L`ennesima figuraccia dei gestori Inda Sfrattati dalla sede romana

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L`ennesima figuraccia dei gestori Inda Sfrattati dalla sede romana
SETTIMANALE
DI POLITICA
E COSTUME
Autorizzazione del tribunale di
Siracusa n.2/2003
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I FATTI ONLINE: www.ifattidelladomenica.it
Salvo Benanti
Redazione: Via dell’Olimpiade 4. Telefono 0931412883. Email: [email protected] - [email protected] -
FONDATO NEL 1988
N° 3/2008
Domenica 20 gennaio 2008
L’ennesima figuraccia dei gestori Inda
Sfrattati dalla sede romana presso l’Agis
La fondazione Inda sfrattata dalla sua sede romana. Sfrattata perché da un anno non paga l’affitto e cioè un canone mensile che si aggira sui 1.000 euro, insomma sfrattata perché non ha pagato 12 mila euro, poco più poco meno. E’ un fatto almeno scandaloso! Parliamo della stessa Fondazione diretta da Bufardeci e Balestra. A PAGINA 5
Il braccio e la mente Camillo e Peppone L’intervista doppia
PAGINA 3
PAGINA 6
PAGINA 7
Bufardeci? Non mi fido Il logo della discordia
E’ incredibile come il Sindaco di
Siracusa, primo responsabile per
legge della salute dei cittadini,
per lunghi anni assente sul tema,
esca dal letargo e si scagli, contro
una non ben definita classe dirigente politica locale. PAGINA 4
Sia chiaro che non intendiamo criticare l’idea del logo per Siracusa
né del concorso, ma il risultato. Il
vincitore è infatti membro del cda
dell’Associazione che ha dato la
consulenza al Comune. PAGINA 2
Linguanti: Esposto alla Minoter
No anche al Pam sotto le “Mura”
Dice Linguanti: “Vogliamo procedere sul nuovo centro commerciale che dovrebbe
sorgere alla Fiera del sud, anche qui ci troviamo di fronte ad una autorizzazione rilasciata sei anni addietro, nel 2002”.
A PAGINA 5
T. Comunale a +956
Ognina a + 2060
Ponte mozzo +1026
Finite anche le visite guidate. E’ il silenzio dei colpevoli
Faccia tosta incredibile e strada ancora come trazzera
Continuano gli ingorghi e il ponte mozzo resta com’è
2
Domenica 20 gennaio 2008
“Certo, meglio
rappresentare
Siracusa con
qualcosa di nuovo, talmente
nuovo che non
ha niente a che
fare con Siracusa; un logo di
poco spessore
dal punto di vista del senso”(Anna- SdZ)
“Si tratta di un
fatto locale ma è
importante che
quanta più gente onesta sappia: fatelo girare!!!” (ChinobeSdZ)
Saranno i due delfini di
Gianni Sinni, inscritti in un
sole giallo arancio, a caratterizzare il prossimo logo
della città di Siracusa. Basterà, però, consultare il
sito di Soicialdesignzine
per saperne di più e rendersi conto di quanto si sta
discutendo attorno a questo caso, un vero impeachement che
riguarda
l’amministrazione comunale di Siracusa e il capo
dell’Ufficio Stampa Giulia
Randazzo, componente
della Giuria. Gianni Sinni,
primo classificato con un
premio di 15.000 euro, da
Firenze, Silvye Garrone e
Alessandra Gatto da Genova, secondi, con un premio
di 5000 euro, Adrien Leroy
terzo classificato con un
premio di 4000, francese di
Colombes e Anthony Willow da Saint Paul, Minnesota, segnalato speciale,
sono questi i vincitori del
concorso bandito dal Comune di Siracusa per il logo di Siracusa con la consulenza dell’ Aiap ( Associazione Italiana Progettazione per la Comunicazione Visiva) che saranno premiati oggi sabato 18 gennaio 2008 durante una cerimonia, annunciata a Siracusa, alle 10.30, nella sala
C’è del marcio
in questo logo?
Sia chiaro che non intendiamo criticare l’idea del logo
per Siracusa né del concorso, ma il risultato. Il vincitore è infatti membro del cda dell’Associazione che ha
dato la consulenza al Comune e direttore anche della
rivista Socialdesignzine.
di Corrado Cartia
stampa “Archimede” del palazzo municipale di sono riportati nel conio anche di monte antiche. Delfini circondano il busto di Aretusa nella numismativia Minerva 5.
ca .Ma è chiaro che si tratta di simboli che nulla hanNella stessa occasione - è scritto nel comunicato no a che vedere con la reale percezione visiva della
stampa ufficiale - saranno presentati ed illustrati i gente. Il Teatro greco, il Duomo, e tutti gli altri beni
progetti selezionati e i criteri che hanno guidato le architettonici ed archeologici sono alla portata di tutscelte. Non si sa se si parlerà anche di tutto quanto ti. Più difficile, invece, andare a scoprire il simbolo
sta contraddistinguendo questi risultati. Basterà, dice- attraverso lo studio o la semplice conoscenza numivamo, consultare il sito di Socialdesignzine per sa- smatica. Per la verità, vi fu una più recente edizione,
perne di più e rendersi conto di quanto si sta discu- con il conio banconota da 550 lire,nella quale sono
tendo attorno a questo caso, un vero impeachement raffigurate le testa di Aretusa e il delfino. “
che riguarda promotori e organizzatori e giurati fra i
DICONO ANCORA CHE…
quali il capo dell’Ufficio Stampa Giulia Randazzo “A me non fanno rabbia i 15mila euro, non ho mai
componente della Giuria. Molte sono le reazioni pub- pensato di vincere, ma ci hanno negato anche la vetriblicate sul sito web SDZ di cui riproduciamo alcuni na, la soddisfazione di potere dire c‘ero anch‘io , era
passi e di cui, si apprende, proprio il vincitore del meglio mettere progetti tutti uguali…”(Michele).
concorso, Gianni Sinni, ne è il direttore, facendo an- “A mio avviso la partecipazione di Sinni resta irregoche parte del direttivo dell’AIAP.
lare a prescindere dai giochi di parole usate per giustiA tal proposito Andrea Rauch scrive fra i commenti ficare l’Associazione…che non è una società… inolche “anche negli anni passati, nei consigli direttivi, si tre si evidenzia una netta incompatibilità con lo stato
è dibattuto sulla limitazione della partecipazione dei AIAP che non
lascia spazio a ulteriori dubmembri del Direttivo a concorsi gestiti o patrocinati bi.”(Massimo). “Mi sembra incredibile che su 26 prodall'Associazione, trovando un eventuale divieto i- getti mostrati ci sia una quantità sospetta di progetti
naccettabile in quanto anche i consiglieri come soci simili con temi che si ripetono: i delfini, i gradini,
professionisti pagano la quota sociale ed hanno gli l’apostrofo sotto la S, il simbolo floreale sopra la I…
stessi diritti nella partecipazione a tali concorsi. Po- non so come si possa credere che tutto questo sia
trei capire se fosse una gara ad inviti, dove ovvia- coincidenza…”(Giacomo). “La questione è seria, e
mente si sanno i nomi dei partecipanti, ma in questo come ho già detto in altre sedi ritengo ingiusto che la
caso, come in altri concorsi gestiti dall'Aiap, la regola mia città sia rappresentata dal simbolo di
basilare dell'anonimato è sempre stata rispettata per- una tale beffa.” (Cristina). “Nessuno osa
tanto la giuria non può assolutamente sapere di chi mettere in dubbio onestà e professionalità di
sono gli elaborati che selezioneranno. Si può discute- Sinni ma se fossi in lui rinuncerei …proprio
re semmai della scelta in termini estetici, pratici, fun- per volare al disopra delle polemiche…Sinni
zionali, ecc. sulle scelte fatte dalle varie giurie e ciò fai un passo indietro, sarebbe un passo arientra sui gusti soggettivi di ognuno di noi. Personal- vanti per tutti noi.”(Luca). “Sono perplesmente del marchio di Gianni Sinni non mi piace il so…molto perplesso…sono socio Aiap, credisegno dei suoi delfini (in riduzione perdono molti do nell’Associazione, ma come può vincere
elementi) come potrei discutere ore e ore sulla scelta un concorso un progetto che infrange le redel lettering, ma ripeto ciò è una mia opinione e criti- gole basilari che ci vengono insegnate a
ca soggettiva. Personalmente credo che la discussio- scuola ?”(Marco Guerrieri). “La comunine debba centrarsi non sulla bontà (vera o presunta) cazione vince la grafica. Questo mi insegnadell'organizzazione di un concorso che ha visto coin- vano all’IPSIA e questo tento di applicare
volto in prima linea anche l'AIAP. Piuttosto è da por- alla professione…nella mia città si vedono
re in rilievo la mediocrità del risultato. O meglio la 6x3 anche di studi blasonati in cui non si
scelta di un segno grafico davvero approssimativo e capisce niente… esercizio di stile per non
di scarso valore progettuale. Insomma l'AIAP ha gio- far comprendere…”( Anna). “I soldi li ha
cato un ruolo fondamentale e che in giuria c'erano messi il Comune di Siracusa, il concorso è
nomi importanti, penso sia giusto che qualcuno si del comune di Suracusa, il patrocinio non è
infervori per lo scadente e a tratti ridicolo progetto a pagamento e il premio in denaro non lo
vincitore. Anche se, pensandoci bene, l'AIAP ultima- paga l’AIAP, nello statuto dell’AIAP si parla di diviemente ci sta un po' abituando alla mediocrità. Forse è to di partecipazione ai membri dell’associazione a
arrivato il momento di ripensare l'AIAP e di svec- gare con premi indette direttamente dall’Aiap” .
chiare un po' questo "club storico" fine a se stesso.”. (Luca). Particolare soddisfazione per SocialdesignziE ancora Rauch aggiunge :” La giuria comprendeva ne: Gianni Sinni, direttore del nostro blog, ha vinto il
oltre a sindaco della città e al capo ufficio stampa, tre concorso internazionale per il marchio della città di
professionisti dal palmares ricchissimo, in alcuni leg- Siracusa. Il progetto vincitore è stato selezionato tra i
gendari o: Mari o Piazz a del dirett ivo 409 pervenuti da tutto il mondo.La giuria ha prescelto
dell’Associazione, Massimo Vignelli e Armando Mi- 22 progetti che potrebbero andare a costituire, nei
lani. Va da sé che la partecipazione al concorso dove- prossimi mesi, una mostra itinerante sul concorso. I
va essere rigorosamente anonima, proprio per evitare risultati sono visibili sul sito internet de l’AIAP”.
il malaffare, il sospetto, la mafia, la disonestà, “Davvero una cocente delusione. Mesi di attesa, interl’ipocrisia…”
viste, mostre, presentazione in triennale, e poi questa
insomma perché non ci li fate vedere tutti e 400?”
scelta. …mi pare che nelle menzioni siano presenti
dei loghi abbastanza banali, già visti, (vedi l’uso del
RISORSE SIRACUSANE: Carmen Di Stefano
Eppure diversi siracusani avranno partecipato con Teatro Greco per esempio) e ben poco accattivanprogetti che potevano anche costituire un certo inte- ti.Poco più di un decoro? E la storia? Il simnbolo che
resse, per esempio come quello di Carnme Di Stefano doveva raffigurare l’emblema della siracusanità? A
che sull’ indagine conoscitiva sulla percezione di Si- mio parere e non me ne vogliano i bravi e fortunati
racusa per la progettazione del marchio e del logo per finalisti.molto rumore per nulla” (Marco). “Ho fatto
promuovere Siracusa, ha riscontrato il 56% quale un test in merito al lettering. Nessuno ha letto Siracupreferenza a un personaggio storico, Archimede e al sa. Il Logo deve essere comunicativo e francamente
Teatro Greco, due simboli della storia bimillenaria di vedendo questi loghi scelti, forse è meglio cambiare
Siracusa. Dall ’indagine, svolta nel mese di Giugno mestiere. Questo logo va bene per il mercato del pedel 2007, su un campione di 60 persone, residenti e sce.” (Giuseppe). Associazione Italiana Appassioturisti di diverse categorie sociali, età, sesso, stato nati del Pesce: “Come è possibile che un logo di così
civile, preparazione culturale, è emerso che il Teatro poco spessore dal punto di vista del senso, di dubbia
Greco è stato scelto per il 32%, con il 7% invece il forma e con un carattere che svalorizza l‘italianità e
Duomo e la Fonte Aretusa, e poi con percentuali esi- ne esalta i legami con una terra che non nostra, possa
gue, il tempio di Minerva, Venere, Ortigia. Spicca essere il vincitore !!!
anche il Papiro, ma il personaggio storico è appunto Questo il materiale che abbiamo raccolto
Archimede perché siracusano, di grande intelligen- sull’argomento del logo di Siracusa. Certamente,
za,genialità, ma poco fortunato”. E sempre dal son- da molte parti, viene richiesta un’azione di traspadaggio di Carmen Di Stefano, Cicerone riscuoteva il renza da parte dell’amministrazione comunale
33% e poi tutti gli altri, da Diana a Venere ad Aretu- guidata da Titti Bufardeci: perchè non indire un
sa, a Gelone, a Dioniso. Carmen Di Stefano è una referendum popolare tra tutti i siracusani, orgasiracusana trentenne, con vasta esperienza lavorativa nizzando una mostra in cui i cittadini possano ee laureata in Comunicazione e Pubbliche relazioni sprimere i loro giudizio sulle opere, annullando
qualsiasi giudizio dato che questa Giuria che
presso la facoltà di Scienze politiche dell’Università così
ha ricevuto molti pareri favorevoli? Naturaldi Catania che ha voluto dichiarare che “sappiamo non
non si tratta di non avere fiducia nel Sindache sono emersi come elementi di percezione del mente
co
e
nei
suoi Uffici, ma di volere, in tempi di Prisimbolo della città quello dei delfini. I mammiferi
Il Vincitore
scrive nel blog
“Tutto regolare”
In qualità di vincitore del concorso per il
marchio turistico della città di Siracusa penso di poter (e dovere) contribuire alla discussione più o meno accesa in corso su
queste pagine. Innanzitutto, perché si partecipa ad un concorso? Di solito lo si fa quando c'è un po' di tempo o è un tema che suscita un particolare interesse. Questo per me
accade piuttosto di rado. In questo caso il
periodo estivo e la convinzione che il concorso dovesse avere la maggior partecipazione possibile mi hanno spinto a presentare
la proposta. Perchè si vince un concorso?
Sono convinto che la vittoria in un concorso
su un tema molto soggettivo come la rappresentazione di una città sia dovuta ad una
miscela tra la qualità del progetto e il caso,
in una proporzione che ognuno può quantificare secondo il proprio giudizio. In un concorso realizzato seguendo le più rigide norme di anonimato — quante volte ne abbiamo
parlato su queste pagine? — può capitare
anche che vinca il sottoscritto, membro del
consiglio direttivo dell'Aiap e curatore di
Sdz oltreché grafico. Difficile pensare che
darsi da fare per interessi collettivi possa
comportare l'esclusione dalla
propria attività
professionale,
concorsi inclusi
(naturalmente è
del tutto priva
di fondamento
l'accusa di incompat i bil i t à
tra i membri del
comitato direttivo e la partecipazione
al
concorso, altrimenti semplicemente non avrei
partecipato!).
Se comunque
qualcuno ritenesse di dover mettere in dubbio l'onesto
operare della giuria non esito a consigliargli
— come ho già fatto in altri casi su queste
pagine — di rivolgersi direttamente alle autorità competenti.E veniamo al contenuto del
progetto. Alcune note possono essere utili
perché non si leggono bene i testi nella tavola di esplicazione pubblicata sulla galleria
dell'Aiap.L'elemento principale del progetto
proposto è costituito dal sole, un simbolo
semplice com'è semplice la sensazione del
calore e della solarità della terra siciliana
che ho provato tutte le volte che vi sono stato.I due delfini sono, naturalmente, un'allusione alla storia mitologica della città di Siracusa in quanto strettamente connessi alla
rappresentazione della ninfa Aretusa che dà
il nome all'omonima fonte di acqua dolce.
Nel disegnare il marchio della Siracusa di
oggi mi è sembrato che rifarsi ad un simbolo
vecchio di due millenni e mezzo — e non usato nello stemma ufficiale — costituisse forse la miglior dimostrazione dell'idea di design. Infine per quanto riguarda il lettering
la scelta è stata quella di utilizzare una sorta
di sincretismo tipografico greco-latino con
lettere, cioè, provenienti da entrambi gli alfabeti — non sono quindi, si badi bene, lettere "ellenizzanti" come in un ristorante greco!Un utilizzo alfabetico (su un analogo caso di interazione alfabetica ricordo una bella e critica documentazione su Progetto
Grafico a proposito dell'Università della
Cité di Parigi) che vuol sottolineare una vocazione alla mediazione culturale che mi
sembra espressa da ogni muro (si pensi solo
al Duomo) e da ogni strada di Siracusa.
Gianni Sinni
3
Domenica 20 gennaio 2008
Spagna: “Con Gianni un’amicizia vera.
Lui può fare molto per rilanciare Siracusa”
Hai letto la lettera di Franco Zappalà sui
Fatti?
No.
Ma questa benedetta cena dei 9 con la
presenza tua e di Franco Zappalà a cosa è
servita allora?
A niente. Una cena non deve servire per
forza a qualcosa
Resti della tua idea di fare il direttore generale e di non essere candidato a nulla?
Di non essere candidato certamente. La
scelta di continuare ad essere dirigente generale non dipende da me
L'intesa con Pippo Gianni?
Non c'è una intesa politica come si sarebbe
detto in altri tempi. E' l'amicizia vera tra
persone che si conoscono da una vita e che
anche nei momenti peggiori si sono sempre
rispettate. A questa aggiungi la mia stima
personale per Pippo Gianni che vorrei
spendesse le sue notevoli energie nella conduzione della Provincia Regionale o del Comune di Siracusa, in un progetto vero di
rilancio economico ed occupazionale della
città e della nostra provincia, mettendo in
campo una squadra giovane, onesta, competente, motivata, senza troppi condizionamenti politici e clientelari. Oggi Gianni
ha la forza politica e la maturità personale per sostenere un progetto così ambizioso che può accendere una speranza per il
futuro.
Secondo te Siracusa dovrebbe...
Dovrebbe fare delle scelte strategiche vere
che ancora non ha fatto o che non ha intuito, non a parole ma nei fatti : perseguirle con ostinazione, crederci, utilizzare
tutte le opportunità che discendono dai
Abbiamo chiesto a Pippo Gianni la scorsa settimana : è vero che hai
una intesa con Fausto
Spagna? La risposta è
stata: “C‘ è una forte
simpatia che io spero si
possa trasformare presto in qualcosa di più,
dal punto di vista politico naturalmente. Spero che la sua intelligenza e la sua cultura
politica,messi insieme
con la mia capacità
operativa, possano creare quel binomio – i
solisti in politica non
vanno più di moda –
che possa suonare una
musica nuova per Siracusa. Una musica fatta
di occupazione, di cultura, di rilancio economico,di sicurezza per
fondi
comunitari
2007/2013 riservati alla
Sicilia, che sono rilevanti,
sostenere enti locali, imprese, privati, nella formulazione di progetti, obbiettivi, istanze. Sostenere
in tutti i modi concretamente i giovani e la loro
capacità di fare impresa.
Si fa così per promuovere
sviluppo
Siamo ultimi in quasi
tutte le classifiche nazionali, siamo proprio messi
male o siamo noi de I
Fatti che esageriamo?
Non mi appassionano
queste classifiche. Sono
interessato a conoscere cosa pensano di
fare i nostri maggiori enti locali e con
quali risorse. Non un libro dei sogni elettorale, ma obbiettivi declinati con concretezza, credibili, operativi, sui quali spendersi e misurarsi nei bilanci finali. Stiamo
Il braccio
e la mente
la nostra comunità.” Una risposta impensabile qualche anno fa quando i due erano in eterna competizione prima
all'interno della DC,poi, con Spagna nel PPI
(centrosinistra) e Gianni nel CDU (centrodestra). Dopo una
brevissima convivenza nell'UDC (ai tempi della fusione
CCD-CDU-DE),Spagna si è defilato dalla politica per fare,
con successo, il direttore generale della regione siciliana,
Gianni è stato per anni un autentico protagonista nello
schieramento di centrodestra. Oggi avviene l'impensabile: l'
irriducibile antagonista (Gianni) tenta di riportare Fausto
Spagna in politica, nell'UDC, nel prossimo quinquennio
amministrativo. Con quale ruolo? Non è precisato, ma gli
chiede di fare parte del “governo pensante” di questa provincia, con la sua indiscussa intelligenza politica ed amministrativa, l'enorme esperienza accumulata nella gestione
sempre a parlare delle stesse cose...
Nuovo Ospedale: concordi con
la proposta del project financing?
Non ho le sufficienti informazioni finanziarie per giudicare.
Sono venuti a mancare molti
amici con i quali hai condiviso
tante cose: Salvo Barberi, Padre Gozzo, Franca Gianni. Che
emozioni ti suscitano?
Vivendo a Palermo non sempre
partecipo, purtroppo, a questi
lutti che mi colpiscono profondamente. Barberi era un mio
compagno universitario simpatico, scanzonato, come lo hai ricordato anche tu. Padre Gozzo il
sacerdote colto, raffinato, amico da sempre,
con cui parlare nei momenti difficili. Franca Gianni intelligente, appassionata, il vero
motore di Pippo in tanti anni di politica.
Aggiungerei Corrado Ventaglio,Totò La
Monica che ricordo con amicizia.
degli enti locali e dell'amministrazione regionale. Un patrimonio di conoscenze da utilizzare nel deserto avvilente di competenze che caratterizza
il quadro dirigente provinciale, parlamentari compresi (Spagna è stato tenuto rigorosamente a distanza per
anni da tutti per evidenti motivi di
bottega, aggiungiamo noi).
Alle insidie politiche” aggiunge
Gianni, “ci penso io, ritagliandosi il
ruolo di braccio operativo”.
Che risponderà Spagna? Da anni i
Fatti (ma anche altri esponenti politici ed amici di centrodestra come di centrosinistra) hanno spinto Spagna a ritornare
in pista, finite certe sbornie elettorali (Forza Italia), ricevendo sempre rifiuti tanto garbati quanto ostinati. Nell'intervista
qui sopra vi sono espressioni di amicizia e di apprezzamento verso Pippo Gianni. Ma il dopo Cuffaro si è aperto anche
per Spagna: non è detto che la relativa tranquillità di cui ha
goduto come dirigente generale (garantita soltanto da un rapporto personale con Cuffaro) possa continuare. Del resto la
prova dell'interesse sulle intenzioni politiche di Spagna è dimostrata dal fatto che è bastata una semplice cena natalizia
per provocare malintesi, polemiche, curiosità.
Elezioni. Rischiamo uomini e donne nuove.
Abbiamo da guadagnare, i vecchi sono molli
Mentalità mafiosa. Qualcosa che va oltre il
comune intendere la criminalità organizzata.
È peggio. Perché riguarda tutti noi, orgogliosi e perbenisti componenti della società civile che non delinque, non uccide, non pratica
attività illegali. Ma è pervasa da una secolare
ipocrisia che manipola le leggi e la convivenza civile rigettando la modernità, il merito, la logica della crescita. Un servilismo
sussiegoso e spudorato che rifiuta le regole e
fa venir meno l’orgoglio, la dignità, il rispetto di noi stessi e degli altri, la capacità
d’indignarsi, di reagire di fronte a soprusi o
compromessi. Tante, troppe persone si genuflettono davanti ad un qualunque politico pur
di ottenere, il favore, la raccomandazione.
Non importa il merito. Non interessa il disastro che ci circonda, la spaventosa recessione
economica e civile che distrugge ogni speranza di sviluppo mentre affidiamo ad altri
l’onere di provvedervi.
Questo modo d’essere e pensare ha generato
l’indegna classe politica che, tranne poche
eccezioni, ci rappresenta da decenni. Della
quale siamo genitori naturali e complici. Da
cui accettiamo ogni sorta d’inefficienza, prepotenza, corruzione pur di evitare l’impegno,
la fatica, la sfida quotidiana della vita senza
la quale, tuttavia, non si cresce. Eppure basterebbe guardare agli esempi di modernità
di cui il mondo civile è ricco. La Scandinavia per esempio, che concepiamo ancora
come terra di valkyrie vogliose ma dove un
re, Olaf di Norvegia, gira in bicicletta e
parla con la gente mentre da noi anche
l’ultimo dei galoppini pretende l’auto di
servizio. È così difficile? Così siamo considerati solo un serbatoio di voti per qualunque imbonitore da fiera, una sorta di dispensa dentro cui si aggirano famelici i topi
della politica, privi di scheletro e per questo striscianti e senza dignità, in vendita per
chiunque ma capaci di qualunque compromesso pur di penetrare in ogni anfratto per
addentare cibo. E il cibo, siamo noi. Non
credo di allontanarmi molto dalla realtà se
penso che Siracusa rappresenti l’apoteosi
di questo nullismo, di un’apatia senza vergogna che paralizza senso civico o iniziativa privata.
Come fare? La gente normale di solito è
mossa dall’orgoglio, dal rispetto di se stessa, dal senso di giustizia. Quindi s’incazza,
protesta, pretende il rispetto delle regole,
della legge, rivendica il proprio diritto a
vivere con dignità, d’essere libera di scegliere il proprio futuro Ed alza la testa. Abbiamo eletto siracusani, delegato ad alcuni
di noi la responsabilità di gestire vita, risorse, futuro nostro e dei nostri figli. Se i risultati ci sono questa gente va premiata ma
se fallisce va cacciata. Inesorabilmente.
Sembra un concetto elementare. Ed invece
da 15 anni ci ritroviamo con la medesima
classe dirigente con punte di nostalgia per
altri leader che continuano da 50 anni a
condizionare le scelte politiche. Con tutto il
rispetto, oltre una certa età, chiunque deve
farsi da parte e lasciare spazio ad altre intelligenze più giovani, ad uomini e donne
che vivono questo tempo. È una legge di
natura che non fa sconti a nessuno. La
leadership che ci ritroviamo, al contrario,
non conosce la differenza fra una politica
di ragioni condivise e quella d’interessi
particolari. La politica, in tutto il mondo
civile ed evoluto, si basa su un elemento
fondante: il cambiamento! Che comporta
un continuo aggiornamento di regole, classe dirigente, proposta politica e strategia
socio-economica. Ed invece? Invece una
sola parola d’ordine contraddistingue la politica in Sicilia ed a Siracusa: propaganda!
Che conflitto formidabile: alla modernità e
cambiamento la nostra classe dirigente risponde con la mummificazione di equilibri
scricchiolanti che mai hanno prodotto sviluppo e civiltà ma rilanciato parole d’ordine
immarcescibili: populismo, demagogia, retorica. Per cattiveria? Per corruzione? Tutto è
possibile. Ecco perché scrivo di cultura mafiosa. Perché tanta inerzia, ipocrisia, qualunquismo è un fatto culturale antico, radicato.
Che ci ha riportato nuovi colonizzatori, nostrani e stranieri, a cui la classe politica non
oppone alcuna resistenza, nessun governo di
regole. Ma io non dispero mai. E mi auguro
che la nostra gente sia stanca di offese, insulti, sottosviluppo e cacci questa casta rozza,
senza stile né programmi, che imperversa ma
non governa. Se non lo facciamo ci attendono tante autostrade per Rosolini che non si
apriranno mai, infiniti viaggi della speranza
per la nostra salute, affannose ricerche di un
lavoro, spazzatura a tinchité. Rischiamo con
uomini e donne nuove: abbiamo tutto da
guadagnarci!
Nuccio Gemma
4
Domenica 20 gennaio 2008
E’ nostro dovere
Riceviamo e pubblichiamo:
Caro direttore, le scrivo per ringraziare. Ho
letto infatti sul suo giornale un primo elenco,
quello sul sito web della Provincia, degli stipendi di alcuni amministratori pubblici. E’
vero che è solo un piccolo passo in avanti,
ma la ringrazio visto che il suo è l’unico organo di stampa ad avere pubblicato quello
che peraltro per legge dovrebbe essere di
pubblico dominio. Grazie e continuate così.
Gianfranco Salerno
Ringrazio il gentile elettore, ma non riteniamo di aver fatto niente di sensazionale. Informare è il dovere di chi fa questo lavoro.
Persona perbene
Riceviamo e pubblichiamo:
Caro direttore, mi sono vergognato di una
cosa di cui vado fiero. Le cifre in bilancio le
abbiamo messe noi e non subite: o le nostre
tasche o il bene di Siracusa. Ma di che cosa
parlo? Dimenticavo, Gregorio Valvo non sa
chi sono? Se puoi digli: una persona perbene. Grazie.
Gigi Muti
L‘amarezza dell‘amico Muti si riferisce agli
stipendi dei politici contenuti sul sito Web
della Provincia, da noi pubblicato la scorsa
settimana. Naturalmente sono ben lieto di
avere l‘occasione per dire che Gigi Muti è
un esempio di ottimo amministratore e sulla
sua volontà di lavorare senza grandi indennità non ho mai avuto dubbi. Naturalmente
dirò a Gregorio Valvo che Muti è una persona perbene, ma sono certo che lui lo sa già.
C’è assai di più
Riceviamo e pubblichiamo:
Gentile Direttore, la ringrazio per la puntualità con cui il Suo giornale ha pubblicato gli
stipendi degli Amministratori offrendo un
pubblico servizio ai cittadini, ma avremmo
gradito che nel contempo l’articolo avesse
fatto rilevare che la Società che mi onoro di
presiedere è stata tra le prime ad adeguarsi alla legge 296/2006 comma 735, che la
stessa chiude da sempre il bilancio in attivo
e che il sottoscritto ha avuto il proprio compenso adeguato appena un anno fa dopo
quattro anni e che se Lei avesse pubblicato
solo quando avesse completato l’elenco degli stipendi di tutti gli Amministratori, Presidenti, Direttori, Assessori, Consiglieri ecc.
credo che il mio non spiccherebbe, ma anzi
per usare toni calcistici mi fermerei nella
parte media della classifica. Attendendo
fiducioso l’elenco completo. Le voglio assicurare sempre la mia stima per Lei e per il
Suo giornale.
Pippo Impallomeni
Naturalmente pubblicheremo l’elenco
completo una volta superate le difficoltà a
reperirlo.
Sì a rifiuti zero
Riceviamo e pubblichiamo:
I rifiuti sono una vera e propria risorsa e
quindi bisogna investire sulla raccolta differenziata e riciclaggio. Il nostro obbiettivo è
quello di applicare questa strategia per far
diventare Siracusa la prima città del Meridione a rifiuti zero. La Strategia Rifiuti Zero
porterebbe ad evitare la costruzione di un
inceneritore, che produce le nanoparticelle, e
quindi salvaguardare la Salute Pubblica. Infatti, il termovalorizzatore, la cui tecnologia
è ormai superata da tempo grazie a nuovi
impianti "a freddo", andrebbe ad aggravare
le condizioni di inquinamento della nostra
martoriata provincia.
I Grilli Aretusei
Opinioni
e repliche
Diventa una esigenza avere uno spazio che consenta a chi ci
legge di poter replicare o di poter dire la propria opinione su
quello che è già stato pubblicato dal nostro giornale. Naturalmente chiediamo che le repliche siano stringate, o comunque
compatibili con la necessità di dare visibilità a tutti.
Zappulla sul nuovo ospedale
“Io del sindaco non mi fido!”
Riceviamo e pubblichiamo:
E’ incredibile come il Sindaco di Siracusa, esponente politico di
primo piano di Forza Italia, primo responsabile per legge della salute dei cittadini, per lunghi anni assente sul tema, esca dal letargo e
si scagli, con una specifica nota stampa, contro una non ben definita
classe dirigente politica locale.
E’ sufficientemente scaltro da capire che le prime responsabilità sui
ritardi sono sue e della sua parte politica: è certo, infatti, a conoscenza che la procedura sul project financing è partita con il Governo Berlusconi e che l’attuale Governo Regionale è di centro destra.
E allora, caro Sindaco, spazziamo via il polverone e andiamo ai fatti. I siracusani vogliono certo il nuovo ospedale ma è offensivo immaginare i cittadini come disinteressati e insensibili del come viene
realizzato.
Rivendico la realizzazione dell’opera con fondi pubblici perché è
possibile, perché Siracusa lo merita, perché lo stesso Governo Regionale ha dichiarato di essere disponibile ad intervenire per integrare le risorse, perché rimane misteriosa la proposta dei privati.
Sono, pertanto, pronto a sostenere il nuovo Ospedale di Siracusa a
Palermo e a Roma insieme a tutta la classe dirigente della città.
Ma guai a fare della questione una problema ideologico e non farò
certo io. Se il project financing è l’unico percorso per realizzare il
nuovo ospedale di Siracusa sono pronto a prenderlo in considerazione e sostenerlo ma non rinunzio a capire e chiedere chiarezza;
mi si spieghi, pertanto, lo si spieghi soprattutto alla città perché il
finanziamento pubblico non è possibile, qual è la proposta di project financing in campo, si diano garanzie che si tratta di una operazione trasparente e non un grande affaire e business a danno della
collettività. Non si può chiedere, caro Sindaco - e sostenitori acritici
dell’operazione -, ad una intera città di sposare una operazione al
buio solo fidandosi delle sue dichiarazioni.
Non possiamo neanche delegare al Ministero il giudizio politico che
non può che essere della città. Rinnovo, pertanto, la richiesta di un
vertice urgente in Prefettura per presentare il progetto, fare il punto
sull’intera vicenda e assumere tutte le decisioni unitarie conseguenti.
Sull’oncologia, caro Sindaco, mi stranizza che una persona sensibile
come Lei non senta salire il rossore della vergogna. Ha taciuto colpevolmente per anni sulla vicenda, ha consentito nel suo omertoso e
complice silenzio che Siracusa e il suo territorio venisse tagliato fuori
dalla possibilità di realizzare i Centri di Eccellenza in Sicilia, dalla
necessità di realizzare un Centro Oncologico e sulle patologie da inquinamento, è rimasto immobile di fronte ai ritardi clamorosi nel realizzare il Dipartimento Oncologico nella nostra realtà, continua a tacere sull’Hospice realizzato ma non attivato per mancanza di personale.
Ha plaudito addirittura quando, nel mese di Settembre, l’Assessore
Lagalla sulle pagine regionali e locali ha dichiarato di assumere
l’impegno a realizzare la radioterapia a Siracusa entro l’anno 2007 ma
nulla ha detto quando lo stesso Assessore ha cambiato l’impegno in
una generica dichiarazione del Governo Regionale a considerare la
radioterapia una priorità del suo assessorato. Di tutto questo sono davvero indignato.
Inoltre, caro Sindaco, è pure distratto. Ho dichiarato di volere occupare la stanza dell’Assessore qualora non venisse mantenuto l’impegno
dell’Assessore Lagalla sulla radioterapia. Autoconvocazione, quindi,
e non incatenamento. In Sicilia sono in tanti a doversi incatenare ma
per non essere liberati.
Impegno all’autoconvocazione , comunque, che confermo di voler
realizzare non appena sarà designato il nuovo assessore che sostituirà
l’attuale Lagalla che, come risaputo, ha già dichiarato le sue immediate volontà a lasciare l’incarico. Le mie iniziative non puntano a creare
polveroni inutili solo per effetto mediatico ma tendono a produrre risultati concreti. Quindi stia tranquillo il Sindaco che, se non si realizzerà in tempi brevi e certi la radioterapia a Siracusa, potrà venirmi a
trovare nella stanza dell’Assessore Regionale alla Sanità. Vedendolo,
infine, così fatalmente attratto dalla performance chiedo, invece, di
sapere se e quando il Sindaco di Siracusa intende incatenarsi per sostenere la sanità siracusana.
Pippo Zappulla
Falsi ambientalisti Governatore sordo
Riceviamo e pubblichiamo:
Riceviamo e pubblichiamo:
Quanto avviene a Napoli e in Campania dimostra senza
equivoci ed in modo lampante come il falso ambientalismo
sia il nemico peggiore dell’ambiente. Da anni ormai predichiamo coerenza e realismo, criticando apertamente coloro
che dicono no sia alle discariche che ai termovalorizzatori e
che, però, sono sempre disposti ad accettare questi e quelle
purchè si facciano in casa degli altri. E’ una tematica che ci
coinvolge come siciliani perché in Sicilia si debbono realizzare 4 termovalorizzatori, uno dei quali ad Augusta, in
modo da fornire una risposta concreta alla necessità di
smaltire i rifiuti, di ricavarne energia, posti di lavoro, miglioramento della salute e, in definitiva, un più diffuso benessere. Il tutto va fatto, naturalmente, tenendo conto della
legittima aspirazione delle popolazioni ad avere impianti
che non danneggino l’ambiente e le condizioni di vita dei
cittadini, nel mentre si deve provvedere all’incremento della raccolta differenziata dei rifiuti, da fare procedere di pari
passo con la costruzione degli impianti.
A Napoli e in Campania non è rimasto nudo solo il falso
ambientalismo del Ministro dell’ambiente, ma anche la incapacità degli amministratori napoletani del centro-sinistra
di dare una risposta ai problemi e di assumersi la responsabilità delle decisioni. Una incapacità dimostrata per 15 anni
lascia pensare che si tratti di scelta voluta che ha oggettivamente favorito il dispiegarsi degli interessi camorristici nel
“business” dei rifiuti. Considerazioni di questo tipo vengono anche dalla magistratura napoletana. Noi il grido di allarme lo lanciamo da tempo, meravigliandoci di un Ministro che, dopo aver bloccato il cammino dei 4 impianti, non
voglia tenere in conto che per i termovalorizzatori siciliani
si sono pronunciati, con vari accenti, le forze sociali, la
gran maggioranza delle forze politiche,le organizzazioni
imprenditoriali e professionali, il mondo scientifico,
l’informazione.
Sen. Roberto Centaro
Non si può concepire
un progetto di ristrutturazione così ampio
e profondo come
quello che riguarda la
distribuzione territoriale e la Vigilanza
della Banca d’Italia,
evitando il confronto
con
chiunque manifesti dubbi
e perplessità. Eppure
è la strategia scelta
dal governatore Draghi. Fino ad oggi,
infatti, nonostante le
ripetute insistenze,
non abbiamo ancora ottenuto di essere ricevuti dal Governatore, per
avere dei chiarimenti su una riforma che ha impatti sui territori da
noi amministrati in virtù di un voto
popolare. La risposta formale è che
la decisione è già stata assunta e
non c’è margine per discuterne ancora. Eppure da un anno il parlamento italiano, i governi regionali e
gli enti locali sono inondati da interrogazioni, interpellanze, dichiarazioni d’intenti e delibere contro il
piano Draghi. Le Province hanno
più volte ribadito le ragioni delle
nostre perplessità: noi riteniamo che
la ristrutturazione della rete territoriale sia un’operazione profondamente discriminante per le
province che verrebbero abbandonate, e che provocherebbe il grave impoverimento di alcuni territori. Noi riteniamo poi che occorra
chiarire al Paese se tanta furia risanatrice andrebbe indirizzata verso altri centri di
spreco; che si renda comprensibile alla gente e alle
associazioni dei cittadini, se
con la chiusura delle filiali i
servizi bancari costeranno
inevitabilmente più cari. E,
infine, va dimostrata l’utilità
della ristrutturazione della Vigilanza:
non vorremmo assistere, tra qualche
anno, a catastrofi simili ai tristi casi
Parmalat e Cirio. Non siamo riusciti a
farci ricevere dal governatore Draghi
per cui le nostre perplessità le manifestiamo pubblicamente. Chissà che
qualche risposta, finalmente non si
riesca ad ottenere.
Bruno Marziano
Presidente Provincia Regionale
Vice Presidente Vicario
Unione
Province Italiane
5
Domenica 20 gennaio 2008
Fondazione Inda sfrattata dalla sede romana
Da 12 mesi non pagato l’affitto di 1.000 euro
Salvo Benanti
La fondazione Inda sfrattata dalla sua sede
romana. Sfrattata perché da un anno non paga l’affitto e cioè un canone mensile che si
aggira sui 1.000 euro, insomma sfrattata perché non ha pagato 12 mila euro, poco più
poco meno: un fatto almeno scandaloso! Sì,
stiamo parlando proprio della Fondazione
Inda presieduta dal sindaco Titti Bufardeci e
che ha per sovrintendente Fernando Balestra,
quella che fa dichiarazioni roboanti, che parla sempre di grandi successi dimostrati dai
biglietti venduti, quella che paga uno stipendio da nababbo allo stesso Balestra e che poi
si fa sfrattare per…12 mila euro. Sì, stiamo
parlando di quella stessa Fondazione Inda
che nonostante le dimissioni della professoressa Eva Cantarella e dell’architetto Manuel
Giliberti dal suo consiglio di amministrazione continua ad andare avanti come se niente
fosse, perché al potere non si rinuncia, nemmeno quando la barca è sfasciata, piena di
buchi, sul procinto di affondare. Il senatore
Graziano Verzotto, vecchio notabile dello
Scudo crociato, amava affermare nel momento del suo maggior fulgore che nella Democrazia cristiana l’istituto delle dimissioni
non esisteva. Ecco, gli attuali vertici
dell’Inda hanno fatto di questa disgraziata
interpretazione del ruolo pubblico una specie
di Bibbia: non si dimettono neanche con le
bombe! Per la verità dal Cda si era dimessa
anche la dottoressa Monica Centanni, ma poi
la stessa è stata convinta a restare. Insomma,
una gestione accidentata, con colpi di scena
a ripetizione, con esponenti di opposizione
(Blancato per tutti) diventati in corso
d’opera più realisti del re, nella fattispecie
il re è naturalmente l’attuale presidente,
appunto il sindaco Bufardeci.
Ma torniamo alla notizia dello sfratto
dell’Inda che è di quelle destinate a far clamore, forse anche da queste parti dove le
coscienze sono sopite e anche
l’informazione sembra rassegnata.
Come è noto la sede dell’Inda a Roma è in
via di Villa Patrizi, 10. Proprio all’interno
della palazzina dell’Agis, e quindi si tratta
di una sede di tutto rispetto, e anche e soprattutto di tutto prestigio visto che l’Agis
è il cuore per chi si occupa di spettacoli e
di eventi in genere. La Fondazione Inda ha
all’interno di questo complesso un appartamento di due camere in cui lavorano due
funzionari. Il compito della sede romana
dell’Inda è di gran prestigio visto che proprio da questo ufficio dovrebbero essere
curati i rapporti fra la Fondazione e i vari
ministeri. Compito prestigioso che oggi
sembra diluito, attutito, praticamente accantonato, visto che a livello siracusano è
scattata la regola del “facciamo tutto noi”,
con risultati risibili sul piano
dell’immagine e con una provincializzazione che oltre che allarmante è francamente
inquietante (vedi nota a lato).
L’ufficio romano in ogni caso è stato sfrattato ed è probabile che anche pagando le
quote arretrate la Fondazione Inda nel contesto della palazzina Agis verrà ulterior-
Pippo Sorbello
come Sarkozy...
mente penalizzata e “ridotta” a lavorare in
una sola stanzetta. Questi sono i fatti. Che
succederà a Siracusa dopo questo clamoroso sfratto? Ci saranno iniziative per fare
finalmente il punto sull’attuale gestione
Inda? Ci saranno indignazioni della società
civile o dell’Associazione amici dell’Inda?
Ci saranno le grida (non concordate, per
favore) dell’opposizione o tutto resterà fermo come prima?
Mentre la sede romana della fondazione
Inda subisce lo sfratto, a Siracusa, anzi a
Melilli (ma che diavolo c‘entra Melilli con
l‗Inda?) si parla della riapertura della scuola del dramma antico. In sostanza la scuola
in questione era stata chiusa perché non
c‘erano i soldi, oggi c‘è il sindaco di Melilli
Pippo Sorbello (candidato in pectore alle
Regionali) che tira fuori i ―piccioli‖ per riaprirla e così i soliti noti si riuniscono fra di
loro, si applaudono sempre fra di loro per la
lungimirante scelta, senza accorgersi che
sono sempre più lontani dalla comunità che,
haimè, sono stati chiamati ad amministrare.
Sorbello tura fuori i soldi per diversificare
l‘anima industriale di Melilli e per trasformarla (?) in città di cultura. Almeno ufficialmente, nei fatti Pippo Sorbello nel suo piccolo fa come Nicolas Sarkozy, si promuove
mediaticamente, si fa pubblicità, insomma
apre anzitempo la sua campagna elettorale.
La Fondazione poi spiega che manderà i
giovani della scuola a Melilli, ma non spiega a cosa fare e contestualmente l‘assessore
ai rifiuti di Melilli dichiara che farà trovare
la città pulita per questi giovani dell‘Inda.
Ci chiediamo e chiediamo: Ma si può davvero far cadere così in basso una istituzione
che da oltre un secolo è stata l‘orgoglio della cultura siracusana?
Linguanti : Esposto a Minoter
Stop all’iper della Fiera del sud
Ecco l‘esposto
inviato dalla
Confesercenti
alla Regione,
ai vari sindaci, Melilli in
testa, e alla
Procura della
Repubblica
con cui si contesta il centro commerciale Minoter. Di seguito il testo:
Premesso che la Confesercenti è la Confederazione Nazionale di categoria che rappresenta e tutela le piccole e le medie
imprese commerciali, turistiche e dei servizi, organizzate in
forma individuale o societaria; che tra il 1999 e il 2007 sono
stati autorizzati nel territorio della provincia di Siracusa insediamenti di grandi strutture di vendita, per la gran parte concentrati a ridosso o all’interno del territorio del capoluogo, la
cui densità – come statisticamente rilevato – in rapporto alla
popolazione residente provinciale, che non supera i 400.000
abitanti, è la più elevata a livello nazionale; che tale, a dir
poco anomala, concentrazione di grandi strutture di vendita,
sottraendo rilevanti quote di mercato al commercio tradizionale, lo ha messo in un grave stato di sofferenza, mettendo a
rischio il pluralismo e alterando l’equilibrio tra le diverse
tipologie delle strutture distributive (in contrasto con le finalità del Decreto Legislativo 31/03/1998, n° 114, e della L.R.
22/12/1999 n° 28); che alla Mi.no.ter. S.p.A. in data
14/05/2004 fu rilasciata dal Comune di Melilli
l’autorizzazione amministrativa n° 145/A – derivata
dall’autorizzazione amministrativa n° 145 del 26/08/2002, di
conversione dell’autorizzazione commerciale n° 10, rilasciata, in data 24/11/2000, dalla Provincia Regionale di Siracusa
alla “Immobiliare Archimede S.r.l.” – la quale avrebbe dovuto dare inizio all’attività commerciale, ai sensi del comma
4 dell’art. 22 della L.R. 28/99, entro e non oltre il
24/11/2002; che in data 23/10/2002 la “Immobiliare Archimede S.r.l.” aveva già chiesto e poi ottenuto una proroga relativa all’avvio dell’attività commerciale al 07/11/2004.
Premesso altresì che in data 05/11/2002 la Mi.no.ter. S.p.A.
acquistò dall’Immobiliare Archimede S.r.l. l’area sita in C/
da Spalla – Città Giardino rilevata in catasto al foglio 87,
particelle 670, 672 e 673 di Ha 4.71.95 su cui si intendeva
realizzare il Centro Commerciale, nonché il relativo ramo
d’azienda; che in data 14/05/2004, come già sopra evidenziato fu concessa dal Comune di Melilli l’autorizzazione derivata n° 145/A alla “Società Mi.no.ter. S.p.A.”, nella persona del suo legale rappresentante, con la prescrizione che
l’attività commerciale fosse iniziata entro e non oltre il
07/11/2004; che in data 30/06/2004 la Mi.no.ter. S.p.A.
chiese ai sensi del comma 4 lett. a) dell’art. 22 della L.R.
n° 28/99, un ulteriore proroga di anni due per l’inizio
dell’attività commerciale e che il Comune di Melilli ritenendo fondate le motivazioni addotte dalla Società concesse la proroga, stabilendo nel giorno 07/11/2006 la data ultima per l’inizio dell’attività commerciale; che in data
05/05/2006 la “Mi.no.ter. S.p.A.” reiterò istanza di ulteriore proroga, trasmessa, oltre che al Comune di Melilli, anche alla Regione, alla C.C.I.A.A. e alla Provincia Regionale di Siracusa – soggetti istituzionali che partecipano alla
Conferenza di Servizi – e che la Conferenza di Servizi,
svoltasi presso il Comune di Melilli, in data 09/10/2006,
espresse parere favorevole alla proroga (col voto favorevole del Comune di Melilli e della Regione e l’astensione della C.C.I.A.A. di Siracusa e della Provincia Regionale di
Siracusa), stabilendo una ennesima data ultima per
l’attivazione della struttura commerciale al 24/01/2008; che
la Confesercenti Provinciale di Siracusa, con nota del
09/10/2006 fatta pervenire alla Conferenza di Servizi, e
allegata al relativo verbale della riunione, espresse – ai sensi della lett. b) del comma 4 dell’art. 3, dell’allegato al Decreto del Presidente della Regione n° 176 del 26/07/2000 –
parere consultivo contrario all’accoglimento della richiesta
dell’ennesima proroga in quanto: gli studi di impatto a suo
tempo predisposti dalla ditta proponente, a seguito delle
profonde modificazioni nel frattempo intervenute, con riferimento al bacino di attrazione, alla spesa attratta,
all’impatto sul traffico, all’impatto ambientale e all’impatto
commerciale, erano da considerare inaffidabili; i ritardi
nell’avvio dell’attività commerciale non dipendevano da
fatti non imputabili all’impresa – come espressamente previsto dalla circolare dell’Assessore Regionale al Commercio n° 10 del 21/09/2005 – riconducibili esclusivamente a
casi di forza maggiore, originate da necessità
dell’amministrazione attiva procedente, o da calamità naturali.
TUTTO CIO’ PREMESSO
Considerato che sono decorsi più di sette anni dal
rilascio della prima autorizzazione amministrativa intestata
alla “Immobiliare Archimede S.r.l.” (autorizzazione della
Provincia Regionale di Siracusa n° 10 del 24/11/2000) senza che ancora l’attività commerciale sia stata posta in essere. Che di ben tre proroghe – sulle quali la Confesercenti ha
espresso propria motivata contrarietà – ha già beneficiato la
“Mino.ter. S.p.A.” Tenuto anche conto della disposizione
di cui all’art. 1 della L.R. 08/11/2007 n° 21, la quale stabilisce che le autorizzazioni amministrative per grandi strutture di vendite concesse antecedentemente all’entrata in
vigore della L.R. 22/12/2005, n° 20, ivi comprese quelle per
le quali è in corso il procedimento di proroga, debbano essere attivate entro tre anni dalla data del loro rilascio;
Rilevato che l’autorizzazione derivata n° 145/A concessa dal
Comune di Melilli alla Società Mi.no.ter. S.p.A., nella persona del suo legale rappresentante, reca la data del 14/05/2004;
La Confesercenti, sulla base di quanto sopra evidenziato
Ritiene che alla “Mi.no.ter. S.p.A.”, decorsa infruttuosamente la data del 24/01/2008, termine ultimo fissato dalla Conferenza di Servizi del 09/10/2006, nessuna altra proroga potrà
essere accordata per l’attivazione della struttura commerciale; la quale, qualora fosse concessa, continuerebbe a
“congelare” una superficie di vendita autorizzata pari a ben
mq. 45.265, altrimenti disponibile per imprenditori concorrenti; situazione, questa, che di fatto verrebbe a configurare
turbative di mercato. Considera provvedimento necessario,
decorsa infruttuosamente la data del 24/01/2008, la revoca
dell’autorizzazione derivata n° 145/A del 14/05/2004 rilasciata dal Comune di Melilli.
Sin qui per Minoter. Ma la Confesercenti vuole anche
chiarezza sul nuovo centro commerciale che dovrebbe
sorgere sotto le Mura Dionigiane. “Allo stesso modo –
dichiara infatti il presidente Arturo Linguanti – vogliamo procedere per il nuovo centro commerciale che dovrebbe sorgere alla Fiera del sud, anche qui ci troviamo
di fronte ad una autorizzazione rilasciata sei anni addietro, nel 2002. In ogni caso nel merito siamo nettamente
contrari a questo insediamento e abbiamo dato mandato
all’avvocato Sebastiano Leone di tutelarci in tutte le sedi”.
**
La Confesercenti si sveglia contro le proroghe concesse dal
Comune di Melilli e dalla conferenza dei servizi alla
Soc.Mi.no.ter Spa. Poi, alla fine del comunicato, Arturo Linguanti si ricorda che anche Frontino alla Fiera del Sud vive
di proroghe senza termine ed annuncia opposizione. Aspettiamo per quello che vale: un bell‘esposto nel quale vengono
indicati i termini via via assegnati dal Comune di Siracusa e
poi disattesi da Frontino per il nuovo centro commerciale
alla Fiera del Sud sarebbe per Confesercenti un gesto di
chiarezza. Può non risolvere niente essendo completamente
fuori tempo, ma accende comunque una luce per il ―dopo
autorizzazione‖. Veramente le proroghe sono state conformi
alla legge ? Veramente il Comune di Siracusa poteva darle
consentendo a Frontino di tenere l‘autorizzazione commerciale per anni nel cassetto? Sarà tutto regolarissimo ma una
associazione di categoria ha il diritto-dovere di verificare
per tentare di salvare il salvabile, ammesso, ripeto,che que-
6
Domenica 20 gennaio 2008
Granata su Vinciullo
“Sedicente candidato”
―Ci sono problemi importanti sul tappeto. Siracusa deve
adeguarsi allo sviluppo nazionale, deve scegliere e battere nuove strade, è importante quindi avere anche ai
vertici istituzionali personaggi di chiaro prestigio.
Non c‘è insomma tempo per perderci dietro
le elucubrazione di candidati in pectore, anzi di sedicenti candidati‖. Questa una parte
della lunga intervista rilasciata nei giorni
scorsi ad una emittente radiofonica
dall’assessore comunale alla cultura, Fabio
Granata. Il destinatario dell’aspra critica,
cioè il candidato in pectore, il sedicente candidato altro non è che l’assessore comunale
Vincenzo Vinciullo. E’ appena il caso di dire
che sia Granata che Vinciullo militano nello
stesso partito, Alleanza Nazionale.
Non si è mai abbastanza attenti nella scelta
dei nemici. O. Wilde
Continua quindi lo scontro eterno fra questi
due alfieri della destra cittadina. Uno scontro che parte da lontano e che ha visto gli
ultimi momenti epici nella mancata elezione di Granata alla Regione e nel conseguente ridimensionamento di Vinciullo che
ha dovuto lasciare il posto di vicesindaco
allo stesso odiato compagno di partito.
I casi da citare nella lunga querelle sarebbero a decine, ma basta l’ultima polemica
per rendersi conto dell’insanabilità della
frattura esistente fra i due. Granata ha infatti lanciato la proposta di Ivan Lo Bello come candidato alla presidenza della Provin-
cia e subito dopo Vinciullo
ha ricevuto la solidarietà dei vertici del suo
patrito, vertici che stranamente danno segni
di vita solo in queste occasioni.
Proprio ieri poi Vinciullo ha riunito i suoi
pretoriani per studiare le nuove strategie da
portare avanti per frenare un Fabio Granata
che proprio non vuole saperne di una candidatura dell’ex vicesindaco alla presidenza
della Provincia. Davvero una brutta vicenda che minaccia ulteriori complicazioni.
Anche perché Granata e Vinciullo alla fine
si accapigliano per un vertice istituzionale
che non è detto tocchi ad Alleanza Nazionale visto che l’Udc sulla Provincia non
intende fare sconti a nessuno. Cioè anche
se non si dovesse candidare Pippo Gianni,
avanza con forza la candidatura dell’attuale
commissario Turi Magro.
Claudio Benanti
Annino (Assoviaggi) sul turismo
“Cambiamo passo. Ma da subito”
Desirèe Meijer
Da qualche giorno in città si è tornato a parlare di progettazione turistica ed è ripresa la discussione sui “numeri”,
le presenze dei turisti e dei viaggiatori nella città e nella
provincia, diventata unico riferimento di dialogo e litigio
tra le varie componenti, categorie e rappresentanti degli
enti che concorrono sul processo di sviluppo turistico di
Siracusa. Siracusa, infatti, in termini di turismo è una città che potrebbe offrire molto, ma che per farlo ha bisogno
di maggiori investimenti e maggiori servizi in modo da
rendere la città fruibile dal punto di vista turistico, quindi
migliorando il sistema di trasporti, la fruibilità alle aree
interessate ecc.. L’Assoviaggi di Siracusa a tal proposito
si dice disponibile a partecipare e a proporre strategie sul
sistema turistico globale. Abbiamo quindi rivolto qualche
domanda al coordinatore provinciale, Ermanno Annino (nella foto).
Siracusa può veramente diventare una città turistica o resterà
per sempre una città industriale?
“ Penso che questa città possa diventare una grande città turistica,
anche se c’è da dire che Siracusa è diventata città industriale per esigenza occupazionale. A quei tempi il turismo non conveniva, non
c’era la mentalità giusta e non si dava grande importanza ai viaggi
ma soprattutto non si pensava che questi potevano diventare una risorsa economica. Comunque non sono d’accordo a togliere le attività
industriali per sviluppare maggiormente quelle turistiche, sono invece dell’idea che le due cose possano coesistere, dando però maggior
peso al settore turistico”.
Quindi il turismo può essere una vera opportunità di lavoro per i
giovani, o no?
“ Sì, può essere una grande opportunità di lavoro per i giovani, a patto che ci sia una progettualità turistica. Per adesso mancano i servizi,
ma siamo sulla strada giusta, l’incremento dei posti letto insieme al
futuro porto turistico potrebbe rappresentare la svolta del territorio,
intesa come proposta di incoming, con le agenzie di viaggi e turismo
che possono diventare i maggiori referenti in termini di promozione.
Bisogna creare un pacchetto concordato tra ente pubblico e
privato, approfondire i rapporti con tutti i servizi
dell’indotto turistico locale, la frequentazioni delle fiere
internazionale come la BIT, ma non in termini
“vetrineschi”, o per raccogliere cataloghi, ma essendo propositivi nel proprio pacchetto Siracusa”.
Ma ci chiediamo insomma: gli alberghi sono veramente
pieni? Godono veramente di un’attività vivace?
“Beh, gli alberghi sono vuoti da tempo, è vero che negli
ultimi quattro anni c’è stato un netto miglioramento, anche
grazie alle manifestazioni classiche, ma le attività alberghiere come tutto il resto non dovrebbero fermarsi alla
semplice stagione estiva, ma bisogna puntare con largo
anticipo alla destagionalizzazione, di sicura riuscita in questa città, anche grazie al nostro clima. Inoltre, nella nostra città ci
sono per lo più alberghi a quattro e cinque stelle, non accessibili
quindi alle tasche di tutti, perché l’idea bigotta di qualche amministratore è quella di fare solo turismo di livello, ma bisogna abbracciare tutti gli ambiti, bisogna quindi creare insieme al turismo di livello
un turismo minore che consenta ai giovani di sostare in residence o
ostelli e che dia la possibilità a persone meno agiate di poter scegliere tra un due e un tre stelle”.
Allora come crede che si possa risolvere il problema della destagionalizzazione?
“Bisogna creare un calendario di attività che attiri persone anche durante la stagione invernale, che vada dal semplice concerto alle manifestazioni enogastronomiche, ma soprattutto che venga pubblicizzata
in anticipo in modo tale che la gente ne venga a conoscenza in tempo. Ad esempio le rappresentazioni classiche sono conosciute perché
da tempo è conosciuto il programma che esso offre.”
Sin qui Annino. Insomma, siamo tutto d’accordo per far diventare
Siracusa un grande polo di attrazione turistica, ma, come sempre,
bisogna passare dalle parole ai fatti e quindi rendere Siracusa non più
una “città di passaggio” ma una vera e propria meta turistica. O no?
L‘irresistibile armata di mister Auteri
Inizia con una larga vittoria il 2008 del Siracusa. La squadra di Auteri si è sbarazzata con un secco 4-1 del Paternò di
Pippo Strano e continua così l‘inseguimento alla vetta della
classifica, che ora vede appaiate il Cosenza e il Sibilla Bacoli. Otto punti separano gli azzurri dalle due formazioni
prime in classifica: due soli punti se si considera la penalizzazione che deve ancora essere confermata. E proprio sulla
sentenza che vedrà confermare o meno la penalizzazione in
classifica si gioca la stagione del Siracusa: in caso di sentenza favorevole infatti gli aretusei si troverebbero a sole
due lunghezze dal primo posto e il morale, di conseguenza,
sarebbe ben diverso.
Di questo si rendono benissimo conto in casa azzurra, dove
Auteri continua a gettare acqua sul fuoco, sostenendo che il
Siracusa deve conquistare i risultati sul campo, senza badare alle vicende della giustizia sportiva. E sul campo la squadra sta dimostrando di meritare in pieno di ambire alla lotta
per la promozione, tirando fuori una continuità di risultati
che finora era stato il punto debole della squadra nei confronti delle altre formazioni. Bisogna infatti continuare a
sfruttare la frenata del Cosenza, che ha raccolto appena un
punto in due gare, e non lasciarsi staccare dal Bacoli che
invece dopo un avvio di stagione balbettante, sta fornendo
prestazioni e risultati di alto livello. Tra gli azzurri bisogna
fare una menzione speciale per due juniores classe ‘89: il
portiere Fornoni, che si è rivelato decisivo in diverse occasioni e che ormai è diventato una garanzia, mostrando una
sicurezza rara per un ragazzo così giovane, e Bufalino,
promettente mediano già nel giro delle rappresentative di
categoria e nel mirino di diverse società. A questi si aggiungono i vari Profeta, Mariniello, Gaudio, senza dimenticare i centrali Iodice e De Pascale e il fantasista Bonarrigo, che rappresentano lo zoccolo duro di una squadra plasmata da Auteri e capace di giocare alla pari con tutti e in
qualunque condizione. Giustizia sportiva permettendo.
Alessandro Benanti
W la France
W la burocrazia
In un mese, Nicolas Sarkozy ha divorziato
dalla moglie, si è trovato una compagna e
forse si sposa. Da noi, un giudice fissa a cinque anni la data della prima udienza di separazione legale.
Le vicende sentimentali del presidente francese sono la metafora della differenza che
c’è tra la Francia e l’Italia. Da noi, un’intera
regione affoga nella spazzatura, mentre il
governo galleggia sulle distinzioni del sistema politico. Da loro. Il capo dello Stato mette in gioco la propria reputazione e il futuro
del suo paese in una conferenza stampa durante la quale si capisce quello che dice. Fine
delle 35 ore lavorative(da noi, posticipo
dell’età pensionabile); rilancio della partecipazione al risultato delle aziende(da noi, i
più bassi salari tra i paesi industrializzati);
soppressione della pubblicità nella tv pubblica(da noi, la riforma tv usata come ricatto
politico a Berlusconi); fissazione di quote
nella politica di immigrazione(da noi, Giuliano Amato smentisce subito un’accordo in
tal senso con Francia e Spagna); riforma della scuola primaria(da noi, gli studenti sono i
peggio preparati d’Europa); nuovo preambolo alla Costituzione( da noi, manco a parlarne);sostegno alla Cassa depositi e prestiti
alle aziende(da noi, tasse, tasse). Poco spazio
nei nostri telegiornali al programma. Molto
alla relazione con Carla Bruni. Mi scrive un
lettore:” il 10 Luglio 2005 ho venduto la mia
abitazione a Napoli e mi sono trasferito a
Milano dove sono ufficialmente residente e
domiciliato. Tuttavia ricevo dal comune di
Napoli, al mio indirizzo di Milano, una cartella esattoriale per la Tarsu 2006 che, anche
se non dovuta, è anche palesemente sbagliata
perché si riferisce ad un’abitazione che avevo in affitto dal 1972 al 1996, oggi occupata
dalla proprietaria che paga la Tarsu. Quindi
il comune di Napoli pretende la Tarsu da due
cittadini per la stessa casa. Tutto questo mi
costringerà, secondo le istruzioni della cartella, a: 1) fotocopiare 0.5 cm di documenti
per dimostrare che non sono più residente a
Napoli dal 2005 e che non sono più domiciliato in quella casa dal 1996; 2) fare ricorso
in bollo per ogni cartella esattoriale inviatomi per errore( per adesso solo il 2006,mi aspetto vogliano soldi anche per il 2007); 3)
spedire, per raccomandata con ricevuta di
ritorno un plico di 1 cm di carta senza busta,
che comporta anche una serie di studi per
spillarlo o avvilupparlo nello scotch. Dopo
30 giorni, 1) costituirmi in giudizio, per ogni
cartella, e quindi trovare qualcuno a Napoli
che segua la pratica presso gli uffici tributari; 2) ingolfare, per una questione di 226 euro, le commissioni tributarie provinciali, perché non so che percorso dell’oca dovrà subire la mia pratica; 3) eventualmente, se la cosa prenderà una brutta piega, portare in giudizio il comune di Napoli per i danni.” Vive
la France, vive Sarkozy.
Piero Ostellino
(dal Corriere della Sera)
7
Domenica 20 gennaio 2008
Fileti: No a Pam sotto le Mura Dionigiane
Rotondo: Chissà quando riaprirà il teatro...
Perché i politici pensano solo al loro
potere e a nient’altro?
I politicanti pensano solo al loro potere
e a niente altro. I politici pensano prima
alla collettività in cui operano perché
proprio in questo sta il riconoscimento
del loro potere.
Perché chi fa politica a Siracusa non
presenta mai un
progetto per
l’occupazione, per lo sviluppo?
Non è vero, io l’ho già presentato a più
riprese, quando si ridisegna la macchina burocratica della più grande industria siracusana che è il Comune, si
mette in moto un progetto che in prospettiva significa occupazione, lavoro.
Ad inizio di viale Epipoli c’è un alveare di case in costruzione volute dal
Prg. Una bruttura o cosa?
Una bruttura senz’altro perchè nella
zona nord la città è cresciuta ed è stata
pensata come un agglomerato senza
anima, bisogna avere il coraggio e le
risorse per varare un progetto di riqualificazione, anche con qualche sana follia
demolitrice.
E’ corretto che un Comune in brache di tela spenda 100
mila euro per spese natalizie varie?
In via di principio la risposta è no, in via concreta la città se
lo aspetta e quindi se tu non lo fai oltre a restare in brache di
tela, cadono anche le stesse brache.
E’ corretto che un grosso supermercato venga costruito
sotto le mura di Dionisio?
Assolutamente no. Sono totalmente contrario ad una ulteriore profanazione di quell’area. Ci sono siti che vanno rispettati non solo per la memoria storica, ma per la bellezza in se
che ancora oggi offrono. Insomma, non è possibile
un’operazione di questo tipo, giù le mani dalle mura dionigiane.
Bufardeci alla Regione. Una fortuna o una disgrazia?
Né una fortuna né una disgrazia, una esperienza a favore di
Siracusa, una esperienza per molti versi positiva.
Forza Italia vuole candidare sindaco uno fra Visentin,
Reale, Liuzzo, Enzo Assenza…
Forza Italia è legittimata a presentare i suoi uomini come gli
altri partiti della coalizione sono legittimati a dire i propri di
nomi. Vediamo quindi di trovare un equilibrio, ma il tutto
assolutamente con pari dignità.
Il Pd vuole candidare sindaco De Benedictis, Mario Bonomo o una donna…
E’ un problema del Pd, noi ci occupiamo del centro destra,
sul piano generale ovviamente speriamo che vengano scelti i
migliori nell’interesse di Siracusa.
Come previsto il teatro comunale è una balla
Non è una balla, è una favola che si racconta a puntate, sarebbe più opportuno evitare annunci fino a quando non sarà
sistemata anche l’ultima lampadina.
Lo scontro Granata-Vinciullo….
E’ una questione tutta interna ad An. Io credo che per quanto riguarda l’attività dell’ex Cdl, che però ancora esiste e
funziona a Siracusa, è opportuno che si risolva questo dilemma. In caso contrario ci potrebbero essere effetti negativi per
Le 10 domande
Perché i politici pensano solo al
loro potere e a nient’altro?
Perché chi fa politica a Siracusa
non presenta mai un progetto
per l’occupazione, per lo
sviluppo?
Ad inizio di viale Epipoli c’è un
alveare di case in costruzione
volute dal Prg. Una bruttura o
cosa?
E’ corretto che un Comune in
brache di tela spenda 100 mila
euro per spese natalizie varie?
E’ corretto che un grosso
supermercato venga costruito
sotto le mura di Dionisio?
Bufardeci alla Regione. Una
fortuna o una disgrazia?
Forza Italia vuole candidare
sindaco uno fra Visentin, Reale,
Liuzzo, Enzo Assenza…
Il Pd vuole candidare sindaco
De Benedictis, Mario Bonomo o
una donna…
Come previsto il teatro
comunale è una balla
Lo scontro Granata-Vinciullo….
Perché i politici pensano solo al
loro potere e a nient’altro?
E’ una cazzata. Non tutti politici
pensano solo al potere. In tutti noi
c’è la legittima aspirazione a migliorare e andare avanti in politica, ma io penso che ci sono anche
i politici che lavorano e pensano
all’interesse della collettività.
Perché chi fa politica a Siracusa
non presenta mai un progetto
per l’occupazione, per lo sviluppo?
Ultimamente ho fatto approvare
nella finanziaria fondi ordinari
per le nostre zone archeologiche,
sono fondi sia per l’occupazione
che per lo sviluppo. E’ solo un
esempio…
Ad inizio di viale Epipoli c’è un
alveare di case in costruzione
volute dal Prg. Una bruttura o
cosa?
Oltre che una bruttura è una idea dello sviluppo della città
completamente sbagliata.
E’ corretto che un Comune in brache di tela spenda 100
mila euro per spese natalizie varie?
Se è in effetti il Comune è in brache di tela e lo è, è un errore e anche abbastanza marchiano.
E’ corretto che un grosso supermercato venga costruito
sotto le mura di Dionisio?
Sicuramente no. E’ un errore per la localizzazione e poi da
non c’è neanche un indotto tale da giustificare tutto questi
centri commerciali, insomma è una balla grossolana.
Bufardeci alla Regione. Una fortuna o una disgrazia?
Per Siracusa è una fortuna e per lui anche, per qualche suo
compagno di partito è sicuramente una disgrazia.
Forza Italia vuole candidare sindaco uno fra Visentin,
Reale, Liuzzo, Enzo Assenza…
A questo punto si possono aggiungere anche altri nomi, comunque sono affari loro.
Il Pd vuole candidare sindaco De Benedictis, Mario Bonomo o una donna…
Il Pd deve pensare che deve confrontarsi con tutti gli altri
partners della coalizione altrimenti sbaglia, e anche in maniera evidente.
Come previsto il teatro comunale è una balla
Ho polemizzato più volte con le finte inaugurazioni, le tante
promesse non mantenute, le bande etc. Oggi sappiamo che
non ci sono i fondi per concludere i lavori, che siamo ancora
in mezzo al guado e nonostante le promesse di sindaco e vicesindaco, chissà quando rivedremo il teatro comunale.
Lo scontro Granata-Vinciullo….
Una riflessione seria sui candidati, su tutti i candidati, bisognerà proprio farla. E’ un passaggio delicato e importante
pur rendendomi conto dell’autonomia limitata esistente
all’interno dei vari schieramenti. Le questione interne di An
fanno notizia, ma i candidati ai vertici istituzionali debbono
essere scelti fra persone di grandi qualità.
La paura di Asor Rosa e di altri noti
porta all’incultura e alla prepotenza
L'Apocalisse è oramai "vicina", ma non perchè ne parlano i verdi boys di Pecoraro Scanio o Adriano Sofri, in Che tempo fa !, il
quale l'unica cosa che lealmente dovrebbe
raccontare è come andarono i fatti per la
morte di Luigi Calabrese. Comunque cento
volte meglio Antonio Albanese. L'Apocalisse
è vicina, invece, perchè ne danno l'annuncio
il prof. Alberto Asor Rosa e un gruppo di
scienziati (ma scienziati dove ? Solo in Italia
o anche fuori ?) che hanno ottenuto di non
far parlare il Papa all' Università della Sapienza, in nome della laicità della Scienza o
della Fisica, come dalle scritte apparse nelle
facoltà.
Ma Asor Rosa e gli altri hanno semplicemente paura. La stessa paura però che portò
altri all'assassinio di Calabrese, di Bachelet,
di D'Antona e di Biagi: la paura di vedere
scalfite le verità del proprio campo, le verità
che si difendono anche eliminando fisica-
Dovunque vuoi andare, non muoverti per
primo. Se lo fai la gente penserà che sai dove
stai andando Frank Zappa
mente l'avversario. Professori del putiferio
che tornano in auge volendo forse ripetere
l'azione di coloro che, negli anni caldi del
terrorismo, cercarono di impedire l'intervento dell'allora segretario della CGIL Luciano Lama. Entrambe azioni fasciste e fa
bene Galli della Loggia (sul Corriere di
martedi 15 gennaio) a paragonarle a quelle del '23 e '24 per impedire a Salvemini e
a Calamandrei di tenere lezione all'Università. Un'arroganza che manifesta come
la potenza della paura possa distruggere la
dignità dell' appartenenza intellettuale. La
presenza di un Papa nel territorio non configura l'intervento dell' Imperatore che dichiara la legge che dovrà essere osservata
da tutti i sudditi, come nelle Diete. Il Papa
dà ammonimenti, insegnamenti che indirizza alla coscienza degli uomini di buona
volontà; non dà disposizioni legislative o
giudiziarie. Certo ha creato paura e smarrimento, per le reazioni che ha provocate,
l'ammonimento sulle condizioni delle periferie di Roma. La parola d'ordine vuol essere dunque tacere e fare tacere? Ma per
quale interesse supremo? Per la paura che
torni al governo Berlusconi? Ma è proprio
così invece che si spinge Berlusconi e la
destra a palazzo Ghigi. Una Nazione che
vive di paure reciproche non è una nazione. Né quel popolo può ritenersi civile. Segno forte di un ceto politico debole e di
una Politica oramai inesistente. Sarebbe
giusto che chi condivide l'opinione e l'azione
del prof. Asor Rosa lo manifestasse anche in
periferia, perchè è bene guardarsi in faccia
opportunamente in tempo. Specialmente
quando ci si riunisce per costituire assieme
un partito. Qui non c'entra che ad essere
impedito sia stato il Papa. Qui c'entra se
deve essere ritenuto possibile per una minoranza di turno, che non esercita minimamente alcuna "egemonia" culturale, poter impedire di parlare chi vuole liberamente farlo e,
ancora, se debba essere limitata la facoltà di
un Rettore di invitare Tizio o Caio a parlare
nell'Università da lui retta. Le dovute deduzioni vanno fatte, diversamente l'incultura e
la prepotenza strariperanno ancora una volta. Essere persequitati nel Suo Nome, per i
cristiani, è motivo di beatitudine. Ma ad un
certo punto sta anche scritto di scrostare la
polvere dai sandali.
Pepè Genovese
8
Domenica 20 gennaio 2008
contromano
Sono in tre, si mettono da parte, vanno via
Ha messo via le sue cose.
La foto con i bambini fatta due anni fa in
montagna, il calendario dei Carabinieri,
l‘Agenda del Banco di Napoli, il mouse a
forma di nuova 500, regalo del figlio per
natale.
Devo chiedere delle scatole al cancelliere,
ha pensato guardandosi attorno. Troppa roba da portare via. Troppi ricordi. Ci sono
scatole per i ricordi?
Poi, come per un raptus ha afferrato la 500,
orgoglio di Montezemolo e Marchionne ed
ha cercato su Google Maps: Orgosolo. Poi:
Misilmeri. Poi Val Camonica.
Dove si può trasferire, ha pensato, un magistrato napoletano se lo si vuol punire davvero?
Si accontenteranno di togliermi l‘inchiesta
come con De Magistris o mi faranno passar
per pazza come la Forleo? E soprattutto: Ho
sbagliato a chiedere i domiciliari per Sandra
Mastella? Avrei dovuto occuparmi della
spazzatura come chiedono i giornali? E se
chiedevo l‘arresto di Bassolino dove mi
mandavano? All‘estero?
Ha messo via le sue cose.
L‘agenda con ventimila numeri di telefono
degli amici più intimi. La coppola portata
con orgoglio da Santoro. Le foto con gli amici importanti che sono ricordi, compresa
quella che gli fecero tanti anni fa al Maurizio Costanzo Show quando si alzo a difendere Calogero Mannino dagli attacchi che gli
facevano i comunisti sulla scorta
dell‘inchiesta dei soliti magistrati.
Non è facile decidere cosa portar via e cosa
no, soprattutto se si deve rispondere a mille
telefonate di amici che dicono: No Totò, vedrai che sarai assolto, al massimo ti daranno il favoreggiamento semplice, non mafioso, e potrai evitare di dimetterti.
E mentre sistemava le cose aspettando da un
momento all‘altro ―la‖ telefonata, quella del
suo avvocato con il verdetto, chissà perché e
chissà per come, ha cominciato a canticchiare una vecchia canzone di Rinaldo in
campo:
Strane case per studenti
L'Istituto Autonomo Case Popolari di
Siracusa ristruttura vecchie abitazioni
della Graziella per realizzare case per gli
studenti? Iniziativa meravigliosa e allo
stesso tempo incredibile, considerati proprio i tempi e i luoghi. Abitazioni rivendute all' IACP da chi e acquistate come?
A noi non interessa. Chi erano i proprietari originari? Anche questo a noi non
interessa.
Con quanti soldi sono state acquistate e
chi ha beneficiato della vendita? A noi
non interessa nemmeno. Già l'idea di un
campus universitario per gli studenti di
architettura e di beni culturali che vengono a studiare da fuori a Siracusa, ci fa
andare in giuggiole. Certo riuscire a dare una destinazione urbanistica a strutture cui manca la luce e l'areazione non
sarà facile. Meglio Bed and breakfast e
magazzini nei bassi? Le nuove case dovrebbero essere acquistate e gestite da
un apposito Ente Case per Studenti? Ma
con quali fondi o finanziamenti si potrà
provvedere per l'arredo e le suppellettili
e la gestione? Perchè certo l'IACP non
naviga nell'oro. Rischieranno di fare la
stessa fine dell'Albergo Scuola di via
Crispi? O dell'autostrada CassibileRosolini, costruita ma inutilizzabile da
un anno perchè priva di illuminazione?
A quel punto si sarebbe costretti a venderli, magari con l'utilizzo del sistema
della cartolarizzazione? Ecco perchè si
sono cominciate a sentire le prime lamentele? Ecco perchè qualcuno sfugge,
anche se non molla? E a rimanere a firmare sono i cadetti, in attesa di un ultrasessantacinquenne, per età già domiciliato? Non c'è paura ! Esclama il clown che
fa cadere i barattoli, legati al vassaio,
sulle teste dei bambini incantati nei palchetti del circo. Oramai da anni da noi è
tutto canonicamente legato, con buona
pace per tutti!
Pepè Genovese
Siamo rimasti in tre, tre briganti e tre somari sulla strada longa longa di Girgenti...
"Si', ma se stasera, se incontriamo la corriera, uno balza sull'arcione, uno acciuffa
il postiglione, due sorvegliano di fouri, uno
spoglia i viaggiatori e ce ne andiam...!"
...Ma se siamo tre, tre somari e tre briganti
solo tre...!
Il problema, ha pensato, che non siamo
nemmeno tre. Sono solo e trecento che aspettano che mi dimetta…
Ha messo via le sue cose.
Il gagliardetto dei fasci da combattimento
che tiene nascosto nel cassetto da quando
era un giovane scalmanato che le prendeva
e le dava con i ragazzi di Lotta Continua
(“come si chiamavano? Lo Manto, il Brigadiere? Bei tempi quelli!‖). La tessera di
Legambiente nuova nuova che ormai destra e sinistra non esistono più e si può far
tutto e lui, quindi, lo fa. La biografia e Evola e quella del Che. Il trattato
sull‘estetica della politica. E quello sulla
Pochi passi avanti nel tempo e poi
arriveremo al terminal certo delle
elezioni per il rinnovo
dell’amministrazione provinciale
e del suo massimo consesso. Sia a
destra che a sinistra i problemi
non finiscono, anzi, si sommano
creando fibrillazioni tra gli addetti
ai lavori della politica e in modo
particolare tra coloro che siedono
al posto di guida. La vicenda della
presidenza del Consorzio Asi, che
Forza Italia rivendica per Giuseppe Assenza, sembra ormai al giro
di boa. Quella dell’IAS che molti
mesi addietro era stata destinata ai
Ds (leggasi Turi Raiti ndr) resta
aperta, in attesa che tutte le componenti del PD sappiano trovare la sintesi e indicare il nome
“aggiornato” al centrodestra. La novità sta nel fatto che
all’Asi c’è un solido accordo tra Forza Italia e il nuovo partito coordinato da Marziano. Il presidente della Provincia,
giustamente è diventato meno interessato ai fatti politici del
suo Ente e se dalla maggioranza gli chiedono un cambio di
assessore, un posto di sottogoverno, un rimpasto di qualunque tipo non fa dramma alcuno e per il bene e la pace di
tutti si conforma. Sarebbe illogico, un attaccamento di tipo
diverso al palazzo che lo ha ospitato per 10 anni di fila, e
Marziano di logica pura, avulsa dai sentimenti, ne ha da vendere. La tematica regionale è ancora in svolgimento e non
siamo in grado di commentare. Parliamo del futuro dell’Ente
Provincia e dei candidati possibili o immaginabili che saranno chiamati ad esporsi. Nel centrosinistra, c’è uno solo che
può alzare la mano, quando si parla di primarie, per la candidatura unitaria: Nello Lentini. Tutti gli altri aspettano che
qualcuno o qualcosa si decida a mettere il proprio nome nel
novero delle possibili scelte che tra non molto si dovrebbero
fare per la successione di Bruno Marziano. La novità è nel
fatto che queste primarie saranno aperte a tutti i partiti della
coalizione, quindi, non si esclude che il candidato della Sinistra democratica, forse l’on Antonio Rotondo, potrebbe essere tra i competitori, anche se quelli di sinistra non sono
esempi di eccellenza in fatto di primarie. Si parla, tanto, della candidatura di Salvo Baio, dell’area rossa del PD, ma,
non se ne parla nei luoghi deputati. Si ipotizza la candidatura
di Mario Bonomo, neo golden boy della politica nostrana,
ma la sua aria di appartenenza del PD guidata da Foti non ha
mai detto una parola sull’investitura che sale dal basso e non
scende dall’alto. Nella vicenda della “candidatura Baio”,
Franco Greco
dice sì a Foti...
esiste l’anomalia che nessuno dei sui “protettori” si sia
mosso realmente in suo favore, fino al punto che si potrebbe pensare ad una strategia che possa far scaturire questa
autorevole candidatura che affonda le sue radici nel PciPds-Ds dall’area rossa senza radice comunista. Baio, in sostanza, non potrebbe mai sperare di superare alle primarie
Nello Lentini solamente con l’aiuto degli ex compagni,
farebbe bene perciò ad ottenere lancio e sostegno magari
da coloro che non vedono di buon occhio Consiglio e Marziano e che tatticamente potrebbero scendere in campo per
mettere, apparentemente, solo la ciliegia sulla torta che si è
lasciata preparare ad altri. Nello Lentini invece è il candidato di Rino Piscitello che però gode della “fiducia” di
Marziano e di qualche frangia ancora nascosta del nuovo
partito guida. Se uno dei due candidati (Baio e Lentini) potesse contare sull’apporto dei lettiani, quelli che hanno
ottenuto da soli il 34 per cento alle ultime primarie, prevarrebbe su chiunque altro e, questo, è un fatto certo. Troppi
“se” però impediscono ai possibili candidati di tirare le
somme su quanto stanno raccogliendo come consensi nel
loro lavoro svolto all’ombra della massima discrezione e
riservatezza. Neanche Big Foti poteva prevedere che in
questa storia ci sarebbe entrato suo malgrado, quasi per una
richiesta – fino ad ora flebile - che “sale” dai peones della
corrente, quelli che non vogliono essere legati ad accordi
sanciti dai capi per garantire solo allo scopo di candidati di
altre aree, come se tra di loro non ci fosse nessuno in grado
di competere con i campioni in campo. Mario Bonomo è il
nome del possibile candidato lettiano passato di bocca in
bocca tra coloro che si sentono di essere la base, cioè, quelli che non hanno mai parlato/trattato ne in pubblico ne in
privato con Nino Consiglio o con Bruno Marziano, che sono portatori di consenso popolare. Foti, troverà qualche
difficoltà, nonostante ne sappia una più del diavolo, a non
affrontare l’argomento Mario Bonomo, di quel amico che
non ha esitato a lasciare Antonio Di Pietro e il partito che
politica del‘estetica.
―Questi non mi meritano‖, ha pensato guardando l‘ultima pagina di giornale con Bono
e Vinciullo che lo vituperano. S‘è confortato
guardando una recente foto di Fini su un
altro giornale in cui confuso fra le facce dietro il lider c‘è lui: Fabio.
―Eppure che c‘era di male nel candidare Lo
Bello alla Presidenza della Provincia‖?
Hanno messo via le loro cose.
E‘ stato bello questo anno e mezzo a Roma.
E‘ stato bello questo anno e mezzo a Palermo.
Magari non si è concluso molto, questo è
vero, ma la città è piacevole, con i suoi saliscendi, le magnolie di via veneto e i loro fiori profumati, quelli che hanno dato alla testa
(insomma, la testa…) al collega Mele.
Magari non si è concluso molto, ci siamo
riuniti una volta al mese quando proprio volevamo essere stakanovisti, però vuoi mettere le passeggiate a via Ruggero Settimo e
viale Libertà, i ristorantini della Vucciria….
Va bene che in quanto siracusani non ci consideravano proprio, solo un sottosegretario
che contava quanto il due di coppe, però chi
se ne frega, gli uffici sono belli, il lavoro non
è pesante, la cucina romana è un puntino
grassa, ma l‘abbacchio e le animelle, le code alla vaccinara e la pajata meritano un
soggiorno.
Va bene che in quanto siracusani ci consideravamo poco, manco un assessore scaffarutissimo, però in estate quei pomeriggi a
Mondello, con la scusa delle riunioni politiche, a mangiare le pollanche e i lapparini
(che voi che non siete palermitani non sapete nemmeno che sono e non sapete quelli che
vi perdete) era una cosa bellissima.
Hasta la sandralonardo siempre
Joe Strummer
Ps. Mi sono scaricato una versione della mia
Rock the Casbash in arabo, di tale Rachid
Taha. Assolutamente imperdibile.
gli gestiva in provincia di Siracusa, per spostare la sua influenza politica sull’esperienza Udeur di Foti, che un anno addietro era nel centro della tempesta. Incredibile, ma sulla
“proposta Bonomo” i lettiani avrebbero trovato un alleato
esterno e inaspettato: il senatore Franco Greco e la sua lista.
Greco avrebbe calato un ponte levatoio a Foti: “ se il candidato del centrosinistra è un uomo fuori dal cerchio satanico
della continuità, come credo sia Bonomo, io sono pronto a
sostenerlo, in caso contrario sarò pronto ad ostacolarne energicamente ogni possibile percorso ”. Neanche Gino Foti in
persona avrebbe potuto immaginare una proposta simile che,
tutto sommato, merita almeno una risposta. Il centrodestra
invece ancora non ha risolto il problema del suo candidato.
Nel corso della settimana Fabio Granata ha giocato la carta
per tagliare fuori Enzo Vinciullo, ma gli è andata proprio
male perdendo di malo modo la partita. Secondo il vice sindaco di Siracusa, componente la direzione nazionale di An,
il candidato perfetto, sarebbe stato il sempre più prestigioso
Ivan Lo Bello. Però, il migliore candidato possibile proposto
da Granata ha risposto immediatamente con un secco “ lasciatemi stare perché la cosa non m’interessa assolutamente
dal momento che i miei progetti sono altri ”.
Appena settimane prima Granata aveva pubblicamente espresso d'essere pronto a votare l’on Pippo Gianni dell’Udc
qualora avesse accettato di candidarsi alla Provincia, giorni
addietro ha tirato fuori la candidatura del presidente
dell’Assindustria regionale, ottenendo una smentita per risposta. Tutta An gli si è rivoltata contro. “ Vuoi vedere che
sono tutti buoni a candidarsi meno Enzo Vinciullo che appartiene al suo stesso partito? ”E’ questa la domanda che circola, specialmente da quando dal cilindro Granata ha tirato
Lo Bello, uno che non è certo vicino al centro destra e che
alle ultime provinciali del 2003 non ha nascosto il sostegno
per il diessino Bruno Marziano. Chi sostiene che Ivan Lo
Bello è nel CdA del Banco di Sicilia, in quota AN, deve considerare il fatto della sua nomina come una cosa lontana,
d’altri tempi, insomma. Dietro la “fissa” anti Vinciullo,
l’autorevole dirigente nazionale di Fini, rischia di trasformarsi in una pietra lanciata da una scalinata la cui traiettoria
è impossibile prevedere. Non può Granata continuare a gridare “ Tutti fuorché Vinciullo” e proporre candidature che
non appartengono al suo partito. Primo: Non è certo un comportamento da dirigente nazionale. Secondo: Se Vinciullo
riuscirà ad essere il candidato del centrodestra, sarà eletto
con matematica certezza. Cosa farà a quel punto Granata?
Sosterrà il candidato del PD dicendo d’essere un uomo fidato di Gianfranco Fini? Il nostro dovrebbe cominciare a riflettere sul tema e accettare la logica dell’appartenenza politica se non la realtà che prende forma comunque.