Patrizia e le agendine sui viaggi a Roma

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Patrizia e le agendine sui viaggi a Roma
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Patrizia e le agendine sui viaggi a Roma
Inviato da Carlo Bonini da "La Repubblica"
giovedì 18 giugno 2009
Ultimo aggiornamento venerdì 19 giugno 2009
Chi
è Patrizia D'Addario? E racconta il vero sulle due serate che
nell'ottobre e nel novembre del 2008 l'avrebbero vista professionista
pagata nei saloni di Palazzo Grazioli? Un racconto, si scopre ora,
che aveva cominciato a condividere con un amico due mesi fa. Con
parole - ricorda lui, chiedendo l'anonimato - che suonavano così:
"Lo sai che sono stata a casa di Berlusconi con un'amica
modella?".
In
attesa del riscontro investigativo di un'istruttoria ai suoi primi
passi che di ragazze, con Patrizia, ne conta cinque, c'è una sola
strada. Incrociare il suo racconto di oggi con la parabola di una
vita complicata che, nel tempo, ha lasciato tracce nelle stanze della
questura, negli uffici della Procura della Repubblica, nei salottini
del "Gorgeous", negli studi di posa fotografica, nelle
strade delle periferie di san Girolamo e Carbonara.
Perché
c'è un prima che forse spiega il dopo: i 2000 euro pattuiti a Roma
all'hotel de Russie con l'imprenditore Gianpaolo Tarantini "per
una notte con il premier"; la improbabile candidatura proposta
da Tato Greco nella lista "La Puglia prima di tutto" di
Raffaele Fitto; la decisione di "registrare tutto" di quei
due viaggi a Roma prima di rovesciare il tavolo per non aver ottenuto
quel che aveva chiesto. "Lo sblocco di una licenza per edificare
un residence" sui terreni di proprietà della famiglia.
Raccontano
dunque che quando, a 14 anni, Patrizia, nata il 17 febbraio del 1967
a Bari, lascia la casa dei suoi genitori e dei suoi due fratelli (ne
perderà uno), in testa ha due passioni. L'uomo che ha deciso di
seguire e la magia. Del primo si libera presto. Della seconda, a
quanto pare, no. Ai suoi amici, nel tempo, racconta di aver lavorato
con David Copperfield (famoso illusionista) e il mago Alexander. I
suoi abiti virano regolarmente sul nero. E il suo modo di misurare
gli altri e quel che le accade ha sempre un fondo di misterico.
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Qualcuno
la prende per una sbandata. Anche perché la sua vita, quando di anni
ne ha 31, si complica. Ha una figlia da un imprenditore da cui presto
si separa. Una bimba che oggi ha 11 anni e vive con lei e la nonna. E
che con lei condivide il momento forse più doloroso della sua
esistenza. Patrizia è diventata infatti la compagna di un tipo che,
al quartiere san Girolamo, conoscono come "Spaghetto". Fa
il movimento terra nei cantieri edili. E fa dell'altro. Patrizia ha
la forza di denunciarlo, farlo arrestare e condannare per
sfruttamento della prostituzione (l'uomo sarà rimesso in libertà
con l'indulto). Ed è qui - raccontano oggi nelle stanze della
Questura e negli uffici della Procura - che qualcosa o, forse, molto,
cambia.
Patrizia
comincia a frequentare la "Bari che conta". "Escort"
senza mistero di esserlo, dicono di lei in modo spiccio. La si vede
spesso al "Gorgeous", il locale notturno il cui
proprietario, Roberto Trione, è amico personale di Raffaele Fitto.
Fa qualche apparizione su "Telenorba". Si propone a "Tele
Bari". Racconta agli amici di aver girato degli spot per la
"Coca Cola", tanto che, per un periodo, si fa chiamare
"Coca". Di fatto si sceglie anche un nome d'arte: Patrizia
Brummel e con questo appare in un calendario e nei book che mette
insieme negli studi di alcune agenzie fotografiche in città.
E'
un glamour di provincia il suo, che sogna altri palcoscenici. Appare
come presentatrice in una serata benefica del 2006 sul palco di villa
Romanizzi Carducci. E, per un periodo, risulta socia amministratrice
della "Stadium Pictures", società in nome collettivo che
ha come ragione sociale "Produzioni cinematografiche e video"
e che verrà messa in liquidazione e cancellata dal registro delle
imprese il 28 aprile del 2000.
Ma
è anche un glamour che si sposa a un'ossessione personale, coltivata
- a quel che raccontano magistrati e poliziotti che con lei hanno
avuto a che fare prima di questa vicenda - con precisione maniacale:
annotare quotidianamente ogni dettaglio della sua giornata, dei suoi
incontri, dei suoi colloqui. La prova se ne ha due anni fa, 2007.
Viene trovato il cadavere di Marisa Scopece, una giovane prostituta
di cui Patrizia è amica. Lei si presenterà al magistrato con
quattro pagine di appunti manoscritti in cui sono ricostruiti gli
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ultimi giorni della ragazza.
Non
deve sorprendere, allora, che Patrizia, oggi, conservi le ricevute
dei biglietti aerei dei due voli per Roma che, ad ottobre e novembre
dello scorso anno, l'avrebbero portata a Roma per il "lavoro"
a Palazzo Grazioli. Né che annoti i nomi delle ragazze che con lei
avrebbero condiviso quell'esperienza (una sarebbe un'"amica
modella"). O quelli dei due hotel dove soggiorna per
l'occasione: il "Valadier" e un albergo in via Margutta.
Né
dovrebbe sorprendere lì dove racconta di "avere la
registrazione dei due incontri" con il presidente del Consiglio
(audio o video, non è chiaro). "Perché - riferisce una fonte
in Questura - quello era il sistema che usava. Documentava tutto.
Sempre. Qualcuno sostiene girasse con una piccola telecamera nella
borsa. Anche quando, e accadeva spesso, veniva per denunciare soprusi
di cui sarebbe stata vittima". L'ultima volta, il 15 maggio, per
"uno strano furto in casa". Dopo aver accettato la
candidatura alle comunali con la lista "La Puglia prima di
tutto".
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