tuttoADAS - Adas Parma
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tuttoADAS - Adas Parma
ADAS PARMA ASSOCIAZIONE DONATORI AZIENDALI SANGUE tuttoADAS FEDERAZIONE ITA L IA NA ASSOCIAZIONI DONATORI DI SANGUE ASSOCIAZIONE DONATORI AZIENDALI SANguE - OSPEDALE MAggIORE - VIA ABBEVERATOIA - PARMA - TEL. 0521 983618 NOTIZIARIO SEMESTRALE - N° 2 NOVEMBRE 2005 - APRILE 2006 Poste italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004n.46) art. 1, comma 2, DCB Parma In caso di mancato recapito inviare al CPO di Parma per la restituzione al mittente previo pagamento “resi” Movimento? …Perchè no! Uno dei grandi temi delle Associazioni è quello che riguarda la sopravvivenza delle stesse, ossia l’eterna domanda: chi porterà avanti il gruppo quando tutti quelli che hanno una certa età decideranno di lasciare per ovvi motivi? La risposta più ovvia è: I GIOVANI !!! Già i giovani! Ma come fare per interessarli al volontariato? Nessuno ha la risposta, tante opinioni sì ma la soluzione no: e allora? Allora rimbocchiamoci le maniche che qualche risultato lo otterremo sicuramente. Anche noi come ADAS-FIDAS non siamo immuni a questo problema ed è per questo che abbiamo deciso di provare ad adottare un sistema per coinvolgere coloro i quali dovrebbero, un domani, portare avanti l’Associazione. Vi anticipo che, con l’amico Cavagni, stiamo preparando una richiesta di modifica del nostro Statuto ed il nostro Regolamento che sono oramai piuttosto obsoleti essendo datati 1970 e che non rispondono, in più punti, alle nuove esigenze del volontariato. Prendendo spunto poi, dai nuovi Statuto e Regolamento Nazionali approvati quest’anno nell’assemblea annuale tenutasi ad Ischia, abbiamo deciso di inserire nel nostro Regolamento il riconoscimento ufficiale del Movimento Giovanile di Parma che già sta muovendo i suoi primi passi sotto la guida del simpatico ed esperto amico Gianluca Arisi coadiuvato da Augusto Bertolini presidente dell’Adas Barilla. In linea di massima: ne faranno parte automaticamente tutti i donatori giovani che abbiano tra i 18 e i 28 anni senza però che perdano l’appartenenza ai propri Gruppi. Chi frequenta il provinciale e le sue attività può confermare che oltre a svolgere un’attività Istituzionale, si ha la possibilità di trovarsi tra amici per divertirsi e farsi nuove esperienze! E’ un piccolo passo che facciamo, ma sono convinto che col tempo darà buoni risultati! Con Amicizia IL PRESIDENTE PROVINCIALE Michele Fedi P.S. Riguardo alle insistenti voci che si sentono riguardo ad una unione tra la nostra Associazione e i nostri “cugini” dell’Avis, vorrei tranquillizzare tutti voi dicendovi che non ci sarà mai, almeno fin tanto che io sarò qui al mio posto perché è troppo forte il nostro senso di appartenenza all’ADAS e non sminuiremo mai 40 anni della nostra storia e tutti coloro che hanno fortemente voluto i Gruppi dei Donatori all’interno delle Aziende!!! 2 tuttoAdas ….e l’Angelo si smarrì in Vaticano…. Sabato 11 giugno, di buon mattino e fa già caldo, noi dell’ADAS Barilla ci ritroviamo per salire sul pullman che ci porterà a Roma con destinazione San Pietro per la Giornata Mondiale della Donazione del Sangue, subito mi guardo in giro per vedere se c’è Angelo, lo cerco e non lo trovo, poi, all’improvviso mi si presenta davanti, con fare del tutto anonimo, capelli rosso biondi, occhialini scuri, cappellino da baseball verde, camicia di flanella a quadretti, piccolo zaino in spalla: il tipico americano in terra parmense. Partiamo alla volta della capitale, Roma. Appena partiti, complice la breve sosta al forno, per acquistare il pane, l’Angelo si appisola, trovando di gradimento la poltrona del pullman. All’Angelo non importa del panorama, non gli importa dell’alba che arriva nel suo splendore, chissà quante ne ha viste, non gli importa della musica o di ascoltare il programma dei due giorni a Roma, lui si riposa….. Un Angelo filosofo non ha bisogno di sentire questi discorsi, per comuni mortali, sul nome dell’hotel o del n° di telefono di riferimento su cui contare, in ogni caso, lui l’Angelo, è già nel mondo dei sogni…. Però al momento del pranzo sì “desta” e si alimenta con gusto, il sonno gli ha rubato energie….. Dopo il pranzo, un meritato riposino fa bene e l’Angelo lo sa…… Arriviamo a Roma puntuali alle 13:30, ci avviamo, tutti insieme con l’Angelo in prima fila, a vedere la maestosità del “Cupolone” attraverso gallerie, scale mobili e tapis roulant sino ad arrivare a vedere il colonnato del Bernini che circonda San Pietro. La piazza di San Pietro, sotto il sole a picco è vuota, se non fosse per la fila di persone sul lato destro del sagrato, per accedere alla Basilica e (ne ho avuto in seguito conferma) visitare la tomba di Giovanni Paolo II, il Papa che ha indetto la Giornata della Donazione. Siamo venuti anche noi in Vaticano per vedere la Tomba di Sua Santità e se pur il tempo è poco, valutiamo che è sufficiente per superare le difficoltà della fila ed entrare in San Pietro. Fissiamo il luogo del ritrovo dopo la visita all’interno del Vaticano, poi ci avviamo a fare la fila al metal detector, sotto il sole cocente e uno dei pochi preparati a quella situazione è l’Angelo con quel suo cappellino verde che mi sta dietro e propina in continuazione motti filosofici su questo o quello, con queste perle di saggezza rendendo l’attesa, in fila, meno “afosa”. Finalmente arriva anche il nostro turno di passare il metal detector e, finita tale procedura con sorpresa, mi trovo l’Angelo davanti che prima era dietro…mah… Saliamo le scale ed entriamo in Basilica, l’Angelo è sempre avanti, sembra proprio uno di casa…quasi a guidarci nella visita dei capolavori che si trovano all’interno della Basilica soffermandoci davanti alla Pietà di Michelangelo, al baldacchino dell’altare principale, sorretto da quattro immense colonne disegnate anch’esse dal Bernini, alla nicchia ove si pensa vi siano le reliquie di San Pietro, posta sotto l’altare e visibile dalla balaustra, dalla cui nicchia risplende a mosaico l’icona bizantina di Cristo che arde alla luce delle sue 99 lampade votive e infine ad ammirare a faccia in su, la volta del Cupolone, che ci sovrasta, costruita su disegno di Michelangelo e ricoperta da mosaici, realizzati su disegno del Cavalier D’Arpino …..tutte cose che l’Angelo le sa. Con l’Angelo, sempre davanti, scendiamo nelle grotte senza particolare attesa; sarà un miracolo? Poco prima c’era una lunga coda….. Nelle grotte camminiamo sul pavimento originale dell’antica Basilica di San Pietro, che oltre a opere d’arte, custodiscono anche le tombe dei Papi. Rendiamo omaggio con una preghiera al Papa del Sorriso, al Papa dei Giovani, a Sua Santità il Santo Padre Papa Giovanni Paolo II che tutti hanno amato. Usciti dalla Basilica, l’Angelo mi è a fianco e assieme agli altri del Gruppo ci avviamo verso il luogo di ritrovo, in fondo alla piazza. Scendiamo con calma e con una sensazione d’appagamento la scalinata della Basilica, contemplando la vastità della piazza con l’obelisco nel mezzo che, in televisione sembra piccola ma nella realtà è vastissima, tanto che non si distingue il viso di una persona dall’altra parte del colonnato. Arrivati al luogo dell’appuntamento ci contiamo, ci siamo tutti…….no, manca l’Angelo! – Siete sicuri o mi fate uno scherzo, era dietro di me appena un attimo fa – …conta che ti riconta, ne manca uno…ma dove sarà andato? E qui iniziano le prime ricerche, che si rivelano affrettate ed infruttuose, intanto sta per scadere il tempo di sosta del pullman, nel parcheggio sotto il Granicolo e quindi bisogna andare. Riportati i Donatori al pullman con la segreta speranza di ritrovare l’Angelo nel parcheggio sotterraneo ma mai speranza fu più vana. I Donatori partono per raggiungere la guida all’appuntamento davanti al Colosseo, mentre in due ritorniamo sul luogo della scomparsa per iniziare le ricerche. Ricerche che si rendono subito difficili, perché pur avendo “fede,” dell’Angelo non si vede nemmeno l’ombra (anche se in seguito, lui dirà che c’era). Più passa il tempo e più non si trova. Iniziano i primi interrogativi sul come si comporterà: sicuramente ci cercherà tramite cellulare?? Qui inizia un giro di telefonate per avere modo di rintracciarlo. Speranza vana perché durante il tragitto ha dormito e non ha ascoltato il programma e le ultime raccomandazioni e la lettura del n° di cellulare di riferimento, perché ascoltare, tanto, lui l’Angelo il cellulare non c’e l’ha neppure, non ne ha bisogno, lui. Gira che ti rigira il sagrato e il colonnato della Basilica, rifai le due strade per il parcheggio più volte, inutilmente, l’effetto è sempre lo stesso: non si trova. L’angoscia prende il sopravvento. Ormai qualche imprecazione, sottovoce, si mischiava allo sconforto. Decidemmo di rivolgerci con malcelata vergogna, ad una pattuglia della Polizia. – Scusi… – Buon Giorno dica… – Ecco, vede, sinceramente mi vergogno un po’ ma sta di fatto che abbiamo perso un amico…. – Non siete i primi, qui in San Pietro è la norma, da dove venite? – Parma – Parma?... È’ un signore con cappellino verde, camicia di flanella arancione a quadretti e piccoli occhiali da sole scuri di nome Angelo? Con lo stato d’animo di chi sta per vincere la lotteria – Si è lui sa dov’è? – Veramente ci si è avvicinato e ha detto che aveva smarrito la strada per il parcheggio dei pullman e gli l’ho indicata; però saranno passati almeno venti minuti – La speranza di ritrovarlo subito svanisce. – Grazie mille, agente, nel caso non lo rintracciamo le posso lasciare il mio recapito telefonico e il nome dell’Hotel? – Certamente e non c’è problema, io smetto il turno fra poco ma lascio il messaggio al collega. Rimasti noi due soli, decidiamo di fare un ultimo tentativo, prima però ci mettiamo in contatto con il Gruppo per sapere come procede la visita per i Fori Imperiali. - Dove siete, procede tutto bene? - Noi siamo al Colosseo ma avete trovato l’Angelo? - No, facciamo un ultimo tentativo, ci vediamo dopo. Purtroppo anche l’ultimo tentativo di trovarlo si è rivelato inutile e quindi decidiamo di prendere un taxi e raggiungere il gruppo, tanto un Angelo sa come ritrovarci, lui ritrova sempre la via. Trovare un taxi in via della Conciliazione non è impresa semplice perché esistono solo taxi multipli e due persone non le trasportano, poi con un po’ di fortuna un taxista (che ha ricevuto una richiesta da un hotel) si rende disponibile a darci uno strappo. Ci fa salire su un executive (scic) ma per 6’ di strada ci fa un prezzo modico:10 € !!! Però ci apre la portiera e ci fa scendere sul marciapiede, anche con divieto di fermata. Raggiunto il Colosseo riconosciamo i Donatori dell’Adas Barilla in mezzo a dei finti Pretoriani e Gladiatori. Subito è un turbinio di domande sul dove può essere o come farà adesso, si risponde allargando le braccia e si ribadisce che l’Angelo saprà come cavarsela. Proseguiamo la visita dei Fori Imperiali con i Donatori e mentre sto ammirando i fregi all’interno all’arco di Tito che squilla il cellulare, un numero riservato, chi sarà? E chi poteva essere se non l’Angelo, che si scusa ma adesso si è ritrovato e mi sta chiamando dal posto di Polizia, in Vaticano e mi chiede dove raggiungerci o se andare direttamente in hotel. Lo convinco a raggiungerci in Campidoglio e di farsi trovare a fianco della statua equestre di Costantino che è al centro della piazza. - Va bene prendo un taxi e vi raggiungo. - Guarda Angelo che non è facile trovare un taxi. - Me lo chiama la Polizia. Che potenza! L’Angelo sa come si fa. Intanto noi proseguiamo la visita dei Fori Imperiali ma tra una foto e l’altra, mi viene una folgorazione “la statua equestre nella Piazza del Campidoglio non è Costantino ma Marco Aurelio” – cribbio! – Gli ho trasmesso un’indicazione errata, allora che si fa? In due saliamo velocemente le scale che portano alla piazza del Campidoglio, salita tutt’altro che facile. Arriviamo trafelati, io di sicuro, alla piazza del Campidoglio, ci guardiamo intorno ma non lo vediamo, speriamo non sia già arrivato. Facciamo un secondo giro, quando sentiamo una voce provenire da dietro – A son chì’ – è l’Angelo si è ritrovato e mi “ bacchetta”a modo suo: – Pensavo di aver sbagliato piazza perché qui c’è la statua di Marco Aurelio e non Costantino – Lo guardo e sorrido. – Lo sapevo Angelo che non ti si poteva fregare. Dopo poco vediamo arrivare tutto il Gruppo Donatori ADAS Barilla e Angelo è letteralmente sommerso e lui a dare spiegazioni. Dopo aver visto in Campidoglio decine di Spose felici ed esserci accomiatati da Claudia, la “nostra” splendida e bravissima guida, ci dirigiamo all’albergo che è in periferia sud della città. Il mio pensiero va di sera e al giorno dopo e, mi assilla un quesito: smarriremo ancora l’Angelo? L’albergo è un’ottima struttura in un parco, che di notte è chiuso: qui più che su un albero di notte non sale ma c’è la guardia a vigilare, quindi posso tranquillo riposare. La serata prosegue con un “lauto pasto” in un buon ristorante dietro il Quirinale e il giro notturno. Tutto il Gruppo Donatori ha la consegna di tenere d’ occhio l’Angelo e difatti, mai scelta fu più azzeccata: a piazza Fontana di Trevi, l’Angelo cerca d’involarsi di nuovo ma è fermato. La colpa è del vizio del fumo, avendo visto delle sigarette simili a toscanelli ma col bocchino, l’Angelo è uno fine. Il Giorno dopo è stato tutto in discesa e senza problemi, l’Angelo era riposato e rifocillato, quindi abbiamo visitato di buon mattino la Basilica di San Paolo fuori le mura (la Basilica è la copia identica di com’era San Pietro prima dell’attuale), poi arriviamo in Vaticano senza non pochi problemi di viabilità modificata. Vorremmo seguire la Santa Messa celebrata in onore dei Donatori di Sangue ma la chiesa è piccola e gremita per questo non si riesce ad entrare. Entriamo invece nel sagrato del Vaticano e lui l’Angelo rimane sempre incollato non vuole più smarrirsi. La nostra gita a Roma termina, senza non poche emozioni con l’affacciarsi dalla finestra del Santo Padre, Papa Benedetto XVI che impartisce la Benedizione alla fine dell’Angelus. Nella Piazza di San Pietro speravamo d’incontrare anche gli Amici Donatori dell’ADAS Provinciale con il Presidente Michele Fedi ma data la grandissima presenza di fedeli era come cercare un ago in un pagliaio; in seguito, alla fine della funzione, li abbiamo trovati e ho avuto il piacere di salutarli. Per il Gruppo Donatori Barilla ADAS – FIDAS Parma Augusto Bertolini tuttoAdas 3 DIAMO UN VOLTO NUOVO TRASPARENTE E ONESTO AL MONDO DEL VOLONTARIATO Il volontariato, l’agire disinteressatamente per il bene del prossimo, l’intervenire per salvare vite umane: si tratta di un’attività senza pregiudizi, senza ricompense in termini di denaro. Senza il supporto delle tante persone che si attivano nel campo della solidarietà, alcune realtà si rivelerebbero estremamente drammatiche: pensiamo, ad esempio, all’ambito della donazione del sangue. Questo mondo sommerso, in cui non vi sono protagonisti ma solo operatori, solo esseri umani, si rivela dunque insostituibile e non solo prezioso. Eppure, nonostante il ruolo sociale predominante, il macrocosmo del volontariato si trova a scontrarsi con grandi difficoltà, rappresentate non solo dalla chiusura mentale di chi desidera rimanere estraneo al contesto della solidarietà, ma anche dalla stessa mancanza di regole interne. Nonostante i tanti incontri organizzati per elaborare strategie di propaganda e di collaborazione, rimane infatti la presenza sconcertante di un mosaico di associazioni che agiscono separatamente tra loro, spesso confondendo le idee agli stessi iscritti, piuttosto che convincendo nuove forze ad aderire a una giusta causa. Si è più volte prospettata, come soluzione al problema di questo particolarismo, la creazione di una grande coalizione che riunisca gruppi affini per generosità e intenti, permettendo loro di conservare una propria identità e un’autonomia operativa. Tuttavia non si è mai agito concretamente in questo senso e, anzi, continuano ad alimentarsi sterili rivalità tra le associazioni di volontariato, spesso nutrite da condotte scorrette. Esistono persino funzionari in malafede, disposti a promuovere l’immagine del proprio gruppo a discapito di altri operatori umanitari, scavalcando accordi e boicottando gli occasionali partners. Nel mondo della solidarietà non dovrebbero esserci posto per squallide diatribe e per l’arrivismo più bieco. Invece, più che un avvicinamento alla nascita di una sensata coalizione, da decenni è in auge il malcostume nazionale della “spaccatura”, del disaccordo, in seguito ai quali sorgono associazioni concorrenti, cioè con gli stessi scopi e gli stessi servizi. Nella lotta per salvare vite umane non è possibile assistere a competizioni di questo tipo, a giochi sporchi che ricordano da vicino il mondo della politica. Ci si dimentica che non si tratta di prevaricare, ma di aiutare gli altri: comportiamoci pertanto da esseri umani civili, maturi e responsabili. Il nostro scopo è quello di giovare al prossimo, non di concorrere alla conquista di un vacuo e indecifrabile potere. Diamo allora un volto nuovo, trasparente e onesto al volontariato. Lavoriamo davvero per un futuro migliore, collaborando l’uno con l’altro, per dare vita a un domani che sia più roseo non solo per chi soffre, ma anche per chi si impegna per portare aiuto alla comunità. Roberto Ghirardi MARIA GRAZIA COLETTI: TRENTATRE ANNI “DONATI” AGLI ALTRI Dopo trentatrè anni di ininterrotto servizio sociale presso la segreteria sanitaria dell’Adas Fidas del Centro Immunotrasfusionale dell’Ospedale Maggiore, è giunto per Maria Grazia Coletti il meritato pensionamento. Conosciuta come “la Grazia”, si è sempre distinta per la sua straordinaria umanità, per la sensibilità spiccata e per la capacità di essere sempre presente, a sostegno dei più bisognosi di aiuto. Di lei sono ormai proverbiali i tanti straordinari, prestati per reperire donatori in particolari momenti in cui si rendeva drammaticamente necessario un importante quantitativo di sangue. Per non parlare di tutte le occasioni in cui Maria Grazia è stata solidale e risolutiva per i problemi che possono affliggere i donatori o i loro familiari. Indimenticabili, poi, le sue doti di mediatrice, che si sono rivelate preziose in situazioni conflittuali o caotiche, spesso molto spiacevoli. La Coletti è infatti un’intelligente esempio di savoir faire e, grazie ad interventi sagaci ed equilibrati è sempre riuscita ad appianare incomprensioni nate a causa di malintesi, mantenendo un rapporto ami- chevole anche con le altre associazioni di volontariato. In tutti questi anni, “la Grazia” ha inoltre assistito al succedersi di nuove regole, nuove normative, passaggi gestionali che hanno investito sia l’Adas che il Centro Immunotrasfusionale. E’ stata quindi testimone di un autentico spaccato storico, fittamente percorso da cambiamenti spesso non privi di traumi. A festeggiare Maria Grazia Coletti, tra grande commozione e sincera ammirazione, si sono ritrovati, presso l’ufficio che per oltre trent’anni l’ha vista instancabile al servizio del prossimo, presidente e vice dell’Adas, Michele Fedi e Gianluca Cavagni, insieme ai colleghi delle segreteria sanitaria e amministrativa Stefania Sivori, Claudia Pizzarotti, Tiziano Spigaroli, Albertino Marangone, Angelo Mattioli, Dante Rossi, Dante Sassi, Giovanni Vignali, Claudio Restori. Gli amici e colleghi hanno consegnato alla neo pensionata un pregevole quadro ricordo, corredato da una dedica toccante e sentita. R. G. 4 tuttoAdas Donazione in Aferesi Questo tipo di donazioni sono la plasmaferesi e la piastrinoaferesi che si effettuano con macchinari detti separatori cellulari che permettono di raccogliere l’emocomponente desiderato reinfondendo solo i globuli rossi nella plasmaferesi o sia i globuli rossi che il plasma nella piastrinoaferesi Plasmaferesi: • Il volume di plasma raccolto per donazione è di 550 ml • Il tempo medio è di 40 minuti che corrispondono a 3 cicli del separatore • Il volume di sangue processato ( quantità di sangue che viene lavorato ) è in media di 1500 ml • L’intervallo fra una - due plasmaferesi almeno di 80 giorni I vantaggi della plasmaferesi sono: 1. idoneità alla donazione di plasma fino a valori di emoglobina di 12,5 g/dl nell’uomo e 11,5 g/dl nella donna e valori di ferritina < 20/ml. Questo consente ai donatori che non possono donare il sangue intero per emoglobina o ferritina bassa di continuare a donare in aferesi 2. possibilità di inviare più plasma alla produzione di emoderivati (albumina, fattore VIII, immunoglobuline ) 3. trasfusione di fattori labili della coagulazione da un unico donatore. Gli effetti indesiderati della plasmaferesi sono rari, i più frequenti sono quelli legati alla flebotomia con possibili ematomi nella sede della venipuntura. Piastrinoaferesi • idoneità alla piastrinoaferesi solo se la conta piastrinica è superiore a 200.000 /m 11 • il volume del concentrato piastrinico al termine della donazione è di 220-250 ml contenente in media 3 x 10 piastrine che corrispondono a 300 miliardi. • Il tempo medio della procedura è di 1 ora • Il volume di sangue processato è in media di 2500 ml Durante la procedura le piastrine raccolte vengono filtrate per togliere i globuli bianchi che possono essere responsabili di reazioni febbrili nel ricevente . La sacca di piastrine raccolta viene conservata in agitazione delicata e continua ad una temperatura di 22°C per una durata massima di 5 giorni I vantaggi della piastrinoaferesi sono: 1. riduzione della immunizzazione del ricevente in quanto le piastrine trasfuse provengono da un unico donatore 2. riduzione della possibilità di trasmettere malattie infettive sempre per la provenienza delle piastrine da un unico donatore. 3. idoneità alla piastrinoaferesi anche per quei donatori che per emoglobina o ferritina bassa non possono donare sangue intero ma che hanno valori di conta piastrinica superiori a 200.000 / ml . Gli effetti collaterali della piastrinoaferesi sono: - ematomi nella sede della flebotomia - parestesie (formicolii ) periorali o senzazione di freddo dovute alla transitoria riduzione del calcio provocato dall’ingresso in circolo durante la fase di reinfusione di una minima quantità anticoagulante (ACD) utilizzato durante la procedura per evitare la coagulazione del sangue nel set. Questo effetto indesiderato si evita o si riduce diminuendo la velocità del flusso di reinfusione o somministrando al donatore una compressa di calcio prima della piastrinoaferesi Il Plasma Fresco Congelato è indicato: • In presenza di emorragia, nei deficit dei fattori della coagulazione • Come antagonista degli anticoagulanti orali in presenza di manifestazioni emorragiche • Nel trattamento di alcune malattie rare come la coagulazione intravascolare disseminata e la porpora trombotica trombocitopenica I Concentrati Piastrinici sia da buffy-coat che da aferesi sono indicati: • Nel trattamento delle emorragie dovute a carenza quantitativa o qualitativa delle piastrine • Nei pazienti in condizioni stabili senza complicanze, il valore soglia che giustifica la trasfusione è 10.000 piastrine /ml , se si è in presenza di sanguinamento il valore soglia è 20.000/ml. • Nei pazienti chirurgici la soglia consigliata è 50.000 /ml Dott. Gino Bernuzzi Direttore Sanitario ADAS - Dirigente Medico U.O. di Immunoematologia e Trasfusionale tuttoAdas SANGUE: “E ADESSO NON REGNI IL CAOS” L’attesa legge di riforma del sistema trasfusionale è finalmente una realtà. Essa, infatti, contiene norme e indirizzi necessari a garantire il raggiungimento del fabbisogno nazionale per sangue e derivati, strumento indispensabile per sostenere l’intero sistema sanitario nazionale. Essa prevede un programma annuale per l’autosufficienza nazionale per emocomponenti labili ed emoderivati; il riordino del sistema in senso federalista, con lo Stato che svolge compiti di raccolta dati, programmazione e controllo, e le Regioni che gestiscono gli aspetti organizzativi e la valorizzazione del volontariato. L’esatta definizione dei ruoli e delle competenze soddisfa i soggetti deputati all’attività trasfusionale, tecnici del settore e volontari, e costituisce il presupposto di una corretta programmazione in base alle esigenze del fabbisogno nazionale, regionale e locale. Fondamento dell’attività trasfusionale è la donazione volontaria, periodica, responsabile, anonima e gratuita del sangue e dei suoi componenti. Al volontariato sono riconosciute una funzione civica e sociale. A esso il compito di partecipare in maniera diretta agli organismi previsti dalla legge, la gestione dei donatori - d’intesa con le strutture trasfusionali - la partecipazione alla programmazione delle politiche concernenti il fabbisogno di sangue e derivati. La legge definisce, inoltre, i livelli essenziali di assistenza sanitaria del servizio trasfusionale; istituisce il Centro nazionale sangue e la Consulta tecnica permanente; promuove la razionalizzazione dei consumi e la creazione di un sistema informatico dei servizi trasfusionali. Importanti obiettivi di questa legge sono, quindi, la creazione di un’unica “cabina di regia” del sistema e il mantenimento dello stesso sistema in un percorso unitario che va dalla selezione del donatore alla raccolta del sangue e dei suoi componenti, alla lavorazione, validazione, conservazione e distribuzione, fino alla emovigilanza, sotto la responsabilità del medico trasfusionista. La legge dispone le necessarie autorizzazioni e i percorsi di accreditamento delle strutture trasfusionali, definendo i livelli di qualità e sicurezza del sangue e derivati. Ciò a massima garanzia del donatore e del ricevente, e in ottemperanza delle più recenti normative europee. Raggiunto, dopo 14 anni di attesa, l’obiettivo della nuova legge, si apre adesso il capitolo della sua attuazione. Accordi Stato-Regioni, decreti attuativi, istituzione dei nuovi organismi saranno gli strumenti necessari per renderla definitivamente operativa, nella speranza che i tempi non vanifichino le attese dei cittadini e degli operatori del sistema: istituzioni, tecnici e volontari. Il decreto legislativo 191 del 19 Agosto 2005, che recepisce la direttiva europea 2002/98/Ce, introduce, invece, norme di qualità e sicurezza per raccolta, controllo, lavorazione, conservazione e distribuzione di sangue umano e dei suoi componenti. Il decreto stabilisce, inoltre, le regole sulla donazione, volontaria e gratuita, sulla tracciabilità dell’intero percorso trasfusionale, i requisiti dei vari aspetti operativi e le qualifiche di chi è deputato alla ricezione e ai controlli. La direttiva Ue intende e definisce per “servizio trasfusionale qualunque struttura o organismo che è responsabile sotto qualsiasi aspetto della raccolta e del controllo del sangue umano e dei suoi componenti” e a esso applica indicazioni di accreditamento, di ispezione, di responsabilità del personale e di gestione della qualità. Ciò nell’intenzione di garantire in tutti i Paesi membri della Comunità pari livelli per qualsiasi struttura organizzativa e pari requisiti di sicurezza e qualità. Nel recepire la direttiva europea il legislatore ha voluto introdurre all’articolo 3 le definizioni - comma I punti e) ed f) - di servizio trasfusionale e di unità di raccolta, allontanandosi in tal senso dallo spirito unitario della direttiva. Ne è scaturito un articolato che, per mancanza di un coordinamento del testo, non sempre fa riferimento a entrambi gli organismi, lasciando dubbi su compiti e doveri di entrambe le strutture. Una particolare riflessione merita il nuovo assetto sanzionatorio previsto all’articolo 25. Si tratta di ben 12 commi che mirano a disciplinare in maniera estremamente analitica ogni possibile violazione di quanto previsto dal decreto stesso. Desta qualche perplessità la scelta di prevedere, da subito, pesanti sanzioni penali e amministrative per comportamenti e omissioni, senza che servizi trasfusionali e unità di raccolta abbiano tempi e mezzi per adeguarsi alle nuove norme. Si intravede, pertanto, il pericolo di un blocco della raccolta, in specie associativa e su basi di volontariato, che in Italia rappresenta più del 50% del totale. Il decreto, necessario strumento per omogeneizzare il sistema e per uniformare la raccolta e il trattamento di ogni donatore, rischia di perdere il suo significato se le Regioni non svilupperanno una forma di applicazione concordata entro la data prevista dell’8 Novembre. Aldo Ozino Caligaris Presidente Nazionale Fidas 5 ADAS FIDAS Provinciale Parma Promemoria Attività 2005-2006 Calendario prossimi incontri (presso sala riunioni via Testi) ore 20,00 incontro Consigli di Presidenza ore 21,00 incontro Consiglio Direttivo 23 novembre 2005 15 febbraio 2006 Assemblea generale annuale: Sabato 6 maggio 2006 PROMEMORIA ATTIVITÁ PRESIDENTE PROVINCIALE anno 2005 RICEVE ogni martedì e giovedì dalle ore 18,45 alle 19,45 o SU RICHIESTA ADAS PROVINCIALE Composizione 2005 Gruppi autonomi affiliati: Banca Intesa Barilla Bormioli Luigi Bormioli Rocco Cerve Ferrovieri Schiaffino Sig. Simonazzi Zacmi “Adas per la vita” Gruppi inseriti: Althea - Angella - Banca Nazionale del Lavoro - Capolo Cavalieri - Ceresini - Chiesi Conforti - Coop Autonoma Dulevo - Enel - Fiat Autoclub Greci - Intercral Parma Interaziendali - Melloni - Moica Olme - Orsa - Pignotti - Rasori Salvarani - Scuola Albertina Sanvitale - Superbox. 6 tuttoAdas Ricordo di Giuseppe Zanichelli maestro di vita e modello di etica correttezza e altruismo Ricordiamo con commozione e grande affetto Giuseppe Zanichelli, grande maestro di vita, lavoratore instancabile e modello di etica, correttezza e altruismo. Fondatore e presidente della Zacmi, scomparso sei mesi fa all’età di ottant’anni, insieme alla moglie Caterina ha sempre sostenuto il Gads Zacmi e l’Adas provinciale, con la donazione di moderne attrezzature per l’ufficio e con la propria solidarietà nella promozione di iniziative sociali. Caterina Zanichelli rinnova l’impegno del marito in campo umanitario continuando a coadiuvare le attività sociali e culturali delle sopraccitate associazioni di volontariato: una degna compagna per quello che si è rivelato un imprenditore di raro acume. Facendo tesoro dell’esperienza acquisita presso una importante industria alimentare in Campania, la Buscetto, Giuseppe Zanichelli nel 1954 ha fondato la Zacmi, specializzata in impiantistica alimentare. Sotto la guida di Zanichelli, disegnatore e progettista di grande talento, la Zacmi è cresciuta fino a diventare un’azienda leader nel campo della produzione di impianti di riempimento e trasformazione, meritando la stima illimitata di clienti di primo piano, come Barilla, Althea, Conserve Italia (Valfrutta, Derby, Yoga), Columbus. Culturalmente preparato e fortemente motivato all’innovazione, Giuseppe Zanichelli ha sempre investito in avanguardistici progetti di ricerca, condotti nell’ambito dell’implementazione tecnologica e nell’automazione, con una considerazione speciale per l’igiene dei prodotti e la sicurezza dei lavoratori. L’imprenditore ha inoltre promosso con costanza la formazione professionale, alla quale l’azienda dedica circa cinquemila ore all’anno, coinvolgendo l’intero personale. Perfettamente conscio che la crescita della propria ditta ha sempre implicato un parallelo affinamento delle conoscenze e delle competenze dello staff lavorativo, Zanichelli ha anche riservato un’attenzione particolare alla comunicazione, realizzando uno tra i primi cd-rom informativi immessi sul mercato sul finire degli anni Novanta e, di recente, presentando un format digitale in 16/9 dedicato alla Zacmi. Roberto Ghirardi UNIFICAZIONE AVIS - ADAS: A CHI GIOVEREBBE? É stata avanzata l’ipotesi di una futuribile unificazione Da non dimenticare, poi, la presenza di gruppi Adas non tra Avis e Adas, il cui consenso sarebbe da verificare, disponibili all’unificazione perchè, a ragione, abituati ad eventualmente, attraverso un referendum tra i donatori un regime di incontri sociali, situazioni economiche e delle due associazioni. La notizia, che occupa da diversi gestione dei donatori ben diverso da quello adottato da giorni a questa parte uno spazio di rilievo all’interno della Avis locali e nazionali. stampa e delle tv locali, ha destato la curiosità generale, Da considerare, inoltre, una facilmente pronosticabile tanto da diventare un antipatico tormentone, paragona- “fuga” di gruppi non disposti ad aderire all’unificazione: bile alla stressante querelle Al Bano - Lecciso. Certo questi, dinanzi a un provvedimento sentito come un’antipotrebbe essere auspicabile che due realtà che si trovano democratica imposizione, potrebbero infatti passare alla ad operare nello stesso campo unissero le proprie forze. Fratres o alla Croce Rossa, associazioni che da tempo Tuttavia, lo ricordiamo, un certo riserbo e una naturale mirano a creare una propria sede associativa nel Nord diffidenza ha da sempre animato il rapporto tra Adas e Emilia, magari nella nostra città, concedendo tanto in Avis, alimentando un modus operandi basato sulla “con- cambio di poco. correnza”, piuttosto che sulla collaborazione. Ma infine, siamo sicuri che la presidenza Avis sia d’acPer rinfrescare la memoria collettiva, si possono citare cordo su una fusione? Sono d’accordo i presidenti Adas? alcune registrazioni di assemblee Adas e, in particolare, Sono d’accordo i donatori dei Gads Adas? Con quali prouna di queste, tenutasi quattro anni fa presso il Centro spettive si può andare a un referendum in cui la nostra Cavagnari, durante la quale Maurizio Vescovi propose associazione è già battuta in partenza dai numeri? l’unificazione tra le due associazioni, suscitando il netto Conoscendo bene le due realtà, per il sottoscritto rifiuto di Guido Barilla. Ricordando il padre come uno “Unificazione” è da scriversi con la U maiuscola. La stestra i fondatori dell’Adas stesso, Barilla aveva espresso, sa U che rappresenta il divieto di inversione di marcia sulall’epoca, il determinato proposito di mantenere un’iden- l’autostrada: una manovra pericolosa che qualora venga tità separata e fondante nel gruppo. compiuta da qualche scriteriato, provoca conseguenze Esiste inoltre un altro ambito che merita di essere consi- catastrofiche, che tutti noi conosciamo molto bene. derato attentamente: l’Adas, infatti, appartiene al circui- Come diceve il noto meteorologo tizzanese Zambrelli: to Fidas nazionale, la cui integrazione con l’Avis presenta “Parmigiani di città e di provincia, sappiatevi regolare”. difficoltà insormontabili. Roberto Ghirardi tuttoAdas 7 DONA SANGUE E VAI GRATIS IN PALESTRA Il donatore di sangue, si sa, è una persona sana che ha cura del proprio organismo per garantire sangue in perfetto stato a chi lo riceverà. Perché non abbinare a questo anche la cura del proprio corpo tramite qualche esercizio in palestra? Per incentivare le donazioni in aferesi e allo stesso tempo premiare quanti si sottopongono a questo prezioso tipo di prelievo, l’Adas Schiaffino ha stipulato un accordo con la palestra BODY BUILDING CENTER – VIA FEDERICO II, 5/A – PARMA i cui dettagli sono di seguito riportati. Tale accordo permetterà, a chi ne ha diritto, di usufruire gratuitamente dei servizi di detta palestra per un mese intero con relativa tessera UISP assicurativa. I donatori aventi diritto a tale promozione verranno avvisati tramite lettera. Questa iniziativa è stata resa possibile grazie al gentile contributo di ARTE HOTEL – VIA MANSFIELD, 1 – PARMA. Sperando di avervi fatto cosa gradita, vi aspettiamo alla prossima donazione. Questo il regolamento: • La promozione, in tutte le sue forme, è riservata ai donatori attivi dell’Adas Schiaffino che abbiano fatto o faranno un certo numero di donazioni, in aferesi o di sangue intero. • Le opzioni non sono cumulabili. • L’abbonamento alla palestra, personalizzato, potrà essere ceduto a persona diversa dal donatore, purchè facente parte del proprio nucleo famigliare. Hanno diritto all’abbonamento. • Donne che al 31.12.2005 abbiano raggiunto le 8 (otto) donazioni in aferesi (plasma o piastrine) da quando hanno iniziato a donare. • Donne che nel periodo 1.12.2005 – 31.08.2007 effettueranno almeno 4 (quattro) donazioni di cui almeno 2 (due) in aferesi. • Donne che nell’arco della propria vita di donatrici abbiano effettuato 20 (venti) donazioni di cui 5 (cinque) in aferesi. • Donne che nell’arco della propria vita di donatrici abbiano effettuato 30 (trenta) donazioni totali. • Uomini che al 31.12.2005 abbiano raggiunto le 15 (quindici) donazioni in aferesi (plasma o piastrine) da quando hanno iniziato a donare. • Uomini che nel periodo 1.12.2005 – 31.08.2007 effettueranno almeno 5 (cinque) donazioni di cui almeno tre in aferesi. • Uomini che nell’arco della propria vita di donatori abbiano effettuato 30 (trenta) donazioni di cui 10 (dieci) in aferesi. • Uomini che nell’arco della propria vita di donatori abbiano effettuato 45 (quarantacinque) donazioni totali. Per informazioni, contattare Gaetano Fornaro – Tel. 0521/273780 (ore serali) – Cell. 339 5248070. PIU’ CHE POESIE ATTI D’ACCUSA CONTRO IPOCRISIE E INGIUSTIZIE LE LIRICHE DI ARNALDO SCARAMUZZA “Se dicessi che ho una storia per tutto, io scriverei come finisce la vita”: dalle pagine del suo incantevole volume di poesie, Arnaldo Scaramuzza ci restituisce un mondo fatto di contenuti sussurrati, che oltrepassano le grida caotiche della quotidianità, per restituirci una dimensione più umana, insieme a preziose perle di saggezza. Particolarmente noto all’interno del territorio parmense, Dado (come lo chiamano gli amici) conferma un talento già esperito con una nuova raccolta di poesie edita privatamente. Un’opera che colloca l’autore all’interno dell’editoria di nicchia, senza per questo consegnarlo al mondo dell’anonimato. E’ anzi più che mai comune la prassi di provvedere personalmente alla stampa delle proprie opere, saltando gli infiniti tempi burocratici dell’editoria ufficiale. Tra i nomi che hanno curato in proprio la diffusione degli scritti figurano nientemeno che Joyce, Proust, Buzzati, Svevo. Scaramuzza segue dunque orme illustri, arricchendo le proprie pagine con citazioni autorevoli e riconsegnando al presente figure mitologiche come Ulisse, Lord Jim, l’ippogrifo, senza dimenticare i colori e le sensazioni di un Ligabue, che per un piatto di minestra era disposto a donare una delle sue tele. Era una persona, Ligabue, ancora prima che un personaggio: schietto e onesto come quel San Francesco che Arnaldo Scaramuzza cita di frequente e che, per intuito e spiritualità, un po’ gli somiglia. Si configurano spesso come sagaci illuminazioni, infatti, gli scritti contenuti in “Le mie poesie”: verità fatte di storie che odorano di pioggia, fiori, terra e nebbia. “Le prose sono campi, le poesie così nuvole”: il percorso tematico dell’autore si snoda alla ricerca di quiete e serenità, in un tempo che concede ampi spazi all’essere più autentico e che non si schermisce di chi sa invocare i santi perché lo aiutino a ritrovare la gatta. Perché delle cose più semplici e degli affetti più veri non bisogna mai vergognarsi: questa la lezione di un vero poeta delle emozioni, che non ha tempo per l’ipocrisia e che ricorda con piacere le suggestioni della campagna senza tempo e il volto di una mamma sempre amata, che merita una poesia in cambio di un bacio. Roberto Ghirardi 8 tuttoAdas COMPLIMENTI CLAUDIO Il nostro “Personaggio Adas” Claudio Rinaldi, fiorentino di nascita e parmigiano d’adozione, è stato in questi giorni promosso Capo Redattore della “Gazzetta di Parma”, dove ha cominciato le prime collaborazioni e dove è stato assunto giovanissimo. Si è sempre occupato di sport – la sua antica passione – e di cronaca. Ha deciso di fare il giornalista da ragazzino, quando ha scoperto Gianni Brera ed è rimasto affascinato dalla sua prosa. Più tardi ha conosciuto il grande giornalista e scrittore pavese e ne è diventato amico. Con uno dei figli del Gioânn, Paolo, ha scritto “Gioannfucarlo. La vita e gli scritti inediti di Gianni Brera”, edito da Selecta di Pavia e poi ristampato, in edizione aggiornata, da Boroli Editore (“Gioânn Brera. Vita e scritti di un Gran Lombardo”). Per Selecta ha curato l’aggiornamento di un classico di Gianni Brera, “Le storie dei Mondiali”. Auguri auguri auguri Il 16 Luglio, nella Chiesa di San Quintino in Parma, Valentina Ciro e Francesco Losi, entrambi donatori del Gruppo Giovanile Adas “Roberto Schiaffino”, si sono uniti in matrimonio. A Valentina, “testimonial” della nostra Associazione, e a Francesco, gli auguri e le felicitazioni di tutta la grande famiglia Adas Fidas. AI DONATORI E SOSTENITORI ADAS-ADMO GADS CHIESI Con riferimento alla Vostra offerta del 13 Ottobre 2005, pervenutaci tramite bonifico bancario, l’ADAS Provinciale vi ringrazia vivamente, e porge cordiali saluti a tutti i Volontari e Sostenitori del Vostro gruppo. IL PRESIDENTE PROVINCIALE Michele Fedi ADAS Parma Segreteria Sanitaria c/o Centro Immunotrasfusionale Ospedale Maggiore Via Gramsci, 14 43100 Parma Tel e Fax 0521 983618 Segreteria Amministrativa Via Testi, 4/a 43100 Parma Tel. 0521 775044 Fax 0521 798500 [email protected] [email protected] ADAS FIDAS ringrazia ADAS provinciale ringrazia tutti i volontari che hanno reso possibile la buona riuscita della festa in Quartiere Montanara svoltasi domenica 16 ottobre 2005. Inoltre ringraziamo coloro che si sono impegnati a presidiare lo stand allestito al Centro Torri di Parma in occasione della campagna Regionale 2005 sulla donazione del sangue. D.S. ONLUS C.F. 80012570349 Iscritta Albo Regionale Volontariato N° 1023 del 21/02/96 tuttoADAS Notiziario semestrale di informazione sanitaria, culturale, cronache di carattere associativo. INCONTRO PERSONAGGI ADAS Novembre 2005 - Aprile 2006 Direttore Responsabile Roberto Ghirardi Direzione, Redazione, Aministrazione: Via Abbeveratoia Ospedale Maggiore 43100 Parma Tel. 0521-983618 Stampa: Tipolitografia “La Commerciale” Fidenza (PR) Piazza Pontida, 11 Tel. 0524/523308 Autorizzazione Tribunale di Parma n. 674 del 9/4/1983 Ideazione Grafica Roberto Ghirardi E’ il professor Gino Ferretti, Rettore Magnifico dell’Università di Parma, il “Personaggio Adas 2006”. Il titolo onorifico gli è stato conferito all’unanimità nel corso di un incontro conviviale tenutosi presso il ristorante “La Pilotta”, al quale erano presenti i “Personaggi Adas”: Giorgio Accordi, Enore Artusi, Luca Barilla, Gianni Cugini, Maria Teresa Guarnieri, Giancarlo Izzi, Alberto Michelotti, Adriano Ragazzi, Claudio Rinaldi, Luciano Silingardi, Walter Torsiglieri. Nel corso della serata, riuscitissima sotto ogni aspetto, sono state toccate diverse tematiche di scottante attualità, relative al mondo del volontariato e alla prassi organizzativa dell’associazione. R. G. CONSIGLIO A CHI NON DONA PIU’ Ai donatori che, per vari motivi, non possono più donare, si ricorda che l’esclusione dalla donazione viene decisa soltanto dai medici del Centro Immunotrasfusionale. Pertanto, il nostro consiglio è di prenotare una visita al Centro Trasfusionale per avere un colloquio con i medici circa un’eventuale riammissione alla donazione. Hanno collaborato a questo numero: Gino Bernuzzi Aldo Ozino Caligaris Michele Fedi Roberto Ghirardi Dante Sassi Stefania Sivori Giovanni Vignali ADAS - FIDAS PARMA ringrazia: Fondazione Cariparma Cantine Ceci - Torrile Ceci & Negri Baseball Parma Pietro Zerilli “Zemak Advertising” Parma Franco Rigolli “Il Castello” Bacedasco Basso Valentina Ciro Rosita Marco Vasini Claudio Rinaldi Francesca Strozzi Fotostudio Roberto Tanzi Soragna