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Numero 57 6 ottobre 2009 Per ricevere ogni 15 giorni l’Etf News direttamente nella tua casella di posta clicca qui In cerca di conferme dopo la grande abbuffata A Azioni, bond, materie prime e tanto altro ancora. Dopo la grande abbuffata degli ultimi 2 trimestri, con i mercati azionari e le commodities che hanno catalizzato le attenzioni degli investitori, adesso i mercati finanziari sono in attesa di ulteriori conferme che diano nuova linfa al rally azionario. In attesa della nuova tornata di earning season, le evidenze economiche relative al mese di settembre hanno riservato un miglioramento dei dati economici meno significativo del previsto mettendo parzialmente in discussione la sostenibilità della ripresa economica globale. La recessione appare alle spalle, ma la disoccupazione Usa ai massimi dal 1983 (salita al 9,8% a settembre) fa temere che la ripresa dei consumi sarà difficoltosa nei prossimi trimestri e anche la forte ascesa dei prezzi delle materie prime potrebbe frenare la ripresa. Contesto di incertezza circa l'outlook economico che nelle ultime settimane ha riacceso l'interesse verso il reddito fisso con una risalita dei prezzi e conseguente discesa dei rendimenti. Per chi vuole trovare rifugio nei rendimenti assicurati dai bond è sempre più folta la schiera degli Exchange traded funds quotati a Milano che permettono di puntare sul mercato obbligazionario. A fine settembre iShares ha quotato 3 nuovi trackers, tra cui spicca l'iShares Barclays Euro Aggregate Bond, primo Etf obbligazionario “misto” di Piazza Affari con l’esposizione sia sui titoli di Stato sia sulle bond corporate. Nuove emissioni anche per EasyEtf che ha quotato 6 nuovi Etf azionari a cui faranno seguito nelle prossime settimane altri due nuovi Etf. Nuove emissioni a Milano per EasyEtf Nuove emissioni in Piazza Affari per EasyETF. L'emittente che fa capo a BNP Paribas quota oggi sul mercato ETFplus di Borsa Italiana 6 nuovi ETF e altre 2 sono in rampa di lancio che porteranno a 15 il numero degli Etf targati EasyEtf quotati a Milano. I nuovi trackers sono: EasyETF DJ South Korea Titans 30, EasyETF Euro STOXX 50, EasyETF FTSE Xinhua China 25, EasyETF S&P 100, EasyETF South Africa FTSE/JSE Top 40, EasyETF S-Box BNP Paribas Next 11 Emerging. TOL 2009, il 29 ottobre torna l'ETF Day Anche quest'anno largo spazio agli Exchange Trade Funds nel corso della 7^ edizione della Trading Online Expo, l’incontro dedicato al mondo del trading e dell’investimento online. L'evento organizzato da Borsa Italiana vedrà la mattina di giovedì 29 succedersi gli interventi degli emittenti di ETF che presenteranno le principali caratteristiche e i migliori utilizzi dei propri prodotti durante le tavole rotonde coordinate da un esperto di ETF e ETC. 2 Sei nuove emissioni per EasyEtf 4 Non solo azioni 7 Banche al test d’autunno 10 Focus Banca Imi 13 La nuova corsa al carbone 15 Osservatorio Etf Buona lettura EasyETF si rafforza a Piazza Affari Con la quotazione di 6 nuovi Etf l’emittente francese raddopia da oggi il numero di prodotti quotati sul mercato Etplus A breve il debutto di altri 2 tracker E EasyETF si rafforza a Piazza Affari. Il marchio di BNP Paribas che racchiude l’offerta di Etf ha lanciato oggi sul mercato EtfPlus di Borsa Italiana sei nuovi prodotti, mentre la quotazione di altri due ETF è attesa entro la fine del mese. I nuovi ETF porteranno a 15 i prodotti di EasyETF quotati su Borsa Italiana: 10 azionari, 3 obbligazionari e 2 che investono nelle commodity. A livello internazionale la gamma EasyETF comprende 64 ETF per un patrimonio in gestione di 3,658 miliardi di euro. I nuovi ETF offrono agli investitori italiani uno strumento semplice per investire nei principali mercati azionari dei paesi sviluppati e in una serie di mercati nuovi ed emergenti, altrimenti di difficile accesso. Nel dettaglio i sei Etf entrati in quotazione oggi sono: EasyETF Euro Stoxx 50, tracker che replica la performance dell’indice Euro Stoxx 50, costituito dalle 50 azioni più capitalizzate e liquide dei paesi dell’area Euro; EasyETF S&P 100, tracker che viene negoziato in euro ma senza copertura di cambio, replica la performance dell'indice S&P 100, paniere composto dalle azioni delle 100 maggiori società Usa in termini di capitalizzazione di borsa; EasyETF Next 11 Emerging fund, che replica la performance dell'indice S-Box BNP Paribas Next 11 Core 8 Emerging Countries, composto da azioni di società rappresentative dei mercati azionari degli 11 paesi considerati i futuri paesi emergenti: Bangladesh, Egitto, Indonesia, Iran, Corea, Messico, Nigeria, Pakistan, Filippine, Turchia e Vietnam. Al momento l’indice comprende titoli appartenenti a 8 delle 11 nazioni citate; EasyETF FTSE Xinhua China 25, fondo che replica l'indice FTSE/Xinhua China 25. Questo paniere è costituito dalle azioni delle 25 società cinesi più liquide quotate NUOVE EMISSIONI a Hong Kong: le H Shares (imprese della Repubblica Democratica Cinese) e le Red Chips (imprese ubicate fuori della Repubblica Democratica Cinese ma controllate dal governo cinese). EasyETF DJ South Korea Titans 30, che ha come obiettivo la replica della performance dell'indice Dow Jones South Korea Titans 30, composto dalle 30 azioni più liquide e a maggiore capitalizzazione della Corea del Sud; EasyETF South Africa FTSE/JSE Top 40, replica l'indice FTSE/JSE Top 40. L'indice comprende le 40 maggiori azioni in termini di capitalizzazione della borsa di Johannesburg. A breve approderanno sul mercato EtfPlus anche l’EasyETF Euro Stoxx 50 Double Short che offre una performance inversamente doppia rispetto a quella dell'indice azionario europeo DJ Euro Stoxx 50 e l’EasyETF EuroMTS Eonia specializzato sul mercato monetario dell’Eurozona. «Il lancio in Italia di questi nuovi otto Etf è frutto di una precisa scelta strategica che vede l’Italia tra i mercati al centro dello sviluppo di EasyETF, ha sottolineato Gian Luigi Pedemonte, responsabile per l’Italia di EasyETF. La capacità e l’esperienza di BNP Paribas Asset Management nella gestione di prodotti indicizzati – continua Pedemonte – ci rende unici in questo settore di mercato, grazie soprattutto alla qualità e alla competenza tecnica del nostro approccio di gestione». Tra le caratteristiche principali dei nuovi prodotti di EasyETF spicca il reinvestimento automatico all’interno del fondo dei dividendi distribuiti dalle società inserite nel paniere da replicare. I vantaggi per i risparmiatori sono notevoli. In primo luogo gli indici total return consentono di minimizzare i costi di intermediazione in capo agli ETF sia in termini effettivi poichè l'intermediario spesso applica una commissione per accreditare il dividendo sul conto, sia in termini di giorni valuta visto che spesso passa quasi un mese tra la data in cui lo strumento quota ex-cedola e la data di pagamento del dividendo. Da non trascurare inoltre che il reinvestimento automatico del dividendo permette di evitare il problema relativo alla scelta di come riallocare la somma incassata sotto forma di dividendo. Particolare attenzione è rivolta anche a minimizzare il tracking error, ovvero le differenze di rendimento tra l’indice sottostante e la performance conseguita dell’ETF. Intervento reso possibile grazie alla collaborazione dei gestori di BNP Paribas Asset Management che forniscono indicazioni su come ridurre i costi di transazione e di riallocazione dei titoli, come nel caso di operazioni straordinarie sulle società presenti nei portafogli dei sottostanti. La quotazione dei nuovi ETF sul listino milanese avviene dopo l’annuncio del maggio scorso relativo all’accordo tra BNP Paribas e AXA Investment Managers con il quale AXA trasferirà a BNP Paribas Asset Management, entro la fine dell’anno, la gestione operativa degli ETF sulle commodities, immobiliari, settoriali, sul credito e infrastrutture, che rappresentano 22 fondi ed un totale in gestione di 1,3 miliardi di euro. Massimiliano Volpe I nuovi prodotti di EasyETF ETF COMMISSIONE DI GESTIONE CODICE ISIN GESTIONE DIVIDENDI EASYETF DJ SOUTH KOREA TITANS 30 0,55% FR0010636530 TOTAL RETURN EASYETF EURO STOXX 50 0,25% FR0010129072 TOTAL RETURN EASYETF FTSE XINHUA CHINA 25 0,60% FR0010636589 TOTAL RETURN EASYETF S&P 100 0,30% FR0010616300 TOTAL RETURN EASYETF SOUTH AFRICA FTSE/JSE TOP 40 0,65% FR0010636571 TOTAL RETURN EASYETF NEXT 11 EMERGING 0,85% FR0010616656 TOTAL RETURN EASYETF EURO STOXX 50 DOUBLE SHORT 0,50% FR0010689695 TOTAL RETURN EASYETF EUROMTS EONIA 0,15% FR0010616268 TOTAL RETURN Fonte: EasyETF 3 FOCUS MERCATI 4 Quale asset allocation dopo il Grande Rally? La voglia di equity rimane elevata anche dopo due trimestri di forti rialzi, ma permane un velo di incertezza sull’outlook economico che tiene alto l’interesse verso il reddito fisso I mercati azionari si sono appena lasciati alla spalle il secondo trimestre consecutivo con crescita a doppia cifra. Per Wall Street si è trattato del miglior "back-to-back" dal lontano 1975 con un balzo del 34% per lo S&P 500 portando fino a circa +60% il bilancio dai minimi a 12 anni toccati il 9 marzo scorso. Se 7 mesi fa i multipli a cui quotavano le azioni erano a livelli estremamente bassi rendendo l'equity una delle asset class da privilegiare con il progressivo diffondersi della prospettiva di una rapida uscita dalla recessione, ai livelli attuali le azioni viaggiano a multipli decisamente più elevati, sui massimi degli ultimi 5 anni, e per sostenere ulteriori rialzi dei listini sarà necessaria una forte ripresa degli utili nei prossimi trimestri. Considerando che storicamente i ritorni azionari di lungo periodo risultano del 910% annuo (dividendi inclusi), i mercati in pochi mesi hanno prodotto un rendimento che mediamente necessita 5 anni per essere conseguito. Pertanto, considerando anche l’incertezza circa le prospettive di ripresa economica, i prossimi mesi si prospettano meno redditizi per le azioni. “Troppo, troppo presto e troppo velocemente”, è stato l’ultimo giudizio sul rally delle Borse espresso da Nouriel Roubini, economista di origini turche che aveva previsto la crisi finanziaria. Roubini ora si aspetta un ritorno alla realtà sui mercati nei prossimi trimestri quando gli investitori si renderanno conto che il recupero economico non sarà veloce, con una ripresa non a “V” ma molto più simile a una “U”. Parla invece di andamento a "W" dell'economia il ceo di Hsbc, Michael Geoghegan, che pertanto si attende una nuova flessione, mentre Bill Gross di Pimco, il più importante gestore obbligazionario al mondo, ha ipotizzato l'avvio I di una "nuova normalità" caratterizzata da tassi di crescita inferiori al 2% e performance del mercato azionario al di sotto del 5% annuo. Prevalenza d'ottimismo invece tra le case d'affari con Credit Suisse e Nomura che indicano per fine 2009 vedono lo S&P 500 in area 1.100 punti, circa l’8% sopra i livelli attuali. Credit Suisse si attende sorprese positive dalla nuova tornata di trimestrali rimarcando come il consensus di Eps che risulta ancora sotto il livello di Eps del secondo quarter (14,7 dollari rispetto ai 15,5 $ del II trim.). View positiva pertanto sull'azionario con Eps 2010 atteso in progresso del 29% il prossimo anno. FOCUS MERCATI Permane incertezza su ripresa economica, il reddito fisso riacquista appeal Nell’ultima settimana le Borse hanno tirato il fiato. Movimento che è andato a vantaggio dei bond saliti in termini di prezzo. Il rendimento sul Treasury decennale Usa, che negli ultimi mesi aveva fluttuato tra 3,5% e 4%, si è riavvicinato al 3%. "I bond stanno al momento beneficiando dei dubbi sulla sostenibilità della ripresa economica che dovrebbe essere iniziata nel terzo trimestre", rimarcano gli esperti di Bsi, con gli ultimi dati macro di settembre che in parte stanno deludendo le attese. Il World Economic Outlook di autunno presentato dal Fondo Monetario Internazionale, nonostante siano state ritoccate al rialzo le stime di crescita globale per il 2010, ribadisce come la ripresa dell'economia mondiale sarà lenta e faticosa. Le principali economie dovranno soprattutto fronteggiare una nuova sfida legata alle difficili condizioni del mercato del lavoro (disoccupazione al 9,8% negli Stati Uniti a settembre, sui massimi degli ultimi 26 anni) che inevitabilmente freneranno i consumi. "Se la ripresa economica sarà moderata, abbattere la disoccupazione sarà complicato e richiederà tempo", ha rimarcato ultimamente Ben Bernanke, presidente della Federal Reserve. "L'outlook sulla disoccupazione è destinato a rimanere debole - rimarca Société Générale nella sua global asset allocation relativa all'ultimo trimestre 2009 - con il picco che dovrebbe essere toccato nel 2010. Ma la disoccupazione è destinata a rimanere elevata anche i successivi 2 anni". Il modello di asset allocation tattica di SocGen risulta prudente sulle azioni per il loro elevato profilo di rischio, mentre è overweight sui bonds, in particolare sui titoli di Stato europei. Accento sul nodo occupazione anche da parte di Ing che ritiene che le prospettive siano di disoccupazione in crescita almeno fino alla metà del prossimo anno. Le imprese appaiono propense a limitare al massimo i costi del personale al fine di sostenere gli I tre nuovi ETF obbligazionari targati iShares 1) L’iShares Barclays Euro Aggregate Bond permette una esposizione a un paniere di obbligazioni investment grade denominate in Euro, inclusi titoli di Stato, obbligazioni cartolarizzate e corporate bonds. Il fondo replica l’indice Barclays Capital Euro Aggregate Bond offrendo un’esposizione liquida nell’universo investment grade dei principali Paesi sviluppati. Circa la metà dei titoli attualmente ricompresi nell'indice presenta rating "AAA". Tra i paesi maggiormente rappresentati spiccano Germania (22,4%), Francia (21,45%) e Italia (14,38%). La scadenza media delle obbligazioni presenti nel paniere risulta di 6,84 anni. L'indice viene ribilanciato ogni mese. 2) L'iShares Barclays Euro Corporate Bond permette una esposizione a un paniere diversificato di obbligazioni corporate investment grade. Il fondo replica l’indice Barclays Capital Euro Corporate Bond che ha accesso a un diversificato paniere di oltre 1200 obbligazioni societarie investment grade denominate in euro. Oltre il 40% delle obbligazioni attualmente incluse nell’indice appartengono al settore finanziario. Tra i paesi maggiormente rappresentati spiccano Francia (20,26%), Paesi Bassi (20,12%) e Stati Uniti (12,73%). La scadenza media delle obbligazioni presenti nel paniere risulta di 6,9 anni. Anche questo indice viene ribilanciato ogni mese. 3) Infine l'iShares Barclays Euro Treasury Bond 0-1 permette un’esposizione a un paniere diversificato di obbligazioni governative denominate in euro con un range di scadenza da 0 a 12 mesi. Il fondo replica l’indice Barclays Capital Euro Treasury 0-12 months bond. La scadenza media delle obbligazioni governative risulta di 0,44 anni. Il rating della maggioranza delle emissioni è di tripla A (62,89%). Caratteristiche dei 3 nuovi ETF iShares quotati a Milano ETF ISHARES BARCLAYS EURO AGGREGATE BOND ISHARES BARCLAYS EURO CORPORATE BOND ISHARES BARCLAYS EURO TREASURY BOND 0-1 EMITTENTE ISHARES ISHARES ISHARES CATEGORIA OBBLIGAZIONARIO MISTO OBBLIGAZIONARIO CORPORATE TITOLI DI STATO EURO EURO EURO VALUTA CODICE NEGOZIAZIONE CODICE ISIN CSTO TOTALE ANNUO DIVIDENDO IEAG IEAC IEGE IE00B3DKXQ41 IE00B3F81R35 IE00B3FH7618 0,25% 0,20% 0,20% SEMESTRALE SEMESTRALE SEMESTRALE Fonte: iShares 5 6 FOCUS MERCATI utili. Nonostante il momentum di breve faccia propendere verso il mercato azionario, Ing mantiene una view neutral tra equity e bonds rimarcando come dopo il 2010 i bassi consumi dovrebbero pesare sulla crescita degli utili. Ing rimarca come, nonostante il crescente appetito al rischio, ultimamente i bond governativi hanno performato bene portando a un calo dei rendimenti. Le principali ragioni vanno scovate nel calo dell'offerta di titoli di Stato, nella minore volatilità e dalle pressioni al ribasso sull'inflazione. Ing si attende il calo dei rendimenti del Bund decennale tedesco al 3% circa in virtù dei bassi livelli dei tassi di interesse. Tassi bassi che spingono gli investitori a cercare rendimenti più elevati nel lungo termine. Tendenza che inevitabilmente si traduce in forti richieste di titoli a lunga scadenza e calo dei loro rendimenti. Volgendo invece lo sguardo alle obbligazioni societarie, in grado di offrire ritorni superiori rispetto ai titoli di Stato, il crescente appetito al rischio ha spinto gli investitori a guardare con sempre maggior interesse il mercato del credito che in questi mesi ha visto emissioni record da parte delle società in certa di mezzi per aumentare la liquidità a disposizione. "Le obbligazioni ad alto rendimento sono rimaste indietro e questo significa che comparate con altre categorie di bond presentano valutazioni più attraenti", rimarca l'ultimo update mensile di Ing Investment Management che mantiene una preferenza per le obbligazioni inve- stment grade, ossia quelle a più elevato merito di credito e conseguentemente con minor livello di rischio. Naturalmente le società che effettuano emissioni ad alto rendimento sono tendenzialmente più sensibili a contesti di crescita economica bassa e presentano un debito più cospicuo. Però, rimarca Ing, nel breve termine le attese di trimestri di forte crescita dovrebbero far sì che gli investitori tralascino momentaneamente tali rischi. Si amplia la scelta tra gli Etf obbligazionari Sempre più folta la pattuglia degli Exchange traded funds quotati a Milano che permettono di puntare sul mercato obbligazionario. A fine settembre iShares ha quotato 3 nuovi strumenti (vedi Box pag 5) tra cui spicca l'iShares Barclays Euro Aggregate Bond, primo Etf obbligazionario “misto” di Piazza Affari con l’esposizione sia sui titoli di Stato sia sulle obbligazioni corporate. “A seguito della crisi dei mercati del 2008 - ha commentato Emanuele Bellingeri, responsabile per il mercato italiano di iShares - il reddito fisso ha cominciato ad attrarre l’attenzione degli investitori come mai in precedenza. In questo momento di grande interesse e quindi di forte raccolta, iShares ha deciso di offrire anche al mercato italiano una vasta gamma di fondi obbligazionari, unici per diversificazione e qualità dell’offerta”. Titta Ferraro db x-trackers Indici a portata di mano Puntare sui ribassi dei mercati Exchange Traded Fund (ETF) Commissione di gestione annua1 DJ EURO STOXX 50® Short ETF 0,40% ShortDAX® ETF 0,40% S&P 500® Short ETF 0,50% DJ STOXX 600® Banks Short ETF 0,50% DJ STOXX 600® Health Care Short ETF 0,50% DJ STOXX 600® Oil & Gas Short ETF 0,50% DJ STOXX 600® Technology Short ETF 0,50% DJ STOXX 600® Telecommunications Short ETF 0,50% Short iBoxx® Euro Sovereigns Eurozone TR ETF 0,15% iTraxx® Europe 5-year TR Short ETF 0,18% iTraxx® HiVol 5-year TR Short ETF 0,21% iTraxx® Crossover 5-year TR Short ETF 0,24% 1 Ora disponibili in Borsa Italiana Deutsche Bank Exchange Traded Funds Codice di negoziazione XSSX XSDX XSPS XS7S XSDS XSES XS8S XSKS XSGL XTE5 XTH5 XTC5 In caso di negoziazione in borsa possono essere applicate le commissioni e gli altri oneri richiesti dagli intermediari www.dbxtrackers.it Numero Verde 800 90 22 55 A Passion to Perform. Avvertenze – Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto, completo e semplificato, nonché il documento di quotazione relativo al comparto db x-trackers di riferimento. Potete ottenere gratuitamente tali documenti presso Deutsche Bank AG, Via Santa Margherita 4, 20121 Milano e sul sito www.dbxtrackers.com. Deutsche Bank AG e gli sponsor degli indici non rilasciano alcuna dichiarazione o garanzia circa i rendimenti che possono essere ottenuti dall’utilizzo del relativo indice. La pubblicazione del presente documento non costituisce una modalità di offerta al pubblico da parte di Deutsche Bank AG e non costituisce o intende fornire alcun giudizio, da parte della stessa, sull’opportunità dell’eventuale investimento ivi descritto. Il capitale investito non è protetto o garantito. Pertanto si possono subire delle perdite. ETF SETTORIALI Banche al test d’autunno dopo un trimestre d’oro Il Fondo monetario internazionale e l’Ocse cercano di rassicurare gli investitori sulla solidità del comparto finanziario, ma secondo i gestori le zone d’ombra restano. Nel breve strategie più aggressive, nel lungo prevale la prudenza B Banche, che ossessione. A due anni dallo scoppio del dissesto subprime, i grandi istituti finanziari americani ed europei, o meglio i grandi imputati della Grande Crisi, continuano a dividere istituzioni, investitori e money manager. C’è chi grida al rischio imminente di nuove svalutazioni, chi a bilanci che devono essere ripuliti, chi sposa un atteggiamento attendista e chi si professa ottimista, almeno nel breve termine. Tra annunci di conti che non tornano o che tornano con operazioni straordinarie, mancate distribuzioni di cedole e ridimensionamenti degli organici la strada maestra per chi non vuole farsi mancare il settore bancario in portafoglio il suggerimento degli esperti di Borsa contattati da Etf News è quello di navigare a vista. Anche se nell’ultimo trimestre i mercati finanziari hanno messo a segno la migliore performance degli ultimi dieci anni e il comparto banking è balzato in prima linea (+154% il DJ Stoxx 600 Banks), con tutte le premesse per una fase di risalita degli utili nei prossimi trimestri, la prudenza resta d’obbligo in vista di possibili sorprese negative sui mercati. Tutti danno i numeri. La rimonta dei mercati avviata in primavera ha coinvolto innanzitutto il mondo bancario. Ma adesso con l’arrivo della stagione autunnale gli spauracchi di una possibile debacle sono tornati a fare compagnia ai gestori. E così è partita la fase di promotion delle authority. Il Fondo Monetario ci ha provato, ma alla fine ci è riuscito solo a metà: ha rivisto la scorsa settimana al ribasso le stime sul totale di perdite del settore finanziario mondiale legate alla crisi nel periodo 2007-2010, ritenendo comunque che i rischi di ricaduta del quadro economico si confermeranno alti. La nuova stima sulle perdite nel settore finanziario è stata individuata a 3.400 miliardi di dollari, erano 4.000 lo scorso aprile. Nessun miglioramento ha coinvolto le stime sulle svalutazioni che le banche dovranno fare sui loro asset da qui alla fine del 2010: anzi, il conto è salito a 1.500 miliardi di dollari. Numeri che si “ritrovano” nell’allarme lanciato a fine settembre da un’altra istituzione di rango, l’Ocse. Nel suo ultimo rapporto pubblicato sull’economia Ue, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha sottolineato che l’incertezza persi- 7 8 ETF SETTORIALI Il richiamo del comparto bancario 37% 23% 22% 12% 7% Overweight Moderatamente overweight Neutral Moderatamente Underweight underweight Fonte: Indagine European Bank Ceo Conference stente nel settore bancario “richiede ulteriori azioni quali stress test sistematici, rigorosi e trasparenti per chiarire le esigenze di capitale delle singole banche europee”. Secondo questi tecnici, le incertezze che rimangono nei paesi dell’Unione sono principalmente da collegare alla svalutazione degli asset nei bilanci delle banche in quanto “potrebbero non essere capitalizzate a sufficienza, per fronteggiare un ulteriore peggioramento delle condizioni economiche”. Per gli addetti ai lavori il quadro resta difficile. Anche se le istituzioni cercano di lanciare segnali di fiducia, non è facile tornare a pensare del tutto positivo, dicono gli addetti ai lavori. Come notano gli esperti del team European Equities di Schroders la situazione delle banche sembra migliorare molto più rapidamente di quanto non ci si aspettasse in questa fase del ciclo economico. A loro avviso, visto il livello di contrazione del Pil, la portata delle perdite è stata inferiore alle attese. Tuttavia – sottolineano i money manager - se si tiene conto delle azioni di politica monetaria un effetto indesiderato delle misure prese dalle principali Banche centrali, contrario alle intenzioni dei governi, è stato quello di consentire alle banche d’investimento di realizzare ingen- DJ Stoxx 600 Banks, ultimi 12 mesi 250 200 150 100 Ott Dic 2008 Feb Apr Giu 2009 Ago Fonte: Bloomberg ti profitti. Che sarebbero dunque con i piedi d’argilla. Suonano il campanello d’allarme Pierre Olivier Beffy e Jean Baptiste Pethe di Exane BNP Paribas secondo cui non è affatto da escludere una nuova stagione di credit crunch. A loro avviso “al di là di quello che viene indicato dal Fmi il sistema finanziario resta molto vulnerabile a un deterioramento proprio a causa delle condizioni del mondo bancario”. Gli analisti riconoscono che sono stati riaperti i rubinetti del mercato del credito, ma denunciano che la metodologia per calcolare le perdite del settore banking europeo continui a restare oscura. Come ricorda anche Giorgio Radaelli, chief global strategist di BSI, “gli europei calcolano i capital ratios in modo più benevolo di quanto fatto negli stress test americani”. Nonostante questa osservazione il risultato non cambia.“La nostra impressione - prosegue lo strategist - è che la situazione bancaria globale, pur migliorata rispetto a un anno fa, non sia tanto tranquillizzante quanto quella descritta dalle autorità europee”. E a supporto di questa “impressione”, Radaelli cita la raccomandazione di Mario Draghi, membro del Comitato Esecutivo della Bce e capo del Financial Stability Forum, affinché le banche continuino a consolidare la loro capitalizzazione nonostante il risultato "benevolo" dello stress test. Secondo gli esperti del team European Equities di Schroders anche per quanto riguarda le prospettive normative il futuro rimane incerto: a loro avviso esiste il rischio che il varo di regole eccessivamente severe finisca col soffocare la ripresa. Gettone di presenza sulle banche: sì o no? “Ora più che mai diventa importante saper agire con il giusto tempismo ed essere in grado di strutturare i propri investimenti con molto equilibrio”, si limita a dire Jens Wilhelm, membro dei consiglio d'amministrazione e portfolio manager di Union Investment. Negli ultimi mesi le banche hanno fatto il botto sulle Borse, cercando di recupare terreno dopo un 2008 horribilis. E adesso? C’è chi sposa un approccio prudente e suggerisce di starne fuori, chi invece come Alistair Ryan di Ubs si professa ottimista. “Nonostante di solito settembre non sia il mese migliore per scommettere sui mercati, quest'anno quasi tutti i comparti azionari hanno registrato un andamento positivo, i volumi si sono mantenuti abbastanza alti e i costi di raccolta per le banche si sono attestati vicino ai minimi storici”, snocciola l’esperto, adducendo questi motivi per giustificare la sua revisione al rialzo delle stime sul com- ETF SETTORIALI parto bancario europeo. In particolare Ubs ha rivisto al rialzo le proprie stime di Eps 2009 del 4%, ritenendo inoltre che il prossimo anno gli utili bancari saranno in grado di salire del 17%. Al di là della decisione di alzare le previsioni anche per l’analista dela casa d’affari elvetica rimangono motivi di preoccupazione, principalmente legati al valore della moneta e all'inflazione, superabili in Europa almeno nel breve periodo visto che a suo avviso la situazione sembra stabile. Le banche europee convincono anche Derek De Vries, capo economista di Bank of America Merrill Lynch, che consiglia un atteggiamento “overweight” sul settore. Secondo questo esperto le ulteriori revisioni sulle stime di utile per azione al di là delle interessanti valutazioni offrono il potenziale per assistere a re-rating del mondo bancario. “La stabilizzazione degli accantonamenti, il potenziamento del patrimonio, le curve dei rendimenti, i ricavi da trading sono materiale interessante per studiare la profittabilità del mondo bancario", sostiene lo strategist, citando a favore della sua tesi anche un recente sondaggio svolto in occasione dell’European Bank Ceo Conference, tenutasi tra il 29 settembre e il primo ottobre scorso, su un panel di oltre 200 intervistati, che si sono detti pronti a investire sul settore finanziario. In realtà chi ha fiutato il mood in Borsa si è già posizionato. “La maggior parte degli investitori ha tenuto una posizione prudente su questo comparto fino a marzo scorso, ma ad oggi gli investitori sono sovrapesati – spiega De Vries - . Questa posizione overweight, che tiene conto della possibilità di assistere ad ulteriori aumenti di capitale, ci porta a ritenere che alcuni di loro non abbiano bisogno di correre ad aumentare la loro esposizione al settore”. Per tutti gli altri potrebbe non essere troppo tardi. La stagione degli aumenti di capitale aperta recentemente a suo avviso potrebbe rappresentare un’ottima opportunità per valutare un approccio più aggressivo al comparto, nel breve termine. Per chi ha intenzione di farlo a piazza Affari sono quotati tre Etf settoriali (il Lyxor DJ Stoxx 600 Banks, il db x-trackers DJ Stoxx 600 Banks e l’iShares DJ Stoxx 600 Banks Swap) che hanno come sottostante i principali titoli bancari del Vecchio Continente. Per chi invece ritiene che il settore bancario perderà terreno c'è l'etf Db x-Trackers Dj Stoxx 600 Banks Short Etf, che replica all'inverso l'andamento dello stesso Dow Jones Stoxx 600 Banks. Nell’indice spicca il peso di Hsbc (con il 16,1810%), del Banco Santander (con il 10,96%), di Bnp Paribas (con il 6,3049%),di Ubs (con 5,243%) di Barclays (con il 5,4317%) e di Unicredit (con il 5,1703%). Micaela Osella D77A><6O>DC6G>D4 6O>DC6G>D4^H=6G:H# 9eckdgk[i_fh[i[dj_bWYkhlWZ[bbWh_fh[iW"_I^Wh[iZ_ifed[Z_kdW]WccWZ_ebjh[)/&;J<" Z_Yk_.,gkejWj_ik8ehiW?jWb_WdW"f[hW_kjWhl_Wc[jj[h[_dWjjebWleijhWijhWj[]_WZ__dl[ij_c[dje$ 9dkZkd^kZYZiZdeedgijc^i|!cd^X^h^Vbd# lll#^H]VgZh#^i>H=6G:H1<D3-%%-.-%-* 8WhYbWoi=beXWb?dl[ijehiB_c_j[ZÉ8=?BÊ"ieY_[j}Wkjeh_ppWjW[Z_iY_fb_dWjWZWbbW<_dWdY_WbI[hl_Y[i7kj^eh_joÉ<I7Ê"h_bWiY_W_bfh[i[dj[ZeYkc[dje[iYbki_lWc[dj[f[hkie Z[bbW Yb_[dj[bW _ij_jkp_edWb[ _d ?jWb_W f[hjWdje i_ Z_\ÓZW gkWbi_Wi_ Wbjhe ie]][jje ZWb \Wh[ W\ÓZWc[dje ikbb[ _d\ehcWp_ed_ _d [iie Yedj[dkj[$ _I^Wh[i fbY [ _I^Wh[i ?? fbY Z_ i[]k_jeÉb[IeY_[j}ÊiedeieY_[j}Z__dl[ij_c[djeYebb[jj_leWYWf_jWb[lWh_WX_b["YedfWii_l_j}i[]h[]Wj[jhWYecfWhj_"eh]Wd_ppWj[W_i[di_Z[bb[b[]]__hbWdZ[i_[Wkjeh_ppWj[ ZWb <_dWdY_Wb H[]kbWjeh _d ?hbWdZW$ BÊ[b[dYe Z[_ YecfWhj_ gkejWj_ _d ?jWb_W" bW l[hi_ed[ Yecfb[jW [ i[cfb_ÓYWjW Z[b Fheif[jje _d\ehcWj_le Z[bb[ IeY_[j}" _b :eYkc[dje Z_ gkejWp_ed[Z[_\edZ__I^Wh[i"bÊkbj_ceX_bWdY_eZÊ[i[hY_p_e[X_bWdY_ei[c[ijhWb[Z[bb[IeY_[j}iedefkXXb_YWj__ikbi_jem[XZ[bb[IeY_[j}WbbÊ_dZ_h_ppemmm$_I^Wh[i$Yec__ ikbi_jem[XZ[bbW8ehiW_hbWdZ[i[WbbÊ_dZ_h_ppemmm$_i[$_[[___ikbi_jem[XZ_8ehiW?jWb_WdWI$f$7WbbÊ_dZ_h_ppemmm$XehiW_jWb_WdW$_j$JWb_ZeYkc[dj_iedeWZ_ifei_p_ed[Z[b fkXXb_Ye d[bbW jhWZkp_ed[ _jWb_WdW Y[hj_ÓYWjW Yed\ehc[ WbbÊeh_]_dWb[$ =b_ _dl[ij_jeh_ feiiede h_Y[l[h[ ]hWjk_jWc[dj[ Yef_W Z[_ ikZZ[jj_ ZeYkc[dj_ W Zec_Y_b_efh[l_Wh_Y^_[ijWiYh_jjWWbb[IeY_[j}$F[h_d\ehcWp_ed_Z[jjW]b_Wj[ik]b_ed[h_WYWh_YeZ[_\edZ_[ikbb[Yecc_ii_ed_Wffb_YWX_b_W]b__dl[ij_jeh_ i_ h_cWdZW Wb :eYkc[dje Z_ gkejWp_ed[ [ WbbW l[hi_ed[ Yecfb[jW [ i[cfb_ÓYWjW Z[b Fheif[jje _d\ehcWj_le$ É_I^Wh[iÊ kd cWhY^_e Yecc[hY_Wb[ h[]_ijhWjeZ_8WhYbWoi=beXWb?dl[ijehi"D$7$(&&/8WhYbWoi=beXWb?dl[ijehiB_c_j[Z$Jkjj__Z_h_jj_h_i[hlWj_$H[\$.,+,(($ 9 10 FOCUS BANCA IMI Mercati azionari, l’intonazione resta positiva L’APPROFONDIMENTO DI BANCA IMI Principali indici azionari con rialzi a doppia cifra da inizio anno. Impetuoso rally degli ultimi mesi che fa aumentare nel breve periodo le possibilità di ritracciamenti dell’azionario, mentre nel medio termine l’intonazione dovrebbe restare positiva Collegati al sito www.bancaimi.it per leggere tutte le ricerche o ascoltare i risultati con il servizio Podcast I I mercati azionari continuano a beneficiare dell’elevata liquidità presente nel sistema, anche se la salita molto ripida registrata dai principali indici e le imminenti resistenze impongono maggior cautela. In tale contesto, in un’ottica di medio periodo, l’intonazione dei mercati azionari resta positiva, mentre nel breve aumentano le probabilità di ritracciamenti fisiologici all’interno del trend rialzista in atto. Dopo un 2008 disastroso con performance in calo del 45% in Europa e del 35% negli Stati Uniti, pur essendo il 2009 un anno di recessione, da gennaio i principali indici stanno guadagnando tra il 15 e il 18% sulle aspettative di una ripresa nel 2010, grazie alle caratteristiche anticipatorie del mercato azionario. Il quadro macroeconomico di fondo evidenzia un progressivo miglioramento sia in Europa che negli Stati Uniti; infatti, già nel 3° trimestre 2009 la recessione potrebbe essere finita, con il PIL statunitense che dovrebbe tornare a crescere intorno allo 0,8% rispetto al trimestre precedente, grazie alla contribuzione di quasi tutte le componenti della domanda domestica, anche se quest’ultima è per la maggior parte sostenuta da fattori temporanei quali gli stimoli fiscali e il ciclo delle scorte. Per l’anno in corso le nostre stime sul PIL negli Stati Uniti indicano un calo del 2,6%, a cui dovrebbe seguire una crescita del 2,2% per il 2010. In Europa, le attese restano più deboli, con una flessione del 3,8% sul 2009, solo parzialmente compensata da un +0,8% per l’anno successivo. Per quanto riguarda il contesto domestico, il PIL dovrebbe registrare una flessione del 5% per il 2009 e una crescita dello 0,5% per il 2010. Alla luce di tali considerazioni e nell’attuale contesto di miglioramento, comunque, ci si domanda quanto sia sostenibile una ripresa della crescita rapida e marcata, tale giustificare nuovi consistenti apprezzamenti dei listini azionari. Una ripresa più lenta di quanto scontato dai mercati attualmente potrebbe ridimensionare la salita delle quotazioni, anche se al momento i mer- cati azionari continuano ad attrarre la forte liquidità in circolazione grazie anche allo scarso rendimento delle altre tipologie di investimento.. In un’ottica fondamentale a livello di area geografica, secondo le stime attese di consenso, gli utili relativi all’S&P500 sono attesi in crescita del 17,9% sul triennio 2009-11 e nello specifico la svolta si avrebbe nel 2010 con un aumento del 25,7% e del 23,2% nel 2011. A fronte di tali aspettative, i multipli di P/E stimati dal consenso risultano pari a 17,36x sul 2009, a 13,81x sul 2010 e a 11,21x sul 2011. Per il 2009 il consenso prevede utili in calo del 24,2%, rispetto ad attese di crescita pari al 30,2% per il 2010 e del 21,9% per il 2011, a fronte di multipli di P/E attesi pari a 16,93x nel 2009, a 13,05x nel 2010 e a 10,7x nel 2011. Analizzando lo spaccato settoriale, per il 2010 si conferma una forte contribuzione del tecnologico e dei settori ciclici che si comparano con le importanti decrescite stimate sul 2009. Relativamente al premio al rischio si segnala la graduale diminuzione nel corso degli ultimi mesi sia sul mercato statunitense, che su quello europeo; infatti, dopo i picchi raggiunti nei primi mesi dell’anno, quello sull’ S&P500 è sceso drasticamente, passando dal 7,7% di gennaio all’attuale 5%, in concomitanza con l’attenuarsi delle tensioni sul mercato e grazie all’elevata liquidità che ha innalzato la propensione al rischio da parte degli investitori. A livello settoriale i comparti che hanno registrato la riduzione maggiore sono stati i ciclici come l’Assicurativo, i Tecnologici e l’Auto, anche se quest’ultimo beneficia dell’uscita dall’S&P500 di General Motor. Il valore per il benchmark europeo rimane più elevato rispetto a quello dell’S&P500, a dimostrazione che l’investimento sul mercato del Vecchio Continente viene considerato leggermente più rischioso a causa della minore crescita economica attesa. A livello settoriale, la flessione più elevata è stata registrata dal settore delle Risorse di base con un valore che è passato dal 7,9% di inizio FOCUS BANCA IMI anno all’attuale 1,9%. Tecnicamente lo Stoxx600 incontra una forte area di opposizione a 245 il cui mancato superamento potrebbe dar luogo a ritracciamenti nel breve. Eventuali cedimenti dell’area 233-230 confermate dal cedimento di 228 condurrebbe verso i livelli chiave posti a 224-220. Solo la perdita di questi ultimi indebolirebbe il quadro tecnico con successivi obiettivi in prima battuta a 216-212 e successivamente a sull’importante barriera supportiva posta a 200-195. Sul fronte opposto, il superamento di 245-247,5 fornirebbe nuova forza con primi obiettivi a 256,5 e successivi a 262 e in un’ottica di maggior respiro la violazione di tali livelli condurrebbe verso i target di medio periodo posti a 291-293. Relativamente all’S&P500, il grafico mensile evidenzia chiaramente l’inversione del trend negativo dell’ultimo biennio, e in un’ottica di medio periodo l’intonazione resta al rialzo. Nel breve il mancato superamento di 1075-80 ha provocato un ritracciamento e la perdita di 1040 ha favorito il test sull’area 1019-18. Il cedimento di quest’ultimo confermato dalla perdita di 1012 riproporrebbe obiettivi in area 1001-999 e infine verso l’area supportiva di forte valenza posta a 980-978. La rottura di quest’ultima condurrebbe verso 950 e successivamente a 930-927. Sul fronte opposto, il ritorno sopra 1050-55 confermato dalla violazione di 1075-80 favorirebbe allunghi verso 1100-1120 con successivi obiettivi a 1140-50. Prospettive e forza relativa dei comparti Europei. Nell’ultimo trimestre il rialzo dei mercati ha premiato soprattutto i comparti a maggior beta, fra cui bancari, assicurativi, immobiliari industriali e lusso, che ad oggi mostrano ancora forza relativa, anche se in fasi di eventuali ritracciamenti potrebbero indebo- lirsi. Il Bancario resta forte nonostante l’introduzione di coefficienti patrimoniali (Tier1) più stringenti a livello europeo e le nuove possibili difficoltà del sistema finanziario statunitense. Permangono le criticità legate al deterioramento del portafoglio crediti, conseguente alla crisi economica, che potrebbero condurre a nuove operazioni di ricapitalizzazione da parte di alcuni principali gruppi bancari europei. In termini di multipli di P/E attesi dal consenso, il comparto sta quotando a premio sia sul 2009 che sul 2010 rispetto al benchmark di riferimento. L’Assicurativo recupera fortemente dai minimi anche se in misura inferiore rispetto al Bancario, pur presentando prospettive di crescita migliori; infatti, il consenso stima utili in crescita sia per il 2009 che per il 2010, a fronte di valori di P/E ancora a sconto. Il contributo maggiore continua ad essere rappresentato dal segmento Vita, che sta beneficiando del contesto positivo sui mercati azionari, mentre il Danni sembra aver toccato il picco negativo dal quale ci si attende una ripresa. Tra le criticità segnaliamo che in prospettiva il settore potrebbe risentire dell’introduzione delle nuove norme relative alla direttiva comunitaria Solvency II, che entrerà in vigore nel 2012. In particolare, verranno previsti nuovi requisiti di capitale più stringenti per rendere i gruppi del settore più attrezzati a fronteggiare nuove eventuali turbolenze di mercato. Al momento, le compagnie maggiormente esposte risultano quelle britanniche, con la necessità di effettuare ulteriori ricapitalizzazioni stimate in 30-70 mld di sterline, seguite da quelle tedesche e francesi. I Costruttori e Cementieri continuano a beneficiare del contesto positivo di mercato date le caratteristiche cicliche, anche se le stime di consenso sugli utili 2010 non compensano i cali attesi sul 2009, data la difficoltà nel tor- Multipli, crescite e PEG dei principali indici azionari (€). EUROSTOXX EUROSTOXX 50 STOXX 600 DAX CAC 40 FTSE 100 IBEX 35 FTSE MIB FTSE ALL SHARE SMI S&P500 NASDAQ COMPOSITE DOW JONES INDUSTRIAL NIKKEI 225 HANG SENG SENSEX 30 BOVESPA RTS INTERFAX VALORE P/E 2009 P/E 2010E VAR. EPS % 2009E VAR. EPS % 2010E 264,03 2.810,4 238,62 5.554,5 3.720,7 23.053,5 11.518,2 23.053,5 23.531,7 6.255,1 1.029,8 2.057,4 9.509,2 9.978,6 20.955,3 17.134,6 60.459,3 1.266,8 16,57 13,70 15,45 18,21 15,92 16,21 13,15 15,18 15,80 15,11 17,36 25,49 15,21 52,95 14,92 18,94 14,91 11,89 12,73 11,31 12,43 12,90 12,06 12,77 11,82 12,11 12,46 12,15 13,81 17,95 12,72 19,44 12,69 16,38 12,12 8,45 -24,2 -18,2 -16,4 -21,0 -26,9 -36,8 -24,6 -37,4 -35,3 175,5 4,7 1,6 -22,4 45,1 13,6 3,7 -29,4 -45,9 30,2 21,2 24,3 41,2 32,0 26,9 11,2 25,3 26,7 24,3 25,7 42,0 19,6 172,3 17,6 15,7 23,0 40,6 VAR. EPS MEDIO% 2009-11E 9,3 6,9 9,8 14,1 8,6 5,5 1,9 3,5 4,7 70,8 17,9 22,4 7,0 84,5 16,4 12,1 3,4 10,5 VAR. EPS MEDIO %2010-11E 26,0 19,4 22,9 31,6 26,4 26,7 15,1 24,0 24,7 18,5 24,4 32,9 21,7 104,2 17,9 16,3 19,9 38,6 PEG SUL BIENNIO 2010-11E 0,64 0,71 0,67 0,58 0,60 0,61 0,87 0,63 0,64 0,82 0,71 0,78 0,70 0,51 0,83 1,17 0,75 0,31 Fonte: Banca IMI 11 12 FOCUS BANCA IMI nare a crescere nei mercati più industrializzati (secondo dati Eurostat, nel mese di luglio la produzione del settore costruzioni è calata in Europa del 10,8% a/a e del 2% m/m), compensata dalla migliore performance della domanda nei mercati emergenti (Asia, Africa e America Latina). Nel breve, il comparto resta comunque influenzato positivamente dai ripetuti segnali di ripresa che giungono dai dati macro del settore immobiliare residenziale statunitense, che beneficiano anche degli incentivi statali. L’amministrazione Obama starebbe, infatti, valutando la possibilità di allargare gli aiuti nel settore immobiliare, raddoppiando il credito d’imposta in vigore attualmente (pari a 8.000 dollari per chi acquista la prima casa) e estendendo il beneficio a tutti i soggetti che acquistano un immobile. Il Tecnologico continua a beneficiare della forza del Nasdaq e sui fondamentali il consenso mantiene positive le attese di crescita per i prossimi trimestri. L’Energia continua a risentire della barriera di forte valenza incontrata dal petrolio che non riesce a superare i 75 dollari. In tale contesto gli “Integrati” si presentano come più difensivi, anche se la maggiore propensione al rischio esistente sui mercati sta premiando soprattutto la divisione “Oil Services” (più esposti al ciclo), nonostante le difficoltà rappresentate dal calo degli ordinativi, causate dalla congiuntura sfavorevole e anche da quotazioni del greggio di gran lunga inferiori ai massimi dello scorso anno. Le basse crescite attese sulle Utility penalizzano il comparto nei periodi di recupero, nonostante i multipli a sconto e i buoni dividendi attesi. Il consenso stima una crescita degli utili per il 2010 (+4,1%) dopo un calo del 7,1% per quest’anno. I gruppi domestici stanno risentendo anche della riapertura, da parte della Commissione Europea, della procedura di infrazione nei confronti dello stato italiano e delle società interessate riguardante gli aiuti di stato collegati alla moratoria fiscale. Tale eventualità potrebbe avere un impatto negativo sul dividendo 2009 che al momento rimane ancora l’appeal più interessante a livello europeo (+4,9% stimato dal consenso per il biennio 20092010). Resta debole anche il Telefonico, nonostante la componente speculativa legata agli accordi e ai processi di aggregazione tra i principali gruppi europei. Il settore rimane comunque attraente da un punto di vista della remunerazione sui dividendi, con una stima del “dividend yield” medio per il periodo 2009-2010 pari al 7%. Relativamente ai fondamentali, il consenso mantiene leggermente positive le crescite degli utili per l’anno in corso, stimando un miglioramento più consistente per il successivo. Continua la debolezza dell’Auto, nonostante persistano i segnali positivi derivanti dalle immatricolazioni di auto in Europa; infatti, nel mese di agosto la crescita è stata del 3% a/a dopo quella pari al 2,8% di luglio, grazie ancora all’effetto positivo degli incentivi statali. Da inizio anno la variazione negativa rispetto all’analogo periodo del precedente esercizio si è attenuata a -8,2% e dall’analisi dell’andamento tendenziale dei primi otto mesi emerge il forte effetto degli incentivi statali. Il venire meno di questi ultimi in alcuni paesi (per esempio Germania) e le incertezze sul loro rinnovo in altri stanno condizionando l’andamento del settore. Recuperano forza i Farmaceutici sostenuti anche dall’avvicinarsi del periodo critico per l’influenza A, con attesa di un aumento della richiesta dei vaccini antinfluenzali. A cura di Laura Carozza e Piero Toia (Servizio Studi e Ricerche, Intesa Sanpaolo). Il presente articolo costituisce l'estratto di un documento di ricerca redatto da Intesa Sanpaolo e distribuito da BancaIMI. Per ogni dettaglio informativo relativo al documento, alle avvertenze e ai conflitti di interesse dell'analista, di BancaIMI e del Gruppo Bancario di appartenenza (IntesaSanpaolo) si invita a voler consultare il sito www.bancaimi.it. FOCUS COMMODITY 13 I giganti emergenti sostengono la domanda di carbone Nel 2009 la Cina è passata da esportatrice a importatrice netta di carbone e insieme all’India farà da traino anche nei prossimi anni alla domanda di quella che rimane la principale fonte da cui si produce energia 800 800 Renewables Nuclear Coal Natural Gas Liquidas Renewables Nuclear Coal Natural Gas Liquids 700 700 600 600 500 500 400 400 300 300 200 200 2030 2026 2028 2028 2022 2024 2024 2018 2020 2020 2014 2016 2016 2010 2012 2012 2006 2008 2008 2002 2004 2004 1998 2000 2000 1994 1996 1996 1990 1992 1992 1986 1988 1988 00 1982 100 100 1984 1984 L Fonti energetiche: evoluzione dei consumi 1980 1980 La recessione ha frenato solo parzialmente la domanda di energia con il carbone - che da solo concorre alla produzione del 43% dell’energia mondiale (dati 2008) – che continua ad attirare l’interesse degli investitori. Forza del carbone testimoniata dall’andamento dell'indice Russell Global Coal, che comprende al suo interno società quotate che operano principalmente nella produzione ed estrazione del carbone, che ha visto i propri valori quasi raddoppiarsi da inizio 2009 (+88% da inizio anno dopo il ritracciamento delle ultime settimane). Anche il bilancio a 5 anni risulta largamente positivo: valori più che triplicati che si confrontano con l’andamento sostanzialmente piatto dei principali indici azionari mondiali nello stesso arco di tempo. Le prospettive future vedono i combustibili fossili continuare a dominare la produzione di energia nella maggior parte dei Paesi. Dopo il petrolio, utilizzato prevalentemente per i trasporti e nel riscaldamento degli ambienti, il carbone e il gas naturale appaiono destinati a rimanere le fonti di energia più importanti. Inoltre, in base alle riserve accertate e ai previsti livelli di consumo, la dispo- Fonte: Stime IEA nibilità di carbone appare garantita per ancora alcuni secoli. Tra i fattori che stanno trainando la domanda di carbone e di conseguenza il suo settore di riferimento c’è primariamente la forte domanda in arrivo dalla Cina, primo consumatore al mondo di energia elettrica generata dal carbone, e dall’altro gigante emergente asiatico, l’India. L’Asia assorbe circa la metà dei consumi di carbone con una fetta del 40% che va alla sola Cina. 14 FOCUS COMMODITY L’Etf per puntare sul settore carbonifero Per cavalcare i rialzi del carbone a Piazza Affari è presente solo Etfs Russell Global Coal Fund, tracker che mira a replicare l'andamento del Russell Global Coal Index, che a sua volta misura la performance di tutti i titoli del settore carbonifero inclusi nel Russell Global Index. Attualmente sono 52 i titoli presenti nell'indice che vede una prevalenza geografica delle compagnie statunitensi (37%) e cinesi (32%), seguite a distanza da quelle indonesiane (11%). Percentuale che secondo le proiezioni dell’ International Energy Agency (IEA) dovrebbe salire al 50% entro il 2030 con l’80% dell’aumento della domanda di carbone che nei prossimi 2 decenni dipenderà dal tandem Cina-India. BHP Billiton, il colosso minerario che attraverso la joint venture BHP Mitsubishi Alliance con la giapponese Mitsubishi Corp. risulta il principale produttore mondiale di carbone, ritiene che la domanda cinese di carbone sia sostenibile. Le importazioni di carbone nel Paese asiatico secondo BHP saranno pari a 30 milioni di tonnellate quest'anno, ossia un milione di tonnellate in più rispetto al 2008 e tre milioni di tonnellate in più rispetto al 2007. La Grande Crisi ha inoltre comportato la chiusura di diverse miniere di carbone a causa dei costi diventati eccessivi nel corso del 2008 trasformando la Cina da esportatore a importatore netto di carbone nel giro di 12 mesi. Forte domanda anche dall’India come conferma l’intenzione del colosso statale Coal India di aumentare da 403,7 a 435 milioni di tonnellate la propria produzione annua di carbone aumentando l'import e cercando un'importante acquisizione per aumentare la propria capacità. Anche la forte risalita del gas naturale nell’ultimo mese, con quotazioni raddoppiate in poche settimane dopo il crollo dei mesi scorsi, dovrebbe contribuire a rin- Russell Global Coal vs indici azionari 600 600 Russell Coal Russell Coal S&P 500 S&P 500 DowSTOXX Jones STOXX 50 eros nano Dow Jones 50 MSCI World MSCI World 500 500 400 400 300 300 200 200 100 100 forzare ulteriormente la domanda di carbone. "I forti indicatori macro degli ultimi mesi - rimarcano gli esperti di Ubs - suggeriscono un rafforzamento della domanda nei prossimi mesi, oltre alla normalizzazione dei prezzi del gas nel corso del 2010" che comporterà una minore convenienza del gas rispetto al carbone. Ubs ritiene così che i prezzi del thermal coal e del carbon coke dovrebbero salire nel 2010 rispettivamente del 27 e del 32% sui mercati asiatici. A sospingere il carbone saranno naturalmente i colossi emergenti dell'Asia, con il balzo dell'import dell'India nella prima metà del 2009 che, a detta di Ubs, è destinato a crescere nei prossimi 5 anni con l'avvio di mega progetti per lo sfruttamento di giacimenti non utilizzati da parte di Australia e Indonesia. Le nuove frontiere del carbone pulito La green revolution targata Obama ha messo in grande risalto il ruolo che giocheranno nel prossimo futuro le energie alternative anche se non è mancato il sostegno alle fonti di energie tradizionali. Rispetto al gas naturale, più rispettoso dell’ambiente con emissioni di gas serra limitate, il carbone rimane uno dei combustibili fossili più inquinanti. Per abbattere le emissioni nocive è stata rilanciata in grande stile la sfida del “clean coal” (carbone pulito) che attraverso l’applicazione di tecnologie avanzate permette di ridurre notevolmente le emissioni. Negli Usa, dove circa il 50% dell’energia elettrica è prodotta attraverso il carbone, è partito un nuovo studio di fattibilità del progetto FutureGen che mira a produrre idrogeno attraverso il carbone. Appoggiato inizialmente dall’amministrazione Bush e poi abbandonato a inizio 2008 per gli eccessivi costi che richiedeva, FutureGen quest’anno è stato rispolverato. A giugno il segretario all’Energia dell’amministrazione Obama, Steven Chun, ha annunciato una nuova intesa tra il Dipartimento dell’Energia Us e la FutureGen Alliance, consorzio di 20 società produttrici di carbone che ha seguito il progetto fin dai suoi albori. Per il 2010 è attesa una nuova stima dei costi complessivi del progetto su cui il Dipartimento dell’Energia investirebbe oltre 1 miliardo di dollari. Sostanziosi investimenti anche in Europa con oltre 1 mld di euro stanziato da Bruxelles per lo sviluppo della tecnologia CSS (Carbon Capture and Storage) attraverso la quale le moderne centrali energetiche dovrebbero provvedere alla cattura e stoccaggio del CO2. Source: Bloomberg; All returns are converted into USD 00 Jul-04 Lug-04 Jul-05 Lug-05 Jul-06 Lug-06 Jul-07 Lug-07 Jul-08 Lug-08 Jul-09 Lug-09 Fonte: Bloomberg Titta Ferraro OSSERVATORIO ETF 15 Etf in cifre I MIGLIORI A 1 MESE PREZZO € VOLUMI PER % 1 MESE PER % 6 MESI TREND BT TREND MT Lyxor Etf Russia 22,29 75.257 12,01 37,37 ▲ ▲ Db X-Trackers Msci Russia 16,96 16.259 11,07 39,52 ▲ ▲ Market Access Daxglobal Russia 31,83 1.198 10,60 48,05 ▲ ▲ Ishares Msci Brazil 35,58 98.659 10,26 43,70 ▲ ▲ Db X-Trackers Msci Brazil 40,22 20.897 10,19 44,52 ▲ ▲ EUROPA - EuroStoxx 50 2900 2600 2300 2000 Mag 09 Giu Lug Ago Set Ott I MIGLIORI A 6 MESI PREZZO € VOLUMI TREND BT TREND MT Market Access Dj Turkey Titans 20 115,43 104 PER % 1 MESE PER % 6 MESI 0,99 96,78 ▲ ▲ Ishares Dj Stoxx 600 Bank 41,09 357 -1,08 83,60 = ▲ Lyxor Etf Leveraged Ftse Mib 17,06 1.304.835 4,98 82,38 ▲ ▲ Ishares Dj Stoxx 600 Insurance 23,98 38 6,39 77,10 ▲ ▲ Lyxor Etf Turkey 37,34 8.273 0,38 71,68 ▲ = Eurostoxx50 S&P Mib Dax30 Ftse100 Cac40 Chiusura Var. % 3mesi Var. % 6mesi Var. % 12mesi 2791 22831 5509 5024 3675 19,78 24,02 19,03 20,41 19,79 28,80 37,91 27,29 26,48 26,02 -2,15 -3,19 2,78 10,06 -0,54 USA - S&P 500 1100 I PEGGIORI A 1 MESE PREZZO € VOLUMI TREND BT TREND MT Lyxor Etf Privex 3,07 8.278 PER % 1 MESE PER % 6 MESI -9,84 33,30 ▼ = Ishares Ftse Epra Uk Property 3,935 48.153 -7,90 30,08 ▼ ▲ Lyxor Etf Japan Topix 66,71 7.985 -6,80 5,86 ▼ ▼ Db X-Trackers Msci Japan 23,74 13.040 -6,72 6,41 ▼ ▼ Ishares Msci Japan Fund 6,515 235.785 -6,66 5,66 ▼ ▼ I PEGGIORI A 6 MESI PREZZO € VOLUMI PER % 1 MESE PER % 6 MESI TREND BT TREND MT Lyxor Etf Xbear Ftse Mib 38,46 712.678 -5,97 -54,33 ▼ ▼ Db X-Trackers Dj Stoxx 600 Banks Short 32,62 30.435 0,62 -42,22 = ▼ Lyxor Etf Bear Ftse Mib 42,91 55.379 -2,76 -30,89 ▼ ▼ Db X-Trackers Dj Eurostoxx 50 Short 37,72 156.888 -1,44 -25,86 = ▼ Lxyor Etf Short Strategy Europe 92,25 1.299 -1,00 -23,38 ▲ ▼ TREND BT TREND MT I PIÙ SCAMBIATI /QUANTITÀ PREZZO € VOLUMI PER % 1 MESE PER % 6 MESI Lyxor Etf Leveraged Ftse Mib 17,06 1.304.835 4,98 82,38 ▲ ▲ Ishares S&P 500 Index Fund 7,0075 765.141 -0,57 13,87 = ▲ Lyxor Etf Xbear Ftse Mib 38,46 712.678 -5,97 -54,33 ▼ ▼ Lyxor Etf Ftse Mib 22,755 478.675 2,61 33,27 ▲ ▲ Lyxor Etf Levdax 32,73 403.103 3,74 49,11 = ▲ I PIÙ SCAMBIATI /VALORE PREZZO € VOLUMI TREND BT TREND MT Lyxor Etf Xbear Ftse Mib 38,46 35.599.070 -5,97 -54,33 ▼ ▼ Lyxor Etf Leveraged Ftse Mib 17,06 28.120.310 4,98 82,38 ▲ ▲ Lyxor Etf Levdax 32,73 16.921.570 3,74 49,11 = ▲ Lyxor Etf Ftse Mib 22,755 11.701.810 2,61 33,27 ▲ ▲ 27,7 9.438.400 1,17 26,08 = ▲ Ishares Dj Euro Stoxx 50 PER % 1 MESE PER % 6 MESI 1000 900 800 Mag 09 Giu Dow Jones S&P 500 Nasdaq Russell 2000 Lug Ago Ott Set Chiusura Var. % 3mesi Var. % 6mesi Var. % 12mesi 9488 1025 1662 580 15,31 15,77 16,28 19,65 20,36 24,53 27,61 32,07 -3,57 -1,55 18,73 -0,81 FAR EAST - Nikkei 1000 9500 8000 Mag 09 Giappone Cina Russia Brasile Ago Set Giu Lug Chiusura Var. % 3mesi Var. % 6mesi Var. % 12mesi 9674 497 1227 61172 0,11 -0,24 35,65 23,20 9,41 42,46 66,96 41,21 -7,46 61,52 44,26 48,14 Ott COMMODITY - Crb 270 240 I PIÙ ATTIVI /VALORE PREZZO € VOLUMI TREND BT TREND MT Ishares Dj Stoxx 600 Insurance 23,98 300% PER % 1 MESE PER % 6 MESI 6,39 77,10 ▲ ▲ Ishares Dj Stoxx 600 Utility 62,42 293% -0,48 25,14 = ▲ Ishares Dj Euro Stoxx 26,05 265% 0,73 36,46 = ▲ Powershares Dynamic Italy 6,465 262% 4,11 53,93 ▲ ▲ Ishares Dj Stoxx 600 Financial 37,91 242% -0,73 32,41 ▼ ▲ 210 Mag 09 Crb Brent Oro Cacao Giu Lug Ott Set Ago Chiusura Var. % 3mesi Var. % 6mesi Var. % 12mesi 253 70 1017 3001 6,70 10,38 10,29 30,80 14,12 38,49 16,97 16,25 -21,52 -19,49 18,16 31,23 Fonte: Bloomberg - dati aggiornati al 05/10/2009 Nelle tabelle sono riportati solamente gli Etf quotati sul segmento ETFplus di Borsa Italiana Spa. I dati sono elaborati su base quindicinale. Il trend indicato nelle ultime due colonne è dato dall’incrocio di due medie mobili. Per quella di breve periodo, l’indicazione è positiva tutte le volte che la media mobile esponenziale a 5 giorni perfora verso l'alto quella a 20 giorni mentre è negativa ogni volta che la media a 5 giorni perfora verso il basso quella a 20 giorni. Per quello di medio termine l’indicazione è positiva tutte le volte che la media mobile esponenziale a 20 giorni perfora verso l'alto quella a 50 giorni mentre è negativa ogni volta che la media a 20 giorni perfora verso il basso quella a 50 giorni. OSSERVATORIO ETF Commento agli Etf Dalla Russia con furore. Nel corso delle ultime quattro settimane è stata proprio la Borsa di Mosca a catalizzare l’attenzione degli investitori. Tra i tracker quotati sul mercato Etfplus di Borsa Italiana la performance migliore è stata messa a segno dal Lyxor Etf Russia (+12,01%), seguita dal db X-Trackers Msci Russia (+11,97%) e poi dal Market Access Daxglobal Russia (+10,60%). A sei mesi i principali rialzi sono stati registrati dal Market Access Dj Turkey Titans 20 (+96,78%), dall’Ishares Dj Stoxx 600 Bank (+83,60%) e dal Lyxor Etf Leveraged Ftse Mib (+82,38%). Penalizzati invece nell’ultimo mese di scambio il Lyxor Etf Privex (-9,84%), l’Ishares Ftse Epra Uk Property (7,90%) e poi il Lyxor Etf Japan Topix (-6,80%). A sei mesi le performance peggiori sono state conseguite dal Lyxor Etf Xbear Ftse Mib (-54%), dal db X-Trackers Dj Stoxx 600 Banks Short (-42,22%) e dal Lyxor Etf Bear Ftse Mib (-30,89%). Tra gli Etf più scambiati per quantità spicca il Lyxor Etf Leveraged Ftse Mib con una media giornaliera di 1,3 milioni di pezzi. Seguono l’Ishares S&P 500 Index con 765mila unità e poi il Lyxor Etf Xbear Ftse Mib con 712 mila pezzi. Ai vertici degli scambi per controvalore spicca il Lyxor Etf Xbear Ftse Mib con una media di 35,59 milioni di euro. Seguono il Lyxor Etf Leveraged Ftse Mib con scambi per 28,12 milioni di euro e poi il Lyxor Etf Levdax con un controvalore medio per 16,92 milioni di euro. Il maggiore incremento nei volumi di scambio è stato messo a segno dall’Ishares Dj Stoxx 600 Insurance (+300%). A ruota l’Ishares Dj Stoxx 600 Utility (+297%) e poi l’Ishares Dj Euro Stoxx (+265%). SCEGLI LA CHIAREZZA E LA SEMPLICITÀ: “LYXOR ETF EURO CORPORATE BOND” (CRPE IM) L’ETF “Lyxor ETF Euro Corporate Bond” (CRPE IM) consente di superare le problematiche di un investimento diretto in obbligazioni societarie che, tipicamente, possono essere caratterizzate da accesso difficoltoso ai titoli, liquidità limitata, negoziazione costosa, lotti minimi elevati, ecc.... L’ETF espone l’investitore ad un basket ottimizzato di obbligazioni societarie in Euro, aggiornate trimestralmente, e selezionate in base a: 1) Elevato Rating (“investment grade”); 2) Alta capitalizzazione (minimo Euro 750 Milioni); 3) Spiccata Liquidità. Investimento minimo: 1 ETF (circa 100 Euro) - Costo totale (TER): 0,20% all’anno - Ampia diversificazione: 40 emittenti differenti Fondo armonizzato con patrimonio segregato per legge e non aggredibile - Negoziazione su Borsa Italiana - Liquidità da Société Générale, Abaxbank, Banca IMI e UniCredit Nome: Lyxor ETF Euro Corporate Bond - Bloomberg: CRPE IM - Isin: FR0010737544 Richiedi gratuitamente la documentazione di tutti gli ETF di Lyxor a: w w w . E T F . i t i n f o @ E T F. i t (*) Lyxor è il 1° emittente di ETF in Italia in termini di Patrimonio (47,47%), Contratti (48,90%) e Controvalore (49,58%) (fonte: Borsa Italiana per l’anno 2008). Questo è un messaggio pubblicitario e non costituisce sollecitazione, offerta, consulenza o raccomandazione all’investimento. Il valore dell’ETF può aumentare o diminuire nel corso del tempo e l’investitore potrebbe non essere in grado di recuperare l’intero importo originariamente investito. Prima dell'adesione leggere attentamente il Prospetto Semplificato e Completo ed il Documento di Quotazione disponibili sul sito www.ETF.it e presso Société Générale, Listed Products, via Olona 2, 20123 Milano. La presente newsletter ETF News ha carattere puramente informativo e non rappresenta né un’offerta né una sollecitazione ad effettuare alcuna operazione di acquisto o vendita di strumenti finanziari. Il Documento è stato preparato da Brown Editore S.p.A (l’editore) in completa autonomia e riflette quindi esclusivamente le opinioni e le valutazioni dell’Editore stesso. 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