Dal Giappone con furore
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Dal Giappone con furore
PROPOSTE DI LETTURA DELLA BIBLIOTECA “PIETRO ACCLAVIO” OTTOBRE 2015:“Dal Giappone con furore” Comune di Taranto INFO: BIBLIOTECA CIVICA “PIETRO ACCLAVIO” Via Salinella, 31 - Taranto e-mail: [email protected] tel. 099 4581172 – fax 099 4581259 Locale accessibile I libri si possono leggere in biblioteca o prendere in prestito Catalogo online: http://polotaranto.tlm4.it/webopac/ Come usare il QR Code (codice quick response = risposta pronta): Scaricare gratuitamente il QR reader da internet, sotto forma di App Inquadrare il QR con la fotocamera del telefonino (con connessione internet) PROPOSTE DI LETTURA DELLA BIBLIOTECA “PIETRO ACCLAVIO” OTTOBRE 2015:“Dal Giappone con furore” Comune di Taranto In una semplicissima newsletter, un giovane agente pubblicitario inserisce la fotografia, in apparenza banale, di un gregge: uno degli animali, una pecora bianca con una macchia color caffè sulla schiena, suscita tuttavia l'interesse di un inquietante uomo vestito di nero, stretto collaboratore del Maestro, un politico molto potente i cui esordi si perdono nel torbido passato coloniale giapponese. Al giovanotto viene affidato l'incarico - ma si tratta in sostanza di un ordine - di ritrovare proprio quella pecora: unico indizio, la foto in questione, ricevuta per posta dal Sorcio, un amico scomparso da anni. Accompagnato da una ragazza con le orecchie bellissime e dotata di poteri sovrannaturali, attraverserà tutto il Giappone sino a raggiungere la gelida regione dello Hokkaido, vivendo una vicenda mirabolante e al tempo stesso realistica nella descrizione di luoghi e circostanze. Considerato l'esordio letterario di Murakami, 'Nel segno della pecora' introduce molti dei temi cari all'autore: la solitudine dell'uomo, l'arroganza e lo strapotere della politica, la nostalgia per l'atmosfera esaltante degli anni Sessanta, la passione per il rock e il jazz, l'irrompere del surreale nella prosaicità della vita quotidiana. Un romanzo che ci trasporta in uno di quegli scenari onirici che nelle storie di Murakami fanno da cassa di risonanza ai nostri dubbi e alle nostre ansie più profonde. Un ragazzo di quindici anni, maturo e determinato come un adulto, e un vecchio con l'ingenuità e il candore di un bambino, si allontanano dallo stesso quartiere di Tokyo diretti allo stesso luogo, Takamatsu, nel Sud del Giappone. Il ragazzo, che ha scelto come pseudonimo Kafka, è in fuga dal padre, uno scultore geniale e satanico, e dalla sua profezia, che riecheggia quella di Edipo. Il vecchio, Nakata, fugge invece dalla scena di un delitto sconvolgente nel quale è stato coinvolto contro la sua volontà. Abbandonata la sua vita tranquilla e fantastica, fatta di piccole abitudini quotidiane e rallegrata da animate conversazioni con i gatti, dei quali parla e capisce la lingua, parte per il Sud. Nel corso del viaggio, Nakata scopre di essere chiamato a svolgere un compito, anche a prezzo della propria vita. Seguendo percorsi paralleli, che non tarderanno a sovrapporsi, il vecchio e il ragazzo avanzano nella nebbia dell'incomprensibile schivando numerosi ostacoli, ognuno proteso verso un obiettivo che ignora ma che rappresenterà il compimento del proprio destino. Diversi personaggi affiancano i due protagonisti: Hoshino, un giovane camionista di irresistibile simpatia; l'affascinante signora Saeki, ferma nel ricordo di un passato lontano; Òshima, l'androgino custode di una biblioteca; una splendida prostituta che fa sesso citando Hegel; e poi i gatti, che sovente rubano la scena agli umani. E infine Kafka. "Uno spirito solitario che vaga lungo la riva dell'assurdo". Queste tre storie, dice Banana Yoshimoto, raccontano la notte di alcuni personaggi che si trovano in una situazione di blocco, in una fase in cui il flusso regolare del tempo si è interrotto". In questa sospensione, emergono i temi a lei più cari, i percorsi del suicidio, la decadenza del-l'istituzione familiare, il ruolo della sessualità, ritratti questa volta in noir, per suscitare una forte emozione. Una famiglia insolita, "allargata", che sembra nascere dalle ceneri dell'istituto tradizionale; due fratelli con percezioni del reale diverse da quelle usuali; un gruppo di amici che, come sempre nella vita, deve venire a patti con mutamenti, felicità, sofferenza. Una volta di più Banana Yoshimoto illumina in modo sottile la dimensione magica dell'esistenza. Nel 1950 avvenne il fatto che ispirò a Mishima questo "Padiglione d'oro", che è del 1958: un giovane accolito buddista, deforme e balbuziente, dà fuoco a uno dei maggiori monumenti dell'arte giapponese, il padiglione di un celebre santuario di Kyoto, il Kinkakuji, il quattrocentesco tempio zen. La storia di questo clamoroso gesto è raccontata da Mishima con aderenza alla cronaca, ma in modo da assegnare un senso simbolico ossia problematico all'azione del piromane. La chiave dell'ossessione di Mizoguchi, Mishima la ricerca in quell'attesa quasi magica della grande distruzione che rappresenta il tema profondo di tutta la prima parte del libro fino al giorno della sconfitta bellica del Giappone. La calata agli inferi si svolge sul tema di straordinarie, attonite rievocazioni di memorie dell'infanzia. Il tema della bellezza suprema del padiglione affonda le sue radici in un'ossessione infantile esorcizzata dallo storpio Mizoguchi con un atto che trova giustificazione anche nella dottrina buddista della morte al mondo e della cancellazione del bello in quanto pura apparenza. Romanzo “crudo” di Ryū Murakami (omonimo non imparentato con Haruki Murakami), pubblicato nel 1976 ed incentrato sulle vicende di un gruppo di ragazzi di una città giapponese che ospita una base militare americana. Naboru Kuroda ha tredici anni, vive a Yokohama solo con la madre Fusako da quando il padre è morto, cinque anni prima. È un ragazzo duro e orgoglioso della propria insensibilità, che ama però spiare la madre quando si spoglia nuda per coricarsi. Una sera viene ospite da loro un ufficiale di marina, Tsukazaki Ryuji, e la donna gli si concede di nascosto dal figlio che però li osserva alla luce della luna. E questa sarà per lui un'esperienza voluttuosa e illuminante. Intanto Ryuji pur impacciato nell'esprimere e riconoscere i sentimenti, capisce che Fusako, con la sua bellezza imperturbabile e sensuale, è la donna della sua vita. Naboru, da parte sua, prova a spiegare alla sua piccola banda di amici, nichilisti come lui e crudeli per scelta, che meraviglioso uomo di mare sia l'amante della madre. Ma si ricrederà e dovrà rassegnarsi alla volontà sadica dei compagni, al loro delittuoso anelito di negare ogni senso al mondo. Mishima scandaglia con maestria il fondo oscuro dell'animo di questi ragazzi per i quali, che si tratti di un gatto sfortunatamente capitato nelle loro mani o di un uomo, conta solo la capacità di non provare compassione o emozione nell'aggredire. Per loro che si affacciano alla vita, la maturazione pare non consistere in altro che nell'impassibilità davanti all'esperienza del sangue e della morte. FONTE DEGLI ABSTRACT: IBS.IT