19.Relazione tecnica generale impianti tecnologici

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19.Relazione tecnica generale impianti tecnologici
RELAZIONE TECNICA IMPIANTI TECNOLOGICI Sommario
1
PREMESSE .................................................................................................................. 2
2
IMPIANTO DI RISCALDAMENTO................................................................................. 2
2.1
Descrizione generale dell’impianto ............................................................................ 2
2.2 Rete di distribuzione acqua calda .................................................................................. 3
2.3 Regolazione ................................................................................................................... 3
3
IMPIANTO IDRICO SANITARIO E FOGNATE ............................................................. 3
3.1
Generalità .................................................................................................................. 3
3.2
Materiali ammessi ...................................................................................................... 4
3.3
Dati base per il dimensionamento degli impianti ........................................................ 5
3.4
Installazione apparecchi sanitari ................................................................................ 6
4
CONVOGLIAMENTO SCARICHI .................................................................................. 6
5
RETE GAS ....................................................................................................................7
5.1 Rete di distribuzione ...................................................................................................... 7
5.2 Apparecchi di utilizzazione............................................................................................. 8
5.3 Dimensionamento tubazioni........................................................................................... 8
6 SPECIFICHE TECNICHE DI COLLAUDO ........................................................................ 8
6.1 Prove e verifiche in corso d'opera .................................................................................. 9
6.1.1 Impianti di riscaldamento ......................................................................................... 9
6.1.2 Impianti idrico-sanitari e rete fluidi ........................................................................... 9
6.2 Collaudo finale ............................................................................................................. 10
1 RELAZIONE TECNICA IMPIANTI TECNOLOGICI 1
PREMESSE
La presente relazione descrive, nell’ambito del progetto relativo alla ”REALIZZAZIONE DI
CINQUE UNITA’ IMMOBILIARI AD USO CIVILE ABITAZIONE” da realizzarsi nel Comune
di Cavallino alla via Don Luigi Sturzo, gli interventi necessari all’esecuzione dei seguenti
impianti tecnologici:
‐
Impianto di riscaldamento;
‐
Impianto idrico sanitario e fognante;
‐
Impianto di adduzione gas.
L’impianto è stato progettato per garantire la copertura del fabbisogno termico interno sia
invernale che estivo, il rinnovo dell’aria negli ambienti è realizzato in parte tramite ricambio
naturale, mediante l’apertura periodica delle porte di accesso e delle finestre; in parte
mediante l’utilizzo di centrali di trattamento aria dotate di recuperatore di calore. Per i
servizi igienici ciechi è previsto, inoltre, un sistema di estrazione forzata dell’aria.
Il calcolo del fabbisogno termico e delle rientrate di calore di ogni ambiente è stato
eseguito per ogni singola superficie disperdente, assumendo i valori di trasmittanza dei
singoli componenti della struttura.
Si tratta di un impianto progettato per garantire le seguenti esigenze:
- rinnovo dell’aria negli ambienti;
- controllo della purezza dell’aria immessa;
- riscaldamento e raffrescamento degli ambienti.
2
IMPIANTO DI RISCALDAMENTO
2.1
Descrizione generale dell’impianto
L’impianto è stato progettato per garantire la copertura del fabbisogno termico interno
invernale, il rinnovo dell’aria negli ambienti è realizzato tramite ricambio naturale mediante
l’apertura periodica delle porte di accesso e delle finestre.
Per i servizi igienici, sia per quello cieco che per quello dotato di finestra, è previsto un
sistema di estrazione forzata dell’aria.
Il calcolo del fabbisogno termico è stato eseguito per ogni singola superficie disperdente,
assumendo i valori di trasmittanza dei singoli componenti della struttura, come riportato
nella relazione di calcolo.
L’impianto in esame è del tipo a bassa temperatura utilizzante come terminali di
riscaldamento radiatori tubolari in acciaio ed avente come generatore una caldaia murale,
del tipo a condensazione (n.b.:oggetto dell’appalto è la sola predisposizione).
La caldaia è, inoltre, predisposta per la produzione di acqua calda sanitaria.
2 RELAZIONE TECNICA IMPIANTI TECNOLOGICI La caldaia sarà idonea per installazione esterna e verrà posta in opera sul balcone su cui
affaccia il locale Tinello.
E’ prevista l’installazione di un cronotermostato ambiente a regolazione ON-OFF, con
campo di regolazione 5/30° C, differenziale fisso inferiore a 1,0°C e possibilità di
selezionare 2 livelli di temperatura.
La temperatura nei singoli ambienti verrà regolata mediante valvole termostatiche
installate a bordo dei radatori.
Il rinnovo dell’aria all’interno degli ambienti sarà garantito dall’apertura periodica di porte e
finestre.
Tutti i servizi saranno dotati di un impianto di estrazione forzata in grado di garantire
l’estrazione dell’aria viziata dagli ambienti nei volumi previsti dalla normativa vigente.
2.2 Rete di distribuzione acqua calda
La distribuzione principale dell’acqua calda a 60°C partirà dalla caldaia ed andrà ad
alimentare i due collettori da cui partirà la rete di alimentazione dei radiatori.
Si prevede la coibentazione di tutte le tubazioni con rivestimento atermico il cui spessore
dovrà essere conforme alle norme di legge.
La distribuzione secondaria di mandata e ritorno e sarà realizzata con tubazioni in
multistrato, anch’esse opportunamente coibentate.
Tutte le saracinesche previste per la possibile intercettazione dei diversi circuiti dell’acqua
saranno del tipo a sfera.
2.3 Regolazione
Il controllo della temperatura e la gestione dell’accensione dell’impianto avviene per
mezzo del cronotermostato a parete, dotato di interruttore di accensione/spegnimento
caldaia, orologio programmatore giornaliero e termostato di zona. Tale cronotermostato
sarà impostato su una temperatura di 20°C ± 1 (temperatura di progetto).
All’interno degli ambienti, inoltre, le valvole termostatiche montate a bordo dei radiatori
consentiranno agli occupanti degli stessi di adeguare la temperatura alle esigenze
personali, pur nel rispetto della normativa vigente.
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IMPIANTO IDRICO SANITARIO E FOGNATE
3.1
Generalità
L’impianto idrico sanitario sarà realizzato per l’alimentazione delle utenze all’interno della
abitazione che riguardano i servizi igienici, le utenze relative alla cucina e le alimentazioni
alle apparecchiature tecnologiche.
In particolare saranno realizzati:
3 RELAZIONE TECNICA IMPIANTI TECNOLOGICI - i sistemi di alimentazione e distribuzione dell’acqua fredda/calda sanitaria;
- i sistemi di scarico delle acque reflue.
L’alimentazione dell’acqua necessaria al fabbisogno, avverrà dalla rete idrica pubblica
tramite l’allaccio al contatore posto esternamente alla struttura.
Le tubazioni, dove necessario passeranno interrate all’esterno dell’edificio, in apposito
scavo, l’altezza minima di interramento dell’asse della tubazione sarà di almeno 1 m
rispetto al livello del pavimento esterno finito, verrà posata su letto di sabbia e ricoperta
con almeno 20 cm di sabbia. Tutte le linee principali, le diramazioni ed i collettori di
distribuzione saranno intercettabili mediante valvole o saracinesche.
L’alimentazione idrica delle utenze interne si avrà, come già detto, a partire dal contatore
generale dal quale partirà la tubazione di alimentazione dell’acqua fredda sanitaria che si
diramerà all’interno dell’edificio ad alimentare le utenze, come riportato negli elaborati
grafici allegati.
La distribuzione ai piani sarà realizzata a partire da un collettore doppio acqua
fredda/calda.
Per la produzione dell’acqua calda sanitaria è prevista l’installazione di un impianto solare
termico a circolazione naturale costituito da n. 3 pannelli solari collegati ad un serbatoio di
accumulo di capacità pari a 300 lt. (n.b.:oggetto dell’appalto è la sola predisposizione).
L’acqua calda prodotta dal sistema solare sarà scaldata, qualora la sua temperatura fosse
inferiore a 40°C, tramite il passaggio attraverso il circuito sanitario della caldaia. La
gestione di tale regolazione è affidata ad una centralina che gestisce l’apertura/chiusura di
una valvola deviatrice a tre vie, posta sulla tubazione di mandata dell’acqua fredda del
circuito sanitario della caldaia, sulla base della lettura di temperatura effettuata mediante
una sonda posta sul boyler solare.
Tale impianto fornirà l’acqua calda a tutte le utenze.
La rete di distribuzione sarà realizzata per garantire nel punto di prelievo più sfavorito la
minima pressione per il corretto funzionamento delle apparecchiature.
Tutte le tubazioni, comprese le distribuzioni nei bagni, dovranno essere opportunamente
coibentate, in particolare le tubazioni contenenti acqua calda, le caratteristiche
dell’isolamento e gli spessori dovranno essere conformi al D.P.R. 412 del 26 agosto 1993.
3.2
Materiali ammessi
La rete principale di adduzione dell’acqua potabile dal contatore alle utenze sarà realizzata
con tubazione in multistrato.
4 RELAZIONE TECNICA IMPIANTI TECNOLOGICI La distribuzione idrico - sanitaria all’interno dei servizi verrà realizzata con il sistema a
collettore. Le tratte tra i collettori e le singole utenze saranno realizzate con tubazioni
multistrato, con strato interno in polietilene reticolato.
I collettori saranno incassati nelle murature e coperti da opportuni sportelli metallici o
plastici.
Tutte le tubazioni saranno coibentate con guaine in elastomero sintetico a cellule chiuse,
sia per limitare le dispersioni termiche, obbligatorio ai sensi del vigente DPR 412; sia per
evitare la formazione di condensa (acqua fredda). Tutte le utenze idriche servite
dall’impianto in questione, saranno intercettabili per eventuali manovre di sostituzione e/o
manutenzione, senza che ciò arrechi disservizio alle restanti utenze.
Le tubazioni di adduzione acqua calda (prodotta a 48°C) correranno accanto alle tubazioni
di acqua fredda sanitaria.
3.3
Dati base per il dimensionamento degli impianti
I dati di partenza per il dimensionamento delle reti sono:
- temperatura acqua fredda sanitaria 15 °c.
- temperatura acqua calda sanitaria 48 ° c.
Per il dimensionamento della rete principale e delle montanti, è stato utilizzato il metodo
delle Unità di Carico (UC), tenendo conto del coefficiente di contemporaneità, dei diametri
minimi delle utilizzazioni, delle velocità, delle portate e delle pressioni residue alle
utilizzazioni in accordo alla norma UNI 9182/2014.
Dalla stessa norma sono stati dedotti i coefficienti di contemporaneità e, in base alle
portate ottenute, sono stati dimensionati i diametri delle tubazioni imponendo una velocità
massima ammissibile crescente al crescere del diametro, secondo quanto previsto
nell’appendice F della norma citata.
Velocità dell'acqua
La velocità dell'acqua non dovrà superare 1,1 m/s nelle tubazioni sino a 1/2 pollice (14
mm), 1,5 m/s nelle tubazioni di 3/4 di pollice (20 mm), e 2,0 m/s nelle tubazioni di diametro
di 1" e superiore (24 mm ed oltre).
Portata delle utilizzazioni
Le portate alle singole utilizzazioni nelle condizioni più sfavorevoli non potranno avere
valori inferiori ai minimi a:
cassetta WC, lavabo, bidet
0,10 l/s
lavello cucina
0,15 l/s
Pressioni residue
5 RELAZIONE TECNICA IMPIANTI TECNOLOGICI La pressione residua alla utilizzazione non potrà essere inferiore a 5 m.c.a.
Diametro minimo
Il diametro minimo per la tubazione di alimentazione ad una sola utenza non sarà mai
inferiore al 1/2”.
3.4
Installazione apparecchi sanitari
Il colore di tutti gli apparecchi igienico-sanitari sarà da concordare con la D.L..
Per il fissaggio degli apparecchi è vietato l'uso di viti di ferro e ammesso unicamente
l'impiego di viti in acciaio inox.
La sede di fissaggio ditali viti (sia a muro che a pavimento) dovrà essere costituito da
tassello in acciaio inox con foro filettato a spirale o altro sistema di assoluta garanzia a
esclusione di tasselli di legno, di piombo o di plastica con scarsa resistenza.
Per quanto concerne l'installazione degli apparecchi sanitari, ci si dovrà attenere a una
sistemazione agibile e normalizzata, secondo le esigenze di ogni apparecchio.
Indipendentemente dalla disposizione "architettonica" degli apparecchi, gli stessi dovranno
essere posizionati con il rispetto delle sottoelencate distanze minime, rilevabili da manuali
specializzati e da quanto prescritto dal D.P.R. 384/78 e D.M. 236/89 per l'utilizzo dei locali
igienici anche da parte di persone a ridotte o impedite capacità motorie.
Vaso - bidet
lateralmente 20 cm dalla parete o dalla proiezione di qualsiasi altro apparecchio ad esso
affiancato
frontalmente 45 cm dal lato di un lavabo, 60 cm dalla parete, 55 cm dal fronte di un lavabo
massima distanza dalla parete posteriore 75-80 cm
Lavabo
lateralmente può essere addossato alla proiezione di qualsiasi altro apparecchio a esso
affiancato (salvo il vaso) frontalmente 110 cm dal fronte di un altro lavabo, 60 cm dalla
parete, 55 cm dal fronte di un vaso, 45 cm dal lato di un vaso posteriormente addossato
alla parete, sormontato dalla piastrellatura, oppure distanziato di 3 cm per consentirne la
pulizia.
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CONVOGLIAMENTO SCARICHI
La rete di scarico per le acque nere, dagli apparecchi e fino al recapito finale, sarà
realizzata mediante tubazioni in polietilene ad alta densità; in PVC per scarichi o in
polipropilene.
La rete di scarico sarà costituita essenzialmente da tubazioni che dagli apparecchi igienico
- sanitari si immetteranno nel collettore esterno che convoglierà i liquami fino al pozzetto
6 RELAZIONE TECNICA IMPIANTI TECNOLOGICI della rete fognante nera pubblica esterna al complesso. La pendenza da assegnare a
ciascun collettore fognario dovrà essere minimo dell’1%. Tutte le tubazioni saranno
realizzate in PVC o in Polipropilene con pezzi speciali di raccordo con giunto ad anello
dello stesso materiale.
Il dimensionamento delle tubazioni di scarico è stato effettuato con il metodo delle unità di
scarico (US), secondo quanto prescritto dalla norma UNI EN 12056.
A titolo prudenziale, i diametri risultanti dal calcolo col metodo delle unità di scarico, sono
stati così maggiorati ed unificati secondo quanto riportato di seguito:
Lavabi, bidet, doccia, vasca: Diam. 50 mm
Vasi: Diam. 110 mm
Collettori orizzontali secondari: Min. diam. 75 mm
Colonne fecali: Diam. 110 mm
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RETE GAS
L'impianto è stato progettato nel rispetto di tutte le norme vigenti in materia, ed in
particolare della UNI 7129/08 (Impianti a gas per uso domestico e similari alimentati da
rete di distribuzione - Progettazione e installazione).
Sarà realizzato un impianto per ogni unità abitativa. L'impianto verrà posto in opera in
partenza dal contatore posto esternamente ad ognuno degli appartamenti. La tubazione si
svilupperà come da disegno planimetrico allegato per servire le utenze poste all’interno di
fabbricati.
5.1 Rete di distribuzione
La rete esterna sarà realizzata con tubazioni in acciaio zincato senza saldatura.
Le giunzioni dei tubi di acciaio saranno realizzate mediante raccordi in ghisa malleabile
zincate e filettate. Le filettature saranno guarnite con canapa e mastici speciali adatti per
impianti per il trasporto di gas naturale.
Le tubazioni a vista saranno sostenute da zanche murate distanziate non più di 2,5 metri
tranne la dove sono previsti attraversamenti di muri.
Nell'attraversamento di muri la tubazione non deve presentare giunzioni o saldature e
deve essere protetta da guaina murata con malta di cemento. Nell'attraversamento di muri
perimetrali esterni, l’intercapedine fra guaina e tubazione gas deve essere sigillata con
materiali adatti in corrispondenza della parte interna del locale, assicurando comunque il
deflusso del gas proveniente da eventuali fughe mediante almeno uno sfiato verso
l'esterno.
E’ vietato l'attraversamento di giunti sismici;
7 RELAZIONE TECNICA IMPIANTI TECNOLOGICI Fra le condotte ed i cavi o tubi di altri servizi deve essere adottata una distanza minima di
10 cm; nel caso di incrocio, quando tale distanza minima non possa essere rispettata,
deve comunque essere evitato il contatto diretto interponendo opportuni setti separatori
con adeguate caratteristiche di rigidità dielettrica e di resistenza meccanica; qualora,
nell'incrocio, il tubo del gas sia sottostante a quello dell'acqua, esso deve, essere protetto
con opportuna guaina impermeabile in materiale incombustibile o non propagante la
fiamma.
Per il collegamento dell'impianto interno finale, e iniziale devono essere utilizzati tubi
metallici flessibili continui.
Le utenze interne saranno servite da tubazioni in rame correnti sotto pavimento rivestite
con guaina in materiale plastico.
I vari organi di intercettazione previsti dovranno essere conformi alle norme UNI CIG
8274-5. Sulla tubazione principale, in posizione facilmente e sicuramente accessibile, è
previsto un rubinetto di intercettazione generale ed almeno un altro a monte di
ogni
apparecchio utilizzatore.
5.2 Apparecchi di utilizzazione
Alla rete di distribuzione del gas si potranno allacciare i seguenti aparecchi:
- una caldaia murale di potenza nominale paria 25 kW;
- una cucina di potenza nominale pari a 9 kW.
La potenza installata per appartamento sarà, quindi, pari a 34 kW
5.3 Dimensionamento tubazioni
Le tubazioni di distribuzione del gas metano devono garantire una portata tale da
soddisfare la richiesta di gas per ogni utenza. Per il dimensionamento dell'impianto si è
tenuto conto della portata necessaria ad ogni apparecchio per un corretto funzionamento e
dello sviluppo geometrico delle tubazioni, al quale sono state sommate le lunghezze
equivalenti dei pezzi speciali presenti, in modo da ottenere le lunghezze virtuali.
I diametri delle tubazioni sono stati desunti dalle norme UNI 7129/2008.
I diametri indicati negli elaborati grafici allegati soddisfano la condizione di una perdita di
carico massima tra contatore ed ogni singola utenza inferiore a 1 mbar.
6 SPECIFICHE TECNICHE DI COLLAUDO
Gli impianti in oggetto dovranno essere sottoposti ad una serie di collaudi nel tempo
tendenti ad accertare il pieno rispetto delle prescrizioni tecniche, nonché la loro effettiva
funzionalità.
8 RELAZIONE TECNICA IMPIANTI TECNOLOGICI 6.1 Prove e verifiche in corso d'opera
Si intendono tutte quelle operazioni atte a rendere l'impianto perfettamente funzionante.
Particolare importanza riveste la pulizia delle tubazioni allo scopo di eliminare grasso,
corpi estranei ed ogni altro tipo di impurità che potrebbe compromettere il corretto
funzionamento degli impianti.
Tale operazione dovrà durare per un periodo sufficiente per garantire che tutto il sistema
sia pulito.
6.1.1 Impianti di riscaldamento
a) Prova idraulica a freddo, se possibile man mano che si eseguono gli impianti e, in
ogni caso, ad impianti ultimati, prima di effettuare le prove di cui alle seguenti lettere b) e
c).
Si riterrà positivo l'esito della prova quando non si verifichino perdite né deformazioni.
Le prove di pressione generali sui circuiti idraulici saranno eseguite ad una pressione di
prova uguale a 1,5 volte la pressione di esercizio (PN10) lasciando il tutto sotto pressione
per almeno 2 ore;
b) prove preliminari di circolazione, di tenuta e di dilatazione con fluidi scaldanti dopo
che sia stata eseguita la prova di cui alla lettera a).
Per gli impianti ad acqua calda, portando ad 85 °C la temperatura dell'acqua nelle reti di
distribuzione e negli apparecchi utilizzatori.
Il risultato della prova sarà positivo solo quando in tutti i punti delle reti e negli apparecchi
utilizzatori l'acqua arrivi alla temperatura stabilita ed i ritorni siano ugualmente caldi,
quando le dilatazioni non abbiano dato luogo a fughe o deformazioni permanenti e quando
i vasi di espansione contengano a sufficienza le variazioni di volume dell'acqua contenuta
nell'impianto.
Si dovrà accertare la possibilità di vuotare tutte le tubazioni e di sfogare l'aria dai punti più
alti;
c) per gli impianti di riscaldamento invernale dopo aver effettuato le prove di cui alla
precedente lettera b), si procederà ad una prova preliminare di circolazione di aria
portando la temperatura dell'acqua ai valori massimi previsti;
6.1.2 Impianti idrico-sanitari e rete fluidi
Durante l'esecuzione dei lavori ed in modo che risultino completate subito dopo
l'ultimazione dei lavori stessi, si dovranno effettuare le verifiche e le prove preliminari di cui
appresso:
9 RELAZIONE TECNICA IMPIANTI TECNOLOGICI a) una prova idraulica delle condutture, prima dell'applicazione degli apparecchi e della
chiusura delle tracce e, possibilmente, prima della costruzione dei pavimenti e dei
rivestimenti delle pareti, ed in ogni modo, per le condutture dell'acqua calda ad impianto
ultimato prima di effettuare le prove di cui alle seguenti lettere b) e e) ad una pressione di
4 kg/cm2 superiore a quella corrispondente alla pressione normale di esercizio e
mantenendo tale pressione per 2 ore. Si riterrà positivo l'esito della prova quando non si
verifichino fughe o deformazioni permanenti;
b) una prova di tenuta a caldo e di dilatazione per controllare gli effetti della dilatazione
nelle condutture degli impianti di acqua calda, con una temperatura nel generatore di 80°C
e mantenendovela per tutto il tempo necessario per l'accurata ispezione delle condutture e
dei serbatoi. Si riterrà positivo il risultato quando le dilatazioni non abbiano dato luogo a
fughe e deformazioni permanenti;
c) una prova preliminare della circolazione dell'acqua fredda. Si ritiene positivo l'esito
della prova quando l'acqua arriva a tutti indistintamente gli sbocchi degli impianti nelle
quantità prescritte;
d) la verifica preliminare intesa ad accertare che il montaggio degli apparecchi,
rubinetteria e di tutti gli organi di raccordo ed intercettazione sia stato accuratamente
eseguito, che la tenuta delle congiunzioni degli apparecchi con le condutture sia perfetta e
che il funzionamento di ciascuna parte di ogni singolo apparecchio, rubinetto, presa sia
regolare e corrispondente ai dati prescritti.
Tutte le prove e verifiche di cui sopra dovranno essere eseguite in contraddittorio con
l'Appaltatore e di ognuna sarà redatto apposito verbale.
6.2 Collaudo finale
Una volta eseguite le operazioni preliminari si procederà al collaudo, che avrà lo scopo di
accertare il perfetto funzionamento dell' impianto e la rispondenza a quanto prescritto.
Dove possibile per i collaudi varranno le norme UNI vigenti relative.
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