tuttoADAS - Adas Parma

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tuttoADAS - Adas Parma
ADAS
PARMA
ASSOCIAZIONE DONATORI
AZIENDALI SANGUE
tuttoADAS
FEDERAZIONE
ITA L IA NA
ASSOCIAZIONI
DONATORI
DI SANGUE
ASSOCIAZIONE DONATORI AZIENDALI SANguE - OSPEDALE MAggIORE - VIA ABBEVERATOIA - PARMA - TEL. 0521 983618
NOTIZIARIO SEMESTRALE - N° 2 NOVEMBRE 2005 - APRILE 2006
Poste italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004n.46) art. 1, comma 2, DCB Parma
In caso di mancato recapito inviare al CPO di Parma per la restituzione al mittente previo pagamento “resi”
Movimento? …Perchè no!
Uno dei grandi temi delle Associazioni è quello che
riguarda la sopravvivenza delle stesse, ossia l’eterna domanda: chi porterà avanti il gruppo quando
tutti quelli che hanno una certa età decideranno di
lasciare per ovvi motivi?
La risposta più ovvia è: I GIOVANI !!!
Già i giovani!
Ma come fare per interessarli al volontariato?
Nessuno ha la risposta, tante opinioni sì ma la
soluzione no: e allora?
Allora rimbocchiamoci le maniche che qualche
risultato lo otterremo sicuramente.
Anche noi come ADAS-FIDAS non siamo immuni a
questo problema ed è per questo che abbiamo deciso di provare ad adottare un sistema per coinvolgere coloro i quali dovrebbero, un domani, portare
avanti l’Associazione.
Vi anticipo che, con l’amico Cavagni, stiamo preparando una richiesta di modifica del nostro
Statuto ed il nostro Regolamento che sono oramai
piuttosto obsoleti essendo datati 1970 e che non
rispondono, in più punti, alle nuove esigenze del
volontariato.
Prendendo spunto poi, dai nuovi Statuto e
Regolamento Nazionali approvati quest’anno nell’assemblea annuale tenutasi ad Ischia, abbiamo
deciso di inserire nel nostro Regolamento il riconoscimento ufficiale del Movimento Giovanile di
Parma che già sta muovendo i suoi primi passi
sotto la guida del simpatico ed esperto amico
Gianluca Arisi coadiuvato da Augusto Bertolini
presidente dell’Adas Barilla.
In linea di massima: ne faranno parte automaticamente tutti i donatori giovani che abbiano tra i 18
e i 28 anni senza però che perdano l’appartenenza
ai propri Gruppi.
Chi frequenta il provinciale e le sue attività può
confermare che oltre a svolgere un’attività Istituzionale, si ha la possibilità di trovarsi tra amici per
divertirsi e farsi nuove esperienze!
E’ un piccolo passo che facciamo, ma sono convinto che col tempo darà buoni risultati!
Con Amicizia
IL PRESIDENTE PROVINCIALE
Michele Fedi
P.S. Riguardo alle insistenti voci che si sentono
riguardo ad una unione tra la nostra Associazione e
i nostri “cugini” dell’Avis, vorrei tranquillizzare
tutti voi dicendovi che non ci sarà mai, almeno fin
tanto che io sarò qui al mio posto perché è troppo
forte il nostro senso di appartenenza all’ADAS e non
sminuiremo mai 40 anni della nostra storia e tutti
coloro che hanno fortemente voluto i Gruppi dei
Donatori all’interno delle Aziende!!!
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tuttoAdas
….e l’Angelo si smarrì in Vaticano….
Sabato 11 giugno, di buon mattino e fa già caldo, noi dell’ADAS Barilla ci ritroviamo per salire sul pullman che ci porterà a Roma con destinazione San Pietro
per la Giornata Mondiale della Donazione del Sangue, subito mi guardo in giro
per vedere se c’è Angelo, lo cerco e non lo trovo, poi, all’improvviso mi si presenta davanti, con fare del tutto anonimo, capelli rosso biondi, occhialini scuri,
cappellino da baseball verde, camicia di flanella a quadretti, piccolo zaino in spalla: il tipico americano in terra parmense. Partiamo alla volta della capitale, Roma.
Appena partiti, complice la breve sosta al forno, per acquistare il pane, l’Angelo
si appisola, trovando di gradimento la poltrona del pullman.
All’Angelo non importa del panorama, non gli importa dell’alba che arriva nel
suo splendore, chissà quante ne ha viste, non gli importa della musica o di ascoltare il programma dei due giorni a Roma, lui si riposa…..
Un Angelo filosofo non ha bisogno di sentire questi discorsi, per comuni mortali, sul nome dell’hotel o del n° di telefono di riferimento su cui contare, in ogni
caso, lui l’Angelo, è già nel mondo dei sogni….
Però al momento del pranzo sì “desta” e si alimenta con gusto, il sonno gli ha
rubato energie…..
Dopo il pranzo, un meritato riposino fa bene e l’Angelo lo sa……
Arriviamo a Roma puntuali alle 13:30, ci avviamo, tutti insieme con l’Angelo in
prima fila, a vedere la maestosità del “Cupolone” attraverso gallerie, scale mobili
e tapis roulant sino ad arrivare a vedere il colonnato del Bernini che circonda San
Pietro.
La piazza di San Pietro, sotto il sole a picco è vuota, se non fosse per la fila di persone sul lato destro del sagrato, per accedere alla Basilica e (ne ho avuto in seguito conferma) visitare la tomba di Giovanni Paolo II, il Papa che ha indetto la
Giornata della Donazione.
Siamo venuti anche noi in Vaticano per vedere la Tomba di Sua Santità e se pur
il tempo è poco, valutiamo che è sufficiente per superare le difficoltà della fila ed
entrare in San Pietro.
Fissiamo il luogo del ritrovo dopo la visita all’interno del Vaticano, poi ci avviamo a fare la fila al metal detector, sotto il sole cocente e uno dei pochi preparati a quella situazione è l’Angelo con quel suo cappellino verde che mi sta dietro
e propina in continuazione motti filosofici su questo o quello, con queste perle
di saggezza rendendo l’attesa, in fila, meno “afosa”.
Finalmente arriva anche il nostro turno di passare il metal detector e, finita tale
procedura con sorpresa, mi trovo l’Angelo davanti che prima era dietro…mah…
Saliamo le scale ed entriamo in Basilica, l’Angelo è sempre avanti, sembra proprio uno di casa…quasi a guidarci nella visita dei capolavori che si trovano all’interno della Basilica soffermandoci davanti alla Pietà di Michelangelo, al baldacchino dell’altare principale, sorretto da quattro immense colonne disegnate
anch’esse dal Bernini, alla nicchia ove si pensa vi siano le reliquie di San Pietro,
posta sotto l’altare e visibile dalla balaustra, dalla cui nicchia risplende a mosaico
l’icona bizantina di Cristo che arde alla luce delle sue 99 lampade votive e infine ad ammirare a faccia in su, la volta del Cupolone, che ci sovrasta, costruita su
disegno di Michelangelo e ricoperta da mosaici, realizzati su disegno del Cavalier
D’Arpino …..tutte cose che l’Angelo le sa.
Con l’Angelo, sempre davanti, scendiamo nelle grotte senza particolare attesa; sarà
un miracolo? Poco prima c’era una lunga coda…..
Nelle grotte camminiamo sul pavimento originale dell’antica Basilica di San
Pietro, che oltre a opere d’arte, custodiscono anche le tombe dei Papi.
Rendiamo omaggio con una preghiera al Papa del Sorriso, al Papa dei Giovani,
a Sua Santità il Santo Padre Papa Giovanni Paolo II che tutti hanno amato.
Usciti dalla Basilica, l’Angelo mi è a fianco e assieme agli altri del Gruppo ci
avviamo verso il luogo di ritrovo, in fondo alla piazza. Scendiamo con calma e
con una sensazione d’appagamento la scalinata della Basilica, contemplando la
vastità della piazza con l’obelisco nel mezzo che, in televisione sembra piccola ma
nella realtà è vastissima, tanto che non si distingue il viso di una persona dall’altra parte del colonnato. Arrivati al luogo dell’appuntamento ci contiamo, ci
siamo tutti…….no, manca l’Angelo! – Siete sicuri o mi fate uno scherzo, era
dietro di me appena un attimo fa – …conta che ti riconta, ne manca uno…ma
dove sarà andato? E qui iniziano le prime ricerche, che si rivelano affrettate ed
infruttuose, intanto sta per scadere il tempo di sosta del pullman, nel parcheggio
sotto il Granicolo e quindi bisogna andare. Riportati i Donatori al pullman con
la segreta speranza di ritrovare l’Angelo nel parcheggio sotterraneo ma mai speranza fu più vana.
I Donatori partono per raggiungere la guida all’appuntamento davanti al
Colosseo, mentre in due ritorniamo sul luogo della scomparsa per iniziare le
ricerche.
Ricerche che si rendono subito difficili, perché pur avendo “fede,” dell’Angelo
non si vede nemmeno l’ombra (anche se in seguito, lui dirà che c’era). Più passa
il tempo e più non si trova. Iniziano i primi interrogativi sul come si comporterà: sicuramente ci cercherà tramite cellulare??
Qui inizia un giro di telefonate per avere modo di rintracciarlo. Speranza vana
perché durante il tragitto ha dormito e non ha ascoltato il programma e le ultime raccomandazioni e la lettura del n° di cellulare di riferimento, perché ascoltare, tanto, lui l’Angelo il cellulare non c’e l’ha neppure, non ne ha bisogno, lui.
Gira che ti rigira il sagrato e il colonnato della Basilica, rifai le due strade per il
parcheggio più volte, inutilmente, l’effetto è sempre lo stesso: non si trova.
L’angoscia prende il sopravvento.
Ormai qualche imprecazione, sottovoce, si mischiava allo sconforto.
Decidemmo di rivolgerci con malcelata vergogna, ad una pattuglia della Polizia.
– Scusi…
– Buon Giorno dica…
– Ecco, vede, sinceramente mi vergogno un po’ ma sta di fatto che abbiamo
perso un amico….
– Non siete i primi, qui in San Pietro è la norma, da dove venite?
– Parma
– Parma?... È’ un signore con cappellino verde, camicia di flanella arancione a
quadretti e piccoli occhiali da sole scuri di nome Angelo?
Con lo stato d’animo di chi sta per vincere la lotteria – Si è lui sa dov’è?
– Veramente ci si è avvicinato e ha detto che aveva smarrito la strada per il parcheggio dei pullman e gli l’ho indicata; però saranno passati almeno venti minuti –
La speranza di ritrovarlo subito svanisce. – Grazie mille, agente, nel caso non lo
rintracciamo le posso lasciare il mio recapito telefonico e il nome dell’Hotel?
– Certamente e non c’è problema, io smetto il turno fra poco ma lascio il messaggio al collega. Rimasti noi due soli, decidiamo di fare un ultimo tentativo,
prima però ci mettiamo in contatto con il Gruppo per sapere come procede la
visita per i Fori Imperiali.
- Dove siete, procede tutto bene?
- Noi siamo al Colosseo ma avete trovato l’Angelo?
- No, facciamo un ultimo tentativo, ci vediamo dopo.
Purtroppo anche l’ultimo tentativo di trovarlo si è rivelato inutile e quindi decidiamo di prendere un taxi e raggiungere il gruppo, tanto un Angelo sa come
ritrovarci, lui ritrova sempre la via.
Trovare un taxi in via della Conciliazione non è impresa semplice perché esistono solo taxi multipli e due persone non le trasportano, poi con un po’ di fortuna un taxista (che ha ricevuto una richiesta da un hotel) si rende disponibile a
darci uno strappo.
Ci fa salire su un executive (scic) ma per 6’ di strada ci fa un prezzo modico:10
€ !!! Però ci apre la portiera e ci fa scendere sul marciapiede, anche con divieto
di fermata. Raggiunto il Colosseo riconosciamo i Donatori dell’Adas Barilla in
mezzo a dei finti Pretoriani e Gladiatori.
Subito è un turbinio di domande sul dove può essere o come farà adesso, si
risponde allargando le braccia e si ribadisce che l’Angelo saprà come cavarsela.
Proseguiamo la visita dei Fori Imperiali con i Donatori e mentre sto ammirando i fregi all’interno all’arco di Tito che squilla il cellulare, un numero riservato,
chi sarà?
E chi poteva essere se non l’Angelo, che si scusa ma adesso si è ritrovato e mi sta
chiamando dal posto di Polizia, in Vaticano e mi chiede dove raggiungerci o se
andare direttamente in hotel.
Lo convinco a raggiungerci in Campidoglio e di farsi trovare a fianco della statua equestre di Costantino che è al centro della piazza.
- Va bene prendo un taxi e vi raggiungo.
- Guarda Angelo che non è facile trovare un taxi.
- Me lo chiama la Polizia.
Che potenza! L’Angelo sa come si fa.
Intanto noi proseguiamo la visita dei Fori Imperiali ma tra una foto e l’altra, mi
viene una folgorazione “la statua equestre nella Piazza del Campidoglio non è
Costantino ma Marco Aurelio” – cribbio! – Gli ho trasmesso un’indicazione
errata, allora che si fa?
In due saliamo velocemente le scale che portano alla piazza del Campidoglio,
salita tutt’altro che facile. Arriviamo trafelati, io di sicuro, alla piazza del
Campidoglio, ci guardiamo intorno ma non lo vediamo, speriamo non sia già
arrivato. Facciamo un secondo giro, quando sentiamo una voce provenire da dietro – A son chì’ – è l’Angelo si è ritrovato e mi “ bacchetta”a modo suo:
– Pensavo di aver sbagliato piazza perché qui c’è la statua di Marco Aurelio e
non Costantino –
Lo guardo e sorrido.
– Lo sapevo Angelo che non ti si poteva fregare.
Dopo poco vediamo arrivare tutto il Gruppo Donatori ADAS Barilla e Angelo
è letteralmente sommerso e lui a dare spiegazioni.
Dopo aver visto in Campidoglio decine di Spose felici ed esserci accomiatati da
Claudia, la “nostra” splendida e bravissima guida, ci dirigiamo all’albergo che è in
periferia sud della città.
Il mio pensiero va di sera e al giorno dopo e, mi assilla un quesito: smarriremo
ancora l’Angelo?
L’albergo è un’ottima struttura in un parco, che di notte è chiuso: qui più che
su un albero di notte non sale ma c’è la guardia a vigilare, quindi posso tranquillo riposare.
La serata prosegue con un “lauto pasto” in un buon ristorante dietro il Quirinale
e il giro notturno.
Tutto il Gruppo Donatori ha la consegna di tenere d’ occhio l’Angelo e difatti,
mai scelta fu più azzeccata: a piazza Fontana di Trevi, l’Angelo cerca d’involarsi
di nuovo ma è fermato.
La colpa è del vizio del fumo, avendo visto delle sigarette simili a toscanelli ma
col bocchino, l’Angelo è uno fine.
Il Giorno dopo è stato tutto in discesa e senza problemi, l’Angelo era riposato e
rifocillato, quindi abbiamo visitato di buon mattino la Basilica di San Paolo fuori
le mura (la Basilica è la copia identica di com’era San Pietro prima dell’attuale),
poi arriviamo in Vaticano senza non pochi problemi di viabilità modificata.
Vorremmo seguire la Santa Messa celebrata in onore dei Donatori di Sangue ma
la chiesa è piccola e gremita per questo non si riesce ad entrare.
Entriamo invece nel sagrato del Vaticano e lui l’Angelo rimane sempre incollato
non vuole più smarrirsi.
La nostra gita a Roma termina, senza non poche emozioni con l’affacciarsi dalla
finestra del Santo Padre, Papa Benedetto XVI che impartisce la Benedizione alla
fine dell’Angelus.
Nella Piazza di San Pietro speravamo d’incontrare anche gli Amici Donatori
dell’ADAS Provinciale con il Presidente Michele Fedi ma data la grandissima
presenza di fedeli era come cercare un ago in un pagliaio; in seguito, alla fine della
funzione, li abbiamo trovati e ho avuto il piacere di salutarli.
Per il Gruppo Donatori Barilla ADAS – FIDAS Parma
Augusto Bertolini
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DIAMO UN VOLTO NUOVO TRASPARENTE E ONESTO
AL MONDO DEL VOLONTARIATO
Il volontariato, l’agire disinteressatamente per il bene del
prossimo, l’intervenire per salvare vite umane: si tratta di
un’attività senza pregiudizi, senza ricompense in termini di
denaro.
Senza il supporto delle tante persone che si attivano nel
campo della solidarietà, alcune realtà si rivelerebbero estremamente drammatiche: pensiamo, ad esempio, all’ambito
della donazione del sangue. Questo mondo sommerso, in cui
non vi sono protagonisti ma solo operatori, solo esseri umani,
si rivela dunque insostituibile e non solo prezioso.
Eppure, nonostante il ruolo sociale predominante, il macrocosmo del volontariato si trova a scontrarsi con grandi difficoltà, rappresentate non solo dalla chiusura mentale di chi
desidera rimanere estraneo al contesto della solidarietà, ma
anche dalla stessa mancanza di regole interne. Nonostante i
tanti incontri organizzati per elaborare strategie di propaganda e di collaborazione, rimane infatti la presenza sconcertante di un mosaico di associazioni che agiscono separatamente tra loro, spesso confondendo le idee agli stessi iscritti, piuttosto che convincendo nuove forze ad aderire a una
giusta causa.
Si è più volte prospettata, come soluzione al problema di questo particolarismo, la creazione di una grande coalizione che
riunisca gruppi affini per generosità e intenti, permettendo
loro di conservare una propria identità e un’autonomia operativa.
Tuttavia non si è mai agito concretamente in questo senso e,
anzi, continuano ad alimentarsi sterili rivalità tra le associazioni di volontariato, spesso nutrite da condotte scorrette.
Esistono persino funzionari in malafede, disposti a promuovere l’immagine del proprio gruppo a discapito di altri operatori umanitari, scavalcando accordi e boicottando gli occasionali partners.
Nel mondo della solidarietà non dovrebbero esserci posto per
squallide diatribe e per l’arrivismo più bieco. Invece, più che
un avvicinamento alla nascita di una sensata coalizione, da
decenni è in auge il malcostume nazionale della “spaccatura”, del disaccordo, in seguito ai quali sorgono associazioni
concorrenti, cioè con gli stessi scopi e gli stessi servizi.
Nella lotta per salvare vite umane non è possibile assistere a
competizioni di questo tipo, a giochi sporchi che ricordano da
vicino il mondo della politica.
Ci si dimentica che non si tratta di prevaricare, ma di aiutare gli altri: comportiamoci pertanto da esseri umani civili,
maturi e responsabili. Il nostro scopo è quello di giovare al
prossimo, non di concorrere alla conquista di un vacuo e
indecifrabile potere.
Diamo allora un volto nuovo, trasparente e onesto al volontariato. Lavoriamo davvero per un futuro migliore, collaborando l’uno con l’altro, per dare vita a un domani che sia più
roseo non solo per chi soffre, ma anche per chi si impegna per
portare aiuto alla comunità.
Roberto Ghirardi
MARIA GRAZIA COLETTI: TRENTATRE ANNI “DONATI” AGLI ALTRI
Dopo trentatrè anni di ininterrotto servizio sociale presso
la segreteria sanitaria dell’Adas Fidas del Centro
Immunotrasfusionale dell’Ospedale Maggiore, è giunto
per Maria Grazia Coletti il meritato pensionamento.
Conosciuta come “la
Grazia”, si è sempre
distinta per la sua straordinaria umanità, per la
sensibilità spiccata e per
la capacità di essere
sempre presente, a
sostegno dei più bisognosi di aiuto. Di lei
sono ormai proverbiali i
tanti straordinari, prestati per reperire donatori
in particolari momenti
in cui si rendeva drammaticamente necessario
un importante quantitativo di sangue. Per non
parlare di tutte le occasioni in cui Maria Grazia è stata solidale e risolutiva per i
problemi che possono affliggere i donatori o i loro familiari.
Indimenticabili, poi, le sue doti di mediatrice, che si sono
rivelate preziose in situazioni conflittuali o caotiche, spesso molto spiacevoli. La Coletti è infatti un’intelligente
esempio di savoir faire e, grazie ad interventi sagaci ed
equilibrati è sempre riuscita ad appianare incomprensioni
nate a causa di malintesi, mantenendo un rapporto ami-
chevole anche con le altre associazioni di volontariato.
In tutti questi anni, “la Grazia” ha inoltre assistito al succedersi di nuove regole, nuove normative, passaggi gestionali che hanno investito sia l’Adas che il Centro
Immunotrasfusionale.
E’ stata quindi testimone di un autentico
spaccato storico, fittamente percorso da
cambiamenti spesso
non privi di traumi.
A festeggiare Maria Grazia Coletti, tra grande
commozione e sincera
ammirazione, si sono ritrovati, presso l’ufficio
che per oltre trent’anni
l’ha vista instancabile al
servizio del prossimo,
presidente e vice dell’Adas, Michele Fedi e
Gianluca Cavagni, insieme ai colleghi delle segreteria sanitaria e amministrativa
Stefania Sivori, Claudia Pizzarotti, Tiziano Spigaroli,
Albertino Marangone, Angelo Mattioli, Dante Rossi,
Dante Sassi, Giovanni Vignali, Claudio Restori.
Gli amici e colleghi hanno consegnato alla neo pensionata un pregevole quadro ricordo, corredato da una
dedica toccante e sentita.
R. G.
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Donazione in Aferesi
Questo tipo di donazioni sono la plasmaferesi e la piastrinoaferesi che si effettuano con macchinari detti separatori
cellulari che permettono di raccogliere l’emocomponente desiderato reinfondendo solo i globuli rossi nella plasmaferesi o sia i globuli rossi che il plasma nella piastrinoaferesi
Plasmaferesi:
• Il volume di plasma raccolto per donazione è di 550 ml
• Il tempo medio è di 40 minuti che corrispondono a 3 cicli del separatore
• Il volume di sangue processato ( quantità di sangue che viene lavorato ) è in media di 1500 ml
• L’intervallo fra una - due plasmaferesi almeno di 80 giorni
I vantaggi della plasmaferesi sono:
1. idoneità alla donazione di plasma fino a valori di emoglobina di 12,5 g/dl nell’uomo e 11,5 g/dl nella donna e valori di ferritina < 20/ml.
Questo consente ai donatori che non possono donare il sangue intero per emoglobina o ferritina bassa di continuare
a donare in aferesi
2. possibilità di inviare più plasma alla produzione di emoderivati (albumina, fattore VIII, immunoglobuline )
3. trasfusione di fattori labili della coagulazione da un unico donatore.
Gli effetti indesiderati della plasmaferesi sono rari, i più frequenti sono quelli legati alla flebotomia con possibili
ematomi nella sede della venipuntura.
Piastrinoaferesi
• idoneità alla piastrinoaferesi solo se la conta piastrinica è superiore a 200.000 /m
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• il volume del concentrato piastrinico al termine della donazione è di 220-250 ml contenente in media 3 x 10 piastrine che corrispondono a 300 miliardi.
• Il tempo medio della procedura è di 1 ora
• Il volume di sangue processato è in media di 2500 ml
Durante la procedura le piastrine raccolte vengono filtrate per togliere i globuli bianchi che possono essere responsabili di reazioni febbrili nel ricevente .
La sacca di piastrine raccolta viene conservata in agitazione delicata e continua ad una temperatura di 22°C per una
durata massima di 5 giorni
I vantaggi della piastrinoaferesi sono:
1. riduzione della immunizzazione del ricevente in quanto le piastrine trasfuse provengono da un unico donatore
2. riduzione della possibilità di trasmettere malattie infettive sempre per la provenienza delle piastrine da un unico
donatore.
3. idoneità alla piastrinoaferesi anche per quei donatori che per emoglobina o ferritina bassa non possono donare
sangue intero ma che hanno valori di conta piastrinica superiori a 200.000 / ml .
Gli effetti collaterali della piastrinoaferesi sono:
- ematomi nella sede della flebotomia
- parestesie (formicolii ) periorali o senzazione di freddo dovute alla transitoria riduzione del calcio
provocato dall’ingresso in circolo durante la fase di reinfusione di una minima quantità
anticoagulante (ACD) utilizzato durante la procedura per evitare la coagulazione del sangue nel
set. Questo effetto indesiderato si evita o si riduce diminuendo la velocità del flusso di reinfusione
o somministrando al donatore una compressa di calcio prima della piastrinoaferesi
Il Plasma Fresco Congelato è indicato:
• In presenza di emorragia, nei deficit dei fattori della coagulazione
• Come antagonista degli anticoagulanti orali in presenza di manifestazioni emorragiche
• Nel trattamento di alcune malattie rare come la coagulazione intravascolare disseminata e la porpora trombotica
trombocitopenica
I Concentrati Piastrinici sia da buffy-coat che da aferesi sono indicati:
• Nel trattamento delle emorragie dovute a carenza quantitativa o qualitativa delle piastrine
• Nei pazienti in condizioni stabili senza complicanze, il valore soglia che giustifica la trasfusione è 10.000 piastrine
/ml , se si è in presenza di sanguinamento il valore soglia è 20.000/ml.
• Nei pazienti chirurgici la soglia consigliata è 50.000 /ml
Dott. Gino Bernuzzi
Direttore Sanitario ADAS - Dirigente Medico U.O. di Immunoematologia e Trasfusionale
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SANGUE: “E ADESSO NON REGNI IL CAOS”
L’attesa legge di riforma del sistema trasfusionale è finalmente una realtà. Essa,
infatti, contiene norme e indirizzi necessari a garantire il raggiungimento del fabbisogno nazionale per sangue e derivati, strumento indispensabile per sostenere
l’intero sistema sanitario nazionale.
Essa prevede un programma annuale per l’autosufficienza nazionale per emocomponenti labili ed emoderivati; il riordino del sistema in senso federalista, con lo
Stato che svolge compiti di raccolta dati, programmazione e controllo, e le Regioni
che gestiscono gli aspetti organizzativi e la valorizzazione del volontariato.
L’esatta definizione dei ruoli e delle competenze soddisfa i soggetti deputati all’attività trasfusionale, tecnici del settore e volontari, e costituisce il presupposto di
una corretta programmazione in base alle esigenze del fabbisogno nazionale,
regionale e locale. Fondamento dell’attività trasfusionale è la donazione volontaria, periodica, responsabile, anonima e gratuita del sangue e dei suoi componenti.
Al volontariato sono riconosciute una funzione civica e sociale.
A esso il compito di partecipare in maniera diretta agli organismi previsti dalla
legge, la gestione dei donatori - d’intesa con le strutture trasfusionali - la partecipazione alla programmazione delle politiche concernenti il fabbisogno di sangue
e derivati. La legge definisce, inoltre, i livelli essenziali di assistenza sanitaria del
servizio trasfusionale; istituisce il Centro nazionale sangue e la Consulta tecnica
permanente; promuove la razionalizzazione dei consumi e la creazione di un sistema informatico dei servizi trasfusionali.
Importanti obiettivi di questa legge sono, quindi, la creazione di un’unica “cabina
di regia” del sistema e il mantenimento dello stesso sistema in un percorso unitario che va dalla selezione del donatore alla raccolta del sangue e dei suoi componenti, alla lavorazione, validazione, conservazione e distribuzione, fino alla emovigilanza, sotto la responsabilità del medico trasfusionista.
La legge dispone le necessarie autorizzazioni e i percorsi di accreditamento delle
strutture trasfusionali, definendo i livelli di qualità e sicurezza del sangue e derivati. Ciò a massima garanzia del donatore e del ricevente, e in ottemperanza delle
più recenti normative europee.
Raggiunto, dopo 14 anni di attesa, l’obiettivo della nuova legge, si apre adesso il
capitolo della sua attuazione. Accordi Stato-Regioni, decreti attuativi, istituzione
dei nuovi organismi saranno gli strumenti necessari per renderla definitivamente
operativa, nella speranza che i tempi non vanifichino le attese dei cittadini e degli
operatori del sistema: istituzioni, tecnici e volontari.
Il decreto legislativo 191 del 19 Agosto 2005, che recepisce la direttiva europea
2002/98/Ce, introduce, invece, norme di qualità e sicurezza per raccolta, controllo, lavorazione, conservazione e distribuzione di sangue umano e dei suoi componenti. Il decreto stabilisce, inoltre, le regole sulla donazione, volontaria e gratuita,
sulla tracciabilità dell’intero percorso trasfusionale, i requisiti dei vari aspetti operativi e le qualifiche di chi è deputato alla ricezione e ai controlli.
La direttiva Ue intende e definisce per “servizio trasfusionale qualunque struttura
o organismo che è responsabile sotto qualsiasi aspetto della raccolta e del controllo del sangue umano e dei suoi componenti” e a esso applica indicazioni di
accreditamento, di ispezione, di responsabilità del personale e di gestione della
qualità. Ciò nell’intenzione di garantire in tutti i Paesi membri della Comunità
pari livelli per qualsiasi struttura organizzativa e pari requisiti di sicurezza e qualità.
Nel recepire la direttiva europea il legislatore ha voluto introdurre all’articolo 3 le
definizioni - comma I punti e) ed f) - di servizio trasfusionale e di unità di raccolta, allontanandosi in tal senso dallo spirito unitario della direttiva.
Ne è scaturito un articolato che, per mancanza di un coordinamento del testo, non
sempre fa riferimento a entrambi gli organismi, lasciando dubbi su compiti e doveri di entrambe le strutture.
Una particolare riflessione merita il nuovo assetto sanzionatorio previsto all’articolo 25. Si tratta di ben 12 commi che mirano a disciplinare in maniera estremamente analitica ogni possibile violazione di quanto previsto dal decreto stesso.
Desta qualche perplessità la scelta di prevedere, da subito, pesanti sanzioni penali e amministrative per comportamenti e omissioni, senza che servizi trasfusionali
e unità di raccolta abbiano tempi e mezzi per adeguarsi alle nuove norme. Si intravede, pertanto, il pericolo di un blocco della raccolta, in specie associativa e su
basi di volontariato, che in Italia rappresenta più del 50% del totale.
Il decreto, necessario strumento per omogeneizzare il sistema e per uniformare la
raccolta e il trattamento di ogni donatore, rischia di perdere il suo significato se le
Regioni non svilupperanno una forma di applicazione concordata entro la data
prevista dell’8 Novembre.
Aldo Ozino Caligaris
Presidente Nazionale Fidas
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ADAS FIDAS
Provinciale Parma
Promemoria Attività 2005-2006
Calendario prossimi incontri
(presso sala riunioni via Testi)
ore 20,00 incontro Consigli di Presidenza
ore 21,00 incontro Consiglio Direttivo
23 novembre 2005
15 febbraio 2006
Assemblea generale annuale:
Sabato 6 maggio 2006
PROMEMORIA ATTIVITÁ
PRESIDENTE PROVINCIALE
anno 2005
RICEVE
ogni martedì e giovedì
dalle ore 18,45 alle 19,45
o SU RICHIESTA
ADAS PROVINCIALE
Composizione 2005
Gruppi autonomi affiliati:
Banca Intesa
Barilla
Bormioli Luigi
Bormioli Rocco
Cerve
Ferrovieri
Schiaffino
Sig. Simonazzi
Zacmi
“Adas per la vita”
Gruppi inseriti:
Althea - Angella - Banca
Nazionale del Lavoro - Capolo Cavalieri - Ceresini - Chiesi Conforti - Coop Autonoma Dulevo - Enel - Fiat Autoclub Greci - Intercral Parma Interaziendali - Melloni - Moica Olme - Orsa - Pignotti - Rasori Salvarani - Scuola Albertina
Sanvitale - Superbox.
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tuttoAdas
Ricordo di Giuseppe Zanichelli maestro di
vita e modello di etica correttezza e altruismo
Ricordiamo con commozione e grande affetto Giuseppe
Zanichelli, grande maestro di vita, lavoratore instancabile e modello di etica, correttezza e altruismo.
Fondatore e presidente della Zacmi, scomparso sei mesi
fa all’età di ottant’anni, insieme alla moglie Caterina ha
sempre sostenuto il Gads Zacmi e l’Adas provinciale,
con la donazione di moderne attrezzature per l’ufficio e
con la propria solidarietà
nella promozione di iniziative sociali.
Caterina Zanichelli rinnova
l’impegno del marito in
campo umanitario continuando a coadiuvare le attività sociali e culturali delle
sopraccitate associazioni
di volontariato: una degna
compagna per quello che
si è rivelato un imprenditore di raro acume.
Facendo tesoro dell’esperienza acquisita presso
una importante industria
alimentare in Campania, la
Buscetto, Giuseppe Zanichelli nel 1954 ha fondato la Zacmi, specializzata in impiantistica alimentare. Sotto la guida di Zanichelli, disegnatore e progettista di grande talento, la Zacmi è cresciuta fino a diventare un’azienda leader nel campo della
produzione di impianti di riempimento e trasformazione,
meritando la stima illimitata di clienti di primo piano,
come Barilla, Althea, Conserve Italia (Valfrutta, Derby,
Yoga), Columbus.
Culturalmente preparato e fortemente motivato all’innovazione, Giuseppe Zanichelli ha sempre investito in
avanguardistici progetti di ricerca, condotti nell’ambito
dell’implementazione tecnologica e nell’automazione,
con una considerazione speciale per l’igiene dei prodotti e la sicurezza dei lavoratori.
L’imprenditore ha inoltre
promosso con costanza la
formazione professionale,
alla quale l’azienda dedica
circa cinquemila ore all’anno, coinvolgendo l’intero
personale.
Perfettamente conscio che
la crescita della propria
ditta ha sempre implicato
un parallelo affinamento
delle conoscenze e delle
competenze dello staff
lavorativo, Zanichelli ha
anche riservato un’attenzione particolare alla comunicazione, realizzando uno tra i primi cd-rom informativi
immessi sul mercato sul finire degli anni Novanta e, di
recente, presentando un format digitale in 16/9 dedicato
alla Zacmi.
Roberto Ghirardi
UNIFICAZIONE AVIS - ADAS: A CHI GIOVEREBBE?
É stata avanzata l’ipotesi di una futuribile unificazione Da non dimenticare, poi, la presenza di gruppi Adas non
tra Avis e Adas, il cui consenso sarebbe da verificare, disponibili all’unificazione perchè, a ragione, abituati ad
eventualmente, attraverso un referendum tra i donatori un regime di incontri sociali, situazioni economiche e
delle due associazioni. La notizia, che occupa da diversi gestione dei donatori ben diverso da quello adottato da
giorni a questa parte uno spazio di rilievo all’interno della Avis locali e nazionali.
stampa e delle tv locali, ha destato la curiosità generale, Da considerare, inoltre, una facilmente pronosticabile
tanto da diventare un antipatico tormentone, paragona- “fuga” di gruppi non disposti ad aderire all’unificazione:
bile alla stressante querelle Al Bano - Lecciso. Certo questi, dinanzi a un provvedimento sentito come un’antipotrebbe essere auspicabile che due realtà che si trovano democratica imposizione, potrebbero infatti passare alla
ad operare nello stesso campo unissero le proprie forze. Fratres o alla Croce Rossa, associazioni che da tempo
Tuttavia, lo ricordiamo, un certo riserbo e una naturale mirano a creare una propria sede associativa nel Nord
diffidenza ha da sempre animato il rapporto tra Adas e Emilia, magari nella nostra città, concedendo tanto in
Avis, alimentando un modus operandi basato sulla “con- cambio di poco.
correnza”, piuttosto che sulla collaborazione.
Ma infine, siamo sicuri che la presidenza Avis sia d’acPer rinfrescare la memoria collettiva, si possono citare cordo su una fusione? Sono d’accordo i presidenti Adas?
alcune registrazioni di assemblee Adas e, in particolare, Sono d’accordo i donatori dei Gads Adas? Con quali prouna di queste, tenutasi quattro anni fa presso il Centro spettive si può andare a un referendum in cui la nostra
Cavagnari, durante la quale Maurizio Vescovi propose associazione è già battuta in partenza dai numeri?
l’unificazione tra le due associazioni, suscitando il netto Conoscendo bene le due realtà, per il sottoscritto
rifiuto di Guido Barilla. Ricordando il padre come uno “Unificazione” è da scriversi con la U maiuscola. La stestra i fondatori dell’Adas stesso, Barilla aveva espresso, sa U che rappresenta il divieto di inversione di marcia sulall’epoca, il determinato proposito di mantenere un’iden- l’autostrada: una manovra pericolosa che qualora venga
tità separata e fondante nel gruppo.
compiuta da qualche scriteriato, provoca conseguenze
Esiste inoltre un altro ambito che merita di essere consi- catastrofiche, che tutti noi conosciamo molto bene.
derato attentamente: l’Adas, infatti, appartiene al circui- Come diceve il noto meteorologo tizzanese Zambrelli:
to Fidas nazionale, la cui integrazione con l’Avis presenta “Parmigiani di città e di provincia, sappiatevi regolare”.
difficoltà insormontabili.
Roberto Ghirardi
tuttoAdas
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DONA SANGUE E VAI GRATIS IN PALESTRA
Il donatore di sangue, si sa, è una persona sana che ha cura del proprio organismo per garantire sangue in
perfetto stato a chi lo riceverà. Perché non abbinare a questo anche la cura del proprio corpo tramite qualche esercizio in palestra?
Per incentivare le donazioni in aferesi e allo stesso tempo premiare quanti si sottopongono a questo prezioso tipo di prelievo, l’Adas Schiaffino ha stipulato un accordo con la palestra BODY BUILDING CENTER –
VIA FEDERICO II, 5/A – PARMA i cui dettagli sono di seguito riportati.
Tale accordo permetterà, a chi ne ha diritto, di usufruire gratuitamente dei servizi di detta palestra per un
mese intero con relativa tessera UISP assicurativa. I donatori aventi diritto a tale promozione verranno avvisati tramite lettera.
Questa iniziativa è stata resa possibile grazie al gentile contributo di ARTE HOTEL – VIA MANSFIELD, 1 –
PARMA. Sperando di avervi fatto cosa gradita, vi aspettiamo alla prossima donazione.
Questo il regolamento:
• La promozione, in tutte le sue forme, è riservata ai donatori attivi dell’Adas Schiaffino che abbiano fatto
o faranno un certo numero di donazioni, in aferesi o di sangue intero.
• Le opzioni non sono cumulabili.
• L’abbonamento alla palestra, personalizzato, potrà essere ceduto a persona diversa dal donatore, purchè
facente parte del proprio nucleo famigliare.
Hanno diritto all’abbonamento.
• Donne che al 31.12.2005 abbiano raggiunto le 8 (otto) donazioni in aferesi (plasma o piastrine) da quando hanno iniziato a donare.
• Donne che nel periodo 1.12.2005 – 31.08.2007 effettueranno almeno 4 (quattro) donazioni di cui almeno
2 (due) in aferesi.
• Donne che nell’arco della propria vita di donatrici abbiano effettuato 20 (venti) donazioni di cui 5 (cinque)
in aferesi.
• Donne che nell’arco della propria vita di donatrici abbiano effettuato 30 (trenta) donazioni totali.
• Uomini che al 31.12.2005 abbiano raggiunto le 15 (quindici) donazioni in aferesi (plasma o piastrine) da
quando hanno iniziato a donare.
• Uomini che nel periodo 1.12.2005 – 31.08.2007 effettueranno almeno 5 (cinque) donazioni di cui almeno
tre in aferesi.
• Uomini che nell’arco della propria vita di donatori abbiano effettuato 30 (trenta) donazioni di cui 10 (dieci)
in aferesi.
• Uomini che nell’arco della propria vita di donatori abbiano effettuato 45 (quarantacinque) donazioni totali.
Per informazioni, contattare Gaetano Fornaro – Tel. 0521/273780 (ore serali) – Cell. 339 5248070.
PIU’ CHE POESIE ATTI D’ACCUSA CONTRO IPOCRISIE
E INGIUSTIZIE LE LIRICHE DI ARNALDO SCARAMUZZA
“Se dicessi che ho una storia per tutto, io scriverei come finisce la vita”: dalle pagine del suo incantevole volume di poesie, Arnaldo Scaramuzza ci restituisce un mondo fatto di contenuti sussurrati, che oltrepassano le grida caotiche della quotidianità, per restituirci una dimensione più umana, insieme a preziose perle di saggezza.
Particolarmente noto all’interno del territorio parmense, Dado (come lo chiamano gli amici) conferma un talento già
esperito con una nuova raccolta di poesie edita privatamente. Un’opera che colloca l’autore all’interno dell’editoria di
nicchia, senza per questo consegnarlo al mondo dell’anonimato. E’ anzi più che mai comune la prassi di provvedere personalmente alla stampa delle proprie opere, saltando gli infiniti tempi burocratici dell’editoria ufficiale. Tra i nomi che
hanno curato in proprio la diffusione degli scritti figurano nientemeno che Joyce, Proust, Buzzati, Svevo.
Scaramuzza segue dunque orme illustri, arricchendo le proprie pagine con citazioni autorevoli e riconsegnando al presente figure mitologiche come Ulisse, Lord Jim, l’ippogrifo, senza dimenticare i colori e le sensazioni di un Ligabue, che
per un piatto di minestra era disposto a donare una delle sue tele.
Era una persona, Ligabue, ancora prima che un personaggio: schietto e onesto come quel San Francesco che Arnaldo
Scaramuzza cita di frequente e che, per intuito e spiritualità, un po’ gli somiglia. Si configurano spesso come sagaci illuminazioni, infatti, gli scritti contenuti in “Le mie poesie”: verità fatte di storie che odorano di pioggia, fiori, terra e nebbia. “Le prose sono campi, le poesie così nuvole”: il percorso tematico dell’autore si snoda alla ricerca di quiete e serenità, in un tempo che concede ampi spazi all’essere più autentico e che non si schermisce di chi sa invocare i santi perché
lo aiutino a ritrovare la gatta. Perché delle cose più semplici e degli affetti più veri non bisogna mai vergognarsi: questa
la lezione di un vero poeta delle emozioni, che non ha tempo per l’ipocrisia e che ricorda con piacere le suggestioni della
campagna senza tempo e il volto di una mamma sempre amata, che merita una poesia in cambio di un bacio.
Roberto Ghirardi
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tuttoAdas
COMPLIMENTI CLAUDIO
Il nostro “Personaggio Adas” Claudio Rinaldi, fiorentino di nascita e parmigiano d’adozione, è stato in questi giorni promosso Capo Redattore della “Gazzetta di Parma”,
dove ha cominciato le prime collaborazioni e dove è stato assunto giovanissimo. Si è
sempre occupato di sport – la sua antica passione – e di cronaca. Ha deciso di fare il
giornalista da ragazzino, quando ha scoperto Gianni Brera ed è rimasto affascinato
dalla sua prosa. Più tardi ha conosciuto il grande giornalista e scrittore pavese e ne è
diventato amico. Con uno dei figli del Gioânn, Paolo, ha scritto “Gioannfucarlo. La vita
e gli scritti inediti di Gianni Brera”, edito da Selecta di Pavia e poi ristampato, in edizione aggiornata, da Boroli Editore (“Gioânn Brera. Vita e scritti di un Gran Lombardo”).
Per Selecta ha curato l’aggiornamento di un classico di Gianni Brera, “Le storie dei
Mondiali”.
Auguri auguri auguri
Il 16 Luglio, nella Chiesa di San Quintino in Parma, Valentina Ciro e Francesco
Losi, entrambi donatori del Gruppo Giovanile Adas “Roberto Schiaffino”, si sono
uniti in matrimonio.
A Valentina, “testimonial” della nostra Associazione, e a Francesco, gli auguri e le
felicitazioni di tutta la grande famiglia Adas Fidas.
AI DONATORI E SOSTENITORI
ADAS-ADMO GADS CHIESI
Con riferimento alla Vostra offerta del 13
Ottobre 2005, pervenutaci tramite bonifico
bancario, l’ADAS Provinciale vi ringrazia
vivamente, e porge cordiali saluti a tutti i
Volontari e Sostenitori del Vostro gruppo.
IL PRESIDENTE PROVINCIALE
Michele Fedi
ADAS Parma
Segreteria Sanitaria
c/o Centro Immunotrasfusionale
Ospedale Maggiore
Via Gramsci, 14
43100 Parma
Tel e Fax 0521 983618
Segreteria Amministrativa
Via Testi, 4/a
43100 Parma
Tel. 0521 775044 Fax 0521 798500
[email protected]
[email protected]
ADAS FIDAS ringrazia
ADAS provinciale ringrazia tutti i volontari che hanno reso possibile la buona riuscita
della festa in Quartiere Montanara svoltasi domenica 16 ottobre 2005.
Inoltre ringraziamo coloro che si sono impegnati a presidiare lo stand allestito al Centro
Torri di Parma in occasione della campagna Regionale 2005 sulla donazione del sangue.
D.S.
ONLUS
C.F. 80012570349
Iscritta Albo Regionale Volontariato N° 1023 del 21/02/96
tuttoADAS
Notiziario semestrale
di informazione sanitaria, culturale,
cronache di carattere associativo.
INCONTRO PERSONAGGI ADAS
Novembre 2005 - Aprile 2006
Direttore Responsabile
Roberto Ghirardi
Direzione, Redazione, Aministrazione:
Via Abbeveratoia
Ospedale Maggiore
43100 Parma Tel. 0521-983618
Stampa:
Tipolitografia “La Commerciale”
Fidenza (PR) Piazza Pontida, 11
Tel. 0524/523308
Autorizzazione
Tribunale di Parma n. 674
del 9/4/1983
Ideazione Grafica
Roberto Ghirardi
E’ il professor Gino Ferretti, Rettore Magnifico dell’Università di Parma, il “Personaggio
Adas 2006”. Il titolo onorifico gli è stato conferito all’unanimità nel corso di un incontro
conviviale tenutosi presso il ristorante “La Pilotta”, al quale erano presenti i “Personaggi
Adas”: Giorgio Accordi, Enore Artusi, Luca Barilla, Gianni Cugini, Maria Teresa
Guarnieri, Giancarlo Izzi, Alberto Michelotti, Adriano Ragazzi, Claudio Rinaldi, Luciano
Silingardi, Walter Torsiglieri. Nel corso della serata, riuscitissima sotto ogni aspetto,
sono state toccate diverse tematiche di scottante attualità, relative al mondo del volontariato e alla prassi organizzativa dell’associazione.
R. G.
CONSIGLIO A CHI NON DONA PIU’
Ai donatori che, per vari motivi, non possono più donare, si ricorda
che l’esclusione dalla donazione viene decisa soltanto dai medici
del Centro Immunotrasfusionale. Pertanto, il nostro consiglio è di
prenotare una visita al Centro Trasfusionale per avere un colloquio
con i medici circa un’eventuale riammissione alla donazione.
Hanno collaborato a questo numero:
Gino Bernuzzi
Aldo Ozino Caligaris
Michele Fedi
Roberto Ghirardi
Dante Sassi
Stefania Sivori
Giovanni Vignali
ADAS - FIDAS PARMA
ringrazia:
Fondazione Cariparma
Cantine Ceci - Torrile
Ceci & Negri Baseball Parma
Pietro Zerilli
“Zemak Advertising” Parma
Franco Rigolli
“Il Castello” Bacedasco Basso
Valentina Ciro
Rosita
Marco Vasini
Claudio Rinaldi
Francesca Strozzi
Fotostudio Roberto Tanzi Soragna