Una giornata storica per Marcello

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Una giornata storica per Marcello
RACCONTO STORICO
Una storica giornata per Marcello
Marcello, un ragazzino di dodici anni, viveva con la sua famiglia in un
quartiere popolare di Roma.
L’insula in cui viveva era stretta, piccola e fatta di legno.
Attraverso una finestrella entravano la luce e l’aria.
Nel suo condominio vivevano tredici famiglie numerose: non c’era mai
silenzio.
Alcune famiglie erano artigiane, altre ricevevano quotidianamente
l’annona con la quale si sfamavano.
Marcello aveva sei fratellini e uno in arrivo.
Il padre era un fabbro e costruiva armi per l’esercito romano.
I guadagni erano magri e Marcello si adattava a svolgere piccoli lavori
per ricavare qualcosa da mangiare: portava il pane alle famiglie patrizie,
puliva i cavalli, trasportava l’acqua attinta dalle pubbliche fontane, a
volte chiedeva l’elemosina.
Indossava una semplice tunica di cotone sia d’estate sia d’inverno,
mangiava quasi sempre legumi, cereali e qualche frutto.
Al mattino si alzava presto per andare a lavoro.
Un pomeriggio d’estate si recò ai Fori Imperiali: lì c’era molta animazione
perché stava per arrivare l’imperatore Augusto per inaugurare il
monumento dedicato a Giulio Cesare.
Correva per trovare un posto in prima fila quando “batdabum” si scontrò
contro un ragazzino che aveva circa la sua età.
Cadono entrambi sulla strada lastricata.
- Ma vuoi fare attenzione, plebeo? - Disse il ragazzo elegantemente
vestito e accompagnato da uno schiavo.
- Scusami, non volevo.
- Sai che potrei farti frustare dai miei schiavi?
- Ma…io non l’ho fatto di proposito, correvo per poter vedere
l’imperatore! – rispose timidamente Marcello.
- Il ricco ragazzo gli disse: - Per questa volta ti perdono. Mi chiamo
Lucius e sono un lontano nipote di Augusto. Ora verrai con me e ti
porterò al cospetto dell’imperatore.
I due ragazzi e lo schiavo si recarono ai posti riservati ai patrizi.
La folla esultava e acclamava l’imperatore, protetto da valorosi
soldati. L’imperatore indossava una toga color porpora decorata in
oro ai bordi e in testa una corona aurea.
Aveva un aspetto saggio e salutava la folla osannante.
Ad un certo punto l’imperatore si avvicinò per salutare Lucius.
Marcello si inchinò.
Lucius disse al sovrano: - Per colpa tua, o divino Augusto, poco fa
stavo per farmi veramente male! Questo ragazzo aveva troppa
voglia di conoscerti!
- Qual è il tuo nome, ragazzo?
- Marcello, mio divino.
- Cosa fai e dove vivi?
- Vivo in un’ insula con la mia numerosa famiglia e sono molto
povero. Ma oggi mi sento immensamente ricco.
L’imperatore sorrise e gli disse: - Ci vediamo domani nel palazzo
imperiale. Ti nominerò mio scudiero.
Marcello non credeva alle sue orecchie.
La sera a casa disse alla sua famiglia e ai suoi amici: - State
parlando con lo scudiero dell’imperatore! Da domani sarò anche la
vostra difesa.
Marcello diventò il più fedele scudiero di Augusto.
Gli alunni della classe V D