L`ennesima figuraccia dei gestori Inda Sfrattati dalla sede romana
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L`ennesima figuraccia dei gestori Inda Sfrattati dalla sede romana
SETTIMANALE DI POLITICA E COSTUME Autorizzazione del tribunale di Siracusa n.2/2003 Spedizione in abbonamento postale Pubblicità inferiore al 70 % € 0,50 Diretto da I FATTI ONLINE: www.ifattidelladomenica.it Salvo Benanti Redazione: Via dell’Olimpiade 4. Telefono 0931412883. Email: [email protected] - [email protected] - FONDATO NEL 1988 N° 3/2008 Domenica 20 gennaio 2008 L’ennesima figuraccia dei gestori Inda Sfrattati dalla sede romana presso l’Agis La fondazione Inda sfrattata dalla sua sede romana. Sfrattata perché da un anno non paga l’affitto e cioè un canone mensile che si aggira sui 1.000 euro, insomma sfrattata perché non ha pagato 12 mila euro, poco più poco meno. E’ un fatto almeno scandaloso! Parliamo della stessa Fondazione diretta da Bufardeci e Balestra. A PAGINA 5 Il braccio e la mente Camillo e Peppone L’intervista doppia PAGINA 3 PAGINA 6 PAGINA 7 Bufardeci? Non mi fido Il logo della discordia E’ incredibile come il Sindaco di Siracusa, primo responsabile per legge della salute dei cittadini, per lunghi anni assente sul tema, esca dal letargo e si scagli, contro una non ben definita classe dirigente politica locale. PAGINA 4 Sia chiaro che non intendiamo criticare l’idea del logo per Siracusa né del concorso, ma il risultato. Il vincitore è infatti membro del cda dell’Associazione che ha dato la consulenza al Comune. PAGINA 2 Linguanti: Esposto alla Minoter No anche al Pam sotto le “Mura” Dice Linguanti: “Vogliamo procedere sul nuovo centro commerciale che dovrebbe sorgere alla Fiera del sud, anche qui ci troviamo di fronte ad una autorizzazione rilasciata sei anni addietro, nel 2002”. A PAGINA 5 T. Comunale a +956 Ognina a + 2060 Ponte mozzo +1026 Finite anche le visite guidate. E’ il silenzio dei colpevoli Faccia tosta incredibile e strada ancora come trazzera Continuano gli ingorghi e il ponte mozzo resta com’è 2 Domenica 20 gennaio 2008 “Certo, meglio rappresentare Siracusa con qualcosa di nuovo, talmente nuovo che non ha niente a che fare con Siracusa; un logo di poco spessore dal punto di vista del senso”(Anna- SdZ) “Si tratta di un fatto locale ma è importante che quanta più gente onesta sappia: fatelo girare!!!” (ChinobeSdZ) Saranno i due delfini di Gianni Sinni, inscritti in un sole giallo arancio, a caratterizzare il prossimo logo della città di Siracusa. Basterà, però, consultare il sito di Soicialdesignzine per saperne di più e rendersi conto di quanto si sta discutendo attorno a questo caso, un vero impeachement che riguarda l’amministrazione comunale di Siracusa e il capo dell’Ufficio Stampa Giulia Randazzo, componente della Giuria. Gianni Sinni, primo classificato con un premio di 15.000 euro, da Firenze, Silvye Garrone e Alessandra Gatto da Genova, secondi, con un premio di 5000 euro, Adrien Leroy terzo classificato con un premio di 4000, francese di Colombes e Anthony Willow da Saint Paul, Minnesota, segnalato speciale, sono questi i vincitori del concorso bandito dal Comune di Siracusa per il logo di Siracusa con la consulenza dell’ Aiap ( Associazione Italiana Progettazione per la Comunicazione Visiva) che saranno premiati oggi sabato 18 gennaio 2008 durante una cerimonia, annunciata a Siracusa, alle 10.30, nella sala C’è del marcio in questo logo? Sia chiaro che non intendiamo criticare l’idea del logo per Siracusa né del concorso, ma il risultato. Il vincitore è infatti membro del cda dell’Associazione che ha dato la consulenza al Comune e direttore anche della rivista Socialdesignzine. di Corrado Cartia stampa “Archimede” del palazzo municipale di sono riportati nel conio anche di monte antiche. Delfini circondano il busto di Aretusa nella numismativia Minerva 5. ca .Ma è chiaro che si tratta di simboli che nulla hanNella stessa occasione - è scritto nel comunicato no a che vedere con la reale percezione visiva della stampa ufficiale - saranno presentati ed illustrati i gente. Il Teatro greco, il Duomo, e tutti gli altri beni progetti selezionati e i criteri che hanno guidato le architettonici ed archeologici sono alla portata di tutscelte. Non si sa se si parlerà anche di tutto quanto ti. Più difficile, invece, andare a scoprire il simbolo sta contraddistinguendo questi risultati. Basterà, dice- attraverso lo studio o la semplice conoscenza numivamo, consultare il sito di Socialdesignzine per sa- smatica. Per la verità, vi fu una più recente edizione, perne di più e rendersi conto di quanto si sta discu- con il conio banconota da 550 lire,nella quale sono tendo attorno a questo caso, un vero impeachement raffigurate le testa di Aretusa e il delfino. “ che riguarda promotori e organizzatori e giurati fra i DICONO ANCORA CHE… quali il capo dell’Ufficio Stampa Giulia Randazzo “A me non fanno rabbia i 15mila euro, non ho mai componente della Giuria. Molte sono le reazioni pub- pensato di vincere, ma ci hanno negato anche la vetriblicate sul sito web SDZ di cui riproduciamo alcuni na, la soddisfazione di potere dire c‘ero anch‘io , era passi e di cui, si apprende, proprio il vincitore del meglio mettere progetti tutti uguali…”(Michele). concorso, Gianni Sinni, ne è il direttore, facendo an- “A mio avviso la partecipazione di Sinni resta irregoche parte del direttivo dell’AIAP. lare a prescindere dai giochi di parole usate per giustiA tal proposito Andrea Rauch scrive fra i commenti ficare l’Associazione…che non è una società… inolche “anche negli anni passati, nei consigli direttivi, si tre si evidenzia una netta incompatibilità con lo stato è dibattuto sulla limitazione della partecipazione dei AIAP che non lascia spazio a ulteriori dubmembri del Direttivo a concorsi gestiti o patrocinati bi.”(Massimo). “Mi sembra incredibile che su 26 prodall'Associazione, trovando un eventuale divieto i- getti mostrati ci sia una quantità sospetta di progetti naccettabile in quanto anche i consiglieri come soci simili con temi che si ripetono: i delfini, i gradini, professionisti pagano la quota sociale ed hanno gli l’apostrofo sotto la S, il simbolo floreale sopra la I… stessi diritti nella partecipazione a tali concorsi. Po- non so come si possa credere che tutto questo sia trei capire se fosse una gara ad inviti, dove ovvia- coincidenza…”(Giacomo). “La questione è seria, e mente si sanno i nomi dei partecipanti, ma in questo come ho già detto in altre sedi ritengo ingiusto che la caso, come in altri concorsi gestiti dall'Aiap, la regola mia città sia rappresentata dal simbolo di basilare dell'anonimato è sempre stata rispettata per- una tale beffa.” (Cristina). “Nessuno osa tanto la giuria non può assolutamente sapere di chi mettere in dubbio onestà e professionalità di sono gli elaborati che selezioneranno. Si può discute- Sinni ma se fossi in lui rinuncerei …proprio re semmai della scelta in termini estetici, pratici, fun- per volare al disopra delle polemiche…Sinni zionali, ecc. sulle scelte fatte dalle varie giurie e ciò fai un passo indietro, sarebbe un passo arientra sui gusti soggettivi di ognuno di noi. Personal- vanti per tutti noi.”(Luca). “Sono perplesmente del marchio di Gianni Sinni non mi piace il so…molto perplesso…sono socio Aiap, credisegno dei suoi delfini (in riduzione perdono molti do nell’Associazione, ma come può vincere elementi) come potrei discutere ore e ore sulla scelta un concorso un progetto che infrange le redel lettering, ma ripeto ciò è una mia opinione e criti- gole basilari che ci vengono insegnate a ca soggettiva. Personalmente credo che la discussio- scuola ?”(Marco Guerrieri). “La comunine debba centrarsi non sulla bontà (vera o presunta) cazione vince la grafica. Questo mi insegnadell'organizzazione di un concorso che ha visto coin- vano all’IPSIA e questo tento di applicare volto in prima linea anche l'AIAP. Piuttosto è da por- alla professione…nella mia città si vedono re in rilievo la mediocrità del risultato. O meglio la 6x3 anche di studi blasonati in cui non si scelta di un segno grafico davvero approssimativo e capisce niente… esercizio di stile per non di scarso valore progettuale. Insomma l'AIAP ha gio- far comprendere…”( Anna). “I soldi li ha cato un ruolo fondamentale e che in giuria c'erano messi il Comune di Siracusa, il concorso è nomi importanti, penso sia giusto che qualcuno si del comune di Suracusa, il patrocinio non è infervori per lo scadente e a tratti ridicolo progetto a pagamento e il premio in denaro non lo vincitore. Anche se, pensandoci bene, l'AIAP ultima- paga l’AIAP, nello statuto dell’AIAP si parla di diviemente ci sta un po' abituando alla mediocrità. Forse è to di partecipazione ai membri dell’associazione a arrivato il momento di ripensare l'AIAP e di svec- gare con premi indette direttamente dall’Aiap” . chiare un po' questo "club storico" fine a se stesso.”. (Luca). Particolare soddisfazione per SocialdesignziE ancora Rauch aggiunge :” La giuria comprendeva ne: Gianni Sinni, direttore del nostro blog, ha vinto il oltre a sindaco della città e al capo ufficio stampa, tre concorso internazionale per il marchio della città di professionisti dal palmares ricchissimo, in alcuni leg- Siracusa. Il progetto vincitore è stato selezionato tra i gendari o: Mari o Piazz a del dirett ivo 409 pervenuti da tutto il mondo.La giuria ha prescelto dell’Associazione, Massimo Vignelli e Armando Mi- 22 progetti che potrebbero andare a costituire, nei lani. Va da sé che la partecipazione al concorso dove- prossimi mesi, una mostra itinerante sul concorso. I va essere rigorosamente anonima, proprio per evitare risultati sono visibili sul sito internet de l’AIAP”. il malaffare, il sospetto, la mafia, la disonestà, “Davvero una cocente delusione. Mesi di attesa, interl’ipocrisia…” viste, mostre, presentazione in triennale, e poi questa insomma perché non ci li fate vedere tutti e 400?” scelta. …mi pare che nelle menzioni siano presenti dei loghi abbastanza banali, già visti, (vedi l’uso del RISORSE SIRACUSANE: Carmen Di Stefano Eppure diversi siracusani avranno partecipato con Teatro Greco per esempio) e ben poco accattivanprogetti che potevano anche costituire un certo inte- ti.Poco più di un decoro? E la storia? Il simnbolo che resse, per esempio come quello di Carnme Di Stefano doveva raffigurare l’emblema della siracusanità? A che sull’ indagine conoscitiva sulla percezione di Si- mio parere e non me ne vogliano i bravi e fortunati racusa per la progettazione del marchio e del logo per finalisti.molto rumore per nulla” (Marco). “Ho fatto promuovere Siracusa, ha riscontrato il 56% quale un test in merito al lettering. Nessuno ha letto Siracupreferenza a un personaggio storico, Archimede e al sa. Il Logo deve essere comunicativo e francamente Teatro Greco, due simboli della storia bimillenaria di vedendo questi loghi scelti, forse è meglio cambiare Siracusa. Dall ’indagine, svolta nel mese di Giugno mestiere. Questo logo va bene per il mercato del pedel 2007, su un campione di 60 persone, residenti e sce.” (Giuseppe). Associazione Italiana Appassioturisti di diverse categorie sociali, età, sesso, stato nati del Pesce: “Come è possibile che un logo di così civile, preparazione culturale, è emerso che il Teatro poco spessore dal punto di vista del senso, di dubbia Greco è stato scelto per il 32%, con il 7% invece il forma e con un carattere che svalorizza l‘italianità e Duomo e la Fonte Aretusa, e poi con percentuali esi- ne esalta i legami con una terra che non nostra, possa gue, il tempio di Minerva, Venere, Ortigia. Spicca essere il vincitore !!! anche il Papiro, ma il personaggio storico è appunto Questo il materiale che abbiamo raccolto Archimede perché siracusano, di grande intelligen- sull’argomento del logo di Siracusa. Certamente, za,genialità, ma poco fortunato”. E sempre dal son- da molte parti, viene richiesta un’azione di traspadaggio di Carmen Di Stefano, Cicerone riscuoteva il renza da parte dell’amministrazione comunale 33% e poi tutti gli altri, da Diana a Venere ad Aretu- guidata da Titti Bufardeci: perchè non indire un sa, a Gelone, a Dioniso. Carmen Di Stefano è una referendum popolare tra tutti i siracusani, orgasiracusana trentenne, con vasta esperienza lavorativa nizzando una mostra in cui i cittadini possano ee laureata in Comunicazione e Pubbliche relazioni sprimere i loro giudizio sulle opere, annullando qualsiasi giudizio dato che questa Giuria che presso la facoltà di Scienze politiche dell’Università così ha ricevuto molti pareri favorevoli? Naturaldi Catania che ha voluto dichiarare che “sappiamo non non si tratta di non avere fiducia nel Sindache sono emersi come elementi di percezione del mente co e nei suoi Uffici, ma di volere, in tempi di Prisimbolo della città quello dei delfini. I mammiferi Il Vincitore scrive nel blog “Tutto regolare” In qualità di vincitore del concorso per il marchio turistico della città di Siracusa penso di poter (e dovere) contribuire alla discussione più o meno accesa in corso su queste pagine. Innanzitutto, perché si partecipa ad un concorso? Di solito lo si fa quando c'è un po' di tempo o è un tema che suscita un particolare interesse. Questo per me accade piuttosto di rado. In questo caso il periodo estivo e la convinzione che il concorso dovesse avere la maggior partecipazione possibile mi hanno spinto a presentare la proposta. Perchè si vince un concorso? Sono convinto che la vittoria in un concorso su un tema molto soggettivo come la rappresentazione di una città sia dovuta ad una miscela tra la qualità del progetto e il caso, in una proporzione che ognuno può quantificare secondo il proprio giudizio. In un concorso realizzato seguendo le più rigide norme di anonimato — quante volte ne abbiamo parlato su queste pagine? — può capitare anche che vinca il sottoscritto, membro del consiglio direttivo dell'Aiap e curatore di Sdz oltreché grafico. Difficile pensare che darsi da fare per interessi collettivi possa comportare l'esclusione dalla propria attività professionale, concorsi inclusi (naturalmente è del tutto priva di fondamento l'accusa di incompat i bil i t à tra i membri del comitato direttivo e la partecipazione al concorso, altrimenti semplicemente non avrei partecipato!). Se comunque qualcuno ritenesse di dover mettere in dubbio l'onesto operare della giuria non esito a consigliargli — come ho già fatto in altri casi su queste pagine — di rivolgersi direttamente alle autorità competenti.E veniamo al contenuto del progetto. Alcune note possono essere utili perché non si leggono bene i testi nella tavola di esplicazione pubblicata sulla galleria dell'Aiap.L'elemento principale del progetto proposto è costituito dal sole, un simbolo semplice com'è semplice la sensazione del calore e della solarità della terra siciliana che ho provato tutte le volte che vi sono stato.I due delfini sono, naturalmente, un'allusione alla storia mitologica della città di Siracusa in quanto strettamente connessi alla rappresentazione della ninfa Aretusa che dà il nome all'omonima fonte di acqua dolce. Nel disegnare il marchio della Siracusa di oggi mi è sembrato che rifarsi ad un simbolo vecchio di due millenni e mezzo — e non usato nello stemma ufficiale — costituisse forse la miglior dimostrazione dell'idea di design. Infine per quanto riguarda il lettering la scelta è stata quella di utilizzare una sorta di sincretismo tipografico greco-latino con lettere, cioè, provenienti da entrambi gli alfabeti — non sono quindi, si badi bene, lettere "ellenizzanti" come in un ristorante greco!Un utilizzo alfabetico (su un analogo caso di interazione alfabetica ricordo una bella e critica documentazione su Progetto Grafico a proposito dell'Università della Cité di Parigi) che vuol sottolineare una vocazione alla mediazione culturale che mi sembra espressa da ogni muro (si pensi solo al Duomo) e da ogni strada di Siracusa. Gianni Sinni 3 Domenica 20 gennaio 2008 Spagna: “Con Gianni un’amicizia vera. Lui può fare molto per rilanciare Siracusa” Hai letto la lettera di Franco Zappalà sui Fatti? No. Ma questa benedetta cena dei 9 con la presenza tua e di Franco Zappalà a cosa è servita allora? A niente. Una cena non deve servire per forza a qualcosa Resti della tua idea di fare il direttore generale e di non essere candidato a nulla? Di non essere candidato certamente. La scelta di continuare ad essere dirigente generale non dipende da me L'intesa con Pippo Gianni? Non c'è una intesa politica come si sarebbe detto in altri tempi. E' l'amicizia vera tra persone che si conoscono da una vita e che anche nei momenti peggiori si sono sempre rispettate. A questa aggiungi la mia stima personale per Pippo Gianni che vorrei spendesse le sue notevoli energie nella conduzione della Provincia Regionale o del Comune di Siracusa, in un progetto vero di rilancio economico ed occupazionale della città e della nostra provincia, mettendo in campo una squadra giovane, onesta, competente, motivata, senza troppi condizionamenti politici e clientelari. Oggi Gianni ha la forza politica e la maturità personale per sostenere un progetto così ambizioso che può accendere una speranza per il futuro. Secondo te Siracusa dovrebbe... Dovrebbe fare delle scelte strategiche vere che ancora non ha fatto o che non ha intuito, non a parole ma nei fatti : perseguirle con ostinazione, crederci, utilizzare tutte le opportunità che discendono dai Abbiamo chiesto a Pippo Gianni la scorsa settimana : è vero che hai una intesa con Fausto Spagna? La risposta è stata: “C‘ è una forte simpatia che io spero si possa trasformare presto in qualcosa di più, dal punto di vista politico naturalmente. Spero che la sua intelligenza e la sua cultura politica,messi insieme con la mia capacità operativa, possano creare quel binomio – i solisti in politica non vanno più di moda – che possa suonare una musica nuova per Siracusa. Una musica fatta di occupazione, di cultura, di rilancio economico,di sicurezza per fondi comunitari 2007/2013 riservati alla Sicilia, che sono rilevanti, sostenere enti locali, imprese, privati, nella formulazione di progetti, obbiettivi, istanze. Sostenere in tutti i modi concretamente i giovani e la loro capacità di fare impresa. Si fa così per promuovere sviluppo Siamo ultimi in quasi tutte le classifiche nazionali, siamo proprio messi male o siamo noi de I Fatti che esageriamo? Non mi appassionano queste classifiche. Sono interessato a conoscere cosa pensano di fare i nostri maggiori enti locali e con quali risorse. Non un libro dei sogni elettorale, ma obbiettivi declinati con concretezza, credibili, operativi, sui quali spendersi e misurarsi nei bilanci finali. Stiamo Il braccio e la mente la nostra comunità.” Una risposta impensabile qualche anno fa quando i due erano in eterna competizione prima all'interno della DC,poi, con Spagna nel PPI (centrosinistra) e Gianni nel CDU (centrodestra). Dopo una brevissima convivenza nell'UDC (ai tempi della fusione CCD-CDU-DE),Spagna si è defilato dalla politica per fare, con successo, il direttore generale della regione siciliana, Gianni è stato per anni un autentico protagonista nello schieramento di centrodestra. Oggi avviene l'impensabile: l' irriducibile antagonista (Gianni) tenta di riportare Fausto Spagna in politica, nell'UDC, nel prossimo quinquennio amministrativo. Con quale ruolo? Non è precisato, ma gli chiede di fare parte del “governo pensante” di questa provincia, con la sua indiscussa intelligenza politica ed amministrativa, l'enorme esperienza accumulata nella gestione sempre a parlare delle stesse cose... Nuovo Ospedale: concordi con la proposta del project financing? Non ho le sufficienti informazioni finanziarie per giudicare. Sono venuti a mancare molti amici con i quali hai condiviso tante cose: Salvo Barberi, Padre Gozzo, Franca Gianni. Che emozioni ti suscitano? Vivendo a Palermo non sempre partecipo, purtroppo, a questi lutti che mi colpiscono profondamente. Barberi era un mio compagno universitario simpatico, scanzonato, come lo hai ricordato anche tu. Padre Gozzo il sacerdote colto, raffinato, amico da sempre, con cui parlare nei momenti difficili. Franca Gianni intelligente, appassionata, il vero motore di Pippo in tanti anni di politica. Aggiungerei Corrado Ventaglio,Totò La Monica che ricordo con amicizia. degli enti locali e dell'amministrazione regionale. Un patrimonio di conoscenze da utilizzare nel deserto avvilente di competenze che caratterizza il quadro dirigente provinciale, parlamentari compresi (Spagna è stato tenuto rigorosamente a distanza per anni da tutti per evidenti motivi di bottega, aggiungiamo noi). Alle insidie politiche” aggiunge Gianni, “ci penso io, ritagliandosi il ruolo di braccio operativo”. Che risponderà Spagna? Da anni i Fatti (ma anche altri esponenti politici ed amici di centrodestra come di centrosinistra) hanno spinto Spagna a ritornare in pista, finite certe sbornie elettorali (Forza Italia), ricevendo sempre rifiuti tanto garbati quanto ostinati. Nell'intervista qui sopra vi sono espressioni di amicizia e di apprezzamento verso Pippo Gianni. Ma il dopo Cuffaro si è aperto anche per Spagna: non è detto che la relativa tranquillità di cui ha goduto come dirigente generale (garantita soltanto da un rapporto personale con Cuffaro) possa continuare. Del resto la prova dell'interesse sulle intenzioni politiche di Spagna è dimostrata dal fatto che è bastata una semplice cena natalizia per provocare malintesi, polemiche, curiosità. Elezioni. Rischiamo uomini e donne nuove. Abbiamo da guadagnare, i vecchi sono molli Mentalità mafiosa. Qualcosa che va oltre il comune intendere la criminalità organizzata. È peggio. Perché riguarda tutti noi, orgogliosi e perbenisti componenti della società civile che non delinque, non uccide, non pratica attività illegali. Ma è pervasa da una secolare ipocrisia che manipola le leggi e la convivenza civile rigettando la modernità, il merito, la logica della crescita. Un servilismo sussiegoso e spudorato che rifiuta le regole e fa venir meno l’orgoglio, la dignità, il rispetto di noi stessi e degli altri, la capacità d’indignarsi, di reagire di fronte a soprusi o compromessi. Tante, troppe persone si genuflettono davanti ad un qualunque politico pur di ottenere, il favore, la raccomandazione. Non importa il merito. Non interessa il disastro che ci circonda, la spaventosa recessione economica e civile che distrugge ogni speranza di sviluppo mentre affidiamo ad altri l’onere di provvedervi. Questo modo d’essere e pensare ha generato l’indegna classe politica che, tranne poche eccezioni, ci rappresenta da decenni. Della quale siamo genitori naturali e complici. Da cui accettiamo ogni sorta d’inefficienza, prepotenza, corruzione pur di evitare l’impegno, la fatica, la sfida quotidiana della vita senza la quale, tuttavia, non si cresce. Eppure basterebbe guardare agli esempi di modernità di cui il mondo civile è ricco. La Scandinavia per esempio, che concepiamo ancora come terra di valkyrie vogliose ma dove un re, Olaf di Norvegia, gira in bicicletta e parla con la gente mentre da noi anche l’ultimo dei galoppini pretende l’auto di servizio. È così difficile? Così siamo considerati solo un serbatoio di voti per qualunque imbonitore da fiera, una sorta di dispensa dentro cui si aggirano famelici i topi della politica, privi di scheletro e per questo striscianti e senza dignità, in vendita per chiunque ma capaci di qualunque compromesso pur di penetrare in ogni anfratto per addentare cibo. E il cibo, siamo noi. Non credo di allontanarmi molto dalla realtà se penso che Siracusa rappresenti l’apoteosi di questo nullismo, di un’apatia senza vergogna che paralizza senso civico o iniziativa privata. Come fare? La gente normale di solito è mossa dall’orgoglio, dal rispetto di se stessa, dal senso di giustizia. Quindi s’incazza, protesta, pretende il rispetto delle regole, della legge, rivendica il proprio diritto a vivere con dignità, d’essere libera di scegliere il proprio futuro Ed alza la testa. Abbiamo eletto siracusani, delegato ad alcuni di noi la responsabilità di gestire vita, risorse, futuro nostro e dei nostri figli. Se i risultati ci sono questa gente va premiata ma se fallisce va cacciata. Inesorabilmente. Sembra un concetto elementare. Ed invece da 15 anni ci ritroviamo con la medesima classe dirigente con punte di nostalgia per altri leader che continuano da 50 anni a condizionare le scelte politiche. Con tutto il rispetto, oltre una certa età, chiunque deve farsi da parte e lasciare spazio ad altre intelligenze più giovani, ad uomini e donne che vivono questo tempo. È una legge di natura che non fa sconti a nessuno. La leadership che ci ritroviamo, al contrario, non conosce la differenza fra una politica di ragioni condivise e quella d’interessi particolari. La politica, in tutto il mondo civile ed evoluto, si basa su un elemento fondante: il cambiamento! Che comporta un continuo aggiornamento di regole, classe dirigente, proposta politica e strategia socio-economica. Ed invece? Invece una sola parola d’ordine contraddistingue la politica in Sicilia ed a Siracusa: propaganda! Che conflitto formidabile: alla modernità e cambiamento la nostra classe dirigente risponde con la mummificazione di equilibri scricchiolanti che mai hanno prodotto sviluppo e civiltà ma rilanciato parole d’ordine immarcescibili: populismo, demagogia, retorica. Per cattiveria? Per corruzione? Tutto è possibile. Ecco perché scrivo di cultura mafiosa. Perché tanta inerzia, ipocrisia, qualunquismo è un fatto culturale antico, radicato. Che ci ha riportato nuovi colonizzatori, nostrani e stranieri, a cui la classe politica non oppone alcuna resistenza, nessun governo di regole. Ma io non dispero mai. E mi auguro che la nostra gente sia stanca di offese, insulti, sottosviluppo e cacci questa casta rozza, senza stile né programmi, che imperversa ma non governa. Se non lo facciamo ci attendono tante autostrade per Rosolini che non si apriranno mai, infiniti viaggi della speranza per la nostra salute, affannose ricerche di un lavoro, spazzatura a tinchité. Rischiamo con uomini e donne nuove: abbiamo tutto da guadagnarci! Nuccio Gemma 4 Domenica 20 gennaio 2008 E’ nostro dovere Riceviamo e pubblichiamo: Caro direttore, le scrivo per ringraziare. Ho letto infatti sul suo giornale un primo elenco, quello sul sito web della Provincia, degli stipendi di alcuni amministratori pubblici. E’ vero che è solo un piccolo passo in avanti, ma la ringrazio visto che il suo è l’unico organo di stampa ad avere pubblicato quello che peraltro per legge dovrebbe essere di pubblico dominio. Grazie e continuate così. Gianfranco Salerno Ringrazio il gentile elettore, ma non riteniamo di aver fatto niente di sensazionale. Informare è il dovere di chi fa questo lavoro. Persona perbene Riceviamo e pubblichiamo: Caro direttore, mi sono vergognato di una cosa di cui vado fiero. Le cifre in bilancio le abbiamo messe noi e non subite: o le nostre tasche o il bene di Siracusa. Ma di che cosa parlo? Dimenticavo, Gregorio Valvo non sa chi sono? Se puoi digli: una persona perbene. Grazie. Gigi Muti L‘amarezza dell‘amico Muti si riferisce agli stipendi dei politici contenuti sul sito Web della Provincia, da noi pubblicato la scorsa settimana. Naturalmente sono ben lieto di avere l‘occasione per dire che Gigi Muti è un esempio di ottimo amministratore e sulla sua volontà di lavorare senza grandi indennità non ho mai avuto dubbi. Naturalmente dirò a Gregorio Valvo che Muti è una persona perbene, ma sono certo che lui lo sa già. C’è assai di più Riceviamo e pubblichiamo: Gentile Direttore, la ringrazio per la puntualità con cui il Suo giornale ha pubblicato gli stipendi degli Amministratori offrendo un pubblico servizio ai cittadini, ma avremmo gradito che nel contempo l’articolo avesse fatto rilevare che la Società che mi onoro di presiedere è stata tra le prime ad adeguarsi alla legge 296/2006 comma 735, che la stessa chiude da sempre il bilancio in attivo e che il sottoscritto ha avuto il proprio compenso adeguato appena un anno fa dopo quattro anni e che se Lei avesse pubblicato solo quando avesse completato l’elenco degli stipendi di tutti gli Amministratori, Presidenti, Direttori, Assessori, Consiglieri ecc. credo che il mio non spiccherebbe, ma anzi per usare toni calcistici mi fermerei nella parte media della classifica. Attendendo fiducioso l’elenco completo. Le voglio assicurare sempre la mia stima per Lei e per il Suo giornale. Pippo Impallomeni Naturalmente pubblicheremo l’elenco completo una volta superate le difficoltà a reperirlo. Sì a rifiuti zero Riceviamo e pubblichiamo: I rifiuti sono una vera e propria risorsa e quindi bisogna investire sulla raccolta differenziata e riciclaggio. Il nostro obbiettivo è quello di applicare questa strategia per far diventare Siracusa la prima città del Meridione a rifiuti zero. La Strategia Rifiuti Zero porterebbe ad evitare la costruzione di un inceneritore, che produce le nanoparticelle, e quindi salvaguardare la Salute Pubblica. Infatti, il termovalorizzatore, la cui tecnologia è ormai superata da tempo grazie a nuovi impianti "a freddo", andrebbe ad aggravare le condizioni di inquinamento della nostra martoriata provincia. I Grilli Aretusei Opinioni e repliche Diventa una esigenza avere uno spazio che consenta a chi ci legge di poter replicare o di poter dire la propria opinione su quello che è già stato pubblicato dal nostro giornale. Naturalmente chiediamo che le repliche siano stringate, o comunque compatibili con la necessità di dare visibilità a tutti. Zappulla sul nuovo ospedale “Io del sindaco non mi fido!” Riceviamo e pubblichiamo: E’ incredibile come il Sindaco di Siracusa, esponente politico di primo piano di Forza Italia, primo responsabile per legge della salute dei cittadini, per lunghi anni assente sul tema, esca dal letargo e si scagli, con una specifica nota stampa, contro una non ben definita classe dirigente politica locale. E’ sufficientemente scaltro da capire che le prime responsabilità sui ritardi sono sue e della sua parte politica: è certo, infatti, a conoscenza che la procedura sul project financing è partita con il Governo Berlusconi e che l’attuale Governo Regionale è di centro destra. E allora, caro Sindaco, spazziamo via il polverone e andiamo ai fatti. I siracusani vogliono certo il nuovo ospedale ma è offensivo immaginare i cittadini come disinteressati e insensibili del come viene realizzato. Rivendico la realizzazione dell’opera con fondi pubblici perché è possibile, perché Siracusa lo merita, perché lo stesso Governo Regionale ha dichiarato di essere disponibile ad intervenire per integrare le risorse, perché rimane misteriosa la proposta dei privati. Sono, pertanto, pronto a sostenere il nuovo Ospedale di Siracusa a Palermo e a Roma insieme a tutta la classe dirigente della città. Ma guai a fare della questione una problema ideologico e non farò certo io. Se il project financing è l’unico percorso per realizzare il nuovo ospedale di Siracusa sono pronto a prenderlo in considerazione e sostenerlo ma non rinunzio a capire e chiedere chiarezza; mi si spieghi, pertanto, lo si spieghi soprattutto alla città perché il finanziamento pubblico non è possibile, qual è la proposta di project financing in campo, si diano garanzie che si tratta di una operazione trasparente e non un grande affaire e business a danno della collettività. Non si può chiedere, caro Sindaco - e sostenitori acritici dell’operazione -, ad una intera città di sposare una operazione al buio solo fidandosi delle sue dichiarazioni. Non possiamo neanche delegare al Ministero il giudizio politico che non può che essere della città. Rinnovo, pertanto, la richiesta di un vertice urgente in Prefettura per presentare il progetto, fare il punto sull’intera vicenda e assumere tutte le decisioni unitarie conseguenti. Sull’oncologia, caro Sindaco, mi stranizza che una persona sensibile come Lei non senta salire il rossore della vergogna. Ha taciuto colpevolmente per anni sulla vicenda, ha consentito nel suo omertoso e complice silenzio che Siracusa e il suo territorio venisse tagliato fuori dalla possibilità di realizzare i Centri di Eccellenza in Sicilia, dalla necessità di realizzare un Centro Oncologico e sulle patologie da inquinamento, è rimasto immobile di fronte ai ritardi clamorosi nel realizzare il Dipartimento Oncologico nella nostra realtà, continua a tacere sull’Hospice realizzato ma non attivato per mancanza di personale. Ha plaudito addirittura quando, nel mese di Settembre, l’Assessore Lagalla sulle pagine regionali e locali ha dichiarato di assumere l’impegno a realizzare la radioterapia a Siracusa entro l’anno 2007 ma nulla ha detto quando lo stesso Assessore ha cambiato l’impegno in una generica dichiarazione del Governo Regionale a considerare la radioterapia una priorità del suo assessorato. Di tutto questo sono davvero indignato. Inoltre, caro Sindaco, è pure distratto. Ho dichiarato di volere occupare la stanza dell’Assessore qualora non venisse mantenuto l’impegno dell’Assessore Lagalla sulla radioterapia. Autoconvocazione, quindi, e non incatenamento. In Sicilia sono in tanti a doversi incatenare ma per non essere liberati. Impegno all’autoconvocazione , comunque, che confermo di voler realizzare non appena sarà designato il nuovo assessore che sostituirà l’attuale Lagalla che, come risaputo, ha già dichiarato le sue immediate volontà a lasciare l’incarico. Le mie iniziative non puntano a creare polveroni inutili solo per effetto mediatico ma tendono a produrre risultati concreti. Quindi stia tranquillo il Sindaco che, se non si realizzerà in tempi brevi e certi la radioterapia a Siracusa, potrà venirmi a trovare nella stanza dell’Assessore Regionale alla Sanità. Vedendolo, infine, così fatalmente attratto dalla performance chiedo, invece, di sapere se e quando il Sindaco di Siracusa intende incatenarsi per sostenere la sanità siracusana. Pippo Zappulla Falsi ambientalisti Governatore sordo Riceviamo e pubblichiamo: Riceviamo e pubblichiamo: Quanto avviene a Napoli e in Campania dimostra senza equivoci ed in modo lampante come il falso ambientalismo sia il nemico peggiore dell’ambiente. Da anni ormai predichiamo coerenza e realismo, criticando apertamente coloro che dicono no sia alle discariche che ai termovalorizzatori e che, però, sono sempre disposti ad accettare questi e quelle purchè si facciano in casa degli altri. E’ una tematica che ci coinvolge come siciliani perché in Sicilia si debbono realizzare 4 termovalorizzatori, uno dei quali ad Augusta, in modo da fornire una risposta concreta alla necessità di smaltire i rifiuti, di ricavarne energia, posti di lavoro, miglioramento della salute e, in definitiva, un più diffuso benessere. Il tutto va fatto, naturalmente, tenendo conto della legittima aspirazione delle popolazioni ad avere impianti che non danneggino l’ambiente e le condizioni di vita dei cittadini, nel mentre si deve provvedere all’incremento della raccolta differenziata dei rifiuti, da fare procedere di pari passo con la costruzione degli impianti. A Napoli e in Campania non è rimasto nudo solo il falso ambientalismo del Ministro dell’ambiente, ma anche la incapacità degli amministratori napoletani del centro-sinistra di dare una risposta ai problemi e di assumersi la responsabilità delle decisioni. Una incapacità dimostrata per 15 anni lascia pensare che si tratti di scelta voluta che ha oggettivamente favorito il dispiegarsi degli interessi camorristici nel “business” dei rifiuti. Considerazioni di questo tipo vengono anche dalla magistratura napoletana. Noi il grido di allarme lo lanciamo da tempo, meravigliandoci di un Ministro che, dopo aver bloccato il cammino dei 4 impianti, non voglia tenere in conto che per i termovalorizzatori siciliani si sono pronunciati, con vari accenti, le forze sociali, la gran maggioranza delle forze politiche,le organizzazioni imprenditoriali e professionali, il mondo scientifico, l’informazione. Sen. Roberto Centaro Non si può concepire un progetto di ristrutturazione così ampio e profondo come quello che riguarda la distribuzione territoriale e la Vigilanza della Banca d’Italia, evitando il confronto con chiunque manifesti dubbi e perplessità. Eppure è la strategia scelta dal governatore Draghi. Fino ad oggi, infatti, nonostante le ripetute insistenze, non abbiamo ancora ottenuto di essere ricevuti dal Governatore, per avere dei chiarimenti su una riforma che ha impatti sui territori da noi amministrati in virtù di un voto popolare. La risposta formale è che la decisione è già stata assunta e non c’è margine per discuterne ancora. Eppure da un anno il parlamento italiano, i governi regionali e gli enti locali sono inondati da interrogazioni, interpellanze, dichiarazioni d’intenti e delibere contro il piano Draghi. Le Province hanno più volte ribadito le ragioni delle nostre perplessità: noi riteniamo che la ristrutturazione della rete territoriale sia un’operazione profondamente discriminante per le province che verrebbero abbandonate, e che provocherebbe il grave impoverimento di alcuni territori. Noi riteniamo poi che occorra chiarire al Paese se tanta furia risanatrice andrebbe indirizzata verso altri centri di spreco; che si renda comprensibile alla gente e alle associazioni dei cittadini, se con la chiusura delle filiali i servizi bancari costeranno inevitabilmente più cari. E, infine, va dimostrata l’utilità della ristrutturazione della Vigilanza: non vorremmo assistere, tra qualche anno, a catastrofi simili ai tristi casi Parmalat e Cirio. Non siamo riusciti a farci ricevere dal governatore Draghi per cui le nostre perplessità le manifestiamo pubblicamente. Chissà che qualche risposta, finalmente non si riesca ad ottenere. Bruno Marziano Presidente Provincia Regionale Vice Presidente Vicario Unione Province Italiane 5 Domenica 20 gennaio 2008 Fondazione Inda sfrattata dalla sede romana Da 12 mesi non pagato l’affitto di 1.000 euro Salvo Benanti La fondazione Inda sfrattata dalla sua sede romana. Sfrattata perché da un anno non paga l’affitto e cioè un canone mensile che si aggira sui 1.000 euro, insomma sfrattata perché non ha pagato 12 mila euro, poco più poco meno: un fatto almeno scandaloso! Sì, stiamo parlando proprio della Fondazione Inda presieduta dal sindaco Titti Bufardeci e che ha per sovrintendente Fernando Balestra, quella che fa dichiarazioni roboanti, che parla sempre di grandi successi dimostrati dai biglietti venduti, quella che paga uno stipendio da nababbo allo stesso Balestra e che poi si fa sfrattare per…12 mila euro. Sì, stiamo parlando di quella stessa Fondazione Inda che nonostante le dimissioni della professoressa Eva Cantarella e dell’architetto Manuel Giliberti dal suo consiglio di amministrazione continua ad andare avanti come se niente fosse, perché al potere non si rinuncia, nemmeno quando la barca è sfasciata, piena di buchi, sul procinto di affondare. Il senatore Graziano Verzotto, vecchio notabile dello Scudo crociato, amava affermare nel momento del suo maggior fulgore che nella Democrazia cristiana l’istituto delle dimissioni non esisteva. Ecco, gli attuali vertici dell’Inda hanno fatto di questa disgraziata interpretazione del ruolo pubblico una specie di Bibbia: non si dimettono neanche con le bombe! Per la verità dal Cda si era dimessa anche la dottoressa Monica Centanni, ma poi la stessa è stata convinta a restare. Insomma, una gestione accidentata, con colpi di scena a ripetizione, con esponenti di opposizione (Blancato per tutti) diventati in corso d’opera più realisti del re, nella fattispecie il re è naturalmente l’attuale presidente, appunto il sindaco Bufardeci. Ma torniamo alla notizia dello sfratto dell’Inda che è di quelle destinate a far clamore, forse anche da queste parti dove le coscienze sono sopite e anche l’informazione sembra rassegnata. Come è noto la sede dell’Inda a Roma è in via di Villa Patrizi, 10. Proprio all’interno della palazzina dell’Agis, e quindi si tratta di una sede di tutto rispetto, e anche e soprattutto di tutto prestigio visto che l’Agis è il cuore per chi si occupa di spettacoli e di eventi in genere. La Fondazione Inda ha all’interno di questo complesso un appartamento di due camere in cui lavorano due funzionari. Il compito della sede romana dell’Inda è di gran prestigio visto che proprio da questo ufficio dovrebbero essere curati i rapporti fra la Fondazione e i vari ministeri. Compito prestigioso che oggi sembra diluito, attutito, praticamente accantonato, visto che a livello siracusano è scattata la regola del “facciamo tutto noi”, con risultati risibili sul piano dell’immagine e con una provincializzazione che oltre che allarmante è francamente inquietante (vedi nota a lato). L’ufficio romano in ogni caso è stato sfrattato ed è probabile che anche pagando le quote arretrate la Fondazione Inda nel contesto della palazzina Agis verrà ulterior- Pippo Sorbello come Sarkozy... mente penalizzata e “ridotta” a lavorare in una sola stanzetta. Questi sono i fatti. Che succederà a Siracusa dopo questo clamoroso sfratto? Ci saranno iniziative per fare finalmente il punto sull’attuale gestione Inda? Ci saranno indignazioni della società civile o dell’Associazione amici dell’Inda? Ci saranno le grida (non concordate, per favore) dell’opposizione o tutto resterà fermo come prima? Mentre la sede romana della fondazione Inda subisce lo sfratto, a Siracusa, anzi a Melilli (ma che diavolo c‘entra Melilli con l‗Inda?) si parla della riapertura della scuola del dramma antico. In sostanza la scuola in questione era stata chiusa perché non c‘erano i soldi, oggi c‘è il sindaco di Melilli Pippo Sorbello (candidato in pectore alle Regionali) che tira fuori i ―piccioli‖ per riaprirla e così i soliti noti si riuniscono fra di loro, si applaudono sempre fra di loro per la lungimirante scelta, senza accorgersi che sono sempre più lontani dalla comunità che, haimè, sono stati chiamati ad amministrare. Sorbello tura fuori i soldi per diversificare l‘anima industriale di Melilli e per trasformarla (?) in città di cultura. Almeno ufficialmente, nei fatti Pippo Sorbello nel suo piccolo fa come Nicolas Sarkozy, si promuove mediaticamente, si fa pubblicità, insomma apre anzitempo la sua campagna elettorale. La Fondazione poi spiega che manderà i giovani della scuola a Melilli, ma non spiega a cosa fare e contestualmente l‘assessore ai rifiuti di Melilli dichiara che farà trovare la città pulita per questi giovani dell‘Inda. Ci chiediamo e chiediamo: Ma si può davvero far cadere così in basso una istituzione che da oltre un secolo è stata l‘orgoglio della cultura siracusana? Linguanti : Esposto a Minoter Stop all’iper della Fiera del sud Ecco l‘esposto inviato dalla Confesercenti alla Regione, ai vari sindaci, Melilli in testa, e alla Procura della Repubblica con cui si contesta il centro commerciale Minoter. Di seguito il testo: Premesso che la Confesercenti è la Confederazione Nazionale di categoria che rappresenta e tutela le piccole e le medie imprese commerciali, turistiche e dei servizi, organizzate in forma individuale o societaria; che tra il 1999 e il 2007 sono stati autorizzati nel territorio della provincia di Siracusa insediamenti di grandi strutture di vendita, per la gran parte concentrati a ridosso o all’interno del territorio del capoluogo, la cui densità – come statisticamente rilevato – in rapporto alla popolazione residente provinciale, che non supera i 400.000 abitanti, è la più elevata a livello nazionale; che tale, a dir poco anomala, concentrazione di grandi strutture di vendita, sottraendo rilevanti quote di mercato al commercio tradizionale, lo ha messo in un grave stato di sofferenza, mettendo a rischio il pluralismo e alterando l’equilibrio tra le diverse tipologie delle strutture distributive (in contrasto con le finalità del Decreto Legislativo 31/03/1998, n° 114, e della L.R. 22/12/1999 n° 28); che alla Mi.no.ter. S.p.A. in data 14/05/2004 fu rilasciata dal Comune di Melilli l’autorizzazione amministrativa n° 145/A – derivata dall’autorizzazione amministrativa n° 145 del 26/08/2002, di conversione dell’autorizzazione commerciale n° 10, rilasciata, in data 24/11/2000, dalla Provincia Regionale di Siracusa alla “Immobiliare Archimede S.r.l.” – la quale avrebbe dovuto dare inizio all’attività commerciale, ai sensi del comma 4 dell’art. 22 della L.R. 28/99, entro e non oltre il 24/11/2002; che in data 23/10/2002 la “Immobiliare Archimede S.r.l.” aveva già chiesto e poi ottenuto una proroga relativa all’avvio dell’attività commerciale al 07/11/2004. Premesso altresì che in data 05/11/2002 la Mi.no.ter. S.p.A. acquistò dall’Immobiliare Archimede S.r.l. l’area sita in C/ da Spalla – Città Giardino rilevata in catasto al foglio 87, particelle 670, 672 e 673 di Ha 4.71.95 su cui si intendeva realizzare il Centro Commerciale, nonché il relativo ramo d’azienda; che in data 14/05/2004, come già sopra evidenziato fu concessa dal Comune di Melilli l’autorizzazione derivata n° 145/A alla “Società Mi.no.ter. S.p.A.”, nella persona del suo legale rappresentante, con la prescrizione che l’attività commerciale fosse iniziata entro e non oltre il 07/11/2004; che in data 30/06/2004 la Mi.no.ter. S.p.A. chiese ai sensi del comma 4 lett. a) dell’art. 22 della L.R. n° 28/99, un ulteriore proroga di anni due per l’inizio dell’attività commerciale e che il Comune di Melilli ritenendo fondate le motivazioni addotte dalla Società concesse la proroga, stabilendo nel giorno 07/11/2006 la data ultima per l’inizio dell’attività commerciale; che in data 05/05/2006 la “Mi.no.ter. S.p.A.” reiterò istanza di ulteriore proroga, trasmessa, oltre che al Comune di Melilli, anche alla Regione, alla C.C.I.A.A. e alla Provincia Regionale di Siracusa – soggetti istituzionali che partecipano alla Conferenza di Servizi – e che la Conferenza di Servizi, svoltasi presso il Comune di Melilli, in data 09/10/2006, espresse parere favorevole alla proroga (col voto favorevole del Comune di Melilli e della Regione e l’astensione della C.C.I.A.A. di Siracusa e della Provincia Regionale di Siracusa), stabilendo una ennesima data ultima per l’attivazione della struttura commerciale al 24/01/2008; che la Confesercenti Provinciale di Siracusa, con nota del 09/10/2006 fatta pervenire alla Conferenza di Servizi, e allegata al relativo verbale della riunione, espresse – ai sensi della lett. b) del comma 4 dell’art. 3, dell’allegato al Decreto del Presidente della Regione n° 176 del 26/07/2000 – parere consultivo contrario all’accoglimento della richiesta dell’ennesima proroga in quanto: gli studi di impatto a suo tempo predisposti dalla ditta proponente, a seguito delle profonde modificazioni nel frattempo intervenute, con riferimento al bacino di attrazione, alla spesa attratta, all’impatto sul traffico, all’impatto ambientale e all’impatto commerciale, erano da considerare inaffidabili; i ritardi nell’avvio dell’attività commerciale non dipendevano da fatti non imputabili all’impresa – come espressamente previsto dalla circolare dell’Assessore Regionale al Commercio n° 10 del 21/09/2005 – riconducibili esclusivamente a casi di forza maggiore, originate da necessità dell’amministrazione attiva procedente, o da calamità naturali. TUTTO CIO’ PREMESSO Considerato che sono decorsi più di sette anni dal rilascio della prima autorizzazione amministrativa intestata alla “Immobiliare Archimede S.r.l.” (autorizzazione della Provincia Regionale di Siracusa n° 10 del 24/11/2000) senza che ancora l’attività commerciale sia stata posta in essere. Che di ben tre proroghe – sulle quali la Confesercenti ha espresso propria motivata contrarietà – ha già beneficiato la “Mino.ter. S.p.A.” Tenuto anche conto della disposizione di cui all’art. 1 della L.R. 08/11/2007 n° 21, la quale stabilisce che le autorizzazioni amministrative per grandi strutture di vendite concesse antecedentemente all’entrata in vigore della L.R. 22/12/2005, n° 20, ivi comprese quelle per le quali è in corso il procedimento di proroga, debbano essere attivate entro tre anni dalla data del loro rilascio; Rilevato che l’autorizzazione derivata n° 145/A concessa dal Comune di Melilli alla Società Mi.no.ter. S.p.A., nella persona del suo legale rappresentante, reca la data del 14/05/2004; La Confesercenti, sulla base di quanto sopra evidenziato Ritiene che alla “Mi.no.ter. S.p.A.”, decorsa infruttuosamente la data del 24/01/2008, termine ultimo fissato dalla Conferenza di Servizi del 09/10/2006, nessuna altra proroga potrà essere accordata per l’attivazione della struttura commerciale; la quale, qualora fosse concessa, continuerebbe a “congelare” una superficie di vendita autorizzata pari a ben mq. 45.265, altrimenti disponibile per imprenditori concorrenti; situazione, questa, che di fatto verrebbe a configurare turbative di mercato. Considera provvedimento necessario, decorsa infruttuosamente la data del 24/01/2008, la revoca dell’autorizzazione derivata n° 145/A del 14/05/2004 rilasciata dal Comune di Melilli. Sin qui per Minoter. Ma la Confesercenti vuole anche chiarezza sul nuovo centro commerciale che dovrebbe sorgere sotto le Mura Dionigiane. “Allo stesso modo – dichiara infatti il presidente Arturo Linguanti – vogliamo procedere per il nuovo centro commerciale che dovrebbe sorgere alla Fiera del sud, anche qui ci troviamo di fronte ad una autorizzazione rilasciata sei anni addietro, nel 2002. In ogni caso nel merito siamo nettamente contrari a questo insediamento e abbiamo dato mandato all’avvocato Sebastiano Leone di tutelarci in tutte le sedi”. ** La Confesercenti si sveglia contro le proroghe concesse dal Comune di Melilli e dalla conferenza dei servizi alla Soc.Mi.no.ter Spa. Poi, alla fine del comunicato, Arturo Linguanti si ricorda che anche Frontino alla Fiera del Sud vive di proroghe senza termine ed annuncia opposizione. Aspettiamo per quello che vale: un bell‘esposto nel quale vengono indicati i termini via via assegnati dal Comune di Siracusa e poi disattesi da Frontino per il nuovo centro commerciale alla Fiera del Sud sarebbe per Confesercenti un gesto di chiarezza. Può non risolvere niente essendo completamente fuori tempo, ma accende comunque una luce per il ―dopo autorizzazione‖. Veramente le proroghe sono state conformi alla legge ? Veramente il Comune di Siracusa poteva darle consentendo a Frontino di tenere l‘autorizzazione commerciale per anni nel cassetto? Sarà tutto regolarissimo ma una associazione di categoria ha il diritto-dovere di verificare per tentare di salvare il salvabile, ammesso, ripeto,che que- 6 Domenica 20 gennaio 2008 Granata su Vinciullo “Sedicente candidato” ―Ci sono problemi importanti sul tappeto. Siracusa deve adeguarsi allo sviluppo nazionale, deve scegliere e battere nuove strade, è importante quindi avere anche ai vertici istituzionali personaggi di chiaro prestigio. Non c‘è insomma tempo per perderci dietro le elucubrazione di candidati in pectore, anzi di sedicenti candidati‖. Questa una parte della lunga intervista rilasciata nei giorni scorsi ad una emittente radiofonica dall’assessore comunale alla cultura, Fabio Granata. Il destinatario dell’aspra critica, cioè il candidato in pectore, il sedicente candidato altro non è che l’assessore comunale Vincenzo Vinciullo. E’ appena il caso di dire che sia Granata che Vinciullo militano nello stesso partito, Alleanza Nazionale. Non si è mai abbastanza attenti nella scelta dei nemici. O. Wilde Continua quindi lo scontro eterno fra questi due alfieri della destra cittadina. Uno scontro che parte da lontano e che ha visto gli ultimi momenti epici nella mancata elezione di Granata alla Regione e nel conseguente ridimensionamento di Vinciullo che ha dovuto lasciare il posto di vicesindaco allo stesso odiato compagno di partito. I casi da citare nella lunga querelle sarebbero a decine, ma basta l’ultima polemica per rendersi conto dell’insanabilità della frattura esistente fra i due. Granata ha infatti lanciato la proposta di Ivan Lo Bello come candidato alla presidenza della Provin- cia e subito dopo Vinciullo ha ricevuto la solidarietà dei vertici del suo patrito, vertici che stranamente danno segni di vita solo in queste occasioni. Proprio ieri poi Vinciullo ha riunito i suoi pretoriani per studiare le nuove strategie da portare avanti per frenare un Fabio Granata che proprio non vuole saperne di una candidatura dell’ex vicesindaco alla presidenza della Provincia. Davvero una brutta vicenda che minaccia ulteriori complicazioni. Anche perché Granata e Vinciullo alla fine si accapigliano per un vertice istituzionale che non è detto tocchi ad Alleanza Nazionale visto che l’Udc sulla Provincia non intende fare sconti a nessuno. Cioè anche se non si dovesse candidare Pippo Gianni, avanza con forza la candidatura dell’attuale commissario Turi Magro. Claudio Benanti Annino (Assoviaggi) sul turismo “Cambiamo passo. Ma da subito” Desirèe Meijer Da qualche giorno in città si è tornato a parlare di progettazione turistica ed è ripresa la discussione sui “numeri”, le presenze dei turisti e dei viaggiatori nella città e nella provincia, diventata unico riferimento di dialogo e litigio tra le varie componenti, categorie e rappresentanti degli enti che concorrono sul processo di sviluppo turistico di Siracusa. Siracusa, infatti, in termini di turismo è una città che potrebbe offrire molto, ma che per farlo ha bisogno di maggiori investimenti e maggiori servizi in modo da rendere la città fruibile dal punto di vista turistico, quindi migliorando il sistema di trasporti, la fruibilità alle aree interessate ecc.. L’Assoviaggi di Siracusa a tal proposito si dice disponibile a partecipare e a proporre strategie sul sistema turistico globale. Abbiamo quindi rivolto qualche domanda al coordinatore provinciale, Ermanno Annino (nella foto). Siracusa può veramente diventare una città turistica o resterà per sempre una città industriale? “ Penso che questa città possa diventare una grande città turistica, anche se c’è da dire che Siracusa è diventata città industriale per esigenza occupazionale. A quei tempi il turismo non conveniva, non c’era la mentalità giusta e non si dava grande importanza ai viaggi ma soprattutto non si pensava che questi potevano diventare una risorsa economica. Comunque non sono d’accordo a togliere le attività industriali per sviluppare maggiormente quelle turistiche, sono invece dell’idea che le due cose possano coesistere, dando però maggior peso al settore turistico”. Quindi il turismo può essere una vera opportunità di lavoro per i giovani, o no? “ Sì, può essere una grande opportunità di lavoro per i giovani, a patto che ci sia una progettualità turistica. Per adesso mancano i servizi, ma siamo sulla strada giusta, l’incremento dei posti letto insieme al futuro porto turistico potrebbe rappresentare la svolta del territorio, intesa come proposta di incoming, con le agenzie di viaggi e turismo che possono diventare i maggiori referenti in termini di promozione. Bisogna creare un pacchetto concordato tra ente pubblico e privato, approfondire i rapporti con tutti i servizi dell’indotto turistico locale, la frequentazioni delle fiere internazionale come la BIT, ma non in termini “vetrineschi”, o per raccogliere cataloghi, ma essendo propositivi nel proprio pacchetto Siracusa”. Ma ci chiediamo insomma: gli alberghi sono veramente pieni? Godono veramente di un’attività vivace? “Beh, gli alberghi sono vuoti da tempo, è vero che negli ultimi quattro anni c’è stato un netto miglioramento, anche grazie alle manifestazioni classiche, ma le attività alberghiere come tutto il resto non dovrebbero fermarsi alla semplice stagione estiva, ma bisogna puntare con largo anticipo alla destagionalizzazione, di sicura riuscita in questa città, anche grazie al nostro clima. Inoltre, nella nostra città ci sono per lo più alberghi a quattro e cinque stelle, non accessibili quindi alle tasche di tutti, perché l’idea bigotta di qualche amministratore è quella di fare solo turismo di livello, ma bisogna abbracciare tutti gli ambiti, bisogna quindi creare insieme al turismo di livello un turismo minore che consenta ai giovani di sostare in residence o ostelli e che dia la possibilità a persone meno agiate di poter scegliere tra un due e un tre stelle”. Allora come crede che si possa risolvere il problema della destagionalizzazione? “Bisogna creare un calendario di attività che attiri persone anche durante la stagione invernale, che vada dal semplice concerto alle manifestazioni enogastronomiche, ma soprattutto che venga pubblicizzata in anticipo in modo tale che la gente ne venga a conoscenza in tempo. Ad esempio le rappresentazioni classiche sono conosciute perché da tempo è conosciuto il programma che esso offre.” Sin qui Annino. Insomma, siamo tutto d’accordo per far diventare Siracusa un grande polo di attrazione turistica, ma, come sempre, bisogna passare dalle parole ai fatti e quindi rendere Siracusa non più una “città di passaggio” ma una vera e propria meta turistica. O no? L‘irresistibile armata di mister Auteri Inizia con una larga vittoria il 2008 del Siracusa. La squadra di Auteri si è sbarazzata con un secco 4-1 del Paternò di Pippo Strano e continua così l‘inseguimento alla vetta della classifica, che ora vede appaiate il Cosenza e il Sibilla Bacoli. Otto punti separano gli azzurri dalle due formazioni prime in classifica: due soli punti se si considera la penalizzazione che deve ancora essere confermata. E proprio sulla sentenza che vedrà confermare o meno la penalizzazione in classifica si gioca la stagione del Siracusa: in caso di sentenza favorevole infatti gli aretusei si troverebbero a sole due lunghezze dal primo posto e il morale, di conseguenza, sarebbe ben diverso. Di questo si rendono benissimo conto in casa azzurra, dove Auteri continua a gettare acqua sul fuoco, sostenendo che il Siracusa deve conquistare i risultati sul campo, senza badare alle vicende della giustizia sportiva. E sul campo la squadra sta dimostrando di meritare in pieno di ambire alla lotta per la promozione, tirando fuori una continuità di risultati che finora era stato il punto debole della squadra nei confronti delle altre formazioni. Bisogna infatti continuare a sfruttare la frenata del Cosenza, che ha raccolto appena un punto in due gare, e non lasciarsi staccare dal Bacoli che invece dopo un avvio di stagione balbettante, sta fornendo prestazioni e risultati di alto livello. Tra gli azzurri bisogna fare una menzione speciale per due juniores classe ‘89: il portiere Fornoni, che si è rivelato decisivo in diverse occasioni e che ormai è diventato una garanzia, mostrando una sicurezza rara per un ragazzo così giovane, e Bufalino, promettente mediano già nel giro delle rappresentative di categoria e nel mirino di diverse società. A questi si aggiungono i vari Profeta, Mariniello, Gaudio, senza dimenticare i centrali Iodice e De Pascale e il fantasista Bonarrigo, che rappresentano lo zoccolo duro di una squadra plasmata da Auteri e capace di giocare alla pari con tutti e in qualunque condizione. Giustizia sportiva permettendo. Alessandro Benanti W la France W la burocrazia In un mese, Nicolas Sarkozy ha divorziato dalla moglie, si è trovato una compagna e forse si sposa. Da noi, un giudice fissa a cinque anni la data della prima udienza di separazione legale. Le vicende sentimentali del presidente francese sono la metafora della differenza che c’è tra la Francia e l’Italia. Da noi, un’intera regione affoga nella spazzatura, mentre il governo galleggia sulle distinzioni del sistema politico. Da loro. Il capo dello Stato mette in gioco la propria reputazione e il futuro del suo paese in una conferenza stampa durante la quale si capisce quello che dice. Fine delle 35 ore lavorative(da noi, posticipo dell’età pensionabile); rilancio della partecipazione al risultato delle aziende(da noi, i più bassi salari tra i paesi industrializzati); soppressione della pubblicità nella tv pubblica(da noi, la riforma tv usata come ricatto politico a Berlusconi); fissazione di quote nella politica di immigrazione(da noi, Giuliano Amato smentisce subito un’accordo in tal senso con Francia e Spagna); riforma della scuola primaria(da noi, gli studenti sono i peggio preparati d’Europa); nuovo preambolo alla Costituzione( da noi, manco a parlarne);sostegno alla Cassa depositi e prestiti alle aziende(da noi, tasse, tasse). Poco spazio nei nostri telegiornali al programma. Molto alla relazione con Carla Bruni. Mi scrive un lettore:” il 10 Luglio 2005 ho venduto la mia abitazione a Napoli e mi sono trasferito a Milano dove sono ufficialmente residente e domiciliato. Tuttavia ricevo dal comune di Napoli, al mio indirizzo di Milano, una cartella esattoriale per la Tarsu 2006 che, anche se non dovuta, è anche palesemente sbagliata perché si riferisce ad un’abitazione che avevo in affitto dal 1972 al 1996, oggi occupata dalla proprietaria che paga la Tarsu. Quindi il comune di Napoli pretende la Tarsu da due cittadini per la stessa casa. Tutto questo mi costringerà, secondo le istruzioni della cartella, a: 1) fotocopiare 0.5 cm di documenti per dimostrare che non sono più residente a Napoli dal 2005 e che non sono più domiciliato in quella casa dal 1996; 2) fare ricorso in bollo per ogni cartella esattoriale inviatomi per errore( per adesso solo il 2006,mi aspetto vogliano soldi anche per il 2007); 3) spedire, per raccomandata con ricevuta di ritorno un plico di 1 cm di carta senza busta, che comporta anche una serie di studi per spillarlo o avvilupparlo nello scotch. Dopo 30 giorni, 1) costituirmi in giudizio, per ogni cartella, e quindi trovare qualcuno a Napoli che segua la pratica presso gli uffici tributari; 2) ingolfare, per una questione di 226 euro, le commissioni tributarie provinciali, perché non so che percorso dell’oca dovrà subire la mia pratica; 3) eventualmente, se la cosa prenderà una brutta piega, portare in giudizio il comune di Napoli per i danni.” Vive la France, vive Sarkozy. Piero Ostellino (dal Corriere della Sera) 7 Domenica 20 gennaio 2008 Fileti: No a Pam sotto le Mura Dionigiane Rotondo: Chissà quando riaprirà il teatro... Perché i politici pensano solo al loro potere e a nient’altro? I politicanti pensano solo al loro potere e a niente altro. I politici pensano prima alla collettività in cui operano perché proprio in questo sta il riconoscimento del loro potere. Perché chi fa politica a Siracusa non presenta mai un progetto per l’occupazione, per lo sviluppo? Non è vero, io l’ho già presentato a più riprese, quando si ridisegna la macchina burocratica della più grande industria siracusana che è il Comune, si mette in moto un progetto che in prospettiva significa occupazione, lavoro. Ad inizio di viale Epipoli c’è un alveare di case in costruzione volute dal Prg. Una bruttura o cosa? Una bruttura senz’altro perchè nella zona nord la città è cresciuta ed è stata pensata come un agglomerato senza anima, bisogna avere il coraggio e le risorse per varare un progetto di riqualificazione, anche con qualche sana follia demolitrice. E’ corretto che un Comune in brache di tela spenda 100 mila euro per spese natalizie varie? In via di principio la risposta è no, in via concreta la città se lo aspetta e quindi se tu non lo fai oltre a restare in brache di tela, cadono anche le stesse brache. E’ corretto che un grosso supermercato venga costruito sotto le mura di Dionisio? Assolutamente no. Sono totalmente contrario ad una ulteriore profanazione di quell’area. Ci sono siti che vanno rispettati non solo per la memoria storica, ma per la bellezza in se che ancora oggi offrono. Insomma, non è possibile un’operazione di questo tipo, giù le mani dalle mura dionigiane. Bufardeci alla Regione. Una fortuna o una disgrazia? Né una fortuna né una disgrazia, una esperienza a favore di Siracusa, una esperienza per molti versi positiva. Forza Italia vuole candidare sindaco uno fra Visentin, Reale, Liuzzo, Enzo Assenza… Forza Italia è legittimata a presentare i suoi uomini come gli altri partiti della coalizione sono legittimati a dire i propri di nomi. Vediamo quindi di trovare un equilibrio, ma il tutto assolutamente con pari dignità. Il Pd vuole candidare sindaco De Benedictis, Mario Bonomo o una donna… E’ un problema del Pd, noi ci occupiamo del centro destra, sul piano generale ovviamente speriamo che vengano scelti i migliori nell’interesse di Siracusa. Come previsto il teatro comunale è una balla Non è una balla, è una favola che si racconta a puntate, sarebbe più opportuno evitare annunci fino a quando non sarà sistemata anche l’ultima lampadina. Lo scontro Granata-Vinciullo…. E’ una questione tutta interna ad An. Io credo che per quanto riguarda l’attività dell’ex Cdl, che però ancora esiste e funziona a Siracusa, è opportuno che si risolva questo dilemma. In caso contrario ci potrebbero essere effetti negativi per Le 10 domande Perché i politici pensano solo al loro potere e a nient’altro? Perché chi fa politica a Siracusa non presenta mai un progetto per l’occupazione, per lo sviluppo? Ad inizio di viale Epipoli c’è un alveare di case in costruzione volute dal Prg. Una bruttura o cosa? E’ corretto che un Comune in brache di tela spenda 100 mila euro per spese natalizie varie? E’ corretto che un grosso supermercato venga costruito sotto le mura di Dionisio? Bufardeci alla Regione. Una fortuna o una disgrazia? Forza Italia vuole candidare sindaco uno fra Visentin, Reale, Liuzzo, Enzo Assenza… Il Pd vuole candidare sindaco De Benedictis, Mario Bonomo o una donna… Come previsto il teatro comunale è una balla Lo scontro Granata-Vinciullo…. Perché i politici pensano solo al loro potere e a nient’altro? E’ una cazzata. Non tutti politici pensano solo al potere. In tutti noi c’è la legittima aspirazione a migliorare e andare avanti in politica, ma io penso che ci sono anche i politici che lavorano e pensano all’interesse della collettività. Perché chi fa politica a Siracusa non presenta mai un progetto per l’occupazione, per lo sviluppo? Ultimamente ho fatto approvare nella finanziaria fondi ordinari per le nostre zone archeologiche, sono fondi sia per l’occupazione che per lo sviluppo. E’ solo un esempio… Ad inizio di viale Epipoli c’è un alveare di case in costruzione volute dal Prg. Una bruttura o cosa? Oltre che una bruttura è una idea dello sviluppo della città completamente sbagliata. E’ corretto che un Comune in brache di tela spenda 100 mila euro per spese natalizie varie? Se è in effetti il Comune è in brache di tela e lo è, è un errore e anche abbastanza marchiano. E’ corretto che un grosso supermercato venga costruito sotto le mura di Dionisio? Sicuramente no. E’ un errore per la localizzazione e poi da non c’è neanche un indotto tale da giustificare tutto questi centri commerciali, insomma è una balla grossolana. Bufardeci alla Regione. Una fortuna o una disgrazia? Per Siracusa è una fortuna e per lui anche, per qualche suo compagno di partito è sicuramente una disgrazia. Forza Italia vuole candidare sindaco uno fra Visentin, Reale, Liuzzo, Enzo Assenza… A questo punto si possono aggiungere anche altri nomi, comunque sono affari loro. Il Pd vuole candidare sindaco De Benedictis, Mario Bonomo o una donna… Il Pd deve pensare che deve confrontarsi con tutti gli altri partners della coalizione altrimenti sbaglia, e anche in maniera evidente. Come previsto il teatro comunale è una balla Ho polemizzato più volte con le finte inaugurazioni, le tante promesse non mantenute, le bande etc. Oggi sappiamo che non ci sono i fondi per concludere i lavori, che siamo ancora in mezzo al guado e nonostante le promesse di sindaco e vicesindaco, chissà quando rivedremo il teatro comunale. Lo scontro Granata-Vinciullo…. Una riflessione seria sui candidati, su tutti i candidati, bisognerà proprio farla. E’ un passaggio delicato e importante pur rendendomi conto dell’autonomia limitata esistente all’interno dei vari schieramenti. Le questione interne di An fanno notizia, ma i candidati ai vertici istituzionali debbono essere scelti fra persone di grandi qualità. La paura di Asor Rosa e di altri noti porta all’incultura e alla prepotenza L'Apocalisse è oramai "vicina", ma non perchè ne parlano i verdi boys di Pecoraro Scanio o Adriano Sofri, in Che tempo fa !, il quale l'unica cosa che lealmente dovrebbe raccontare è come andarono i fatti per la morte di Luigi Calabrese. Comunque cento volte meglio Antonio Albanese. L'Apocalisse è vicina, invece, perchè ne danno l'annuncio il prof. Alberto Asor Rosa e un gruppo di scienziati (ma scienziati dove ? Solo in Italia o anche fuori ?) che hanno ottenuto di non far parlare il Papa all' Università della Sapienza, in nome della laicità della Scienza o della Fisica, come dalle scritte apparse nelle facoltà. Ma Asor Rosa e gli altri hanno semplicemente paura. La stessa paura però che portò altri all'assassinio di Calabrese, di Bachelet, di D'Antona e di Biagi: la paura di vedere scalfite le verità del proprio campo, le verità che si difendono anche eliminando fisica- Dovunque vuoi andare, non muoverti per primo. Se lo fai la gente penserà che sai dove stai andando Frank Zappa mente l'avversario. Professori del putiferio che tornano in auge volendo forse ripetere l'azione di coloro che, negli anni caldi del terrorismo, cercarono di impedire l'intervento dell'allora segretario della CGIL Luciano Lama. Entrambe azioni fasciste e fa bene Galli della Loggia (sul Corriere di martedi 15 gennaio) a paragonarle a quelle del '23 e '24 per impedire a Salvemini e a Calamandrei di tenere lezione all'Università. Un'arroganza che manifesta come la potenza della paura possa distruggere la dignità dell' appartenenza intellettuale. La presenza di un Papa nel territorio non configura l'intervento dell' Imperatore che dichiara la legge che dovrà essere osservata da tutti i sudditi, come nelle Diete. Il Papa dà ammonimenti, insegnamenti che indirizza alla coscienza degli uomini di buona volontà; non dà disposizioni legislative o giudiziarie. Certo ha creato paura e smarrimento, per le reazioni che ha provocate, l'ammonimento sulle condizioni delle periferie di Roma. La parola d'ordine vuol essere dunque tacere e fare tacere? Ma per quale interesse supremo? Per la paura che torni al governo Berlusconi? Ma è proprio così invece che si spinge Berlusconi e la destra a palazzo Ghigi. Una Nazione che vive di paure reciproche non è una nazione. Né quel popolo può ritenersi civile. Segno forte di un ceto politico debole e di una Politica oramai inesistente. Sarebbe giusto che chi condivide l'opinione e l'azione del prof. Asor Rosa lo manifestasse anche in periferia, perchè è bene guardarsi in faccia opportunamente in tempo. Specialmente quando ci si riunisce per costituire assieme un partito. Qui non c'entra che ad essere impedito sia stato il Papa. Qui c'entra se deve essere ritenuto possibile per una minoranza di turno, che non esercita minimamente alcuna "egemonia" culturale, poter impedire di parlare chi vuole liberamente farlo e, ancora, se debba essere limitata la facoltà di un Rettore di invitare Tizio o Caio a parlare nell'Università da lui retta. Le dovute deduzioni vanno fatte, diversamente l'incultura e la prepotenza strariperanno ancora una volta. Essere persequitati nel Suo Nome, per i cristiani, è motivo di beatitudine. Ma ad un certo punto sta anche scritto di scrostare la polvere dai sandali. Pepè Genovese 8 Domenica 20 gennaio 2008 contromano Sono in tre, si mettono da parte, vanno via Ha messo via le sue cose. La foto con i bambini fatta due anni fa in montagna, il calendario dei Carabinieri, l‘Agenda del Banco di Napoli, il mouse a forma di nuova 500, regalo del figlio per natale. Devo chiedere delle scatole al cancelliere, ha pensato guardandosi attorno. Troppa roba da portare via. Troppi ricordi. Ci sono scatole per i ricordi? Poi, come per un raptus ha afferrato la 500, orgoglio di Montezemolo e Marchionne ed ha cercato su Google Maps: Orgosolo. Poi: Misilmeri. Poi Val Camonica. Dove si può trasferire, ha pensato, un magistrato napoletano se lo si vuol punire davvero? Si accontenteranno di togliermi l‘inchiesta come con De Magistris o mi faranno passar per pazza come la Forleo? E soprattutto: Ho sbagliato a chiedere i domiciliari per Sandra Mastella? Avrei dovuto occuparmi della spazzatura come chiedono i giornali? E se chiedevo l‘arresto di Bassolino dove mi mandavano? All‘estero? Ha messo via le sue cose. L‘agenda con ventimila numeri di telefono degli amici più intimi. La coppola portata con orgoglio da Santoro. Le foto con gli amici importanti che sono ricordi, compresa quella che gli fecero tanti anni fa al Maurizio Costanzo Show quando si alzo a difendere Calogero Mannino dagli attacchi che gli facevano i comunisti sulla scorta dell‘inchiesta dei soliti magistrati. Non è facile decidere cosa portar via e cosa no, soprattutto se si deve rispondere a mille telefonate di amici che dicono: No Totò, vedrai che sarai assolto, al massimo ti daranno il favoreggiamento semplice, non mafioso, e potrai evitare di dimetterti. E mentre sistemava le cose aspettando da un momento all‘altro ―la‖ telefonata, quella del suo avvocato con il verdetto, chissà perché e chissà per come, ha cominciato a canticchiare una vecchia canzone di Rinaldo in campo: Strane case per studenti L'Istituto Autonomo Case Popolari di Siracusa ristruttura vecchie abitazioni della Graziella per realizzare case per gli studenti? Iniziativa meravigliosa e allo stesso tempo incredibile, considerati proprio i tempi e i luoghi. Abitazioni rivendute all' IACP da chi e acquistate come? A noi non interessa. Chi erano i proprietari originari? Anche questo a noi non interessa. Con quanti soldi sono state acquistate e chi ha beneficiato della vendita? A noi non interessa nemmeno. Già l'idea di un campus universitario per gli studenti di architettura e di beni culturali che vengono a studiare da fuori a Siracusa, ci fa andare in giuggiole. Certo riuscire a dare una destinazione urbanistica a strutture cui manca la luce e l'areazione non sarà facile. Meglio Bed and breakfast e magazzini nei bassi? Le nuove case dovrebbero essere acquistate e gestite da un apposito Ente Case per Studenti? Ma con quali fondi o finanziamenti si potrà provvedere per l'arredo e le suppellettili e la gestione? Perchè certo l'IACP non naviga nell'oro. Rischieranno di fare la stessa fine dell'Albergo Scuola di via Crispi? O dell'autostrada CassibileRosolini, costruita ma inutilizzabile da un anno perchè priva di illuminazione? A quel punto si sarebbe costretti a venderli, magari con l'utilizzo del sistema della cartolarizzazione? Ecco perchè si sono cominciate a sentire le prime lamentele? Ecco perchè qualcuno sfugge, anche se non molla? E a rimanere a firmare sono i cadetti, in attesa di un ultrasessantacinquenne, per età già domiciliato? Non c'è paura ! Esclama il clown che fa cadere i barattoli, legati al vassaio, sulle teste dei bambini incantati nei palchetti del circo. Oramai da anni da noi è tutto canonicamente legato, con buona pace per tutti! Pepè Genovese Siamo rimasti in tre, tre briganti e tre somari sulla strada longa longa di Girgenti... "Si', ma se stasera, se incontriamo la corriera, uno balza sull'arcione, uno acciuffa il postiglione, due sorvegliano di fouri, uno spoglia i viaggiatori e ce ne andiam...!" ...Ma se siamo tre, tre somari e tre briganti solo tre...! Il problema, ha pensato, che non siamo nemmeno tre. Sono solo e trecento che aspettano che mi dimetta… Ha messo via le sue cose. Il gagliardetto dei fasci da combattimento che tiene nascosto nel cassetto da quando era un giovane scalmanato che le prendeva e le dava con i ragazzi di Lotta Continua (“come si chiamavano? Lo Manto, il Brigadiere? Bei tempi quelli!‖). La tessera di Legambiente nuova nuova che ormai destra e sinistra non esistono più e si può far tutto e lui, quindi, lo fa. La biografia e Evola e quella del Che. Il trattato sull‘estetica della politica. E quello sulla Pochi passi avanti nel tempo e poi arriveremo al terminal certo delle elezioni per il rinnovo dell’amministrazione provinciale e del suo massimo consesso. Sia a destra che a sinistra i problemi non finiscono, anzi, si sommano creando fibrillazioni tra gli addetti ai lavori della politica e in modo particolare tra coloro che siedono al posto di guida. La vicenda della presidenza del Consorzio Asi, che Forza Italia rivendica per Giuseppe Assenza, sembra ormai al giro di boa. Quella dell’IAS che molti mesi addietro era stata destinata ai Ds (leggasi Turi Raiti ndr) resta aperta, in attesa che tutte le componenti del PD sappiano trovare la sintesi e indicare il nome “aggiornato” al centrodestra. La novità sta nel fatto che all’Asi c’è un solido accordo tra Forza Italia e il nuovo partito coordinato da Marziano. Il presidente della Provincia, giustamente è diventato meno interessato ai fatti politici del suo Ente e se dalla maggioranza gli chiedono un cambio di assessore, un posto di sottogoverno, un rimpasto di qualunque tipo non fa dramma alcuno e per il bene e la pace di tutti si conforma. Sarebbe illogico, un attaccamento di tipo diverso al palazzo che lo ha ospitato per 10 anni di fila, e Marziano di logica pura, avulsa dai sentimenti, ne ha da vendere. La tematica regionale è ancora in svolgimento e non siamo in grado di commentare. Parliamo del futuro dell’Ente Provincia e dei candidati possibili o immaginabili che saranno chiamati ad esporsi. Nel centrosinistra, c’è uno solo che può alzare la mano, quando si parla di primarie, per la candidatura unitaria: Nello Lentini. Tutti gli altri aspettano che qualcuno o qualcosa si decida a mettere il proprio nome nel novero delle possibili scelte che tra non molto si dovrebbero fare per la successione di Bruno Marziano. La novità è nel fatto che queste primarie saranno aperte a tutti i partiti della coalizione, quindi, non si esclude che il candidato della Sinistra democratica, forse l’on Antonio Rotondo, potrebbe essere tra i competitori, anche se quelli di sinistra non sono esempi di eccellenza in fatto di primarie. Si parla, tanto, della candidatura di Salvo Baio, dell’area rossa del PD, ma, non se ne parla nei luoghi deputati. Si ipotizza la candidatura di Mario Bonomo, neo golden boy della politica nostrana, ma la sua aria di appartenenza del PD guidata da Foti non ha mai detto una parola sull’investitura che sale dal basso e non scende dall’alto. Nella vicenda della “candidatura Baio”, Franco Greco dice sì a Foti... esiste l’anomalia che nessuno dei sui “protettori” si sia mosso realmente in suo favore, fino al punto che si potrebbe pensare ad una strategia che possa far scaturire questa autorevole candidatura che affonda le sue radici nel PciPds-Ds dall’area rossa senza radice comunista. Baio, in sostanza, non potrebbe mai sperare di superare alle primarie Nello Lentini solamente con l’aiuto degli ex compagni, farebbe bene perciò ad ottenere lancio e sostegno magari da coloro che non vedono di buon occhio Consiglio e Marziano e che tatticamente potrebbero scendere in campo per mettere, apparentemente, solo la ciliegia sulla torta che si è lasciata preparare ad altri. Nello Lentini invece è il candidato di Rino Piscitello che però gode della “fiducia” di Marziano e di qualche frangia ancora nascosta del nuovo partito guida. Se uno dei due candidati (Baio e Lentini) potesse contare sull’apporto dei lettiani, quelli che hanno ottenuto da soli il 34 per cento alle ultime primarie, prevarrebbe su chiunque altro e, questo, è un fatto certo. Troppi “se” però impediscono ai possibili candidati di tirare le somme su quanto stanno raccogliendo come consensi nel loro lavoro svolto all’ombra della massima discrezione e riservatezza. Neanche Big Foti poteva prevedere che in questa storia ci sarebbe entrato suo malgrado, quasi per una richiesta – fino ad ora flebile - che “sale” dai peones della corrente, quelli che non vogliono essere legati ad accordi sanciti dai capi per garantire solo allo scopo di candidati di altre aree, come se tra di loro non ci fosse nessuno in grado di competere con i campioni in campo. Mario Bonomo è il nome del possibile candidato lettiano passato di bocca in bocca tra coloro che si sentono di essere la base, cioè, quelli che non hanno mai parlato/trattato ne in pubblico ne in privato con Nino Consiglio o con Bruno Marziano, che sono portatori di consenso popolare. Foti, troverà qualche difficoltà, nonostante ne sappia una più del diavolo, a non affrontare l’argomento Mario Bonomo, di quel amico che non ha esitato a lasciare Antonio Di Pietro e il partito che politica del‘estetica. ―Questi non mi meritano‖, ha pensato guardando l‘ultima pagina di giornale con Bono e Vinciullo che lo vituperano. S‘è confortato guardando una recente foto di Fini su un altro giornale in cui confuso fra le facce dietro il lider c‘è lui: Fabio. ―Eppure che c‘era di male nel candidare Lo Bello alla Presidenza della Provincia‖? Hanno messo via le loro cose. E‘ stato bello questo anno e mezzo a Roma. E‘ stato bello questo anno e mezzo a Palermo. Magari non si è concluso molto, questo è vero, ma la città è piacevole, con i suoi saliscendi, le magnolie di via veneto e i loro fiori profumati, quelli che hanno dato alla testa (insomma, la testa…) al collega Mele. Magari non si è concluso molto, ci siamo riuniti una volta al mese quando proprio volevamo essere stakanovisti, però vuoi mettere le passeggiate a via Ruggero Settimo e viale Libertà, i ristorantini della Vucciria…. Va bene che in quanto siracusani non ci consideravano proprio, solo un sottosegretario che contava quanto il due di coppe, però chi se ne frega, gli uffici sono belli, il lavoro non è pesante, la cucina romana è un puntino grassa, ma l‘abbacchio e le animelle, le code alla vaccinara e la pajata meritano un soggiorno. Va bene che in quanto siracusani ci consideravamo poco, manco un assessore scaffarutissimo, però in estate quei pomeriggi a Mondello, con la scusa delle riunioni politiche, a mangiare le pollanche e i lapparini (che voi che non siete palermitani non sapete nemmeno che sono e non sapete quelli che vi perdete) era una cosa bellissima. Hasta la sandralonardo siempre Joe Strummer Ps. Mi sono scaricato una versione della mia Rock the Casbash in arabo, di tale Rachid Taha. Assolutamente imperdibile. gli gestiva in provincia di Siracusa, per spostare la sua influenza politica sull’esperienza Udeur di Foti, che un anno addietro era nel centro della tempesta. Incredibile, ma sulla “proposta Bonomo” i lettiani avrebbero trovato un alleato esterno e inaspettato: il senatore Franco Greco e la sua lista. Greco avrebbe calato un ponte levatoio a Foti: “ se il candidato del centrosinistra è un uomo fuori dal cerchio satanico della continuità, come credo sia Bonomo, io sono pronto a sostenerlo, in caso contrario sarò pronto ad ostacolarne energicamente ogni possibile percorso ”. Neanche Gino Foti in persona avrebbe potuto immaginare una proposta simile che, tutto sommato, merita almeno una risposta. Il centrodestra invece ancora non ha risolto il problema del suo candidato. Nel corso della settimana Fabio Granata ha giocato la carta per tagliare fuori Enzo Vinciullo, ma gli è andata proprio male perdendo di malo modo la partita. Secondo il vice sindaco di Siracusa, componente la direzione nazionale di An, il candidato perfetto, sarebbe stato il sempre più prestigioso Ivan Lo Bello. Però, il migliore candidato possibile proposto da Granata ha risposto immediatamente con un secco “ lasciatemi stare perché la cosa non m’interessa assolutamente dal momento che i miei progetti sono altri ”. Appena settimane prima Granata aveva pubblicamente espresso d'essere pronto a votare l’on Pippo Gianni dell’Udc qualora avesse accettato di candidarsi alla Provincia, giorni addietro ha tirato fuori la candidatura del presidente dell’Assindustria regionale, ottenendo una smentita per risposta. Tutta An gli si è rivoltata contro. “ Vuoi vedere che sono tutti buoni a candidarsi meno Enzo Vinciullo che appartiene al suo stesso partito? ”E’ questa la domanda che circola, specialmente da quando dal cilindro Granata ha tirato Lo Bello, uno che non è certo vicino al centro destra e che alle ultime provinciali del 2003 non ha nascosto il sostegno per il diessino Bruno Marziano. Chi sostiene che Ivan Lo Bello è nel CdA del Banco di Sicilia, in quota AN, deve considerare il fatto della sua nomina come una cosa lontana, d’altri tempi, insomma. Dietro la “fissa” anti Vinciullo, l’autorevole dirigente nazionale di Fini, rischia di trasformarsi in una pietra lanciata da una scalinata la cui traiettoria è impossibile prevedere. Non può Granata continuare a gridare “ Tutti fuorché Vinciullo” e proporre candidature che non appartengono al suo partito. Primo: Non è certo un comportamento da dirigente nazionale. Secondo: Se Vinciullo riuscirà ad essere il candidato del centrodestra, sarà eletto con matematica certezza. Cosa farà a quel punto Granata? Sosterrà il candidato del PD dicendo d’essere un uomo fidato di Gianfranco Fini? Il nostro dovrebbe cominciare a riflettere sul tema e accettare la logica dell’appartenenza politica se non la realtà che prende forma comunque.