Le pari opportunità e il progetto “Ragazze e

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Le pari opportunità e il progetto “Ragazze e
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di Roberto Tonello
docente
di Economia aziendale
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SETTEMBRE/OTTOBRE
2003
Le pari opportunità
e il progetto “Ragazze
e ragazzi di fronte
alle scelte”
Le pari opportunità
La società nella quale viviamo garantisce da un punto di vista normativo pari opportunità fra uomini e donne. Ma a questa uguaglianza “formale” non corrispondono pari
condizioni nei fatti, giacché ancora oggi il genere influenza fortemente le possibilità di
ingresso nel mondo del lavoro e provoca disparità di opportunità.
In termini di successo scolastico i risultati vedono spesso e volentieri il prevalere dell’universo femminile, ma ciò non si traduce in conseguenti maggiori possibilità sul fronte lavorativo.
La formazione, che rappresenta un elemento fondamentale per creare un terreno fertile alle pari opportunità e favorire l’occupazione femminile, da sola quindi non basta.
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Ragazzi/e dicono di scegliere liberamente, senza alcun condizionamento di genere, l’indirizzo scolastico, ma se guardiamo la composizione degli studenti nelle scuole superiori e nelle università possiamo notare differenze macroscopiche . Negli istituti tecnici
e professionali industriali, negli studi dove prevale l’informatica, nelle facoltà di ingegneria la quasi totalità degli iscritti è maschile, così come la quasi totalità degli iscritti è
femminile negli istituti tecnici e professionali commerciali, negli studi a indirizzo linguistico, in quelli a indirizzo pedagogico, nelle facoltà umanistiche.
D’altra parte, se la nostra ottica si sposta al mondo del lavoro, anche senza spingersi in
osservazioni particolarmente approfondite, possiamo constatare come le donne siano
occupate soprattutto in lavori “di cura” delle persone e delle cose, e nelle imprese siano
presenti soprattutto nel settore amministrativo mentre la loro presenza risulta assai
ridotta nei reparti produttivi e nelle funzioni dirigenziali.
Negli ultimi decenni la nostra società ha assistito, grazie all’emancipazione femminile,
a un profondo mutamento nelle relazioni fra i sessi, ma tali cambiamenti convivono con
il persistere di forti differenze nelle scelte scolastiche e nel ruolo svolto in famiglia e nel
lavoro.
L’azione di orientamento nelle scuole che mi appresto a presentare non ha la pretesa di
capovolgere questa realtà: non si tratta di voler rovesciare queste scelte, quanto piuttosto di stimolare ogni ragazzo/a a pensare all’immagine che ha di sé, a prendere coscienza dei condizionamenti che provengono dal mondo esterno e a riuscire ad aprire prospettive più allargate in merito alle scelte future.
Certamente i vincoli sociali permangono, sono molti e la strada che permetta effettive
pari opportunità di genere risulta ancora lunga.
Il livello dei servizi pubblici locali (asili, assistenza per gli anziani ecc.), le dinamiche
del mercato del lavoro e la divisione del lavoro in famiglia fra uomini e donne rappresentano tasselli decisivi per giungere a questo traguardo.
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Il progetto “Ragazze e ragazzi di fronte alle scelte”
Nel corso dell’anno scolastico 2002-2003 sette classi del triennio dell’ITC “Piero Sraffa” di
Orbassano hanno partecipato a “Ragazze e ragazzi di fronte alle scelte”, un progetto finanziato per l’anno 2002 dalla Regione Piemonte nell’ambito del programma di realizzazione
delle pari opportunità e realizzato dall’associazione Idea Lavoro Onlus.
Il progetto aveva come finalità quella di favorire condizioni di effettive pari opportunità, non
solo di genere, ma anche di storia personale e sociale, per ragazze e ragazzi nell’accesso a
tutte le figure professionali disponibili ora e/o in futuro, attraverso la riflessione e il confronto sui condizionamenti e i fattori che incidono sulle loro scelte, l’analisi e la valorizza-
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zione delle loro capacità e potenzialità, l’apertura informativa dei loro campi di esplorazione.
Il percorso si è inoltre posto l’obiettivo di sensibilizzare gli insegnanti e i genitori degli studenti sul tema dell’accompagnamento dei giovani alla formulazione di scelte formative e
professionali.
Sono state effettuate tre distinte azioni di sensibilizzazione rivolte a insegnanti, ragazzi e
genitori.
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l percorso rivolto agli insegnanti
Il percorso rivolto agli insegnanti si è articolato in tre incontri di due ore ciascuno con
l’orientatrice Carla Artusio di Idea Lavoro. In essi, oltre alla presentazione del CD ROM
da utilizzare in laboratorio con gli studenti, i temi oggetto di discussione sono stati i
seguenti.
1) Le modalità di scelta di ragazzi e ragazze in relazione al rapporto con famiglia e insegnanti (quali consigli e suggerimenti richiesti, sollecitati o subiti sulle decisioni da
prendere) e in relazione alle influenze sociali/culturali del loro contesto: comunicazione,
mezzi di informazione (immagini del lavoro e dei lavori possibili, prestigiosi, “utili”,
tradizionali o innovativi, immagini ed eventuali stereotipi di genere su donne e
uomini nel lavoro).
2) Le rappresentazioni e le prefigurazioni delle ragazze e dei ragazzi verso:
• lo studio (quello attuale e l’eventuale prosecuzione);
• il lavoro (precisazione e individuazione di un settore o di una professione, emersione delle rappresentazioni del lavoro (che significato ha, quali aspettative
dovrebbe soddisfare ecc., rappresentazioni sul mondo del lavoro, le sue caratteristiche, le sue richieste);
• il progetto di vita generale (rispetto ai desideri, agli interessi e alle scelte di vita
personale, oltre che professionale – esempio: l’impostazione di scelte scolastiche
e lavorative coerenti con la futura conciliazione di lavoro di cura familiare e lavoro professionale, oppure scelte che prevedano forte mobilità geografica, o altro).
3) Le differenze: di genere, socio-culturali, economiche, altre (per esempio, geografiche
o legate all’immigrazione) che possono incidere, influenzare, ampliare o limitare le
scelte scolastiche e professionali delle ragazze e dei ragazzi.
4) La costruzione del processo di orientamento: quale concezione di orientamento?
L’informazione, la conoscenza di sé, la costruzione di un processo di consapevolezza
nel fare le proprie scelte, l’intervento di esperti, la ricerca di risposte esaurienti ai propri interrogativi, il significato – per un insegnante – di un intervento orientativo.
5) Il ruolo degli insegnanti nella costruzione del processo di orientamento.
Il ruolo degli insegnanti fra trasmissione del sapere e relazione educativa “a tutto
campo” con i ragazzi e le ragazze.
l percorso rivolto agli studenti
Ogni studente ha avuto a disposizione un CD ROM la cui esplorazione completa ha
richiesto tre o quattro sedute di laboratorio. Il CD ROM propone al ragazzo/a di visitare alcuni edifici situati lungo un percorso. Si tratta di un vero e proprio “viaggio nel
mondo delle scelte” articolato in più fasi che porta i ragazzi a riflettere su quali informazioni conoscono già per definire i possibili percorsi da intraprendere e a far luce sui
condizionamenti (stereotipi), a partire da quelli di genere, che li accompagnano nelle
scelte.
Primo step: L’edicola
1) Interviste. In questa sezione vi sono tre interviste rilasciate da persone che hanno
fatto scelte “controcorrente” rispetto alle differenze di genere: un maestro elementare, un educatore e un gruppo di donne che svolgono la professione di ingegnere
minerario.
2) Grafici. Vengono presentati alcuni grafici dalla cui analisi risulta evidente l’influenza
fortissima delle differenze di genere sulle scelte scolastiche e sulla professione svolta.
3) Albero genealogico. Lo studente è invitato a scrivere la/le professioni svolte dai
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nonni/e, genitori, zie ecc. e a sviluppare una riflessione sulle differenze di genere e
sui cambiamenti intervenuti nel corso del tempo.
4) Io penso che. In questa sessione di dialogo i ragazzi sono invitati a rispondere ad
alcune domande che servono a mettere in luce le modalità e le motivazioni che li
hanno spinti a scegliere la scuola superiore, chi li ha aiutati, se qualcuno ha detto
loro che questo tipo di studi è più indicato a una ragazza o viceversa a un ragazzo.
Vengono quindi esplorati i campi di interesse della professione futura.
Secondo step: Il palazzo del lavoro - Primi due fogli
A questo punto del percorso si entra nel “Palazzo del Lavoro”, dove si incontra una
bacheca. Su questa bacheca sono appesi tanti fogli quante sono le sessioni da visitare. I
primi due sono:
• Le immagini del lavoro;
• Le professioni di oggi e di domani.
1) Le immagini del lavoro. In questa sezione sono presenti delle foto che si riferiscono
esplicitamente, o che evocano specifici settori lavorativi o ambiti generali di attività.
2) Le professioni di oggi e di domani. All’interno di questa sessione si trovano videate di testo. L’interfaccia utilizzata è quella del programma Internet Explorer. Il testo
è ricco di link. Se il PC è collegato a Internet è possibile accedere direttamente ai
siti collegati. Questa sessione funziona un po’ come le scatole cinesi. Così, all’interno della sezione “Nuove professioni”, se si vogliono approfondire i lavori legati al
mondo di Internet, e in particolare si è interessati al link “professioni”, si individuerà un settore, per esempio “design”, e si giungerà a leggere uno dei profili professionali afferenti a questo settore: “web designer”.
Conclude questa sezione una batteria di domande volte a focalizzare i settori lavorativi che attirano lo studente in modo particolare e si chiede se si tratta di professioni più adatte a un ragazzo o a una ragazza.
Terzo step: Il palazzo del lavoro - Ultimi due fogli
Dopo aver raccolto una mole notevole di informazioni sulle professioni di oggi e di
domani (in parte presenti già sul CD, in parte ottenute grazie alla connessione ai siti
Internet indicati), si ritorna alla bacheca dove nel frattempo si sono resi disponibili
nuovi link denominati:
• Io penso che;
• La professione giusta per me.
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1) Io penso che. È una finestra di dialogo in cui vengono poste domande per individuare i requisiti necessari per svolgere la professione verso la quale lo studente ha
mostrato maggior interesse, specificando se tali requisiti risultano più tipicamente
maschili o femminili.
2) La professione giusta per me. L’ultima sessione si apre con una videata dal titolo
eloquente: “Come fare a trovare e sapere se un lavoro fa per me” alla quale sono attivabili link che si riferiscono agli stage, alle visite sul territorio, a Internet.
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A questo punto, attraverso la sezione “Intervista professionale”, si propone ai ragazzi di
ottenere informazioni sulla professione che ritengono più indicata a loro rivolgendosi
direttamente a uomini e donne che la svolgono. Si tratta quindi di preparare un elenco
di domande da porre la cui realizzazione pratica avverrà in seguito con l’ausilio dell’insegnante.
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l percorso rivolto ai genitori
Si è partiti dalla somministrazione di un questionario a risposte chiuse rivolto ai genitori degli studenti. In esso si chiedeva la professione lavorativa svolta, il motivo per cui
la si era scelta, quali consigli sulla scelta della scuola o del lavoro venivano dati ai propri figli. Il questionario stesso rappresentava uno stimolo a riflettere sui cambiamenti
avvenuti nel mondo del lavoro.
Al questionario è seguito un incontro successivo fra i genitori che hanno accettato un
coinvolgimento diretto, l’orientatrice e l’insegnante che ha proposto l’attività in classe.
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Nel suddetto incontro sono stati approfonditi i temi riferiti all’educazione alla scelta, al
rapporto con i figli, ai consigli dei genitori al fine di intraprendere un certo indirizzo di
studi o di cercare un determinato lavoro.
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l convegno conclusivo
A conclusione del progetto si è tenuto un convegno il 14 febbraio 2003 presso la sala
congressi della Galleria d’Arte Moderna di Torino con la partecipazione delle classi che
avevano effettuato il percorso orientativo. Sono intervenuti esperti dell’orientamento e
referenti all’orientamento di enti istituzionali. In tale sede l’orientatrice Carla Artusio ha
presentato i dati consuntivi emersi dalla realizzazione in 15 scuole della provincia di
Torino del progetto “Ragazze/i di fronte alle scelte”.
L’analisi permette di tracciare un profilo piuttosto definito su come ragazze/i hanno
risposto in merito ai temi affrontati nel CD ROM.
Nella scelta dell’indirizzo di scuola media superiore l’elemento più importante è risultato la possibilità di uno sbocco professionale (precisiamo che la maggior parte delle
scuole aderenti al progetto erano istituti tecnici e professionali), ma rilevanti sono risultate anche le opportunità di studiare le materie interessanti e la possibilità di crescita
culturale.
È possibile poi riscontrare come nella scelta della scuola superiore i genitori abbiano
giocato il ruolo più importante, anche se insegnanti e amici, seppure in misura minore, hanno contribuito a supportare la scelta stessa.
Alla domanda “Chi ti ha consigliato l’indirizzo da intraprendere ti ha detto che si trattava di una scuola adatta a una ragazza (o a un ragazzo)?” i no rappresentano la quasi
totalità delle risposte.
Passando alla professione che si vuole svolgere “da grandi”, alla domanda “Che cosa
vuoi trovare?” la maggioranza dice di cercare soprattutto la gratificazione personale (per
le ragazze il dato è ancora più rilevante). La gratificazione economica è importante ma
in minor misura (i ragazzi in realtà sono più sensibili alle prospettive economiche di
guadagno). Anche la sicurezza rappresenta un elemento da tenere molto in considerazione.
Alla domanda “Quali sono le cose che ti preoccupano di più nella tua futura professione?” i ragazzi e le ragazze temono di sentirsi inadeguati dal punto di vista tecnico e delle
relazioni umane (preoccupa molto il non trovarle positive). Molti sono fortemente
preoccupati di dover sottostare agli ordini dei superiori, evidenziando un immaginario
lavorativo ancorato a una visione del lavoro organizzato ancora secondo criteri tayloristici. Un altro aspetto che preoccupa molto è la ricerca del lavoro (non per niente si dice
che cercare un lavoro è già un lavoro di per sé!). C’è comunque la consapevolezza di
uscire da un ambiente “protetto e protettivo” come quello scolastico e di dover essere
più responsabili.
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Alla domanda “Chi ti può aiutare a decidere?” la grande maggioranza non ha dubbi: “Io
stesso/a”, seguono i genitori, gli insegnanti, le esperienze altrui e gli stage. Le fonti informative fanno da fanalino di coda e questo evidenzia come sia difficile anche per le
nuove generazioni, più smaliziate nell’utilizzo delle nuove modalità di comunicazione,
riuscire a orientarsi in presenza di ridondanza di dati e informazioni.
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