È così difficile rispettare le scelte altrui?

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È così difficile rispettare le scelte altrui?
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È così difficile rispettare le scelte altrui?
di Marco Piazza
«Ma è così difficile – si chiede Marco Piazza – rispettare la scelta altrui, anche quando è
diversa dalla propria?». Un quesito più che lecito, dopo che il Consiglio Superiore per
l’Audiovisivo (CSA) francese è intervenuto contro chi aveva diffuso il video prodotto per
la Giornata Mondiale delle Persone con Sindrome di Down, accusandolo di «disturbare
le coscienze delle donne che nel rispetto della legge hanno fatto scelte diverse di vita
personale»
Di buono, si fa per dire, c’è
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solo che la notizia arriva dalla
Tutti hanno diritto ad essere felici
Francia. Così la smettiamo di
Per il CoorDown “sbancare” Cannes
è diventata la regola!
dire che… «certe cose, solo in
Italia» o che «in questo Paese
ormai è tutto un derby
calcistico, una rissa tra
tifoserie». Accade anche
Oltralpe, ma è davvero una
magra consolazione.
La notizia è che il Consiglio
Una delle bimbe protagoniste del video “Dear Future Mom”
Superiore per l’Audiovisivo
(CSA) francese, equivalente della nostra Agcom, il 26 luglio scorso è intervenuto contro
alcuni canali televisivi che avevano trasmesso lo spot lanciato il 21 marzo di quest’anno in
occasione della Giornata Mondiale delle Persone con Sindrome di Down, intitolato Dear
Future Mom (“Cara futura mamma”) e progettato in Italia dal CoorDown (Coordinamento
Nazionale Associazioni delle Persone con Sindrome di Down), con la realizzazione della
nota agenzia pubblicitaria Saatchi&Saatchi.
Di quel filmato e del suo grande successo mediatico, si era parlato a lungo anche su queste
pagine. Per chi non lo ricordasse, l’idea nasceva da una lettera, realmente ricevuta dal
CoorDown, in cui una donna incinta, dopo aver saputo che il figlio che aveva in grembo
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È così difficile rispettare le scelte
altrui?
sarebbe stato affetto da quella sindrome, chiedeva consigli e informazioni. L’idea dei creativi
È bello sognare oltre le barriere con
Pietro Rosenwirth!
era stata quella di prendere spunto dalla missiva, per far rispondere alla futura mamma da
Silvia e la bellezza della fragilità
tante persone con la trisomia 21 [altro nome con cui è nota la sindrome di Down, N.d.R.] di
otto nazionalità diverse. Otto testimonianze, tutte positive, per dire che anche con la
sindrome di Down si può andare a scuola, lavorare, avere amici, ci si può divertire e si può
perfino essere felici. «Non devi avere paura – dicono quei ragazzi alla futura mamma –
perché possiamo avere una vita piena e anche tu, nonostante le tante difficoltà, ti
Meglio i Comuni grandi o quelli
piccoli?
REHABIKE 2014: idee per muoversi,
per tutti
Dobbiamo solo essere noi stessi
Ci vogliono anche corpi di disabili
“arrivabili”
commenti entusiastici e vari premi a Cannes, durante il Festival Internazionale della
Creatività.
Ma se a Cannes, qualche mese fa, Dear Future Mom era stato premiato, a Parigi,
Terzo Settore: un buon testo, ma le
coperture…
E nudo mi scopro debole
Codice abbonamento:
Lo spot, come detto, ha avuto un grande successo: milioni di visite in YouTube, tantissimi
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accorgerai che è valsa la pena di metterci al mondo».
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evidentemente, deve avere dato fastidio a qualcuno. Da qui lo stop del CSA, con la
conseguente reazione delle Associazioni cattoliche e di quelle che si occupano di sindrome
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Dopo la Casa di Alice: alcune
necessarie riflessioni
Grazie di tutto, Vincenzo
di Down.
La motivazione del Consiglio Superiore per l’Audiovisivo transalpino è stata che il filmato,
«benché diffuso a titolo gratuito, non può essere guardato come un messaggio d’interesse
generale. Indirizzandosi a una futura madre sembra avere una finalità ambigua e può non
suscitare un’adesione spontanea».
In seguito poi al polverone politico sollevato dalla messa al bando del video, l’Authority
francese ha portato ulteriori spiegazioni sulla sua “bocciatura”. E ha definito «sconveniente
disturbare le coscienze delle donne che nel rispetto della legge hanno fatto scelte diverse di
vita personale».
Detto che in Francia il 96 per cento delle gravidanze con sindrome di Down si conclude con
Quanto vale in Italia il lavoro
volontario?
Per l’autonomia degli alunni con
disabilità sensoriali
Gli Obiettivi di Sviluppo post-2015 e
la disabilità
Noi genitori siamo stati lasciati soli,
ma non siamo soli
E tutti diventeranno stelle, gli uni per
gli altri
l’aborto e ribadito – come hanno fatto anche i responsabili del CoorDown -, che non era nelle
Fermate questo massacro!
intenzioni degli ideatori della campagna mettere in dubbio il diritto della donna a interrompere
Tredici volte “Sensi d’estate”
volontariamente la gravidanza, ci si chiede se sia così difficile conciliare le due posizioni.
Procede l’iter per il Giorno del Dono
Se sia cioè davvero impossibile amare e far conoscere le persone con sindrome di Down
senza turbare le donne che hanno abortito e, al contempo, se non si possa garantire il diritto
Normale prassi? No, quelli sono
maltrattamenti!
all’interruzione della gravidanza senza essere accusati di omicidio. Non esiste una via di
mezzo tra l’eugenetica e l’antiabortismo? Possibile che sia così difficile rispettare la
scelta altrui, anche quando è diversa dalla propria? È così difficile essere tolleranti?
Testo apparso anche in “InVisibili”, blog del «Corriere della Sera.it» (con il
titolo “Quei ragazzi down ‘oscurati’ in tv”). Viene qui ripreso, con alcuni
riadattamenti al diverso contenitore, per gentile concessione.
22 agosto 2014
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