Contrib. fam.

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Contrib. fam.
SCHEDA SUL CONTRIBUTO DELLE FAMIGLIE Il contributo volontario è indispensabile per un miglioramento del servizio offerto dalle istituzioni scolastiche e in questa congiuntura economica nessun istituto è nelle condizioni di poterne fare a meno. Informare e condividere devono essere le linee di una strategia operativa che dia ascolto alle problematiche di un’utenza sempre più in condizioni di disagio, anche economico, facendo conoscere i problemi pratici delle istituzioni scolastiche attraverso un’azione di massima trasparenza, sia illustrando le azioni programmate, sia informando degli interventi d’emergenza cui spesso bisogna far fronte. Scuola e famiglie sono le due parti di un sistema educativo che ha bisogno di scambi pacati per condividere scelte di corresponsabilità: le migliori condizioni per una crescita sana passano anche attraverso irrinunciabili strumenti che implicano un inevitabile costo. Principali norme in materia di contributo volontario Fino al 1998 le tasse scolastiche versate a favore delle scuole dotate
all’epoca di personalità giuridica comprendevano una parte che andava
a finire sul bilancio degli istituti. In seguito ad una circolare del 1998 la
tassa venne unificata e destinata interamente all’erario.
• Circolare Telegrafica 24 dicembre 1998, prot. n. 34378/BL Oggetto: Quota tasse frequenza et esami da imputare at bilanci istituti dotati personalità giuridica VIGENTE NORMATIVA PREVEDE AT FAVORE ISTITUTI DOTATI PERSONALITA' GIURIDICA RIPARTIZIONE TRA ERARIO ET BILANCIO DEGLI ISTITUTI STESSI TASSE DI FREQUENZA ET DI ESAMI.
IMPORTI DA IMPUTARE SU BILANCI DETTI ISTITUTI SUNT ORMAI TANTO MODESTI DA NON CORRISPONDERE NEPPURE AT SPESE EMISSIONE VERSAMENTO ET OPERAZIONE TRADUCESI IN INUTILE AGGRAVIO PER CITTADINI ET APPESANTIMENTO LAVORO SCUOLE INTERESSATE.
IN RELAZIONE QUANTO SOPRA ET IN PREVISIONE IMMINENTE REVISIONE MATERIA IN RELAZIONE ATTUAZIONE AUTONOMIA SCOLASTICA, SS.LL. VORRANNO INVITARE ISTITUTI DOTATI PERSONALITA' GIURIDICA RISPETTIVA COMPETENZA, AT SOPRASSEDERE RISCOSSIONE SOMME PROPRIA SPETTANZA , FERMA RESTANDO ESIGENZA CHE GLI IMPORTI IN QUESTIONE DESTINATI AI BILANCI DEGLI ISTITUTI TECNICI E PROFESSIONALI SIANO SOMMATI ALLA QUOTA DA VERSARE ALL'ERARIO NELLE MISURE PREVISTE DALLA LEGGE 28 FEBBRAIO 1986 N. 41 E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI ED INTEGRAZIONI. BERLINGUER MINISTRO ISTRUZIONE Successivamente venne creata l’autonomia delle istituzioni scolastiche
• D.I.n.44/2001(autonomia contabile e amministrativa) Art. 1 ‐ Finalità e principi: Le risorse assegnate dallo Stato, costituenti la dotazione finanziaria di istituto, sono utilizzate, a norma dell’articolo 21, comma 5, della legge n. 59 del 1997 e dell’articolo 6, comma 3 del d.P.R. n. 233 del 1998, senza altro vincolo di destinazione che quello prioritario per lo svolgimento delle attività di istruzione, di formazione e di orientamento proprie dell’istituzione interessata, come previste e organizzate nel piano dell’offerta formativa, nel rispetto delle competenze attribuite o delegate alle regioni e agli enti locali dalla normativa vigente. Le istituzioni scolastiche 1 SCHEDA SUL CONTRIBUTO DELLE FAMIGLIE provvedono altresì all’autonoma allocazione delle risorse finanziarie derivanti da entrate proprie o da altri finanziamenti dello Stato, delle regioni, di enti locali o di altri enti, pubblici e privati, sempre che tali finanziamenti non siano vincolati a specifiche destinazioni. I contributi volontari sono detraibili, a determinate condizioni: • Legge n. 40/2007 (Decreto Bersani), art. 13: Al testo unico delle imposte sui redditi di cui al d.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni: a) all’articolo 15, comma 1, dopo la lettera i‐septies) è aggiunta la seguente: ‘i‐octies): le erogazioni liberali a favore degli istituti scolastici di ogni ordine e grado, statali e paritari senza scopo di lucro appartenenti al sistema nazionale di istruzione di cui alla l. 10 marzo 2000, n. 62, e successive modificazioni, finalizzate all’innovazione tecnologica, all’edilizia scolastica e all’ampliamento dell’offerta formativa; la detrazione spetta a condizione che il versamento di tali erogazioni sia eseguito tramite banca o ufficio postale ovvero mediante gli altri sistemi di pagamento previsti dall’articolo 23 del d.lgs. 9 luglio 1997, n. 241; Cosa deve fare la scuola per agire correttamente Il programma annuale prevede uno specifico aggregato (A05) dedicato ai
‘contributi di privati’.
Per meglio classificare gli impegni di spesa che possono essere assunti
utilizzando le somme dei contributi dei privati, sarebbe utile elaborare il POF
definendo gli ambiti all’interno dei quali le somme potranno essere utilizzate. Si
possono individuare quattro fasi attraverso le quali condividere con le famiglie le
attività e gli interventi per i quali potranno essere utilizzati i contributi volontari:
1) Previsione e condivisione su come investire le risorse nelle tre aree
previste dalla normativa: innovazione tecnologica, edilizia scolastica e ampliamento dell’offerta formativa.
2) Delibera del consiglio con l’indicazione di destinazione dei contributi nelle
tre aree suddette. Il consiglio determina l’entità del contributo commisurandola alle
previsioni di spesa, vincolando l’utilizzo di tale importo alle finalità individuate. La
causale indicata nel contributo riporterà i termini della finalizzazione. Il Consiglio di
Istituto potrà anche prevedere criteri di proporzionalità al reddito, la possibilità di
esenzione o riduzione, per condizioni familiari, merito e disabilità.
3) Informativa alle famiglie in merito all’utilizzo del contributo volontario e
alla possibilità di detrazione. Per una corretta informazione si dovrà indicare:
- l’importo totale e/o il suo frazionamento per quote come da causale
(assicurazione integrativa, ampliamento dell’offerta, innovazione tecnologica, edilizia scolastica) e le modalità di versamento;
- la volontarietà del contributo;
- le specifiche finalità cui l’utilizzo è finalizzato
- i criteri di esenzione, riduzione e/o esonero;
- la possibilità di detrazione. La legge n. 40/2007 estende le detrazioni alle
erogazioni liberali finalizzate a “l’innovazione tecnologica, l’ampliamento
dell’offerta formativa e l’edilizia scolastica”, purché il versamento sia eseguito
tramite banca o ufficio postale ovvero mediante carte di debito, di credito e
prepagate, assegni bancari e circolari ovvero mediante altri sistemi di pagamento
4) Rendicontazione. Appare necessario che le istituzioni scolastiche indichino
con precisione le entrate e le singole uscite. Ciò permette di comprendere con
esattezza ‘come’ vengono utilizzate le risorse nonché di riprogrammare gli importi
e gli investimenti per i periodi successivi.
Comportamenti sbagliati da evitare Bisogna evitare di : • richiedere alle famiglie contributi obbligatori di qualsiasi genere o natura per l'espletamento delle attività curriculari e di quelle connesse 2 SCHEDA SUL CONTRIBUTO DELLE FAMIGLIE all'assolvimento dell'obbligo scolastico (fotocopie, materiale didattico o altro), fatti salvi i rimborsi delle spese sostenute per conto delle famiglie medesime, quali ad esempio: assicurazione individuale degli studenti per RC e infortuni, libretto delle assenze, gite scolastiche, ecc.. • Emanare circolari che subordinino il perfezionamento della domanda di iscrizione al versamento obbligatorio del contributo scolastico. • Negare la password, in caso di non versamento del contributo, per accedere ai servizi offerti dal sito web della scuola (assenze, pagelle, registri on line) • Considerare la mancata presentazione dei versamenti richiesti come
•
Posizione polemica assunta dagli stakeholder un’infrazione disciplinare a tutti gli effetti, con ripercussioni sulla
valutazione del comportamento e quindi sulla media dei voti e
sull’ammissione alla classe successiva . Non informare correttamente le famiglie in merito alla natura volontaria del
contributo • Far tempestare di telefonate, da parte della segreteria, le famiglie che non intendano versare il contributo. • Richiedere il CUD alle famiglie per proporzionare su di esso il contributo richiesto. • Richiedere perentoriamente il contributo agli studenti maggiorenni adducendo la motivazione che non sono più in obbligo scolastico. • Far leggere in classe l’elenco di coloro che non hanno versato il contributo. Varie associazioni hanno assunto una posizione di controllo e denuncia invitando famiglie e studenti ad informarli in caso si incappi in procedure poco chiare: o Adiconsum o AGE o Unione degli studenti, che ha anche preparato un modello di vertenza per il non pagamento del contributo, nel caso non vengano rispettate tutte le procedure informative. Si può affermare che non esistono posizioni di chiusura o di rifiuto indiscriminato: ciò che l’utenza chiede è la chiarezza d’informazione. Evitare quindi la polemica diretta o lo scontro frontale. 3