORDUSIO Società Fiduciaria per Azioni - PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT S.G.R.p.A. - PIONEER ALTERNATIVE
INVESTMENT MANAGEMENT S.G.R.p.A. - PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT S.p.A. - UNICREDIT LEASING UNIMANAGEMENT SRL - i-FABER S.P.A. - FAMILY CREDIT NETWORK S.p.A. (già FINECO PRESTITI) - SOFIPA SGR SPA FINECO LEASING SPA. - UNICREDIT CREDIT MANAG. IMMOBILIARE - JOINET S.r.l. In questo caso dovrai inviare allo
Shared Service Center, unitamente alla copia del certificato e al modulo di accompagnamento, anche una fotocopia
della ricevuta di invio all'INPS del documento (con riportato il giorno di effettiva spedizione), oppure
un'autodichiarazione. Per tutti gli altri dipendenti non c'è invece alcun obbligo nei confronti dell'INPS. Come detto,
per il certificato telematico l'onere di trasmissione compete invece al medico certificatore; sei però sempre tenuto
ad accertarti dell'avvenuta trasmissione all'INPS chiedendo al medico il numero di protocollo.
Se la malattia si prolunga
Nel caso la malattia si prolunghi prima che tu abbia presentato il certificato: devi modificare il
periodo originario dell'assenza inserita in modo che sia un unico segmento, da data inizio a
data fine: accedi al servizio "Permessi assenze". Seleziona l'assenza sul calendario > modifica >
periodo > data fine. Il responsabile va sempre avvertito verbalmente Se non puoi modificare il
periodo di assenza, informa il tuo responsabile e chiedi a lui di effettuare le variazioni sul
portale.
L’Angolo delle donne
IL MAGGIO DELLE DONNE: GRANDE SUCCESSO!
La ns. idea di fornire a tutte le iscritte un servizio di alta utilità sociale, attraverso la
convenzione stipulata con l'A.L.T.S. per la prevenzione dei tumori al seno, ha riscontrato un'
enorme adesione.
Ci hanno contattato, incuriosite, anche colleghe iscritte ad altre sigle, chiedendo notizie in merito e
complimentandosi con noi.
L'equipe medico -sanitaria si è rivelata di alto profilo, sia dal punto di vista professionale che umano, tanto da
produrre un indice di gradimento molto alto. Sicuramente, dopo l'estate, riproporremo l'iniziativa.
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