Immersion_Brochure CCR - IDC

Transcript

Immersion_Brochure CCR - IDC
Specialità distintiva PADI
Sviluppo Conoscenze
Una lezione di teoria
della durata di circa 3
ore. Improntata sulla
sicurezza del subacqueo
nel caso in cui in
immersione si guasti il
suo computer.
Acque Libere 1
Prendere familiarità con
l’utilizzo di un pedagno
e un rocchetto
imparando le procedure
per il loro utilizzo in tutta
sicurezza.
Acque Libere 2
Gestire una situazione
in cui il computer di un
subacqueo, durante
una normale
immersione ricreativa si
allaga o va in crash.
Computer Crash Recovery
M o l t o
spesso
noi
subacquei
r i c r e a 1 v i
vediamo
la
subacquea
t e c n i c a
c o m e
un’a6vità
m o l t o
d i v e r s a
d a l l a
nostra
e
chi
la
pra1ca
come
una
compagine
di
astronau1
che
si
preparano
per
missioni
impossibili.
Ci
basta
guardare
la
configurazione
del
loro
equipaggiamento
e
la
me1colosità
con
cui
si
accingono
a
pianificare
la
loro
immersione
per
rimanere
interde6
e
sce6ci.
Nello
stesso
modo
loro
guardano
noi
subacquei
ricrea1vi
con
sospe?o
per
la
semplicità
con
cui
appron1amo
la
nostra
immersione
E’
lecito
pensare
che,
pra1cando
una
a6vità
del
tu?o
simile,
qualcuno
pecchi
in
un
caso
di
superficialità
e
nell’altro
di
eccesso
di
sicurezza?
Ho
fa?o
questo
piccolo
preambolo
poiché
il
suo
contenuto
mi
ha
portato
ad
una
riflessione
molto
personale:
era
possibile
che
non
fossero
i
subacquei
tecnici
a
guardarmi
con
superficialità
bensì
che
fossi
io
a
snobbare
la
loro
conoscenza
profonda
delle
tema1che
l e g a t e
a l l ’ i m m e r s i o n e
e
c h e
automa1camente
li
portava
ad
affrontare
la
loro
a6vità
in
un
modo
così
diverso?
Un
giorno
un
amico
(anche
lui
ovviamente
subacqueo
esperto)
mi
pose
un
semplice
quesito.
Il
ragionamento
che
ne
scaturì
mi
convinse
a
riproporre
lo
stesso
problema
a
mol1
altri
subacquei
in
possesso
dei
più
dispara1
livelli
di
breve?o;
istru?ori,
guide
e
pra1can1
sia
ricrea1vi
che
tecnici.
E’
una
domanda
che
sembra
banale
(molto
meno
lo
sono
state
le
risposte)
e
ve
la
voglio
riproporre:
“Immagina
di
essere
a
30
metri
e
dopo
alcuni
minu1
di
fondo
no1
un
bellissimo
nudibranco;
guardi
quindi
il
tuo
computer
e,
scorta
d’aria
perme?endo,
inizi
a
preparare
la
tua
macchina
fotografica
cercando
la
posizione
migliore
per
immortalare
quel
momento
magico.
Sca?ata
la
foto
e
verificata
velocemente
sul
display
1
rendi
conto
che
non
è
come
la
desideravi
quindi
ne
sca6
un’altra
che
finalmente
1
soddisfa.
A
questo
punto,
il
tuo
compagno
che
si
trova
magari
sopra
di
te
1
dice
che
è
ora
di
proseguire
poiché
a
causa
della
scarsa
visibilità
non
si
intravede
più
il
gruppo
che
vi
precede.
Controlli
quindi
il
tuo
computer
e
1
rendi
conto
che
è
andato
in
SOS
o
che
è
completamente
spento.
Come
1
compor1?”
Lascio
a
voi
immaginare
le
risposte
che
ho
ricevuto
(che
si
aggiungeranno
alle
vostre
che
certamente
state
formulando).
Ma
quale
è
la
risposta
corre?a?
O
almeno
“la
meno
scorre?a”?
Partendo
dal
presupposto
che
quando
ci
accorgiamo
del
guasto
al
computer
non
abbiamo
neppure
la
certezza
di
trovarci
ancora
in
curva
di
sicurezza,
un
numero
notevole
di
altri
da1
sono
sfuggi1
al
nostro
controllo
e
con
loro
la
nostra
immersione.
Quanto
tempo
è
passato
dall’ul1mo
controllo
del
computer?
A
che
profondità
sono
stato
e
per
quanto
tempo
per
fare
la
foto?
Era
quella
la
massima
profondità
raggiunta
durante
l’immersione?
Il
profilo
dell’immersione
registrato
nel
computer
del
mio
compagno
è
valido
per
me
e
posso
u1lizzarlo
per
risalire
in
sicurezza?...
ed
altre
domande
ancora
che
necessiterebbero
di
risposte
certe.
La
conclusione
certa
è
che
se
il
mio
computer
per
un
qualsiasi
mo1vo
dovesse
andare
in
Crash,
mi
troverei
in
una
situazione
di
sicuro
disagio
poiché
nella
norma
(e
mi
riferisco
alla
configurazione
tecnica
normalmente
ado?ata
dalla
stragrande
maggioranza
dei
subacquei
ricrea1vi)
non
avrei
più
nessuno
strumento
in
grado
di
farmi
ges1re
in
sicurezza
la
risalita
in
superficie.
Eppure
ogni
parte
della
nostra
a?rezzatura
usa
più
di
un
sistema
di
sicurezza:
il
Jacket
ha
minimo
tre
sistemi
per
variare
il
nostro
asse?o
in
immersione;
mol1
subacquei
usano
due
primi
stadi
con
addiri?ura
l’a?acco
DIN
e
certamente
due
secondi
stadi
per
garan1rsi
una
fonte
d’aria
alterna1va.
Ma
quan1
di
noi
subacquei
ricrea1vi
possiedono
un
doppio
sistema
di
controllo
per
la
profondità
a?uale,
quella
massima
raggiunta,
la
velocità
di
risalita
ed
il
tempo
trascorso
in
immersione?
confidenza
con
gli
strumen1
che
quo1dianamente
lo
accompagnano
nelle
sue
avventure
subacquee
e
di
conoscere
quali
siano,
in
effe6,
gli
strumen1
indispensabili
per
la
corre?a
ges1one
di
un
CCR.
Durante
il
corso
si
andrà
inoltre
a
rivedere
l’u1lizzo
di
una
tabella
RDP
e
dell’eRDP
ML
ele?ronica
e
si
farà
un
accenno
circa
i
vari
problemi
correla1
alla
Patologia
da
Decompressione
unitamente
a
semplici
nozioni
di
fisiologia.
Sarà
infine
tra?ata
una
sezione
teorica
e
pra1ca
riguardante
l’u1lizzo
corre?o
di
un
pedagno
di
segnalazione.
Quan1
di
noi
hanno
sempre
in
dotazione
un
sistema
di
segnalazione
che
perme?a
di
controllare
la
nostra
risalita
ed
alle
Concludo
ringraziando
Mazzi
Fabrizio
che
dirige
il
Research
Team
della
imbarcazioni
in
superficie
di
individuarci
più
Immersion
(Azienda
di
Torino
leader
mondiale
nella
proge?azione
e
facilmente?
realizzazione
di
orologi
tecnici
per
applicazioni
subacquee)
per
le
preziose
informazioni
tecniche
fornite
circa
la
stru?ura
ed
il
funzionamento
dei
Ecco
perché
parlando
con
alcuni
esper1
del
moderni
computer
subacquei
e
degli
orologi
tecnici
disponibili
sul
mercato
se?ore
si
è
arriva1
alla
conclusione
di
nonché
per
il
supporto
offerto
nella
realizzazione
grafica
dei
materiali
del
stru?urare
una
corso
ove
venga
spiegata
Corso;
Marcello
Segre
proprietario
del
negozio
e
scuola
sub
(IDC
Center
PADI)
l’importanza
di
un
sistema
di
ridondanza
che
Atlan1de
di
Torino
in
via
Susa
2b,
www.atlan1dediving.it,
per
il
perfe?o
includa
un
effe6vo
e
completo
back‐up
del
supporto
logis1co
assicurato
durante
la
sperimentazione
in
acqua;
Roberto
computer
subacqueo
e
di
andare
ad
analizzare
Raffaeli
e
Luciano
Boiano
dello
Staff
PADI
per
la
collaborazione,
i
preziosi
e
quindi
ges1re
in
sicurezza
la
situazione
sopra
consigli
e
la
disponibilità
che
hanno
mostrato
nel
perme?ere
la
realizzazione
citata.
di
questo
corso.
Il
corso
di
Specialità
dis1n1va
PADI
Computer
Crash
Recovery
(
CCR
)
è
stato
concepito
e
realizzato
per
aumentare
la
sicurezza
durante
le
nostre
immersioni.
Consente
di
far
prendere
dimes1chezza
ai
subacquei
con
le
abilità,
le
procedure,
le
tecniche
ed
i
problemi
correla1
ad
un
immersione
durante
la
quale
il
computer
subacqueo
si
guasta
e
quindi
si
è
obbliga1
a
ges1re
una
risalita,
in
parete
o
nel
blu,
dovendo
rispe?are
la
velocità
di
risalita
e
le
soste
di
sicurezza
necessarie
per
terminare
l’immersione
senza
ulteriori
problemi.
Questa
specialità
dis1n1va
perme?erà
al
subacqueo
di
acquisire
una
mag gior
Un
ul1mo
ringraziamento
va
a
tu6
i
quei
subacquei
sia
tecnici
che
ricrea1vi
che
grazie
alle
loro
risposte
ed
i
successivi
commen1
lega1
alle
loro
esperienze
ci
hanno
permesso
di
affinare
questo
corso.
Grazie
I
Corsi
Istru?ori
per
la
Specialità
Dis1n1va
PADI
Computer
Crash
Recovery
sono
già
inizia1.
Gli
Istru?ori
ed
i
Centri
Diving
che
fossero
interessa1
ad
o?enere
informazioni
più
de?agliate
possono
richiederle
ai
seguen1
riferimen1:
Gianluca
Danese
‐
Course
Director
PADI
Site:
www.idc‐padi.it
E‐mail
[email protected]
IMMERSION
www.immersiondivingtechnology.eu