Atti del convegno_formato pdf
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Con il patrocinio di ATTI DEL CONVEGNO accoglie, accompagna: il Criticità e Soluzioni per il Paziente Lo Responsabile Scientifico Dott. F. D’Amico Comitato Scientifico Prof. G. Masi, Prof.ssa L. Margari, Dott. F. D'Amico, Prof. G. Coppola, Prof. F. Catapano Segreteria Scientifica Dott.ssa S. Sperandeo – S. M. Boccieri Napoli 4 – 5 Novembre 2016 Galleria Principe di Napoli – Sala Gemito Con il patrocinio di ATTI DEL CONVEGNO accoglie, accompagna: il Criticità e Soluzioni per il Paziente Lo Responsabile Scientifico Dott. F. D’Amico Comitato Scientifico Prof. G. Masi, Prof.ssa L. Margari, Dott. F. D'Amico, Prof. G. Coppola, Prof. F. Catapano Segreteria Scientifica Dott.ssa S. Sperandeo – S. M. Boccieri Napoli 4 – 5 Novembre 2016 Galleria Principe di Napoli – Sala Gemito 2 Programma Ore 8:30 Introduzione ai Lavori Autorità Regionali, Presidente V Comm.ne On.le R. Topo Autorità Sanitarie, Direttore Generale AOU SUN Dott. M. Di Mauro Moderatori Prof. C. Bravaccio, Prof. A. Gritti Ore 9:00 Disturbo dello Spettro Autistico: traiettorie evolutive in adolescenza Prof. G. Coppola Ore 9:45 L’Adolescente ADHD Prof.ssa L. Margari – Dott.ssa F. F. Operto Ore 10:10 The MILESTONE Project Dott.ssa A. Pastore Ore 10:30 Coffee Break Ore 10:45 Disturbi del Comportamento Alimentare: evoluzioni diagnostiche e gestionali dall’infanzia a… Dott.ssa F. Salerno Ore 11:20 L’Adolescenza ed i suoi Disturbi dell’Umore…Comorbidità Dott. F. D’Amico Ore 12:00 Lettura Magistrale Bambino, adolescente, adulto: stessa persona…diverse diagnosi? Prof. G. Masi Ore 13:30 Pausa pranzo Simposio Monotematico: La Psichiatria che accoglie! Moderatori Prof. F. Catapano, Prof. G. Coppola Ore 14:30 Continuità e discontinuità delle dimensioni psicopatologiche tra psichiatria dell’età evolutiva e dell’adulto Dott. G. Nolfe Ore 15:15 Dalla promozione della salute mentale agli interventi precoci nei giovani: mito o realtà? Prof. A. Fiorillo Ore 16:00 Esigenze di continuità terapeutica tra età evolutiva e dell’adulto Dott. G. Corrivetti Ore 17: 00 Tavola Rotonda: Il Neuropsichiatra Infantile e lo Psichiatra si incontrano Moderatori Dott. G. Corrivetti, Dott. G. Scuccimarra Ore 18: 00 Esperienze cliniche e di ricerca Monitoraggio clinico degli antipsicotici di seconda generazione in età evolutiva: criticità fasespecifiche Dott. S. Pisano Le esperienze di tipo psicotico negli adolescenti: caratteristiche cliniche e ruolo del bullismo Dott. G. Catone Disturbi del sonno e Comorbidità Psichiatriche Dott.ssa M. Esposito Ore 19:00 Chiusura dei lavori 3 Programma Moderatori Prof. A. Pascotto, Prof.ssa C. Loguercio Ore 9:00 Problematiche endocrino-metaboliche in Adolescenza: confronto tra il Pediatra e il Neuropsichiatra Infantile Prof. E. Miraglia Del Giudice Ore 9:40 Disabilità Intellettiva e Funzionamento Intellettivo Limite in Adolescenza Prof. M. Carotenuto Ore 10:20 La Diagnosi e la Gestione del DSA in Adolescenza Dott. G. Scuccimarra Ore11:00 La Balbuzie e i Disturbi della Comunicazione in Adolescenza: Interventi Integrati Dott. A. Vacalebre Ore 11:40 Coffee Break Ore 12:00 La Riabilitazione congrua nei Problemi di Apprendimento e di Comunicazione in Adolescenza Dott.ssa M. Siniscalchi Ore 12:30 La Medicina Legale della Disabilità nella transizione in età adulta Prof. M. Saliva Ore 13:00 Case Management del paziente NPI: le famiglie con il problema accompagnate nei Servizi per l’Adulto Dott.ssa C. Musella Ore 13:30 Pausa Pranzo Simposio Monotematico: Criticità Territoriali Moderatori Dott.ssa A. Capocasale, Dott. R. Savino Ore 14:30 La valutazione complessa ed il follow up del paziente adolescente in struttura di II livello Dott. F. D’Amico Ore 15:00 Esperienza territoriale in strutture di accoglienza e trattamento: il Telemaco Junior Dott. G. Brogna Ore 15:30 Gestione dei Comportamenti Problema nelle patologie neuropsichiatriche: interventi non farmacologici Prof. G. M. Guazzo Ore 16:00 Attuali modelli di intervento psicosociale per i disturbi psichiatrici in adolescenza. Dott. A. Diavoletto Ore16:30 Ore17:30 Centro Unico Aziendale per la Salute Mentale dell'Età Evolutiva: Confronti Dott.ssa A. Capocasale, Dott. D. Dragone, Dott. S. Iannuzzi, Dott.ssa L. Russo, Prof. C. Vittozzi Tavola Rotonda Famiglia & Scuola Moderatori Dott.ssa C. Cocchiaro, Dott.ssa C. Musella Prof.ssa L. Franzese - DG Ufficio Scolastico Regionale Massimo Micco - AIFA Campania Gustavo Valle - SOS NPI Giuseppe Limongelli - Specialmente Noi Gennaro Pezzurro - @uxilia Campania Rappresentanti di CampaniaAut 2016 (Coordinamento Autismi Campania) Vincenzo Abate, Presidente Associazione “La Forza del Silenzio Onlus” Imma Faravolo, Presidente ‘Associazione “Noi un Sorriso e gli Autismi Onlus”, Pina Mattiello, Presidente Associazione Nazionale “Aperta/MENTE IL MONDO INTERNO Onlus Ore 18:30 Questionario ECM. Ore 19:00 Chiusura dei lavori. 4 Relatori Dott. G. Brogna – ASL Napoli 2 Nord Prof. M. Carotenuto – Seconda Università degli Studi di Napoli Dott. G. Catone – Seconda Università degli Studi di Napoli Prof. G. Coppola - Università degli Studi di Salerno Dott. G. Corrivetti – A.S.L. Salerno Dott. F. D’Amico - A.O.U. Seconda Università degli Studi di Napoli Dott. A. Diavoletto – ASL Salerno Prof.ssa L. Margari - Università degli Studi di Bari «Aldo Moro» Dott.ssa M. Esposito – Seconda Università degli Studi di Napoli Prof. A. Fiorillo - Seconda Università degli Studi di Napoli Prof. M. Guazzo – Università degli Studi di Salerno Prof. G. Masi - IRCCS Fondazione Stella Maris di Pisa Prof. E. Miraglia Del Giudice – Seconda Università degli Studi di Napoli Dott. G. Nolfe - A.S.L. Napoli 1 Centro Dott.ssa F. F. Operto - Università degli Studi di Bari «Aldo Moro» Dott.ssa A. Pastore - Università degli Studi di Bari «Aldo Moro» Dott. S. Pisano – Seconda Università degli Studi di Napoli Dott.ssa F. Salerno - A.O.U. Seconda Università degli Studi di Napoli Prof. M. Saliva - Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro A.S.L. Napoli 3 Sud Dott. G. Scuccimarra – Fondazione Istituto Antoniano Portici Dott.ssa M. Siniscalchi - Università degli Studi di Salerno Dott. A. Vacalebre – A.O.R.N. Santobono Pausillipon Napoli 5 Lettera di Presentazione Nella Neuropsichiatria Infantile, il periodo di transizione in età adulta rappresenta un momento gestionale assistenziale particolarmente difficile, caratterizzato anche da una certa disomogeneità nelle modalità operative dei diversi ambiti istituzionali e disciplinari. Inoltre il periodo adolescenziale rappresenta anche una terra di confine in cui transitano profili diagnostici che spesso - nonostante la permanenza espressiva fenomenologica dei sintomi comportamentali - mutano nelle definizioni e nelle interpretazioni delle due discipline: la Neuropsichiatria Infantile e la Psichiatria; inoltre tale impasse determina una importante discontinuità terapeutica e riabilitativa che spesso avviene con modalità troppo nette e radicali. Tali aspetti, confermati da ampi dati epidemiologici, sia in vista di una ottimizzazione dei focus di ricerca scientifica che in ordine ad un miglioramento degli standard assistenziali per questa fascia di età e tipologia di utenza, necessitano di un più ampio e specifico spazio di dibattito tra gli operatori del campo — nonché della strutturazione di uno specifico protocollo operativo di continuità di gestione tra Neuropsichiatri Infantili e Psichiatri. Quindi, come Neuropsichiatra Infantile e come Consigliere Eletto Sezione Scientifica Nazionale "Psichiatria dell'Età Evolutiva" della Società Italiana Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza — SINPIA e Consigliere Regionale SINPIA Sezione Campano Molisana, voglio manifestarVi il mio grande entusiasmo nel presentarVi questo evento formativo la cui mission è affrontare la tematica della transizione del paziente adolescente nel mondo socio-assistenziale dell'adulto. La Neuropsichiatria Infantile nella sua veste di Child Psychiatry risulta una scienza giovane che, tuttavia, necessita di adeguare gli standard di gestione diagnostica e di trattamento ai dati di prevalenza aggiornati per singola patologia (suicidio, disturbi di spettro autistico, self cut, EOS, DCA, Bipolarità Infantile...) nonché di porsi in continuità con il case management della Psichiatria. Inoltre le criticità territoriali della Neuropsichiatria Infantile che affronteremo nel convegno sono solamente alcune, ed arduo è e sarà il ruolo direttivo, gestionale e organizzativo del neoformato Centro Unico Aziendale per la Salute Mentale dell'Età Evolutiva nelle diverse AASSLL della regione Campania, nell'affrontare queste e tutte le altre criticità del territorio ormai urgenti. Pertanto — scusate se è poco — è necessario Iniziare da subito confronti costruttivi!!! 6 Indice Disturbo Bipolare in Adolescente con Leri Pleonostosis: un Case Report. Arminio N., Pironti E., Cucinotta F., Galati C., Maggio R., Aquinoa A., Gagliano A……….…..pag 8 Aspetti Clinici e Terapeutici del Disturbo Ossessivo Compulsivo in Adolescenza Arminio N., Costanzo C., Pironti E., Gagliano A………………………………………………………...pag 9 Un Modello d’Intervento Integrato nella Psicopatologia in Età Adolescenziale Arminio N., Costanzo C., Pironti E., Galati C., Cucinotta F., Gagliano A. ………………………….pag 10 Psychiatric comorbidity in children and adolescents with eating disorders. Catone G., Corrado G., Maiorano A., Muzzo G., Pisano S., Russo K., Salerno F., Gritti A….……pag 12 L’urgenza-emergenza psichiatrica in Età Evolutiva in Italia: criticità attuali e prospettive future Farruggia R …….……………………………………………………………………………………….………pag 14 Studio sulle modalità di accesso ed uso di internet negli adolescenti Marotta R, Lavano SM, Marotta O, Lavano F………………………………………………………….....pag 17 The MILESTONE project: (Managing the Link and Strenghtening Transition from Child to Adult Mental Health Care) Work Package 1: Mapping the CAMHS-AMHS Interface across European Mental Health Services Pastore A, Ricercatori MILESTONE Bari , Consorzio MILESTONE…………………………………….….pag 18 Problemi sensoriali nei DSA Potami M, Lavano F, Marotta O, Marotta R...…………………………………………………………….pag 20 Abnormalities in social cognition in adolescents who access a tertiary center first aid: emergency or general status ? Rigon A, Gasparotto E, Grandi L, Berlese B, Zoccante L………………………………………….…....pag 21 CONNESSIONI: una esperienza di lavoro con bambini e adolescenti Serrapica T., Di Somma A………………………………………………………………………………....…pag 22 Considerazioni cliniche e gestionali su un campione di 106 casi di Disturbo Cronico dell’Adattamento afferenti ad una struttura di Neuropsichiatria Infantile di II Livello. Sperandeo S., Boccieri S.M., D’Amico F…………………………………………………………………...pag 23 Criticità nelle evoluzioni diagnostiche e di trattamento di un caso di BD/Borderline Personality da una struttura di Neuropsichiatria Infantile ad una di Psichiatria Sperandeo S., Boccieri S.M., D’Amico F……………………………………………………………………pag 25 Analysis of psychiatric emergency in adolescents: how many could have undiagnosed neurodevelopmental disorders ? Zoccante L , Rigon A, Grandi L, Benoni R, Berlese B, Gasparotto E…………………………………pag 27 7 Abstract Disturbo Bipolare in Adolescente con Leri Pleonostosis: un Case Report. Arminio N., Pironti E., Cucinotta F., Galati C., Maggio R., Aquinoa A., Gagliano A Dipartimento di Patologia Umana e dell’Età Evolutiva, Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria Infantile, A.O.U. Policlinico “G.Martino” Messina INTRODUZIONE La Leri Pleonosteosis (LP) è una patologia scheletrica autosomica dominante estremamente rara causata da una microduplicazione eterozigote del cromosoma 8q22.1 che comprende i geni GDF6 e SDC2. È caratterizzata da contratture in flessione delle articolazioni interfalangee, movimento limitato di diverse articolazioni, metacarpi metatarsi e falangi corte e ampie, insieme con malformazioni scheletriche a carico del tronco, degli arti, delle mani e dei piedi e bassa statura. Tale condizione appare, non di rado, associata a un Disturbo Bipolare PRESENTAZIONE DEL CASO M. è una bambina di 12 anni che presentava, all’osservazione obiettiva, dismorfismi facciali (volto appiattito, blefarofimosi, ampia distanza tra i due occhi, ponte nasale allargato, palato ogivale), alterazioni ossee e delle articolazioni (pectum excavatum, brachidattilia, piede piatto bilaterale) e bassa statura. La ragazzina presentava, inoltre, un disturbo del linguaggio e difficoltà di coordinazione grosso e fine motoria, con ritardo negli apprendimenti e produzione scritta significativamente disgrafica con macrografia. Nei test che valutano le funzioni esecutive sono emerse lievi difficoltà nell’attenzione selettiva e sostenuta e deficit nella capacità di inibire risposte perseverative. Il pattern temperamentale appare caratterizzato da elevati livelli di energia e attività, manifestando iperfamiliarità nei rapporti sociali. Tono dell’umore tendenzialmente ipertimico con oscillazioni a cicli molto rapidi e disgregolazione emozionale. Il gentilizio in linea paterna risulta positivo per anomalie scheletriche, Disturbo del Linguaggio e Disturbo Bipolare. CONCLUSIONI Il nostro case report descrive l’associazione tra la microduplicazione del cromosoma 8q22.1, che causa la mutazione dei geni GDF6 e SDC2, e un profilo di neurosviluppo e psichiatrico peculiare, presente in quattro membri della stessa famiglia. I geni GDF6 e SDC2 sono entrambi implicati nella deposizione di matrice extracelullare mediante la via del TGF – β, che è stato recentemente ipotizzato essere coinvolto nello sviluppo del mesencefalo. Nell’approccio a tale patologia sarebbe opportuno prendere in considerazione la valutazione anche degli aspetti psichiatri e neuropsicologici del paziente, al fine di una più completa diagnosi ed un migliore trattamento e di arricchire le nostre conoscenze sulle possibili implicazioni della malattia nello sviluppo neurofunzionale o psicopatologico attualmente in letteratura poco attenzionate. BIBLIOGRAFIA Banka S, Cain SA, Carim S, Daly SB, Urquhart JE, Erdem G, Harris J, Bottomley M, Donnai D, Kerr B, Kingston H, Superti-Furga A, Unger S, Ennis H, Worthington J, Herrick AL, Merry CL, Yue WW, Kielty CM, Newman WG. Leri’s pleonosteosis, a congenital rheumatic disease, results from microduplication at 8q22.1 encompassing GDF6 and SDC2 and provides insight into systemic sclerosis pathogenesis. Ann Rheum Dis. 2015; 74(6):1249-56 Friedman M, Lawrence BM, Shaw DG. Léri's pleonosteosis. Br J Radiol. 1981; 54(642):517-8. Macayran JF, Brodie SG, Rao PN, O'Connor MJ, Gray JA, Ciarimboli B, Dipple KM. Duplication 8q22.1-q24.1 associated with bipolar disorder and speech delay. Bipolar Disord. 2006; 8(3):294-8. Léri A. Une maladie congénitale et héréditarie de l’ossification: la pléonostéose familiale. Bull. Et Mém. Soc. Méd. Hòp. 1921 Paris, 45: 1228-1230. Rukavina JG, Falls HF, Holt JF, Block WD. Léri's pleonosteosis; a study of a family with a review of the literature. J Bone Joint Surg Am. 1959; 41-A(3):397-408. 8 Abstract Aspetti Clinici e Terapeutici del Disturbo Ossessivo Compulsivo in Adolescenza Arminio N., Costanzo C., Pironti E., Gagliano A Dipartimento di Patologia Umana e dell’Età Evolutiva, Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria Infantile, A.O.U. Policlinico “G.Martino” – Messina INTRODUZIONE Lo studio esplora le caratteristiche cliniche e la risposta terapeutica in una coorte di adolescenti affetti da Disturbo Ossessivo-Compulsivo. Il dato più significativo che emerge dallo studio sembra essere quello che correla la risposta terapeutica all’utilizzo di alcuni agenti psicofarmacologici. Difatti è ampiamente dimostrata nel D.O.C. l’efficacia di farmaci con prevalente o selettivo effetto sulla inibizione del re-uptake della serotonina in monoterapia e, diversamente, in associazione con antipsicotici atipici. METODOLOGIA Il metodo di raccolta dei dati è stato di tipo retrospettivo. Le informazioni relative a ciascun paziente sono derivate da cartelle cliniche e l’assesment costituito dall’indagine anamnestica, dai colloquio psicologico-clinici, dalla somministrazione di test psicodiagnostici. Veniva infine presa in considerazione la valutazione, con criteri clinici, dell’eventuale beneficio terapeutico. Il campione esaminato è risultato così costituito da 20 pazienti, reclutati in ragione di un Disturbo Ossessivo-Compulsivo con caratteristiche conformi ai criteri diagnostici codificati dal DSM-V. Ai fini dell’inclusione allo studio sono stati rispettati i seguenti parametri: età compresa fra 10 e 18 anni, assenza di patologia organica. RISULTATI Il campione risulta composto da 20 soggetti di età compresa tra 12-17aa con età media di esordio di 13,3 aa; lieve prevalenza del DOC nel sesso maschile (M60%, F40%); background socio-culturale medio-basso (70%). Sono stati rilevati tratti premorbosi nel 30% dei casi: Ansia da Separazione/Fobia Scolare nel 15% e D.C.A. nel 15%. Il 30% presentava tratti personologici peculiari: Aggressività e/o Oppositività nel 20% dei casi. Il profilo cognitivo è risultato prevalentemente nei limiti della norma. Le tematiche OC erano polarizzate prevalentemente su contenuti d’igiene e/o pulizia (35%) e di tipo misticoreligioso (25%). Nel 55% è stata riscontrata comorbidità con una o più psicopatologie: Disturbo d’Ansia (15%) e Disturbo dell’Umore (20%), Tic (10%) e DCA (10%). Tutti i pazienti hanno ricevuto un trattamento farmacologico: nel 35% è stata utilizzata Sertralina in monoterapia, nel 28% Sertralina in associazione con Antipsicotici, nel 15% Antispicotici Atipici i monoterapia, altro nel 22%. Nel 40 % dei casi la terapia farmacologica è stata associata alla psicoterapia. Un decisivo miglioramento dei sintomi o una remissione completa venivano riscontrati nel 50% dei casi seguiti, ed in tutti i casi in cui era stata utilizzata Sertralina in monoterapia o in add-on con Antipsicotici Atipici Antipsicotici. CONCLUSIONI I nostri dati rilevano un significativo miglioramento sintomatologico del DOC in seguito ad un intervento terapeutico di tipo farmacologico. L’efficacia degli SSRI, e nello specifico della Sertralina in monoterapia o in add-on con Antipsicotici Atipici, unitamente al frequente riscontro in comorbidità di un Disturbo dell’Umore, (1), confermerebbe la presenza di una disfunzione prevalentemente serotoninergica sottostante al disturbo, avvalorando l’ipotesi neurobiologica alla base dell’etiopatogenesi del DOC. Si è riscontrato, altresi, che nei pazienti non responder alla farmacoterapia a cui era stata associata psicoterapia (2), non è stato rilevato un significativo miglioramento dei sintomi (3). BIBLIOGRAFIA 1. Soc. Psychiatr Epidemiol. 2012 mar 2.JAMA; Masi et all; 2004. 3 Albert U. et all Rivista di Psichiatria, Luglio 2012 9 Abstract Un Modello d’Intervento Integrato nella Psicopatologia in Età Adolescenziale N. C. Arminio, C. Costanzo, E. Pirontia, C. Galati, F. Cucinotta A. Gagliano Dipartimento di Patologia Umana e dell’Età Evolutiva, Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria Infantile, A.O.U. Policlinico “G.Martino” – Messina INTRODUZIONE Sulla scorta delle recenti ricerche sui processi che caratterizzano l‘adolescenza, ci proponiamo di fornire degli spunti di riflessioni circa l'approccio terapeutico integrato in ambito psichiatrico adolescenziale. Dopo un’esperienza terapeutica quinquennale, maturata all'interno del Servizio di Psicopatologia dell'Adolescente - UOC di Neuropsichiatria Infantile - AOU Policlinico "G. Martino" di Messina, attraverso la presa in carico di adolescenti attuata con modelli d’intervento integrato, presentiamo i risultati a cui essa ha condotto. METODI Lo studio è stato di tipo retrospettivo. I dati estrapolati vengono analizzati secondo una valutazione prevalentemente clinica. Sono stati presi in considerazione tutti gli accessi al servizio dal 2006 al 2010; scelti adolescenti di età compresa tra i 12-17 aa, con abilità intellettive nei limiti della norma per l’età, con psicopatologie di tipo lieve, medio-grave e grave. Una volta controllata la fase acuta in regime di ricovero, veniva avviato il seguente trattamento integrato: seduta di terapia individuale (secondo un approccio psicodinamico), seduta di terapia erogata ai genitori (l’intervento consisteva in colloqui volti alla comprensione ed alla gestione delle dinamiche disfunzionali intra-familiari), seduta di gruppo-terapia con gli adolescenti, attività di laboratorio, riunione operatori-genitori, riunione operatori. E’ stata eseguita un’analisi dell’efficacia del trattamento, realizzata attraverso un’intervista agli operatori coinvolti. Sono stati presi in considerazioni soprattutto i fattori che hanno contribuito all’esito positivo o all’insuccesso del trattamento. RISULTATI Sono stati analizzati tutti gli accessi al servizio lungo l’arco temporale 2006-2010, e selezionati adolescenti rispondenti ai criteri diagnostici per una o più psicopatologie. Sono stati individuati 610 adolescenti (drop-out in 100 pz). Dei 510 pz aderenti alle cure, il 12% ha ricevuto un trattamento psicoterapico, il 17% un trattamento farmacologico, il 6% non ha ricevuto alcuna terapia. Hanno risposto ai requisiti per un trattamento terapico integrato 330 pazienti (M/F : 1/1). Il 90% di essi presentava un disturbo dell’Asse I (70% Depressione, DAG, DOC, DPTS; 13% Psicosi; 7% DCA; 10% D. della Condotta). Per il 10% è stata posta diagnosi di disturbi dell’Asse II (DB, DPB o Disturbo Schizoaffettivo). Nel 75% dei pazienti si è fatto riscontro di beneficio della terapia, con efficacia del trattamento erogato anche in breve tempo (3/12 mesi) e in pazienti che presentavano una condizione disagio psichico lieve e in pazienti recanti patologie gravi o medio-gravi (esordi psicotici, eventi depressivi, etc..). I fattori che hanno contribuito al raggiungimento di tale risultato sono stati: l’alleanza terapeutica con il paziente e con la famiglia e la concomitanza di farmacoterapia. In ordine alla compliance si è evidenziato che, in genere, i pazienti che presentavano comportamenti iper-sessualizzati erano meno complianti; di contro una maggiore aderenza al trattamento era riscontrabile negli adolescenti che presentavano aggressività auto/etero-diretta e oppositività. La compliance risultava aumentare con l’età, di contro nella fascia di età compresa tra i 17 e i 18 anni si è fatto riscontro di una discontinuità nel seguire le indicazioni. Inoltre i maschi, rispetto alle femmine, tendevano ad interrompere precocemente il trattamento. 10 Abstract CONCLUSIONI I dati di questa analisi confermano quanto riportato in letteratura(2,3) circa l’opportunità d’integrare diverse tipologie di intervento nella cura delle problematiche di tipo psicopatologico in adolescenza. I risultati preliminari della nostra analisi suggeriscono che l’indicazione di una terapia integrata si dimostra utile nei casi gravi e urgenti e soprattutto nei disturbi depressivi e nei disturbi d’ansia, tuttavia gli esiti di tale esperienza dimostrano la possibilità di fornire una risposta efficace in tutte le condizioni psicopatologiche adolescenziali. Concludendo, un intervento integrato può aggredire più aspetti specifici contemporaneamente e portare così, in breve tempo, quando non alla guarigione, ad un netto e stabile miglioramento delle condizioni di vita del soggetto e della famiglia. BIBLIOGRAFIA 1 Kuritarne Szabo I. ‘2012 2 Norcross et al., 2006 3 Carr, 2009. 11 Abstract Psychiatric comorbidity in children and adolescents with eating disorders Catone G.1, Corrado G.2, Maiorano A.2, Muzzo G.1, Pisano S.1, Russo K.3, Salerno F.4, Gritti A.5. 1Dipartimento Salute Mentale e Fisica e Medicina Preventiva, Seconda Università degli Studi di Napoli 2Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali, Università Federico II di Napoli 3Socio corrispondente Società Italiana di psicoterapia cognitivo comportamentale SITCC 4UOC di Neuropsichiatria Infantile, DAI di Medicina Interna e Specialistica, Seconda Università degli Studi di Napoli 5Facoltà di Scienze della Formazione Università Suor Orsola Benincasa di Napoli INTRODUCTION AND BACKGROUND Eating disorders (ED) with onset in childhood are increasing. ED are characterized by significant disturbances in eating behaviors and distress or excessive concerns about body shape or weight. ED often occur with severe medical and psychiatric co-morbidities including depression, bipolar disorder, obsessive compulsive disorder, anxiety disorders and post-traumatic stress disorder. OBJECTIVE The current study examined the prevalence of psychiatric co-morbidity in a sample of help seeking patients referred to the eating disorder centre of the Child and Adolescent Psychiatry division of the Second University of Naples. Co-morbidity are described both in categorical and dimensional frame. METHOD Data were collected by trained and expert child and adolescent psychiatrist. Demographic and personal data derived from a clinical interview. The Eating attitude test26 (EAT-26) and the Body Uneasiness Test provided eating disorder symptoms and body image data. Categorical co-morbidity data are gathered from the structured clinical interview Kiddie schedule for affective disorders and schizophrenia (K-SADS), Dimensional co-morbidity are obtained by the following self-report questionnaires: Children Depression Inventory (CDI), Liebowitz social anxiety scale (L-SAS), Children’s Yale Brown Obsessive Compulsive Scale (CY-BOCS) and the Young Mania Rating Scale (YMRS). RESULTS The sample consisted of 59 subjects, 52F (88,1%). Mean age was 172, 3 months (SD 19,8 range 132-214). Mean BMI was 16,1 (SD 2,4 range 11-23,6). EAT-26 and BUT mean score were respectively 25,8 (SD 19,8) and 1,8 (SD 1,3). 38 subjects (64,4%) have received a diagnosis of Anorexia Nervosa (AN) and 21 (35,6%) had a diagnosis of Eating disorder not otherwise specified (ED-NOS). 49 (83,1%) and 8 (15,3%) participants had respectively a restrictive and binge/purging subtype. 18 (30,5%) patients showed one co-morbidity, 17 (28,8%) two comorbidity and 5 (8,5%) three co-morbidity. The categorical most frequent co-morbidities were Social Anxiety disorder (29 SS, 49,2%) and Depression disorder (21 SS, 35,6%). The mean scores at dimensional questionnaires are: CDI (15,9 SD 11,2); L-SAS (35,4 SD 28,7); CY-BOCS (12,5 SD 10,4) and YMRS (9,6 SD 4,6). 12 Abstract CONCLUSION Depressive disorder and Social anxiety disorder were the most prevalent categorical comorbidities detected by the clinical investigation. However the self-report evaluation of these two disorders with a dimensional construct provided conflicting results because the social anxiety symptoms are adequately recognized by the subjects whereas depressive symptoms were mostly denied or misunderstood. REFERENCES Bryant-Waugh R, Feeding and eating disorders in children, Current Opinion Psychiatry 2013 Nov.; 26(6):537-42. Cuzzolaro M., Petrilli A. Validazione versione italiana dell’EAT-40 (Eating Attitude Test di D.M. Garner e P.E. Garfinkel). Psichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, 1988;55:209-17. Cuzzolaro M., Vetrone G., Marano GF, Battacchi MW. BUT: una nuova scala per la valutazione del disagio relativo all’immagine del corpo. Psichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, 1999;66:417-28. Holm-Denoma JM, Hankin BL, Young JF, Developmental trends of eating disorder symptoms and comorbid internalizing symptoms in children and adolescents, Eating Behaviors 2014 Apr;15(2):275-9. Kaufman J., Birmaher B., Brent D., Rao U., Ryan N., Intervista diagnostic per la valutazione dei disturbi psicopatologici in bambini e adolescent (K-SADS). Ed. italiana a cura di Carla Sogo, Ed Erickson 2004. Kovacs M, (1982) Children’s Depression Inventory. Questionario di autovalutazione, adattamento italiano a cura di Camuffo M., Cerutti R., Lucarelli L., Mayer R., Ed. Organizzazioni speciali Firenze 1988. Muratori F, Viglione V., Maestro S., Picchi L., Internalizing and externalizing condions in adolescent anorexia. Psychopathology 2004; 37:92-7 13 Abstract L’ urgenza-emergenza psichiatrica in età evolutiva in italia : criticita’ attuali e propspettive future Farruggia R.*, *U.O.S. Residenzialità Età Evolutiva – ASL Roma 1. Coordinatore della Sezione di Psichiatria dell’Età Evolutiva della S.I.N.P.I.A. RAZIONALE La letteratura internazionale segnala un “drammatico aumento dei giovani che si presentano al Pronto Soccorso per cure psichiatriche” . L'aumento delle visite per problemi di salute mentale è definito una “salita alle stelle” nelle ultime decadi, tanto da raggiungere il 25%-50% nei setting di pediatria di base e il 5% nei setting di pediatria d'urgenza. Per queste situazioni diversi autori (Chun TH., Katz ER., Duffy S.J., Ruth S.G. , 2015 ) affermano che sarebbe necessaria una appropriata valutazione e trattamento (valutazione del rischio, coinvolgimento della famiglia e di altri adulti di riferimento, strategie di de-escalation, ecc.), ma sfortunatamente la maggioranza dei bambini e degli adolescenti in situazione di crisi psichiatrica non riceve questo tipo di cure. Sarebbe necessario lo sviluppo di standard di valutazione e trattamento in situazione di urgenza e la formazione dei medici dei pronto soccorso generale e pediatrico nella identificazione e trattamento dei disturbi mentali dell'età evolutiva e nella gestione delle situazioni di crisi. Oltre a questo è necessaria la disponibilità ed accessibilità di posti di ricovero e di servizi diurni di qualità per gli adolescenti in situazione di crisi. Negli ultimi 15 anni il numero di pazienti in età pediatrica che giungono al Pronto Soccorso in situazione di crisi psichiatrica è quasi raddoppiato; agiti autolesivi ed aggressivi sono i quadri più comuni. Carubia, Becker e Levine (20016) evidenziano in merito due aspetti: da un lato la possibilità e quindi la necessità di attuare una valutazione con strumenti psicometrici del rischio suicidario e dall'altro il fatto che sta aumentando l'uso di farmaci offlabel anche in acuto. Mapelli, Black e Doan (2015) presentano uno studio restrospettivo su coorte che analizza le visite pediatriche in un setting di terzo livello dal 2002 al 2012: gli autori rilevano un aumento delle problematiche di salute mentale del 47%, rispetto ad un aumento delle visite totali pediatriche del 27%; le visite per problematiche di salute mentale raggiungono la proporzione del 32% delle visite; infine è aumentato del 53,7% il numero di visite legate a problematiche di salute mentale che porta ad un ricovero. Gli autori affermano che questi dati sottolineano la necessità di rimodulare la allocazione di risorse per ottimizzare la gestione delle situazioni acute, la valutazione del rischio ed il collegamento con i servizi di salute mentale. In Italia si assiste, da anni, ad una situazione di carenza strutturale sia nella disponibilità di posti letto di ricovero ordinario, sia nell'organizzazione più generale della rete di risposte alle situazioni di urgenza in età evolutiva. La carenza specifica rispetto ai posti letto di psichiatria in età evolutiva veniva ribadita nel 5° Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia, anno 2011-2012 - e in tutti i rapporti successivi fino all'ultimo rapporto, l'8° Rapporto di aggiornamento 2014-2015 - che afferma: “oggi, solo un terzo dei ricoveri ordinari riesce ad avvenire in reparto di neuropsichiatria infantile, mentre gli altri avvengono in reparti non adatti, compresi quelli psichiatrici per adulti, con il rischio di percorsi di cura inefficienti e inefficaci e di cronicizzazione del disturbo.” 14 Abstract LA SITUAZIONE ORGANIZZATIVA DEI SERVIZI DI NPIA IN RISPOSTA ALL’ URGENZA-EMERGENZA PSICHIATRICA IN ETÀ EVOLUTIVA IN ITALIA: CRITICITA’ ATTUALI E PROSPETTIVE FUTURE Per approfondire la conoscenza della situazione inerente la gestione delle situazioni di urgenza psichiatrica in età evolutiva in Italia è stato quindi elaborato dalla Sezione di Psichiatria dell’Età Evolutiva della S.I.N.P.I.A. un Questionario che è stato sottoposto ai Segretari Regionali della SINPIA nel novembre 2015. Il Questionario aveva l’obiettivo di indagare , a livello delle singole realtà regionali, le seguenti aree: a. la programmazione regionale per la rete dei Servizi di NPIA per le situazioni di emergenza/urgenza psichiatrica in età evolutiva; b. i servizi ospedalieri per le Urgenze psichiatriche; c. le Strutture semiresidenziali e residenziali e per la sub-acuzie o post- acuzie psichiatrica; d. l’organizzazione territoriale della risposta alle situazioni di emergenza/urgenza psichiatrica in età evolutiva RISULTATI I dati preliminari dello studio confermano la scarsità delle risposte organizzative per i quadri di urgenza psichiatrica in età evolutiva (Farruggia, Costa, 2016). In particolare appaiono significativi i seguenti dati: - il 59% delle Regioni non possiede uno Documento specifico sulla gestione dei quadri di urgenza psichiatrica in età evolutiva; - il 41% delle Regioni non ha recepito il Documento della Conferenza Stato Regioni n.138/CU 13 novembre 2014 "Gli interventi residenziali e semiresidenziali terapeutico riabilitativi per i disturbi neuropsichici dell'infanzia e l'adolescenza"; - il 47% delle Regioni non ha posti letto di NPIA specificamente dedicati all’urgenza psichiatrica; - nel 65% delle Regioni il ricovero di minori può avvenire in SPDC; - il 59% delle Regioni non ha strutture semiresidenziali e/o residenziali per la gestione del post-acuzie e, in ogni caso nell’88% delle Regioni la disponibilità di tali strutture è considerata inadeguata; - Il 59% delle Regioni non ha una organizzazione territoriale specifica per la gestione dei quadri di urgenza psichiatrica in età evolutiva; - Il 65% delle Regioni non ha protocolli con SPDC, Pediatria per la gestione dei quadri di urgenza psichiatrica in età evolutiva. CONCLUSIONI I dati emersi dallo studio sulla situazione organizzativa dei servizi di NPIA in risposta all’ urgenza-emergenza psichiatrica in età evolutiva nel nostro Paese confermano una situazione di carenza che viene, ormai da diversi anni, segnalata anche dagli organismi indipendenti che monitorano la qualità dei servizi per i minori in Italia. Questa carenza appare ancora più grave se confrontata sia con le più recenti indicazioni della letteratura, sulla necessità di fornire risposte sempre più appropriate ad un numero in continuo aumento di quadri urgenti in psichiatria dell’età evolutiva, sia con le riflessioni, i contributi tecnici e di proposte organizzative, che nel nostro Paese sono state sviluppate nell’arco di oltre 20 anni. 15 Abstract In particolare , Pedrini et al. , 2012 , a seguito di una indagine sulle caratteristiche dell'attività di neuropsichiatria infantile in Italia, rilevava che a fronte di una percentuale di pazienti in carico ed organizzazione di servizi generali di NPIA comparabili con le aree più sviluppate in Europa, le aree critiche che richiedevano un miglioramento erano l'utilizzo di procedure standardizzate e la limitata capacità di risposta alle situazioni di urgenza. La discrepanza fra quanto ritenuto appropriato, necessario, per la adeguata gestione dei quadri clinici di urgenza-emergenza psichiatrica in età evolutiva e la fotografia che è emersa (per quanto i dati siano da approfondire, risultano tuttavia estremamente concordi) nel nostro Paese, da ragione della quotidiana difficoltà che si incontra sul territorio nazionale da parte di medici, giovani utenti e loro familiari, nell’attivare risposte efficaci a fronte di situazioni cliniche sicuramente complesse e gravi. A fronte di ciò la Sezione di Psichiatria dell’Età Evolutiva della S.I.N.P.I.A. ha in programma per il 2017, sulla base di un aggiornamento del Questionario del 2015, la stesura di linee di indirizzo e organizzative per la gestione delle situazioni di urgenza-emergenza psichiatrica in età evolutiva. BIBLIOGRAFIA Chun TH., Katz ER., Duffy S.J., Ruth S.G., Challenges of Managing Pediatric Mental Health Crises in the Emergency Department . Child Adolesc Psychiatr Clin N Am 2015 ; 24 : 21-40. Carubia B., Becker A., Levine BH., Child Psychiatric Emergencies: Updates on Trends, Clinical Care, and Practice Challenges. Curr Psychiatry Rep 2016 Apr : 18-41. Mapelli E., Black T., Doan Q., Trends in Pediatric Emergency Department Utilization for Mental Health-Related Visits., J Pediatr. 2015 ; 167 : 905-10. Gruppo CRC .5° Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia , 2012. Gruppo CRC . 8° Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia , 2015. Farruggia R. . Costa S., La situazione organizzativa dei servizi di NPIA in risposta all’urgenzaemergenza psichiatrica in età evolutiva in Italia : dati preliminari, Giornale di Neuropsichiatria dell’Età Evolutiva, 2016, vol. 36, n. 1: 38-47. Pedrini L., Colasurdo G. , Costa S. et al. , The characteristics and activities of child and adolescent mental health services in Italy: a regional survey, , BMC Psychiatry, 2012, 12:7 16 Abstract Studio sulle modalità di accesso ed uso di internet negli adolescenti Marotta R, Lavano SM*, Marotta O**, Lavano F Neuropsichiatria Infantile, Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche, UMG di Catanzaro; *Dottorato in Scienza della Vita, Dipartimento di Scienze della Salute, UMG di Catanzaro;**U.O. Neurologia Azienda Pugliese Ciaccio Catanzaro OBIETTIVI Scopo dello studio è analizzare modalità d’accesso e utilizzo di internet e di altre tecnologie digitali da parte degli adolescenti, per individuare comportamenti a rischio e favorirne un uso sicuro e consapevole. METODI Abbiamo elaborato una scheda conoscitiva di 45 domande, approvata dal Consiglio della Scuola di Medicina dell’UMG e autorizzata dall’USR Calabria, somministrata a 1534 studenti delle Scuole Superiori di Catanzaro. RISULTATI I dati sono stati ripartiti in 3 gruppi: istruzione/accesso ad internet, modalità/utilizzo dei social networks, percezione/valutazione di rischi e di comportamenti a rischio. L’età media del primo contatto con le tecnologie informatiche è risultata di 9 anni, attraverso smartphone o tablet nel 79% dei casi. I social networks più usati sono stati Facebook (85%),Youtube (61%) e Google+ con il 72% degli adolescenti intervistati che usava il proprio nome e cognome. Il 40% di loro ha dichiarato di conoscere personalmente tutti i contatti Facebook. Il 7,7% degli intervistati ha caricato una foto o filmato su internet di cui però si sarebbe vergognato.Il 27% ha ricevuto la proposta di incontrare persone conosciute su Facebook nella vita reale e l’8,4% ha accettato. CONCLUSIONI I risultati della survey mostrano l’impiego di internet e dei social networks da parte degli adolescenti, l’accesso e le modalità di utilizzo in relazione al ruolo della famiglia, della scuola e dell’autoapprendimento e fanno riflettere sulla percezione di eventuali rischi. Le nuove tecnologie rappresentano uno strumento utile per un sano sviluppo e non un ostacolo, sotto la guida dei genitori e degli educatori. 17 Abstract The MILESTONE project (Managing the Link and Strenghtening Transition from Child to Adult Mental Health Care) Work Package 1: Mapping the CAMHS-AMHS Interface across European Mental Health Services Pastore A*, Ricercatori MILESTONE Bari ** ed il Consorzio MILESTONE*** * Milestone Researcher - University “Aldo Moro”, Department of Basic Medical Sciences, Neuroscience and Sense Organs, Bari, Italy. Policlinico Hospital - Psychiatry Unit ** Margari Francesco (PI Bari), Margari Lucia (PI Bari) Toma Nataska, Petruzzi Giuseppe University “Aldo Moro”, Department of Basic Medical Sciences, Neuroscience and Sense Organs, Bari, Italy ***Swaran Singh (PI), Helena Tuomainen, Priya Tah, Moli Paul, Cathy Street, Jason Madan, Simon Gates, Dieter Wolke, Jane Warwick (University of Warwick, UK), Giovanni de Girolamo, Giulia Signorini, Adriana Pastore (IRCCS Fatebenefratelli, Italy), Paramala Santosh, Regina Sala, Laura Adams (King’s College London, UK), Diane Purper-Ouakil, Frédérick Russet, Aurélie Schaundrin (Centre Hospitalier Universitaire de Montpellier, France), Athanasios Maras, Leonie Vreeke, Lida Efstathopoulou (Yulius Academy Netherlands), Ulrike Schulze, Sonja Aslan, Ulrike Breuninger (University of Ulm, Germany), Sabine Tremmery, Katrien Moens (Katholieke Universiteit Leuven, Belgium), Fiona McNicholas, Lesley O’Hara (University College Dublin, Ireland), Tomislav Franić, Nikolina Davidović, Katarina Dodig Čurković, Vlatka Boričević Maršanić, Romilda Roje, Željka Karin (University Hospital of Split, Croatia), Paul Gringras, Helen Furse (HealthTracker Ltd., UK), Frank Verhulst, Gwen Dieleman, Suzanne Gerritsen (Erasmus MC, Netherlands), Andrea Wohner (concentris GmbH, Germany). Si ringraziano i clinici della Neuropsichiatria Infantile del Policlinico di Bari: Buttiglione Maura, De Giacomo Andrea, Operto Francesca, Presicci Anna, Ventura Patrizia. RAZIONALE I disturbi mentali e da abuso di alcool/sostanze, con la sola eccezione delle demenze, insorgono in larghissima maggioranza nelle prime 2-3 decadi della vita (Kessler et al., 2005) Gore e colleghi (2011) hanno calcolato che tra le prime 10 cause di Disability-Adjusted Life- Years - anni di vita vissuti in condizioni di disabilità - DALYs) per i giovani di età compresa tra10-24 anni, otto sono di natura psichiatrica o comportamentale. Tuttavia, proprio in questa fascia di popolazione, i servizi di salute mentale, dell’infanzia/adolescenza dell’adulto, registrano il più basso numero di contatti e di pazienti in trattamento (Singh et al., 2010; progetto PREMIA, Frigerio et al., 2009). OBIETTIVI Gli obiettivi del progetto MILESTONE: • identificare i servizi e le politiche di transizione attualmente in atto a livello europeo, • sviluppare e validare dei parametri per la misurazione dell’esito clinico specifici per la transizione, • condurre uno studio longitudinale di coorte relativamente al processo di transizione e i suoi risultati e sviluppare e analizzare l’efficacia clinica ed economica di un modello di transizione innovativo(inclusa l’appropriata dimissione dal servizio), • redigere delle linee guida cliniche, etiche ed organizzative per migliorare l’assistenza e l’esito clinico dei giovani in transizione, • assicurare la traslazione delle linee guida alla buona pratica clinica. 18 Abstract DISEGNO DELLO STUDIO E’ prevista la conduzione di 1) uno studio di validazione, 3) uno studio longitudinale di coorte e di 3) un trial randomizzato controllato (RCT). Lo studio, iniziato ufficialmente il 1° Febbraio 2014, ha una durata complessiva di 5 anni e coinvolge 8 paesi europei (Inghiltera, Francia, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Irlanda, Croazia ed Italia).La durata prevista per studio osservazionale ed RCT è di 27 mesi. RISULTATI PRELIMINARI DELLA FASE DI RECLUTAMENTO PRESSO IL CENTRO DI BARI: Pazienti reclutati n=16; Genitori reclutati n=16; Clinici reclutati n=8; Età media pazienti = 17, 4 aa; Diagnosi primarie: Psicosi n= 3; Disturbo dell’umore n= 3; Ansia n= 1; ADHD n= 5; Spettro autistico n= 2; Altro n=2. 19 Abstract Problemi sensoriali nei DSA Potami M, Lavano F, Marotta O*, Marotta R Neuropsichiatria Infantile, Dipartimento Scienze Mediche e Chirurgiche, UMG Catanzaro;U.O. Neurologia, Azienda Pugliese-Ciaccio Catanzaro OBIETTIVI I problemi sensoriali, entrati a far parte dei criteri diagnostici per l'identificazione del DSA con il DSM5, hanno rappresentato un tratto predominante ed in varia misura invalidante nei soggetti affetti. Le ipo/iperestesie, con un ampio grado di variabilità individuale, coinvolgono in maniera trasversale tutti i cinque sensi. Lo scopo dello studio è quello di valutare l'eventuale presenza di problematiche di processamento sensoriale nei soggetti affetti da DSA presi in esame. Materiali e metodi Per il campione di questo studio è stata utilizzata una casistica di 30 bambini con DSA, di età media di 7 anni, nati da gravidanza normocondotta, parto eutocico, con eventi neonatali nella norma. Tutti seguono terapia multidisciplinare. Il 20% ha presentato regressione delle abilità linguistico-motorie acquisite dopo i 18 mesi circa. Lo studio è stato condotto somministrando ai genitori o ai caregivers un questionario con domande riguardanti i problemi di processamento visivo, uditivo, tattile, olfattivo e gustativo. Risultati Tutti i partecipanti allo studio hanno presentato positività quantitativamente e qualitativamente variabile negli aspetti sensoriali indagati. Il senso maggiormente interessato è stato l'udito (90%), seguito dal tatto (70%), gusto (55%),la vista (40%) e l'olfatto (25%). Conclusioni Un limite importante nella valutazione dei problemi di processamento sensoriale è rappresentato dal fatto che i dati raccolti, nella maggioranza dei casi, derivano dalla testimonianza di genitori o di persone vicine al soggetto, informazioni importanti, ma che non forniscono la reale esperienza del soggetto. Nonostante ciò si evince come in tutti i soggetti sia prevalente la disfunzione a livello uditivo, indipendentemente da variabili anamnestiche. 20 Abstract Analysis of psychiatric emergency in adolescents: how many could have undiagnosed neurodevelopmental disorders ? Zoccante L , Rigon A, Grandi L, Benoni R, Berlese B, Gasparotto E Unit of Child Neuropsychiatry, Department of Life and Reproduction Sciences, University of Verona RATIONAL In the last four years 65 adolescents with an age range of 11-18 years access to our tertiary center for emergency: 13 of them access twice, 7 of them three times. Among these we focus on 24 subjects who access during 2015 (15) and during 2016 (9). In this study we do a neurodevelopmental assessment to detect the possible link between neurodevelopment disorders and psychiatric emergency. METHODS The sample comprises 24 adolescents (12 females and 12 males) with an arrival mean age of 14.5 years - 14.3 years for females and 14 years for males. They are tested the day after the access. The diagnosis is based on a variety of methods, including medical history and clinical interview. We test the cognitive aspects with Italian version of WISC-III and WISC-IV. To analyze the neuropsychiatric condition we use kiddie-sads structured interview. To test characteristics of personality and psychopathology we use Minnesota Multiphasic Personality Inventory® - Adolescent. To detect use of substances we do urine and hair toxicological exam. RESULTS 55% of these adolescents have familiarity with neuropsychiatric disorder (ADHD, mood disorders, anxiety disorder, disorder of personality and behavior). As main diagnosis we find out that 31 % have a mood disorders (14 % depression with suicide attempts, 9 % depression, 2% hypomania, 6 % bipolar affective disorder), 23 % a conduct disorder , 19 % an anxiety disorder, 6% an eating disorder (anorexia), 6 % an acute and transient psychotic disorder, 6 % an Autism spectrum disorder, 5 % a conversion disorder, 4 % a disorder of personality. We evaluate the cognitive profiles: 13% have mild intellectual disability and 42 % have a meaningful difference between QIV and QIP. 21% of the subjects have specific learning disabilities. 64% have a comorbidity with ADHD (Jensen CM et al., 2014; Matthies S et al., 2016), depression, anxiety disorder and obsessive-compulsive disorder. During the recovery 38 % start the first pharmacological therapy and 62% change it. 25 % of them (3 subjects with ADHD, two boys with Asperger's syndrome, one girl with a disorders of personality) use substances (cannabis, cocaine) and 3 of these 6 subjects have a pusher activity. 18 % have a 2-3 week long hospital stay for social integration problems and after the release the 22% go to a community. DISCUSSION The term "neurodevelopment" encompasses an important component: that individuals exhibit difficulties from birth onward, and that the cause is often situated neurologically (Doernberg E et al., 2016). In our study the 47 % are first diagnosed for neurodevelopment disorders after the access for psychiatric emergency and don't have a pharmacological therapy at the time of access. Moreover the 21% of them don't have compliance with therapy: could an early diagnosis, the follow-up together with a pharmacological therapy reduce the risk of psychiatric emergency ? 21 Abstract CONNESSIONI: Una esperienza di lavoro con bambini e adolescenti Serrapica T., Di Somma A, psicologa-psicoterapeuta. Il lavoro presentato racconta di un’esperienza maturata negli ultimi anni all’interno di un gruppo di professionisti, riuniti in un’associazione denominata “Alchimie”, composta da psicologi, neuropsichiatra infantile, neuropsicologo e logopedista. Operiamo nel campo della psicologia dell’età evolutiva, con l’intento di promuovere interventi di rete attraverso l’ottica multidisciplinare e della visione bio psicosociale . Quindi proponiamo diagnosi e cura dei disturbi dell’infanzia e dell’adolescenza, attraverso valutazioni psicodiagnostiche, interventi psicoterapici individuali e familiari, gruppi esperienziali, riabilitazione, supervisione e formazione. Quello dell’intervento multidisciplinare è un concetto molto affascinante, condiviso da decenni sui piani teorici, ma molto complesso da attuare per svariati motivi, non ultimo la difficoltà di comunicazione “interdisciplinare”. Utilizzare strumenti valutativi trasversali come l'ICF, è sicuramente una prima base condivisa per la visione multidimensionale della salute , ma restano problemi di linguaggio comune, di distanze logistiche oltre che formazione e cultura all'incontro e confronto ad ostacolare lo sviluppo di un concreto approccio multidisciplinare. “Lavorare in rete”, interconnessi in una trama operativa condivisa permette al paziente , che spesso lamenta la sensazione di frammentarietà dell'intervento, di sperimentare la presa in carico in toto. Questo vale ancor di più per i casi complessi, dove operare in una modalità mono professionale non è garanzia di cambiamento e di evoluzione in funzione di maggiore benessere. Entriamo quindi nella dimensione del "sistema che cura". Questo comporta incontri, contatti diretti, confronti e contaminazioni di idee e di linguaggi diversi. Comporta un faticoso lavoro di esplorazione di contesti altri rispetto al proprio sicuro studio di terapia o ambulatorio. Questa faticosa apertura ad altri contesti sta permettendo di rompere la sottile barriera fra professionisti che ruotano attorno alla salute del bambino, rinsaldando i rapporti fra le varie discipline e ponendo le basi di una concreta multidisciplinarietà. BIBLIOGRAFIA 1. 2. 3. 4. 5. 6. Engel GL (1977) The need for a new medical model. A challenge for biomedicine. Science 196:129-136 OMS (2002) ICF. Classificazione Internazionale del Funzionamento, della disabilità e della salute. Edizioni Erickson, Gardolo (TN) Andolfi M.Franco Angeli (2012) "Il sistema terapeutico ovvero il terzo pianeta . Rivista di Terapia familiare" Andolfi M "Il colloquio relazionale" Accademia di psicoterapia della famiglia, 1994. Virzì A. Franco Angeli 2007 "La relazione medico-paziente . Come riumanizzare il rapporto: un manuale introduttivo. " Andolfi M. Mascellani A. 2010 Raffaele Cortina "Storie di adolescenza 22 Abstract Considerazioni cliniche e gestionali su un campione di 106 casi di Disturbo Cronico dell’Adattamento afferenti ad una struttura di Neuropsichiatria Infantile di II Livello. Sperandeo S., Boccieri S.M., D’Amico F UOC di Neuropsichiatria Infantile, DAI di Medicina Interna e Specialistica, Seconda Università degli Studi di Napoli - Dipartimento Salute Mentale e Fisica e Medicina Preventiva, Seconda Università degli Studi di Napoli BACKGROUND: I Disturbi Cronici dell’Adattamento (F43) rappresentano una categoria diagnostica definita dal DSM-5 coerente con la presenza di sintomi emotivi e/o comportamentali che si manifestano in risposta ad un evento stressante. Numerosi risultano gli stressors socioambientali e familiari induttori di tale patologia. OBIETTIVI Verificare quali sono i principali fattori di stress determinanti tale quadro clinico nel campione analizzato. Da tale analisi, dedurne adeguate strategie di intervento e/o prevenzione. MATERIALI E METODI 106 pazienti afferiti alla UOC di Neuropsichiatria Infantile della Seconda Università Degli Studi di Napoli, in regime di day hospital nel periodo tra 2014 e 2016, con diagnosi di Disturbo Cronico dell’Adattamento. RISULTATI Nel campione analizzato (106 pz, 87%M: 13%F; età compresa tra 7 e 17 aa; inviati da PLS/MMG, ASL NPI I livello) prevale la reattività associata a sintomatologia esternalizzante (46%), in 23 casi la sintomatologia è internalizzante (21%); nel 19% si manifesta con sintomatologia ansiosa e nel 10% senza definizione. Si è evidenziato che la maggiore percentuale è caratterizzata da pazienti in cui il fattore di stress è risultato il family burden – separazione/divorzio (45% dei casi; di cui 87.5% M e 12.5% F; prevale la sintomatologia esternalizzante). Numerosi sono i dati in letteratura circa le problematiche emotivo comportamentali che si manifestano in età evolutiva come reazioni di adattamento a condizioni di conflittualità intrafamiliare, soprattutto per separazione o divorzio. Tale casistica risulta ampia all’interno di una struttura di II livello, rispetto ad una problematica che tuttavia richiederebbe in modo specifico la presa carico delle figure di riferimento, piuttosto che la “medicalizzazione” del paziente. Tale aspetto si riflette soprattutto sugli ambiti di applicazione degli interventi, spesso indirizzati solo al bambino – di seguito immesso poi in un circuito terapeutico di tipo “riabilitativo” - e in cui l’inclusione delle figure genitoriali rappresenta ancora l’eccezione. In tali condizioni l’accesso in una struttura ospedaliera di II livello può rappresentare un rischio di iperfocalizzazione sulle manifestazioni reattive del bambino; lì dove invece risulterebbe necessaria un’adeguata presa carico delle figure genitoriali, soprattutto in fasi antecedenti le problematiche espresse dal bambino. La gestione di tali aspetti potrebbe coinvolgere figure professionali specifiche, come psicologi e assistenti sociali che, nella rete di assistenza territoriale, potrebbero garantire un’adeguata conduzione di tali fasi di trattamento per le figure genitoriali, oltre che fornire un supporto per il bambino/adolescente nei suoi ambiti di vita. 23 Abstract CONCLUSIONI I Disturbi dell’Adattamento da codice V61.03 rappresentano circa il 50% della casistica analizzata. Si evidenzia quindi, che per tale categoria diagnostica, l’invio in una struttura ospedaliera di II livello potrebbe risultare inappropriato. Risulta evidente la necessità di adeguata gestione del paziente e delle figure di riferimento da parte di una specifica rete di assistenza territoriale. BIBLIOGRAFIA Amato PR. “Children of divorce in the 1990s: An update of the Amato and Keith (1991) metaanalysis.” Journal of Family Psychology, 2001 Lansford J. “Trajectories of Internalizing, Externalizing, and Grades for Children Who Have and Have Not Experienced Their Parents‘ Divorce or Separation” Journal of Family Psychology, 2006 Amato PR, Keith B. “Parental divorce and the well-being of children: A meta-analysis”. Psychological Bulletin, 1991 Weaver J. “Mediation and Moderation of Divorce Effects on Children’s Behavior Problem” Journal of Family Psychology, 2014 Cherlin AJ. “Going to extremes: Family structure, children's well-being, and social science” Demography. 1999. American Psychiatric Association “Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders 5 – DSM -5”; 2013. 24 Abstract Criticità nelle evoluzioni diagnostiche e di trattamento di un caso di BD/Borderline Personality da una struttura di Neuropsichiatria Infantile ad una di Psichiatria Sperandeo S., Boccieri S.M., D’Amico F UOC di Neuropsichiatria Infantile, DAI di Medicina Interna e Specialistica, Seconda Università degli Studi di Napoli - Dipartimento Salute Mentale e Fisica e Medicina Preventiva, Seconda Università degli Studi di Napoli BACKGROUND La transizione del paziente psichiatrico dall’età evolutiva all’età adulta rappresenta una tematica complessa, non solo per gli aspetti diagnostici e di trattamento ma soprattutto per le implicazioni gestionali che tale fase contempla. Numerosi studi in letteratura sottolineano l’importanza di un protocollo strutturato volto a garantire un passaggio di consegne coordinato e graduale. OBIETTIVI Analizzare alcuni punti critici nella evoluzione diagnostica e di trattamento di una paziente con DB/Borderline Personality nella transizione da una struttura di Neuropsichiatria Infantile ad una di Psichiatria dell’adulto. MATERIALI E METODI Adolescente di 17 aa viene condotta per ricovero in DH presso l’AOU NPI della SUN per tentativo suicidario. RISULTATI Nell’ambito dell’approfondimento diagnostico/terapeutico sono emerse numerose criticità che hanno avuto una diversa evoluzione di gestione nel passaggio NPI-Psichiatria. La paziente, con una storia di disturbo del comportamento alimentare e condotte autolesive, disinvestimento scolastico e tendenza a comportamenti potenzialmente a rischio, ha attuato un tentativo suicidario con ingestione di farmaci con cui era in trattamento. Le prime cure sono avvenute in una struttura di PS generale – in assenza di una specifica assistenza Neuropsichiatrica Infantile d’emergenza o di consulenza Psichiatrica ospedaliera – ed oltre la compensazione internistica ne è derivata soltanto un’ attivazione della tutela del minore da parte dei servizi sociali territoriali. Il quadro clinico evidenziato è risultato coerente con una diagnosi di Disturbo Borderline di Personalità nell’ambito di un comportamento suicidario, verosimilmente anche correlato ad un vissuto post traumatico da stress, rendendo quindi necessario un trattamento farmacologico: antipsicotico (aripiprazolo) e stabilizzanti dell’umore (carbolitio e acido valproico). In ordine ad un superamento dei limiti prescrittivi relativi alla problematica di trattamento off-label in età evolutiva, il disturbo è stato categorizzato come “Disturbo Bipolare e disturbi correlati con altra specificazione – ciclotimia di breve durata; Disturbo Borderline di Personalità; Disturbo da Comportamento Suicidario”. Tale problematica prescrittiva è risultata neutralizzata nella gestione Psichiatrica – a pochi mesi di distanza dalla precedente (!), con conseguente “semplificazione” della diagnosi in “Disturbo Borderline di Personalità”. Nella valutazione Neuropsichiatrica Infantile erano emerse componenti patogenetiche familiari consistenti, che partivano dal dato anamnestico di abuso sessuale infantile nelle due linee genitoriali, fino a verificarne una possibile evidenza nella vita della paziente. Nel passaggio evolutivo verso una struttura Psichiatrica, l’intervento è ovviamente risultato essere esclusivamente focalizzato sulla paziente e sulle sue problematiche, con una relativa esclusione delle figure di riferimento, delle loro - ancora presenti - implicazioni gestionali ed i determinanti vissuti “personali”. 25 Abstract CONCLUSIONI Data la complessità di tale problematica risulta evidente la necessità di protocolli di intesa che garantiscano un’adeguata continuità assistenziale interdisciplinare e interistituzionale tra Neuropsichiatria Infantile e Psichiatria dell’adulto, nella presa carico dei pazienti adolescenti. BIBLIOGRAFIA Lindgren E. et al. “The gap in transition between child and adolescent psychiatry and general adult psychiatry”. J Child Adolesc Psychiatr Nurs 2013. Singh SP et al. “Transition of care from child to adult mental health services: the great divide”. Curr Opin Psychiatry 2009. Singh SP et al. “Process, outcome and experience of transition from child to adult mental healthcare: multiperspective study”. Br J Psychiatry 2010. American Psychiatric Association “Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders 5 – DSM -5”; 2013. 26 Abstract Abnormalities in social cognition in adolescents who access a tertiary center first aid: emergency or general status ? Rigon A, Gasparotto E, Grandi L, Berlese B, Zoccante L Unit of Child Neuropsychiatry, Department of Life and Reproduction Sciences, University of Verona RATIONAL The term "social cognition" generally refers to the perception, processing and interpretation of information related to social interaction with regard to conspecifics (Brothers, 1990) and it is the basis of communication, interpersonal relationships and social abilities. Social cognition is a multidimensional field: theory of mind, social perception, emotion decoding, empathy, moral judgment, knowledge of social norms and rules (Baez S. et al., 2014). Moreover social cognition is composed of dual processes: the explicit one, controlled, slow and increasingly conscious (Frith and Frith, 2008; Satpute and Lieberman, 2006) and the implicit one, spontaneous, fast and increasingly unconscious (Spunt and Lieberman, 2013). The development of these skills is a normal process in neurotypical condition while they are compromised in the autism spectrum disorders, including Asperger''s syndrome. However we note some specific alterations in adolescents with other neuropsychiatric conditions as well (mood disorders, conversion disorders, disorders of personality and behavior, ADHD) who access first aid for worsening psychiatric symptoms. The aim of this study is to analyze these specific alterations and detect if they are due to qualities of their neuropsychiatric conditions or to emergency status. METHODS The sample comprises 15 participants: adolescents with arrival mean age of 15 years and 2 months (standard deviation = 1.6 years, range= 12-18 years ). This group is composed of 10 females and 5 males, who access to first aid for psychiatric emergency. They are tested the following day and few months later (4-12 months). We test the cognitive aspects with Italian version of WISC-III and WISC-IV. For the affective empathy we use The Adolescent Empathy Spectrum Quotient EQ, for the theory of mind (especially to analyze the intentions) we use the Faux Pas Test. The emotion recognition is obtained through the Reading-The-Mind-inThe-Eyes Test and using Emotion Cards to analyze a selection of complex social images. To study explicit versus implicit social cognition we use the Dewey Story Test (Callenmark B. et al., 2013). RESULTS Our findings evidence that during the psychiatric emergency in some profiles (depression, disorders of personality and behaviour) they record an impairment in emotion recognition of complex social stimuli and in spontaneous perspective taking. After a range of time (4- 12 months) the first ability reaches higher levels while the second area remains poor. DISCUSSION Our study suggests that in these adolescents some domains of social cognition are compromised during the psychiatric emergency, particularly the emotion recognition of complex social stimuli and the spontaneous perspective taking. We will detect a possible implication between different neuropsychiatric conditions in males-females and impairment of specific fields of social cognition. Since the range of time (4-12 months) has showed an improvement in emotion recognition of complex social stimuli, it would be interesting to test the different domains of social cognition from a longer longitudinal point of view (like 18-24 months) and with a wider sample. 27 ‘‘La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla’’ Gabriel GarcÍa Márquez 28