Chic`èsuquell`ammiraglia?» Chedomanda,c`èCampagnari

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Chic`èsuquell`ammiraglia?» Chedomanda,c`èCampagnari
Sport 55
L'ARENA
Mercoledì 12 Dicembre 2012
CiclismoUomini&storie
Dietrole quinte, allascopertadi un grande personaggio
Fansclub
ElGuardia
Il28 dicembre allaLoggia
Rambaldi,piazzaprincipe
Amedeoa Bardolino,èin
programmala festadelclubEl
Guardia,inonorediAndrea
Guardini.Il programmaprevede:
cena,rinnovo tesseramento 2013,
immaginidiGuardini ealtro.La
festaèapertaa tutti.Il prezzo
dellaserataèdi30 euro.Chi è
interessatoa parteciapre può
darela propriaadesioneentro il
23dicembre adunodeiseguenti
recapiti:Renzo: Tel.347-7624595
Marinella:Tel. 045-7651732
UNVITAPER LA BICI. A 84anni non haancora persolavoglia el’entusiasmoper guidareiragazzidella suasquadra
«Chic’è su quell’ammiraglia?»
Chedomanda, c’èCampagnari
Equitazione
Aldo,fratello maggiore diunafamiglia dicorridori.Il più «piccolo», Pietro,è statoilpiù
famoso, ha corsotra i profconGimondie Merckx.E lui,da66anni, guidai suoi ragazzi
Un oscar alla carriera. “Una vita per il ciclismo, il ciclismo
per una vita”. Un premio ad un
uomo che davvero ha speso
una vita per la bici. Quanti
aneddoti e storie di una vita
vissuta con la testa sotto il manubrio. Quest’anno Aldo Campagnari ha compiuto 84 anni
e ci racconta con quanta emozione ha ricevuto il premio
che l’Unione Stampa Sportiva
gli ha assegnato in occasione
della festa del ciclismo veronese. “Dopo tanti anni credo di
aver meritato il premio - dice
con un sorriso Aldo Campagnari - è sempre emozionante
e gratificante che qualcuno si
ricordi del tuo lavoro”.
Un premio alla carriera più
che meritato soprattutto per
quanto ha fatto e sta facendo
per i giovani. Per incontrare Aldo Campagnari non serve un
appuntamento. Basta andare
nel suo negozio a Povegliano.
Il ciclismo è in letargo e lui è lì,
tutto il giorno con a fianco il
figlio Alessandro a parlare di
corridori, bici, mozzi, ruote da
centrare. Aldo Campagnari ci
porta in sella con lui, sui pedali nel dopo guerra durante una
della tante gare da dilettante,
lungo le strade bianche della
Astico-Brenta, del Giro del Lago di Garda, la Milano-Bardolino oppure la Coppa Nuvoloni
con arrivo a Santa Lucia il
quartiere dov’è nato.
Ci racconta il mondo del ciclismo come l’ha vissuto negli anni in cui avere una bicicletta
da corsa era un lusso. Ne esce
la descrizione di un ciclismo
“eroico” una sorta di circo che
si spostava nei vari paesi formato da ragazzi affamati, prima di tutto, ma con tanta passione.
“Allora si iniziava tardi a correre e lo si faceva anche per
mangiare - spiega Campagnari - un ciclismo fatto di sacrifici con le tasche riempite di pane e companatico”. I ricordi si
rincorrono di un ciclismo a volte anche guascone. Gli anni
con la casacca della Garibaldi-
na quando con l’amico Rodolfo Falzoni, che poi passò al professionismo, riuscì a beffare
tutti nascondendosi in un
campo di mais in mezzo ad
una nuvola di polvere per poi
uscire all’ultimo giro, riprendere il gruppetto dei primi ed
andare a vincere sul traguardo di Santa Lucia davanti alla
sua gente.
La prima bicicletta se la comprò con i soldi del lavoro nei
campi. Era un velocista, il primo dei fratelli: Adelino, Sergio e Pietro, tutti saliti in sella
dopo di lui. Il più bravo è stato
Pietro. Il più piccolo, l’orgoglio della famiglia che riuscì a
pedalare a fianco di campioni
come Motta, Gimondi e Merckx. Nel 1957 Aldo scese dalla
bici e salì sull’ammiraglia di
quasi tutte le società veronesi,
senza più scendere. E dalle belle storie di un tempo, nascono
delle belle storie di adesso che
parlano di un ciclismo diverso
ma simile nei sentimenti.
Michele Merlo, per ricordare
un professionista veronese del
recente passato, è sempre rimasto legato alla Campagnari. “Mi rimise in bici - spiega il
corridore di Sustinenza che il
prossimo anno correrà con la
Farnese di Luca Scinto - permettendomi di continuare a
correre. Un maestro di vita
che prima di tutto t’insegna
ad essere uomo e poi corridore”.
Per Campagnari la prossima
sarà la stagione numero 66 di
ammiraglia. Sarà ancora un’altra scommessa da vincere con
un paio di nuovi sponsor per
continuare a sognare e far correre i giovani. Il taccuino è già
pieno di ragazzi da far crescere senza lo stress della vittoria
a tutti i costi: Michele Toffaletti, Stefano Girelli, Nicola Dalli
Cani, Simone Carletto, Marco
Gidoni, Andrea Pisetta, Francesco Troiani, Luca Zenti e
Claudio Mitrofan, sono i suoi
“gioielli” per l’ennesima stagione, la 27 che porta il suo nome, “Cicli Campagnari”. • L.P.
AnnaCavallaro, ancora unavoltagrande protagonista
Anna&Harley,checoppia
Cavallaroancorasuper
bisinCoppadelMondo
AlessioFaccincani
AldoCampagnari,al centro,premiatodal presidente UssiNuvolari e dalpresidente provinciale Liber
Ciclocross
Domenicaunaclassica
Eccoil45˚G.P.Moron
AlessandroeLoris Moron si
definisconola storia del
ciclocrossveronese. Elo fanno
aragion vedutavistoche
domenicaprossima avranno
l'onoredidareil viaalla
45esimaedizionedelGran
PremioMoron Arredamenti,
valido come 40esimo
campionatoprovincialeetappa
delgirodelVeneto.Quando
parlanodellalorocreatura,gli
occhisi illuminano:
"Quarantacinqueannisono
passatidaquellontano 3
marzodel '68-dice
Alessandro,mostrando i ritagli
degliarticolodeL'Arena
dell'epoca,ingialliti,ma
gelosamentecustoditi- enon
abbiamosaltato nessuna
edizione."Ed hanno
Ivincitoridell’ultima edizione
organizzatosempre loro, conle
proprieforzeerimettendoci soldi
ditasca propria."Le primeedizioni
sisono svoltesulleTorricelle, epoi
peresigenze organizzative,la gara
sièspostata inaltrelocalità: a
FortePestrino, a Palazzina eal
ValloColombo. Da quattroanniha
trovatoalloggio aForteGisella,
doveèstato ricavatountracciato
tecnicocon deglistrappi
impegnativiedegliostacoli
appositamentericavatiper far
scendereiciclisti dalla sellae
portarsila biciinspalla, proprio
cosìcomerichiede il ciclocross.
"Ultimamentela media di
partecipazionesi èattestata
intornoalcentinaio dipartenti,
cosìcomesuccede nellegare
italiane-continuaAlessandro- ma
ilnostro gran premiohavissuto
agliinizia deglianni '90,un'epoca
d'oro,arrivandoa sfiorarei 200
atletipresenti."
Erail periodo incui aVeronasi
organizzavano ancheunadozzina
dimanifestazioni diciclocross,
parecchiedelle qualianome
Moron,la societàdeidue fratelli
ciclisti,appassionatidiciclismo.
"Natanel Settanta- continuanoi
fratelliMoron -la nostra società
puòvantarecomepadrini,
campioniveronesi comeGuerra,
Andreoli,Vicentini, Castelletti e
Longo.Oggi nonsono moltigli
iscritti,ma, comeèscrittonel
nostrostatuto, continuiamoa
divulgarecon grandepassione
questadisciplina." P.S.
Inarrestabile.Imbattibile.
Dettalegge anchea Salisburgo
(6-9dicembre)la ventiseienne
veronese Anna Cavallaro,
inanellandoil secondo
successoconsecutivo nella
Coppadel Mondodi volteggio
equestre.
Unrisultatostoricoper
l'equitazioneazzurra edun
avviodistagione dafavolaper
l'atletaveronese."Due vittorie
inaltrettantegare diCoppa del
Mondo"commentaentusiasta,
l'atletade"La Fenice."In
questoavviodistagione sto
ottenendoilmassimo. Misono
allenataintensamente per
riuscireadimpormi anche a
livello internazionalee
finalmentestoraccogliendo i
fruttidelmio duro lavoro. Sono
moltofeliceesperanzosaper
leprossime gare".
MonacodiBaviera:partenza
lenta,rimonta eaffermazioneal
fotofinish.Speriamo cheil
copionepossaripetersi piùvolte
nell'arcodiquestaannata".
Assolutoprotagonista del
copionediMonacoèstato ancheil
cavalloHarley,al qualeAnna
Cavallaro èlegataormai daun
rapportoindissolubile.
HARLEYDA APPLAUSI."Mi sono
esibitasulle note di"Conte
partirò"diAndreaBocelli,quasi
comesegnodiriconoscenzanei
confrontidel miocavalloHarleyconfessalei-.Il meritodelle mie
vittorievacondiviso conlui:mi ha
permessodispiccareil voloedi
raggiungerequestiimportanti
successi".SuccessicheAnna
Cavallaro stainiziandoad
intravvedereanche nellevestidi
longeur(allenatrice)divolteggio
equestre.
MARCHIODI FABBRICA.Nella
garadiSalisburgo Anna
Cavallaro habissatoil successo
diMonacodiBaviera,con
l'inconfondibilemarchio di
fabbrica. "Larimonta-afferma
l'atletaveronese,residente a
Belfiore-.Ho agguantatoil
primopostograzie adun
impeccabileesercizio
conclusivo a corpolibero.La
garadiSalisburgo haricalcato
nelledinamichequelladi
PERIODODA FAVOLA."Salisburgo
èstataspeciale anche perquestoconcludeAnnaCavallaro-. Le mie
dueallieveGiulia Marchesan e
MartaBertolaso sisono
rispettivamente piazzate alquinto
edal quattordicesimoposto nella
categoriajunior,avvicinandosi
sensibilmenteallivello deimigliori
prospettigiovanilidel volteggio
equestre.Sonoenormemente
soddisfatta.La strada intrapresa,
siacome atletachecome
allenatrice,èquellagiusta. Sto
vivendoun periodo dafavola".
mo preferito terminare la partita e vincerla sul campo”, commenta il coach dei verdeblù
Mirco Bresciani. La cronaca
del match racconta sessanta
minuti di sofferenza per i verdeblù. “Ma abbiamo sempre
tenuto sotto controllo i nostri
avversari”, precisa Bresciani.
Il secondo tempo praticamente non si è giocato. Il F&M
Cus Verona va subito vicino alla terza meta dopo pochi minuti ma non riesce a disinnescare la difesa tutta grinta del Rubano, che recupera metri e fiducia in campo. La giornata,
però, non è fortunata per gli
avversari patavini che perdono per infortunio un giocatore
dopo l’altro, tanto che non
avendo più uomini di prima linea obbligano l’arbitro a ordinare la mischia “no contest”,
dove non si può spingere ma si
deve solo introdurre l’ovale al
suo interno. Di fatto non si gioca quasi più, fino alla sospensione dell’arbitro che manda
tutti sotto la doccia, in attesa
di conoscere il verdetto del giudice sportivo che arriverà fra
tre giorni.
Inutile, quindi, guardare oggi alla classifica (tra l’altro domenica si è disputato solo un
match dell’ottavo turno di
campionato, quello vinto dalla Capitolina prima in classifica contro il Modena). Meglio
pensare a recuperare infortunati e indisponibili (domenica
anche Mariani ha dovuto abbandonare il campo di gioco
per uno stiramento). Il tempo
c’è: il F&M Cus Verona tornerà
in campo in casa il 23 dicembre contro Firenze. •
RUGBY,SERIE A. Domenicamatchsospeso permancanza di avversari
Cus Verona,ored’attesa
Arriverà il più5 atavolino
Poco più di un’ora di gioco per
conquistarsi quattro punti sul
campo con una vittoria sudata
ma meritata, tre giorni di tempo per vedersi invece assegnati 5 punti in classifica e una vittoria dal giudice sportivo. Il
match giocato domenica dal
Franklin&Marshall Cus Verona contro il Rubano Rugby
avrà il suo epilogo solo domani pomeriggio, quando il giudice sportivo dovrà pronunciarsi sulla sospensione della partita, al 33’ del secondo tempo
perché il Rubano “a causa di
infortuni, non disponeva più
del numero sufficiente per
proseguire la gara”. Questa la
decisione del direttore di gara
De Marco che ha mandato le
squadre negli spogliatoi sul
punteggio di 15-6 per i verdeblù. A questo punto è doverosa una precisazione. Nel campionato di Eccellenza e serie A
ciascuna gara non può iniziare con un numero di giocatori
inferiore a 15 e non può continuare con un numero inferiore. A meno che la riduzione di
questo numero minimo non
sia causato da sanzioni arbitrali o non sia determinato dal ricorso alla mischia senza contesa. A un certo punto del secondo tempo, la squadra padovana non aveva più giocatori da
mettere in campo e quindi De
Marco ha decretato la sospensione del match.
Basandosi su quanto scritto
dall’arbitro sul suo referto, il
giudice sportivo dovrebbe assegnare al F&M Cus Verona la
vittoria per 20-0, che porterebbe in dote anche 5 punti in classifica. “Certo è che noi avrem-
Unafase dell’accesomatchdisputato domenicacol Rubano