legge di stabilità regionale 2016

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legge di stabilità regionale 2016
NOTA INFORMATIVA SU NORME DI INTERESSE PER I COMUNI SICILIANI
L. R. N. 3 DEL 17 MARZO 2016 (LEGGE DI STABILITÀ REGIONALE 2016)
INDENNITÀ E GETTONI DI PRESENZA DEGLI AMMINISTRATORI DEGLI ENTI LOCALI
(Articolo 7, comma 1)
È previsto i Comuni, con delibera di consiglio comunale, possano anticipare
l’adeguamento alla normativa nazionale in materia di indennità di funzione e gettoni di
presenza per gli amministratori locali, che in atto è già previsto a partire dal prossimo
rinnovo elettorale. Tuttavia, in maniera impropria, a tale possibile o futura revisione delle
indennità di funzione e dei gettoni di presenza degli amministratori locali è legata una
riduzione dei trasferimenti agli Enti Locali. Non è chiaro infatti come siano stati
determinati i risparmi di spesa che si otterrebbero dall’applicazione della disposizione e
quindi non è comprensibile come siano stati quantificati sin da ora in 15 milioni di euro
il taglio delle risorse finanziarie destinate agli Enti Locali per gli anni 2017 e 2018. In tal
senso va tenuto conto che in moltissimi Comuni si sia già provveduto autonomamente a
significative riduzioni delle indennità degli Amministratori se non addirittura alla totale
rinuncia.
In ogni caso non si può condividere che tali risparmi di spesa siano attribuiti alla
Regione e non siano invece re-distribuiti in favore degli stessi Enti Locali.
ASSEGNAZIONI FINANZIARIE DI PARTE CORRENTE AI
COMUNI (Articolo 7, comma 2)
L’analisi delle norme di interesse per gli Enti Locali contenute nella legge di stabilità
finanziaria 2016 non può non partire da un confronto con le risorse destinate ai Comuni
nel 2015. Con riferimento alle risorse finanziarie di parte corrente, la Legge Regionale
9/2015 prevedeva in favore dei Comuni un importo pari a €. 357.700.000, ma va
considerato che il Decreto Assessoriale n. 272 dello scorso 22 ottobre, al netto delle
riserve previste, assegnava per l’anno 2015 ai Comuni un importo pari a €. 340.400.000.
Con riferimento alla previsione della legge di stabilità 2016, va considerato che i
trasferimenti nei confronti degli Enti Locali risentono dell’incertezza legata alla
complessiva definizione dei rapporti finanziari tra Stato e Regione Siciliana, che pesa
direttamente anche sulle erogazioni nei confronti degli Enti Locali.
Più in particolare il comma 2 dispone che l’assegnazione di risorse finanziarie di parte
corrente destinata ai comuni per il 2016 è determinata in 340 milioni di euro.
A ciò si aggiunga che €. 4.400.000 sono destinate a specifiche riserve e quindi il totale di
risorse che potrà essere ripartita tra i Comuni è di € 335.600.000.
Si conferma così un trend negativo di progressiva riduzione delle risorse destinate agli
Enti Locali che in più occasioni è stato denunciato dall’AnciSicilia e che ha portato i
trasferimenti regionali dai 913 milioni di euro del 2009 ai 340 milioni di euro del
2016 (poco meno di un terzo!).
Tale trend e le sue conseguenti ripercussioni negative in termini di minori servizi erogati
e innalzamento complessivo dei tributi locali sono destinate a proseguire anche nei
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prossimi anni considerato che le assegnazioni delle risorse destinate ai Comuni per gli
esercizi finanziari 2017 e 2018 sono già state determinate in 325 milioni di euro in
virtù del risparmio di spesa previsto dal taglio delle indennità di funzione e dei gettoni di
presenza degli Amministratori Locali.
RISERVE A VALERE SULLE ASSEGNAZIONI FINANZIARIE DI PARTE CORRENTE AI
COMUNI
(Articolo 7, commi da 2 a 15)
Il prelievo dal Fondo delle risorse finanziarie di parte corrente dei Comuni per le così
dette riserve ammonta a circa 4,5 milioni di euro.
Appare utile soffermarsi su alcune specifiche riserve:
- commi 3, 6 e 8: destinano un totale di 2,8 milioni euro ai Comuni in dissesto
finanziario per far fronte alle spese previste per la collocazione in disponibilità del
personale dipendente in soprannumero e per il personale precario (LSU). Non è stata
però prevista analoga disposizione riferita al personale dei Comuni strutturalmente
deficitari che hanno avviato un piano di riequilibrio finanziario, ai sensi dell’articolo 243
bis del Decreto Legislativo 18 agosto 2000 n. 267. Tale circostanza rischia di apparire
paradossale nella misura in cui non premia gli sforzi di coloro che in questi anni si sono
impegnati nell’azione di risanamento finanziario dei propri Enti.
- comma 12: la spesa autorizzata per il 2016 a sostegno ed incentivo delle unioni dei
comuni è di 500.000 euro
- comma 17: è destinato ai Comuni che inquadrano nei propri ruoli il personale dei
soppressi patronati scolastici e delle istituzioni socio-scolastiche permanenti delle ex
amministrazioni provinciali un contributo di 1,650 milioni di euro per gli anni 2016 e
2017. Si osserva che tale contributo è una riserva delle assegnazioni finanziarie
assegnate ai Liberi Consorzi Comunali (art. 26) e che a decorrere dal 2018 gli oneri
relativi al personale predetto sono a totale carico dei bilanci dei comuni interessati.
Si evidenzia infine che per far fronte alle difficoltà economiche più volte manifestate dai
piccoli comuni (con popolazione inferiore ai 5000 abitanti) il comma 15 dispone che
l’assegnazione di parte corrente per il 2016 non dovrà essere inferiore a quella del 2015
che ammontava a circa 116 milioni di euro.
ASSEGNAZIONI FINANZIARIE PER INVESTIMENTI AI COMUNI – PREVISIONE DI 115 MILIONI
DI EURO (FONDI PAC) + 50 MILIONI DI EURO PER SPESE DI INVESTIMENTO (Articolo 7,
commi da 20 a 24)
Con riferimento alle assegnazioni finanziarie ai Comuni destinate alle spese per
investimento, occorre fare una doverosa premessa.
In fase di presentazione del disegno di legge e di discussione nelle competenti
Commissioni di merito (Affari Istituzionali e Bilancio), l’AnciSicilia ha contestato l’assenza
di risorse per spese di investimento a fronte di un’assegnazione di 115 milioni di euro
nel 2015. Questo è stato ribadito durante un incontro con il Presidente dell’Ars. In sede
di esame del testo da parte dell’Assemblea Regionale Siciliana, stante l’assenza di
impegni da parte del Governo e del Parlamento circa la previsione, anche per il 2016
delle stesse risorse di spese per investimenti erogate nel 2015, si è deciso di promuovere
un incontro all’ARS con il Presidente dell’Assemblea, il Governo regionale, i Presidenti
delle Commissioni e i Capigruppo parlamentari. L’incontro, avvenuto lo scorso 25
febbraio che ha visto la partecipazione di oltre 150 Sindaci, ha consentito, come
riconosciuto dagli stessi rappresentati istituzionali intervenuti di prendere atto della
necessità di un intervento di modifica del testo stante le gravi ricadute che la mancanza
della previsione di spese per investimenti avrebbe avuto sui bilanci comunali. Durante
l’incontro, oltre a essere stata manifestata perplessità circa l’individuazione delle risorse
dei Fondi PAC, anche in considerazione della necessità di un intervento del CIPE con
riferimento alla Delibera 10/2015, da parte dei rappresentanti dell’AnciSicilia
intervenuti, è stato richiesto espressamente che la legge regionale prevedesse
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esplicitamente la possibilità di utilizzo delle dette risorse per il pagamento della parte
capitale delle rate dei mutui.
Alla luce di questa decisiva azione, per l’anno finanziario 2016, l’assegnazione di risorse
finanziarie per investimenti destinata ai comuni è determinata in 50 milioni di euro
(comma 20) più 115 milioni di euro a valere sui Fondi PAC (comma 22).
Si aggiunga a ciò che, per esplicita previsione di legge (comma 23), tali somme possono
essere destinate al pagamento delle quote capitale delle rate di ammortamento dei mutui
accesi per il finanziamento di spese di investimento dei comuni.
RISERVE A VALERE SULLE ASSEGNAZIONI FINANZIARIE PER INVESTIMENTI AI
COMUNI
(Articolo 7, comma 25)
Al comma 25 dell’articolo 7 si riserva la somma di 10 milioni di euro a valere sui fondi
PAC per il finanziamento delle spese occorrenti alla progettazione definitiva per gli
interventi finalizzati agli investimenti ammessi a finanziamenti regionali ed
extraregionali. Le modalità di assegnazione di tali somme verranno stabilite entro
sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, con decreto
dell'Assessore regionale per le infrastrutture e la mobilità, previa deliberazione della
Giunta regionale.
ASSEGNAZIONI FINANZIARIE DI PARTE CORRENTE AI LIBERI CONSORZI COMUNALI
(Articolo 26, comma 1)
In relazione alla situazione delle ex Provincie Siciliane va ricordato che lo scorso
dicembre la Commissione ARS Affari Istituzionali ha approvato il DDL di modifica alla
legge regionale 4 agosto 2015 n, 15, al fine di superare alcuni rilievi formulati dal
Governo nazionale con l’impugnativa del 5 ottobre 2015. Ad oggi il Parlamento Regionale
ha aggiornato la discussione del Disegno di legge “Modifiche alla legge regionale 4
agosto 2015, n. 15 “Disposizioni in materia di liberi Consorzi comunali e Città
metropolitane” (DDL. N. 1070/A) al prossimo 30 marzo.
Il dato che ci presenta la legge di stabilità è che, a fronte di un buco che secondo alcune
stime si aggira intorno a circa 180 milioni di euro, le assegnazioni finanziarie previste per
il 2016 rischiano di mettere ancora di più in crisi la tenuta di questi Enti rischiando
ormai prossime al dissesto.
Al comma 1 dell’articolo 26 è previsto, infatti, che l’assegnazione finanziaria di parte
corrente per i liberi consorzi comunali è di €. 19.150.000. per l’esercizio finanziario 2018.
Per l’anno finanziario 2016 la somma di €. 1.150.000 è destinata ai servizi socioassistenziali essenziali.
(Articolo
26, commi 2 e 4)
Per quanto riguarda la spesa per investimenti, la somma destinata ai liberi consorzi
comunali per il 2016 ammonta a 9 milioni di euro (comma 2). Sempre per spese di
investimenti è destinata la somma di 30 milioni di euro a valere sui Fondi PAC (comma
4). In entrambi i casi tali somme serviranno prioritariamente al pagamento delle quote
capitale delle rate di ammortamento dei mutui accesi per il finanziamento di spese di
investimento
ASSEGNAZIONI FINANZIARIE PER INVESTIMENTI AI LIBERI CONSORZI COMUNALI
DISPOSIZIONI IN MATERIA DI PERSONALE PRECARIO (Articolo 27)
Sono autorizzate le proroghe dei contratti fino al 31 dicembre 2016 (così come previsto in
ambito nazionale). L’articolo prevede misure volte ad incentivare la stabilizzazione del
personale precario degli enti locali (comma 2) e misure volte a penalizzare gli enti che pur
essendo in grado di provvedere alle stabilizzazioni non lo faranno nei tempi stabiliti
(comma 3).
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