martello 2010-18
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martello 2010-18
FOGLIO VOLANTE EDITO A PESCINA DA FRANCO MASSIMO BOTTICCHIO – DIRETTORE ANGELO VENTI – REGISTRAZIONE TRIBUNALE AVEZZANO N. 176/2004 – ANNO VII - NUMERO 18 (SETTEMBRE 2010) REDAZIONE VIA DANTE 3, PESCINA (67057) AQ E-MAIL: [email protected] – http://www.site.it – CICLINPROP LOCALITÀ PETOGNA 15 LUCO DEI MARSI – DISTRIBUZIONE GRATUITA PATOLOGIE DI SUPERTESTIMONI A volte ritornano ...anche dallo schermo! er diverse volte siamo stati tentati di ricorrerci, alla popolare trasmissione «Chi l’ha visto?», pur di rintracciarlo, quel Maurizio Giorgetti da Viterbo, ideatore della solenne panzana rubricata nelle recenti cronache fontamaresi sotto la voce «clinica del futuro». Mai ci saremmo aspettati di vederlo incarnare, con la sua bella barba, uno scoop di quella nota trasmissione di Rai3. E’ successo anche questo, a conferma che l’Italia è un paese ormai avviato ad un inarrestabile declino. Da quel che abbiamo potuto comprendere tra una risata e l’altra, nella trasmissione del 15 settembre scorso, il su non lodato Giorgetti ha riferito di avere ascoltato, nel 1983, le conversazioni di esponenti della banda della Magliana su“una ragazzina da prelevare“, identificata senza meno nella povera Emanuela Orlandi, poi effettivamente sottratta all’affetto dei suoi e mai più ritrovata. Addirittura, già il giorno successivo ci è toccato in sorte di leggere, dal sito ufficiale di «Chi l’ha visto?», che – estrema solerzia che raramente si registra – il Giorgetti «è stato ascoltato in procura per circa due ore e mezza dal procuratore aggiunto Capaldo e dal pm Maisto che si occupano delle indagini sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. All’interrogatorio era presente il capo della Squadra Mobile di Roma Vittorio Rizzi». Già dal mattino successivo al programma, i due più importanti siti di informazione abruzzesi – PrimaDaNoi.it e abruzzo24ore.tv – sono usciti richiamando la vicenda della Clinica del futuro, riprendendo anche un paio di nostre frasi, e ponendo il sensato dilemma dell’affidabilità (ovvero dell’attendibilità) di un simile supertestimone. La punizione alle due redazioni è giunta immediata, sotto forma di una missiva, redatta da quella tale dottoressa Annamaria Lucia Vero che già all’epoca della clinica agiva quale architetto de “La Grande Europa srl”. Il testo di tale missiva, l’uso spregiudicato della lingua italiana ci richiama alla mente i volantini dei quali venimmo fatti oggetto all’epoca, merita sinceramente di essere trascritto (il testo è esattamente conforme all’originale): P TAGLIACOZZO – Mattina movimentata, ieri, in via Vittorio Veneto in pieno centro, a Tagliacozzo. Un imprenditore, M.G., ha minacciato di gettarsi dal tetto della struttura alberghiera che gestisce, per protestare contro un provvedimento amministrativo adottato dal settore della locale Polizia Municipale. Questioni amministrative, nulla-osta e cose del genere, che a norma di legge impediscono lo svolgimento della normale attività. Per richiamare l’attenzione delle autorità locali e sovraccomunali, M.G. è salito sul tetto minacciando di lanciarsi nel vuoto se sul posto non si fosse recato il Prefetto al quale esporre le proprie ragioni. Scattato l’allarme, in viaVeneto sono confluite pattuglie di Carabinieri ed ambulanze allo scopo di far desistere l’uomo dai suoi propositi. Dopo un breve colloquio con alcuni funzionari e grazie anche al convincente intervento del Luogotenente dei Carabinieri, Luigi Brancasi, M.G. si è convinto ad abbandonare la precaria e scomoda posizione. Al termine della protesta, sono stati acquisiti carteggi e documenti forniti dallo stesso imprenditore, che a suo parere sarebbe ostacolato nello svolgimento della sua attività da una lunga serie di pastoie burocratiche. Tutto ora è al vaglio degli inquirenti. Sta di fatto che se col suo gesto, singolare e clamoroso, M.G. intendeva richiamare su di sé e sulla struttura alberghiera che gestisce l’attenzione dei numerosi turisti, passanti e curiosi, non ha fallito l’obiettivo. R.G. (Il Tempo, 28 luglio 2005) [FOTO PIETRO GUIDA] —Messaggio inoltrato ————— Da: La Grande Europa srl Vero Annamaria Lucia <[email protected]> Date: 16 settembre 2010 21:53 Oggetto: A: [email protected], [email protected], [email protected] MINORENNE SOTTOPOSTA A CURE DI PRONTO SOCCORSO? MA CERTO LORO ERANO CON L’ALLORA LORO CARO SINDACO DI PESCINA TOCCARELLI COMUNISTA, CHE FESTEGGIAVANO CON IL VESCOVO L’AVER PRESO IN GIRO UN NOTAIO DELL’AQUILA DAL QUALE NON SI SONO MAI PRESENTATI PER FARE L’ATTO DI VENDITA DELL’IMMOBILE NEL QUALE SAREBBE NATO L’OSPEDALE CARDIOCHIRURGICO, TUTTO DOCUMENTATO, DIFATTI TUTTI COLORO CHE SE L’OSPEDALE SI FOSSE POTUTO REALIZZARE SI SAREBBERO POTUTI SALVARE LA VITA ED INVECE SONO MORTI, SARANNO PER SEMPRE SULLE LORO COSCIENZE, SCUSATE DIMENTICAVO CHE VERMI COME LORO NON NE HANNO, ASPETTO LORO E VOSTRE DENUNCIE, MA ABBIATE IL FEGATO DI PUBBLICARE IL PRESENTE. FIRMATO DA TUTTA LA DIREZIONE NAZIONALE DEL PARTITO POLITICO SOGNO ITALIANO DA LA VICE SEGRETARIA NAZIONALE ANNAMARIA LUCIA VERO DALL’AMMINISTRATORE UNICO DELLA SOCIETÀ LA GRANDE EUROPA SRL DOTT.SSA ANNAMARIA LUCIA VERO FASCISTA CON ONORE BUONASERA, VISTO CHE SULLA VOSTRA PAGINA ONLINE NON É POSSIBILE IMMETTERE COMMENTI, NONOSTANTE REGISTRAZIONE EFFETTUATA, MA NON MI MERAVIGLIO, MI PRESENTO SONO LA DOTT.SSA ANNAMARIA LUCIA VERO, AMMINISTRATORE UNICO DELLA SOCIETÀ LA GRANDE EUROPA SRL, NONCHÉ SOCIA, NONCHÉ VICE SEGRETARIA NAZIONALE DEL PARTITO POLITICO SOGNO ITALIANO, DEL QUALE IL PREMIER É GIORGETTI MAURIZIO, NONCHÉ FASCISTA CON ONORE, NONCHÉ CAMERATA DELLA MIA METÀ ANIMA(NEL VOSTRO GERGO MOGLIE, CONVIVENTE, AMANTE, O COME PIU’VI AGGRADA) DI GIORGETTI MAURIZIO. VENGO HA RISPONDERE ALLE CAZZATE DETTE DA I DUE MASCALZONI ANGELOVENTI E MASSIMO BOTTICCHIO, NON GLI É BASTATO CHE CON PROVVEDIMENTO DEL TRIBUNALE DI AVEZZANO, IL MARTELLO DEL FUCINO FU’OSCURATO ONLINE E SEQUESTRATE TUTTE LE COPIE CARTACEE DELLE CAVOLATE SCRITTE INERENTI I SOTTOSCRITTI? NON VI É PROBLEMA, HO APPENA DATO MANDATO ALL’AVVOCATO PIETRO SCHIAVONE DEL FORO DI FOGGIA DI QUERELARE I DUE FARABBUTTI COMUNISTI VENDUTI E LA VOSTRA REDAZIONE PER CIO’ CHE AVETE PUBBLICATO SENZA AVER UN MINIMO DI FONDAMENTO, LA SOTTOSCRITTA AMMINISTRATORE DAL 2004 É COLEI CHE HA DENUNCIATO ALLA GUARDIA DI FINANZA DI ROMA CHE DI CONSEGUENZA TRAMITE LA PROCURA DISTRETTUALE ANTIMAFIA DI ROMA, FASCICOLO NELLE MANI DEL DOTT. DE FALCO CHE HA CHIUSO LE INDAGINI RINVIANDO HA GIUDIZIO TUTTI COLORO CHE PER IL VENTI E BOTTICCHIO SONO PERSONE PER BENE COME LORO, TRA CUI LUIGI DROGHINI, STEFANO BARBIS, IL LOR CARO ENRICO NICOLETTI, I QUALI CON ESTORSIONI EFFETTUATE NEI NOSTRI CONFRONTI CI IMPOSERO DIVENDERE UNO DEI NOSTRI IMMOBILI SITO IN SCURCOLA MARSICANA, MA DOVE VIVEVANO IL VENTI E BOTTICCHIO QUANDO ALLA SOTTOSCRITTA VENIVANO TAGLIATI I FREINI DELLA MACCHINA? O QUANDO VENIVO SCARAVENTATA FUORI STRADA? O QUANDO HANNO INVESTITO MIA FIGLIA ALL’EPOCA —La missiva della Vero, ovviamente, contiene una serie di menzogne. Ad esempio il tribunale non ha mai oscurato il sito de Il Martello e non ha mai sequestrato le copie stampate: esiste invece una sentenza di archiviazione in cui si afferma che il contenuto degli articoli oggetto di indagini risponde a verità. Accussarci poi di connivenza con la Banda della Magliana - o addirittura con l’ex sindaco Toccarelli - è isilarante e dà la misura della credibilità e dello stato di chi le formula. Per questo - ma anche per non intasare i tribunali con processi assurdi - ci asterremo dal denunciare la Vero per i reati di diffamazione e calunnia, ma invitiamo chi di dovere a prendere i provvedimenti del caso. Ma torniamo ai fatti. Per quanto si sia ventilato che all’incontro tra inquirenti romani e Giorgetti (dalla trasmissione sobriamente definito compromesso per «reati finanziari» nonché reduce dalle patrie galere [ecco dov’era!]) ne sarebbero seguiti altri, pensiamo che così non sarà. E non solo perché nella puntata di mercoledì scorso sugli sviluppi di tale caso non sia stata fatta parola. A tutto c’è un limite ...speriamo. Angelo Venti ltre due anni fa, sull’ultimo numero cartaceo di AUTOCITAZIONI DI COSE TRITE E RITRITE Questo dopo aver scovato, costui, – insieme a pochi pazzi riuniti intorno a Libera, tra l’evidente imbarazzo delle Autorità – site.it/marsica, il direttore anche di questo foglio, tale una minuzia quale il cosiddetto tesoro di Ciancimino reinvestito Venti Angelo di loc. Petogna, constatava amaramente il a Tagliacozzo (con tutta la rete burocratico-imprenditoriale totale collasso morale ed etico della nostra politica regionale puntualmente riprodottasi poi, per superfetazione, con gli stes(si era ai tempi dell’arresto di Ottaviano Del Turco, già si annusi identici elementi e nomi, in L’Aquila, dopo il terremoto), essersi occupato di Cam sava nell’aria quello di Lucianone D’Alfonso), nei termini che seguono: Sono gli attori e la società civile a non essere più gli stessi: l’opinione pubblica è rasse- ed Aciam, aver letteralmente sputtanato il progetto di riconversione dello zuccherignata, la stampa è sempre più imbavagliata, i magistrati più isolati e i partiti - intesi ficio di Celano attraverso l’idea termovalorizzante della società Rivalutazione Trara come forme di organizzazione democratica dei cittadini - sono spariti. srl (quella che nelle intercettazioni pubblicate in questi giorni spicca per opacità nel Indipendentemente dall’esito - cioè se i magistrati riusciranno o no a provare le accuse pur opacissimo mare dei terribili colloqui dei nostri rappresentanti intercettati nelrivolte agli indagati - quello che emerge è il dramma della politica che abdica il suo ruolo l’ambito dell’inchiesta Di Zio-Venturoni) appartenente a Piccone (padre), Aracu e fondamentale e cede il potere reale a comitati di affari che non devono più rispondere al compagnia bella. Poi, centri commerciali fasulli, parchi scientifici proposti da società cittadino-elettore. Nascono così il Partito dell’Acqua, dell’Energia, dei Rifiuti, dei con due sterline di capitale, e chi ne ha più ne metta, sino alla clinica del futuro di Supermercati o delle Cliniche. Tutti con un unico oggetto sociale: sottrarre risorse, meglio Fontamara e alle grottesche imprese della squadra di calcio di tale ridente nostra citse pubbliche. Tutti con lo stesso metodo: utilizzare funzionari, politici di turno e chiunque tadina. è funzionale al loro scopo. Il vecchio metodo clientelare che funziona a parti invertite. Le Più ingenuamente, da quello stesso giornale, alludendo all’apparente inerzia di alcuvittime, ancor più di prima, sono i cittadini e le forme della democrazia. ni uffici, rispondevo al Venti con una domanda: CONTINUA A PAGINA DUE O P4 globale il martellod delfucino assemblea pubblica del 20 settembre 2010 svoltasi presso la Pro loco di Borgo Incile è stata indetta dagli abitanti della contrada, che da anni combattono una battaglia contro il puzzolente impianto di compostaggio di Eco-compost Marsica srl di strada 46. All’incontro hanno partecipato gli abitanti della borgata e i rappresentanti dei Comuni di Avezzano e Luco (assessore Giffi, ingegner Palumbo, sindaco Cherubini, e svariati consiglieri), rappresentanti del mondo agricolo e delle organizzazioni di categoria (Fabrizi, Paris), politici (Fina, Milano), il parroco di Borgo Incile, il presidente dell’Aciam, avv. Ciaccia (l’impianto è partecipato e gestisce per l’azienda il trattamento dei rifiuti). All’inizio dell’incontro si è parlato dei possibili rimedi tecnici per far cessare la puzza proveniente dall’impianto Eco-compost, nonché degli strumenti di pressione utilizzabili dal Comitato dei cittadini e dagli enti locali, sia di natura politica, che giudiziaria. Il Comune di Avezzano ha promesso di continuare a interessarsi della questione, pur sottolineando di non poter disporre la chiusura dell’impianto, autorizzato da Regione e Provincia. Poi la discussione si è spostata sul tema“termovalorizzatore a biomasse Powercrop” (nonostante gli inviti del presidente dell’Aciam, avvocato Luigi Ciaccia, che ha esortato tutti con veemenza a concentrarsi esclusivamente sull’argomento “puzza da impianto di compostaggio” senza parlare di altro / peraltro l’oggetto sociale di Eco-compost consiste nel «recupero e preparazione per il riciclaggio dei rifiuti urbani, industriali e biomasse»). Infatti pochi giorni fa si è abbattuto sulla borgata un fulmine a ciel sereno: il giudizio n. 1559 della Commissione VIA (Valutazione Impatto Ambientale) della Regione, che dà parere favorevole alla realizzazione di tale impianto. A tal riguardo le lamentele della popolazione sono ancora maggiori rispetto a quelle dei miasmi dell’impianto Eco-compost. Il termovalorizzatore a biomasse pone infatti sul tappeto il tema più generale del futuro stesso di Borgo Incile e della Marsica fucense. C’è sempre più la sensazione, alla luce di quanto sta accadendo, che le nostre contrade da agricole si apprestino a diventare terra di energia e rifiuti: in altre parole gli impianti fotovoltaici, i compostatori, i biostabilizzatori, i biodigestori, le centrali turbogas ed elettriche, ed i termovalorizzatori potrebbero incarnare la “nuova economia fucense”. I cittadini sono intervenuti in tanti ponendo alcune domande: chi ha deciso che questo debba essere il futuro del bacino fucense? In tanti convegni e tavole rotonde esperti e politici non avevano detto che gli agricoltori L’ CONTINUA DA PAGINA UNO: P4 GLOBALE E’ plausibile che tra la Costa e la Marsica vi sia una tale differenza di clima giudiziario? Possibile che le nostre amministrazioni pubbliche risultino così più virtuose di quelle sul mare? C’è qualcosa che non funziona sulla Costa? O, forse, il vero baco è ad Avezzano? Gli eventi degli ultimi due anni mostrano che il baco non risiede tanto nelle Autorità ma, purtroppo, circostanza ancor più devastante, nella diffusa condivisione che i più scellerati comportamenti degli amministratori pubblici suscitano ed incontrano presso di noi. Presupposti e corollari: una corsa folle al favore, alla ricompensa, alla frequentazione del miserabile potere che cotanti politici (indegnamente) incarnano. Completamente scomparso il rispetto dei ruoli, dei compiti, delle funzioni. Cricche a tutto spiano. Cosa potrà mai fare in questo panorama la magistratura? Niente, evidentemente.... Più d’uno si duole per il povero cittadino sia stato ridotto a suddito suo malgrado; in realtà tale condizione è – eccettuati pochi casi isolati – tranquillamente accettata, ricercata, tollerata. Vado in giro per i paesi: mi è difficile credere di trovarmi in presenza di persone angariate. Alle mie orecchie giungono talvolta doglianze sulla scarsa conoscenza dei fatti presso l’opinione pubblica, dell’insoddisfacente livello raggiunto dai mezzi di comunicazione: a me pare che invece le persone abbiano a disposizione una quantità mai vista di giornali dai quali apprendere e con i quali approfondire i fatti del vivere civile. La verità è che tali fatti non interessano la massa, se non per quel tanto che potrebbe andare ad incidere sugli interessi privati e privatissimi dei singoli. Un solo esempio dopo quello, sopra descritto, del Venti: i prodromi (presupposti) della storia della TEAM e della IL DISEGNO EVERSIVO SUL TERRITORIO PRENDE FORMA Mi manda Piccone avrebbero dovuto puntare sull’agricoltura di qualità e sull’ambiente? Perché costruire un termovalorizzatore a due passi dai Cunicoli di Claudio, dalla Riserva del Salviano, dall’emissario del Fucino? I terreni attorno a Borgo Incile sono stati convertiti o sono convertibili per colture energetiche? Il Fucino ha bisogno di tutta questa energia? Perché questi impianti sono vietati nella Valle Peligna, nella provincia di Teramo e Chieti e da noi no? La risposta di tutti è stata un NO incondizionato alla centrale biomasse. Borgo Incile, e i paesi di Fucino non producono e non produrranno mai le c.d.“colture energetiche” (che verrebbero importate non si sa da dove). Per converso la realizzazione dell’impianto farebbe respirare alla popolazione diossina e altre sostanze nocive, e per di più queste a causa del fenomeno dell’inversione termica tipica delle nostre fredde contrade non si disperderebbero facilmente ma stagnerebbero con effetti devastanti; fallirebbero inesorabilmente e definitivamente tutti i tentativi di valorizzare i prodotti agricoli della zona con denominazioni IGP e simili. Dulcis in fundo, e come ultima beffa, la nostra bolletta elettrica sarà ancor più salata, in quanto dovremo pagare a caro prezzo l’energia elettrica alla Powercrop in quanto proveniente da fonti c.d. rinnovabili (meccanismo dei certificati verdi). Anche le organizzazioni agricole – che si schierarono alcuni anni fa a favore della centrale a biomasse, cedendo alle sirene della “riconversione agricola e colturale” – hanno capito l’antifona e si sono schierate contro. Qualcuno nel pubblico è intervenuto e ha chiesto espressamente: perchè la politica marsicana (con la «p» minuscola) ha permesso e permette questo? Perché la Politica con la «P» maiuscola non è intervenuta a frenare questo scempio, e non ha detto a chiare lettere che la Marsica fucense non ha e non vuole acquisire una “vocazione energetica” ? E’ stata posta inevitabilmente la questione della base tecnica ovvero politica del giudizio positivo dato dalla Commissione VIA. (che solo 8 mesi fa aveva assicurato la bocciatura). Qualcuno ha ipotizzato che siano state le recenti vicende politico-giudiziarie che hanno coinvolto Daniela Stati ad avere causato il giudizio positivo VIA. Altri hanno detto che invece si collegherebbe a una proposta maturata in ambiente celanese, secondo cui la Maccaferri si impegnerebbe a non licenziare 32 operai delle trafilerie se le verrà consentito di costruire la centrale a biomasse. Insomma, l’ennesimo “ricatto occupazionale” che dalle nostre parti viene impiegato DECO che oggi riempiono le pagine dei giornali, sono stati descritti benissimo, in tempi non sospetti, in penetranti articoli dal primo giornale on line abruzzese, PrimaDaNoi.it, sempre in prima fila nel denunziare scandali e magagne (ivi incluso lo scandalo della recente riconversione di alcuni presidi ospedalieri abruzzesi): risultato: PrimaDaNoi.it sta combattendo contro venticinque querele, gran parte delle quali avanzate dalla squallida classe politica che ci amministra (e che talvolta carica persino l’onere dei propri avvocati sugli Enti cannibalizzati). Da tante narrazioni, quando pure non raggiungano e non diano la prova“provata”dell’illecito, sarebbe comunque possibile trarre degli insegnamenti, basterebbe solo applicarsi un attimo... Ad esempio, quando pure sia ancora da acclarare nella sua esatta dimensione e consistenza, la ritrosia rimandataci dalle cronache giudiziarie recenti e pacificamente ostentata, verso la raccolta differenziata, dalla nostra classe dirigente regionale, qualche riflessione sui fatti marsicani dovrebbe indurla. Invece ciò di norma non accade. Siamo giunti all’aspetto veramente drammatico della questione. Da tempo immemorabile, nel nostro piccolo – che noi non abbiamo fasce o tessere da far pesare nelle sedi opportune – siamo andati gridando che sul nostro ospedale di Pescina incombeva un pericolo gravissimo. Su tale tema, e su quello gemello della megaschifezza di“Valle dei fiori”, abbiamo gettato, fisicamente, sulla piazza, un numero di fogli ciclostilati (a nostre spese) che supera, in un conto fatto a spanne, i ventimila. Ventimila fogli scritti, impaginati, inchiostrati e distribuiti. Comizi, petizioni, persino proposte di legge da sottoporre ai consiglieri regionali. Mentre chi era investito della responsabilità di rappresentare tutti i cittadini di Fontamara, pur di prendere i voti alle recenti provinciali, ci raccontava che per “l’ospedale è tutto a numero 18 - settembre 2010 da anni per far passare impianti scomodi: alcuni anni fa venne imposta la centrale turbogas di Celano “altrimenti avrebbe chiuso lo zuccherificio”. Lo zuccherificio è stato chiuso, ma conserva la sua utilità ai fini di queste “operazioni di scambio” (e infatti all’epoca dell’accordo tra Powercrop e Sadam, il messaggio era “se ci fate fare la centrale a biomasse assumiamo gli ex lavoratori dello zuccherificio…”). Peraltro qualcuno dei presenti ha posto in dubbio la moralità, la liceità e opportunità di codesti “scambi” tra territori diversi, parendo poco comprensibile la ragione per cui Borgo Incile debba subire gli effetti di “accordi celanesi”. La lamentela ricorrente è che la Comissione VIA sembra aver accolto lo studio di impatto ambientale della Powercrop (che è un documento di parte) come se fosse “oro colato”, senza accorgersi che la centrale a biomasse è un corpo estraneo nel tessuto produttivo, sociale, economico, ambientale, di Borgo Incile e della Marsica fucense. Insomma, è normale che l’operatore privato proponente patrocini il proprio progetto e cerchi di porlo nella migliore delle prospettive; ma non sembra normale che una Commissione pubblica deputata a misurare l’impatto ambientale di un’opera così “invasiva” accolga quasi in toto le conclusioni del privato, tanto più che a detta di molti lo studio tecnico commissionato dalla Powercrop conterrebbe molti errori, e avrebbe un carattere astratto e inverosimile. Inoltre ci si duole del fatto che la Commissione abbia accantonato il giudizio negativo che era stato espresso dall’Ispettorato dipartimentale Foreste, nonché quello negativo del Comune di Avezzano Per concludere, è innegabile che nella testa di molti frulla un pensiero pauroso: una volta costruito il termovalorizzatore a biomasse, si potrebbe decidere, in uno scenario emergenziale, di convertirlo per altri scopi, e di utilizzarlo – ad esempio – per bruciarvi i rifiuti. Del resto l’emergenza rifiuti è un argomento anch’esso delicato nella Marsica: un breve cenno ad esso è stato fatto anche dal presidente dell’Aciam, il quale ha posto l’accento sul fatto che non c’è una discarica consortile, e che l’Aciam porta i rifiuti a Isernia; nemmeno una parola, per converso, sulle ragioni per cui la raccolta differenziata da noi non viene fatta in modo serio. Le prossime settimane ci diranno se gli abitanti di Borgo Incile riusciranno ad affrancarsi dalla puzza del compostatore di strada 46 e – soprattutto – se riusciranno a respingere l’invasione delle biomasse. Sarebbe senz’altro opportuno che l’intera Marsica prendesse coscienza che la costruzione della centrale a biomasse potrebbe diventare il momento iniziale di una realtà complicata per tutti, e non soltanto per Borgo Incile. Roger posto”, “funziona perfettamente” e amenità varie, noi – e per noi intendo e includo chi ha rappresentato parte integrante e fondante di questa lotta, ovvero Maurizio Di Nicola¸ come pure Enzo D’Elia, Antonio Iulianella e tutto il Comitato pro ospedale composto dalle nostre meravigliose donne – venivamo investiti da una quantità folle di stupide e volgari contumelie. Ancora adesso, qualcuno, svegliatosi un mese dopo la chiusura formale dell’ospedale, e nove mesi dopo l’annuncio di morte datoci dal disgraziato assessore Venturoni a Pescara (novembre 2009), va dicendo che i traditori saremmo noi. Se è malafede la cosa è grave, se è incapacità di comprendere fatti elementari... è evidente l’inanità di ogni ulteriore sforzo, di ogni tentativo di ragionamento. E se siamo ridotti così non è un caso.... Siamo talmente traditori che, dopo aver fatto ricorso sulla discarica di “Valle dei fiori” (anche qui letteralmente irrisi dai piccoli fans della P4 abruzzese), siamo persino andati a prenderci quel che l’Avvocatura regionale, nostra controparte, ha depositato nel fascicolo, costituendosi al Tar. Ci eravamo persi un passaggio del parere dell’Arta (Agenzia regionale per la tutela ambientale): “[...] si dà parere favorevole all’intervento proposto, rimarcando ulteriormente che il sito presenta molte criticità ambientali, i cui impatti possono essere mitigati con le misure correttive segnalate dall’ARTA e che andrebbe individuata comunque una soluzione logistica differente per lo smaltimento dei rifiuti” (20 gennaio 2009). Per trovare questa soluzione differente l’Aciam aveva tutti i mezzi, mentre il preposto servizio della Regione poteva persino avvalersi, abbiamo scoperto, della famosa Abruzzo Engineering... Lo hanno fatto? fmb [ 24 09 10 600 ]