CSI di Guider
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CSI di Guider
61468 Morija 171 it 11.07.2002 11:49 Uhr Seite 1 Luglio 2 0 02 No 127 Associazione d’aiuto per il Sahel CSI di Guider: dieci anni e un nuovo reparto maternità In questa edizione ✦ Inaugurazione del nuovo reparto maternità ✦ Partorire nella savana ✦ Un bebè chiamato Morija www.morija.org 61468 Morija 171 it 11.07.2002 11:49 Uhr Seite 2 Editoriale: Sommario Nascere nei paesi del Sud O gni minuto una donna muore nel mondo durante la gravidanza o il parto. Nei paesi in via di sviluppo, si conta una morte per 13 parti, contro un decesso ogni 4100 parti nei paesi sviluppati. Questi dati dell’Unicef dimostrano un divario immenso tra nord e sud. C’è di che porsi domande su una tale differenza. Ingiustizia? Errata ripartizione delle risorse? Mancanza di mezzi tecnici o finanziari? Di chi è la colpa? Sebbene dare la vita resti in assoluto la cosa più bella, spesso ciò avviene spesso in condizioni estremamente difficili nei paesi del Sud. Raramente si partorisce in un reparto maternità. Non esistono lenzuola pulite, né ci si prende cura del bambino per permettere alla giovane madre di riposare. Siamo ben lontani dalle comodità e dalle sofisticate cure dei nostri ospedali, di cui si potrebbe quasi dire che ci viziano. I reparti maternità sono quasi inesistenti nei paesi del Sahel. Si partorisce Associazione d’aiuto per il Sahel ASSOCIAZIONE DI AIUTO PER IL SAHEL En Reutet 1868 COLLOMBEY-LE-GRAND Tel. 024/472.80.70 Fax 024/472.80.93 E-Mail: [email protected] CCP 19-10365-8 Scopo : aiuto ai più bisognosi d’Africa, del Sahel in particolare, senza distinzione di razza o di religione. Sede sociale : Collombey-le-Grand (VS) Verificatore dei conti : ufficio contabile R.Künzlé SA – Montey Redazione : L’Avènement Romanel-sur-Lausanne Grafia : Zion Design Stampa : Jordi SA Papier : Giornale stampato su carta sprovvista di cloro. Preserva l’ambiente. dove si può, da sole o assistite, ma raramente dal personale medico. La nascita e la morte si sfiorano talvolta in un unico e medesimo istante. Le ragioni di questo divario nel settore sanitario tra i paesi detti in via di sviluppo e i paesi sviluppati sono molteplici e complesse. E’ difficile cimentarsi solo con alcune frasi in un’analisi dettagliata. Comunque è possibile fare qualcosa alla nostra portata. Forse solo per ristabilire un’infima parte di questo squilibrio. Perciò organizzazioni come Morija intendono sensibilizzare l’opinione pubblica. Nel 2002 essa si è particolarmente impegnata nello sviluppo di un reparto maternità nel suo Centro di Trattamento Integrato a Guider, Camerun. Accanto ad essa lavoriamo affinché altre strutture dello stesso tipo possano nascere altrove. La equipe di Morija conta su di voi. L’evoluzione del CSI di Guider (pagina 3) L’inaugurazione del reparto maternità (pagina 4) Mio figlio si chiama Morija (pagina 6) L’equipe di Morija Associazione caritativevole per il Sahel creata nel 1979, senza scopo lucrativo, secondi gli articoli 60 ss del Codice civile Svizzero. Affinchè vivano... mensile d’informazione dell’associazione Morija Abbonamento annuale: CHF 25.– Il prezzo dell’abbonamento annuale al giornale (Fr 25.–) rappresenta un importo minimo. Naturalmente si accettano donazioni supplementari. Dipende da voi! Grazie in anticipo della vostra generosità. 61468 Morija 171 it 11.07.2002 11:50 Uhr Seite 3 L’evoluzione del CSI di Guider I l Centro di Sanitario integrato (CSI) di Guider, nella zona rurale del Camerun settentrionale, festeggia quest’anno i dieci anni. Dalla sua creazione all’inaugurazione del suo reparto maternità, nello scorso febbraio, ha attraversato varie tappe significative, come l’integrazione nella politica sanitaria del paese e la sua africanizzazione. Ecco una breve storia. 1989–1990 Daniel Kaiser, missionario, viene chiamato in causa per le condizioni di vita nella savana, molto più povere rispetto al sud del paese, dove lavorava in precedenza. Per concretizzare il suo progetto di un centro sanitario ambulatoriale, contatta; Morija a nome della Chiesa apostolica del Camerun. Nel 1990 il governo assegna loro un terreno di due ettari a 4 km dal centro della città di Guider. 1991–1992 Primo colpo di piccone per la costruzione del CSI, sotto la supervisione di Jean-Pierre Burkhardt. Il 30 ottobre 1992, il centro di Protezione Materna e Infantile (PMI) viene inaugurato dal Prefetto del dipartimento, sotto un sole a picco e in presenza di un centinaio di invitati: una giornata memorabile trasmessa dalla radio e dalla televisione del Camerun. Una coppia di pionieri, Didier Legrand, direttore amministrativo, e sua moglie Ruth, infermiera e direttrice medica, iniziano le cure dispensate ai bambini di età inferiore ai sei anni e alle donne incinte: pesate, misurazioni, vaccinazioni, trattamenti della malaria o delle gastroenteriti. All’epoca era impossibile trovare infermieri indipendenti. Le infermiere di origine straniera si succedono: Jocelyne, Yolande, Lucette. Oumarou Toumba e Martin Voungaye vengono assunti come ausiliari, poi seguono una scuola infermieristica. Didier e Ruth Legrand all’inaugurazione nel 1992 Christian e Regina Schleicher, con il figlio Johannes Oumarou Toumba riprenderà la direzione medica nel 1999, mentre Martin Voungaye verrà assegnato al PMI di Koumra in Ciad. 1993–1997 Il PMI chiede alla delegazione regionale per la sanità di attribuirgli una zona di attività precisa, per non interferire con il lavoro delle aree sanitarie ambientali. Con lo stesso obiettivo, cessa di distribuire medicinali gratis. Nel 1994, una nuova coppia, Christian e Regina Schleicher, assume la direzione, accompagnata da una nuova infermiera, Ada Acosta, uruguayana. Il centro si ingrandisce e diventa, su richiesta del Ministero della Salute, un centro di cura nell’ottobre 1995. Il CSI si integra nella politica sanitaria del paese e del distretto secondo le direttive OMS; viene riconosciuto ufficialmente. Colpo di scena: nel giugno 1997, a circa un anno dalla fine del contratto, gli Schleicher rientrano d’urgenza in patria a causa della malattia del figlio, colpito da un tumore, e vengono immediatamente sostituiti da Eric e Gaby Meier, l’ultima coppia straniera. Questi eventi accelerano l’africanizzazione del centro: nel febbraio 1999, Oumarou Toumba riprende la direzione medica del centro, e dal luglio 2000, Moksia Damsou si occupa della parte amministrativa. Ada Acosta, un’infermiera uruguayana 3 61468 Morija 171 it 11.07.2002 11:50 Uhr Seite 4 L’inaugurazione del Il nuovissimo reparto maternità L I parti nella savana si svolgono spesso in condizioni terribili ’apertura di un reparto maternità è stata richiesta all’inizio dalle donne che si recavano al PMI, che non capivano perché il centro offrisse consulenze prenatali se non poteva assisterle durante il parto. Abbiamo chiesto a Oumarou Toumba, direttore medico del CSI, di spiegare perché la costruzione di un reparto maternità era opportuna. «Questa domanda va dritta al cuore, perché i parti nei villaggi della savana si svolgono spesso in condizioni veramente terribili. Possono sorgere vari problemi: la sezione del cordone ombelicale viene spesso effettuata con un coltello non sterile, un’asta di miglio o una lama da rasoio già utilizzata, con rischio di contrarre il tetano: il bambino prende la congiuntivite perché non è stato disinfettato alla nascita; la madre, se ha perduto molto sangue, è anemica, un quadro difficile da migliorare perché è necessaria una buona alimentazione. Esistono anche situazioni delicate del bambino che si presenta male alla nascita: le donne non capiscono cosa succede, l’ostetrica tradizionale, formata in loco, non sa cosa fare e viene forzato il parto, con le conseguenti sofferenze.» 61468 Morija 171 it 11.07.2002 11:51 Uhr Seite 5 del reparto maternità La nascita di gemelli, festa o maledizione La nascita di un bambino rappresenta in generale una grande gioia per i genitori. In Camerun il parto gemellare dà luogo ad una grande festa, perché è considerato come un evento molto particolare. Ma in un altro paese del Sahel, succede spesso che la madre nutra un bambino e lasci morire l’altro, perché la nascita di gemelli è una maledizione. All’inaugurazione della maternità il 9 febbraio 2002, il prefetto taglia il nastro: erano presenti 300 persone Il discorso del prefetto I funzionari visitano il reparto maternità. A destra, Moksia Damsou, responsabile amministrativo I primi neonati del reparto maternità. A destra l’ostetrica Grace Ntungwen Una giovane partoriente torna in camera 61468 Morija 171 it 11.07.2002 11:51 Uhr Seite 6 Mio figlio si chiama Morija D Soffrivo atrocemente, e la mia ultima speranza era di ritrovare l’infermiere del CSI ue giorni dopo l’inaugurazione del reparto maternità di Guider, Thérèse Naya arriva al CSI. Ha seguito regolarmente le visite prenatali, ed è venuto il momento di mettere al mondo il bambino. Sono tutti presenti: gli infermieri ostetrici, il responsabile del CSI, e il medico dell’ospedale apostolico di Mbanga per l’inaugurazione. Alcune ore dopo risuona l’urlo di un robusto neonato. La mamma, sollevata, sorride. Dopo due giorni può raggiungere suo marito, i suoi due figli e qualche cugino, nella concessione familiare che comprende quattro capanne e una piccola mandria di buoi e pecore. Durante una visita alla neomamma, Moksia Damsou, responsabile del CSI, e Oumarou Toumba, direttore medico, le hanno posto alcune domande: CSI: Quante gravidanze ha avuto? TN: Cinque. Tre dei miei bambini sono vivi, un maschio di otto anni, una femmina e il neonato, che ho chiamato Morija, come pegno di riconoscenza. Il mio secondo è nato morto a sei mesi e per il terzo ho subito un aborto al quinto mese. CSI: Quanto tempo è stata sposata senza avere figli? TN: Otto anni! 6 CSI: Come si sono svolti i suoi parti? TN: In ospedale, e sono stati laboriosi. CSI: E per questo bambino? TN: Mi sono recata innanzitutto all’ospedale del distretto, dove mi hanno detto di passare un’altra settimana a casa. Soffrivo terribilmente e la mia ultima speranza era trovare Patrice Kuete, il mio infermiere del CSI Morija. Da tempo mi diceva che qui avrebbero aperto un reparto maternità e che fosse sarei stata una delle prime a partorirvi. Detto e fatto. CSI: Perché ha preferito andare al CSI Morija? Il PMI della città non è lontano… TN: E’ una questione di amabilità, di fiducia e di cortesia dell’infermiere nei confronti del paziente. Chiedete anche alle madri dei bambini che vengono da luoghi più lontani! (Alcune vengono in un raggio di 50 km.) CSI: Può avere altri figli? TN: Sono un dono di Dio. Ma vorrei che me ne desse altri. 61468 Morija 171 it 11.07.2002 11:51 Uhr Seite 7 Un bambino nato morto Nel riquadro: morire dando la vita Ogni minuto una donna muore nel mondo durante la gravidanza o il parto, ovvero 515 000 decessi all’anno. Secondo le cifre dell’Unicef, la probabilità di morire durante il parto nei paesi in via di sviluppo è dell’ordine di un morto ogni 13 parti, contro un decesso ogni 4100 parti nei paesi sviluppati. U n sabato ero al lavoro quando mi hanno chiamato che dirmi che la moglie del vicino stava per partorire. Ho chiesto: «Non può venire in ospedale?» Mia moglie mi ha risposto: «No, il marito è venuto da te come vicino, bisogna che tu l’assista.» Ho risposto: «Io non ho mezzi, è necessario ricoverarla in ospedale.» Ma il marito ha rifiutato. Allora sono andato a vedere la donna, che purtroppo aveva già partorito un bambino nato morto. Ho chiesto: «Come si è svolto il parto?» Mi è stato risposto: «E’ stato laborioso, difficile, probabilmente a causa di una posizione trasversale del bambino. La partoriente è molto abbattuta.» Ero preoccupato: «Ha perso sangue? Cos’è successo perché sia così prostrata? Dove è il bambino?» Mi è stato mostrato il bambino avvolto in un piccolo tessuto di cotone. Presentava una malformazione del cranio, di cui è stato accusato lo stregone del villaggio, che è stato bastonato. Ho dovuto spiegare al padre che il bambino non era vitale. La moglie non era venuta in ospedale durante la gravidanza e non era stato possibile rilevare la deformazione. Oumarou Toumba Oumarou Toumba nel suo ufficio del CSI Sia per i casi piu urgenti che per la vita quotidiana hanno bisogno di voi: patrocinate un bambino con CHF 50.– al mese 7 61468 Morija 171 it 11.07.2002 11:52 Uhr Seite 8 Il Centro Sanitario Integrato (CSI) de Guider (Camerun settentrionale) Dati chiave 1992: PMI (visite prenatali, prescolari, vaccinazioni) 1995: CSI (secondo le direttive dell’OMS) 2002: Maternità Posizione – A 4 km dal centro di Guider, facile accesso sul ciglio di una strada asfaltata. L’area sanitaria comprende 12 villaggi, perlopiù nella savana, salvo 2 o 3 quartieri di Guider, cioè 20 788 abitanti. Obiettivi principali – – – – – Visite curative Visite prenatali e prescolari Parti Vaccinazioni al centro e nei villaggi Centro di recupero e di educazione nutrizionale di giorno per i malnutriti – Educazione sanitaria – Esami di laboratorio semplici – Risanamento dei pozzi Infrastruttura 1) Centro sanitario – un edificio principale comprendente 4 sale per le visite, 1 laboratorio, una farmacia, un ufficio, un locale di stoccaggio. 2) Maternità – un edificio principale con 8 sale : 1 accoglienza e visite prenatali, 1 sala parto, 1 sala dimostrazioni, 4 camere per le pazienti e 1 per l’infermiere di guardia. – 1 blocco cucina – 1 blocco sanitario Nel 2001, 28 818 visite e vaccinazioni Budget 2002 Personale del Camerun Spese Latte, miglio, medicinali Salari, formazione e stage Funzionamento Acquisto di materiale, veicolo e manutenzione Totale – 1 responsabile medico, Oumarou Toumba – 1 responsabile amministrativo, Moksia Damsou – 1 infermiere, 1 ostetrica, 1 tecnico aggiunto di laboratorio, 1 aiuto infermiere, 4 ausiliarie di cui 1 cassiera. – Personale di manutenzione e custodi: 8 persone 39 700 41 450 29 730 11 250 CHF 122 130 Finanziamento Il CSI nel 2001 59% Partecipazione pazienti CHF 57 200.– Saldo da versare CHF 64 930.– 41% – 1920 visite prescolare: sorveglianza dello sviluppo e della crescita, vaccinazioni. – Giornate nazionali di vaccinazione: 4678 bambini vaccinati contro la poliomielite. 3658 contro il morbillo – 1708 visite prenatali – 7540 visite curative bambini fino a 5 anni (malaria, polmonite, malattie parassitarie, diarree…) – 4066 visite curative adulti – 5248 esami: feci, urina, malaria ecc.